Vai al contenuto

Dream Theater


Dusdan

Messaggio consigliato

# June 21 - Amphiteatre - Fucecchio, Italy

# June 22 - Piazza Del Popolo - Ascoli Piceno, Italy

# June 23 - Villa Pisani - Padova, Italy

(DT headlining show with Special Guests ANGRA and LABYRINTH)

ho letto bene???? gli angra??? i labyrinth??? metallissimooooo!!!!

chi viene?

kursk?

sharuwen?

Link al commento
Condividi su altri siti


  • 3 settimane dopo...

Niente dolce metà di Dusdan...

Però:

Dream Theater's "OCTAVARIUM" out on June 7th, 2005!

Dream Theater have completed work on their 8th full length studio album entitled "OCTAVARIUM" which is tentatively set for release through Atlantic Records on June 7th, 2005.

The track listing is as follows:

1. The Root Of All Evil

2. The Answer Lies Within

3. These Walls

4. I Walk Beside You

5. Panic Attack

6. Never Enough

7. Sacrificed Sons

8. Octavarium

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 3 settimane dopo...

Di Octavarius sapevo già (e mi sto preparando psicologicamente all'impatto), ma questa di Precious Things mi giunge nuova. Chiederò a qualche Dreamer, magari è roba del fans club o che so io...

Se vuoi sentire un po' di sestine, intanto, ho l'album solista di John Petrucci, che è molto carino...

Link al commento
Condividi su altri siti

Il succittato "uomo con un problema" (alias Iuston) mi ha appena confessato trattasi di un bootleg... in parte registrato live in Giappone... :rock:

LOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIOLOVOGLIO :rock:

OK... la smetto. :greenblob

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...

Lungi da me commentare un album di Prog dopo un solo ascolto, ma nei giorni a venire, dopo essermi fatto un'idea concreta sulla nuova fatica targata DT, credo che sarò felice di discuterne con i Dreamers qui presenti.

Per ora mi limito a dire che ho appena finito di sentirlo per la prima volta, e non sono certo deluso dal mio più recente acquisto.

Sicuramente diverso da Train of Tought, e credo anche da tutti gli altri album: come al solito i Dream Theater non si ripetono.

Altri?

Link al commento
Condividi su altri siti

Allora, l'ho riascoltato alcune volte e sto iniziando a delineare un giudizio:

In generale, mi piace. Come già detto, è differente dal "brutale" e incazzato "Train of Tought", benchè in alcuni tratti ci siano dei richiami a idee del suddetto CD (specie nella prima traccia "The root of all evil", terza parte della trilogia iniziata con "The Glass Prison" e continuata con "This Dyin' Soul").

E' differente anche dall'ultra-sperimentale primo disco di "Six Degrees of Inner Turbulence", benchè in alcuni risvolti possa richiamarne i tratti claustrofobici e malinconici (ai più attenti non sfuggirà la melodia di "Disappear" a bassissimo volume prima di una traccia di "Octavarium"...) nonchè lo spirito innovatore, come sulla Muse-Influenced "Never Enough" (pezzo che preferisco dell'album).

Avete capito dove sto andando a parare? E' un disco diverso da tutti i precedenti album dei Dream Theater, ma che ne attinge a piene mani.

Lo trovo un buon equilibrio tra la melodicità più in stile fusion dell'era Sherinian e la potenza del Treno del Pensiero, con una canzone da 24 minuti (la title-track "Octavarium"), la presenza di un'orchestra dove se ne sente la necessità, di un quartetto d'archi per la dolce "The Answer lies Within", di effetti elettronici e sfumature meno metal e più prog.

Una per una, io le giudico così:

"The root of all evil": come già detto, continua il discorso della Prigione di Vetro; forse il pezzo più "Train of Tought" dell'album, un po' un anello di congiunzione tra il precedente album e le altre tracce di questo.

"The Answer lies Within": testo dolcissimo, pianoforte malinconico, archi e voce carica di pathos. Piacevole, mi da sensazioni simili a quelle provate ascoltando "Hollow Years".

"These Walls": vicino al testo di questa canzone campeggia un ragno in un labirinto senza uscite, e l'immagine rende bene il senso della canzone. Piacevole, benchè mi risulti un po' amorfa all'ascolto. Vedremo ascoltandola meglio.

"I Walk beside You": pezzo un po' ruffiano, molto orecchiabile ma non troppo banale. Sicuramente il meno prog dell'album, comunque adatto a certi momenti in cui ricordare che Dream Theater non vuol dire solo controtempi.

"Panic Attack": stupenda: parte con una buona linea di basso, continua con un'intro potente e veloce e mantiene le promesse. Un testo significativo che ne permette di apprezzare il senso di frenesia. Un paio di belle scelte vocali di LaBrie, molto particolari.

