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[Toplakar Nai] Il tempo e gli uomini


Il Signore dei Sogni

Messaggio consigliato

-eccola, la solita litania- 
Penso, aver trafitto mortalmente un tedioso Chwindecha, e il suo corpo martoriato che si affloscia è l'ultima cosa che riesco a vedere prima dell'evocazione. 

Appena arrivato getto atterra con spregio la zampa pelosa che mi era rimasta dal precedente scontro, che va subito polverizzandosi al contatto col suolo. E subito il mio sguardo guizza lungo il pentacolo, magari qualche esitazione o imperfezione del pavimento ha reso il tracciato meno sicuro.
-Eeeee niente. Anche stavolta mi tocca- 
Penso, alzando lo sguardo verso il mago. E un sorrisetto spunta sul mio volto.
inizio comodamente a pulire la lama della spada dal del viscidissimo sangue di demone, mentre piccoli tumori affiorano freneticamente in varie zone della mia pelle, per scomparire poco dopo.   
-Guarda un po' chi si rivede,  hai gradito i miei servigi insomma, e tracci pentacoli buoni, complimenti. Certo c'è una piccola imperfezione qui, guarda- 
Esclamo, indicando un punto dietro di me. 
-Vieni, vieni, avvicinati-
Ma appena concluso la frase scoppio in una fragorosa risata 
-Non mi aspetto che tu ti avvicini veramente, ma il mago prima l'ha fatto, un vecchietto piuttosto ansioso devo dire... E' stata un'evocazione piuttosto rapida. Confido che tu mi abbia ora evocato ricordandoti il mio nome, e non leggendolo in qualche libro, che col precedente contratto eravamo rimasti d'accordo sull'eliminazione di ogni singolo pezzo di qualsiasi cosa abbia scritto sopra il mio nome, col conseguente divieto da parte tua di scriverlo a tua volta su qualcosa o rivelarlo a qualcuno. 
Sono di buon umore, piccolo umano, Il fronte in cui stavo combattendo ha vinto, e io ho ucciso un mio superiore, prendendo il suo posto. Sto facendo un ottima carriera. A questo punto direi di procedere con la richiesta, dal momento che il trattato precedente è stato piuttosto proficuo per entrambi, finché non mi mandi in missioni suicida, e ci impegniamo a uccidere qualsiasi demone sia alla nostra portata, a me va bene rimanere d'accordo come la volta scorsa, ci stai? -

concludo, in tono piuttosto tranquillo, sedendomi. 
-Se poi non ricordo male ti ho anche fatto prendere 9 come valutazione, tanta roba- 
Aggiungo in maniera piuttosto leggera, accompagnando la frase con un breve e contenuto applauso di sottofondo. 

@descrizione 

Spoiler

 

http://img1.wikia.nocookie.net/__cb20110908013842/forgottenrealms/images/7/78/Abishai_Colors.jpg

questi sono gli abishai, io sono quello blu, con qualche modifica.

indosso un'armatura in cuoio borchiato, e una pesante cintura in vita, mentre sulle spalle ho un lungo mantello nero con questo simbolo http://www.itajos.com/X%20DEMONI/SIGILLI/Glasya-Labolas_26828.gif (senza la scritta), stesso simbolo che ho marchiato sul braccio destro.

 

 

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Jhyrazad

Jhyrazad osserva soddisfatto la nube magica che precede il diavolo: evocare i div sta diventando qualcosa di molto divertente, in particolare con questo diavolo, gli dà quella piacevole sensazione di potere e pericolo.

Al tentativo, neanche troppo serio, di farlo avvicinare, Jhyrazad risponde con un sorriso appena accennato, come se quello fosse un rituale divertente prima di fare le cose sul serio. Le parole del diavolo, tuttavia, gli fanno socchiudere leggermente gli occhi, come se stesse indagando su qualcosa.

Non mi pare che avevamo parlato di un divieto di divulgare verbalmente il suo nome. Che mi sbagli? Che lui ricordi male? Possibile? Più probabilmente sta cercando di ingannarmi, tipico dei Div. Poco male, per ora stiamo al gioco, dovrò cercare un modo per esserne certo, magari un giorno mi tornerà utile.

