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[Uno Sguardo nel Buio][OcramGandish][Topic di Gioco] - I Sette Calici Fatati


OcramGandish

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Iñigo la Brujah

Ultimati i convenevoli con chi aveva dichiarato il proprio nome il ragazzotto seguì Cornelius lasciando la spada e lo scudo accanto alla porta della sala da pranzo. In casa, soprattutto di ospiti tanto educati e da così eleganti maniere, sarebbe stato piuttosto scortese sedersi a tavola con le armi ancora addosso. Si tolse anche il cappello e allora più di prima poterono notare una cicatrice sotto l'occhio sinistro, evidentemente da arma da taglio.
Guardò con fare curioso, lisciandosi i baffi ancora una volta, chi ancora non aveva preso la parola. Dalle sua parti sarebbe stata considerata una mancanza piuttosto grave, quasi imperdonabile. Tanto che i più suscettibili, offesi, avrebbero potuto gettare il guanto di fronte al naso di chi non aveva ritenuto opportuno presentarsi. Ma lì era tutta un'altra storia e soprattutto Iñigo era ragazzo di mondo, decisamente poco permaloso nonostante le apparenze.

 

Modificato da Landar
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Leonteus

@ personae descriptio

Spoiler

Leonteus è un elfo di alta statura e fisico atletico e scattante. Il viso, contornato da capelli bianchi argentati lunghi fino alle spalle, ha lineamenti delicatamente androgini e occhi azzurri glaciali e quasi inespressivi,  che gli danno un aspetto imperturbabile. Porta abiti di cuoio marrone, particolarmente rinforzati sul torso a formare un'armatura, mentre dalla cintura pendono una daga alla sinistra ed un arco elfico con una faretra piena di frecce alla destra.

Seguo Corneliu verso la tavola, in attesa di sapere presto il motivo della convocazione e nella speranza di assaggiare presto un po' di buon idromele.

"Benvenuto, signor Inigo, parli anche la lingua comune di Fontania?"

 

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Iñigo la Bruja

"Se intendiete el Garetiano Señor, cierto." osservò l'elfo, il suo portamento e aspetto, le armi e l'equipaggiamento leggero "Voi viaggiate molto. Mai stato a Vinsalt?"
Cercò di iniziare una conversazione mentre tutti prendevano posto e la cena veniva servita.

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Leonteus alias Arszlán

Ascolto le parole dello spadaccino che mischia un atlantidese moderno fortemente accentato al dialetto delle terre amabili e gli rispondo con un sorriso spento.

"In realtà mi muovo spesso nei territori a meridione del Sass de la Salamander di pattuglia contro le eventuali sortite di orchi e goblinoidi da occidente, ma ho visto ben poco al di fuori fuori dalle mie foreste e purtroppo non ho mai avuto il piacere di visitare Vinsalt.

Dato che si parla di linguaggi e presentazioni, Leonteus è la traduzione del mio nome elfico in atlantidese, che in realtà sarebbe Arszlán nella mia lingua madre, pronunciato con l'ultima a particolarmente lunga e trascinata, mentre l'accento va sulla prima. Comunque entrambi significano leone, nota curiosa dato che non se ne è mai visto uno dalle nostre parti. Se preferite, chiamatemi pure in elfico, che suona più confidenziale, amici."

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Festum - Tardo pomeriggio - Sereno

