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Dragons´ Lair

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simo.bob

Circolo degli Antichi
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  1. La serata termina in una atmosfera tesa e pessimista. La mattina però saluta i tre con una colazione molto abbondante, segno di evidente buon andamento degli affari per la locanda: maialino alle mele, cavoli stufati alla cannella, pasticcio di pane e formaggio di capra, crostini alla colatura di pesce e un variegato cesto di frutta. Una volta con la pancia piena i tre si dividono. Keidros e Eldon attraversano la città, dalle porte a Largo Serrato. Valutano che i cultisti, con un carretto o due, impiegheranno circa due ore e mezza ad arrivare al negozio del Polveroso, considerando il normale affollamento della strade della capitale. Sul percorso non dovrebbero esserci impedimenti, ma è meglio accertarsi che il gruppo entri in città e non venga fermato dalle guardie. Dalla descrizione fornita sono abbastanza riconoscibili: quattro maschi adulti con un paio di carretti, tutti glabri, quasi sicuramente con sandali a piedi o scalzi, uno di loro con una mano ricoperta da cicatrici da ustione. Jebeddo invece torna alla biblioteca e passa la giornata su altri tomi della lista proposta dall'inserviente. Approfondisce la questione delle creature degli abissi insondabili dei Cerchi di Vuoto. Le cronache recenti parlano di spedizioni andate a finire quasi tutte male. I contingenti armati che si sono calati, anche se truppe scelte e addestrate, mediamente sono stati decimati non appena raggiunta la quota in cui la luce del sole scompariva, laddove le creature si possono muovere indisturbate. Piccole spedizioni di avventurieri invece si sono addentrate più in profondità. A distanza diversa dalla superficie a seconda delle situazioni ma sicuramente molto superiore al miglio i Cerchi di vuoto hanno un fondo, o qualcosa di simile. Centinaia di grotte e cunicoli si snodano da lì in diverse direzioni: piccoli fori da talpa, trafori simili a quelli dei minatori, grandi tunnel come quelli dei nani fino a enormi cavità in cui potrebbe alloggiare il Tarrasque. Là sotto i mostri aspettano. Si radunano e attendono il crepuscolo per sciamare all'esterno. Da queste cronache lo gnomo scopre che il Cerchio di Vuoto di Eltabbar è sempre stato, effettivamente, il più popolato e quello con gli avversari più aggressivi. Un'altra informazione che scova per caso da una missiva scambiata tra due notabili è che al nord le creature sono più deboli: il caldo le rende più forti, resistenti e aggressive, mentre il freddo sembra in qualche modo smorzare i loro attacchi. A Sundabar e sembrerebbe anche nell'Amn gli sforzi della Resistenza sono più contenuti rispetto alle altre città più a sud.
  2. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Ci aspettavamo sicuramente un ferito, ma non questo macello. La scena scuote anche me che solitamente riesco a mantenere il controllo. Tiro un ampio respiro e una smorfia di disgusto e paura si compone sul mio volto. "Non sono stati i morti. Questo..." mi mancano le parole, forse per la prima volta, per descrivere quello che vedo. "...tutto questo l'ha provocato qualcos'altro. Ma cosa? Cosa diavolo potrebbe tornare da quella porta Tully? "
  3. L'esternazione di Jebbeddo non passa inosservata, alcuni sguardi si possono su di lui ma nessuno interviene direttamente e i discorsi proseguono senza sosta. Un vecchio umano dalla pelle invecchiata dal sole risponde allo gnomo. "Siamo fortunati, qui a Cimbar. Le guerre sono lontane e il porto ci rende ricchi e pieni di comodità che altri non hanno. Non è facile abbandonarle per un problema che non si vede. Nessun'altra città è caduta, per ora. Solo Eltabbar, la quale sembra esser stata attaccata da un quantitativo di mostri molto superiore al solito, con la presenza di tantissimi dei loro alfieri più potenti. Speriamo davvero che riescano a riprendere il controllo del perimetro." Poche altre informazioni vengono reperite durante la serata e una volta che il Nardò ha smesso di suonare tutti iniziano a ritirarsi.
