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Cap.1, Un tempo di presagi.


Crees

Messaggio consigliato

@Knefröd @Marco NdC @luisfromitaly

Khalya, Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Quartiere dei Giardini, sera.

Un immagine onirica, degna delle leggende dei grandi eroi del passato. Forse da qualche parte in un altro tempo era gia' successo che un servitore della luce avesse cavalcato uno spirito incarnato. L'unicorno non e' molto lontano da come te lo aveva descritto l'uomo di mare Khalya, benche' il suo corno non sia lungo e affusolato, ma corto e che i vostri pensieri non siano in alcun modo legati. Le mutazioni singolari del Druido sono scomparse nel mutare forma, eccetto per quel singolare sopracciglio scuro che lo identifica chiaramente. Mentre prendi posto sul bianco destriero, senti la sua schiena muscolosa irrigidirsi sotto il tuo peso e quando parte al galoppo devi aggrapparti forte al suo collo per non cadere. Will, e' la prima volta che accogli uno spirito tanto puro e maestoso. Senti la sua forza permearti l'anima e quando cavalchi, portando la guerriera della Luce, ti senti imbattibile. Sai che sei piu' veloce di un normale destriero, piu' silenzioso e forte, e benche' i tuoi occhi non siano piu' quelli di un felide vedi molto bene la scia di sangue da seguire ed in un attimo ti trovi davanti ad un carretto adagiato lungo la strada, dove una guardia cittadina sta parlottando con qualcuno. Vi basta girare intorno al carro per vederlo. Il magister e' li davanti a voi. Daleor, le tue bugie non convincerebbero nessuno. Pronunci le tue parole con poca convinzione, mostrando troppa impazienza nel cercare di mandare via  la guardia che in tutta risposta estrae la sua spada e te la punta contro. << Non dire un altra parola incantatore, conservale per i templari. >> Mentre imprechi contro il fato, vedi apparire la paladina a cavallo di una creatura surreale, con tutto il suo tedioso fulgore. Di male in peggio. Che cosa fate?

Spoiler

@luisfromitaly Ricordati che abbiamo stabilito che le mutazioni si verificano in presenza di manifestazioni forti e non lontane da te,dell' Arvil, benche' il suo utilizzo in una regione piu' ampia,  possa influire relativamente sui tuoi istinti ( lo spunto da cui e' partita la cosa), ma questo lo lascerei alla tua interpretazione. Quindi a sto giro, visto che sei lontano dalla pietra, che la casa permeata di energie sta bruciando, niente mutazioni aggiuntive. LE tue prese invece sono, " travolgere", "veloce come il vento", "salto"

 

@Gizekh

Shank, Inverno, Ciclo quinto, giorno 3 - Quartiere del Porto, sera.

Le tue strade, i tuoi quartieri, i tuoi locali. Sei conosciuto e ti fai rispettare ed e' forse anche per questo che quando offri il denaro e la tua parola al responsabile del porto, lui accetta senza esitazione alcuna. << Domani ed il giorno del torneo, saranno innumerevoli le navi ad attraccare e non sarebbe poi tanto strano se alcune banchine venissero lasciate sguarnite o non si riuscisse a salire a bordo di tutte le navi. Gli uomini sono quelli che sono dopotutto. Tu fammi sapere dove attracca e quale nave e'.  Per quanto riguarda le altre cose che mi hai chiesto. Lonne e' un piccolo furfante, fa il corriere, ogni tanto ruba qualcosa. Ma non saprei dirti di piu' onestamente. Pero' terro' gli occhi aperti se dovesse capitare nella zona del porto. Il morbo nel quartiere elfico? La luce mi sia testimone se non mi sorprende neanche un po'. Hai visto come vivono quelli la? Tutti ammucchiati gli uni sugli altri, come bestie. Dopo che le guardie hanno trovato i primi cadaveri maleodoranti, gli inquisitori sono intervenuti subito nel loro modo, spada e fuoco. Ci hanno chiesto di chiudere i portali e perlustrare le case ed i capanni vicini all'accesso. Non ci crederai, ma abbiamo trovato un vecchio matto intento ad imbrattare i muri con sangue preso chissa' dove, disegnando strani simboli. Non so se le cose siano collegate, ma ti giuro ho avuto i brividi, veramente un brutto presagio.>> Che cosa fai?

@willyrs

Spoiler

TI rispondo in serata che devo uscire.

 

 

 

 

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4 ore fa, Crees ha scritto:

Khalya, Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 23 - Quartiere dei Giardini, sera.

Un immagine onirica, degna delle leggende dei grandi eroi del passato. Forse da qualche parte in un altro tempo era gia' successo che un servitore della luce avesse cavalcato uno spirito incarnato. L'unicorno non e' molto lontano da come te lo aveva descritto l'uomo di mare Khalya, benche' il suo corno non sia lungo e affusolato, ma corto e che i vostri pensieri non siano in alcun modo legati. Le mutazioni singolari del Druido sono scomparse nel mutare forma, eccetto per quel singolare sopracciglio scuro che lo identifica chiaramente. Mentre prendi posto sul bianco destriero, senti la sua schiena muscolosa irrigidirsi sotto il tuo peso e quando parte al galoppo devi aggrapparti forte al suo collo per non cadere. Will, e' la prima volta che accogli uno spirito tanto puro e maestoso. Senti la sua forza permearti l'anima e quando cavalchi, portando la guerriera della Luce, ti senti imbattibile. Sai che sei piu' veloce di un normale destriero, piu' silenzioso e forte, e benche' i tuoi occhi non siano piu' quelli di un felide vedi molto bene la scia di sangue da seguire ed in un attimo ti trovi davanti ad un carretto adagiato lungo la strada, dove una guardia cittadina sta parlottando con qualcuno. Vi basta girare intorno al carro per vederlo. Il magister e' li davanti a voi. Daleor, le tue bugie non convincerebbero nessuno. Pronunci le tue parole con poca convinzione, mostrando troppa impazienza nel cercare di mandare via  la guardia che in tutta risposta estrae la sua spada e te la punta contro. << Non dire un altra parola incantatore, conservale per i templari. >> Mentre imprechi contro il fato, vedi apparire la paladina a cavallo di una creatura surreale, con tutto il suo tedioso fulgore. Di male in peggio. Che cosa fate?

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Khalya, paladina di Yvet Lorne

Aggrappandomi alla sua criniera bionda, l'unicorno imbocca e divora i vicoli della metropoli, unendo furore e grazia inimmaginabili per qualsiasi altra cavalcatura. Come se la levità del suo spirito prevalesse sulla sua stazza, e la determinazione dei suoi intenti mutassero il pensiero in movimento senza alcuna discordanza.

Il Magister appare esausto, al termine della sua scia di sangue, che sul lastricato restituiva alla luna parte del suo chiarore argenteo.

«Gendarme!», richiamo in fretta la guardia che lo minaccia con la sua arma.
«Il Magister è sotto la mia responsabilità», continuo mentre scivolo giù dall’unicorno, mentre rallenta con nobile compostezza.
Mi presento mostrando l’anello consacrato.
«Le do la mi mia parola che il Magister risponderà delle sue azioni, e che lei sarà ricompensato per aver contribuito alla sua cattura.»

«Sir Daleor», mi avvicino a lui con le palme aperte, in segno di non belligeranza, sentendomi spalleggiata dalla presenza dell’unicorno e della guardia che, con i suoi occhi ridotti in fessure, cerca ancora di inquadrare meglio la cosa, prima di rinfoderare la spada.

«Oggi sono accadute molte cose. Forse troppe. Ma adesso è finita», mi avvicino ancora di più al Magister, lentamente, affinché soltanto lui possa sentire ciò che sto per sussurrargli.
«Dicevi che all’Impero non servono incantatori troppo deboli, e che ciò ti spinse a legarti con lo spirito di un “condottiero caduto”.»
«La verità è che tu non sai più chi sei realmente.»

«Ansell ti usa come una pedina per i suoi scopi, offusca il tuo pensiero per manipolarti, così come adesso ti sta offuscando e manipolando un altro padrone: Sigvald.»
«Sicuro di essere un incantatore troppo debole? O è quello che vogliono farti credere per usarti a loro piacimento?»
«È arrivato il momento di scoprire chi pasta sei fatto. Consegnami entrambe le gemme, e qualsiasi cosa accadrà, sarai comunque un uomo libero ed io non ti abbandonerò…»
«Fa’ la cosa giusta, amico mio!»
Le palme rimaste aperte per tutto il tempo, adesso si pongono in attesa fiduciosa di accogliere entrambi gli artefatti.


Un po’ di narrazione condizionale.

Se Daleor mi cede le gemme, le pongo entrambe ai piedi unicorno, affinché issandosi e cadendo di peso con gli zoccoli, le frantumi entrambe.

Se Daleor mi attacca, Ostacolo lasciando i tiri a te @Crees. Secondo i risultati, considerando la vicinanza, scivolerei alle sue spalle per applicare una “rear naked choke”, quindi un Taglia e Spacca, ma con danno da stordimento (sempre un 1d10), sperando di metterlo a “dormire”.

Detto ciò, propongo una soluzione alla “strana” piega che ha preso il gioco.
Premesso che dopo che Ren abbia spifferato che Ansell e Sigvald se la intendono, non posso più far finta di niente.
Dapprima la paladina tollerava Ansell e la demone in rispetto del giudizio dell’Accademia.  Ma poi le cose sono precipitate.

Mi rendo conto che senza nemmeno la gemma di Ansell, il PG di @Knefröd non avrebbe molto senso, se non pesantemente rivisto.
Propongo di considerare che, qualora Daleor si liberasse delle gemme, scopra a sua sorpresa di essere un Mago (di pari livello), i cui poteri erano stati fino a quel momento repressi dal suo padrone.
Scoprendosi una persona rinata, propongo che il PG possa anche ridistribuire i suoi punteggi di caratteristica, come se stesse creando in quel momento la scheda, eccetto per l’esperienza e l’equipaggiamento.

Non mi vengono in mente opzioni migliori.
Se il Magister scoprisse di non aver davvero alcun potere, oltre quello conferitogli dal contratto, ci sarebbe solo da fare un PG ex novo.
Se invece decidesse di combattere all’ultimo sangue… beh, temo che la cosa finirebbe con un mors tua vita mea…

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Daleor, stregone umano, quartiere dei giardini

La guardia non si lascia ingannare dalle mie parole e sguaina la spada. 'Sono stato troppo avventato, ora dovrò sbarazzarmi di lui.'  la mia unica mano cerca disperatamente lo stiletto tra le pieghe della veste; l'uomo intuisce quale sarà la mia prossima mossa e si avvicina minacciosamente puntandomi la spada dritta contro il petto.

Dal profondo dei vicoli del quartiere dei giardini arriva il pesante rumore di un cavallo al galoppo, a giudicare dal suono deve trattarsi di un grosso corsiero. L'uomo appare preoccupato e per un istante distoglie l'attenzione da me; in un'altra occasione questo errore gli sarebbe stato fatale ma ogni muscolo del mio corpo è intorpidito a causa dell'emorragia.

La guardia solleva la sua spada pronta a porre fine alla mia vita con un unico fendente. Il rumore è sempre più forte. La vista si annebbia, le gambe cedono e cado in ginocchio davanti all'uomo in armatura. 'È finita...'

Quando alzo lo sguardo un enorme cavallo bianco  torreggia su di me. La donna che cavalca a pelo il grosso animale intima alla guardia di fermarsi. I miei occhi riescono finalmente a delineare con precisione l'intera scena: vedo Khalya smontare da quello che sembra un unicorno.

La paladina è ad un passo da me quando inizia a sussurrare in modo che solo io possa sentirla. Quello che mi offre è una possibilità ma ad un prezzo: dovrò consegnarle entrambe le pietre.