Cornelius ascolto' il breve dialogo tra i suoi commensali mentre due servi stavano finendo di preparare la sala da pranzo. Dopo aver disposto i candelabri e le stoviglie un servo passo da loro portando da bere quello che avevano precedentemente richiesto e poi imbandendo la tavola con della carne, delle verdure bollite del pane e delle caraffe con bevande. Cornelius si sedette a capotavola, mentre alla sua destra volle che si sedesse Denser, e poi prese posizione Jotunn vicino al mago, mentre dalla parte opposta venne preparato il posto per Leonteus e poi per Inigo. Cornelius sorseggio del vino e poi comincio' a parlare. 
Mentre cominciate a mangiare vi spieghero' il motivo della mia chiamata. Ma mi servirà' prima raccontarvi una storia. Anticamente in atlantide ci fu un periodo in cui i dodici dei avevano abbandonato il nostro mondo. Le forze del Dio senza Nome stavano avendo il sopravvento. In quel momento ci fu' un grande fabbro che grazie alla fatica e ad arti magiche oramai dimenticate forgio' una spada di enorme potere, la spada delle Sette Virtu'. Grazie a questa gli eserciti dei popoli liberi di Atlantide vinsero la loro guerra contro l'oscurità'.
Fece una pausa sorseggiando un po' di vino.
La spada rimase sotto la custodia dell'impero per decenni finche' il grande saggio Rohal capi' che un potere così' grande sarebbe stata un pericolo sotto il controllo di una sola nazione. Decise quindi di dividerla in sette calici magici e di donarli ad ognuno dei popoli che avevano combattuto quella minaccia tanti anni fa. Così' e' stato per centinaia di anni, ma le cose improvvisamente sono cambiate … 
Cornelius beve tutto d'un fiato il calice di vino
Le forse del Dio senza nome non sono mai state annientate del tutto e nel tempo non hanno mai smesso di tramare nell'ombra. Nel tempo hanno ritrovato uno ad uno i calici della spada delle sette virtù. Il loro scopo e' quello di ritrovarli tutti e di riformare la spada delle sette virtù per potersene servire per i loro perfidi scopi. Il tempio del Dio senza Nome si trova all'Afa, il Bubbone del Sud, ed e' li che i seguaci dell'oscurità hanno portato i calici che sono riusciti a trovare. Tutti, eccetto uno...
Vedete cornelius alzarsi ed andare vicino ad un tavolino poco lontano e prendere un piccolo forziere e portarlo al tavolo e risedersi.
… I seguaci del Dio senza Nome hanno ricreato anche una piccola fucina di fuoco magico che permetterà loro di riforgiare la spada; ma quello che non sanno e' che gettando tutti e sette i calici nel fuoco magico e pronunciando arcane parole e' possibile far tornare i calici ai loro possessori.
Cornelius mormora alcune parole a voi incomprensibili e poi apre lo scrigno appoggiando sul tavolo un calice dorato
… Ed e' qui che entrate in gioco voi...
 
Tutti
Spoiler

La leggenda delle spada delle sette virtù' per voi e' solo una leggenda che avete sentito in giro. 

Sapete che All'Anfa e' una citta' stato del sud, nota per essere un centro di scambio e commercio di schiavi, chiamata il bubbone del sud in senso spregiativo
Il dio senza Nome e' il Dio avversario dei Dodici dei classici.

 

 
Denser
Spoiler

 

Le parole che formula Cornelius sono una formula magica che non capisci cosa possa essere


 

 

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Leonteus

Mi siedo a tavola, dove inizio a mangiare i pezzi più magri della carne, scartando grasselli e nervetti, pasteggiando a acqua, mentre mi riservo la coppa di idromele richiesta per la fine del pasto.

"Entriamo in gioco noi, come? Infiltrandoci tra i fedeli del dio senza nome per donare la coppa e rovinare il rituale, pronunciando quella formula arcana?

Mi pare un grosso azzardo, che in caso di fallimento regalerebbe una potente arma a quella setta."

Finito di mangiare la carne, passo alle verdure bollite.

 

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Jotunn 

Il nano, che stava mangiando uno stiano di maiale con le mani, intervenne pulendosi la bava unta con la manica dell’abito. 
Mi sembra una missione con una possibilità di successo paragonabile alla precedente se non un po’ peggio per noi” disse “Noi a queste cose siamo abituati elfo, e siamo bravi a portarle a termine con successo, per questo il mago si fida di noi. Se tu non ne hai il coraggio penso che tu possa rimanere qui senza problemi” 
Poi voltatisi verso Cornelius aggiunse “In ogni caso mi aspetto che il compenso sia commisurato, e che tu ci procuri un passaggio fino a quel posto.”
Bevendo poi un lungo sorso di vino rosso.

