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[Dimensioni] Glennascaul (Cap 3)


mantis

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*Viodin di spesseâ, forsite a jere miôr se rimanevi in tale ostarie. Doi masse tal voli!*

L'estralo non appena uscito dalla locanda si guarda indietro poi si avvolge con cura nel suo lungo mantello, cercando di coprire completamente le sue vesti sgargianti ed i suoi tratti stranieri.

"Temo che anche invisibili sia difficile entrare nelle prigioni, per fare quello bisognerebbe essere ombre!" pronuncia le ultime parole in un bisbiglio, come per evitare che le ombre, nominate, si destino.

Quindi continua sottovoce "Dobbiamo prima capire dov'è e com'è fatta la prigione prima di pensare a come entrarci, se proprio vogliamo farlo.. Flann, tu che sembri conoscere questa cittadina, sai dove sono le prigioni?"

Spoiler:  
Scusate, alcuni giorni "terribili" al lavoro.
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"Sì, Quan, so dov'è. Nella parte a nord di Aragrad c'è un palazzo che un tempo era la residenza degli Charmborde, una famiglia nobile oramai decaduta. Lì gli inquisitori hanno creato il loro quartier generale, ed è lì che hanno anche le prigioni. Non è molto lontano da qui, ci arriveremo in pochi minuti."

"Comunque Myrsus, anch'io non credo sia una buona idea tentare di infiltrarci fin dentro la prigione. Sono d'accordo con Quan, invisibile non vuol dire necessariamente silenzioso. Già nel pieno delle mie forze, ed ammettendo di aver trovato la maniera di superare il portone d'ingresso, in soli dieci minuti non riuscirei neppure a superare la piazza d'armi. Figurarsi cercare le prigioni e poi uscire.

Secondo me, la cosa migliore invece è trovare dove affaccia la cella di Mizar e tentare di comunicare da lì in qualche modo."

Il menestrello si interrompe un attimo, come se quanto sta per aggiungere gli sia di peso. Ma l'esitazione dura solo un momento.

"Inoltre... ecco... mi imbarazza davvero ammetterlo, ma ho bisogno di essere curato, amici miei. Sono troppo debole, temo che non sarò in grado di proseguire se prima non riposo, almeno un po'. Credevo di farcela, ma a quanto pare ho preteso troppo dalle mie forze. Perdonatemi."

In effetti, la voce di Flann da un po' suona roca ed affaticata; nell'insieme, appare piuttosto provato dagli ultimi giorni e dalle ferite subite.

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"Diamine di un menestrello! dovevi dircelo subito che eri ferito, ti avremmo curato immediatamente..." mentre lo dice, myrsus guarda flann con uno sguardo fra il divertito ed il preoccupato, per poi rivolgersi agli altri dicendo: "posso curarlo, però penso sia meglio tornare alla locanda, dove potrò farlo in tutta tranquillità, e soprattutto senza osservatori..." all'ultima parola pronunciata, lancia un'occhiata ai dintorni.

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Le parole di Flann sembrano preoccupare Hurik, che pensieroso subito risponde.

"Un intero palazzo dici?? Speravo che gli inquisitori avessero trovato un posto meno protetto per installare le loro prigioni. D'altronde sono qui da poco e la cittadina è piccola. Io credo che sarà più difficile del previsto..."

Dopo qualche attimo di esitazione, riprende il suo discorso:

"E se all'ultimo secondo cambiassimo piano? Potremmo sempre lasciar stare l'idea di penetrare nelle prigioni ed andare dal Conte, come il ragazzino ci ha detto... Almeno lì potremmo entrare senza dover far uso della forza, e chissà, magari otteniamo pure aiuto. Saliamo nelle nostre stanze e mente aiutiamo Flann a riprendersi, prendiamo una decisione rapida.

Myrsus, se vuoi una mano con le sue ferite, chiedi pure."

E finita la frase il giovane si alza e per primo si incammina verso la camera.

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Rientrate subito nella locanda chiedendo all'oste le chiavi dei vostri alloggi. Vi da una camera unica, dove potete stare tranquillamente in quattro.

E' una camera al primo piano, senza troppe pretese: due letti a castello e un armadio in legno, un lampadario di ferro battuto che regge quattro candele, una finestra che da sul vicolo dietro...

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appena entrati faccio sedere flann su uno dei letti, se nella stanza c'è un catino d'acqua(come quello per lavarsi la mattina...) gli pulisco le ferite e poi applico 2 incantesimi di guarigione lanciati in maniera simultanea(liv. 3 + int. 3 + 0 per la distanza x 1 la durata. costo: 6 raddopiato perché sono due... 12 E.M. tempo di lancio: 2 round.), fra tutto ci metto al massimo 15-20 min. e restituisco 2d6 di vitalità al menestrello.

dopo aver finito mi rivolgo a flann: "fatto. va meglio?" poi parlando anche rivolto a hurik e quann: "direi che l'idea di andare dal nobile locale è la migliore, ma consiglierei di attuarla domattina, ormai è sera, e non sarebbe consigliabile andarci ora... voi avete altre idee?"