  4. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Resto in attesa degli altri, vicino alle rassicuranti armi del maresciallo e del pelle grigia. Ma sono convinto che più informazioni raccogliamo più saremo in grado di cavarcela.
  5. Il bardo canta di eroi che combattono i mostri usciti dai Cerchi di Vuoto, portando le conversazioni di tutti su quell'argomento, in un modo o nell'altro. Per caso, Jebbeddo sente la conversazione del tavolo vicino che parla della caduta di Eltabbar. A quanto pare la Resistenza è stata messa in rotta durante un attacco particolarmente cruento.
  6. Nulla di strano sembra esserci nel carretto. Il venditore di stufato vede lo gnomo e i suoi compagni con il carretto e sorride loro. "Bene, vedo che avete trovato ciò che cercavate. Sicuro meglio del mio. Se volete, potete tenerlo vicino al mio per la notte. Lo leghiamo con una catena, ma è più una abitudine che una necessità." Quindi tornano in taverna, accolti dalla solita aria gioiosa. Nulla di nuovo dall'oste e canti divertenti dal bardo.
  7. Il carrettiere è contento dell'affare ma non lo da a vedere. "Bene bene, ora però portatelo via che ho da fare." conclude scontroso. Il carretto è troppo pesante ed alto da trasportare sia per il solo gnomo che per l'halfing. Ma Keidros riesce agevolmente a manovrarlo se scarico come ora. Le ruote sono più alte di Jebbeddo e la copertura permette a due persone si stare comodamente sedute al di sotto di essa. È robusto e ben piazzato, difficilmente rischierebbe di ribaltarsi.
  8. Il mercante si guarda un po' intorno, cercando la merce migliore da vendere: "Beh, non sembrate dei portatori, ma me ne infischio. Volete un carretto e io ve lo trovo. Maneggevole dici, eh gnomo? Beh, direi qua dovrei avere qualcosa che fa al caso vostro. " Mostra un piccolo carretto a mano, due ruote e due stanghe. Lungo circa 3 metri in tutto, ruote alte, copertura di tela cerata. Forse lungo il giusto per ingombrare il passaggio di Largo Serrato. "Due tondi d'oro ed è vostro."
  9. Il carrettiere è un uomo spiccio. È facile trovarlo, è proprio lungo il canale, con diversi carretti, alcuni carichi altri liberi, che mette a posto la ruota di un piccolo carrettino a mano. Saluta i tre con un brusco cenno della testa e poi chiede subito di cosa hanno bisogno.
  10. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo "Aspettate" dico indicando la porta a destra. "C'è qualcuno al di là di quella porta. E non sembra per nulla uno di questi...cosi." Mi volto verso il maresciallo e continuo :"Forse può avere informazioni utili su quanto successo in città."
  11. Eldon è felice della domanda. "Beh si, non vorrei lasciarmi sfuggire la possibilità di capirne qualcosa di più. E potremmo recuperare anche qualche informazione per la guardia cittadina, che tanto astio ha verso questo culto."
  12. Ben contento di intascare le monete per una informazione, il locandiere allora indica ai due dove trovare il carretto. "Allora potete andare qui lungo il canale, sicuramente Koril ne avrà uno da vendere. Organizza trasporti da e verso il porto e spesso compra e vende carri, carretti, carriole e simili. "
  13. Mi piace la gestione separata di testa corpo. Per le ferite al corpo potresti anche pensare alle "Lesioni", regola opzionale interessante. Il danno normalmente non lascia effetti persistenti. Questa opzione introduce la possibilità di lesioni a lungo termine. C'è una tabella con la descrizione dei vari danni (perdita piede, perdita arto...) a pag 272 del Master.
  14. Il mercante ci pensa su un attimo, poi illuminato propone una soluzione. "Immagino dobbiate portare la merce su una imbarcazione giusto? Il carretto poi andrebbe perso se non lo caricaste in stiva, cosa che credo difficile. Potrei prestarvi il mio, per un modesto contributo. Ho appena fatto il carico per il locale e non ne avrò bisogno per 3 o 4 giorni. Se volete, un paio di monete di argento e la gentilezza di dirmi dove lo lascerete ed è vostro. E' qui dietro, nella piazza alle spalle di questi edifici." Il locandiere parla proprio di Largo Serrato.