Il sorriso si fa largo alle ultime parole del diavolo

Veramente era un otto, ma è stato un risultato eccellente comunque, considerando chi mi ha valutato. Anche se non hai una memoria eccellente, sia il tuo pragmatismo che le tue capacità belliche sono stati importanti per il risultato finale, quindi grazie. dice sorridendo, come se fosse divertito da qualcosa.
... E complimenti per la promozione, a proposito, evidentemente è ben meritata. Be', passiamo alla missione: si tratta nuovamente della ricerca e del recupero di un oggetto, ma questa volta il valore è leggermente più alto. Parliamo di un betilita. Immagino tu sappia cosa sia, quindi evito di annoiarti, e sì, anche a me il precedente contratto ha soddisfatto: ti chiamerò con un nome diverso per la durata di questa missione, divideremo il bottino equamente, anche se suggerisco di vendere e dividerci il ricavato di quegli oggetti che ci sono inutili, e le anime di chi cadrà per mano tua o mia durante questa missione potranno essere reclamate dalla tua signora.
Quindi... concludiamo l'accordo?

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-ohooo, addirittura un  betilita  andiamo a ripescare, altro che regalo stavolta, mica roba da poco.-
A questo punto mi rialzo in piedi e rinfodero la spada. 
-Bene bene, pare una missione pericolosa, mi piace, e finchè non è suicida va bene, d'altronde ho ancora tanti gradi da scalare, perdere tempo qua è una piacevole, e redditizia aggiungerei, distrazione, ma ognuno dovrà tornare al proprio lavoro poi... Comunque non dimenticare i demoni, se ce ne capitano sotto mano e ne abbiamo la possibilità li affrontiamo, se sono alla nostra portata ovviamente. Per il resto come hai proposto mi va bene fermo restando che come l'altra volta non divulghi il mio nome, e elimini qualsiasi documento o persona ne venga a conoscenza, tranne ovviamente quelle qua intorno. Ma questo è piuttosto vantaggioso anche per te, non credi?
Insomma, a queste condizioni io ci sto, possiamo procedere col concludere che ho veramente voglia di mettermi un po' in azione?- 

Finisco tirando qualche sferzata di spada al vento, per poi farla ruotare e rinfoderarla di nuovo.
-Comunque grazie per la promozione, decisamente ben meritata, poi 8 o 9, che differenza vuoi che faccia, sono comunque voti piuttosto alti, non credi?-  

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Come prima, succedono molte cose, che lasciano il mago stupito e annoiato il demone. Il forte vento si sprigiona dal pentacolo, le linee che comburono incandescenti, l'arco elettrico di ordinanza sono tutti effetti che possono impressionare i novellini (come il mago), ma che non fanno battere un ciglio a chi di convocazioni ne ha subite tante. L'unica cosa che varia è il marchio, che stavolta è abbastanza buffo.

Immagine del simbolo

Tutti

Spoiler

Non ho finito, continuo quando posso, verosimilmente domani sera

 

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Placato il vento, nella stanza c'è un'aria tesa. I maghi guardano in cagnesco le proprie creature, i Div osservano con noia e malcelato disprezzo le varie impalcature umane, il maestro rimane nell'ombra pensante a braccia conserte.

