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Dragons´ Lair

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MadLuke

Circolo degli Antichi
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  1. Le cose sono due: o voi non avete letto il tag "umorismo" nel titolo del mio post, oppure io non ho colto appieno la vostra "controironia".
  2. MadLuke ha pubblicato una discussione in D&D 3e regole
    Ma se nel corso di una marcia forzata vedo che un mio compagno è in difficoltà (scarso TS Tempra) oppure c'è da saltare un piccolo fossato e lui è pure scarso di Saltare, lui non potrebbe prendermi a cavacecio, così invece usiamo entrambi il mio fantastico bonus di Cavalcare? Ciao, MadLuke.
  3. MadLuke ha pubblicato una discussione in Risorse GdR
    «Possa la furia di Talos fare scempio delle vostre empie malefatte e obliare le vostre indegne vite.» - Cheremone, della tribù Goldor, Windashes - Cenere nel Vento Cheremone era cresciuto senza genitori nel villaggio di Rab’adak, entrambi erano morti di febbre alta quando lui era ancora neonato. Era stato allevato da uno dei saggi della tribù Goldor: l’anziano Musadari; egli si era preso cura di lui come se fosse stato realmente suo figlio e lo aveva fatto crescere forte e sano senza fargli mai mancare niente. Cheremone trascorreva molta parte del suo tempo, con la figlia del capo villaggio, era più giovane di lui di qualche anno e gli confidava i suoi più intimi segreti, da mesi ormai era innamorata di Neom’erak un giovane ragazzo della sua tribù ma suo padre, avendo già in mente un matrimonio con qualcuno di ben più importante, non lo accettava e faceva quanto in suo potere per impedire i loro incontri. Cheremone nutriva un profondo affetto per Aglavia e per quanto difficile, aveva fatto il possibile per assecondare i suoi desideri. Mancavano pochi giorni al matrimonio che il capo villaggio Rahid aveva programmato per sua figlia, così Aglavia decise di scappare sulle montagne con il giovane ragazzo che amava. Cheremone aveva il compito di distrarre le sentinelle che circondavano l’accampamento permettendo così ai due ragazzi di scappare. In verità il piano non era ben congegnato e i tre si fecero raggiungere dalla squadra di ricerca che il padre aveva organizzato, la notte stessa. La condanna che dovettero subire fu tremenda, il giovane ragazzo venne pesantemente frustato il giorno seguente e Aglavia costretta a rimanere nella tenda fino al giorno del matrimonio. La condanna che doveva subire Cheremone fu lungamente discussa per giorni fino alla notte in cui Aglavia, realizzando che non avrebbe più potuto realizzare il suo sogno decise di togliersi la vita. Trafugò “Istmeor”: il pugnale rituale della tribù che suo padre, in qualità di capo villaggio tramandava di generazione in generazione. Il suicidio della giovane ragazza complicò irrimediabilmente tutto, fortunatamente per lui, il giovane Neom’erak era già stato frustato e poté così scampare la morte in quanto la legge della tribù non permetteva che un uomo potesse essere condannato due volte per lo stesso crimine. Le cose rischiavano invece di volgere al peggio per Cheremone che da giorni aspettava un giudizio, era stato confinato e non poteva farsi vedere al villaggio se non scortato da due guardie quando andava a trovare il vecchio Musadari. Nei giorni immediatamente successivi alla fuga dei ragazzi, l’anziano uomo fu costretto a rimanere a letto per via di un’improvvisa e debilitante malattia, non poche persone iniziavano a pensare che per l’anziano fosse venuto il momento di ricongiungersi alla terra. Fu finalmente emesso il giudizio che condannava in modo inappellabile Cheremone all’esecuzione capitale per decapitazione, il capo del villaggio aveva individuato in lui la persona da accusare per aver organizzato la fuga della figlia Aglavia con il giovane, la fuga che aveva successivamente portato al suicidio della stessa e per la quale non si poteva lasciare che tutto passasse senza che qualcuno fosse giustiziato. Al di là