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Dream Theater


Dusdan

Messaggio consigliato

Chiedo scusa per l'OT e l'intrusione anticipatamente....

Seguo questo e altri topic inerenti la musica senza rispondere, perchè mi sono avvicinato davvero da poco a questo mondo. Non ne so nulla, quindi prendo spunti su cosa ascoltare leggendo qua e là.

Detto questo a me i Dream sono piaciuti veramente tanto, direi che sono stati insieme ai Metallica il primo gruppo Metal che ho sentito e che mi ha piacevolmente colpito (non lapidatemi per averli messi insieme... :-D ).

PS: Una cosa che ho imparato ormai è che ognuno si crea i propri sottogeneri di Metal per catalogare i vari gruppi... :lol:

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Dark io considero i Metallica un gruppo metal fino al Black Album , poi ..

Per carità ..

I DT sono un gruppo molto molto tecnico , che focalizza tutto sulla tecnica e sulla loro bravura , anche se purtroppo ci mettono poco sentimento .

Dark ti consiglio di ascoltare i Domine un gruppo italiano che fa epic metal , sono veramente molto bravi e il cantante ha una voce veramente molto molto bella :-)

I Manowar li ascolto , ma non sono da paragonare ai DT , seppur il cantante abbia una bella voce , diciamo che la differenza fondamentela ( a parte che fanno epic metal e non prog metal ) è che quando loro si esibiscino ci mettono il cuore :-)

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I DT sono un gruppo molto molto tecnico , che focalizza tutto sulla tecnica e sulla loro bravura , anche se purtroppo ci mettono poco sentimento
Anatema su di voi!!!! non mi ricordo quante volte li ho visti dal vivo (4 o 5), ma direi che e` tutto il contrario di quello che dici tu.
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Anatema su di voi!!!! non mi ricordo quante volte li ho visti dal vivo (4 o 5), ma direi che e` tutto il contrario di quello che dici tu.

Mi hai tolto le parole di bocca: li ho visti credo quattro volte, e posso assicurare che non sono per niente freddi. Inoltre, basta leggersi i testi (cosa che ben pochi fanno, purtroppo) per rendersi conto del fatto che non sono assolutamente "privi di sentimento". Sul fatto che ci sia chi ritiene che non siano prog, davvero non riesco a capacitarmi... C'è tutto del prog: i cambi di tempo, le soluzioni armoniche, le contaminazioni con altri generi...

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I Manowar li ascolto , ma non sono da paragonare ai DT , seppur il cantante abbia una bella voce , diciamo che la differenza fondamentela ( a parte che fanno epic metal e non prog metal ) è che quando loro si esibiscino ci mettono il cuore :-)

è quello che sto dicendo da un pò...

Mettiamola in questo modo per coloro che hanno visto live i DT:

Preferisco la potenza sul palco (ed il cuore che mettono) dei Manowar al posto di quella dei Dream Theater.Questo perchè dopo aver sentito i Manowar su un palco ti riuscirà difficile trovare un gruppo ancora più ardente di loro e quindi tendi sempre a sminuire su questa cosa gli altri gruppi (perchè oramai se abituato ad un genere di cose del tutto differenti).

Anche i testi dei Manowar andrebbero letti,

non solo quelli dei Dream Theater.

Sul lato tecnico,ribadisco,non ho nulla da dire.

Aggiungo che comunque la musica non si basa

solo sulla tecnica e non si valuta solo per quella,

anche se un assolo pauroso farà molta più impressione

del premere sempre lo stesso tasto di chitarra.

L'importante è vivere con emozione il metal,

indipendentemente dal fatto che un gruppo

sia eccezionalmente tecnico o eccezionalmente

eccellente per la loro dote sul palco.

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Sull'importanza dei testi...

E' verissimo!! Io non li riesco a capire, se non in parte, ascoltandoli e mi dimentico sempre di andarmeli a leggere...

Per quei pochi che ho letto non posso non darvi ragione comunque! :-D

Dei Dream ho ascoltato anche i cd dei live, devo dire che li ho apprezzati come quelli in sala incisioni, se non di più!! Mentre in genere con altri gruppi non posso dire la stessa cosa... e a quanto pare non sono l'unico :-D

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  • 7 mesi dopo...

Oh Gesù...

E io non ne sapevo niente?

Sarà mio appena possibile.

