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Ash

Circolo degli Antichi
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  1. Fonte: Fidati! E poi procedi ad argomentare punti che nessuno ha contestato. (Tanto per riempire?) L'ironia... Non mi pare che nessuno dei tuoi interlocutori sia partito da alcun presupposto. Hanno letto quello che hai scritto ed hanno tratto le loro conclusioni, rispondendoti di conseguenza. Contrariamente alle supposizioni esposte da te, che mi sembrano per altro completamente campate per aria. Il tipo sarei io. "Nera" è la parola con cui comunemente si definisce la carnagione di un certo tipo di popolazione. Nell'articolo non si fa riferimento ad inchiostro o altro per identificare il tipo di nero di cui si parla, mentre per il bianco si specifica "bianco latte". "Nero come l'inchiostro" è una tua interpretazione valida grossomodo (per essere buoni) come la mia "nero africano" e chiarire il concetto è molto più utile di fare l'offeso. Non vedo motivo di litigare, non ho parlato minimamente di razzismo ed è pertinente al contesto. Ti ho fatto delle domande a proposito di quelle lamentele perché, e mi cito: L'ho scritto io per primo così non devi torturarti per dirmi che non ho capito e puoi passare a spiegarmi che hai interpretato il colore come "nero inchiostro". Che comunque non risponde alle domande, ma almeno è un passo avanti nella discussione. Sinceramente a me sembra che tra il non voler argomentare, il volere che gli altri prendano per oro colato le tue parole, e frasi come: Atte semplicemente a prendersi gioco dell'interlocutore, quello che non vuole assolutamente discutere ma solamente "avere ragione" sei tu. Detto questo, ho trovato l'articolo interessante nonostante le sue pecche ed un buon punto di partenza da cui prendere spunto per qualche creazione propria o da cui pescare in maniera mirata qualche idea, anche senza volerlo usare nel suo complesso.
  2. Non è per fare l'antipatico ma prendere per oro colato quello che dice l'interlocutore quando si ha una divergenza di opinioni non è esattamente il migliore degli approcci. "Fidati" non può essere l'argomentazione ultima di una conversazione in cui entrambi sono convinti di avere ragione (e chi è che comincia una discussione convinto di avere torto?). Soprattutto quando uno porta delle tesi, corrette o meno, a supporto del suo punto di vista e l'altro invece risponde "hai torto perché l'ho detto io, fidati". Il confronto costruttivo si fa dando spiegazioni e dimostrando le proprie tesi, non facendo gli offesi perché non mi hanno creduto sulla parola. PS: ti assicuro che "qui" negli anni ha visto la sua dose di persone tutt'altro che intelligenti, e sto facendo un discorso generale non riferito a nessuno dei partecipanti a questa discussione, e qui quindi "qui" non è un parametro su cui basare l'intelligenza di qualcuno.
  3. Quindi i neri non sono in grado di distinguere equando sono sporchi e quando no? Non sono capaci di lavarsi, né di truccarsi e struccarsi? O si lavano quando cominciano a puzzare oppure devono andare ad intuito? Questa non l'ho capita. Ed indipendentemente da tutto, per assurdo, sarebbe tanto difficile asciugarsi per tornare bianchi e controllare di essersi lavati per bene? In una civiltà dove il colore della pelle è mutevole non si farà affidamento su quella per riconoscere la gente, allo stesso modo in cui tu non fai affidamento sui vestiti per riconoscere qualcuno al giorno d'oggi e riconosci i tuoi amici qualsiasi cosa indossino. Solo una piccola precisazione: Nell'impero romano gli schiavi erano molto più liberi rispetto a quello che è l'mmaginario collettivo di schiavo, e i romani hanno fatto durare la schiavitù un po' più di qualche minuto.