delle accuse formali che furono mosse durante il consiglio degli anziani, non esisteva nessuna ragione plausibile per cui si dovesse responsabilizzare Cheremone dell’accaduto, la sua uccisione non avrebbe riportato in vita la giovane e non rispondeva a nessun ideale di giustizia, ma era l’unica iniziativa che Rahid riteneva plausibile, non per compiere la sua vendetta, ma unicamente per coprirsi dalla vergogna derivante dalla disobbedienza della sua unica figlia, perché avrebbe dovuto altrimenti ammettere che la situazione gli era sfuggita di mano e che aveva sbagliato nel non prestare prima la dovuta attenzione alle richieste della ragazza. Musadari era ormai prossimo a spirare, non era questo però che lo preoccupava: aveva avuto una vita lunga e piena di soddisfazioni, aveva cavalcato insieme agli altri grandi guerrieri Goldor combattendo coraggiosamente ogni volta che si era reso necessario, da anni era entrato a far parte del consiglio dei saggi ed era diventato un punto di riferimento per tutti i giovani, il suo unico rammarico era di non essere riuscito a strappare alla morte la sua giovane moglie colpita dalla peste parecchi anni prima, per essere rimasto solo e senza un figlio a cui poter trasmettere la sua conoscenza. Aveva adottato Cheremone e adesso nel giovane raccolto al suo capezzale vedeva la sua discendenza, egli che in tutti gli anni trascorsi insieme non aveva mai smesso di imparare, di far tesoro dei consigli dell’anziano tutore, ora era condannato a morte dal consiglio della tribù e questo lo angosciava terribilmente. Solo l’ultimo desiderio di un anziano destinato a morire poteva salvarlo, e così fu. Musadari chiese infine che fosse concessa salva la vita al giovane come atto di clemenza verso il ragazzo e soprattutto di riconoscenza verso di lui, tutto il consiglio compreso il capo dovettero loro malgrado accettare quell’ultima richiesta e fu quindi ordinato a Cheremone di abbandonare l’accampamento Rab’adak per non poterci tornare mai più. Solo lontano dalla processione avrebbe potuto assistere al funerale del benamato padre adottivo e da quel momento non avrebbe più fatto parte della tribù dei Goldor. Non era più uno di loro, da quel momento sarebbe stato solo cenere nel vento. Windashes. INTERPRETAZIONE Windashes non appartiene più al mondo, in cuor suo è già morto, ucciso dalla meschinità e ipocrisia degli uomini. Nondimeno soffre per la morte della giovane Aglavia della quale si sente comunque colpevole, per non essere riuscito a fuggire come si erano proposti o forse per aver collaborato al loro folle piano, forse ancora per non aver affrontato personalmente il capo Rahid verso il quale ora nutre il disprezzo più completo. In un mondo spazzato dalla violenza, così come il deserto è spazzato dalle tempeste di sabbia, è difficile mantenere la fede. Windashes mantiene integro il suo onore, l’unica cosa, insieme al ricordo del padre Musadari, che lega ancora alla sua vita precedente, ma in cuor suo prega il terribile Talos perché tutto rovini e riduca alla polvere, compreso se stesso. In realtà Windashes non è affatto malvagio come la divinità che spesso invoca, talvolta bestemmia, solo è sfiancato nell'animo e ormai insofferente a qualunque ingiustizia e ipocrisia, cede alla rassegnazione del male nel mondo. Il ricordo del padre adottivo cui è indissolubilmente devoto lo spinge inoltre a non negare mai il proprio aiuto a chi visibilmente in difficoltà e bisognoso di protezione. E' tutt'altro che un allocco, per cui non si presta a nessuno scopo senza essersi prima accertato che non abbia altri subdoli scopi. Il suo debole sono le ragazze giovani, per i quali si sente in dovere di proteggere come fosse un fratello maggiore. E' molto introverso, quando non ha nulla da dire si limita a dare zitto, spesso a volgere le spalle e ignorare chiunque cerchi di coinvolgerlo in qualunque attività non sia di suo gradimento, e allo stesso modo si scrolla di dosso le compagnie indesiderate come fossero zecche. Combattimento Per