Scusate il post doppio, ma non sono più nei tempi per modificare il precedente.

Lo sto ascoltando da ieri mattina, non dico ininterrottamente ma quasi. Sicuramente non è un disco che si assimila al primo ascolto (quelli li passano su MTV ;-)) ma, detta proprio schiettamente, per me rientra tra i tre album più belli dei Dream Theater, nonchè si propone come uno dei migliori riguardo il prog metal in generale. Attenzione: non dico tutta la musica prog, parlo di prog metal. Non mi si scaglino dunque contro gli estimatori dei vari Pink Floyd, Jethro Tull o King Crimson. Categoria di cui anch'io faccio parte, per inciso.

Dicevamo: sorprendente, strano, a tratti cupissimo, tecnicamente ineccepibile, vario, lontano anni luce dal precedente Octavarium (a ennesima conferma che i Dream Theater non seguono una discesa/salita monotona, bensì spaziano in modo impressionante tra i generi). Manca forse rispetto ad altri album il momento della speranza, in questo album, ma credo vada bene così: all'epoca di Scenes from a Memory ci stava benissimo The Spirit Carries On (con tutte le lettere maiuscole, tanto è bella), prima ancora c'era Surrounded... Erano altri tempi. Oggi, credo che la direzione di pensiero sia quella di Systematic Chaos, quella del caos sistematico che non lascia tregua, quella delle finestre che sono solo spiragli su atmosfere gonfie di elettrosmog.

Apprezzabile, almeno per me, la scelta di strutturare l'album come un'apertura: si inizia un fraseggio con la prima traccia, si sospende per sei tracce e si conclude riprendendo il discorso con la traccia conclusiva.

Una per una, le tracce sono:

1. In The Presence of Enemies Pt.1: L'apertura di cui sopra. Lungo intro strumentale con un impianto melodico in grandissima forma (che già fa capire da che parte tiri il vento...), poi entra la voce. Coinvolge per tutti i suoi nove minuti (sì, sono tornati i bei vecchi pezzi lunghi :cool:), e ci lascia in sospeso su atmosfere molto cupe.

2. Forsaken: Forse la traccia che mi piace di meno (intendiamoci, comunque di pregio). Rudess fa il suo con un tappeto di note, poi entrano gli altri. Petrucci sfodera bei rif ma a tratti prevedibili. Ritornello con parte vocale un po' "trascinata" (note lunghe?) e archi vagamente ruffiani. Si varia un po' grazie a Portnoy. Petrucci sfodera un assolo un po' circostanziale, benchè inarrivabile ai più. Forse la canzone più orecchiabile, anche la più corta. Un po' un riempitivo, direi. Mi riservo di analizzare il testo quando avrò più tempo.

3. Constant Motion: Qui si comincia ad avvertire qualcosa di strano, un'inca**atura di fondo. Parte subito distorta, serrata, heavy. Thrasheggiante l'arrivo di LaBrie, con voce decisa e controcanti di Portnoy, a volte effetti vocali quasi alla Tool (ma giusto ogni tanto). D'improvviso, il basso di Myung a capire che si sta per partire verso qualcosa di nuovo, e iniziano gli incastri di batteria, le note veloci e gli azzardi. Prog Metal fino alla pedalata veloce di Portnoy. Si torna alla melodia principale, e si conclude alla grande con un bello stoppone. Non c'è tempo di prendere fiato...

4. The Dark Eternal Night: Anche qui comincia Petrucci, anche qui atmosfere pesanti, anche qui voci spesso e volentieri distorte. Come da copione, a metà canzone si divaga, con discorsi che ricordano un po' Fatal Tragedy e un piacevole delirio tastieristico affiorante. Quando sembrava finire la parte strumentale, eccoche si accelera e si sfodera un assolo velocissimo alla Petrucci, tanto per ricordare come stanno le cose. Conclusione in sfumando su una tastiera scatenata che sembra aver dato una letta ad alcuni spartiti di Steve Vai.

5. Repentance: Qui si respira. Pezzo lento, da alcuni accostato ai Pink Floyd (effettivamente ha un che di Set the controls for the heart of the Sun...), che continua il discorso iniziato anni fa con The Glass Prison e proseguito nei vari album. E' la parte "tranquilla" della mega-suite in questione, con arpeggi e atmosfere. Non gode di particolari sfoggi di tecnica, ma regala comunque un bell'assolo, poco prima degli inserti parlati targati DT. Lista degli ospiti per gli inserti in questione davvero interessante (se c'è Joe Satriani, non potrà mai essere un brutto album! ;-)). Procede ipnotica la melodica della Prigione di Vetro, per poi mutarsi in un finale più impetuoso.

