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Alba dei Re - T2 [gioco]


Hobbes

Messaggio consigliato

Wyatt

"Arriverà anche il tuo turno, maledetta strega." mi ripeto mentalmente. La presenza di un troll nella stanza di certo non aiuta a provare meno odio. "Dobbiamo ripulire le nostre terre dalla feccia delle fate appena ne abbiamo occasione. Questi maledetti esseri dei boschi ci hanno solo procurato guai da quando siamo qui. Li voglio tutti morti." Ma nulla di tutto questo esce dalla mia bocca, per il momento. "Due nostri valorosi compagni sono spariti, il prezzo che abbiamo dovuto pagare per salvare la vita di un ladro è stato fin troppo alto. Se per te ne è valsa la pena, allora sei in debito con noi ancora di una vita. Ora cerchiamo di concludere in fretta questa vicenda, sono troppo amareggiato per perdermi in convenevoli e inutili attese."

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Cameron

Il sorriso di Behvann riesce in qualche modo a rendere meno detestabile quello che è successo nella dimora della sorella. Ancora una volta, mi devo ripetere che questi esseri sono molto diversi dagli esseri umani.
"Dama Behavnn, come avevamo promesso l'albero di sua sorella è stato spezzato" rispondo a Behvann 'Se mi vedesse il mio vecchio... sarebbe soddisfatto, sono diventato il genere di diplomatico che ha sempre apprezzato' "Nel mantere fede al nostro patto, abbiamo perso due dei nostri compagni. Si meritano di essere ricordati nel modo migliore. Lasci che le racconti come si è svolta la vicenda" 'Quello che dice una cosa e ne pensa un'altra' mi ritrovo a pensare con amarezza.
"Ci siamo ritrovati, feriti e disarmati, nella corte di sua sorella. L'attacco pianificato con Teorlian ha sortito i suoi effetti e, nonostante sia stato versato del sangue amico, abbiamo conquistato la lealtà di un ramoscello, salvandolo dagli artigli del germoglio. Seppur con qualche riserva, i guardiani delle foreste ci hanno fatto giungere al cospetto del satiro consorte di sua sorella, che però ha rifiutato di farci incontrare. Durante la notte, il ramoscello ci ha condotti ad albero molto vecchio, che Tiressia utilizzava come passaggio tra questo Piano e il Piano delle ombre, che aveva eletto a sua dimora. A questo punto Gregor, consapevole che prima o poi la nostra assenza sarebbe stata notata, ha deciso di rimanere a sorvegliare il passaggio, per farci guadagnare del tempo prezioso. Nel piano delle Ombre abbiamo fatto la conoscenza di Tiressia. La sua intenzione era quella di sottometterci alla sua volontà, ma prima che potesse farlo siamo riusciti a individuare il suo albero madre. Era un enderwood, maledetto da un potere a noi misterioso, nero e rinsecchito, e emanava sofferenza. Dal legno dell'albero madre è apparso il volto di un ragazzo, che ci ha chiesto di porre fine alle sue sofferenze. Tiressia, intuendo le nostre intenzioni, ci ha attaccati. Nel furore della battaglia il suo albero madre è stato spezzato da Denitor, ma la furia della driade ci ha quasi sopraffatti. Oskar ha deciso di rimanere nel Piano delle Ombre per darci il tempo di raggiungere il passaggio e fuggire. Nel tornare in questo Piano, abbiamo scoperto che Gregor era rimasto coinvolto nella battaglia che si è scatenata una volta che i servitori di sua sorella si sono liberati dalla sua influenza. Abbiamo cercato per ore, ma non abbiamo trovato alcuna traccia del nostro amico"

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Wyatt provoca la driade parlando di debito e questa risponde posando lo sguardo altrove. Come ogni individuo il cui ego lo erge superiore alla massa, il dare e avere è un concetto molto personale. Bisogna ammettere però che, anche se alla sua maniera, pare essere in grado di dimostrare empatia per lo struggimento che state provando, forse paragonandolo allo stesso dolore che lei sperimentò anni e anni addietro quando Bogumil le sottrasse il suo oggetto prezioso.

Ero a conoscenza di un misterioso protetto che teneva nascosto ai più, ma mai avrei immaginato che mia sorella si sarebbe spinta così oltre per la disperazione, effettuando il legame con un albero tetro. Quella sua sfacciata passione per La Madre l'ha resa schiava di una condotta che non le appartiene. La chiama Fede, ma io lo reputo solo una modo diverso di indicare una catena con cui cinge il proprio cuore. Distrattamente accarezza il braccio del troll, come a scusarsi e confortarlo. L'altro la osserva riservandole la stessa freddezza a voi rivolta sin'ora.
Vi riconosco il grande servizio datomi. Behvann si avvicina a Cameron, il trasparente velo le fa da scia svolazzando leggero ad ogni suo passo. Ed è mio interesse concedervi questo importante dono. In un lento e inesorabile atto, la driade bacia sulla fronte il giovane Surtova, il quale sperimenta una delle più piacevoli sensazioni provate in tutta la sua vita. Da adesso sino alla fine della vostra esistenza, ogni mio selee vi riconoscerà come amici della Corte di Mezz'inverno e voi potrete capire e comprendere la lingua del Popolo Fatato.