  4. In effetti un solo "mietitrebbia" per tutto il pianeta sembra un po' triste. Magari gli altri erano off-screen?
  5. Non penso che l'idea dell'articolo fosse quella di avere una sola voce in senso assoluto. Penso fosse più una lamentela sull'avere troppe voci in contemporanea invece di una sola voce per volta. Il problema per l'autore non è avere una discussione, anche accesa, tra più voci, ma l'avere una discussione "maleducata" dove io ti parlo sopra e non ti faccio neanche finire la frase e Pinotto poi alza la voce per coprire la mia e parlare al mio posto senza farmi finire. Questo dovuto alle manie da prima donna mie e di Pinotto che reputiamo essere al centro dell'attenzione più importante del rispetto per le altre persone al tavolo. In contrasto con un gruppo in cui tu parli, finisci di dire quello che hai da dire senza brusche interruzioni, poi comincio io e dico la mia e quando ho finito poi Pinotto dice la sua. Per chiarirci non inteso come "prendi il numerino per parlare" ma come "finisco almeno di esporre un pensiero completo prima che qualcuno dica la sua". In un certo senso mi trovo d'accordo, ma lo reputo un problema indipendente da D&D e dipendente da tutt'altri fattori. Mi è capitato, poche volte per fortuna, sia da DM che da giocatore di dover alzare la voce per riportare un po' di ordine al tavolo perché magari sei persone cominciavano, a coppie, tre animate discussioni completamente disconnesse tra loro con magari una settima persona che parlava sopra qualcuno solo per fare qualche battuta molesta. Non è una situazione piacevole e dubito che quattro di quelle sei persone non potessero aspettare la fine di una discussione altrui in corso prima di cominciare la loro - come infatti è avvenuto dopo un richiamo all'ordine - o che la settima persona non potesse fare a meno di fare battute moleste in quel preciso istante. Fortunatamente per me sono state esperienze sporadiche e non dovute alle manie da prima donna di nessuno, ma posso capire la frustrazione o le lamentele di chi le vive regolarmente o le concepisce come comportamento standard di un gruppo. Il paragone con i militari non l'ho capito molto e non ci trovo molto senso neanche io. Per il resto sono d'accordo con Bille Boo e Bobon123 sul fatto che il GdR sia un gioco cooperativo e giocare un gruppo di lupi solitari con ognuno la sua storia completamente disconnessa sia dalle altre sia da quella principale sia un modo molto semplice per far finire tutto in malora, oltre che un incubo per un DM.
  6. Se ti può consolare ti posso dire che non sei il solo, ma è vero che la maggior parte delle persone non ci pensa perché non è interessata a questo tipo di dettagli. Nel caso specifico di Arrakis, e prendi quello che dico con le pinze perché non apro il libro da dieci anni o più quindi non ricordo bene, la città dove sono gli Atreides non è l'unica, o quasi, città vera e propria del pianeta? La popolazione è divisa in Atreides, che sono pochi hanno la loro organizzazione concentrata in un luogo e si preoccupano dell'estrazione ed esportazione, e in Fremen, che sono gli indigeni del luogo sono numerosi e sono sparsi per il pianeta. Conquistare la città vuol dire scalzare la parte di popolazione formata dagli Atreides, senza intaccare quella dei Fremen, che infatti né gli Harkonnen, né gli Atreides, né chi era venuto prima di loro era mai riuscito a soggiogare. O ricordo male? Quando si parla di conquista di Arrakis non si parla di conquista del pianeta in senso canonico, ma della conquista di quello che riguarda l'estrazione e l'esportazione della spezia. PS: Purtroppo non ho visto il film e mi sto basando su quello che ricordo del libro e, perché no, del vecchio film di Lynch. Quindi magari nel nuovo film si parla di conquista vera e propria e non vale nulla di quello che ho scritto.
