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Dragons´ Lair

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simo.bob

Circolo degli Antichi
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  1. Una delle guardie avanza ed esce dalla prima linea. Non sembra una persona già vista in precedenza, ma dalle decorazioni sulla sua armatura sembra un ufficiale di rango superiore rispetto agli altri. Non è aggressivo ma fermo e deciso. Con un gesto fa abbassare le picche ai soldati. "Abbiamo ben chiara la vostra posizione. Consegnatevi senza opporre resistenza. Ne discuteremo in caserma. "
  2. Eldon si scuote e pensa alla situazione attuale piuttosto che ai suoi dubbi di coscienza. Aiuta Eldon a trascinare i cultisti e viene, mentre carica il cadavere di uno dei tra, nota un pendaglio in oro con un a sfera di vetro azzurro in cui vortica del vapore o qualcosa di simile. Strappa la catenina senza dire una parola, la mostra allo gnomo e, come a dire dopo ne parliamo, se la nasconde addosso. Mentre Keidros sta caricando un'altro cadavere sul carretto, il ritmico procedere di truppa precede l'arrivo in Largo Serrato di un piccolo contingente di guardie in armatura completa che, lance in resta, si posizionano a chiusura della pizza. Dalle loro fila proviene una voce sconosciuta: " In nome dello Sceptanar, consegnatevi alla legge!"
  3. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Mi sento un pò più al sicuro con la mia lama piccola in mano, ma non mollo la torcia che comunque potrebbe tornare utile. Avanzo quindi seguendo come un'ombra il maresciallo, ben attento a restare fuori portata dai non morti e cercando di colpirli alla testa ma solo in caso di estrema necessità, per avanzare nel salone o per difendermi dai loro attacchi. @Hugin
  4. Jebbeddo si rivolge a chi ha lanciato i dardi, ma purtroppo nessuno della milizia si affaccia. La quiete è innaturale nella piazza, anche se si riescono distintamente a sentire i rumori della città al di là di quelle facciate vuote, dalle cui finestre scure nessuno si fa vivo. I tre si ritrovano con quattro cadaveri in una piazza vuota. Non proprio la migliore delle situazioni. Eldon mormora: "Volevano solo materiale per le loro abitazioni? Perchè li volevano morti?" Si avvicina a quello che sembrava il capo dei tre, osservando la strana spada gocciolante.
  5. Il cultista riesce per un pelo a schivare il colpo di Keidros, quindi inizia a supplicare, restando in difesa, di non ucciderlo. "Vi prego non ho fatto nulla, perchè ci fate questo? Siamo solo qui per..." Le sue suppliche sono spezzate improvvisamente da una salva di dardi di balestra provenienti dalle finestre che sibilano pericolosamente vicine a Jebbeddo e vanno a bersagliare il cultista uccidendolo sul colpo. Alcuni dardi colpiscono anche carro e cavallo, facendolo imbizzarrire. La bestia scalcia e si dimena pericolosamente, tanto da strappare le redini e fuggire dalla piazza, urtando Jebbeddo e lanciandolo a terra. Eldon verifica che purtroppo anche gli altri cultisti sono tutti morti. La pace torna nella piazza, il silenzio rotto solo dal respiro dei cavalli.
  6. Il cultista indebolito tenta una parata ma Jebbeddo schiva l'arma avversaria e penetra nelle sue difese. Questa volta, complice l'illusione che non ha effetto, la sottile lama dello gnomo penetra in pieno petto dell'avversario, mettendolo definitivamente fuori combattimento. Eldon si avvicina rapido al tiefling e impone le mani curandogli la ferita al fianco.
  7. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Anche io mi guardo intorno alla ricerca di armi. La mia torcia non mi è sembrata troppo utile, dopotutto. Mi accodo poi al maresciallo, restando a lui vicino e senza avvicinarmi alle creature striscianti.
  8. L'attacco sembra andare a segno. La lama di Keidros penetra le difese del cultista ma ne attraversa i contorni sfumati e ondeggianti, andando a vuoto. Con uno sforzo dato dalla disperazione, l'uomo tenta di contrattaccare, sventolando in maniera scomposta l'arma che manca il tiefling il per un soffio. L'altro cultista tenta lo stesso, ma con più fortuna, colpendo al fianco Keidros.
  9. I dardi colpiscono l'avversario che faticosamente mantiene la posizione. Eldon è in difesa e tituba un istante. Guarda Jebbeddo e poi i due cultisti e per un instante sembra indeciso sul da farsi. Poi si scrolla i dubbi di dosso e tenta di indebolire l'avversario, senza fargli del vero e proprio danno fisico. "Urogalan strappi da te il soffio vitale." recita con voce ferma, mentre un tunnel di aria densa prende forma tra lui e il cultista provocando un suono molto simile a un risucchio. L'effetto sull'avversario è istantaneo: l'arma sembra diventare pesante mentre braccia e spalle dell'uomo perdono vigore e si piegano verso il suolo, accompagnate da una smorfia di estremo sforzo sulla faccia.