Il ladro è già sotto che vi attende. Siete liberi di andare. A conclusione estende il palmo della mano verso le scale.

Il troll è stato tutto il tempo distratto dalla presenza di Wyatt. Qualcosa nel gorumita non riesce a convincerlo, ma appena realizza cosa sta effettivamente indossando al collo, schiude le labbra in un ghigno.

Ironia... Un antica e profonda voce rimbomba da sotto il suo grottesco elmo nero. Ironia di trovare un seguace del Signore del Ferro, qui, proprio nel dominio della Signora Danzante. Un nome che Bevhann non accetta, ne apprezza a giudicare dalla faccia che assume. Quella tua primitiva collana è un insulto alla gloria di Gorum. Prendi! Dalla sinistra si srotola un pendaglio scuro, ove è rappresentata chiaramente l'icona della divinità che lo accomuna a Wyatt, gettandolo tra le sue mani. Non reputarlo un regalo, ma un segno di Dio.

Il peso è notevole, al tatto sembra un materiale diverso dal ferro, pur apparendo ugualmente solido e resistente.

Modificato da Hobbes
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Denitor

Le parole di Cameron fluiscono leggere, chiare e limpide come acqua di un torrente montano. Il mio compagno racconta con disinvoltura gli avvenimenti, come avrei voluto fare io e la cosa mi suscita una certa invidia, mista ad ammirazione.
Quando Behvann esprime la sua opinione ed il suo ringraziamento, per quanto distaccato e a parer mio poco sincero, mi incupisco.
Sappiamo davvero tropo poco di questi alberi tetri e...la MADRE? di chi diavolo potrà mai parlare?
Il solo pensare al nome..LA MADRE? mi suscita un fremito di paura, spazzato via dal gesto seguente della driade che bacia sulla fronte il mio compagno.
Nel vedere le emozioni che traspaiono dal suo viso, stavolta l'invidia è nettamente superiore all'ammirazione.

"Bene, andiamocene da qui."
Sbotto irritato appena la padrona di casa ci fa segno di uscire.
Incasso la testa tra le spalle come un bufalo pronto a caricare e arretro verso l'uscita, bofonchiando qualche ultima parola di commiato, senza capire bene il siparietto che sta avvenendo tra il gigante e Wyatt.
"Ne ho abbastanza, abbiamo altro di cui occuparci!"

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Wyatt

Prendo al volo il simbolo sacro che mi lancia il troll. "Davvero inaspettato, sì." Osservo lo strano materiale di cui è fatto per un momento, prima di rispondere: "Preferisco glorificare il Signore di Ferro con i fatti, più che con i monili. Ad ogni modo accetto volentieri questo segno, se vuoi chiamarlo così." Mi tolgo la collana con il simbolo sacro improvvisato e indosso il nuovo pendaglio del troll. "Ti ringrazio. Chissà, magari prossimamente ci incontreremo ancora." Mi accodo a Denitor senza aggiungere altro.

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Cameron

Mi sciolgo letteralmente al bacio di Behvann. La mente vaga leggera, liberata da tutti i pensieri funesti degli ultimi giorni, e sembra che le ultime esperienze sembra siano accadute a un'altra persona. Mi rendo a stento conto che il troll e Wyatt parlano e quest'ultimo riceve un medaglione, poi seguo Denitor, che già si è avviato verso le scale per condurci dal ladro.

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Scendere le scale per un ultima volta vi lascia sentimenti contrastanti su tutto ciò che ha comportato il fare conoscenza con la Signora Danzante.

Un vetusto individuo attende al centro dell'atrio con lo stesso volto di un naufrago dopo una tempesta. Cameron e Denitor non suscitano alcuna reazione, ma alla vista di Wyatt, l'anziano diventa un ceppo di legno. Tornare a incontrare il motivo della sua disperazione interiore è troppo per lui e sviene, obbligandovi a caricarvelo sulle spalle.

Lasciate la torre e il suo giardino, i troll e Teorlian nascosto chissà dove tra le sue amate piante. Holmer non domanda nulla, anche se alla vista di Bogumil svenuto pare temere il peggio. Iniziate così un viaggio di ritorno verso Serpentana.
Quella sera stessa i ranger vorrebbero festeggiare, ma in rispetto ai compagni perduti vengono raccontate tristi vicende che accomunano ogni soldato sopravvissuto alla guerra. In disparte Bogumil osserva nell'ombra, sentendosi a metà tra un ostaggio e un protetto.