«Dici che sarò libero!» dico prima di scoppiare in una risata troppo sguaiata e acuta. «Non sarò mai libero! Non fino a quando esisterà l'Impero. Dal primo istante di cui ho memoria sono stato schiavo, oppresso dall'Impero che tu dichiari di servire.»

«Hai detto di voler perseguire il Caos e batterti per la Giustizia, allora dovresti sollevare la tua lama contro l'Imperatore. Non vedi che il Caos aleggia su tutto l'Impero? Il Caos è il principio di ogni cosa, il Bene e il Male sono solamente espressioni del Caos.»

«Combatterò contro l'Impero finchè avrò fiato e non cederò le due pietre. Posso garantirti che non riuscirai a distruggere il rubino che mi lega da Ansell, potrai frantumare la pietra ma tornerebbe da me in qualche modo, l'unica alternativa per distruggerle è togliermi la vita.»

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@willyrs

Caronte, Inverno, Ciclo quinto, giorno 12 - Forestern, confini nord dell'impero.

Sei come un figlio che ha scoperto una verita' difficile, e la Luce, come una buona madre ti porge una mano, purificando l'acqua ed il cibo, permettendoti di sostentarti. E' una gentilezza che ti scalda il cuore, ma non il corpo. Mentre tenti di riposare i venti del nord si fanno piu' forti e senza il sole ad aiutarti i morsi del freddo t'impediscono di recuperare pienamente le forze e quando ti rialzi ti senti piu' stanco di prima. Il viaggio procede lento e difficoltoso sul terreno sconnesso e sempre uguale,  le bacche che hai raccolto, cosi' come l'acqua finiscono troppo presto. Ti manca ancora un altro giorno di viaggio, quando vedi avvicinarsi sulla tua strada un piccolo branco di cani selvatici. Sono pelle ed ossa, ed il loro pelo e' sciupato. Sono in tre ed ancora abbastanza lontani, ma sai per certo che ti hanno gia' fiutato. Che cosa fai?

Spoiler

visto che hai ignorato la mossa morbida riguardo le temperature, recuperi solamente 1/4 dei tuoi punti ferita e non la meta' come avresti dovuto per esserti accampato.

Ho trattato i tiri del viaggio pericoloso come un 6, ma non so se questo ti da' diritto ai P.e oppure no, dimmi tu. :) 

 

Modificato da Crees
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Wilfrido Baax, druido elfo

 

“Non vedi che il Caos aleggia su tutto l’Impero?”

..un Magister, un Marchese.. su tutto l’Impero? Chissà quanti nelle gerarchie imperiali abbiano ceduto alle false lusinghe che arrivano dal Nord?

Le parole di Daelor mi riportano alla realtà contingente: l’Arvil ha profondamente stravolto la mente del Magister, e ciò mi rattrista. Avrei sperato che fosse ancora recuperabile...  

 

Spoiler

@Crees ok, avevo ricordato la mossa delle mutazioni da Arvil perchè magari in zona ci potevano essere altre pietre attive che ancora non avevamo scoperto.

 

Modificato da luisfromitaly
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7 ore fa, Knefröd ha scritto:

Daleor, stregone umano, quartiere dei giardini

La guardia non si lascia ingannare dalle mie parole e sguaina la spada. 'Sono stato troppo avventato, ora dovrò sbarazzarmi di lui.'  la mia unica mano cerca disperatamente lo stiletto tra le pieghe della veste; l'uomo intuisce quale sarà la mia prossima mossa e si avvicina minacciosamente puntandomi la spada dritta contro il petto.

Dal profondo dei vicoli del quartiere dei giardini arriva il pesante rumore di un cavallo al galoppo, a giudicare dal suono deve trattarsi di un grosso corsiero. L'uomo appare preoccupato e per un istante distoglie l'attenzione da me; in un'altra occasione questo errore gli sarebbe stato fatale ma ogni muscolo del mio corpo è intorpidito a causa dell'emorragia.

La guardia solleva la sua spada pronta a porre fine alla mia vita con un unico fendente. Il rumore è sempre più forte. La vista si annebbia, le gambe cedono e cado in ginocchio davanti all'uomo in armatura. 'È finita...'

Quando alzo lo sguardo un enorme cavallo bianco  torreggia su di me. La donna che cavalca a pelo il grosso animale intima alla guardia di fermarsi. I miei occhi riescono finalmente a delineare con precisione l'intera scena: vedo Khalya smontare da quello che sembra un unicorno.

La paladina è ad un passo da me quando inizia a sussurrare in modo che solo io possa sentirla. Quello che mi offre è una possibilità ma ad un prezzo: dovrò consegnarle entrambe le pietre.

«Dici che sarò libero!» dico prima di scoppiare in una risata troppo sguaiata e acuta. «Non sarò mai libero! Non fino a quando esisterà l'Impero. Dal primo istante di cui ho memoria sono stato schiavo, oppresso dall'Impero che tu dichiari di servire.»

«Hai detto di voler perseguire il Caos e batterti per la Giustizia, allora dovresti sollevare la tua lama contro l'Imperatore. Non vedi che il Caos aleggia su tutto l'Impero? Il Caos è il principio di ogni cosa, il Bene e il Male sono solamente espressioni del Caos.»

«Combatterò contro l'Impero finchè avrò fiato e non cederò le due pietre. Posso garantirti che non riuscirai a distruggere il rubino che mi lega da Ansell, potrai frantumare la pietra ma tornerebbe da me in qualche modo, l'unica alternativa per distruggerle è togliermi la vita.»

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

Ero appena nata quando fui abbandonata sulla fredda strada. Inerme e sola contro il mondo, eccetto per la protezione della luna che mi sorrideva dallo spacco di cielo oltre i tetti.
Non sono colpita da ciò che mi urla il Magister, ad un palmo dalla mia faccia.
Se anche tutto l'Impero fosse ormai ridotto ad un covo di vipere, intensificherò i miei sforzi fino al martirio.
Come è sempre stato: sola nacqui contro il mondo, e sola morirò contro il mondo.

Eppure ci sono dei compagni di viaggio che mi fanno sperare. Forse non è ancora tutto perduto.
Le mie consorelle, il gentile druido dal buffo sopracciglio, e lo stesso Daleor, anche se in questo momento non lo immagina nemmeno.
Spero anche per lui, nonostante vorrebbe avvelenarmi con le sue parole.
Ma non è ciò che dice. È il come lo dice che lo rende irriconoscibile ai miei occhi.
So che esiste un altro Daleor, l’ho conosciuto in spirito di verità, e tanto mi basta.

«Mi aiuti ad immobilizzarlo», dico alla guardia senza smuovere gli occhi dal Magister.
«Mi spiace deluderti amico mio, ma ho in mente un piano diverso dall'ucciderti…»

Lo afferro per il bavero e...


Se la guardia collabora e Daleor non oppone un Ostacolare efficace, il Taglia e Spacca (danno non letale) sarebbe automatico.
Altrimenti @Crees dovrai tirare prima Ostacolare per @Knefröd poi Taglia e Spacca per me.

La narrazione condizionale è bella lunga, ed è la seguente:
“Lo afferro per il bavero e...
con una ginocchiata al plesso solare lo piego in due, lasciandolo senza fiato, e dall’alto lo tramortisco con il taglio della mano sulla nuca.

Perquisitolo lo disarmo e mi approprio della bisaccia, contenente le due gemme.
Con l’aiuto della guardia lo lego con i restanti brandelli della sua cappa di ordinanza. Lo carichiamo di peso sul carretto dietro al quale lo abbiamo scovato, e poi ancora lo lego a più giri ad una delle sue assi.
Lo vedo agitarsi come se avesse degli incubi, e quasi prende ancora il sopravvento l’istinto materno che è in me.
Ma mi distolgo a forza da lui.

Sistemo il giogo del carretto sul garrese dell’unicorno. Il carretto è malconcio e le catene si sono arrugginite per l’abbandono alle intemperie, ma dovrebbe reggere per la nostra “passeggiata”.
«Se vuole seguirci fino all’Accademia, potrà fare rapporto, dare la sua testimonianza e ricevere la ricompensa che le spetta», chiedo cortesemente alla guardia.

Durante il tragitto le parole del Magister riecheggiano nella mia testa, insieme allo scalpitio, adesso più misurato e placido, degli zoccoli:
“Posso garantirti che non riuscirai a distruggere il rubino che mi lega da Ansell, potrai frantumare la pietra ma tornerebbe da me in qualche modo, l'unica alternativa per distruggerle è togliermi la vita.”

«Il Magister diceva il vero sulle gemme», sussurro all’orecchio dell’unicorno, resistendo all’idea di accarezzargli la criniera. Quando sono sovrappensiero dimentico che dietro le sembianze equine c’è sempre Will.

Di strada recuperiamo il sacco con i preziosi di Mellario, e la testa con lo sguardo vitreo di Ren, messa macabramente a sua “guardia”.
«Non vorrei, ma il mio dovere mi obbliga a consegnare Daleor all'Accademia. Dopodiché decideremo insieme su che fare di queste gemme...»

Immaginando poi le beghe burocratiche con la Tesoreria Imperiale e gli accertamenti d’ufficio sulle vicende di questa sera, continuo: «Non posso promettertelo, ma riguardo i beni di Mellario invece, pensavo di devolverli al mio Capitolo. Chiederò di finanziare il decoro architettonico del quartiere elfico. Non può esserci dignità senza armonia e bellezza, e senza dignità gli istinti più bassi prendono il sopravvento. Voi elfi avete un cuore nobile, e stasera me lo hai ulteriormente dimostrato», dico a Will riassumendogli la missione sostanziale del mio Capitolo: diffondere il Bene attraverso l’Armonia e la Bellezza.

E' ormai notte fonda quando giungiamo all’Accademia e, dopo aver ottenuto il via libera dagli uomini in armatura che ne piantonano l’entrata, ritrovo il templare che in mattinata aveva in consegna il Magister, e al quale mia Madre ha miracolosamente sanato la gamba.
Trasale e si precipita nel veder ridotto in tale condizioni il suo affidato. Ma non c’è tempo per le spiegazioni.
Mi limito a lasciargli recuperare il corpo esanime del Magister.

Mentre la il gendarme che ci ha scortato racconta la sua versione, stilo allo scrittoio un sintetico rapporto sull’accaduto.
Non ometto nulla, ma cerco di affievolire le responsabilità di Daleor.
Pur non essendosi opposto con tutte le sue forze, la verità è che ha subito il maledetto potere dell’artefatto di Mellario.
Firmo la pergamena, la marchio con l’anello e la consegno ad un ufficiale che era lì in attesa, prima di congedarmi.

All’esterno il vento ci sorprende soffiando cinico e gelido, e quasi sbarrando la nostra avanzata.
La stanchezza mi annebbia la mente, la ferita continua a mordere, e chissà, forse Ren se la starà ridendo da qualche parte.

«Ho perso molto sangue. Fermiamoci un attimo», prego l’unicorno individuando un angolo buio, riparato ed appartato, in una delle innumerevoli traverse.
«Aspetteremo che il vento si plachi.»

Ma a maggior dispetto il vento rincara la dose. Come se le forze del Male ululassero tutte insieme le loro maledizioni.
Così al riparo da occhi indiscreti, e approfittando del rispetto di Will per il mio pudore, mi libero dell’armatura e, strappando un lungo lembo della sottoveste, ne faccio un giro stretto sulla ferita.
Mi ricompongo. Faccio capolino dal rifugio, ma subito rientro: ora il vento ha aggiunto alla suo ruggire, miriadi di pungenti cristalli di ghiaccio.
«Non riusciremo a salire le scale fino al Capitolo», assicuro Will mentre la vista mi si annebbia ancora.
Divoro una razione dalla bisaccia di Daleor, offrendola anche all’unicorno, che scrollando il capo alla maniera equina, sembra non averne bisogno.
'E' così che faremo...' 
Recupero una coperta dallo zaino.
‘Resteremo qui solo per un po’, ripeto a me stessa quasi come un mantra, fino ad assopirmi sul corpo caldo e acciambellato dell’unicorno, che giace a ridosso del suo cantuccio.”