quanto riluttante a lasciarsi coinvolgere negli scontri, Windashes non esita un momento a gettarsi anima e corpo in difesa degli individui più deboli o comunque ritenuti "degni". Questo implica grande generosità ma anche avventatezza. Non è orientato verso nessuna arma in particolare, ma predilige quelle a due mani che gli permettono di esprimere al meglio la sua forza. Non esita a esporsi per proteggere chi egli ritiene degno di fiducia o per distruggere chiunque sia stato ritenuto definitivamente un nemico, indegno. INSERIMENTO NEL GIOCO Complete Adventurer, Player Handbook II, Tome of Battle, Guida del Giocatore a Faerun Adattamento L'ambiente ideale dove incontrare Windashes sono gli ampi spazi di deserti e praterie scarsamente popolati, dove può condurre la vita da eremita cui ambisce. Alternativamente potrebbe risiedere anche in una grande città, nei quartieri più degradati, dove nessuno si cura di nessuno e le persone sono tutti volti senza nome. Esempio di incontro Esempio 1: Windashes vaga nel deserto da solo, badando solo di procurarsi quanto gli serve per sopravvivere di giorno in giorno. Nel caso ci si imbattesse in lui, la sua normale reazione è quella di tirare innanzi senza curarsene, tuttavia una dimostrazione di inequivocabile difficoltà dei PG può facilmente fare leva sul suo senso del dovere. Anche in questo caso non rinuncerà comunque al suo profilo basso e atteggiamento estremamente schivo e riservato. Esempio 2: Windashes può essere trovata ad albergare in qualche scadente locanda o a consumare un pasto in qualche bettola di una città di frontiera. Per lui mangiare è solo una di quelle cose che "si deve fare", non ha alcun piacere nel cibo e beve solo acqua. Sta sempre in disparte e non da mai noia a nessuno, per questo la sua presenza è comunque apprezzata dai gestori. Nel paese raccimola i denari necessari a pagarsi da dormire, svolgendo umili lavori manuali, spesso pesanti che nessun altro da solo potrebbe svolgere. Evita accuratamente di farsi assumere per svolgere incarichi da mercenario. Solo per una valida motivazione, (e non per il denaro o altre ricompense), se opportunatamente motivato, potrebbe prestarsi al ruolo di guardia personale o guida nel deserto (vedi sopra). Esempio 3: Windashes è determinato ad attraversare il deserto per fronteggiare nuovamente Rahid e ucciderlo per aver causato il suicidio di Aglavia. La sua determinazione a riscattarsi dall'ingiustizia subita, o a morire nel tentativo di farlo, lo rende ancora più risoluto nel non concedersi alcuna distrazione. Solo una volta vendicata la figlia del capo, potrà forse concedersi l'assoluzione che da tempo disperatamente cerca ma che non può trovare in alcuna altra maniera. Windashes Umano Crusader 10°/Grr 2° CB Umano Iniziativa: 0; Ascoltare +1, Osservare +1 Linguaggi: Chondatan, limitato nel linguaggio Comune __________________________________________________ ____________________ Grado di sfida: 12 Modificatore di livello: +0 (+0 utilizzando la regola variante di Arcani Rivelati) LEP: 12 __________________________________________________ ____________________ CA: 17, contatto 10, colto alla sprovvista 17; Pf: 12d10+24 (95 pf; 12 DV) Resistenza: Resistenza al fuoco 10 Tempra: +12; Riflessi: +3; Volontà: +4 (+4 alle prove per marce forzate, trattenere il fiato; 1 /giorno può ripetere un TS) __________________________________________________ ____________________ Velocità: 9 m (6 quadretti) Spazio: 1,5 m; Portata: 1,5/3 m Mischia: Ascia lunga +20/+15/+10 (1d12+9+1d6/x3) Distanza: Lancia +12/+7/+2 (1d8+5/x3) Attacco base: +12; Lotta: +17 Opzioni di attacco: Attacco poderoso (almeno -3/+6) con arma lunga per fruire della portata maggiorata (3 m.); Attacco intimidatorio: sottrae un numero 0 <= X <= BAB dal proprio TxC e se colpisce lo aggiunge come bonus alla propria prova di Intimidire, se questa riesce l'avversario è scosso per il resto dell'incontro Manovre e posizioni da Crusader conosciute (IL 10°; preparate 6(3)): Stances – Martial Spirit, Stonefoot