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Iñigo

Il ragazzo mangiava con compostezza, non si poteva certo definire eleganza ma tra i suoi e i modi del nano sembrava esserci un abisso. Fu quando Cornelius tirò fuori il calice dopo aver pronunciato quella parole arcane che sembrò prestare davvero attenzione a quel che si stava dicendo, non piuttosto solo al graditissimo e ottimo pasto e soprattutto all'eccellente vino.
Diede un'altra sorsata e poi osservò il proprio calice constatando quanto fosse misero senza quel nettare rosso al suo interno, a differenza di quello magico.
"Quindi ci state dicendo che quella leggenda è vera? E che addirittura una magia, seppur spezzata, può essere ricomposta se fatto con i giusti metodi e mezzi?" dimostrò a tutti ora che poteva parlare perfettamente il linguaggio comune, senza inflessioni e che prima probabilmente era solo un modo per sottolineare da dove venisse "Non solo... che c'è anche una sorta di magia di protezione che... non so come dirlo, che riporterebbe indietro i calici?" posò il proprio vuoto "Quante certezze ci sono che quello funzioni? Poiché certo non dubito che assieme a questi prodi avventurieri" rifacendosi alle parole di Jotunn "Noi riusciremo nell'impresa. Ma chi ci assicura che quella formula funzionerà davvero? E' mai stato fatto in passato?" si battè con le nocche sulla testa "Sono piuttosto cocciuto e le leggende per me rimangono leggende. Non voglio mettere in dubbio la vostra parola, ci mancherebbe." riempì di nuovo il calice col vino "E se dovessimo o immagino dovesse" guardando Denser "sbagliare anche una sola virgola della formula cosa accadrebbe? Risveglieremmo un'arma di non morti?" [cit]

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Denser

Ascolto le parole del mio Maestro che mi lasciano via via sempre più stupito

Anche io credevo che fossero solo leggende.. commento Ma se il Maestro Cornelius dice che sono vere, non posso far altro che accettarle come verità. Quanto alla formula arcana, funzionerà sicuramente

Torno a portare il mio sguardo su Cornelius

Maestro, potresti spiegarci meglio quali sono i tuoi piani per noi?

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Festum - Tardo pomeriggio - Sereno

Cornelius annui' alle domande dei suoi commensali sorridendo alle espressioni di Jotunn per poi tornare serio.
Si, non nego che quello che vi sto proponendo e' una missione alquanto rischiosa, ma oramai e' solo una questione di tempo prima che arrivino a me, come possessore dell'ultimo calice. Per questo bisogna fare presto prima che avvenga l'inevitabile. 
Chiuse lo scrigno riponendo all'interno il calice e si alzo' andando verso una grande mappa del continente di Atlantide indicando il sud
Qui, all'estremo sud vi e' la citta' di All'Anfa, e da li la citta' stato di H'Arabal dove vi e' un tempio dedicato ad H'aranga, una forma distorta e malvagia di Henside, il dio dei guaritori; una delle tante forme del Dio senza Nome. I suoi servitori hanno fatto arrivare nel corso di secoli i vari calici e ora stanno cercando incessantemente l'ultimo. Nessuno di loro pensa che ci sia qualcuno di così' pazzo da andare a portare li il calice. Questi pazzi siete voi, se decidete di accettare.
Poi si volta serio verso Inigo.
Messer Inigo, la magia e' una certezza e vi basti sapere che tutto funzionerà alla perfezione se sarà' fatto nel modo corretto. Il tempo stringe e devo sapere ora se intendete accettare per continuare con tutti i dettagli. Il compenso sarà' adeguato mastro nano, non ti preoccupare...
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Iñigo

"E di conseguenza a noi, che siamo stati Vostri ospiti." disse con leggerezza ma assoluta sicurezza.
Annuì a seguito delle varie informazioni "Señor... non vorrei sembrare eccessivamente prudente, anche se mi sembra che la situazione richieda una certa dose di prudenza." guardò Cornelius riporre il calice nel cofanetto "I miei dubbi non riguardano la magia, ma la corretta esecuzione di essa. Spero ci istruirete a dovere, soprattutto chi dovrà recitare quella formula." alzò le braccia "Ciertamente no yo."
Poi sia il tono sia l'atteggiamento si fece più serio "Avete ipotizzato un nostro fallimento? Avete stabilito un piano di recupero o alternativo? Poiché non ho dubbi che tutto ciò non dipenda solo da Voi o da noi."
 