Dopo due minuti Al-Akhba risolve di aver contemplato abbastanza. Si aggiusta il cappello e aggrotta le sopracciglia. Innanzitutto mettetevi comodi. Dubito che le sedie sopporteranno il tuo peso, Gulthir si affretta ad aggiungere scrutando Amayara. Risparmiandovi tutti i passaggi intermedi, alla fine il Betilita è arrivato nelle mani di un malfamato negoziante di articoli magici, una di quei postacci dove la pergamenta è grattata e dove il lichene è spacciato per muschio argenteo. Per una persona comune è un luogo dove si possono fare incontri molto pericolosi, ma voi non siete persone comuni (in caso contrario significa che ho sbagliato tutto nella vita). E' una di quelle bettole dove sul retro del negozio si traffica clandestinamente in oggetti magici senza alcuna autorizzazione da parte della Bandiera, ed è finito là dopo che un figuro camuffato con un pugnale sporco di sangue ha voluto liberarsi di una collana scottante. [NdDM: nelle Toplakar Nai quasi tutti i negozi di magia praticamente vendono solo articoli per la magia, quali componenti materiali e carta di pergamena. Questo sia perché gli oggetti magici hanno costi improponibili per il 99% dei cittadini, che perché per commerciare in oggetti magici bisogna prima avere un particolare permesso per farlo (dal momento che gli oggetti magici sono le cose più potenti e pericolose che ci sono). Esistono quindi negozi dove si traffica clandestinamente, per chi vuole acquistare un oggetto magico senza che tale acquisto venga certificato e tracciato]. In condizioni normali al massimo vi avrei dato un'ingiunzione e mandato lì a farlo chiudere, ma adesso ci serve aperto. Non so bene quale sia stata la sorte del Betilita nelle mani di quel pappone - se è stato venduto, se sta ancora ad attendere un compratore o qualunque altro destino. Il negozio si trova nella grigia e industriosa città di Tocka, nella Nostra Gloriosa Bandiera, che sorge nella valle del fiume Wahl. Vi avverto, è un lavoro lungo, noioso e un po' carogna, per questo i demoni vi terranno compagnia - oltre al fatto che hanno sempre più senso pratico dei miei apprendisti.

Con un cenno della mano indica alcune poltrone libere. Se non vi siete ancora seduti vi invito a farlo: da qui non uscirete se non tra... valuta mentalmente qualcosa ...quattro ore, e non passerete dalla porta, nè vi ritroverete a Palazzo Nailah.

Si alza e con apparente nonchalance si dirige verso al laboratorio. Osserva una pozione bronzea, tira fuori dalla veste tre strumenti strani che sembrano misurare delle proprietà e compie delle misurazioni sulla mistura. Dopodiché prende un contenitore di una polvere bianca e con attenzione chirurgica ne versa due cucchiaiate. Dopo aver dato una rapida controllata ai valori, soddisfatto spegne il fuoco sotto l'alambicco e lo stacca dalla strumentazione. Il tè è pronto, se ne volete. 

 

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Amayara

"Agli ordini capo" rispondo quando mi dice di smetterla con la mannaia affilata che lancio in aria e che riprendo al volo, la lama stretta tra due dita. Mi metto a osservare la seconda convocazione, mugolando soddisfatto quando vedo chi è l'altro div prescelto.

Ascolto finalmente il lavoretto che siamo stati chiamati a fare, aggrottando le sopracciglia quando parla di un lavoro lungo, noioso, carogna e perciò adatto a demoni. Scollando le spalle, mi rivolgo all'unico essere civile nella stanza a parte me, cioé Shiabi.
"Allora, come va da te? Prima di essere richiamato giravano delle voci sul tuo fronte, sembra che ci siano meno demoni di cui preoccuparci" chiedo con un sogghigno

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Il maestro prende un grande vassoio d'argento finemente inciso che contiene una teiera dal collo stretto e alto, due scatole rettangolari, un martelletto piatto, dei bicchieri stretti e alti e la appoggia sulla scrivania. Nel silenzio rituale (tranne per Amayara, che continua a parlare di massacri con Shiabi, incuranti delle cerimonie umane), il maestro, ora delle cerimonie, dalla prima scatola prende un panetto di zucchero, che spezza aiutandosi con il martelletto, e introduce i pezzi nello stretto collo della teiera. Dalla seconda scatola prende un ciuffetto di menta fresca e odorosa che aggiunge alla bevanda. Infine chiude la teiera con il coperchio e resta in attesa, scrutando l'infinito della parete. Dopo alcuni istanti versa un po' di tè nel proprio bicchiere e lo assaggia con un atteggiamento di grande concentrazione. Aspetta ancora un po', poi agita l'infuso,  lo passa in un bicchiere e di nuovo nella teiera; lo assaggia, aggiungendo un po' di zucchero. Infine, alza la teiera mezzo metro e versa il tè nei bicchieri (risultando leggermente intimidatorio), ovviamente non lasciando cadere neanche una singola stilla al di fuori dei bicchieri. I maghi lo assaporano: non esiste bevanda più dissetante e digestiva, ma non potete rifiutate un altro bicchiere fintanto che non siate arrivati al terzo. Sarebbe una scortesia imperdonabile.