Stance, Thicket of Blades Strikes – Bonecrusher (SD 3) Bonesplitting Strike (DS 4), Crusader strike (DS 1), Charging minotaur (DS 1), Daunting Strike (DS 5), Divine Surge (DS 4), Foehammer (DS 2), Mountain Hammer (SD 2), Stone Bones (DS 1) __________________________________________________ ____________________ Caratteristiche: For 20, Des 10, Cos 14, Int 10, Sag 12, Car 8 Talenti: Attacco intimidatorio (PHB2), Attacco poderoso, Competenza Ascia lunga (CAdv), Incalzare, Incalzare migliorato, Senza paura, Spingere migliorato, Resistenza Abilità: Cavalcare +12, Concentrazione +13, Conoscenza Religioni +13, Diplomazia -3, Equilibrio +10, Intimidire +24, Saltare +13 Tratti: Abrasivo Proprietà: Armatura di piastre +2 Resistenza al fuoco migliorata, Ascia lunga (CAdv) +2 fiammeggiante, Lancia x3, Anello Intimidire migliorato, Pozione Rimuovi malattia, Pozione Rimuovi maledizione, equipaggiamento da avventuriero __________________________________________________ ____________________ Steely resolve 15 (Str): Windashes può ritardare gli effetti dei danni subiti, fino a 15 per round, e aggiungerli ai propri danni effettivi solo alla fine del proprio turno; Furious counterstrike (Str): se i danni accumulati nel round sono maggiori o uguali a 10, tutti gli attacchi di Windashes beneficiano di un bonus +2 ai TxC e danni; Zealous surge (Str): una volta al giorno Windashes può ripetere un Tiro Salvezza dopo aver appreso il risultato, ma prima che il master gli comunichi la riuscita o meno del tiro stesso; se il secondo tiro è minore del primo deve essere comunque conservato; Punire 1/giorno (Str): una volta al giorno Windahes può effettuare un attacco che esprime la sua determinazione con un bonus +10 ai danni; Duro a morire (Str): quando ridotto tra -1 e -9 PF, Windashes è automaticamente stabilizzato
  4. Mi piaceva almeno pensare che il termine "blindsense" di Suppress Presence andasse inteso in senso lato. E anfatti..! Ecciai raggione! Ciao, MadLuke.
  5. Ciao, sbaglio o questi due talenti fanno la stessa identica cosa, solo che il primo (Dragon Magazine 335) ha dei requisiti mentre il secondo (Lords of Madness) no? Ciao e grazie, MadLuke.
  6. A parte Stormbringer, Starwars e Girsa non ho mai giocato ad altro (e preferisco D&D)... E poi io amo UA!
  7. Iliade, Odissea, Il signore degli anelli, Le nebbie di Avalon. In nessuna di queste opere un personaggio cresce di potere tanto quanto crescono i PG di D&D. Poi arriva un tizio e dice "invece dei PE, imponete il passaggio livello semplicemente con lo sviluppo della narrazione" e voi (come se non fosse cosa che già fanno molti DM, a ragione anche): miiiii, un genio!! Bene, bravo, bis!!! Che figata D&D 5.0! Mi ricorda quando uscivano le anteprime della 4.0, ogni cosa era magnifica "era ora che lo facessero..!", solo perché era la nuova edizione. ...C'è voluto un poco di tempo per accorgersi che il re è nudo, ma poi sappiamo tutti come è andata a finire. Ora di nuovo perché esce la 5: e vai! è bellissima, magnifica!! Io credo e spero questo sia l'unico aspetto che continuano a toppare (forse davvero non si potrà mai fare diversamente). Nel frattempo: avanti il prossimo.
  8. A parte il fatto che se un personaggio va in giro, uccide, esplora, risolve, ecc. un po' di PE glieli devi pur dare. Ma anche supponendo che gli imponi di fare dei mesi in taverna solo a mangiare e bere, per cui l'anno di gioco alla fine si spalma su più anni, che differenza fa? Sempre "ieri aveva paura dei goblin, oggi ammazza i draghi".
  9. Per me no. Un gioco che permette a un personaggio, in un anno di tempo gioco, di passare dal 1° al 20° livello non è un gioco fatto bene (almeno questo aspetto), per cui non si può riconoscere alcuna "evoluzione" (giacché è quanto succede già dai tempi di OD&D). E il fatto che questa progressione avvenga tramite erogazione di PE calcolati, tramite sviluppo narrativo della trama, o tramite "chi indovina il colore delle mie mutande lo faccio passare di livello", è assolutamente irrilevante.