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“fino ad assopirmi sul corpo caldo e acciambellato dell’unicorno, che giace a ridosso del suo cantuccio”
Accamparsi
Quando ti prepari al riposo consuma una razione. Se sei in un luogo pericoloso decidi i turni di guardia. Se hai abbastanza PE puoi salire di livello. Quando ti risvegli da almeno qualche ora di sonno ininterrotto guarisci danno pari alla metà dei tuoi PF massimi.

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Spendo un altro oggetto dagli attrezzi da avventuriero: coperta.

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Caronte, Inverno, Ciclo quinto, giorno 12 - Forestern, confini nord dell'impero.

Sei come un figlio che ha scoperto una verita' difficile, e la Luce, come una buona madre ti porge una mano, purificando l'acqua ed il cibo, permettendoti di sostentarti. E' una gentilezza che ti scalda il cuore, ma non il corpo. Mentre tenti di riposare i venti del nord si fanno piu' forti e senza il sole ad aiutarti i morsi del freddo t'impediscono di recuperare pienamente le forze e quando ti rialzi ti senti piu' stanco di prima. Il viaggio procede lento e difficoltoso sul terreno sconnesso e sempre uguale,  le bacche che hai raccolto, cosi' come l'acqua finiscono troppo presto. Ti manca ancora un altro giorno di viaggio, quando vedi avvicinarsi sulla tua strada un piccolo branco di cani selvatici. Sono pelle ed ossa, ed il loro pelo e' sciupato. Sono in tre ed ancora abbastanza lontani, ma sai per certo che ti hanno gia' fiutato. Che cosa fai?

Tre cani... spelacchiati e affamati, ma speriamo anche abbastanza stanchi da non comportare troppi problemi...

Mentre penso al da farsi, la mia mente torna alla realtà: non ho la mia armatura, non sono in forze e non ho nemmeno un'arma che si può definire tale. In questa situazione, anche tre randagi spelacchiati possono essere un pericolo. Decido quindi di acquattarmi per osservare meglio ciò che mi circonda e vedere se trovo qualcosa di meglio di quello che ho oppure trovare un anfratto dove posso tendere un agguato a quei potenziali predatori per diminuire lo svantaggio numerico

Spoiler

Ok, mi sono aggiunto un quarto di pf al posto di metà! sono a 14/20

I punti esperienza degli altri 6- purtroppo non mi spettano xD Comunque non sono sicuro che dopo la mossa del viaggio mi possa ritrovare a metà strada "Un viaggio pericoloso comprende tutta la strada tra due luoghi. Non tiri per viaggiare un giorno, ti accampi e poi tiri per viaggiare anche il giorno dopo. Fai un solo tiro per tutto il viaggio." Comunque non fa niente, facciamo che non si è attivata la mossa tanto non cambia niente!

Discernere Realtà: 2+6+2 = 10

Cosa sta per accadere? Cosa qua è utile o di valore per me? Che cosa qui non è ciò che sembra?

 

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@Knefröd @Marco NdC @luisfromitaly

Khalya, Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 24 - VicoIo dei quartieri centrali.

Un nevischio leggero era disceso sulla citta' alla vigilia del giorno del grande Torneo d' Inverno. Stracci di nuvole bianche erano state strappate dalle torri piu' alte della capitale, donando al suo profilo un aspetto fiabesco. I primi raggi di sole si erano fatti avanti in quelle prime ore del mattino, sottili spade rossastre a graffiare la pelle bianca e ghiacciata delle case e delle strade. Voi, nel vostro vicolo ancora immerso nell'oscurita', avete messo da parte le vicissitudini del giorno precedente, riuscendo in qualche modo a riposare. Khalya quando apri gli occhi ti senti rincuorata e padrona della tua luce, quella che cosi' instancabilmente, il Caos aveva provato a portarti via. Mellario, Ren ed il Magister. Hai sopportato molto ed imparato molto, la tua ferita sta meglio e non avrai problemi a raggiungere il tuo capitolo, ma cosa fare con il druido? Willfrido, la forma che hai assunto ti ha cullato in sogni bucolici di inenarrabile bellezza, in cui correvi lontano, fra erbe ed arbusti, all'ombra di alberi secolari che cantavano con il vento e quando apri gli occhi, senti la vicinanza a quei luoghi anche se circondato dalla pietra e dalla civilta'. Una vicinanza palbabile ed inspiegabile, come non avevi mai avvertito in nessuno degli aspetti assunti. Forse l'unicorno e' davvero qualcosa di puro e perfetto e covi il desiderio di mantenere le sue forme. La paladina e' accanto a te, il suo corpo e' caldo ma non quanto il tuo. L'aria al contrario frizza del ghiaccio inverno. Non avete avuto problemi durante la notte, quella parte della citta' e' sicura e pochi oserebbero mettersi contro un paladino, ma i vostri compiti sono comunque opprimenti e vi obbligano a non perdere ulteriormente tempo. Consegnare le pietre, che per adesso giacciono inermi, per quanto possono esserlo dei gioielli tanto nefasti e fare rapporto di quanto accaduto. Il capitolo delle Rose Bianche non e' molto distante, ed al suo comandante fara' piacere sapere cosa avete da dire, in concomitanza alle notizie probabilmente gia' giunte dall'accademia e dalla guardia cittadina.   Che cosa fate?

Spoiler

Allora ho proseguito la narrazione per portare avanti il gioco, visto che comunque gli accadimenti descritti nella narrazione condizionale, mi sembravano in linea. Se volete, procedete pure fino all'incontro con il Comandante ( che puoi descrivere te Marco oppure lasciarlo a me). Se tu Will desideri fare altro, ovviamente sei liberissimo. 

 

Daleor, Inverno, Ciclo quinto, giorno 24 - Prigioni dell'Accademia.

Non ci sono parole per descrivere l'umiliazione, la rabbia ed il dolore che hai provato Magister, o forse ora dovrei chiamarti soltanto Daleor, mentre i tuoi aguzzini dopo averti curato il moncone della mano, ti spogliavano delle tue vesti, sia fisicamente che figurativamente, ti legavano l'unica mano ed piedi con catene di un metallo freddo e pesante costringendoti a terra in una cella umida, sporca e senza finestre. Puoi scordarti lo sfarzo della tua gabbia dorata ai piani alti della torre, il buon cibo, il vino e la conoscenza a cui avevi accesso. Immerso in un campo di antimagia che t'impedisce anche solamente di pensarlo un incantesimo, ti senti svuotato, un relitto in balia della marea. Ma non sei solo. Una voce sinistra ti deride nella testa, condanna il tuo fallimento, il tuo vacuo legame con Khalya e la debolezza della tua seguace. Allo scherno alterna parole di conforto, in un turbinio caotico che non ha nulla di normale. Forse sei impazzito, o la pietra del Marchese ti ha lasciato un pizzico del suo potere dentro, ed esso ha voce. Ma non ha importanza, hai perso le pietre ed anche se non hai bisogno della tua per utilizzare i poteri che ti sono stati concessi, nelle tue condizioni non puoi fare molto. La porta di legno che ti separa da un angusto corridoio illuminato da torce, si apre, palesando la figura di un Templare che lascia entrare un uomo vestito con un lungo cappotto di pelle scuro con bottoni d'argento. I suoi capelli sono elegantemente ordinati all'indietro, il volto spigoloso ed autoritario possiede luminosi occhi verdi che ti squadrano con curiosita'. << Io sono l'inquisitore Alec Craine, perche' non mi racconti quello che ti e' accaduto?>> Che cosa fai?

 

@willyrs

Caronte, Inverno, Ciclo quinto, giorno 12 - Forestern, confini nord dell'impero

Lo sai che non puoi semplicemente rimanere immobile. Essi hanno fiutato il tuo odore da molto piu' lontano ed anche se non sanno dove sei, sanno che ci sei. Se tergiversi ti saranno addosso fra pochi minuti e dovrai necessariamente affrontarli. Se scappi ti vedranno fuggire e si lanceranno al tuo inseguimento. Non dureresti in molto in campo aperto. Vero pero' che alla tua destra si erge un albero piuttosto alto, forse potresti arrivare la' prima che ti raggiungano, ed arrampicarti sopra di esso. I bastoni che hai e pietre raccolte a terra a quel punto sarebbero le tue migliori armi. Mentre gli osservi noti anche, che uno di loro sembra piu' grosso e vagamente piu' robusto. Probabilmente e' il capobranco e se lo uccidi gli altri due potrebbero scappare. Benche' siano tre e questo potrebbe farti pensare diversamente, sono messi male e non dovrebbero comunque risultare una sfida troppo impegnativa oltre al semplice fatto, che la loro pelliccia ed anche le loro carni potrebbero esserti d'aiuto. Che cosa fai?

 

 

 

 

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Wilfrido Baax, in forma unicorno 

 

Con dispiacere abbandono sogni così soavi per risvegliarmi; mi compiaccio ancora una volta della nobiltà e della purezza dell’Unicorno e ringrazio il suo Spirito per avermi prescelto per manifestarsi. 

Vedo che anche la Paladina si sta risvegliando - ha preferiro farsi un giaciglio qua invece che dormire nei comodi letti del Capitolo: deve essere di umili origini. Chi è avezzo ai lussi difficilmente vi rinuncia - e in un attimo il suo sguardo è di nuovo fiero come quando l’ho vista ieri per la prima volta nei sotterranei della casa del Marchese.

Con un lieve nitrito la saluto e chino il capo in cerca di una carezza... e vedo ancora sul giaciglio il sacchetto di juta con le due pietre diaboliche. 

Mi sembra di avvertire la loro energia, flebile ma ancora tremenda.

Mi avvicino al sacchetto, ci poggio sopra il mio zoccolo sinistro e mi volto verso la mia nuova compagna:

“so che hai capito: dobbiamo distruggerle!”

 

 

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Spoiler
23 ore fa, Crees ha scritto:

Khalya, Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 24 - VicoIo dei quartieri centrali.

Un nevischio leggero era disceso sulla citta' alla vigilia del giorno del grande Torneo d' Inverno. Stracci di nuvole bianche erano state strappate dalle torri piu' alte della capitale, donando al suo profilo un aspetto fiabesco. I primi raggi di sole si erano fatti avanti in quelle prime ore del mattino, sottili spade rossastre a graffiare la pelle bianca e ghiacciata delle case e delle strade. Voi, nel vostro vicolo ancora immerso nell'oscurita', avete messo da parte le vicissitudini del giorno precedente, riuscendo in qualche modo a riposare. Khalya quando apri gli occhi ti senti rincuorata e padrona della tua luce, quella che cosi' instancabilmente, il Caos aveva provato a portarti via. Mellario, Ren ed il Magister. Hai sopportato molto ed imparato molto, la tua ferita sta meglio e non avrai problemi a raggiungere il tuo capitolo, ma cosa fare con il druido? Willfrido, la forma che hai assunto ti ha cullato in sogni bucolici di inenarrabile bellezza, in cui correvi lontano, fra erbe ed arbusti, all'ombra di alberi secolari che cantavano con il vento e quando apri gli occhi, senti la vicinanza a quei luoghi anche se circondato dalla pietra e dalla civilta'. Una vicinanza palbabile ed inspiegabile, come non avevi mai avvertito in nessuno degli aspetti assunti. Forse l'unicorno e' davvero qualcosa di puro e perfetto e covi il desiderio di mantenere le sue forme. La paladina e' accanto a te, il suo corpo e' caldo ma non quanto il tuo. L'aria al contrario frizza del ghiaccio inverno. Non avete avuto problemi durante la notte, quella parte della citta' e' sicura e pochi oserebbero mettersi contro un paladino, ma i vostri compiti sono comunque opprimenti e vi obbligano a non perdere ulteriormente tempo. Consegnare le pietre, che per adesso giacciono inermi, per quanto possono esserlo dei gioielli tanto nefasti e fare rapporto di quanto accaduto. Il capitolo delle Rose Bianche non e' molto distante, ed al suo comandante fara' piacere sapere cosa avete da dire, in concomitanza alle notizie probabilmente gia' giunte dall'accademia e dalla guardia cittadina.   Che cosa fate?