Nel deserto, presso gli Akiri, Airees lo può confermare la preparazione del tè è leggermente diversa e si usano piccole teiere in metallo smaltato, poste direttamente sul fuoco e riempite di foglie di tè ,acqua e zucchero. Sono tre le infusioni offerte tradizionalmente all'ospite in successione : amara come la morte la prima, forte come la vita la seconda, dolce come l'amore la terza. Dopo aver posato il calice, riprende a parlare. Gustatelo lentamente, visto che dovrete stare qui per ancora parecchio tempo. Vi ho parlato delle spie, sarebbe stato ovviamente stupido farvi uscire con altre due persone con una coppia di voi che stanno di sopra al laboratorio astronomico ad attendere il crepuscolo. Per cui, una volta che le due statue ricopieranno le costellazioni di Ras Alhague e di Kaz Kuyruk - cioè all'Abe [l'ora dopo il tramonto, NdDM]-, passeranno a prendere le vostre robe, torneranno qui, ci armeremo e partirete.

 

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Strofinandosi un occhio continua Vi darò una pergamena di teletrasporto che vi farà apparire a qualche chilometro dalla città, dove non darete nell'occhio (ridacchia sotto i baffi). Non saprei darvi una piantina, ma una mappa della zona sì. Per il resto è importante che sappiate queste cose su Tocka: è una città medio grande il cui marchio di fabbrica è il grigio pallore e l'odore dolciastro del ferro rugginoso, che sembra l'odore del sangue. Tutto ciò è causato dalle numerose fonderie che si affacciano sul fiume, e neanche i venti provenienti dalla non lontana baia fanno sparire questa cappa dalla valle. L'unico posto non toccato dalla puzza dei fabbri è il palazzo della Sceicca pronuncia con disprezzo, che vi consiglio di evitare. Uno dei miei migliori geni è stato scoperto a cento metri da lì ed è stato vincolato credo a un lampione. Finisce pensieroso. Non avvicinatevi che è meglio insomma. I Tockiani hanno la reputazione di persone abbastanza inaffidabili e perfide, specie con gli stranieri. Vi riconosceranno subito come tali - voi demoni non credo, avete esperienza - a causa del loro accento molto nasale. Se vi chiederanno di pronunciare la parola "Khalijaghir", che significa più o meno torrente nel loro idioma, impronunciabile per noi che parliamo il Midani come Nai vuole, sappiate che proveranno ad approfittare di voi a breve. Continuandosi a tormentare l'occhio continua La bottega del mago si trova vicino al fiume, nel quartiere delle fonderie. Finalmente si estrae il granello di sabbia che stava combattendo, e lo osserva dubbioso

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Jhyrazad

Ascoltando il maestro parlare, il mago non può fare a meno di chiedersi quando sarebbero andati in missione.

Grande Nai, quanto odio aspettare. Tanto vale fare buon viso a cattivo gioco e bere questo maledetto tè.

I Tockiani che tentano di approfittarsi del popolo di Nailah? Fra poco i Div cominceranno sentirsi santi, se continuiamo così. Dice spostando lo sguardo ai due diavoli.
Al di là di questi discorsi da turista, di preciso, maestro, cosa dovremo aspettarci una volta tornati con i Betiliti? Immagino che il Sultano saprà valorizzare chi gli porterà l'arma divina, ma mi chiedo come.

Detto questo osserva a lungo il proprio maestro, attento alle sue reazioni.

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Il maestro inarca un sopracciglio, perplesso, alle tue prime parole. Questa devi spiegarmela. I tockiani sono la popolazione della città di Tocka, città che è pienamente sotto la Bandiera Nailah, quindi -figurarsi!- sono tutti appartenenti al Popolo di Nai. Ciò non toglie che siano dei farabutti e degli approfittatori, specie nei confronti degli stranieri (e se ne accorgono subito a causa del loro accento peculiare).