  10. Nel mondo reale un ragazzo a 20 anni spesso dimostra che già ha uno spiccato talento per lo studio, per lo sport, per una certa professione, l'arte o per le relazioni sociali. Dai 20 ai 30 anni poi migliora ulteriormente e raggiunge il suo massimo potenziale, ma è una crescita tutto sommato modesta. Nel senso che se un ragazzo a 20 sa suonare uno strumento, già lo sa suonare proprio bene. Se è un forzuto, o è un talentuoso calciatore, significa che già sa dribblare (per esempio) calciatori con ben più anni d'esperienza di lui, e fino ai 30 migliora ancora un po' la maturità di gioco, la visione tattica, ecc.. Oppure è già laureato in chimica e nel corso del decennio successivo partecipa a qualche progetto che lo aiuta a specializzare la sua conoscenza. Allo stesso modo chi a 20 anni fa l'operaio, lo farà anche a 30 e 40. Chi a 20 sa suonare solo la musica Barilla con la pianola Bontempi, non diventerà un compositore a 30 (ci sono rare eccezioni a queste progressioni ma sono estremamente rare e non ci interessano). A D&D no. A 20 anni sei una chiavica totale in tutto, a 21 sei un semi-dio (perché spesso questa è la durata di una campagna). Ciò è ridicolo e non credo si troverà mai una soluzione. Se D&D fosse realistico, la carriera di un personaggio dovrebbe permettere, nel corso di una decina d'anni di prendere 4-5 livelli, non di più (dal 1° al 5° o dal 13° al 18°, per i più dotati, per esempio). Il resto è solo corredo genetico, talento naturale, nel bene e nel male. Ma D&D realistico non lo è, affatto.
  11. Giocando al tavolo può non essere semplicissimo, ad ogni modo credo che sia sufficiente l'infiltrato se ne stia sempre al suo posto, non cerchi MAI di strafare, cioè di fare anche solo una stilla di più di quanto l'organizzazione gli richiede, e possono arrivare anche al 20° rimanenendo sempre "migliori amici", anche più amici degli amici veri. Più che altro immagino dovrai giocare con lui anche delle parti in solitaria (quando va a riferire ai suoi superiori per esempio) e quello chiaramente devi farlo quando gli altri giocatori sono assenti). Ciao, MadLuke.
  12. Credimi: non lo conosci neanche superficialmente.
  13. Senza dubbio è il migliore, ma più che le manovre White Raven io mi butterei su Stone Dragon e Devoted Spirit, ce ne sono di spettacolari che aumentano la RD o curano i danni. Questa è al tua personale visione integralista. Il Dalai Lama è certamente legale, e spesso invita i credenti di ogni religione a non abbandonarla mai, neanche per il buddismo. Ciao, MadLuke.
  14. A questa stregua potrebbe essere qualunque classe.
  15. Hai ragione, e secondo me in questo caso si tornerebbe a quanto ho scritto sopra.
  16. Porca zozza, ho letto in maniera superficiale... No, direi che quel "dettaglio" ribalta tutta la questione. Trattandosi di un nobile le cose sono due: - avrebbe dovuto cercare di insabbiare l'accaduto e negare spudoratamente, dicendo che sua figlia è ancora illibata e ha pure resistito alle tentazioni di un ribaldo, così che nessun altro nobile o ricco potenziale spasimante possa ripensarci e smettere di corteggiarla. In questo caso quindi, ben si sarebbe guardato dallo sfidarlo a duello (che di fatto "ufficializza" la vile trombata) ma semmai avrebbe cercato di ucciderlo (ma solo se caotico perchè anche questo ufficializzerebbe la trombata, se scoperto il motivo), o ancora più discretamente, lo avrebbe "convinto" a sparire dalla città e non osare dire in giro che lui ha trombato con la sua virtuosa figlioletta. - se il PG è di nobili natali (ma mi sembra di capire non è questo il caso), presserebbe perché prenda un impegno ufficiale con lei (fidanzamento). Ciao, MadLuke.
  17. La situazione mi ricorda moltissimo "Anna Karenina" di Dostoevskij, e per questo ti darò una risposta del tipo "Pietroburgo nell'800": la storia finisce qui. Nel senso che ora che il cornuto ha sconfitto il baldo giovane a duello, la sua reputazione nella società è completamente riscattata. Lo so che ai giorni d'oggi questa cosa sarebbe ridicola ("quello gli ha trombato la fidanzata, sai che gli frega se ha perso a duello..!") ma a quei tempi invece l'onore era tutto, per cui a questo punto qualunque notabile della città dovrebbe rifiutarsi di avere a che fare col duskblade, dovrebbe essere trattato come un appestato (e pure la ex-fidanzata). Non c'è nulla da pagare (altrimenti a che serviva il duello? tanto valeva stabilire subito un risarcimento), semmai potevi fare che il nobile dopo aver vinto, umiliava il personaggio lacerandogli le vesti, e gettando i suoi averi ai piedi dei poveri che facevano sparire pietre e monete in 10" netti. Ma a tiolo di umiliazione gratuita, non per altro. La cosa poi di assegnargli le quest mi sembra una forzatura di puro gioco (se uno va a letto con tua moglie tu lo vorresti come collaboratore, ancorché gratuto? non diciamo sciocchezze!) Se si vuole davvero responsabilizzare personaggio e giocatore, il bravo master potrebbe fargli pagare questa impudenza del giocatore (assolutamente legittima in gioco), imponendo che in tutta l'area di influenza del nobile e suoi amici, tutti i notabili (maghi, sacerdoti, mercanti, politici, ecc.) iniziano la relazione col PG da "ostili" invece di "indifferenti". Prezzi di mercato aumentati del 10-20% e un malus -5 a tutte le prove di Diplomazia, Raccogliere Informazioni, Intrattenere, Professione. Lo stesso tipo di malus, ancorché ridotto a -2, dovrebbero averlo i suoi amici, quando l'interlocutore dovesse scoprire che sono appunto suoi amici, perché li vedono insieme ad esempio. Ciao, MadLuke.
