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Queste Oscure Materie


Latarius

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Resti dalla tua parte del basso muretto di cemento, senza provare ad avvicinarti. questo sembra tranquillizzarlo, fin quando non accenni a lei.

«Sei? Che cosa c'entra lei...?» ti osserva allarmato e confuso, poi sembra collegare qualcosa perché spalanca leggermente la bocca e gli occhi.

«T-TU! Tu sei LUI vero?! Quello malato! N-NON L'AVRAI!».

Malato, un puro eufemismo per pazzo. O almeno è questo quello che i suoi dicono di te.

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"Lutz. Se fossi pazzo come dicono saresti già morto, non credi?" gli dice mortalmente serio, "sei libero di non credermi e andartene, ma se lo farai Sei potrebbe morire, tu potresti morire e anche la popolazione del Dromo probabilmente verrà sterminata"

"E non da me"

Tiene le mani aperte e bene in vista

"C'è un pericolo più grande che sta crescendo nell'abisso, sotto la città. Un pericolo che inghiottirà il tuo mondo e chiunque ti sia caro"

"Non so cosa sai di me, ma mi odi così tanto da voler correre questo rischio?"

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Mentre parli si sposta dietro il muretto per poi scomparire dietro la torretta. Proprio mentre inizi a pensare che se la stia dando a gambe spunta dall'altro lato della base della torre, sempre dietro un muretto ma con il Dromo alle spalle.

Tu... cosa? Che... che hai in mente?!» commenta confuso «Ne so abbastanza da sapere di non dovermi fidare...»

Mentre ti parla fiuti ed analizzi il suo codice genetico. Puro al 52%. Ti domandi se non sia colpa del suo rapporto con l'Obscura.

Modificato da Latarius
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"Devi convincere l'obscura a parlare con me. Lei è scesa lì sotto, forse ha già visto o sentito qualcosa e capirà che sto dicendo il vero"

"Mi rendo conto che per te è difficile fidarti, perciò non proverò ad obbligarti, Lutz"

"Digli solo che né io né la mia compagna proveremo ad attaccarla"

"La minaccia sotto il Dromo è più grande. Ci coinvolge tutti"

"Digli questo, e se accetterà di incontrarmi mi troverà nella torre della cittadella, hai capito?"

 

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Resta in silenzio a lungo «Io... non...» confuso non sapendo se crederti o meno, poi in un lampo di furore esclama «La tua amica! Quella pazza! Mi hai fatto rapire uccidendo Ans per dirmi che non vuoi farle del male?!» carico di sarcasmo.

Poi china il capo in preda alla preoccupazione, dopo un paio di minuti torna a fissarti «Io... non lo so dove sia... sono due giorni che non la vedo. Era preoccupata, nervosa... ma non ha voluto dirmi cosa c'era che non andava...»

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Torni volando verso la tua compagna, non senza una certa apprensione. Sai che Lutz potrebbe rivelare agli altri che c'eri tu dietro alle azioni di Jethari ed in quel caso potrebbero decidere di vendicarsi sull'indifesa Shino. Cinico e pragmatico come sei stai scommettendo la vita della tua compagna sull'amore di un LostH verso una Obscura.

Il Dromo è in agitazione. Il cadavere di Ans è stato rimosso ed a testimoniare l'accaduto resta solo una grossa pozza di sangue sullo stretto ponte. Ma non te ne curi. Raggiungi la cime del Dromo e ti addentri nella torre. Sali le scale a chiocciola che corrono lungo il perimetro interno della torre e ti ritrovi all'ultimo piano.

La porta è apertina. Shino è lì. Zedelghem è assente. La latta è in terra, rovesciata. Così come la poltrona è riversa su un fianco.

 

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L'assenza di Zedelghem lo inquieta: gli aveva ordinato di rimanere di guardia. E il disordine sembra raccontare che se ne è andato in gran fretta. Perciò esce nuovamente e comincia a fermare persone per chiedergli se hanno visto il perduto allontanarsi dalla torre e se sappiano dove è andato.

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La cima del Dromo sembra la sua frazione più scarsamente popolata. Non che ci voglia molto. Dubiti ci siano più di una cinquantina di LostH nel Dromo. Incontri prima dei bambini, alcuni già in lacrime ed altri che scoppiano a piangere non appena ti vedono per poi correre subito via.