Qualsiasi cosa sia successo, avete fatto tutto il possibile. Ne sono certo... Prende parola ancora Holmer, spezzando un lungo e inopportuno momento di silenzio. Non ci deve mai essere rimpianto nel Fare...

Vicendevolmente i suoi uomini scambiano un brindisi. L'ultimo di quella serata.

21 di Gozran (primavera) [040 > 033 Serpentana]

Castello del sindaco Loy Rezbin. Primo pomeriggio. Venite accolti da grandi festeggiamenti. Leteria prende in affido Bogumil come solamente una madre esperta è in grado di fare. Il Conciatore ascolta rapito ogni vostra parola, estasiato dal racconto delle strane creature incontrate sul cammino, rimanendo leggermente preoccupato delle possibili ripercussioni nell'essersi immischiati in vicende che riguardano il popolo fatato, ma subito cerca di darsi un contegno.

Ascoltate! Fate, folletti o driadi, adesso non sono cose importanti. Quest'oggi omaggiamo degli Eroi. Non c'è altro di cui discutere. Con il salvataggio del sacerdote di Erastil, inoltre, sarà nostra premura accoglieremo anche il Vecchio Cacciatore nella nostra bella cittadina, dedicandogli un tempio!
Tutti i presenti applaudono e inneggiano il vostro e il nome del loro sindaco. Praticamente l'intero paese è venuto sotto le mura del castello ad acclamarvi.
Ora è arrivato il momento di ricompensare questi uomini valorosi della vicina Stagrave, con un piccolo segno della nostra gratitudine!

Loy apre un lungo cofanetto che contiene delle fibbie in argento massiccio. La loro forma crea la figura di due uroboro che si intrecciano.
Queste vi terranno compagnia per i viaggi avvenire. Sono i migliori amici degli esploratori. Sussurra in tono confidenziale, sottintendendo che sono ben più di meri gioielli. Ne contate cinque in totale. Anche per i vostri compagni che mancano all'appello. Avete detto che uno è rimasto indietro per far guadagnare tempo, mentre l'altro ne avete perso le traccia. Beh nel mio reggimento c'era un detto: solo il corpo può dire di esser morto. Gioite anche per loro.

Spoiler

Le fibbie funzionano come degli anelli del sostentamento.
Approfitto anche per dirvi di segnare il silvano tra le lingue conosciute. Potrete comprenderlo e parlarlo, ma non leggerlo o scriverlo. Regalo di Behvann.

 

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Wyatt

Se la giornata finora non è stata delle migliori, la reazione di Bogumil alla mia vista mi mette di buon umore, anche se questo significa che ci tocca portarlo in spalla per un tratto. Appena ci siamo allontanati a sufficienza e ho un momento di tempo, mi sfilo il simbolo sacro donatomi dal troll e lo osservo con gli occhi della magia. Il fatto di essere fedeli dello stesso dio significa che il troll ha il mio rispetto, ma non certo la mia fiducia. Ho avuto a che fare con troppi inganni del popolo fatato per fidarmi di una creatura legata in qualche modo ad una driade.

La mattina, prima di giungere a Serpentana, trovo un momento per avvicinarmi a Bogumil. "Allora, vecchio, vedo che non riesci a resistere molto a lungo da queste parti senza il nostro aiuto." lo approccio, fra il sarcastico e lo scherzoso. "Non voglio annoiarti troppo a lungo, visto che la compagnia al momento non sembra delle tue preferite, ma non riesco a togliermi di dosso la curiosità. Cosa diavolo hai rubato alla driade per farla infuriare così tanto? Abbiamo quasi dovuto uccidere sua sorella per toglierti dalle sue grinfie. Lei non è stata molto specifica..."

Al castello il sindaco sembra intenzionato a festeggiare e la buona riuscita della missione, nonostante le perdite, merita in ogni caso una celebrazione. Se i cittadini di Serpentana si prenderanno cura di Bogumil, vuol dire che per un po' non ce lo troveremo tra i piedi nelle nostre esplorazioni, il che può solo farmi piacere. E ricevere un regalo tanto importante è un buon segno, vuol dire che ora le nostre città possono considerarsi amiche e chissà, in futuro anche alleate, o meglio ancora Serpentana potrebbe diventare parte del regno. Ma prima che i confini del nostro regno arrivino fin qui ci vorrà ancora del tempo e per il momento è meglio occuparsi di ciò che è alla nostra portata. "Sindaco, ti ringrazio per questo dono favoloso e spero che questa storia possa essere l'inizio di una lunga e proficua amicizia fra le nostre città." Per il momento comincio a gettare l'esca; il tempo e la nostra abilità poi faranno il resto.