  18. Si, LB, o anche LN secondo me va benissimo.
  19. Hankle Brothchew ("masticabrodo"), uno gnomo ladro orientato al disattivare congegni, aprire lucchetti, decifrare scritture, armato di balestra e oggetti alchemici vari. Aveva paura delle donne, di qualunque razza ma in particolare di quelle gnome, perché "sono dei marchingegni che non riesco a capire". Questa "paura" si concretizzava in mutismo, soggezione, nascondimenti, imbarazzo profondo. Parlavo al ritmo di 100 parole al minuto, con inesauribili divagazioni sul tema (non diversamente dagli gnomi del Monte Nevermind) e se era impegnato in qualche attività intellettuale, come disattivare un congegno, o anche solo "pensare", poteva passargli affianco una mandria di tori imbufaliti che lui non ci prestava alcuna attenzione. Purtroppo l'ho mollato presto perché presi coscienza che il gioco al tavolo non mi entusiasmava più, e mollai proprio il gruppo (ero da poco passato al PbEM). Ciao, MadLuke.
  20. Marco Aurelio, detto "l'imperatore filosofo" stabiliva le sorti di milioni di persone in tutta Europa. Che combattesse lui direttamente o meno è assolutamente irrilevante, quello che conta è lo stoicismo "impedisce" di odiare il proprio avversario, non di affrontarlo o eventualmente ucciderlo. Che poi una persona come te che evidentemente non sa nulla ne di Marco Aurelio, ne di Stoicismo di cui lui fu una delle massime espressioni viventi, si permetta pure di fare "esegesi" de suoi scritti, della serie "pure le pulci hanno la tosse"... Mi fa chiedere perché io perda pure tempo a risponderti.
  21. Evidentemente non conosci lo Stoicismo, che non è "asfaltatemi, io non opporrò resistenza". Sotto l'imperatore Marco Aurelio, l'Impero Romano ha conosciuto la massima espansione geografica, per la cronaca.
  22. <<Chi si rallegra di questo, chi di quello: io mi rallegro se il mio principio dirigente è sano, se non provo avversione per nessun essere umano e per nulla di ciò che avviene agli esseri umani, ma guarda tutto con occhi benevoli, accetta tutto, e di ogni singola cosa fa uso secondo il suo valore.>> "Pensieri", di Marco Aurelio nel caso ci fossero ancora dubbi che un barbaro non possa essere uno stoico. Lucida poi la distinzione di Erik tra etnia e classe. Una popolazione barbara può avere anche guerrieri, ranger, scout, barbari e sciamani (che possono quindi anche essere legali se ne hanno voglia), ma i barbari (classe) sono caotici e fanno tutto tranne che "sopportare pazientemente" mentre Marco Aurelio non andava certo "in ira". Ciao, MadLuke.
  23. Ho capito. Grazie mille. Mi spiace non poterti dare i PE. Ciao, MadLuke.
  24. Premessa: ho un guerriero con singola arma ha BA +10 se attacca con due armi leggere e ha il talento Combattere con 2 armi, attacca con BA +8/+8 Bene. Con Combattere con 2 armi Migliorato avrebbe +8/+8/+5 o +8/+8/+3? Il "normale" secondo attacco invece (quello che si ottiene al 6° liv.) ha BA +5 (almeno su questo sono moderatamente sicuro). Ciao e grazie, MadLuke.
  25. Grazie, non discuto dell'efficienza della classe solo in virtù di una lettura, ma con quello che cerco io ci calza davvero poco.

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