"Never Enough": non l'ho capita al primo ascolto, poi continuando a sentirla devo dire che mi piace da pazzi: cambi di tempo non maniacali ma accattivanti, chitarre fitte ma che rinunciano in parte al bullismo fine a se stesso per guardare alla progressione e alla melodia. Come già detto, la considerano influenzata dai Muse, ma è un'influenza che mi piace. Non un pezzo banale, non un pezzo strabordante: un bel pezzo.

"Sacrified Sons": comincia a farsi sentire l'impianto orchestrale nei 10 minuti di questa composizione molto prog che si prende i suoi tempi e lascia spazio ai giochi di prestigio di Rudess. Un pezzo completo che non sfocia nel narcisismo.

"Octavarium": la title-track è una sfida: porre un pezzo da 24 minuti a chiudere un album tanto vario e subito dopo un pezzo che dura il doppio della media delle altre sei canzoni non è una scelta facile. Dico subito che (per ora) non la considero all'altezza della canzone che è più naturale accostarle (non fosse per la durata), ovvero il capolavoro "A change of Seasons". Forse è proprio perchè la ascolto con il "Chill of November" in testa che al momento devo finire di decifrarla.

Esordisce con un'intro molto floydiana, che riporta un po' la mente a "Shine on you crazy diamond", e la scelta non è casuale come vedremo analizzando il testo.

Anche qui campeggia l'orchestra, non invadente nè superflua quando entra in gioco. Il pezzo è quello che ci si può aspettare da 24 minuti di progressive, con le sue concessioni al cambio di tempo e di tonalità, le sue piccole divagazioni nell'apparente non-sense di certe figure basso/batteria e un testo (da qui, a mio parere, l'azzeccata esistenza dell'intro) che sfocia verso il finale in una dichirazione d'amore a tanti grandi pezzi del passato, a tante grandi band come i Pink Floyd e i Beatles. Il finale si ricollega all'inizio della prima traccia, come (dice giustamente "Octavarium") in una sfera perfetta.

Insomma, non me la sento di gridare al miracolo dopo solo un giorno, ma fin'ora non trovo grandi difetti in quest'album, che senza la pretesa di essere un nuovo "Images & Words" offre comunque qualcosa di nuovo.

Voi che mi dite?

Link al commento
Condividi su altri siti

Salve, visto che è un po'che non scrivo in questo forum e visto che ascolto Octavarium almeno 5 volte al giorno ne ho scritto una piccola recensionFinalmente l'ho ascoltato! Eccovi una piccola recensione che ho scritto:

DREAM THEATER - OCTAVARIUM (2005)

1. The Root Of All Evil

2. The Answer Lies Within

3. These Walls

4. I Walk Beside You

5. Panic Attack

6. Never Enough

7. Sacrificed Sons

8. Octavarium

Rieccoli, puntuali come al solito. Il quintetto statunitense che ormai ha consolidato i principi del Prog Metal fornendo un punto fermo per qualunque prog band moderna torna con questo nuovo attesissimo (così pare) album.

Dopo l'album Train of Thought (da me considerato di transizione) i DT sembrano aver ritrovato in parte un loro stile personale (seppure si portino dietro alcune delle caratteristiche thrash maturate con l'ultimo album).

La prima traccia, The Root of All Evil appare subito accattivante all'orecchio: nuove sonorità si fondono in uno stile prog tipico degli ultimi DT con richiami a This Dying Soul, uno dei pezzi più discussi dell'album precedente. A detta di Portnoy, in effetti, questo brano vorrebbe chiudere un ciclo iniziato con The Glass Prison dall'album Six Degrees of Inner Turbolence e continuato, per l'appunto, con This Dying Soul dell'album Train of Thought.

The Answer Lies Within rappresenta il primo pezzo melodico di un certo rilievo dai tempi di Disappear. Le qualità canore di Labrie (indiscutibili sebbene abbia perso gran parte della verve passata) vengono esaltate dall'uso morbido degli strumenti. Una piccola nota (per me negativa): in alcune parti sembra quasi "e" di Vasco Rossi.

These Walls è probabilmente uno dei pezzi più belli. Non ha la pretesa di essere il solito pezzo da 10 minuti con assoli impossibili, scale e controtempi ricercati: un brano semplicemente bello.

I Walk Beside You comincia con un ticchettio familiare a coloro che ben ricordano Scenes From a Memory. Nonostante l'inizio tipicamente prog, presto le note si trasformano per andare a formare il secondo pezzo melodico dell'album e, ahimè, non ha molto da raccontare nella sua mera banalità.