  7. Quanto è vero questo. Chi c'è per una partita a Dungeons The Dragoning 40,000 7th Ed. 1.5? 🤣
  8. In effetti... Se pensiamo tridimensionalmente la creatura con Burn potrebbe essere attaccata teoricamente da 26 guerrieri di livello 16, perché avevamo dimenticato il sopra e il sotto. Sono 104d6 di danno. Decisamente più appropriato. Adesso sì che non sta più su con gli stuzzicadenti. È una regola che punta a mantenere il bilanciamento di un potere. Non è una regola che prova a trasformare D&D in un gioco diverso come quelle proposte da un utente testardo che vuole solo sentirsi dire che ha ragione, anche quando le conseguenze delle sue stesse regole sono diverse da quelle che propone e gli viene fatto notare. Ogni riferimento a persone reali è puramente intenzionale. Fammi sapere quando è stato che qualcuno se n'è uscito con "anvedi che gente studiata!" quando con regole scritte su manuali di oltreoceano che costano una trentina di dollari hanno tirato fuori Pun-Pun o Locate City bomb. Come ti è stato detto tutte le volte: puoi fare quello che vuoi nella tua campagna. Se fai una domanda, ti viene data una risposta. Niente di più e niente di meno. Questa occasione non è differente e ti sono stati spiegati i perché e i percome sia secondo D&D sia secondo "a rigor di logica".
  9. Perché il combattimento di D&D è molto più astratto di così. Un tiro per colpire andato a segno non è solo un attacco, gli hp persi non sono solo il sangue che sgorga dalla ferita aperta, la lotta non è solo stare abbracciati per 6 secondi etc etc... Se prendo per la gola l'avversario che ha Burn a mo' di Darth Vader perché finisco a -10 hp e muoio invece di avere "solo" una mano carbonizzata? Se lo abbraccio perché, prima ancora di pensare ai 32d6 di danno, non perdo l'olfatto e mi si bruciano gli occhi? PS: anche volendo usare la tua logica (che tanto logica non trovo), a rigor di logica la superficie corporea di un avversario è approssimativamente 1/8 della superficie corporea di otto avversari, indipendentemente dalla disposizione che assume. Quindi decade tutto il discorso dell'accerchiamento da parte dei guerrieri di 16° e così torniamo ai 4d6 dell'attacco completo, che è un round intero passato a stretto contatto con l'avversario.
  10. Il personaggio non può essere personalizzato unicamente attraverso gli aspetti meccanici, ma gli aspetti meccanici sono importanti tanto quanto quelli della fiction, e la motivazione è molto semplice. Io posso anche interpretare il mio personaggio come un grande e potente mago, ma se alla prima occasione in cui entrano in gioco le regole sulla scheda del mio personaggio c'è scritto che non sa lanciare incantesimi perché è un popolano o barbaro o ladro o quel che è... crolla tutto sia per la fiction che per le meccaniche. Ci sono giocatori a cui non importa e inventano soluzioni sul momento assieme al DM? Sicuramente. Ma come detto prima a quel punto il manuale diventa, per me, un pessimo manuale che non adempie ad una delle sue funzioni principali, quella di regolamentare. E sono dell'idea che anche tanti giocatori a cui questo non interessa potrebbero trovare più soddisfazione con sistemi diversi da D&D come io ho trovato, nel tempo, maggior soddisfazione in sistemi diversi da D&D seppur nella direzione opposta.
  11. Voto per questo. In alternativa, per scegliere un altro nome serve sapere il perché questa spada ha un nome, chi glielo ha dato ed in che tipo di cultura è successo. Edit: E adesso che vuol dire Miaoo? Illuminate questo povero vecchio.
  12. Non è stato così per tutti, no. Io ad esempio ho trovato il secondo pregio nella lista di ste uno dei peggiori difetti dell'edizione. Tanta altra gente poi nonostante il desiderio di bilanciamento ed immediatezza ha trovato l'esecuzione per arrivarci pessima, mentre è stata molto più soddisfatta dell'esecuzione della 5ed che ha gli stessi obiettivi di bilanciamento ed immediatezza.
  13. Ni. Come spiegarlo... potevi prenderti delle libertà qualitative senza intaccare i parametri quantitativi del bilanciamento aumentando un po' quel 5% restante? Dovrei andare a trovare i vecchi poteri per poter dare qualche esempio concreto, una vera e propria missione archeologica dopo tutto questo tempo. Ma i poteri non erano semplicemente reskin, anche se al tempo stesso non potevano allontanarsi più di tanto dai binari. Certamente date le premesse l'homebrew non ti dava la stessa libertà d'azione dell'homebrew di altre edizioni, ma era il compromesso per la facilità.