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Denitor

Il viaggio di ritorno è al contempo mesto e rincuorante. Lasciarsi alle spalle la Dama Danzante alla fine si rivela un sollievo, ma la perdita dei nostri compagni mi angoscia.
Nel profondo sento di non aver fatto abbastanza e sopprimo, o almeno provo a farlo la rabbia che provo nei confronti di Teorlian, che comunque non riesco del tutto ad assolvere.
Non è sua la colpa, dovevi essere più forte, dovevi essere migliore, Oskar ha fatto ciò che tu non sei stato capace di fare..

Questo pensiero mi accompagna durante la breve sosta con i ranger, di ritorno verso Serpentana. Distratto mi unisco al brindisi di Holmer, fissandolo poi duramente come sono solito fare, ma senza reali intenzioni minacciose, uno sguardo velato di tristezza e voglia di rivalsa.
Il capo-ranger potrebbe essere un'ultimo tentativo di sapere qualcosa di Oskar e Gregor, uno sparo nel buio ma quando la veglia e i racconti terminano e si presenta l'occasione di scambiare due parole in disparte, vinco la mia naturale fierezza e avanzo la mia supplica-richiesta.
"Forse non ci siamo piaciuti io e te, o forse non ci siamo capiti, ma ora ho un favore da chiederti, favore che per me costituisce debito se vorrai ascoltarmi."
Tiro un lungo respiro, guardando l'uomo negli occhi  con fatica, cosa non molto frequente per me. Non sono abituato a chiedere favori.
"Abbiamo pagato a duro prezzo questa missione e per cosa...."
Rivolgo un attimo lo sguardo verso Bogumil che sembra tremare come una foglia.
"...per quel vecchio rinsecchito? Abbiamo perso due compagni e non erano uomini qualsiasi, non per noi almeno, credo tu possa capire"
Stavolta passo in rassegna i ranger che Holmer guida in queste terre selvagge.
"La missione è conclusa e presto noi ripartiremo ma tu....tu pattuglierai ancora questi boschi, tu e i tuoi uomini....
Altro lungo respiro
...I nostri amici potrebbero ancora essere vivi, nascosti da qualche parte nella foresta. Gregor ha molte risorse e potrebbe essersi salvato mentre Oskar...
non riesco a completare la frase
"Quello che ti chiedo è di mandarmi un messaggio a Stagrave, se scopri qualcosa su di loro, qualsiasi cosa."
Chiudo il discorso fissando lo sguardo in lontananza, sperando che il ranger non cerchi di consolarmi per la tristezza che non riesco a soffocare, poi mi allontano e cerco un posto in disparte dive riposare.

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Una volta tornati a Serpentana, inizia una specie di festeggiamento per la riuscita della nostra missione. Il sindaco garbatamente ci indica come eroi, ci ricompensa con una strana fibbia  e dice di voler costruire un tempio in favore Erastil, la mia divinità, ma la cosa non riesce a rinfrancare il mio spirito.
Mi adeguo, ma appena posso lascio le cerimonie, i convenevoli ed i discorsi sui futuri accorsi ai miei compagni.

 

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Entrambe le situazione posso coinvolgere tutti e tre, dato che sono discorsi fatti alla luce del giorno. Ho usato solo i tag come riferimento.

@DedeLord (piccolo flashback, accampamento dei ranger il 20 di Gozran)

Holmer è il tipico aspirante druido, poco incline a entrare nel merito di faccende che non lo riguardano direttamente, soprattutto quando queste sono slegate dal mondo naturale. La sua risposta, seppur affermativa, è quella di un individuo che accetta solo in virtù di un debito. Non ti è ben chiaro cosa lo abbia spronato a promettere che impiegherà parte delle sue risorse per cercare Gregor e Oskar, e l'unica risposta che riesci a darti è riconducibile alle direttive impartite da Loy Rezbin al manipolo dei "Fidati".

Ora ti diventa molto più chiaro quanto sia importante per il sovraintendente di Serpentana, cercare di instaurare dei buoni rapporti con gli insediamenti civilizzati di quest'area delle Terre Rubate. Anche se "protetti" da un idra, i pericoli di questa landa di nessuno sono sufficienti a quietare ogni diversità di religione o nazionalità, portando a collaborare della gente dei fiumi ribelli con brevoriani devoti al trono di scaglie di drago.

@GammaRayBurst (altro piccolo flashback, mattina del 21 di Gozran)

Ripresosi, Bogumil appare più distaccato che spaventato, anche se la tua presenza è evidente che lo mette fortemente a disagio. Vedere un uomo anziano comportarsi in questo modo è oggettivamente patetico.
Ad ogni modo si dimostra reticente a fornire una riposta ma avendo posto la domanda in maniera così diretta, pare non esser in grado di trovare una scusa e glissare.