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

Ricordo vagamente le lacrime amare a cui mi sono abbandonata sotto le coperte, prima di crollare.
Ma è dolce il balsamo delle fede, che lenisce le ferite dell’anima nei modi più inaspettati.
Una luce diversa si gettava sui miei sogni inquieti, dandomi nuova pace, nuove consapevolezze.
Qualcosa in me stava cambiando, ed ora mi ritrovo sorridente mentre mi sveglia il gorgheggio di un uccellino.
Un pettirosso più esattamente, determino schiudendo gli occhi.
Ci osserva inclinando il suo capino, incuriosito dall'insolito spettacolo: un unicorno e una serva di Lorne che condividono lo stesso “nido”.
Chissà, forse è lo stesso pettirosso di ieri, quando ho pregato al fiume Argento.
Vola via portando con sé i miei pensieri, in direzione dell’Accademia.
Non posso non sperare che non siano stati troppo duri con Daleor…

L’unicorno mi guarda con i suoi occhioni innocenti. Chissà quale siano i suoi di pensieri invece.
Ma è ora di abbandonare il calduccio, prima che quel sonnecchiante quartiere bene di Castelfranco, torni alle attività quotidiane, magari ficcando il naso in quel rifugio appartato. Anzi, già sgambettano i primi garzoni, affaccendati nelle loro consegne, e si sentono anche le voci rincorrersi sull’incendio alla magione del marchese.
È probabile che la trascorsa tormenta di acqua e ghiaccio ne abbia placato le fiamme.
Di certo non si placheranno le polemiche, che insieme all’eccitazione per il torneo, offriranno discussioni su discussioni a tutta la città.


Strofino il muso dell’unicorno. Sento crescere la nostra affinità. Non saprei fin dove mi sto rivolgendo al suo spirito, o all’elfo che gli permette di manifestarsi, ma per adesso non importa.
«Lo so Will: anche io vorrei distruggere le pietre…»
«E credo che così accadrà. Ma sono armi del nemico che raramente cadono nelle nostre mani. Adesso abbiamo una possibilità che ieri non c’era: il giudizio della donna più saggia che conosca. E che ti farò conoscere», aggiungo grattandogli dietro le orecchie.
Non mi sembra di averlo convinto. Tuttavia le ultime parole di Daleor sono state agghiaccianti: se anche distruggessi le pietre, in qualche modo ritornerebbero, e forse in mani ancora più pericolose.

Rovistando nel tesoro di Mellario, afferro un paio di grosse caraffe d’oro e gemme.
Di pessimo gusto, probabilmente utilizzate a scopo rituale, ma serviranno allo scopo.
Facendomi guidare da un istinto nuovo, guadagno l’uscita dal vicolo, e con lei, la luce piena del sole, che riesco quasi ad assorbire respirandola a pieni polmoni.
Riempio le caraffe ad una delle tante fontanelle, e le benedico.
‘Fa che quest’acqua sia purificatrice e radiante della tua stessa santità, Madre mia.’
Mi sembra che la sua superficie sussulti leggermente, per poi acquietarsi.
In una caraffa metto le due gemme, con la speranza che l’acqua ne schermi le loro nefaste radiazioni.
Nell’altra metto la mano avvizzita del Magister, sperando che col tempo riacquisti miracolosamente quegli umori vitali, prosciugatigli avidamente dall’artefatto.

Lasciando il carretto in fondo alla titanica scala, arriviamo finalmente a “casa”.
Le consorelle a guardia del Capitolo, mi accolgono dritte ed impettite col saluto dell’ordine.
«Di buon grado», si lascia scappare quella a destra, che abbandonata la compostezza militare, si precipita in un abbraccio.
Erano preoccupate per il mio mancato rientro, e per chissà quali voci circolate dopo gli eventi di ieri.
«Ecco, così va meglio», continua dandomi una ripulita con la sua stola di lino.
«Il Capitano ti aspetta…»
Quelle parole cedono allo stupore di capire che ciò che mi seguiva docilmente, non è un normale cavallo.
«Fedele amico», rivolgendomi a Will «adesso non posso portarti con me, ma ti lascio in buona compagnia. Cercherò di far presto»
Le due si guardano con occhi spalancati, come a sottintendere “l’unicorno capisce cosa gli ha detto?»

Attraverso il salone principale, il cui tappeto è cosparso da petali freschi di rose di stagione, dunque bianche in quella invernale.
«Grazie care», dico alla consorelle che mi hanno aiutato con il sacco e le caraffe.
Do loro indicazioni affinché qualcuno riporti il carretto dove lo avevo requisito.
«Il Capitano è in preghiera con le altre, ma ti raggiungerà presto», mi rassicura una di loro, prima di tornare alle sue mansioni.

Nel mentre, verso in due lunghi calici di cristallo l’acqua sacra, facendo scivolare con un “tick” nell’uno e nell’altro, le due gemme.
Adesso si possono osservare distintamente.
Dai beni sequestrati al marchese recupero un mortaio con il suo pestello, e lo metto sulla consolle, in minacciosa prossimità dei due calici.  

«Khalia!», mi sorprende una voce che ho imparato a conoscere ed amare.
Il Capitano Selunya attraversa la sala a grandi falcate, con una formazione disciplinata di consorelle al seguito.
Il suo sguardo si sposta interrogativo dai calici al sacco colmo di preziosi.
«Credo che tu abbia molte cose da raccontare, paladina.»

Selunya è una donna eccezionale, saggia ed incantevole. Apparentemente sui quaranta – seppur le leggende si sprechino sulla sua reale età – dall’aspetto austero, ma che tradisce di tanto in tanto un moto compassionevole. Incute imponenza e reverenza nella sua armatura pluridecorata, che quasi ne raddoppia la stazza, ma che tuttavia indossa con la levità del velo di una ninfa.
Capelli lunghissimi, fluenti e rossi – eccetto due vene argentee che partono dalle tempie – diffondono una fragranza sovrannaturale al suo passaggio, mentre i suoi occhi verdi e materni, riescono a cogliere e a comunicare senza bisogno di tante parole, sapendo alternare la giusta dose di dolcezza e rigore.

«Capitano», sollevandomi dalla semi-genuflessione (quella totale è dovuta solo ad Yvet Lorn e al dio della Luce).
«Devo innanzitutto sdebitarmi con un elfo che mi ha salvato la vita. Un elfo dai poteri eccezionali.»
Lei mi osserva come se avesse già capito tutto.
«È uno spirito generoso e libero, ora in forma di unicorno, e non credo che accetterebbe le catene dorate dell’Accademia. Attualmente è senza dimora, e temo che il suo dono possa essere sprecato se non lo tuteliamo in qualche modo.»

«Veniamo alle due gemme», arriva al dunque il Capitano, come se avesse tacitamente promesso che la questione dell’elfo verrà ripresa a tempo debito. Tanto mi basta.
«Sono due artefatti», riprendo afferrando e facendo tintinnare i calici «attraverso i quali il possessore stabilisce un contatto con delle entità maligne più o meno rilevanti. Queste ultime lo sfruttano per trarre grande potere, lasciandogli le briciole, e obnubilandolo con perniciose brame di potere.
La rossa apparteneva ad un Magister, e l’entità associata ad essa è un certo Ansell. Il Magister stesso lo definiva come un guerriero caduto secoli orsono.
La seconda, quella verde, è molto più potente ed apparteneva al marchese Adrien Mellario, le cui segrete erano infestate degli stessi simboli rituali scoperti al magazzino portuale. L’entità ad essa associata è un certo
Sigvald.
So per certo che Ansell è sottoposto a Sigvald, per cui non oso immaginare quanto grande sia il potere di quest’ultimo.»


«Perché le hai portate qui?», replica Selunya con la risolutezza di chi è abituato a dare ordini.
«Capitano, il nostro è un nemico che gioca sporco. Noi ci muoviamo alla luce del sole, e tutti conoscono le nostre carte, le nostre mosse. Lui invece si nasconde in questo o quel personaggio insospettabile, intoccabile, e dalle tenebre trama per colpire dove e quando non ce lo aspettiamo. È una lotta impari.»
«E cosa pensi di fare allora?», aggiunge, non per farsi influenzare dalla mia idea, ma solo per il piacere di conoscerla.
«La mia è solo un’ipotesi. C’è la possibilità che studiando queste gemme e l’energia che sprigionano, possiamo imparare ad individuarla e capire dove e in chi cercare, senza andare più alla cieca. Ma mi rimetto alla sua saggezza Capitano: ad un suo ordine sarò io stessa ad “occuparmene”», concludo accennando significativamente al pestello e mortaio.

Il capitano riflette attentamente sulle mie parole…


Salgo al secondo livello.
I miei PX tornano da 8 a 0, ma per un po’ li terrò sulla scheda barrati a mo’ di promemoria.

Inizialmente pensavo di prendere una mossa avanzata più marziale, ma visto che Caronte è lontano, mi sa che “ripiego” su
Favore Divino
Scegli una divinità (inventane una nuova o scegline una già stabilita al tavolo) a cui dedicarti. Ottieni le mosse da Chierico comunione e lanciare incantesimi. Quando scegli questa mossa, considerati un Chierico di livello 1 ai fini degli incantesimi. Ogni volta che sali di livello, aumenta il tuo livello efficace da Chierico di 1

Aggiungo il punto caratteristico in saggezza, quindi: 15 SAG (+1)  -> 16 SAG (+2)

---

“Una luce diversa si gettava sui miei sogni inquieti, dandomi nuova pace, nuove consapevolezze.”
Comunione
Quando trascorri del tempo non interrotto (un'ora o più) in quieta comunione con la tua divinità:
• Perdi tutti gli incantesimi che ti erano stati concessi
• La tua divinità ti concede dei nuovi incantesimi a tua scelta il cui livello totale non superi il tuo livello+1.
• Prepara tutte le orazioni, che non contano mai ai fini del limite

Orazioni: Luce, Purificare, Guida;
Incantesimi di 1° liv.: Benedizione, Incuti Paura;

---

“‘Fa che quest’acqua sia purificatrice e radiante della tua stessa santità, Madre mia.’
Purificare
Il cibo o l'acqua che tieni in mano mentre lanci quest'orazione viene consacrato dalla tua divinità. In aggiunta ad essere ora sacro o empio, la sostanza interessata è purificata da qualunque deterioramento ordinario.

4 +4 +2(SAG) = 10;

---

Nota: Avrei ancora una mossa personalizzata di quando Lex c’è rimasta male della mia confidenza col Magister:
Amica dei Magister
Ogni volta che hai a che fare con un membro del tuo Capitolo, su indicazione del game master, Sfida il Pericolo +CAR: * 6- Il tuo confratello ha sentito voci riguardo la tua presunta simpatia per gli incantatori arcani e dubita che tu sia degna del tuo ruolo.