Più interessato ascolta le successive argomentazioni. Eh, mi spiace, ma non posso rivelarvi troppo. Casomai finiste in mani sbagliate -fuor di metafora, se gli Osman vi catturassero- e vi estorcessero tutto l'estorcibile, vorrei evitare che ottenessero anche piani ulteriori. Comunque abbassando la voce non ho intenzione di far sapere subito della nostra scoperta, una volta che riporterete il Betilita lo dovrò attivare e poi portare in un luogo sufficientemente segreto dove addestrare i nuovi Askerler Olum. Non è lontano, non immaginatevi uno di quei lunghi viaggi avventurosi dei quali son pieni le favole. Un teletrasporto e via.

Finito di gustare il the, Al-Akhba si alza. Avrete bisogno di un po' di dinar per fare acquisti, corruzione e regali vari. Per cui prende in mano due sacchetti pieni di monete. Li soppesa, poi meditabondo posa lo sguardo su due pergamene (di Teletrasporto, se il vostro occhio non sbaglia), e lo riconduce ai due sacchetti. Facciamo una cosa anzi... allontana un sacchetto, e toglie una quantità generosa di monete dall'altra. Dopodiché afferra una delle due pergamene e il sacchetto alleggerito e si gira verso di voi. Fatevi bastare questi. Cinquecento Dinar [250 mo NdDM] sono una cifra sufficiente per trovarsi sgozzati per strada. All'andata vi teletrasporto io, un attimo che preparo gli incantesimo, poi vi do una pergamena per il ritorno. Potete usarla per altri scopi se vi trovate in difficoltà, ma sappiate che poi dovrete tornare a piedi.

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Jhyrazad

Trattenendosi dall'alzare gli occhi al cielo, Jhyrazad non può che rimanere deluso dalla risposta del maestro. Ti pareva. Ovviamente a domanda precisa segue una risposta vaga. Cosa c'entra la nostra ricompensa con le informazioni da mantenere segrete? Spero che ne valga la pena, maestro, non vorrei che questa faccenda sia meno interessante di quanto sembri effettivamente, e finora è sembrata interessante.

Tuttavia, cerca di mantenere un'espressione neutra, per non tradire i propri pensieri.

Proprio perché sono sotto la nostra bandiera, il loro comportamento è tanto ... discutibile. Non ho pazienza per chi non ha rispetto per la propria bandiera e per chi la serve. Dite che ci riconosceranno come stranieri! Se davvero fossero parte del popolo di Nailah, nell'animo, non ci considererebbero stranieri, ma fratelli. Comunque questi sono discorsi inutili e noiosi. So abbastanza su questi uomini e sulla loro "sceicca".

Sottolinea l'ultima parola, con tono ironico, come se trovasse in quel nome qualcosa di divertente ed irritante insieme.

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Shiabi

Lascio tranquillamente discutere gli umani fra loro, mentre mi avvicino a Amayara. 
"Eeeeee, si, ho fatto carriera, senti qua: eravamo appena sotto di numero, giusto un terzo di loro, nemmeno più di tanto, che il nostro primo capitano ci ordina la ritirata. 
La ritirata! Ma ora immaginati, Scappare come codardi di fronte al campo di battaglia, per giusto un paio di Babau e una manciata di Dretch di differenza. 
Ma lui "nooo, nooo ritiriamoci, attenderemo rinforzi", ma nemmeno fossero un plotone di Balor, ritirarci e perdere molti decenni di dura battaglia, ma sarebbe stato totalmente inaccettabile, poi con che coraggio sarei potuto tornare da Glasya! 
Quindi gli ho indicato la mappa e ho chiesto "Dunque dunque, dov'è che dovremmo trovarci con i rinforzi?" e appena ha abbassato la testa per indicarmi meglio il luogo... ZAC, tagliata di netto. 
Da li è stato semplice, un breve discorso per motivare le truppe, la testa dell'ex primo ufficiale bene in vista, i suoi gradi sul mio petto e nessuno si è lamentato, abbiamo attaccato e basta, quando sono arrivati i rinforzi gli abbiamo offerto sangue di demone per rinfrescarsi dopo la lunga marcia. 
Ritirarsi.. bha..." 