Un cuore... La tua tacita curiosità lo obbliga a esser più preciso. Il cuore di fiamma di un perduto della Città di Bronzo. (Argomento di cui aveva già accennato qualcosa al vostro primo incontro). Esso rappresentava l'unico mezzo con cui sarei riuscito a costringere un ripugnante signore della guerra di sangue non umano a epurare queste terre dal selvaggio e dal mostruoso, permettendo così al popolo taldan di ritornare su i suoi passi giacché aveva abbandonato ogni speranza di civilizzare queste lande. Che cosa ne sarebbe stato del cuore di fiamma? Non ne ho idea, sicuramente qualcosa di aberrante per estinguerlo, perché i troll temono mortalmente il fuoco al pari della paglia secca e quello è l'essenza stessa del Fuoco originario che propaga il suo eco in tutti i mondi... Hargulka, ne bramava il possesso più di ogni altra cosa, tanto che se fossi stato io o la driade a consegnarglielo, per lui non avrebbe rappresentato alcuna differenza. Forse è proprio questa consapevolezza ad aver reso così solido e vivido il rancore di quella driade vanagloriosa in tutti questi lustri... Già, in che anno siamo adesso? L'ultima data che ricordo è intorno al 4600... Stupisce che Bogumil non abbia idea che siano passati più di cento anni dal momento della sua prima funesta metamorfosi in orso, ma diventa più comprensibile il motivo della sua incertezza psico-fisica. Ma tutto questo non ha più importanza ormai... Leggo in questa catena di eventi, l'operato di Erastil che mi sta concedendo una seconda e importante possibilità. Le sue parole sembrano premonitrici dell'annuncio di Rezbin che farà da lì a qualche ora.


 

Modificato da Hobbes
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Denitor

Holmer si rivela un uomo di poche, pochissime parole ed in fondo al cuore la cosa non mi dispiace affatto. Il mio spirito fiero non ama chiedere favori e quando l'uomo sembra accettare a modo suo  di darci una mano con Oskar e Gregor, non lascio molto spazio ai convenevoli, tendo la mano e gli riservo uno sguardo di gratitudine allontanandomi.

Bogumil invece sembra aver qualcosa da dire, forse anche troppo per i miei gusti e non sempre le sue parole mi sono comprensibili.
Alla memoria riaffiorano le parole di Oskar.  Davanti all'ennesima pinta di birra in osteria a Stagrave, il nano racconta l'incontro con uno strano sacerdote di Erastil, tra le rovine di un vecchio tempio abbandonato nella foresta. Ora che il vetusto nomina il cuore di fiamma, il ricordo si fa più vivido.
La cosa  mi provoca una fitta accompagnata da una seconda quando penso che Gregor  sarebbe stato l'unico a capirci qualcosa.

Di queste cose non ne capisco molto, ma quando torneremo a Stagrave indagherò, forse Anthur....
Perplesso e accigliato, abbandono quello che per me è un discorso troppo complicato, ma con la consapevolezza di volerne sapere di più, non senza però aggiungere qualcosa alle ultime parole del druido.

"Sfruttala bene perchè abbiamo pagato noi, e a caro prezzo, per questa tua seconda possibilità"
Non riesco a trattenere queste ultime parole, piene di amarezza e sottolineate da un pizzico di rabbia.




 

Modificato da DedeLord
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Cameron

Una volta che mi sono ripreso dal bacio di Behvann, abbastanza per formulare dei pensieri coerenti, osservo un po' meglio il vecchio. Il suo svenimento di fronte a Wyatt non mi diverte per niente. Anche se mi avevano informato, al mio arrivo a Stagrave, di quanto accaduto al tempio di Erastil, il vecchio ha superato le mie aspettative in fatto di pateticità. O forse sto solo sfogando la mia frustrazione su di lui.

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Il giorno dopo arriviamo a Serpentana, dove veniamo accolti in pompa magna dal Conciatore e dai suoi uomini. Sono contento di non dover più posare lo sguardo su Bogumil, mentre racconto parte delle nostre avventure. In questo momento più che mai l'aiuto e il supporto di Serpentana sono essenziali per le sorprese che ci riserva il futuro. Come abbiamo capito a nostre spese, sono tante le creature di queste Terre Selvagge che ignoriamo, e avere degli alleati su cui contare può fare la differenza.
Le fibbie mi lasciano senza fiato. Sono oggetti preziosi, un dono adatto per sugellare un'alleanza. Con tristezza noto che ci sono due fibbie in più, per i nostri due compagni, ma le parole del Conciatore rafforzano una decisione che avevo già preso in questi giorni.
"Vi ringrazio per i vostri doni" mi rivolgo al sindaco e alla moglie "I nostri amici, se, come speriamo e desideriamo, sono vivi, non saranno lasciati a vagare nella foresta, ma faremo tutto il possibile per ritrovarli"

Dopo i festeggiamenti indetti dal sindaco, cerco di prenderlo in disparte per parlare con lui e capire come far evolvere col tempo i rapporti con Stagrave e Serpentana. Sebbene sia prematuro parlare di un'alleanza, di qualsiasi forma, mi preme stabilire dei collegamenti tra le due città, anche puramente formali.