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Leonteus

Udita la risposta del nano e recepito il tacito assenso del mago, capisco che la missione verrà messa in atto, quindi meglio partecipare per evitare di lasciare il destino di Atlantide esclusivamente nelle mani di persone senza sangue elfico.

"Bene, perchè questa missione pare necessaria non solo per il futuro di Atlantide, ma anche per proteggere il mio mentore Cornelius, che si ritrova tra le mani un oggetto magico pericoloso, accetto di buon grado. Inoltre, voglio rincuorare Inigo, perchè mi intendo di magia, pur non al livello di un mago come Denser, quindi non si dovrebbe ritrovare a recitare la formula magica.

Tuttavia resta un interrogativo: se dopo il rito guastato i calici tornano ai precedenti proprietari e già una volta sono stati recuperati dai fedeli del dio senza nome, non sarebbe saggio programmare come recuperarli prima di loro e custodirli al di fuori della loro portata?"

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Festum - Tardo pomeriggio - Sereno

Cornelius ascolto' le domande e poi rispose per primo ad Inigo
Il mio apprendista Denser sara' in grado di adempiere a questo compito senza problemi, ne sono certo. I vecchi possessori del calice sono stati derubati o peggio uccisi. Ma sono informati della mia intenzione di mandare un gruppo di avventurieri e sono in attesa che ogni calice ritorni al suo luogo di custodia;  quello che avverrà' dopo assicura' la spada per sempre senza nessun rischio di possibile utilizzo ma dobbiamo farlo in fretta. I sette calici sono stati trafugati con un lavoro lento durato decenni, ma siamo al dunque qui, ora.
Fa una piccola pausa versando del vino nei boccali vuoti
In verita' quasi nessuno pensa che la spada possa essere riformata; solo il leggendario Arcimago Basilius potrebbe rispondere, ma sono passati decenni dalla sua scomparsa, e quasi tutti coloro che hanno custodito i calici per secoli non sono altro che reliquie senza valore, ma io "so" che non e' così'; ma a voi non chiedo di credermi, ma solo di portare a termine questo compito. 
Il suo sguardo si posa su Inigo.
Nessuno muoverà' un dito per fare altro. Io sono l'unico che ancora crede in questa storia; quindi e' una cosa che dipende solo da me e da voi a questo punto. 
Sorrise all'elfo
Sapevo di poter contare su di te Leonteus. 
Si volto' verso Inigo e Jotunn
Posso considerarvi assoldati per questa follia?
 
Leonteus/Jotunn/Inigo
Spoiler

L'arcimago Basilius e' una delle tante figure folcloristiche che abbondano nelle storie e leggende di Atlantide. Si dice sia stato uno dei primi Maghi di Atlantide, che per primo istituì' le scuole di magia.

Denser

Spoiler

L'arcimago Basilius e' stato uno dei primi Maghi di Atlantide, che per primo istituì' le scuole di magia. Le attuali formule magiche che tu conosci sono derivate dai suoi studi. Lui ha codificato per primo le formule magiche e gli incanti da apporre sulla bacchetta magica. Non e' una leggenda per te, ma un personaggio storico realmente esistito. La leggenda vuole che lui fosse presente quando la spada delle sette virtù fu forgiata.

 

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Jotunn

“Va bene mago” disse Jotunn deciso “sono dei tuoi. Se tu dici che funzionerà io ci credo: alla fine sei tu che paghi in fondo. Un’ultima domanda però: perchè sempre sette? prima le sorgenti ora i calici. Sai spiegarmelo?” chiese sorridendo sarcasticamente

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Festum - Tardo pomeriggio - Sereno

Cornelius sorrise alle vostre parole riempiendo il suo calice alzandolo per il brindisi.
Bene, allora e' deciso. Finiamo la cena e poi discuteremo i dettagli nel mio studio. 
Cornelius prima di cambiare discorso per rendere la cena più' leggera si rivolse a Jotunn.
Per gli alchimisti c'e' una parola che riassume tutto ed e' VETRIOL; e' formata da sette lettere e rappresenta il tutto. Ti basti sapere questo.
Denser
Spoiler

Dalla tue lezioni ricordi che significa questo V I T R I O L: Visita, Interiora, Terrae, Rectificando, Invenies, Occultam, Lapidem. Ovvero "Visita l’interno della terra (il se') e rettificando scoprirai la pietra nascosta (il tuo vero io)"