  14. Un aspetto positivo della 4ed che mi pare nessuno abbia accennato è la facilità di homebrew. Avendo un regolamento così votato al combattimento e così standardizzato e bilanciato creare cose nuove senza alterare il bilanciamento era incredibilmente facile. Ricordo che, in parte per ovviare agli hp esagerati dei nemici da un certo livello in poi, all'epoca creai tutta una serie di nuovi poteri aggiuntivi da far usare ai personaggi (conferiti da delle specie di rune/tatuaggi) e fu facilissimo bilanciarli in modo adeguato. Era facilissimo vedere quelli che erano perfettamente in linea con il bilanciamento e quelli che erano un po' più deboli o un po' più forti. Fu divertente da fare, non mi diede alcun tipo di grattacapo e fu molto apprezzato sia dal DM che dai giocatori. Per quanto riguarda i mostri invece io non ero un fan né dei ruoli dei mostri, così come non lo ero di quelli dei pg, né dei minion. Per i ruoli vale, seppur in misura minore, lo stesso discorso fatto per i pg. Per quanto riguarda i minion invece mi sembravano una forzatura all'avere un controller quando non c'era o il contentino per suddetto controller quando c'era. Trovo il sistema dei minion molto più adatto ad un gioco come 7th Sea, dove secondo me funzionano decisamente meglio, che non un D&D 4ed dove servono solo a dire "ti serve un pg con AoE". Nessuno ha mai detto quello. Però la 5ed rende immediatezza e semplicità in maniera molto migliore della 4ed a mio avviso. Ci può essere completezza e versatilità fatta bene o fatta male, ci può essere immediatezza e semplicità fatta bene o fatta male.
  15. Mi sono limitato a parlare della 4ed, ma sì è mia opinione che anche la 5ed soffra pesantemente della sindrome del "me ne lavo le mani, sbrigatela da solo". Così come di una "standardizzazione" dei personaggi dovuta alla scarsa possibilità di personalizzazione meccanica degli stessi. La differenza tra la 4ed e la 5ed è che la 4ed se ne lava le mani di tutto quello che non è combattimento e si concentra su quello, mentre la 5ed prova a fare un po' questo ed un po' quello lavandosene le mani un po' qui e un po' lì. Votate tutte o quasi al combattimento da quello che ricordo. Non leggo il manuale di 4ed da non so quanti anni quindi non ricordo le regole, ma ricordo che all'epoca l'impressione fu che la nuova edizione non ci provava neanche ad uscire dall'ambito del combattimento. Il contrasto era proprio quello tra il "provo e magari non ci riesco" di altri giochi ed il "non ci provo neanche" della 4ed. Poi magari è la memoria che mi fa brutti scherzi e ricordo male.