6. Prophets of War: Parte "alla Muse", come Never Enough, poi si cambia lievemente di registro, con una folla che appare ogni tanto dicendo la sua, poi una strana linea vocale serrata di Michelone Portnoy, un brevissimo inciso acustico e la ripresa, infine, dell'andazzo iniziale per avviarsi alla conclusione, dettata dal ritorno della folla di cui sopra.

7. The Ministry of Lost Souls: Penultima traccia, anche questa lunga (quasi 15 minuti) e interessante. Si prendono il tempo di dire la loro, con un inizio affidato a Rudess, poi un Petrucci tranquillo e arpeggiato, voce pulita e malinconica (ma si scopre a volte un distorto controcanto in sordina), progressione di pianoforte, si cresce tra un riff, un assolo e un coro. Di colpo, la canzone cambia registro: intorno alla metà, la Music Man di Petrucci detta legge, Portnoy incoraggia, Myung segue, Rudess lascia fare. Di nuovo si ritorna ai vecchi Dream Theater: basso senza tregua, ritmiche secche. Torna di prepotenza Rudess, a colorare alla grande, quindi Portnoy rulla, si prosegue con il riff senza pietà. Ancora Rudess. Assolo di Petrucci. Gli strumentisti si spingono sempre più in là, fino a riaffiorare nel tranquillo mare della melodia iniziale. Di colpo, il vuoto. Piano e voce si prendono il loro spazio con calma, e d'improvviso si riparte tutti assieme, verso un finale d'ampio respiro e un assolo davvero pregevole di Petrucci, che finisce smarrendosi nelle medesime atmosfere che hanno segnato conclusione della prima traccia...

8. In The Presence of Enemies Pt.2: Finalmente, viene ripreso il discorso interrotto. Inquietante, tetro dialogo di melodie, mentre la chitarra martella lenta grazie alle corde più spesse. Arriva la voce, quindi entra in gioco Myung, quindi Petrucci si accende e LaBrie si eleva. Cattiveria a tratti. Si altalena tra inquietudine e rabbia, abbondante wah. Torna la folla incitante, mentre si cambia registro, con una galoppata che ricorda un po' This Dying Soul, un po' The Glass Prison, e una chitarra vagamente Iron Maiden. Avendo quasi 17 minuti a disposizione, non può mancare una lunga digressione strumentale, e infatti puntualmente arriva. I Dream Theater sfoderano vent'anni di carriera fino al minuto 14 circa, quando torna LaBrie a mettere la parola fine alla canzone e all'album, con voce a tratti grattata. In sottofondo, Rudess vola.

Si chiude con il sommo Mike Portnoy e i suoi tamburi. Non proprio Finally Free (lì Portnoy sfodera una rullata in cui, dal vivo, utilizza tutta la batteria...), ma comunque alla grande.

Un disco davvero inaspettato se devo essere sincero. Sicuramente merita l'ascolto, sarò di parte io ma mi piace un sacco.

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deo gratias, erano tre dischi che aspettavo la rinascita: corro a comprarlo!

Non ti dico di andare sul sicuro, però sinceramente secondo me merita parecchio... Chiaro, c'è sempre il senso di poca familiarità iniziale (a me fa strano anche usare i titoli dei nuovi cd nel Gioco Musicale qui sul Forum... ;-)), però secondo me è un buon acquisto.

EDIT: Se posso aggiungere una postilla, a tratti (in momenti isolati e rari, in verità), il disco mi ha ricordato gli OSI, progetto dell'ex-tastierista dei DT Kevin Moore... Fanno musica particolare, che mi torna in mente soprattutto all'inizio di Repentance, provate a dare un'ascoltata che benchè strambi non sono male, e propongono una bella cover proprio della succitata Set the Controls for the heart of the Sun nel loro album eponimo.\

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Guarda, ci stavo pensando prima... Sono molto combattuto, e il mio ordine era più o meno lo stesso fino a tre giorni fa (con una durissima lotta tra i primi due album, che per me sono lì lì e davvero non so decidermi) ma forse mi piace più di Awake... Mi costa molto dire una cosa simile :-D, vista la presenza ad esempio della trilogia di A mind behind itself, però in Awake secondo me ci sono alcuni episodi un po' deboli, tipo Innocence Faded e Scarred, che non mi han mai dato granchè in fondo, così come in fondo Caught in a Web, mentre in questo a parte forse Forsaken hanno tutte la loro ragione. Ti dico, ancora non l'ho metabolizzato del tutto, quindi è chiaro che per ora non posso paragonare effettivamente i due album con vera cognizione di causa, però è già una dura lotta...