Concludo scuotendo la testa, e ponendo per un attimo attenzione al discorso dei maghi, giacche stavano parlando della nostra destinazione.
Per poi tornare a rivolgermi ad Amayara
"Tu invece, come va?" 

@dm
 

Spoiler

Giusto una domanda, l'artefatto per mutare forma in umani lo abbiamo sempre dalla scorsa volta, vero?

 

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Amayara

Ascolto interessato il racconto di Shiabi, sogghignando ogni tanto e annuisco soddisfatto quando racconta della sua promozione sul campo
"Ahhh, è così che è andata, quindi? Ben fatto, ne avevo sentite delle belle su quella battaglia, pensa che una riguardava un'imboscata di diavoli uncinati travestiti da balor. Da me ci sono state un po' di grane col mio precedente datore di lavoro. Dopo la nostra ultima convocazione si è ricordato che esisto e ha deciso di sottopormi a una sera di mansioni umilianti, guardato a vista da un lurido imp. Pensa che è stato lui a darmi notizie del fronte, ma da diavolo di bassa lega si è divertito a aggiungere un bel po' di frottole.
Fatto sta, a un certo punto mi sono stufato, mi sono mangiato l'imp e ho presentato le referenze un cerchio più in alto, da Mefisofele. Stavano per iniziare una serie di rappresaglie con Mammon e mi hanno preso subito. La prima missione è stato un successo e adesso mi occupo di queste faccende a tempo pieno. Un bel passo in avanti, direi. Ultimamente ho imparato a fare cose divertenti col fuoco, spero di avere l'occasione di mostrartele"
 

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Mentre i demoni si stavano raccontando le proprie eroiche avventure e i maghi si spazientivano a vicenda, si sente il rumore di battiti alla porta. Entrate! tuona Al-Akhba. La porta di pietra gira sui cardini cigolando, e si rivelano i movimenti un po’ meccanici di un mago alto dal naso lungo e di un Akiri con i capelli molto arretrati sulla fronte, quasi che inizi a stempiarsi. L’umano porta un mantello che prima non aveva e porta sottomano un fascio di fogli logorati dalla scrittura, mentre il mezz’uomo rientra anch’esso con un mantello e un orecchino che prima non aveva. Senza proferir parola i due (che in realtà sapete essere statue di argilla animate) si dirigono ad un tavolo vicino al laboratorio arcano, si aprono le vesti sul torace e iniziano a tirar fuori dal petto oggetti di ogni foggia. Una mano avvizzita, una bandana, una veste viola, un fermaglio e tanti altri manufatti vengono estratti e riposti sul tavolo. Finita l’operazione, si voltano verso di voi e si bloccano. Le vesti aperte rivelano un vano (probabilmente più grande all’interno che all’esterno) laddove si troverebbero normalmente gli organi vitali. Sono comode queste statue, dovrei usarle più spesso. Ora avete le vostre robe, per cui muoviamoci, che il sole sarà già tramontato del tutto. Invece per voialtri… il maestro apre un cassetto della scrivania e tira fuori un piccolo scrigno, dal quale estrae due aba [un tipico velo da deserto NdDM], uno viola e uno arancione. Sono i vostri precedenti veli del camuffamento. Non avevo voglia che ve li portaste nell’Iberim. Chissà che fine avrebbero fatto.

Il tempo che i maghi sostituiscano i vistosi abiti da mago con più sobrie tenute e che i demoni indossino i veli e la compagnia è pronta a partire. Shiabi assume l’aspetto di un uomo con pizzetto e faccia sottile, tutto brufoli, cattivo odore e cattiva indole, mentre Amayara non riesce a non assomigliare a un bue infilato col calzascarpe in un completo. Airees indossa un turbante grigio e un semplice e logoro abito da conducente di carovana, mentre Jhyarazad porta un fez con un gilet nero su una camicia e pantaloni ampi. Il maestro afferra l’Akiri sulla spalla, mentre gli altri tre si tengono per mano. Forza, jeka lo! [Andiamo! dal dialetto Hajjah NdDM]. Il teletrasporto funziona come al solito e sentite la forza magica che schiaccia ogni centimetro di pelle, con livelli di dolore quasi insostenibile. La magia cessa istantaneamente, e voi esplodete nelle forme normali.