Panic Attack si apre inizialmente con un attacco tipico del nu metal ma poi, credetemi, si rivela tutt'altro. Il paragone coi pezzi passati risulta difficile: la canzone è prog ma dai DT, personalmente, non avevo mai sentito nulla di simile. Durante la seconda metà le cose cambiano: ritornano gli assoli alternati di chitarra/tastiera che tanto ci piacciono (e ogni tanto annoiano).

Never Enough alterna pezzi adrenalinici a tratti (perdonatemi il termine, per nulla dispregiativo) sdolcinati. Le qualità canore di Labrie, che riesce ancora ad andare alto (non più come una volta), esaltano il valore di una canzone già di per sè molto bella. Il pezzo si chiude con una serie di scale e assoli prog prima del ritorno finale al main theme.

Sacrificed Sons è sin qui il pezzo più prog. L'inizio è tranquilllo e un po'banale (a tratti sembra un pezzo di Avril Lavigne! O_o), poi controtempi e transizioni solenni tipiche dei DT si alternano e la canzone si chiude infine con lo stesso riff ma con un bel controtempo di batteria di sottofondo.

Con Octavarium è probabile che i DT non fossero soddisfatti a pieno dei 23 minuti e più di A Change of Seasons. Si sono detti: "famo cifra tonda, 24 minuti, e morta là...". Sorvolando sulla scelta (criticabile secondo me) della durata (tanto valeva fare 5 canzoni da 5 minuti), proviamo un po'ad ascoltare questo pezzo. L'inizio è senz'altro d'atmosfera con la chitarra distorta a basso volume in sottofondo assieme al suono prolungato della tastiera. Ad un certo punto una melodia sembra formarsi lentamente e non saprei dirvi se sembra di più una musica western o orientaleggiante... Parte la batteria assieme ad un assolo semplice ma suggestivo di tastiera. Poi la chitarra acustica di Petrucci accompagna un flauto (cinese credo) in un pezzo del tutto ispirato a Kill Bill, comunque con una sua certa originalità. Comincia poi la parte cantata, guidata da un arpeggio acustico semplice ed efficace. Sono passati otto minuti. Il ritmo diventa più veloce, la melodia più allegra ma l'idillio dura poco: ecco un accattivante assolo di basso del prode Myung. Il cantato riprende e la melodia continua la sua lenta evoluzione (non siamo neanche a metà canzone... O_o). 12 minuti e 16 seconi: comincia un pezzo che non potrà non ricordarvi "è festa" dei PFM, seppure più tecnico. Mancano dieci minuti alla fine e la melodia cambia ancora (bastaaaaaa!!!!!!) in una serie di transizioni più e meno prog sino a giungere alla fine, solenne come in tutti gli ultimi album. Uff!!!!

In conclusione, posso dire che quest'album mi è piaciuto più del precedente. Meno tecnico, meno ricercato, meno sperimentale, meno thrash: solo prog e melodia pura e semplice, a tratti forse un po'plagiata, ma adatta alla situazione. Se speravate in un capolavoro pari a Scenes from a Memory, tuttavia, avete inteso male: questo album si lascia ascoltare ma bisogna ormai accettare la realtà che i DT sono una band che sta andando verso il ritiro.

Link al commento
Condividi su altri siti

...è più di una settimana che ascolto Octavarium almeno 5 volte al giorno...

Al di là dello scontrino fiscale, è bello leggere un parere che (pur non del tutto adiacente al mio) si discosti dalle solite menate che accompagnano ogni album del Teatro del Sogno...

dsto che è la prima volta che leggo un tuo post, BENVENUTO SU DL CORVO!!!

;-)

P.S: Avril Lavigne?!? :confused::banghead:

Link al commento
Condividi su altri siti

Eccomi!

Si parla dei Dream e compaio magicamente (con un po' di ritardo)...

Allora dopo un po' di ascolti... che dire :think: ... sono i Dream... :clapclap:

Ma non so ancora se mi piace o no... Devo diere che è di più facile ascolto rispetoo agli ultimi due... e che "passa" non è pesante (anche se dovrei/vorrei soffermarmi un attimino di più su Sacrificed Sons :think:)...

Per adesso dico BELLO ma era il minimo che mi aspettavo... ci risentiamo tra un po' di ascolti...

:rock::cow::rock:

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 3 settimane dopo...

L'ho ascoltato un po' distrattamente al lavoro (gentilmente offerto dal mio collega) e devo dire che mi pare meglio del precedente, meno ipertecnico e più melodico. Mi riservo di ascoltarlo meglio in futuro e di fare un commento più dettagliato.