 

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Wyatt

[flashback]

Le parole di Bogumil mi lasciano una preoccupazione addosso che non riesco a scrollarmi. "Quindi quel bestione che abbiamo visto dalla driade era questo Hargulka di cui parli? Non promette bene." La menzione di una data così antica mi lascia molto perplesso. "Non sembri avere sangue elfico, ma hai vissuto molto più a lungo di qualsiasi anziano io abbia mai incontrato. Siamo nell'anno 4718."

@DM:

Spoiler

Non sono affatto sicuro dell'anno. Qui dice che il presente è il 4717, a cui ho aggiunto un anno perché è da molti mesi che siamo nelle terre selvagge. Se caso fai conto che abbia scritto l'anno corretto, sarebbe davvero strano se Wyatt non lo conoscesse.

 

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Flashback - Mattina del 21 di Gozran: dialogo con Bogumil

Il 2/10/2017 alle 20:12, DedeLord ha scritto:

Sfruttala bene perchè abbiamo pagato noi, e a caro prezzo, per questa tua seconda possibilità

E ve ne sono grato. Anche se le circostanze non mi permettono di ricambiare, sono in debito con voi. Tutti voi. Osserva Wyatt, col quale è chiaro esser in conflitto. Anche se per il mio culto il più adeguato rito funebre è erigere dei tumuli di pietra, onorerò i vostri compagni caduti pregando per le loro anime che possano raggiungere la dimora dei loro dei.

Alla rivelazione di Wyatt, però, Bogumil rimane basito. Balbetta qualcosa e istintivamente cerca le stelle nel chiarore mattutino, il più prezioso dei riferimenti quando si naviga in acque sconosciute. Mesto torna su i presenti. La consapevolezza che, pur essendo passato così tanto tempo, l'uomo non sia ancora riuscito ha trionfare completamente sulle Terre Rubate, lo getta in uno stato di profonda sconsolazione.

22 ore fa, GammaRayBurst ha scritto:

Quindi quel bestione che abbiamo visto dalla driade era questo Hargulka di cui parli?

Dopo cento anni?! Lo stesso troll? Scuote la testa insistentemente, poco convinto anche lui della sua risposta. Solo l'aguzzo profilo dei tetti di Serpentana riuscirà a tirarlo su di morale, ma prima di allora, la compagnia di Bogumil sarà quello di un uomo confuso e frustrato che deve elaborare così tante informazioni da non sapere dove cominciare.

21 di Gozran (primavera) [035 Castello di Loy Rezbin]
Cameron si approccia al sindaco con i tipici modi dei Surtova...

Diplomazia

Spoiler

Cameron : 29 = 20 +7 +2(fortuna dell'archeologo)

...Per quanto il Brevoy sia ulteriormente spaccato nell'accettare i discendenti di ex-pirati come loro legittimi regnanti è da Choral il Conquistatore (vero unificatore di Issia e Rostland sotto un unica bandiera) che a questo casato vengono riconosciute indubbie qualità di governanti. Anche se immersi nei festeggiamenti, Loy discute di buon grado con il giovane, trattenendosi a lungo con lui e sempre sotto la costante e vigile presenza di sua moglie Literia.
Emerge che Serpentana ha un alto senso della libertà personale e i suoi abitanti sono pronti a tutto pur di mantenere questa sudata emancipazione dalle influenze dei cantoni dei Regni Fluviali che hanno ottenuto al prezzo di sconfinare in terra di nessuno. E' quindi chiaro che questo paese è disposto a suggellare delle alleanze purché esse non comportino una qualsiasi forma di servilismo e anzi, sia in egual misura vantaggiosa per ambo le parti in causa.
Povera di risorse, l'insediamento è in grado di offrire solo l'esperienza dei militari che la governano. Gente dalla pellaccia dura come il loro sguardo, in grado di sopravvivere anche negli scenari più assurdi e che potrebbero essere impiegati come ottimi istruttori.

dal 22 al 25 di Gozran (primavera) [035 > 036 > 030 > 024 > R18 > R19 > R12 ; Stagrave]
In breve, battendo sentieri conosciuti, tornate finalmente a casa. La vostra casa.
Stagrave è rimasta invariata. La paura del sangue mannaro è rientrata e i compaesani hanno ripreso le loro normali attività quotidiane. Al vostro passaggio tutti vi omaggiano, ma percependo la generale mestizia per la scomparsa del benvoluto sceriffo Ruin (Oskar) e il meno mondano, seppur sempre apprezzato, mago di corte Gregor Lebeda, è incerta l'enfasi con la quale è necessario salutarvi.