  16. Ho giocato a tutte e tre le edizioni di D&D citate più Pathfinder prima edizione. Mi sono divertito, quando più e quando meno, con tutte le edizioni. Ma quello è merito più del gruppo che non del sistema. Paradossalmente il gruppo più divertente mi è capitato con quello che reputo il sistema peggiore. Personalmente trovo la 4ed davvero mal riuscita per diversi motivi. Era un regolamento incentrato esclusivamente sul combattimento, non ci provava neanche a fare altro. Per quanto le altre edizioni di D&D avessero un sistema focalizzato sul combattimento c'erano sempre regole o tentativi di regolamentare altri aspetti del gioco, mentre in 4ed c'era il nulla cosmico da quello che ricordo. Un manuale che non dà indicazioni ma lascia tutto in mano al DM per me è un pessimo manuale, ed è questo il caso della 4ed al di fuori del combattimento. Per capirci, una cosa è "funziona grossomodo così, ma sei libero di fare come vuoi" ed un altra è "boh, che ne so, veditela da solo". Ha introdotto ufficialmente i "ruoli" nel sistema di gioco. Io di base preferisco l'assenza di classi quindi l'aggiunta dei ruoli oltre alle classi è stata una cosa pessima per me. La 3.5 nonostante le classi permetteva di personalizzare abbastanza i personaggi grazie al multiclasse ed alle classi di prestigio, mentre la 5ed da questo punto di vista è un passo avanti rispetto alla 4ed ma un passo in dietro rispetto alla 3.5. In 4ed sceglievi la classe come sceglievi il personaggio in Diablo, ed una volta scelto i binari erano quelli e tanti saluti. Non creavi il personaggio utilizzando le classi per renderlo il più attinente possibile alla tua idea. Creavi un personaggio che era per lo più prestampato, oppure era la tua idea di personaggio che doveva adattarsi alla classe. Il sistema a poteri era bilanciato da un lato ma completamente piatto dall'altro. Il 95% dei poteri, ed intendo tutti i poteri indipendentemente dalla classe di appartenenza, si limitava a fare X danni ed al massimo infliggere uno status negativo al bersaglio. Questo significava che la scelta della classe del personaggio si riduceva allo scegliere quale era il flavour text della tua freccia o della tua spada mentre tutti giocavano meccanicamente lo stesso personaggio. Prevedeva l'uso di oggetti magici come caramelle, integrandoli poi nel bilanciamento. Oggetti magici che per lo più si limitavano a darti +X a qualcosa. I bonus numerico per ristabilire la curva del bilanciamento e nulla più. Condivideva la piaga degli splatbook della 3.5 portandola a nuovi livelli. Se non ricordo male dal manuale base mancavano addirittura classi del manuale base della 3.5, aggiunte poi in manuali successivi. Ed ora non ricordo di preciso, ma mi pare le classi non fossero l'unica cosa a mancare. Mi fermo qui un po' perché queste sono le prime cose che mi vengono in mente senza doverci pensare troppo su, ma soprattutto perché ho fame e quindi vado a cenare. 🍕
  17. Ash

    End of the Stroy

    Le mie frasi sono tutte citate (ed a tratti erroneamente "riassunte") nei link del primo pdf e nel secondo. È il compendio delle frasi incriminate. Non so aiutarti più di così.
  18. Ash

    End of the Stroy

    In principio non era mia intenzione rispondere a questo messaggio perché anche se è 1/3 un messaggio di saluti e 2/3 accuse infondate, è pur sempre un messaggio di addio. Mi dispiace che The Stroy se ne vada e lo dico davvero, perché indipendentemente dalle differenze di opinioni su questioni che hanno a che fare con i GdR solo tangenzialmente, ho sempre apprezzato i suoi interventi e l'ho sempre apprezzato come persona. Credo che questo messaggio di addio sia davvero l'unica eccezione. Ma mi sento in diritto di mettere i puntini sulle i dopo aver letto certe affermazioni fatte in questa sede, da diversi utenti, dopo le pubbliche accuse e dopo non aver ricevuto neanche risposta dall'utente in questione. Se è possibile fare certe accuse pubblicamente, è mio diritto dare una risposta pubblicamente. Cominciamo con il dire che il fatto che nel suo pdf faccia grosse generalizzazioni come "idee di destra" e "idee di sinistra" mi porta a pensare che lui viva come una lotta di fazioni quelle che sono opinioni personali su argomenti specifici, e che avere opinioni che non rientrano in quelle della sua fazione e che non gli