Riesci a fermare qualche adulto ma nessuno che ti sia d'aiuto. Anzi ti sono ancora più ostili di prima. Ti maledicono. Ti incolpano di quello che sta accadendo. Anche se sapessero dove si trova il tuo uomo puoi star certo che non te lo direbbero. 

È colpa tua che hai violato la sacralità dell'Abisso. Ed ora la punizione sta scendendo su di loro. O almeno è di questo che ti ritengono responsabile.

Modificato da Latarius
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Torna contrariato ad attendere, nella torre.

Questa gente lo teme e lo odia.

Può persino capirla. A muoverlo è spesso una fradda logica spietata.

Una logica che ora gli sussurra di sterminare la popolazione del Dromo, prima che gli hekath la divorino per divenire più forti e numerosi.

Ma qualcosa lo trattiene. Un tale eccidio è forse troppo persino per il Santo Perduto.

E poi ritiene che dare inizio ad un massacro preventivo gli alienerebbe la pur flebile possibilità di una alleanza con l'Obscura.

No. Vuole sfruttare questa occasione per studiarla da vicino, se possibile.

 

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Mentre aspetti scorgi dall'alto, da una finestra rotta della torre, una macchia. Una piccola figura, per via dell'altezza, che pulisce via il sangue dallo stretto ponte.

***

Attendi numerose ore prima di sentire qualcuno risalire lentamente le scale della torre.

Poi dalla porta spunta uno Zedelghem malfermo sulle gambe. È distratto e non si accorge subito di te. Probabilmente salendo si è sfilato giubba e camicia visto che entra a torso nudo gettando i due capi di abbigliamento in terra. Ha un fisico fin troppo tonico e numerose cicatrici chirurgiche sparse per il torace, le braccia e la schiena. Ma la cosa che più ti sorprende è quella che noti quando sposta il braccio sinistro per gettare gli abiti in terra.

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Il marchio del caduceo. Impresso sulla sua pelle, sotto l'ascella sinistra. 
Questo ti spiega molte cose, così come la sua carnagione pallida quasi quanto quella di un proxy.

Ti fissa congelato e sorpreso. Sposta lo sguardo sul fianco sinistro prima di riportarlo su di te.

«Merda...» esclama.

 

Solo ora noti che gli abiti che ha gettato in terra sono macchiati di sangue. E che l'uomo è ferito e fasciato alla coscia ed al braccio destro.

Modificato da Latarius
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«COSA?!» fa un passo verso di te diventando furibondo nell'arco di un secondo.

«TU MANDI UNA FOTTUTA PSICOPATICA A RAPIRE UNO DI LORO, UCCIDERNE UN SECONDO E MUTILARNE UN TERZO E TI LAMENTI PURE?!»

Chiude la porte dietro si se sbattendola con veemenza per poi appoggiarvisi con la schiena.

«Tu hai problemi... ed anche gravi...» commenta abbassando il tono di voce e portandosi la mano destra alla fronte, come per spremersi le tempie.

L'epurato di Nirvana ti fissa in silenzio per una decina di secondi prima di tornare a parlare, questa volta con tono preoccupato.

«Sono l'unico qui dentro che ne capisce qualcosa di tecnologia. Mi hanno chiamato per mettere in funzione il droide-chirurgo ma... ha dato di matto! Ha fatto a pezzi l'altro e quasi affettato me. Qualcuno o qualcosa aveva incasinato tutte le sue routine di sistema... ho controllato i log degli accessi ma...» allarga le braccia con pizzico di confusione negli occhi «Ma... non ha senso...»

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"Non sono responsabile delle azioni sconsiderate di quella predona" dice riferendosi alla scavenger, e con questo considera chiusa la questione.

Gli impuri sono un trascurabile danno collaterale nella sua etica implacabile. Ed hanno altro di cui occuparsi ora.

"La macchina impazzita, piuttosto" gli fa notare, "potrebbe essere implicata la cosa che la mia compangna Shino ha visto nell'Abisso"

Raddrizza la sedia  rovesciata e ci si stravacca sopra, gambe allungate sul pavimento e dita intrecciate sulla pancia, guardandolo di sottecchi.