Awake ha un paio di capolavori indiscussi, ma alcuni riempitivi di troppo secondo me, in questo Systematic Chaos ancora non mi sento di definire "uno dei migliori pezzi dei Dream" nessuna canzone, ma nemmeno noto particolari cali d'attenzione.

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Preso ieri...

E dopo un proimo ascolto...

Bello ma...

Questo e' in sintesi il giudizio ...

che per esteso diventa: BELLO e' bello... diciamo che i DT sono tornati almeno a Six degrees of inner turbulence, come suoni.... MA... alcune canzoni sembrano interminabili... la voce a momenti delude... alcuni assoli li ho trovati ripetitivi (cioe' gia sentiti in passato in effetti , piu' che ripetitivi)... e' come se riprendesse molte cose gia' scritte e fatte ma senza volerlo...

Npomn vorrei che i DT abbaino finito per copiare da se stessi...

Devo ascoltarlo ancora... e ancora e ancora... :rock:

Poi vedremo il giudizio "definitivo"... :bye:

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l'ho sentito un paio di volte. prime impressioni:

meglio degli ultimi due, ma manca quel qualcosa che c'era fino a scenes from a memory. il suono e` piu` duro, ma la melodia e` molto meno carica e epica, ogni tanto sembra di risentire pezzi di altri dischi. secondo me manca di una sua identita`: una canzone di questo disco poteva stare benissimo dentro octavarium o train of thought e nessuno avrebbe notato la differenza, mentre mettere una canzone di awake in scenes from a memory provocherebbe un collasso a qualcuno.

si fa ascoltare, ma mi sa che la vena creativa si e` esaurita in modo irrimediabile :-(

nessuno scrivera` piu` qualcosa di paragonabile a metropolis part I :rock:

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Prima di tutto, grazie a Kursk per l'apertura della discussione, non mi ero proprio accorto di questo nuovo album :-o

L'ho ascoltato diverse volte negli ultimi giorni e purtroppo non ne sono granché soddisfatto. Anche io ho la sensazione che manchi qualcosa e spesso ho avuto la sensazione di aver già sentito alcuni pezzi, ma posso solo sperare che sia l'inizio di una rinascita ^_^

E poi, chissà, magari ascoltandolo ancora comincerò a ricredermi :-D

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Posto che octavarium penso siamo tutti d'accordo che faceva un po'.... ci siamo capiti :-p

E posto che, sarò impopolare, ma il primo posto per me se lo giocano Images&Words e Train of Thought.... a me quest'ultimo album è piaciuto.

Me lo sono sentito parecchie volte e concordo col fatto che vada "digerito" prima di esprimere un giudizio ben ponderato. Concordo anche col fatto che non sono più i vecchi Dream ma almeno si è usciti da quel tunnel nel quale sembravano ormai incastrati :banghead::lol:

La recensione perfetta l'ha fatta Aerys quindi inutile che mi ripeta... vorrei solo dire che, secondo me, Prophets of War è un pezzo da buttare. Della serie che quando arriva il suo turno si skippa :-D

La traccia che mi è piaciuta di più: sono indeciso tra The Dark Eternal Night e In The Presence of Enemies Pt.2

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  • 2 mesi dopo...

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Dream Theater

30 ottobre 2007 ore 21.30

DREAM THEATER - SYMPHONY X

PALASPORT SAN LAZZARO - PADOVA

Via San Marco

Tribuna Numerata: 50,10€

Posto Unico: 38,60€

C'è qualcuno che pensa già di andarci?

[MOD] - Ho unito i vari topic sui D.T., ora faccio un po' di pulizia ;-) - Samirah

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Piacermi mi piacerebbe, ma ora che ho un figlio per queste cose navigo a vista (almeno finchè non cresce un po'). Ti farò sapere se vengo.

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  • 2 settimane dopo...

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