  15. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Finalmente uno dei due nemici sembra crollare sotto i colpi combinati di tutto il gruppo. Il nano ora è in posizione di svantaggio, lento e lontano. Lascio quindi se ne occupino i miei compagni armati, guardandomi intorno temendo che tutto quel rumore attiri altre di quelle creature. "Presto, all'armeria, prima che ne arrivino altri."
  16. Eldon è convinto sia un ottimo piano e prosegue con qualche suggerimento. "Forse uno di noi potrebbe restare nel negozio e avvertire gli altri nascosti nel carro al momento opportuno. In questo modo attaccheremo con massimo vantaggio." Il locandiere torna poco dopo con tre piatti di terracotta, tre cucchiai di legno e una grossa pentola fumante. Apparecchia e riempie i piatti, quindi porta il vino e augura buon appetito.
  17. Felice di incontrare nuovi clienti inaspettati, il locandiere fa accomodare i tre a un tavolo laterale e porta subito del pane nero. "Vi porto subito lo stufato. Montone dei deserti, una ricetta di alcune tribù del sud per trarre il meglio da questo animale. E del vino, ovviamente." Essendo abbastanza appartati e con pochi commensali intorno, Jebbeddo può stare tranquillo di non essere ascoltato da orecchie indiscrete.
  18. Scusate il ritardo, giornate complicate con tanto di telefono smarrito. Rieccomi.
  19. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo I miei colpi non sembrano sortire nessune effetto, lasciandomi preda del mio assalitore anche dopo l'attacco magico di Azalea. Ma nuovamente qualcosa mi porta in salvo in un lampo. Un gemito disgustato mi scappa dalla bocca quando vedo la mano del nano mozzata stringermi ancora la caviglia. Con un intenso scrollone cerco di levarmela di dosso per poi concentrarmi sulla battaglia. Rivolgo la mia attenzione verso la creatura che stanno combattendo l'ufficiale e il pelle grigia, sussurrando in sua direzione una canzone dalle note discordanti che parla di dolore e sofferenza, sperando che faccia effetto su questi mostri ritornati dalla morte. @Hugin
  20. Benneb sembra tranquillizzarsi alle parole di Jebbebbo. La sicurezza dello gnomo nella buona riuscita della missione lo rassicura e gli strappa un mezzo sorriso. Lo gnomo intanto capisce che lo spazio ha parecchi anfratti in cui nascondersi ma abbastanza scomodi: sono le finestre e i portoni delle vecchie attività fallite e chiuse da tempo. Da li si può portare un attacco a distanza, ma con il rischio che i cultisti poi scappino per la via lasciata aperta. L'artigiano rifiuta cordialmente l'invito di Keidros, dicendo che deve preparare della merce e che non ha molto appetito.
  21. Il mercante è visibilmente preoccupato, ma sa di avere a che fare con la milizia cittadina e quindi sa di non poter rischiare troppo. "Largo Serrato è qui dietro. Quindi è qui che li prenderete? Per Waukeen spero davvero non facciate del danno alla mia attività. Devo dire a Kaled di restare a casa. Comunque venite venite, la porta che da sul retro è proprio qui." Accompagna i tre a una pesante porta in legno e ferro che spesso usa per far passare la merce più grossa. Davanti si apre Largo Serrato, una piazzetta con al centro un vecchio pozzo abbandonato, con tutto intorno magazzini e negozi chiusi o falliti. Effettivamente sembra il posto perfetto, senza vie di fuga e non frequentato. "Farò il possibile per portarli da questa parte. Di solito i clienti li ricevo da dove siete arrivati voi ma troverò il modo. Una volta usciti dal negozio sbarrerò la porta. E non voglio averci più nulla a che fare. Dannata sorte che me li ha fatti incontrare. Voi che farete?"