5 +5 +2(CAR) = 12;
Champagne! :D
 

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@Marco NdC

Khalya, Inverno, Ciclo quinto, giorno 24 - Capitolo delle Rose Bianche, Uffici del Capitano

 

Sigvald e' una delle divinita' del Caos, lussuria, sadismo ed eccessi sono sotto la sua sfera d'influenza, ma questo lo sai, cosi' come conosci i nomi delle altre tre divinita'. Tchar, manipolare dei destini, Thrall signore della violenza, Morgul re delle pestilenze e delle carestie. Cio' non toglie pero' lo stupore che un nobile delle tue terre, sia un suo servitore, cosi' come questo preoccupi e non poco Salunya << Era da molto che non vedevo una. >> Ti risponde il Capitano, mentre si avvicina a te e alle pietre. <<Esse sono porte, sorella. Porte sul nostro mondo, permettono alle divinita' oscure ed ai suoi servi di manipolare oltre i limiti del nord. Di far penetrare la magia entropica nella realta' cristallina della Luce. Molti anni fa, prima che io o te si nascesse, la scelleratezza degli uomini gli aveva portati alla ricerca di un mezzo per ottenere il potere arcano di cui solamente pochi fra la nostra razza possedevano. E' cosi' che nacquero le prime gemme, create artificialmente da un gruppo di studiosi dell'impero. Un catalizzatore cosi' potente che donava comprensione della magia anche a chi non era per natura capace... nessuno sospettava  che fosse la prima grande mossa delle divinita' perniciose. Il loro modo di esplorare il nostro mondo, di saggiarne la volonta' e di creare seguaci. Donando una falsa illuminazione a quegli studiosi, essi avevano creato le porte per le forze del Caos>> Selunya si allontana, schiudendo le braccia dal petto e passandole entrambe sulla chioma rossa. << Lasciateci per un attimo da sole, sorelle. >> La voce e' imperiosa ma gentile, ogni cosa che fa lo e'.  << Immagino tu sappia cosa sia la pirite maginifica, Khalya?>> riprende una volta che siete rimaste solamente voi due nel grande salone. << Ma cio' che non sai, e' che da essa furono create le prime gemme. Quegli studiosi "illuminati" erano i membri fondatori della Gilda della Porpora. >>.

Vedi lo sconforto negli occhi della campionessa di Yvet Lorne, la sua bellezza e la sua armonia vacillare per un attimo. << Io non c'ero ancora, ma colei che mi ha preceduto me lo ha descritto vividamente. Perdevamo la guerra Khalya. Era il terzo ciclo, la terza venuta dei popoli del Nord. Se la prima invasione era stato uno scontro brutale di forze su un confine, il pretesto per le prime alleanze e la creazione dell'impero. La seconda venuta un saggio del potere entropico, la terza era stata subdola ed inaspettata. Le gemme circolavano fra le accademie magiche, che erano piu' di una e poco controllate, corrompendo i cuori e creando lo strato che avrebbe aperto le porte agli invasori. Quando il tempo giunse, dalle alte torri delle accademie, demoni urlanti e Magister che avevano perso il senno discesero su di noi con una tempesta di energia che non eravamo pronti a sopportare. Le perdite furono cosi' ingenti che pensavano non avremmo visto l'arrivo della primavera. Quando le forze del nemico avevano oramai raggiunto le porte della capitale, un gruppo di Incantatori che era riuscito a resistere alle tentazioni delle gemme, studiarono assieme alla Gilda della Porpora, un modo di sfruttare la pirite senza sublimarla in gemma. Essa non donava poteri a chi non ne aveva, ma aumentava notevolmente quelli di chi naturalmente dotato, con i risultati di cui siamo consapevoli oggi. Quando vincemmo la guerra, non fummo in grado di rinunciare al vantaggio che la magia arcana e la pirite magnifica ci offrivano, cosi' regolammo la sua produzione perdonando la Gilda, e la formazione degli Incantatori attraverso l'Accademia Imperiale ed i templari. Ma come vedi, il male non debellato trova sempre il modo di riaffiorare. Non so se la tua idea sia perseguibile, ma solamente il consiglio dell'Accademia puo' dircelo, cosi' come solo la Gilda, puo' rivelarci l'origine di queste gemme. Se loro c'entrano qualcosa nulla m'impedira' di seppellirli nelle miniere che hanno fatto la loro fortuna. >> Lacrime copiose bagnano gli occhi della donna e ne rigano le guance. La sua empatia con eventi di cui non e' stata neanche testimone ti confermano che non c'e' persona piu' adatta a guidare il capitolo. << So che sei stanca, ma vorrei che tu indagassi. Scegli pure dove dirigere i tuoi sforzi, se presso la gilda oppure all'Accademia. Ovviamente domani siamo tutte necessarie al Gran Torneo d'Inverno.>> Che cosa fai?

Spoiler

Non sai da quanto aspettavo di utilizzare quella mossa ed invece tu mi fai un 12... -_-

Comunque complimenti per essere il primo di noi che sale di livello, ho portato avanti la narrazione, contando quindi che riesci in tutto quello che hai descritto fin ora, come il contenere le influenze delle pietre immergendole in acqua santa e che le ricchezze trafugate al marchese verranno utilizzate come da te proposto.

 

Modificato da Crees
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Wlfrido Baax, in forma unicorno

 

Il Capitolo domina tutto il quartiere perchè sorge su un forte dislivello naturale ed è accessibile per un’imponente rampa di scale. È in pietra chiara, che risplende di mille bagliori alla luce del mattino, quasi voglia gareggiare con il candore della neve. Anche noi Elfi usiamo la pietra arenaria* per sua capacità di ridiffondere la luce: l’Altare degli Arcidruidi, le meridiane solari, le mappe delle Sette Stelle...

Ecco i 99 scalini della Dea... chissà cosa mi aspetta una volta saliti? 

Su per la scalinata la Paladina ha il passo deciso di chi, tornando alla propria casa, sa di trovare conforto e speranza per lo spirito. Mi auguro vivamente che possa essere così, poichè la gravità degli eventi di ieri ha destato in me forti preoccupazioni.

Arrivati in cima ci separiamo e una delle guardie mi accompagna alle scuderie: mi guarda con curiosità e rispetto, posso percepire la sua eccitazione per aver visto per la prima volta un unicorno. La sento ringraziare la Dea per l’opportunità concessale di ammirare un animale leggendario e poi mi lascia legato nella mia stalla. 

Finalmente!

Dopo i trambusti di ieri so di poter disporre ora di tempo e tranquillità sufficienti per poter interrogare gli Spiriti su quanto stia accadendo alle mie evocazioni. Quando la Paladina sarà ritornata avró forse risolto i miei dubbi e trovato un’ispirazione.

Richiamo alla mente tutti gl’insegnamenti dell’Arcidruida. Poi inizio a concentrami sulle sensazioni che ho provato ieri: quelle provocate dall’Arvil mentre mi trasformavo e quelle di questa notte emanate dallo Spirito dell Unicorno. E poi inizio la mia meditazione:

il mio Spirito inizia ad espandersi ed io sono pronto ad accogliere le sensazioni più pure...

...prima avverto la vita scorrere negli animali intorno a me: nei cavalli della scuderia, negl’insetti nel sottosuolo e nell’aria...

...poi più in alto il calore della luce che tocca i cristalli di neve sul tetto...

Madre degli Spiriti, concedimi di sapere come difendermi dalla corruzione e farmi un portatore di Khivà.

Spoiler

*l’arenaria ha dei microcristalli che riflettono la luce ( mi sembra si chiamino miche, ma magari ricordo male ) 

Ho inventato qualche cosa come i “99 scalini della Dea” e le meridiane degli Elfi ecc : spero non sia un problema per la fiction.

Richiamo alla mente ... : 

come avevo detto non so bene come interpretare questa narrazione alla luce delle regole. L’inizio è un Declamare Conoscenza, MA ne avevamo GIÀ fatto precedentemente uno sugl’insegnamenti dell’Arcidruida&l’Arvil, quindi vedi tu @Creesse ritirare i dadi per me ( ... magari che a W venga in mente altro? ). E poi la meditazione... che “mossa” è? Un’Indagine Realtà? anche qua tira pure tu i dadi per me se è il caso. 

 

 

 

 

 

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Caronte, Inverno, Ciclo quinto, giorno 12 - Forestern, confini nord dell'impero

Lo sai che non puoi semplicemente rimanere immobile. Essi hanno fiutato il tuo odore da molto piu' lontano ed anche se non sanno dove sei, sanno che ci sei. Se tergiversi ti saranno addosso fra pochi minuti e dovrai necessariamente affrontarli. Se scappi ti vedranno fuggire e si lanceranno al tuo inseguimento. Non dureresti in molto in campo aperto. Vero pero' che alla tua destra si erge un albero piuttosto alto, forse potresti arrivare la' prima che ti raggiungano, ed arrampicarti sopra di esso. I bastoni che hai e pietre raccolte a terra a quel punto sarebbero le tue migliori armi. Mentre gli osservi noti anche, che uno di loro sembra piu' grosso e vagamente piu' robusto. Probabilmente e' il capobranco e se lo uccidi gli altri due potrebbero scappare. Benche' siano tre e questo potrebbe farti pensare diversamente, sono messi male e non dovrebbero comunque risultare una sfida troppo impegnativa oltre al semplice fatto, che la loro pelliccia ed anche le loro carni potrebbero esserti d'aiuto. Che cosa fai?

Caronte, chierico umano

Mi dirigo velocemente verso l'albero alla mia destra in modo da riuscire ad arrampicarmi prima che i lupi capiscano la mia posizione. La priorità è riuscire ad arrampicarmi prima del loro arrivo. Concentrando le poche forze che ancora mi rimangono, tento di arrampicarmi sull'albero armato solo dei due logori bastoni e di una pietra trovata vicino alle sue radici. Una volta posizionato in alto, attendo l'arrivo dei lupi sotto l'albero per lanciare uno dei due bastoni contro quello che penso essere il capobranco

Spoiler

Sfidare il pericolo SAG: 3+6+2 = 11

Raffica: 2+4-1 = 5 ... vabeh sto pg deve proprio morire

 

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Il 6/5/2018 alle 10:35, Crees ha scritto:

@Marco NdC

Khalya, Inverno, Ciclo quinto, giorno 24 - Capitolo delle Rose Bianche, Uffici del Capitano

 

Sigvald e' una delle divinita' del Caos, lussuria, sadismo ed eccessi sono sotto la sua sfera d'influenza, ma questo lo sai, cosi' come conosci i nomi delle altre tre divinita'. Tchar, manipolare dei destini, Thrall signore della violenza, Morgul re delle pestilenze e delle carestie. Cio' non toglie pero' lo stupore che un nobile delle tue terre, sia un suo servitore, cosi' come questo preoccupi e non poco Salunya << Era da molto che non vedevo una. >> Ti risponde il Capitano, mentre si avvicina a te e alle pietre. <<Esse sono porte, sorella. Porte sul nostro mondo, permettono alle divinita' oscure ed ai suoi servi di manipolare oltre i limiti del nord. Di far penetrare la magia entropica nella realta' cristallina della Luce. Molti anni fa, prima che io o te si nascesse, la scelleratezza degli uomini gli aveva portati alla ricerca di un mezzo per ottenere il potere arcano di cui solamente pochi fra la nostra razza possedevano. E' cosi' che nacquero le prime gemme, create artificialmente da un gruppo di studiosi dell'impero. Un catalizzatore cosi' potente che donava comprensione della magia anche a chi non era per natura capace... nessuno sospettava  che fosse la prima grande mossa delle divinita' perniciose. Il loro modo di esplorare il nostro mondo, di saggiarne la volonta' e di creare seguaci. Donando una falsa illuminazione a quegli studiosi, essi avevano creato le porte per le forze del Caos>> Selunya si allontana, schiudendo le braccia dal petto e passandole entrambe sulla chioma rossa. << Lasciateci per un attimo da sole, sorelle. >> La voce e' imperiosa ma gentile, ogni cosa che fa lo e'.  << Immagino tu sappia cosa sia la pirite maginifica, Khalya?>> riprende una volta che siete rimaste solamente voi due nel grande salone. << Ma cio' che non sai, e' che da essa furono create le prime gemme. Quegli studiosi "illuminati" erano i membri fondatori della Gilda della Porpora. >>.