piacciono non equivale automaticamente ad essere omofobo, transfobo, razzista o misogino. (La cosa buffa è che io non sono neanche politicamente schierato, dico le cose per come le vedo, e mi sento dare della destra o della sinistra in base a chi ho fatto scontento in quel momento. Ma tant'è...) Nessuno dei miei interventi manifesta: Omofobìa s. f. [comp. di omo(sessuale) e -fobia]. – Avversione ossessiva per gli omosessuali e l’omosessualità. Transfobia s. f. Avversione ossessiva nei confronti dei transessuali. Razzismo s. m. [der. di razza, sull’esempio del fr. racisme]. – [...] Più genericam., complesso di manifestazioni o atteggiamenti di intolleranza originati da profondi e radicati pregiudizî sociali ed espressi attraverso forme di disprezzo ed emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, spesso ritenute inferiori. Miṡoginìa s. f. [dal gr. μισογυνία; v. misogino]. – Atteggiamento di avversione generica per le donne, o di repulsione, da parte dell’uomo, verso i rapporti sessuali con donne. "Se non ci credete, ho allegato un documento che dovrebbe fugare ogni dubbio." Eh... D'L.pdf In nessuno dei miei interventi ho mai affermato, alluso, o condiviso l'idea assurda che persone di diverse razze, etnie, sesso, orientamento ed identità non debbano avere uguali diritti e la libertà di agire come meglio credono nel rispetto delle regole e delle leggi (assumendo che le leggi siano giuste e non neghino diritti e libertà a determinate categorie, ma quello è un altro paio di maniche e voglio confidare nel fatto che sia chiaro qual è il mio discorso) o debbano essere trattate diversamente. Se vuoi affibbiarmi un -ista, trovami il termine che indica "avversione per i media impegnati, per qualsivoglia motivo, a propagandare le proprie ideologie e fare la paternale a discapito dei dati di fatto e della loro funzione originaria" e sarò felice di metterlo in firma per avvisare tutti i miei interlocutori del mio peccato di essere un -ista. Sono insofferente verso le prediche e le paternali e non vedo di buon occhio né vittimismo sfrenato né l'auto-glorificazione. Sono "predichista" e "paternalofobo". Perché in vita mia non ho mai, mai, né trattato male né trattato come inferiore né disprezzato né emarginato né discriminato nessuno sulla base di razza, sesso, orientamento o identità sessuale. Senza "se" e senza "ma". Ho sempre valutato una persona nella sua individualità e non sulla base di un qualsivoglia gruppo di appartenenza. In compenso ho più volte alzato gli occhi al cielo quando qualcuno, assolutamente non nella posizione di farmi una paternale in quanto essere umano (o gruppo di) decente meno della metà di me, ha cominciato a farmi la predica. Una semplice domanda poi per capire la logica dietro certe affermazioni di più utenti, se non vi dispiace: Se queste idee fossero state esposte da una persona appartenente ad una minoranza etnica, bisessuale (ma fiero di non sentirsi parte della comunità LGBT, nonostante ne condivida indubbiamente l'orientamento sessuale), con i più cari amici extracomunitari, con una relazione trans, e con disabilità fisica dovreste essere tutti accusati di razzismo, omofobia, transfobia ed abilismo in caso non foste d'accordo con questa persona? O è possibile dissentire con le idee di una persona indipendentemente da chi essa sia? Sarei poi curioso di vedere come si comporta nella vita di tutti i giorni la gente che predica con tanta veemenza. Questo è un semplice pensiero generale, indirizzato a nessuno in particolare. C'è gente che predica bene e razzola bene. C'è gente che predica bene e razzola male. E non sarebbe senza precedenti venire a sapere di qualcuno che predicava bene con tanta veemenza in pubblico per poi rivelarsi tutt'altra persona in privato. Io non sento il bisogno di predicare, razzolo bene comportandomi come un essere umano decente con tutti, e non apprezzo particolarmente le prediche e le paternali degli altri soprattutto quando questi altri non sono minimamente nella posizione di fare prediche. Io posso convivere e non avere problemi (non uso neanche il termine "tollerare" perché non c'è niente da "tollerare") con persone che hanno idee diverse dalle mie pur non condividendole, a meno di casi davvero estremi che probabilmente sono anche considerati illegali. E voi? Detto questo, se