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Cameron

Gli sguardi mesti e stupiti che ci accompagnano li noterebbe anche un cieco. Stringo i denti per la rabbia, Oskar e Gregor hanno lavorato molto per il benessere di questa colonia, senza di loro Stagrave non sarà la stessa. Inizio a capire perché il sindaco di Serpentana abbia voluto comunque festeggiare il nostro ritorno, nonostante l'assenza di quei due. Una celebrazione rinsalda gli animi e fa sentire meno l'incertezza del futuro.

Rapidamente cerco con lo sguardo Denitor e Wyatt, ma aspetto di non essere più in mezzo agli sguardi per parlare
"Non possiamo lasciare che lo sconforto si faccia strada, dobbiamo fare qualcosa. Ci saranno sicuramente un sacco di cose importanti da fare, sentire Johd, Akiros e gli altri, mettere mano ai registri, ma forse la cosa più giusta da fare è organizzare una celebrazione in loro onore"

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Denitor

"Certo, hai ragione".
Rispondo a Cameron seccamente, entrando in groppa al mio destriero in città dopo il lungo viaggio di ritorno, Il morale non si è risollevato molto e gli sguardi mesti dei miei concittadini aggiungono quella punta di amarezza che non ci vorrebbe.
Cerco di scacciare i pensieri, spaziando lo sguardo sulla città, sulle sue costruzioni più recenti e cercando di pensare a quanto di buono siamo già riusciti a compiere
e siamo solo all'inizio.

"Hai ragione Cameron, abbattersi non serve a molto. Dobbiamo reagire in fretta, ci saranno mille cose di cui occuparsi.
Dico di darci una rinfrescata e riunire il consiglio per sapere come sono andate le cose in nostra assenza."

Nonostante mi sforzi, le frasi mi escono brevi e concise, come a voler rispecchiare la mia volontà di pensare poco e in fretta, per non lasciarmi prendere dallo sconforto.
 

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Wyatt

Il ritorno in città non è dei migliori, la scomparsa di due importanti membri del governo è un duro colpo per tutta la città, oltre che per noi tre. D'altronde la nostra politica espansionistica non ci concede molte altre opzioni, non possiamo accontentarci del poco terreno che siamo riusciti a strappare a queste terre selvagge, soprattutto ora che nuovi possibili pericoli si profilano all'orizzonte. "Sono d'accordo, c'è molto su cui discutere." rispondo a Denitor e Cameron. L'idea di un consiglio in questo momento non mi attira per nulla, ma temo proprio che sia necessaria.

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  • 2 settimane dopo...

I primi giorni senza la presenza dei vostri compagni sono i più duri. Passa un intera settimana in cui è ricorrente la loro memoria, un sentimento tanto tormentato che sentite l'impulso di glorificare il supporto che hanno fornito a Stagrave onorandoli con due colonne poste ai lati della strada d'ingresso Est della città. Da adesso, chiunque si affacci dai confini del Brevoy, potrà conoscere il nome di alcuni degli uomini che con il loro altruismo hanno permesso la fondazione di questa tenace colonia.

La decisione di espandere i confini territoriali verso Sud Ovest, vede il gran sacerdote Jhon Kavken entusiasta, anche se apprendete (per vie traverse) che durante la vostra assenza, è stato preoccupantemente assorbito dal fattaccio della donna licantropo. Poco prima che venga pensionata dalla sua mansione di informatore, è proprio Nora a mettervi al corrente di questo particolare su Kavken, confermandosi la rustica issiana di sempre che porta a termine il suo compito anche quando ormai non è più obbligata da alcun vincolo. A quanto pare il gran sacerdote ha avuto un piccolo, ma al contempo fuori dal suo quotidiano, scambio di corrispondenze con la fortezza di Pietralta, casa natale della famiglia Medvyed. Purtroppo la natura di queste lettere rimane segreta, considerato che Nora non si è permessa di violare i sigilli in ceralacca pressati con il simbolo di Erastil.

Per tutta la durata del mandato, la governatrice Sarah Lakeborn si è sentita fuori posto. Il suo animo da spericolata avventuriera stride con le ordinarie mansioni burocratiche che si accumulano giorno, dopo giorno, sulla sua scrivania. Frustrata, ha trasformato il municipio in una specie di tribunale, dove sbriga le dispute tra i cittadini con sommaria giustizia. Akiros assieme a Shayna e Kesten Garess, sono stati in grado di arginare i danni, anche se con lo sconsiderato comportamento di Sarah, i grandi latifondisti hanno potuto fare il buono e il cattivo tempo per quanto riguarda gli oneri e i balzelli di questo mese.

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Denitor

I giorni passano veloci, ma non abbastanza.
C'è molto da fare a Stagrave, molte questioni da affrontare e mi tengo il più occupato possibile impegnandomi anche in incarichi che di solito non mi competerebbero nel tentativo di pensare il meno possibile;  ogniqualvolta mi assumo l'impegno di sbrigare qualsiasi cosa a cui non sono avvezzo però, alla mente affiora il pensiero che Gregor o Oskar saprebbero fare molto meglio.
Non mi sento a disagio per le mie scarse competenze, la cosa semplicemente da una parte mi rattrista e dall'altra e mi rende intrattabile, con la conseguenza che molti iniaziano ad evitarmi  per strada o in osteria, dove mi trovo troppo spesso.