Vedi lo sconforto negli occhi della campionessa di Yvet Lorne, la sua bellezza e la sua armonia vacillare per un attimo. << Io non c'ero ancora, ma colei che mi ha preceduto me lo ha descritto vividamente. Perdevamo la guerra Khalya. Era il terzo ciclo, la terza venuta dei popoli del Nord. Se la prima invasione era stato uno scontro brutale di forze su un confine, il pretesto per le prime alleanze e la creazione dell'impero. La seconda venuta un saggio del potere entropico, la terza era stata subdola ed inaspettata. Le gemme circolavano fra le accademie magiche, che erano piu' di una e poco controllate, corrompendo i cuori e creando lo strato che avrebbe aperto le porte agli invasori. Quando il tempo giunse, dalle alte torri delle accademie, demoni urlanti e Magister che avevano perso il senno discesero su di noi con una tempesta di energia che non eravamo pronti a sopportare. Le perdite furono cosi' ingenti che pensavano non avremmo visto l'arrivo della primavera. Quando le forze del nemico avevano oramai raggiunto le porte della capitale, un gruppo di Incantatori che era riuscito a resistere alle tentazioni delle gemme, studiarono assieme alla Gilda della Porpora, un modo di sfruttare la pirite senza sublimarla in gemma. Essa non donava poteri a chi non ne aveva, ma aumentava notevolmente quelli di chi naturalmente dotato, con i risultati di cui siamo consapevoli oggi. Quando vincemmo la guerra, non fummo in grado di rinunciare al vantaggio che la magia arcana e la pirite magnifica ci offrivano, cosi' regolammo la sua produzione perdonando la Gilda, e la formazione degli Incantatori attraverso l'Accademia Imperiale ed i templari. Ma come vedi, il male non debellato trova sempre il modo di riaffiorare. Non so se la tua idea sia perseguibile, ma solamente il consiglio dell'Accademia puo' dircelo, cosi' come solo la Gilda, puo' rivelarci l'origine di queste gemme. Se loro c'entrano qualcosa nulla m'impedira' di seppellirli nelle miniere che hanno fatto la loro fortuna. >> Lacrime copiose bagnano gli occhi della donna e ne rigano le guance. La sua empatia con eventi di cui non e' stata neanche testimone ti confermano che non c'e' persona piu' adatta a guidare il capitolo. << So che sei stanca, ma vorrei che tu indagassi. Scegli pure dove dirigere i tuoi sforzi, se presso la gilda oppure all'Accademia. Ovviamente domani siamo tutte necessarie al Gran Torneo d'Inverno.>> Che cosa fai?

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Non sai da quanto aspettavo di utilizzare quella mossa ed invece tu mi fai un 12... -_-

Comunque complimenti per essere il primo di noi che sale di livello, ho portato avanti la narrazione, contando quindi che riesci in tutto quello che hai descritto fin ora, come il contenere le influenze delle pietre immergendole in acqua santa e che le ricchezze trafugate al marchese verranno utilizzate come da te proposto.

 

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

Il Capitano in lacrime sarà qualcosa che ricorderò per sempre.
Mi congedo ossequiosamente, prendendo le scale verso la mia stanza. Salgo una spirale che gira nella gola della torre. Vista dall’alto evoca un enorme sboccio di petali.
E ancora petali nella vasca d’acqua calda, che mi aspettano come delicate carezze. Una consorella ha pensato che ne avessi bisogno, e tutto ha disposto per farmi cosa gradita. Candele odorose, balsami, sali, unguenti e lenzuola fresche. Le cure vicendevoli sono una regola fondamentale nel nostro Ordine, seppur sia una regola non scritta.

Poggio sul comodino la brocca con l’arto di Daleor, che all’impatto oscilla e balugina. Forse è solo suggestione, ma sembra aver scolorito un po’ del suo tetro aspetto necrotico.
‘Che tu lo voglia o no, ho ancora qualcosa che mi lega a te, Magister…’
Ma non c’è tempo per vagheggiare. Tanto meno per riposare. Il nemico non riposa. Mai.
Mi ripulisco velocemente per riprendere il doveroso decoro di una rappresentante di Lorne.

Ridiscendo la stessa scala incrociando Lex, che girava nel senso opposto, di ritorno dall’addestramento.
«Sorella poi ti racconto. Adesso però ho bisogno del tuo aiuto», la anticipo abbracciandola fugacemente.
«Sono in missione all’Accademia e alla Gilda della Porpora. Ma ho anche una promessa da onorare. Quello che non ho, è il tempo per far tutto.
Ascolta: una fonte fidata mi ha raccontato che alla locanda del fiume ci sono traffici sospetti.
Non le solite cose di poco conto.
Mellario aveva commissionato qualcosa di “grosso”, e da qualche scartoffia nel retro pare che il locandiere ci sia dentro.
Tu sei nata a cresciuta in questa città. Lo conosci, magari ne hai confidenza, e puoi indagare meglio di me su cosa si tratta.
La mia è solo un’ipotesi: i simboli di sangue trovati sia al magazzino portuale, sia nelle segrete di Mellario, sono sostanzialmente dei catalizzatori.
Come un grembo maledetto che custodisce un figlio altrettanto maledetto, nella magione ospitavano anche un artefatto terribile e potente.
Si può supporre che avrebbero dovuto ospitare qualcosa di simile anche al porto, ma non abbiamo trovato nulla.
Che sia forse proprio questo l’oggetto misterioso commissionato dal Marchese?
Ti ripeto sorella, sono solo ipotesi, ma dobbiamo battere tutte le piste…»

Passo in armeria prima di guadagnare l’accesso alle stalle che, per ragioni strutturali, non sono né spaziose, né agevoli per  per ospitare molti cavalli.
È lì che trovo Will ancora in forma di unicorno. Sembra assorto, e non aver nemmeno toccato le razioni di acqua fresca e fieno a lato della sua cabina.
«Will?», guadagno la sua attenzione accarezzandogli il muso «andrò in Accademia e alla Gilda di Porpora, e vorrei che tu fossi con me. Ma in volata devo prima passare per il porto.
Ieri ho conosciuto un giovane elfo sul punto di morte. Il suo nome è
Lèvoras, e gli ho promesso che sarei andato a trovarlo. Ma vorrei anche accertarmi delle condizioni degli altri elfi.
Dopo la loro rivolta mi è stato promesso che i superstiti sarebbero stati trattenuti lì, in quarantena, e quelli in buone condizioni messi a lavoro, per inventariare gli scarichi dalle navi.
Dobbiamo conoscere tutto quello che arriva dal porto Will.
Di me forse non hanno fiducia, ma vedendo te, uno della loro razza al mio fianco, forse possiamo ricucire uno strappo col tuo popolo… Dì loro che un grosso investimento verrà fatto per migliorare le condizioni del loro quartiere, e che per le richieste di aiuto potranno contare su di me.»
Racconto dunque al druido gli stessi timori che ho pocanzi raccontato a Lex.
Non so cosa il Capitano abbia previsto per aiutarlo, ma finché il drudo resterà al mio fianco, non dovrebbe essere perseguitato a causa dei suoi poteri.


@luisfromitaly
Se Will decidesse di accompagnarmi, lascio scegliere a lui se andare prima all’Accademia o alla Gilda di Porpora, fidandomi del suo istinto.

---
“Passo in armeria”

@Crees
Decidi tu cosa posso recuperare in armeria.

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Wilfrido Baax, druido elfo

 

Quale modo migliore di essere risvegliato dalla comunione con la Madre degli Spiriti se non con un effluvio di rose?

Sì: avverto un soave sentore del fiore che via via aumenta, accompagnato dal rumore di passi che si avvicinano.. è Khalya, in rinnovate vesti, ripulita e radiosa; e sempre con la stessa fiera determinatezza a sentire le sue parole.

È un attimo: colmo di gioia e conscio dell’onore che mi ha concesso l’Unicorno, ringrazio lo spirito e riassumo le mie sembianze. Vedo che l’Umana sgrana gli occhi alla mia celere trasmutazione.

<< Portatrice delle Rose di Lorne >> le dico,  << apprezzo veramente la vostra bontà d’animo e la sincera preoccupazione per il mio popolo. Ma c’è qualcosa che devo dirvi e che, ahimè, accrescerà le vostre preoccupazioni >> .

<< Sappiate che ieri mattina sono stato testimone di un episodio infausto: in una locanda nelle zone malfamate vicino ai mercati ho visto proprio un membro della Purpurea girare in incognito senza scorta! Era in compagnia di due tizi sinistri e, casualmente, non lontano dal gruppo, vi erano due Nani delle città commerciali sotto le montagne. E quando hanno visto che avevo capito del travestimento hanno mandato un sicario ad uccidermi...Incredibile vero?!>> 

Continuo: << Direi, quindi, di andare ora all’Accademia a vedere cosa ne è di Mago Daelor, e forse con voi mi faranno pure accedere. Per la Gilda della Porpora invece sarebbe meglio che io aspettassi fuori.... o che vi accompagnassi senza essere visto >> e le faccio l’occhiolino.

<< Mentre andiamo mi dite cosa ne pensate...>> Ho ancora con me il tessuto preso alla casa di Mellario e ne faccio un copricapo avendo cura di nascondere per quanto possibile il mio sopracciglio. Peccato che abbia perso l’altro damascato che avevo preso per sdebitarmi con la signora Aneta Hemmel

<< Khalya, avreste due monete da imprestarmi? ... devo ripagare questa tunica donatami ieri: ho promesso che mi sarei sdebitato >>.

Spoiler

@Crees mi dirai se la meditazione abbia portato qualche frutto a W.

Edit: ora in forma Elfo W ha gli occhi di gatto vero?

Ri-edit: la nuova tunica è sporca del sangue del baby demone e di Ren?  mi sa che ci siamo scordati nel lirismo della scena 😂

i

 

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Daleor, stregone umano, cella

Mi sveglio in una cella umida e buia, sono necessari divesi minuti prima che i miei occhi si abituino all'oscurità. Sono incatenato alla parete nord, delle gocce scendono dal soffitto colpendo il mio corpo nudo come lame di ghiaccio. Il moncherino - dove un tempo sorgeva la mia mano - è stato chiuso con dei punti di sutura; un lavoro ben eseguito ma in una cella così sporca il rischio che si infetti è molto elevato.

Una sinistra voce si insinua tra i miei pensieri. Se non fossi certo di essere solo, giurerei che proviene dall'agolo più buio della cella. Mi deride e mi conforta, mi condanna e mi perdona parlando con la voce di infiniti uomini che ripetono la stessa frase, ognuno in un istante diverso creando un indefinito sussurro poitonale. Eppure il significato delle loro parole risulta chiaro alla mia mente ormai in bilico tra lucidità e follia.

Per un intervallo indefinito di tempo la voce interrompe il suo delirio, cerco di ritrovare la calma e di riflettere su quanto accaduto durante l'ultima giornata¹. Riacquistata la piena consapevolezza di me stesso capisco che devo trovare un modo per lasciare questa prigione, sò che l'Inquisizione non va per il sottile con chi è accousato di servire il Caos. Provo a concentrarmi su un incantesimo ma mi è impossibile richiamare alla mente anche quelli più semplici.

Il rumore dei passi di due uomini annucia il loro arrivo. Un grosso Templare apre la pesante porta della cella senza difficoltà e nella stanza si fà strada un uomo dai capelli bianchi in una sfarzosa veste di pelle, si presenta come l'Inquisitore Alec Craine e mi chiede di rivelargli quanto accaduto durante la scorsa notte.

"Vorrei davvero darle una mano, ma temo di averla persa ieri per le strade di Castelfranco" l'Inquisitore non sembra aver capito la battuto e mi colpisce con il pesante guanto di maglia in pieno volto. Riverso a terra cerco di tornare seduto mentre sputo sangue.