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La magia dello stregone, applicata alle ferite da sollievo e una sensazione di grande benessere al menestrello, funzionando da anestetico per qualche minuto. Molti dei dolori scompaiono e il braccio, ampliamente mutilato, torna ad essere forte ed elastico, anche se ancora un po' dolorante.

Spoiler:  

@Flann: Recuperi 6 punti vitalità.

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Non avendo mai avuto familiarità alcuna con la magia in tutta la sua vita, Flann siede rigido sul letto mentre osserva con un certo disagio Myrsus che gesticola e mormora formule incomprensibili con aria ieratica.

Ma il timore e la diffidenza istintiva lasciano il posto alla sorpresa quando il braccio gravemente ferito comincia a guarire davanti ai suoi occhi. Sbalordito ed incredulo, Flann si tocca piano sull'avambraccio, là dove solo qualche minuto prima aveva quelle terribili ferite provocate dalle fauci dei lupi. La pelle ora è rimarginata, seppur ancora tumefatta e dolorante, e gli squarci profondi hanno lasciato il posto a livide cicatrici.

*Formicola... che strano*

Quasi ipnotizzato dal fenomeno, Flann risponde con un certo ritardo alla domanda di Myrsus. Il menestrello alza lo sguardo verso il mago, per la prima volta da anni senza sapere cosa dire.

“E' la prima volta... voglio dire... non l'avevo mai visto fare, prima. Io... grazie. Sì, sto molto meglio adesso.”

Gli occhi sono ancora fissi sul braccio, mentre lo muove con molta cautela per sciogliere i muscoli dalla forzata inattività; ma ora lo sguardo del pallido silvano si è fatto nuovamente ardente.

“Per quanto mi riguarda, mi sono ripreso a sufficienza; se volete, possiamo andare subito alle prigioni e provare a parlare con Mizar. Da fuori, intendo, senza correre rischi eccessivi; se vediamo che non è possibile, non si fa. Altrimenti... c'è sempre il conte domani, come suggerisce Myrsus. E non dimentichiamoci di decidere cosa fare della lettera che abbiamo scritto.”

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"Ma niente affatto, Hurik! Mi hai preso per uno sciocco? Il piano originario prevedeva di avvicinarsi alla finestra della cella di Mizar e parlarci. Come dice di aver fatto il ragazzo che ci ha avvicinato poco fa, ricordi? Sempre ammesso che abbia detto la verità, certo."

"La mia proposta dunque è: ci avviciniamo alle mura esterne della prigione, diamo un'occhiata alla situazione e se è possibile parliamo con Mizar. C'è un rischio in tutto ciò, è vero; ma l'unico modo per non rischiare nulla è andarsene da qui e dimenticarsi di tutta la storia. Se vediamo che la faccenda è troppo pericolosa, abbandoniamo e si va direttamente dal conte domani."

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*Sei in ballo... dunque ora balla, guitto*

"L'idea è stata mia, perciò naturalmente mi offro di andare. Credo che un'ora e mezza sia più che abbastanza. Per entrare ed uscire senza dare nell'occhio questa finestra è perfetta, ma prima bisogna trovare un modo per calarsi e poi risalire senza fare troppo rumore; a meno che Myrsus non abbia la capacità per risolvere anche questo inconveniente. Qualcuno di voi ha per caso una corda?"

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L'estralo, alla richiesta di Flann si siede su un letto ed inizia a slacciare lo zaino, quindi alle parole di Myrsus dice con un sorriso "Lasse stà! Guarda qua!"

ed estrae dallo zaino una delle corde che lo avevano legato all'albero pochi giorni prima.

"Ottima idea quella di scendere da quà, ma penso sia necessario che qualcuno resta in camera per far rientrare gli altri. Non sarebbe saggio lasciare una corda a pendolon nel vicolo, né rientrare nuovamente in camera dopo non essere mai usciti..." e dopo qualche secondo di silenzio aggiunge "Le mie doti atletiche potrebbero essere utili per raggiungere Sior Mizar e vorrei sdebitarmi con lui per avermi salvato la vita, ma sono anche quello che dà più nell'occhio, essendo uno straniero."

Guarda rapidamente i suoi compagni ed aggiunge con un tocco di rammarico che si coglie nonostante il suo accento straniero "Se nessuno di voi ha altri motivi per stare in camera, potrei rimanerci io."

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"Sì, sono d'accordo, anch'io penso che qualcuno debba rimanere qui. Anche perchè lì fuori meno siamo, meno rischiamo di farci notare."

"Potremmo anche andare solo in due, in effetti: in questo caso, mi servirebbe un compagno che sappia muoversi in fretta ma silenziosamente. Poiché non intendo fermarmi a combattere se scoperto, le abilità guerriere non dovrebbero essere fondamentali; certo sarebbe preferibile qualcuno che sappia disimpegnarsi bene con armi piccole, veloci e maneggevoli. Archi e spade vanno bene, ma niente armature, scudi, o altra ferraglia rumorosa."

"In pratica sto parlando di te, estralo. Ma anche Hurik è un buon candidato, visto che è molto versatile. Myrsus, non avertene a male se ti escludo. La tua magia è notevole come il tuo coraggio, ma le tue abilità e le tue conoscenze sono troppo preziose per rischiarle così. Sinceramente, preferirei saperti al sicuro: ma naturalmente, non sono io a dover decidere."

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