Piano piano, questioni di una certa importanza vengono alla luce, espandere il regno, fortificare i confini, la scarsa propensione allo sbrigare le faccende burocratiche di Sarah e  (particolarmente per me) la situazione del nostro gran sacerdote sono cose che richiedono un'attenta considerazione.
L'idea di rendere omaggio ai nostri compagni facendo di Stagrave un luogo sicuro mi infonde una certa iniziale serenità.
Farò quel che devo, e lo farò al meglio delle mie capacità. Non permetterò che le gesta di Gregor e Oskar vadano sprecate e forse un giorno...
Questo pensiero diviene costante nella mente  e finisco spesso le serate davanti al monumento che abbiamo eretto in loro onore, innalzando un boccale e rinsaldando tale proposito.

Quando Nora mi informa della corrispondenza del gran sacerdote Kavken con la mia casata l'inquietudine mi assale. Da una parte sono curioso ma non molto rispetto al disagio che provo ripensando a mio padre e alla scarsa considerazione che mi ha sempre mostrato. 
Indeciso, il mio malumore aumenta e durante le lunghe sedute del consiglio rimango spesso in disparte a fissare il gran sacerdote per la maggior parte del tempo, cercando di dominare l'impulso di chiedergli spiegazioni sapendo che finirei con l'attaccarlo al muro se dicesse cose a me poco gradite.

In uno di questi incontri, all'ennesima questione burocratica che Sarah sembra trattare con disinteresse,  batto violentemente la mano sul tavolo di quercia attorno al quale siamo seduti imponendo silenzio:
"Basta occuparci di inezie, dobbiamo trovare qualcuno che svolga gli incarichi che prima ricoprivano i...i nostri amici. C'è molto da fare per Stagrave e io non sono tagliato per questo genere di cose."

Mi alzo, e senza aspettar risposta esco dalla stanza, rivolgendo solo un'ultima occhiata a Kavken.

 

 

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Cameron

Nei giorni successivi alla celebrazione, il gran daffare riesce a farmi dimenticare gran parte degli ultimi eventi. Gli sforzi che stiamo facendo per migliorare la città stanno dando i loro frutti, e la città cresce a vista d'occhio, ma per quanto l'aria rustica della città vada diminuendo, è comunque molto distante dalla civiltà a cui ero abituato prima di arrivare qui. Non che disdegni un tetto sopra la testa e un letto in cui dormire, ma c'è una generale mancanza di finezza che andrà, prima o poi, risolta.

Prima di partire da Stagrave mi ero messo in testa di indagare sul passato di Akiros, l'ex brigante che adesso siede al consiglio. Sfruttando la rete di contatti appartenuta a Nora e passata a me, invio una lettera a Domani Surtova, un lontano parente, nonché zio dell'attuale sovrano, per chiedergli informazioni sugli accoliti dell'Erede ospitati a Porto Ghiaccio, in particolare a quelli che hanno perso, per un motivo o per l'altro, la fede in Iomedae e hanno deciso di lasciare la comunità.

Con il passaggio di consegne di Nora, mi ritrovo a dover spendere molto del mio tempo a mettere ordine tra voci di corridoio e sussurri infondati, e imparare a gestire una rete di contatti che non immaginavo fosse così vasta. La maggior parte delle volta non si tratta di niente di importante, ma capitano anche occasioni in cui è necessaria un'azione decisa. In quei casi informo Denitor e Kesten e lascio che siano loro a occuparsene.

Quando avanza tempo, mi ritiro nel mio studio in compagnia di uno o due grossi volumi, probabilmente presi dalla biblioteca personale di Gregor. Le costruzioni elfiche che abbiamo visto meritano un esame più approfondito, così come i folletti che le abitano. Sono all'opera forze di cui non siamo a conoscenza e, sebbene le risposte non siano scritte in quelle pagine polverose, la lettura mi aiuta a mettere a fuoco molte cose che mi avevano colto di sorpresa.
Sempre attingendo alla biblioteca del Lebeda inizio a studiare il Piano delle Ombre, dal momento che è sicuramente connesso al mistero degli enderwood, ma le letture che trovo sono spesso troppo tecniche per me e mi lasciano solo con uno guazzabuglio di parole e un feroce mal di testa.

Durante una delle ultime riunioni Denitor puntualizza un'ovvietà che forse nessuno voleva accettare. Stagrave cresce a pieno ritmo, e non c'è nessuno che possa occuparsi dei ruoli che prima erano di Gregor e Oskar.

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Ospite
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