"Sappi che parlerai, che tu lo voglia o meno" commenta brevemente Alec Craine. Sono assalito dal dubbio: dovrei confessare? supplicare per essere graziato? No, sarebbe tutto inutile, il mio destino è già scritto. Le mille voci tornano a popolare la mia mente con una risata isterica. "Destino? Cos'è il Destino? E chi è il suo scrittore? È forse una commedia scritta per dilettare gli Dei? E in quel caso qual è il tuo ruolo? Rifletti, Daleor" sembra dire la voce.

Forse non tutto è perduto, come venticinque anni fa la mia vita è nelle mani di qualcosa di più grande di me. 'Sigvald, se il Destino è una commedia allora concedimi un favore così che io possa recitare la mia parte. Non te ne pentirai². Permetti che il Templare diventi il mio Servitore'

"Attento Daleor, perchè tutto è possibile ma a quale prezzo?" rispondono le voci nella mia tesa. Sigvald sembra aver accolto la mia richiesta, dall'armatura del Templare fuoriesce una nube rossastra, il metallo della corazza fonde e si modella sulle forme più esili della creatura che ora è al suo interno. La parte superiore dell'elmo ha una sezione più ampia della parte inferiore, segno che qualsiasi cosa ci sia al suo interno ha delle corna.

L'essere sguaina la spada e con uno scatto si porta alle spalle di Alec, la spada penetra il suo corpo da un lato all'altro. L'uomo geme debolmente e cade a terra in una pozza di sangue. La creatura solleva l'elmo rivelandosi. Il suo volto femminile ricorda quello di Ren, ma i lineamenti e la sua espressione sono più duri ed i suoi occhi vuoti. "Il sono Xel, Sigvald ti osserva".

Chiedo al demone di liberarmi dalle catene ma lei si avvicina scuotendo la testa, mi consegna una pietra ottaedrica e aggiunge: "Tutto ha un prezzo, Sigvald mi ha chiesto di darti questa".

Spoiler

¹. Salire di Livello: Aumento COS di 1 da 15 a 16, il modificatore diventa +2 e guadagno 1 PF. Aggiungo la Mossa Avanzata:

AIUTO ULTRATERRENO
Quando invochi l’aiuto del tuo patrono, tira +CAR. Con 10+, scegli due; con 7-9, scegli uno; con un fallimento, il tuo patrono è scontento della tua debolezza e cercherà di tormentarti.
• succede esattamente quello che desideravi
• il tuo patrono non chiede un pagamento
• i nemici del tuo patrono non interferiscono

². Aiuto Ultraterreno: 2d6+CAR = 4+2+2 = 8 @Crees lapo ha smesso di funzionare quindi ho tirato su dicelog.com, se mi date gli indirizzi email (anche se ne create di nuovi con 10 minute mail, basta che ne ricordate li nome) vi aggiungo al log, ho uno screenshot per ora:

Puoi ritirare tu se preferisci. Se ho un successo parziale scelgo "succede esattamente quello che desideravi", se ritiri ed ottengo un successo completo aggiungo "i nemici del tuo patrono non interferiscono".

SERVITRICE

Spoiler

image.png.01f4ff2ad7c6ae7e6091dd7f90d9ddb9.png

Difensore +1, Combattente +2, Lealtà +2

 

 

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@Marco NdC @luisfromitaly

Khalya, Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 24 

Lex e' sudata, ha le guance arrossate ed il passo stanco. Quando l'abbracci senti ancora il suo involontario distacco, benché nel suo sguardo non vi sia piu' l'impulsiva rabbia di una donna ferita. Cio' nonostante dopo averti fatto parlare si limita a dirti che sono altre le mansioni che le sono state affidate e che non puo' esserti d'aiuto nelle tue indagini. Il dubbio che lo faccia per punirti ti coglie, ma non hai tempo per discutere con lei e di certo lei non te ne da' il tempo, proseguendo per la sua strada. Prima di raggiungere Will, dall'armeria, la sorella incaricata dell'equipaggiamento controlla che la tua armatura sia in buone condizioni per poi consegnarti un altro scudo con lo stemma del tuo ordine, e' diverso da quello che avevi prima, piu' spesso e meglio realizzato. Quando la paladina ti raggiunge, Wilfrido, hai avuto modo di riflettere sulle tue sensazioni, sulle sue differenze da prima del tuo arrivo nella capitale e ne sei giustamente allarmato. L'Arvil influisce sulle tue mutazioni e sulla tua comunione con gli spiriti della natura, essi permangono innaturalmente in te in modo preoccupante e questo ti porta a dubitare che il tuo desiderio di mantenere le forme animali sia qualcosa di puro, ma piuttosto la morbosa e subdola influenza delle energie entropiche, forse ad opera proprio del gioiello del Marchese, a cui sei stato esposto per tutta la notte. E cosa succederebbe se tu, sotto la malevole influenza del Caos, assecondassi i tuoi desideri e passassi piu' tempo del solito in una delle forme animali? Forse non sarebbe piu' tanto semplice per te tornare al tuo corpo elfico. Una cosa e' sicura, dovrai essere piu' cauto ad usare i tuoi poteri. 

Il quartiere elfico vi da nuovamente il benvenuto con il suo aspetto decadente, i fumi maleodoranti, e dei nuovi roghi appiccati ad altre case fatiscenti. I cacciatori di streghe, muniti di maschere per proteggersi dai fumi, fanno su e giu' per le strade, ronde che mostrano l'aspetto peggiore della giustizia imperiale. La tendopoli con i superstiti del massacro e' sempre li, ma il numero di elfi vivi si e' ridotto. Alcuni sono morti per le ferite, altri forse si sono rivelati infetti, o semplicemente hanno cercato di andarsene e quindi sono stati giustiziati ed accomunati sulle pire. Alcuni inquisitori discutono sulla morte di alcuni cacciatori, fuori nella piazza ed al vostro passaggio rivolgono a Khalya un saluto formale. Mentre accompagni la donna che profuma di rose, Druido, senti addosso gli sguardi severi della tua gente. Dalle porte o dalle finestre ti squadrano, ma anche quelli intenti a lavorare o che semplicemente camminano per strada. Deve essere raro vedere un elfo in compagnia e non in custodia o al servizio di un imperiale. Fra quegli occhi piu' o meno giovani,  ne incroci per un attimo due familiari. Lonne ti osserva stupito, per poi scappare fra le vie del quartiere.  L'elfo che hai salvato tu invece, paladina, non si trova piu' li ed e' molto probabile che sia uno dei corpi che brucia nello spazio davanti al portale che vi separa dal quartiere del porto. La' un numero impressionante di vascelli dalle forme piu' varie effettua le manovre di attracco, oppure, quelli gia' fermi alle banchine, scaricano merci, doni per l'imperatore e ricchi nobili. Centinaia di soldati pattugliano la zona, molti di piu' di quanti vi sareste potuti aspettare, forse per via dei recenti accadimenti. Che cosa fate?

 

Spoiler

@Marco NdC ho tirato per la tua mossa personalizzata, ma purtroppo per me hai fatto 12 percio' ti ricompenso con uno scudo con il tag "possente" anche se sarebbe un tag per armi, secondo me si attribuisce bene ad uno scudo.

@luisfromitaly Ho risolto la tua indagine con un discernere realta' su te stesso, una sorte di autoanalisi, che con un 10, ti ha risposto alle domande, cosa e' utile, cosa non e' cio' che sembra, a cosa dovresti stare attento. Visto che e' passata la notte, non hai piu' le mutazioni addosso. Quindi hai la tua forma normale. Si i tuoi vestiti sono logori. Diciamo che se in forma di animale tu ti fossi lavato il manto dalle macchie di sangue, queste non si sarebbero poi manifestate sulle tue vesti.

 

Daleor, Inverno, Ciclo quinto, giorno 24 - Prigioni dell'Accademia.

Quando raccogli il gioiello verde le voci nella tua testa cessano improvvisamente, anzi, tutto cessa. Ogni rumore e' attutito, le fiamme delle fiaccole risplendono nel buio una luce opaca, l'acqua che ti gocciola addosso non ha peso. Risorgi da quel momento ovattato con una consapevolezza nuova, una calma non solo apparente ma reale, visto che sai che il futuro che ti aspetta oltre le mura dell'accademia e' fatto di una spirale di grandezza e potere. Sigvald ti ha salvato e l'unica cosa che vuole in cambio e' che ti inchini a lui. Il tuo nuovo seguace ti osserva silente, e questa volta, quando gli ordini di liberarti, lei esegue senza esitazioni. Sei nelle segrete dell'accademia, non conosci la strada, ma sai che devi risalire, che altri sono i templari che incontrerai ed altri ancora gli incantatori come te imprigionati. Che cosa fai?

Spoiler

@Knefröd salendo di livello devi anche scegliere un incantesimo con i limiti che ci eravamo imposti. Il prezzo da pagare per il tuo nuovo patrono e l'aiuto che ti ha concesso e' un nuovo "obbligo" da aggiungere a quello che hai gia, senza ovviamente nessun nuovo bonus. L'obbligo e' Adorazione. ( La scelta di questo " prezzo ", alto, e' data da piu fattori, ma in generale e' che mi sembrava in linea con il pensiero di Sigvald e con la situazione). Ricordati che Sigvald e' una delle quattro divinita' del Caos, mi aspetto molto dal tuo personaggio, adesso che sei un suo adorante schiavo ;) 

 

@willyrs

Caronte, Inverno, Ciclo quinto, giorno 12 - Forestern, confini nord dell'impero

Riesci a trascinarti sull'albero proprio mentre i cani ti vedono e ti corrono in contro urlanti. Dall'albero cerchi di colpirli con uno degli spiedi, che viene preso fra le fauci di quello piu' grosso e strappato dalle tue mani sofferenti. Il nord e' una tundra inospitale e adesso capisci perche' i barbari che la abitano sono cosi' brutali, cosi' forti. Il nord non ti regala nulla e mentre il gelido vendo d'inverno ti scuote come le foglie secche del tuo precario rifugio, senti gli occhi degli Dei su di te. Forse e' l'inconscia paura di trovarti nuovamente morto, la forza della disperazione o la volonta' di non arrenderti, ma quando attacchi nuovamente con la tua arma di fortuna, essa trafigge il collo del capobranco spezzandosi,  ma lasciandolo al suolo agonizzante e spingendo gli altri due ad una celere fuga. In qualche modo sei nuovamente sopravvissuto. Che cosa fai?

Spoiler

Concordo che in questo caso, un arma di fortuna innesca uno sfidare il pericolo, ho tirato io per te con un onesto 8. Quindi riesci a metterli in fuga ma di fatto non hai piu' armi. Ti ricordo, che hai fame, sete, freddo e che ti manca piu' o meno un altro giorno al primo insediamento. 

 

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Wilfrido Baax, elfo druido

 

Osservo con disgusto l’ecatombe avvenuta al porto: anche se potesse essere ben prevedibile sono comunque profondamente turbato perché quanto accaduto ieri è ingiusto e assurdo. E la popolazione elfica del quartiere ora è sconvolta e umiliata.

Il fuoco di alcune pire è ancora acceso: Khalya non ha detto una parola. Nel fumo vedo il suo volto turbato rigarsi di lacrime.

Rompo il silenzio: << La Corruzione si lascia sempre dietro orrore e ingiustizia. Siate forte, Rosa di Lorne: che la mano misericordiosa della vostra Dea si protenda presto qua su Castelfranco e porti una nuova speranza, anche per gli Elfi >>.

Ancora in silenzio, Khalya si volta e mi fa cenno di seguirla.

<< Ancora una cosa: vorrei aiutarvi nelle vostre indagini, ma ieri ho dato la parola al signor Hemmel che oggi avrei lavorato per lui per ripagare il debito di queste vesti che sua moglie mi ha donato.  Non ho soldi per ripagarle e non ho altro modo di disimpegnarmi. Non voglio legarmi a qualcuno presumibilmente corrotto da Mellario: per me sarebbe una situazione pericolosa.