Link al commento
Condividi su altri siti

1. The Root of All Evil (8.39)

2. The Answer Lies Within (5.19)

3. These Walls (7.36)

4. I Walk Beside You (4.29)

5. Panic Attack (8.13)

6. Never Enough (6.46)

7. Sacrificed Sons (10.43)

8. Octavarium (23.59)

Ora che l'ho digerito e dal vivo me ne sono beccate tre eseguite ALLA GRANDISSIMA posso dirlo: è stupendo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Personalmente ho solo ascoltato la traccia The lies qualcosa, la ballatona, alla radio un paio di volte.... che palle! Hollow Years e' un capolavoro, questa non gli siavvicna nemmeno, non so chi ha fatto il paragone in qualche post precedente...,

Sono piuttosto deluso dai DT post MetropolisII, speriamo che ascoltando quest'album le cose migliorino.

Dico solo.. w il prog!

Link al commento
Condividi su altri siti

Personalmente ho solo ascoltato la traccia The lies qualcosa, la ballatona, alla radio un paio di volte.... che palle! Hollow Years e' un capolavoro, questa non gli siavvicna nemmeno, non so chi ha fatto il paragone in qualche post precedente...,

Sono piuttosto deluso dai DT post MetropolisII, speriamo che ascoltando quest'album le cose migliorino.

Dico solo.. w il prog!

Ehhhh caro manzotin... Se speri che i DT possano ancora sfornare un album bello come SFAM ti sbagli di grosso. L'unica per apprezzare Octavarium è aspettarsi il peggio: in quest'ottica vedrai che non ti suonerà affatto male. Cmq lasciatelo dire: hai ascoltato una delle tracce più brutte. Ascoltati la title track. Non sarà la nuova A Change of Seasons ma non è affatto male.

Link al commento
Condividi su altri siti

Mi spiace che non ti piaccia, però prima di giudicare ascoltatelo tutto, e non una volta sola. Mai fermarsi al primo ascolto, e questo vale per tutta la musica!

Se poi vivi aspettando un nuovo "Scenes from a Memory", mi sa che avrai una vita d'attese insoddisfatte: i Dream Theater non si ripetono mai. Non hanno MAI fatto due album uguali.

"Scenes from a Memory" è un incontro tra tutte le loro sfaccettature dell'epoca in cui l'hanno inciso, ma devi abituarti all'idea che col tempo sono cambiati. Continuano a cambiare.

E' una sfera che gira...

Link al commento
Condividi su altri siti

Ehhhh caro manzotin... Se speri che i DT possano ancora sfornare un album bello come SFAM ti sbagli di grosso. L'unica per apprezzare Octavarium è aspettarsi il peggio: in quest'ottica vedrai che non ti suonerà affatto male. Cmq lasciatelo dire: hai ascoltato una delle tracce più brutte. Ascoltati la title track. Non sarà la nuova A Change of Seasons ma non è affatto male.

Se un gruppo qualsiasi fosse uscito con un disco del genere saremmo tutti in piazza con le mutande in mano, ma siccome sono di DT, ecco che qualcuno è pronto a dire che si avviano al ritiro...

A parte il fatto che dalla fine degli anni '80 di tempo ne è passato, non ci si può neanche aspettare che ogni loro album abbia la genialità di Images&Words! Se mi tirate fuori un gruppo del quale ogni album uscito era meglio o pari o al massimo paragonabile al precedente per 6-7 volte di fila...

Cmq un bel cd, che non è difficile da ascoltare come quello passato. Condivido la recensione di AerysII.

Soprattutto, fantastico concerto a Strà...!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

Se un gruppo qualsiasi fosse uscito con un disco del genere saremmo tutti in piazza con le mutande in mano, ma siccome sono di DT, ecco che qualcuno è pronto a dire che si avviano al ritiro...

A parte il fatto che dalla fine degli anni '80 di tempo ne è passato, non ci si può neanche aspettare che ogni loro album abbia la genialità di Images&Words! Se mi tirate fuori un gruppo del quale ogni album uscito era meglio o pari o al massimo paragonabile al precedente per 6-7 volte di fila...

Cmq un bel cd, che non è difficile da ascoltare come quello passato. Condivido la recensione di AerysII.

Soprattutto, fantastico concerto a Strà...!!!

Però corvo si riferiva a Scenes from a memory, che è del '99.

Link al commento
Condividi su altri siti

Però corvo si riferiva a Scenes from a memory, che è del '99.

E allora? Sono passati 6 anni. Mi sembra normale che le cose cambino in 6 anni!

A riascolatre il disco sono sempre più convinto del mio giudizio.... soprattutto se lo paragono a Six degrees of inner turbulence (non proprio bello, ma soprattutto tecnico e difficile) ed a Train of thoughts (meglio del suo predecessore, am troppo cupo)... ;-)

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...