i moderatori vorranno cancellare i miei messaggi nella discussione "Un altro anno accezionale per D&D" o se vorranno mantenerli e metterci sopra un enorme stampo rosso come monito per me e per chiunque altro legga, con la motivazione di aver sconfinato in argomenti non inerenti al GdR, off-topic e vietati dal regolamento io non ho nessunissima obiezione e sono pronto a prendermi le mie responsabilità perché è vero. Anzi, concordo, sopratutto con l'idea dello stampo rosso. L'ultima riga del mio primo messaggio recita non a caso "Se l'argomento è ritenuto eccessivamente off-topic mi scuso e confido che un moderatore possa prontamente cancellare il messaggio", e il mio ultimo messaggio consiste solo in "L'unica cosa su cui mi trovi d'accordo è che siamo andati troppo OT. Per cui mi scuso per aver deragliato il topic e fermo qui, lasciando spazio a chi può contribuire con messaggi pertinenti all'argomento originale" astenendomi dal dare una ulteriore risposta nonostante avessi altro da dire. Allo stato attuale cancellare i messaggi potrebbe sembrare un voler nascondere le cose, quindi magari sono più favorevole al bollino rosso, ma non ho nessuna obiezione in entrambi i casi. Se invece mi si vuole accusare di cose che non sono vere ed addossarmi colpe che non ho, semplicemente perché non si condividono alcune delle mie idee, sono pronto a difendermi e rispondere a ciascuna accusa quante volte sarà necessario. Pubblicamente se sono accuse pubbliche, privatamente se sono accuse private. Per concludere, anche se a lui non importa, auguro a The Stroy di trovare la tranquillità e la felicità ovunque decida di andare, perché nonostante non abbia apprezzato le accuse non ce l'ho con lui a livello personale (anche volendo non penso ci riuscirei per così poco, sono particolarmente affezionato ad una fetta di utenza di questo forum nonostante io non ne conosca etnia, sesso, età, orientamento sessuale etc etc...) e perché per quello che ho sempre visto lo reputo in fin dei conti una brava persona ed anche se la sua opinione di me può essere cambiata, la mia opinione di lui non lo è.
  19. Grazie a tutti per le risposte. Si sta palesando la possibilità di giocare parecchio prima del previsto l'avventura che mi ha dato lo spunto per questo topic. C'è ancora parecchio da fare sia dal punto di vista della storia (che era solo una bozza) e soprattutto da quello meccanico, ma magari ad avventura finita scriverò un post su come è andata e con le considerazioni a riguardo, in modo da avere qualche dato empirico in più.
  20. Sì, l'avventura sarebbe abbastanza lineare per via dell'obiettivo principale ben preciso, la relativa urgenza di raggiungere tale obiettivo. I flashback non fornirebbero nessun elemento indispensabile per raggiungere gli obiettivi, ma fornirebbero informazioni molto utili per rispondere ad alcune domande che i giocatori/pg potrebbero porsi. Quindi oltre alla funzione "wow" dovrebbero dare ai pg/giocatori informazioni utili per comprendere i perché e i percome di quello che succede. I flashback verrebbero giocati come eventi già avvenuti, e sarebbero in parte investigativi ed in parte esplorativi. L'idea del passato che modifica il presente l'ho sempre vista più come una cosa da viaggio nel tempo che come possibile conseguenza dei flashback. Però nel secondo spoiler faccio una considerazione al riguardo. Metto in spoiler quella che è l'idea dell'avventura per facilitare il tutto. Dato che mi trovo a mettere roba sotto spoiler, comincio anche a dire la mia con un paio di considerazioni personali riguardo la questione generale. Vorrei sapere se secondo te ha senso il fatto in sé di giocare delle parti in flashback in modo ricorrente all'interno di un'avventura, considerando anche gli aspetti di implementazione dell'avventura stessa (come il dubbio che ponevi prima). Vale la pena, secondo te, rischiare incongruenze grandi o piccole (i contro) per portare a tavolo un'esperienza di gioco inusuale e, per usare le parole di Ji ji, per l'effetto "wow" (i pro)? Edit: La numerazione non l'avevo pensata come numero=sessione, ma più come numero=scena. La critica che fai mi sembra giusta, però con scene al posto di sessioni penso si abbia un margine un pelo maggiore. Forse però non abbastanza per giustificare la progressione numerica che ho dato io.