Voi potreste, con la vostra autorità, sciogliermi da tale obbligo? Oppure mandare qualche esponente del vostro Capitolo a pagare il  signor Hemmel? Appena possibile ripagheró il vostro Capitolo >>.

 

 

 

 

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Caronte, Chierico Umano

Spoiler

Caronte, Inverno, Ciclo quinto, giorno 12 - Forestern, confini nord dell'impero

Riesci a trascinarti sull'albero proprio mentre i cani ti vedono e ti corrono in contro urlanti. Dall'albero cerchi di colpirli con uno degli spiedi, che viene preso fra le fauci di quello piu' grosso e strappato dalle tue mani sofferenti. Il nord e' una tundra inospitale e adesso capisci perche' i barbari che la abitano sono cosi' brutali, cosi' forti. Il nord non ti regala nulla e mentre il gelido vendo d'inverno ti scuote come le foglie secche del tuo precario rifugio, senti gli occhi degli Dei su di te. Forse e' l'inconscia paura di trovarti nuovamente morto, la forza della disperazione o la volonta' di non arrenderti, ma quando attacchi nuovamente con la tua arma di fortuna, essa trafigge il collo del capobranco spezzandosi,  ma lasciandolo al suolo agonizzante e spingendo gli altri due ad una celere fuga. In qualche modo sei nuovamente sopravvissuto. Che cosa fai?

Miracolosamente, sono sopravvissuto ancora una volta. Scendo dall'albero con attenzione, smuovendo con forza il bastone conficcato nel collo del capobranco per dargli il colpo di grazia.

Mi spiace, randagio, ma al mondo serve che sopravviva io.

Mi fermo un attimo osservando il mio operato e le mie mani insanguinate. Non avrei mai creduto di poter anche solo pensare a una frase del genere, seppur riferita a un animale. Non avrei mai pensato di passare dal prendermi cura delle bestie al doverle uccidere in una lotta per la sopravvivenza... Ma non è il momento di farmi prendere dallo sconforto.

Dopo essermi assicurato che il cane è morto, cerco un sasso abbastanza appuntito da poter essere usato come coltello di fortuna e inizio un meticoloso lavoro sulla carcassa del lupo: innanzitutto cerco di scuoiarlo per coprirmi il più possibile con la sua pelle ancora calda. Poi, taglio come posso la poca carne che ha addosso. Non avendo modo di cuocerla sono costretto a consumarla cruda, ma prima devo santificarla per evitare conseguenze.

Tenendomi stretto nella calda pelle del mio assalitore, mi fermo per interminabili minuti in contemplazione e comunione con la luce, chiedendole di concedermi nuovamente il Miracolo della Santificazione. Impongo quindi le mani come ho già fatto all'accampamento e chiedo alla luce di purificare questo cibo che sto per prendere e me ne nutro con foga, cercando di risparmiarne comunque un po' per il viaggio che ancora mi attende. 

Spoiler

Meno male che hai ritirato tu, sarei morto un'altra volta xD

Ho usato anche io dicelog per i tiri:

Discernere Realtà: 2d6+SAG=12  Cosa sta per accadere? Cosa qua è utile o di valore per me? Che cosa qui non è ciò che sembra?

Penso che un sasso un po' appuntito o qualcosa utilizzabile come strumento di fortuna (magari anche la punta del bastone rotto) lo potrei trovare come qualcosa di utile per me, quindi anticiperei quella risposta così da velocizzare un po' se per te va bene

Come per l'arma di fortuna, tiro sfidare il pericolo per vedere se riesco comunque a fare l'azione con lo strumento improvvisato, decidi tu quale modificatore aggiungere: 2d6 = 2 ... ma che palle.. Proseguo comunque nella narrazione se vuoi non farmi tirare oppure farmi riuscire e mettere un pericolo differente, in caso poi cancello!

Miracolo: 2d6+SAG = 13

 

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Spoiler
21 ore fa, Crees ha scritto:

Lex e' sudata, ha le guance arrossate ed il passo stanco. Quando l'abbracci senti ancora il suo involontario distacco, benché nel suo sguardo non vi sia piu' l'impulsiva rabbia di una donna ferita. Cio' nonostante dopo averti fatto parlare si limita a dirti che sono altre le mansioni che le sono state affidate e che non puo' esserti d'aiuto nelle tue indagini. Il dubbio che lo faccia per punirti ti coglie, ma non hai tempo per discutere con lei e di certo lei non te ne da' il tempo, proseguendo per la sua strada. Prima di raggiungere Will, dall'armeria, la sorella incaricata dell'equipaggiamento controlla che la tua armatura sia in buone condizioni per poi consegnarti un altro scudo con lo stemma del tuo ordine, e' diverso da quello che avevi prima, piu' spesso e meglio realizzato. Quando la paladina ti raggiunge, Wilfrido, hai avuto modo di riflettere sulle tue sensazioni, sulle sue differenze da prima del tuo arrivo nella capitale e ne sei giustamente allarmato. L'Arvil influisce sulle tue mutazioni e sulla tua comunione con gli spiriti della natura, essi permangono innaturalmente in te in modo preoccupante e questo ti porta a dubitare che il tuo desiderio di mantenere le forme animali sia qualcosa di puro, ma piuttosto la morbosa e subdola influenza delle energie entropiche, forse ad opera proprio del gioiello del Marchese, a cui sei stato esposto per tutta la notte. E cosa succederebbe se tu, sotto la malevole influenza del Caos, assecondassi i tuoi desideri e passassi piu' tempo del solito in una delle forme animali? Forse non sarebbe piu' tanto semplice per te tornare al tuo corpo elfico. Una cosa e' sicura, dovrai essere piu' cauto ad usare i tuoi poteri. 

Il quartiere elfico vi da nuovamente il benvenuto con il suo aspetto decadente, i fumi maleodoranti, e dei nuovi roghi appiccati ad altre case fatiscenti. I cacciatori di streghe, muniti di maschere per proteggersi dai fumi, fanno su e giu' per le strade, ronde che mostrano l'aspetto peggiore della giustizia imperiale. La tendopoli con i superstiti del massacro e' sempre li, ma il numero di elfi vivi si e' ridotto. Alcuni sono morti per le ferite, altri forse si sono rivelati infetti, o semplicemente hanno cercato di andarsene e quindi sono stati giustiziati ed accomunati sulle pire. Alcuni inquisitori discutono sulla morte di alcuni cacciatori, fuori nella piazza ed al vostro passaggio rivolgono a Khalya un saluto formale. Mentre accompagni la donna che profuma di rose, Druido, senti addosso gli sguardi severi della tua gente. Dalle porte o dalle finestre ti squadrano, ma anche quelli intenti a lavorare o che semplicemente camminano per strada. Deve essere raro vedere un elfo in compagnia e non in custodia o al servizio di un imperiale. Fra quegli occhi piu' o meno giovani,  ne incroci per un attimo due familiari. Lonne ti osserva stupito, per poi scappare fra le vie del quartiere.  L'elfo che hai salvato tu invece, paladina, non si trova piu' li ed e' molto probabile che sia uno dei corpi che brucia nello spazio davanti al portale che vi separa dal quartiere del porto. La' un numero impressionante di vascelli dalle forme piu' varie effettua le manovre di attracco, oppure, quelli gia' fermi alle banchine, scaricano merci, doni per l'imperatore e ricchi nobili. Centinaia di soldati pattugliano la zona, molti di piu' di quanti vi sareste potuti aspettare, forse per via dei recenti accadimenti. Che cosa fate?

 

Khalya, paladina di Yvet Lorne

La freddezza di Lex mi turba. Potevo comprenderla al momento, quando si è sentita tradita dalla mia vicinanza con Daleor, ma non a distanza di un giorno, dopo che le ho promesso di indagare su suo fratello, e dopo che ho letteralmente versato il mio sangue per le sue ferite.
Non è la mancata riconoscenza. Non mi interessa. Sarebbe solo vanagloria.
Mi turba il suo cuore indurito. Non si addice ad una paladina di Lorne, e potrebbe diventare terreno fertile per deviazioni ben peggiori…

Arrivati al porto lo spettacolo è desolante. Affido l’anima dei trapassati alla pietà degli dei, e faccio appello a tutta la mia disciplina per non perdere la compostezza che si conviene ad un membro del mio ordine.
Di sicuro la vicinanza di Will mi aiuta molto, e quasi mi commuove la sua onestà riguardo un debito di sole due monete.
«Non ne ho con me, se non quelle dalla bisaccia del Magister, che avevo intenzione di restituirgli una volta tornati in Accademia.»
Mi rivolgo allora ad un giovanissimo soldato, di basso rango, che assiste alle operazioni con sguardo spaesato. È probabile che sia lì solo per osservare, o al limite per “far numero”.
«Devo chiederti un favore personale», gli dico con autorevole cortesia «Dovresti portare queste due monete alla moglie del signor Hemmel, il locandiere, a nome dell’elfo a cui ha dato le vesti. Lei capirà. Poi passerai da Hemmel stesso, per dirgli che il debito dell’elfo è stato saldato, per cui non c’è più bisogno che vada a lavorare presso di lui. Questa moneta invece è per la tua gentilezza. Farai come ti ho chiesto?»
Prima di congedare il ragazzo con un cenno e con un sorriso, aggiungo «A proposito, cosa sai dirmi della morte dei cacciatori fuori dalla piazza?»

Torno a Will: «Non preoccuparti. Restituirò al Magister tutto ciò che gli spetta.»
«Adesso però dobbiamo fare tutto da soli. Dobbiamo capire se troveremo qui ciò che Mellario aveva commissionato ad Hemmel.»
Portando una mano sulla fronte, schermando la luce diretta del sole, scruto in lontananza la moltitudine di navi ed il brulicare degli operai intorno ad esse, che si affaccendano come tante formichine.
Non saprei da dove iniziare, ma con l’aiuto di mia Madre, in qualche modo ne verremo fuori...
 

 


Il tag “possente” sullo scudo ci sta, come qualsiasi altro tag che ti venga in mente e che abbia un senso ;)

---

“Farai come ti ho chiesto?

Tolgo tre monete dalla sei che aveva Daleor: due per il debito di Will, una per commissionare il soldato.
Ovviamente se alla domanda “Farai come ti ho chiesto?”, il soldato dovesse dirmi una balla, non gli do un bel cavolo e me ne trovo un altro xD

---

“Non saprei da dove iniziare, ma con l’aiuto di mia Madre, in qualche modo ne verremo fuori.”

Guida
“Il simbolo della tua divinità appare innanzi a te e ti indica la direzione o il modo d'agire che la tua divinità vorrebbe che seguissi, e poi scompare.
Questo messaggio avviene solo attraverso un gesto; la comunicazione attraverso questo incantesimo è decisamente limitata.”

Tiro 3 +4 +2(SAG) = 9
Per il 7-9 opto per il “Dopo che l'hai lanciato, la tua divinità revoca l'incantesimo. Non puoi più lanciarlo fino alla tua prossima Comunione”
Link al tiro: https://xel.000webhostapp.com/index.php?timeStamp=1526042401

Il simbolo dell’ordine è una rosa bianca sovrastata da una mezzaluna (vedi in fondo alla scheda del PG).
Valuta tu un modo interessante, anche misterioso se vuoi, in cui il simbolo cerca di comunicare qualcosa.
Potrebbe sormontare una nave così come una specifica cassa. Oppure come perdere tre petali, con quel numero che avrebbero un significato ben preciso, seppur da interpretare.

Se le indicazioni della guida sono chiare, aggiungo un po’ di narrazione condizionale:
“Ringraziando mia Madre, mi avvicino al punto indicato chiedendole di mostrarmi il male che ivi si annida.

Anticiperei anche un Discernere Realtà sulla situazione che mi si parerebbe d’avanti, se questa non fosse già chiara ad una prima occhiata.
Lascio a te l’eventuale narrazione + tiro.
 

Modificato da Marco NdC
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