La cena prosegue parlottando del più' e del meno fino alla sua conclusione. E' allora che Cornelius vi guida verso delle scale che partono da un punto nascosto del corridoio al pian terreno. Le scale portano verso una stanza che potremo definire una sorta di laboratorio dove e' presente un grosso tavolo pieno di scritto, svariati alambicchi e fuochi accesi con ampolle di svariati colori. Una libreria con tomi voluminosi, ed un caminetto nelle cui vicinanze vi e' presente un pentacolo. Cornelius vi indica delle sedie accostate alle parrei e fa largo sul tavolo dove srotola una mappa di atlantide.
La vostra missione vi fara' arrivare qui
Indica un punto all'estremo sud del continente, dove e' posta la fitta' di All'Anfa.
All'Anfa, il bubbone del sud. Citta' di ladri, pirati, schiavisti e quanto di peggio possa essere scritto in questo continente. Ho predisposto una nave qui al porto di Festum. Partira' domani all'alba, ma potete cambiare in ogni momento. La nave fara' una sosta a Perricum ed un'altra a Thalusa per rifornimenti prima di arrivare ad All'Anfa. Li un mio contatto, Kalandrakis, un mercante di pietre, vi fornira' un appoggio da cui partire verso la citta' di H'Arrabal. 
Controllate sulla cartina di Cornelius ma non vi e' traccia di questa citta'.
Non perdete tempo a cercarla, non e' segnata su questa mappa, Kalandrakis ve ne fornirà' una. Denser sarà' un giovane rampollo di una famiglia mercantile e voi le sue guardie del corpo. All'Anfa e' una delle più' grandi citta' del mondo, una moltitudine di popoli e razze la popolano e passerete inosservati senza problemi. 
Prende un sacchetto di cuoio di medie dimensioni ed un plico di pergamena appoggiandoli sul tavolo.
Qui ci sono 40 corone come anticipo per eventuali spese e soprattutto questo...
Porge a Denser il plico
Qui c'e' la formula che bisogna recitare al cospetto del fuoco magico. Solo chi pratica la magia conosce questo linguaggio. Solo una volta che avrete identificato il tempio di H'Ranga e trovato tutti e sette i calici al cospetto del fuoco magico dovrete lanciarli dentro al fuoco e uno di voi recitare la formula magica. 
Vi osserva per un attimo.
Kalandrakis ha approntato una nave da Brabak che vi portera' a Kuslik e da li a Vinsalt. Io saro' li ad attendervi...
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Denser

Addirittura l'Arcimago Basilius!

Rimango stupito dall'accenno del mio Maestro al grande Arcimago scomparso anche se non più di tanto; seguo il discorso del Maestro con interesse cercando di memorizzare ogni dettaglio della nostra rischiosa missione

Quando Cornelius mi porge il plico lo prendo quasi con reverenza e lo occulto in una delle mie tesche interne

Svolgeremo la nostra missione Maestro

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Jotunn

Perfetto, salvo che dovrò viaggiare con l’elfo, ma sono sicuro che nella ricompensa finale ci sarà una parte bonus dovuta a questa scomodità”
Poi aggiunse “Per me non c’è altro da dire. Penso che il riposo sia la cosa più giusta ora, prima della partenza di domani”

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Iñigo

"Una cena degna di un re." disse alzandosi ed andando a prendere le proprie cose.


"Fantastico... abbiamo già il nome di chi ci troveremo a combattere." disse riferendosi a Basilius. Poi si ammutolì, si guardò attorno osservando gli sguardi dei presenti soprattutto di Cornelius, probabilmente aveva detto qualche cosa che poteva suonare come una blasfemia ma era il primo pensiero che gli era venuto in mente. D'altronde non era la prima volta che il più potente tra gli uomini aveva preso la decisione di spingersi oltre le proprie possibilità lasciandosi corrodere l'animo. Alzò le spalle e sorrise per stemperare, si fece un giro nella libreria osservando i vari tomi e gli oggetti poi tornò a guardare la mappa ed ascoltare Cornelius "Il fatto che alla conclusione della missione verremo portati a Vinsalt mi rende piuttosto di buon umore
 

Modificato da Landar
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