"Sempre dell'avviso che siamo noi il problema più grosso qui?"

Spoiler

Non trovo Echi Oscuri nella scheda della realtà (l'inserzione del tuo blog dedicata all'avventura).

 

Modificato da Mezzanotte
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«Oh, certo che lo sei... e dovrebbe importarti...»

Qualcosa dentro di te ti dice che è così. Dovrebbe importarti. Dovresti salvarli. Tutti. Ma tu sopprimi quella vocina e vai avanti, continui sul tuo binario solitario.
Da quanto il calore della Voce non riscalda il tuo animo?
Ormai non sapresti neanche più dirlo.

«Non lo so. I log di accesso non hanno senso. Sembrava provenire dall'interno stesso del sistema... probabilmente dai livelli sottostanti visto che il 98% della struttura si estende al di sotto di questo livello ma...» allarga le braccia «... non potrei giurarci...»

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"La Triade sono macchine, Zedelghem" gli fa notare

"Non provano sentimenti"

"ed è un bene, perché salvare quel poco che resta dell'umanità richiede scelte difficili"

"Io, a differenza di molti dei miei colleghi, l'ho capito e non mi faccio illusioni"

"Piuttosto mi stupisce che un purificato come te abbia tanti scrupoli"

"Ho sentito che Nirvana non è tenera con chi non passa i suoi esami"

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«COSA NE SAI TU DI ME?! TU NON HAI SCELTO QUESTO MONDO! IO SI!» si picchia il palmo aperto della mano sinistra sul torace nudo «Mi è stato offerta la salvezza. In una SafeZone. Ho rifiutato! Per l'Esercituum. Perché volevo fare qualcosa. Nirvana non uccide per ira o per divertimento...» ti guarda furioso «... ma tu li avresti uccisi solo perché ti hanno dato contro. Non puoi giudicare nessuno Spettro».

Raccatta una giacca appesa ad uncino sporgente da una parete «Ho visto altri Hyonos. Portavano speranza e rincuoravano gli animi con le loro parole. Verso uno di loro ho un debito che non potrò mai ripagare. Tu cosa hai portato da quando sei qui? Solo morte, sofferenza ed odio. Sei l'antitesi di quello che dovresti essere!»

Poi fa dietrofront e se ne va sbattendo con veemenza la porta. 

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Povero sciocco.

La accuse del purificato non lo scalfiscono. Neanche lui toglie la vita per odio. Al contrario.

Porre fine all'esistenza degli impuri è un atto di misericordia.

Che esistenza possono mai avere fuori dalle zone sicure? La loro ambizione non può essere nutrire l'oscurità.

Però affidarsi alla scavanger è stato un errore: non poteva immaginare avrebbe causato dei morti.

Ora l'Obscura potrebbe essere furiosa.

Magari verrà per ucciderlo.

Da una finestra guarda il Dromo sottostante. Lontano, umani perduti come formiche pronte per essere schiacciate.

Non esiterebbe un attimo ad estinguere le loro vite, servisse al suo nobile scopo.

Sacrificio. Ecco, cosa tutti sono chiamati a compire in questi tempi difficili.

Anche lui.

Perciò se l'Obscura giungerà con intenzioni bellicose, gli spezzerà le ossa e cercherà tracce di Sandii nelle sue viscere corrotte prima di dargli il definitivo addio.

Sandii, Sandii lo rende debole e vulnerabile.

Deve trovare la forza di lasciarla andare.

Solo così la sua volontà avrà la purezza del diamante e lui potrà compiere il suo destino!

 

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Attendi. Minuti. Ore. Nessuno viene per ucciderti. Ne Zedelghem ne Sei.

Dall'alto osservi i LostH riunirsi per officiare una sorta di strano rituale per onorare i loro morti. Formano un circolo intorno ai loro defunti, restano così a lungo ma non senti quello che dicono. Alla fine consegnano i morti all'Abisso. Si stringono tra di loro e continuano a pregare. Li studi incuriositi fin quando qualcosa non richiama la tua attenzione, un tremito del suo corpo. Ti avvicini e non appena lo fai lei alza un braccio di scatto e ti stringe la mano.