Cadete per mezzo metro (il teletrasporto non è mai precisissimo se non si conosce la destinazione palmo a palmo) ma cadete sul morbido. Jhyarazad perde il fez e lo trovate impegnato a togliersi pagliuzze dorate dal fez. Guardate intorno e in effetti vi trovate in una stalla: accanto a voi un cammello blatera contrariato, e più in là un dromedario solleva assonnato la testa dal pagliericcio.

Togliendosi il cappello e asciugandosi la fronte imperlata di sudore (a giudicare anche dal colore del volto, che era di un interessante giallo bianchiccio, deve aver sofferto il viaggio)Al-Akhba inizia a informarvi sulla missione. Bene ragazzi, sapete cosa dovete fare. Siete vicini al quartiere dei fabbri, una volta usciti vi troverete in una piazza. Se volete arrivare al negozio, ci sono due modi. Questa è il primo. Seconda strada a destra, poi dritti fino al terzo incrocio. Girate a sinistra, circumnavigate la moschea che troverete, non girate a destra altrimenti rischiate di trovarvi nel mercato, bensì continuate… no, un attimo. Dovete andare sul retro della moschea, sì, dovreste trovare una stradina che si inerpica tra le abitazioni. Prendete sempre la prima a destra per due volte, poi a sinistra, non avvicinatevi al fiume né alle fucine dei fabbri e… poi non mi ricordo bene ma sarete quasi arrivati.

Oppure fate prima a perdervi e a finire davanti al negozio del mago. Qualunque sia la strada che prenderete, buona fortuna. Contiamo su di voi. Per la prima volta, stupefatti, osservate un velo di tristezza e di vera preoccupazione sul volto del maestro. Mentre si sta smaterializzando, saluta anche Amayara e Shiabi: Conto anche su di voi, demoni! Non vi stimo come persone, ma siete combattenti formidabili! Dopodichè rimane solo un circoletto di paglia smossa laddove fino a un istante prima si trovava il maestro.

Il quartetto esce dalla stalla e si affaccia su una piazza circolare contornata da edifici di un piano o due. L’odore acre del metallo offende le narici, e la cappa di polvere fa bruciare gli occhi e la gola. Il sole tramonta al di là degli edifici, alla vostra destra, e illumina le nubi di luce dorata, mentre le case proiettano ombre allungate su tutto lo spiazzo. Non vedete nessun passante, a parte un fruttivendolo che sta entrando in una viuzza, quindi non dovrebbe avervi visto nessuno. La piazza ha quattro vie, vicine due a due.

 

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Airees

Una volta recuperato il nostro equipaggiamento e subito dopo che il Maestro ci teletrasporta sul luogo della missione e ci lascia soli, mi guardo intorno con circospezione, notando con piacere che nessuno dovrebbe essersi accorto del nostro arrivo ben poco ortodosso

Le spiegazioni del Maestro su come raggiungere il negozio di articoli magici sono decisamente poco precise Proviamo con le prime indicazioni?

Pronuncio poi una formula arcana passando la mano davanti al mio corpo

DM

Spoiler

casto Mage Armor, greater su me stesso (+6 alla CA)

 

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Amayara

Essere teletrasportati scombussola sempre l'essenza. Provo a stiracchiarmi nella mia nuova forma, ma queste cose decisamente poco igieniche che gli uomini chiamano vestiti mi stringono e limitano parecchio i movimenti.

"Vada per le prime indicazioni. Visto che non c'è una persona con un grammo di cervello che passeggi da queste parti magari è meglio se vado per primo, no?"

Se il mio padrone non ha obiezioni apro la fila mentre ci dirigiamo al fantomatico negozio di magia
 

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Shiabi 
 

"Non penso abbia molto senso dividerci" 
Dico, non appena Airees si volta verso di me 
"dunque, preferite che chiuda la fila o mi piazzi davanti accanto Amayara? Un comando e io eseguo, mio magnanimo signore"
Rispondo, con tanto ti inchino e successivo sorrisetto, pronto a eseguire i comandi.   

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