  22. Jebbeddo prende nota mentalmente di ogni punto cieco, zona vantaggiosa e angolo d'ombra sul percorso vicino alla locanda del Polveroso. Una volta poi accertatosi di essere da soli, pronuncia la frase a Benneb che si volta, stupito e forse spaventato. "Ameno, ma i morti non se ne accorgeranno..." Sembra preoccupato e cerca di fare mente locale su qualcosa che sembra sfuggirgli. "Non sono ancora arrivati. Ho già detto al Kej-hab che non farò altro, ho già messo a rischio la mia vita fin troppo. Sapete dove e quando trovarli, ma ora lasciatemi in pace." L'interno del locale è come il suo proprietario: polveroso. I banchi da lavoro hanno uno spesso strato di polvere che ne nasconde il colore originale, gli attrezzi e il materiale da lavorare sono anch'essi tutti impolverati. Toccando qualsiasi cosa si lascia un'impronta. La polvere è quella del legno e del ferro, lavorati per creare attrezzi da cantiere: raspe, scalpelli, sgorbie, martelli, cazzuole e mille altri.
  23. L'oste ringrazia e si ripromette di informarli nel caso in cui gli venissero in mente altre informazioni utili per loro. Eldon è già pronto per ripartire, desideroso di fare ammenda per le sue mancanze con le sue azioni. I tre si dirigono verso la zona in cui Benneb ha la sua bottega. Man mano che si avvicinano al porto le pattuglie diventano sempre più presenti, come avevano già notato. Quasi in ogni momento almeno una coppia di militari è visibile da qualsiasi strada o vicolo i tre stiano percorrendo. L'atmosfera è comunque rilassata e le vie pulite, malgrado si noti che questa zona è meno ricca di quelle visitate in precedenza. Ospita botteghe e magazzini degli artigiani che producono la maggior parte degli attrezzi necessari ai cantieri navali come fabbri, falegnami, maniscalchi, tagliapietra, ognuno con la sua specializzazione. In breve individuano il negozio del Polveroso, grazie alla mappa mostrata dall'ufficiale. La strada affianco al canale è sicuramente l'unica percorribile con dei carretti, mentre tutti gli altri vicoli sono stretti e ingombri di merce varia, inservibili da chi non fosse a piedi. Vicino al locale di Benneb c'è da un lato la bottega di un giovane alto e biondo, molto diverso dalla popolazione tipica del posto e più simile agli abitanti del nord, che vende stufati e zuppe ai mercanti e ai lavoratori, mentre dall'altro lato c'è un bottaio che prepara tutto il necessario per rifornire i mercantili di botti per gli alimenti necessari per il viaggio. Benneb è davanti al negozio, ricoperto di uno spesso strato di polvere e fuliggine, che saluta un cliente appena accontentato con un cesto di placche di ferro per giuntare travi.
  24. Eldon è visibilmente contrito. Sa di averla rischiata grossa ma non si aspettava sicuramente una reazione così dura da parte della milizia. "Si, un pasto e una buona birra mi rinfrancheranno sicuramente. Non sono stati molto cortesi e temevo mi torturassero per estorcermi informazioni sui cultisti delle paludi che, a quanto pare, sono davvero mal visti in città. Ho solo chiesto a qualche chierico se ne conosceva qualcuno, per informarmi sui loro riti legati alla morte. Ma devono averlo riferito alle guardi che mi hanno preso e portato in cella. Grazie per avermi salvato." Poco distante si fermano a un chiosco che vende pannocchie al burro e straccetti di maiale alla birra, mangiano con gusto alla luce confortante del sole, quindi tornano alla taverna, accolti come di consueto dai sorrisi cortesi delle locandiere.
  25. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Con disappunto non ho ancora finito di constatare il mio fallimento con la creatura che sta attaccando i miei compagni che un altro orrore si frappone tra me e la libertà. Quel dannato nano mercante, quello per colpa del quale sono finito in questa dannata prigione, si è risvegliato dalla morte. E morte doveva sicuramente essere perché nessuna creatura può resistere a quelle ferite. Ma com'è possibile? La caviglia mi duole e istintivamente lancio un grido di allarme ai miei compagni, sperando nell'aiuto di qualcuno. La mia stazza non mi consente sicuramente di competere in forza con quella stretta disumana. Tento ad ogni modo di liberarmi, cercando di svicolare dalla presa del nano, aiutandomi usando la torcia presa nelle celle come mazza sull'arto avvinghiato alla mia caviglia. @Hugin

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