La tua coscienza ti viene strappata e portata via, lontano dalla tua forma-pensiero. A velocità folle vieni risucchiato fuori dalla torre, giù lungo le pareti del Dromo, nell'Abisso, nell'hangar, nella sala manutenzioni e poi giù in un budello di vie meccaniche ed oscure che non riconosci.

Poi la tua folle corsa si arresta di corsa. Ti ritrovi confinato in un minuscolo corpo acquattato al suolo. La tua mente ridotta ad un singolo primordiale impulso.

Consumare. Consumare. Consumare.

Dal basso verso l'alto osservi Sei intenta nel fare a pezzi una massa nera indistinta. La tua vista è offuscata da un velo di tenebra. Studi l'Obscura. Come un Eco percepisci quello che sta provando.

Estrema necessità. Urgenza.

Lei si distrae e scatti fulmineo puntando alla sua gola ma Sei tramuta un arto in lame e ti trafigge. Una dolorosa scarica di elettricità ti attraversa mentre la tua mente viene trascinata ancora più a fondo, nelle viscere dell'ExData. Nelle viscere dell'Abisso.

Sei di nuovo acquattato al suolo. Osservi una pesantissima e massiccia porta blindata. Sopra di essa spicca una targa.

[Eoten03]

Poi la tua attenzione viene calamitata da una presenza. Il tuo impulso di consumare ogni cosa viene attenuato dalle vibrazioni del tuo essere in risonanza con il suo. Come un piccolo predatore che china la testa davanti ad uno più grosso.

Una figura femminile. Ammantata di tenebre. Sinuosa. Pericolosa.

La Madre.

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Attraverso l'Eco ti sembra di essere nella sua testa. E ti ritrovi a provare quello che l'essere sta provando.

Brama. Desiderio.

L'essere osserva la porta. Poi si volta di scatto verso di te. Proprio verso di te, tra le migliaia di tuoi simili che ti fiancheggiano. Protende un braccio verso di te e ti afferra attirandoti a lei senza che tu possa opporti in alcuno modo. 

I suoi occhi puntati nei tuoi. Vi leggi Amore. Amore perverso.

Poi il contatto viene tranciato ed in un battito di ciglia la tua coscienza viene risucchiata lontano, verso l'alto. In un soffio di fiato percorri al contrario tutta la strada fatta e vieni catapultato nuovamente nella tua forma-pensiero. 

Arretri di scatto per il contraccolpo.

Osservi Shino.

Le sue dita si sono spezzate, il braccio ricade inerte polverizzandosi al contatto con la branda. La sua forma fisica ancora più effimera di prima.

Modificato da Latarius
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Boccheggerebbe. Avesse aria nei polmoni.

O anche dei polmoni.

Invece è solo una radiazione magnetica che anima un guscio inerte.

Ma per un istante ha sognato di essere vivo. Ancora.

Ha una vaga nostalgia della carne e del respiro, come quella che si può provare verso un vecchio vestito a lungo indossato ma ormai inutilizzabile.

Eppure essere i propri nemici è stato sconvolgente.

Perché Shino lo ha costretto a tanto?

La passione smisurata che ha provato è un gorgo nero che minaccia di inghiottire il mondo.

Poi capisce.

Cinque secondi dopo piomba nel piazzale alla base della torre, in una nuvola di polvere e piume di plasma in rapida dissoluzione.

Agguanta il primo perduto che gli capita a tiro, lo sbatte contro un muro e dice

"Voglio Zedelghem. Subito"

Potrebbe ucciderlo. Potrebbe ucciderli tutti e non provare il minimo rimorso.

La sua faccia è il volto di una statua. Una divinità impassibile, implacabile, perfetta.

In qualche modo doveva essere una brava persona, pensa, prima di essere preso da Eden.

Se qualcosa di nobile è rimasto sullo sfondo, dopo che la Voce ha sovrascritto i suoi ricordi con unicorni e draghi, principesse e cavalieri.

Perché sa che salverà il mondo, o quel poco che ne rimane.

è stato scelto.

No, è stato costruito per questo scopo.

Modificato da Mezzanotte
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