  21. No, non sarebbe la prima volta. Per fare ulteriore chiarezza, le domande "Se e quando ne può valere la pena secondo voi?" e "qual è l'opinione di DL riguardo questo genere di cose?" sono sulla questione generale. L'esempio dell'avventura che avevo in mente era soprattutto per chiarire il significato di "flashback come episodi ricorrenti". Non che consigli sull'avventura non siano bene accetti (probabile che al concretizzarsi del "prossimamente" io apra un topic proprio sull'avventura), ma sono molto interessato all'opinione sul tema generale. Io ho delle mie considerazioni al riguardo che per adesso non esprimo per non influenzare troppo le risposte, ma dopo che ognuno avrà dato il suo parere anche io darò il mio.
  22. Come da titolo vorrei sapere le vostre opinioni a proposito dell'uso dei flashback durante le avventure, soprattutto quando non si stratta di un singolo episodio ma di episodi ricorrenti. Se e quando ne può valere la pena secondo voi? L'idea per questa discussione mi è venuta perché prossimamente (un "prossimamente" incredibilmente vago data la situazione attuale) potrei trovarmi a fare da DM e avevo questa idea che mi ronzava in testa da un po' di un'avventura in un'ambientazione futuristica + magia + post-apocalisse, dove i pg compongono una squadra di esplorazione qualificata per allontanarsi dall'insediamento civilizzato. Stavo considerando l'idea di far cominciare i pg con un'amnesia e fargli giocare diversi flashback in forma di sogni ogni volta che vengono raggiunte determinate milestones. Del tipo: primo flashback la notte in cui vanno a dormire nei loro alloggi dopo essersi svegliati in infermeria, secondo flashback la notte dopo aver incontrato un determinato png chiave, terzo flashback la notte dopo aver abbandonato l'insediamento, e così via. Dal punto di vista cronologico l'esperienza andrebbe grossomodo 6 - 1 - 7 - 8 - 2 - 9 - 10 - 3 - 11 - 12 - 4 - 13 - 14 - 5 - 15 - 16. Dove 1 è l'episodio scatenante l'avventura, con 2-3-4-5 gli avvenimenti che hanno portato i pg dall'episodio scatenante fino al "punto di partenza" del risveglio in infermeria senza memoria e 7-8-9-10-11-12-13-14-15-16 il prosieguo dell'avventura con risoluzione del tutto. Mi sono trovato a valutare i pro e i contro di questo approccio e se effettivamente il gioco vale la candela, e quindi mi sono chiesto: qual è l'opinione di DL riguardo questo genere di cose? Dopo una ricerca veloce non ho trovato nessuna discussione dedicata e quindi eccola qua.
  23. Tutti quanti impariamo dalle esperienze degli altri. Il forum serve anche a questo. 👍
  24. Il fatto è che quello che accade attorno ai pg accade indipendentemente dalle azioni dei pg, rendendoli ininfluenti. Sembrano spettatori, non protagonisti, di cose molto più grandi di loro. Per fare un esempio semplice prendendo sempre spunto dal tuo ultimo messaggio: quando il generale cade dal drago è già deciso che si salverà, che siano i pg a salvarlo o meno. La vita del generale non dipende dalle decisioni dei personaggi, così come tante altre cose. Vedi ad esempio tutto il loro viaggio che risulta essere inutile perché poi il mago si stanca di aspettare e quindi tutti gli sforzi dei pg risultano vani. Anche circondare i pg di personaggi "straforti e strafatti" può essere controproducente. Se i personaggi non giocanti sono così forti, qual è la funzione dei pg? Quando il culmine della battaglia è il duello tra i due png di lvl 14-20, cosa rimane ai pg? Per fare un altro esempio: se i pg prendono parte ad una giostra medievale cercheranno di vincere la giostra nel ruolo di cavalieri duellanti, non di guardarla nel ruolo di paggi dei cavalieri gareggianti.
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