  10. L'uomo a cui Keidros si avvicina estrae una lama molto malconcia, lunga e ricurva, arrugginita e dalla cui lama stilla un liquido scuro e denso. L'uomo si mette in posizione protetta, con le spalle coperte dal carretto, e mormora qualche parola in una lingua sconosciuta, evocando un velo magico che lo ricopre rendendo i contorni della sua figura sfocati. Anche l'altro cultista estrae un'arma simile, ma non arrugginita e senza il liquido che gocciola da essa. Resta in posizione e copre le spalle al suo compagno. Il primo si rivolge ai tre, con un forte accento del sud: "Che diavolo volete? Non abbiamo denaro, ci serve solo qualche attrezzo per le case delle nostre famiglie." Non fa in tempo a finire di parlare che alcuni dardi provenienti dai palazzi della piazza sibilano nell'aria, andandosi a piantare sui carretti.
  11. I cultisti non si sono ancora resi conto dalle azioni del venditore che gli attacchi combinati dei tre gli si scaricano addosso. Diversi dardi di energia colpiscono alle spalle quello tra loro più vicino all'ingresso, strappandogli un urlo di dolore e spavento, mentre la scarica di energia oscura impatta proprio sulla testa del cultista più vicino al tiefling, scagliandolo a terra esanime. Eldon intanto invoca la sua divinità e indica due avversari, dai quali corpi fuoriesce un rivolo di oscurità che nè drena le forze disperdendosi verso l'alto. Uno dei due cade addirittura prono, indebolito dall'attacco. Dopo il primo momento di spavento e stupore i tre rimasti in piedi si voltano verso gli attaccanti e valutano il da farsi, ma Eldon nuovamente richiama il potere divino su di sè e un rintocco di morte risuona nella piazza. Il cultista vicino al negozio porta le mani alla testa ed urla di dolore, cadendo a terra poco dopo senza sensi.
  12. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Rimango qualche istante stupito e disgustato dalla scena che abbiamo di fronte, ma la sensazione passa più velocemente che nella stanza di Tully, in un meccanismo psicologico di autodifesa che mi rende lucido anche se la situazione potrebbe portare facilmente all'isteria, alla paralisi per paura o alla disperazione. Valuto le opzioni elencate dal maresciallo e soppeso le varie possibilità: cucine e dormitori è facile che siano infestati da questi esseri, ma è anche vero che se sono tutti come quelli di questa stanza sarà facile superarli. E se non lo fossero? Gli alloggi degli ufficiali potrebbero nascondere informazioni utili e anche qualche tesoro, ma escludo quella via, non è il momento di razziare. Le prigioni si escludono automaticamente, non vedo perchè scendere laggiù, un inferno già in tempi normali. "Magari riusciamo a trovare le armi necessarie prima di arrivare fino là, a loro non credo servano più." Mi guardo intorno per capire se quegli esseri striscianti possano davvero essere un problema in caso di fuga. "Se invece volete proseguire, non mi lascerei questi cosi alle spalle. Non vorrei mi afferrassero di nuovo a una caviglia."
  13. I tre si riincontrano in Largo Serrato. Jebbeddo trova la situazione come l'aveva lasciata. I cultisti aspettano il compagno che poco dopo apre la porta sul retro ed esce con una cesta di attrezzi in mano. Proprio mentre Jebbeddo supera il carretto, Benneb, uscito anche lui dal negozio, posa il carico appena fuori dalla porta, scappa all'interno e si chiude dentro, lasciando basiti e interdetti i quattro cultisti, bloccati nella piazza.
  14. Jebbeddi raggiunge i suoi amici, li informa e torna indietro. Mentre torna verso l'ingresso principale di Benneb incrocia tre dei cultisti che stanno andando verso Largo Serrato con i carretti. Uno borbotta lamentoso guardandosi indietro:"Non ho capito perché Ahid va al coperto nel negozio e noi dobbiamo stare sotto l'acqua sul retro." E un altro gli risponde:"Perché lui conclude l'affare e paga quel tipo. E finalmente potremo prendere ciò che ci serve e lasciarci alle spalle questa città." Quando Jebbeddo arriva in prossimità del negozio vede Benneb che mostra due ceste piene di attrezzi e altro materiale. Quindi lui è il cultista afferrano la prima cesta e si dirigono insieme all'interno del locale. Intanto Keidros e Eldon vedono arrivare i tre carretti che entrano a fatica in Largo Serrato, accompagnati da tre tizi, e si piazzano poco dietro l'uscita sul retro del Polveroso.
  15. Dopo una buona ora che i tre sono in posizione, Jebbeddo scorge i tre che avanzano a piedi con i loro carretti, tenendo i cavalli alla briglia. La pioggia ha iniziato a scrosciare, ma i quattro avanzano senza curarsi dei loro piedi nudi che affondano nell'acqua sporca che si accumula sulla pavimentazione stradale. Con calma, dal gruppo che inizia a faticare nell'avanzare con i carri tra i vicoli stretti si stacca dei cultisti, andando dritto verso il negozio del Polveroso. Passa proprio affianco a Jebbeddo che lo vede abbastanza teso e molto guardingo. Intanto in Largo Serrato tutto procede nella normalità, senza che halfling e tiefling si accorgano dell'arrivo dei cultisti.
  16. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Levo per il soldato una breve e sommessa strofa di un canto di morte, un lamento imparato durante un viaggio da una comunità che abitava sulla riva di un lago. Poi, scuotendo la testa, mi accodo alle raccomandazioni di Azalea: "Ha ragione, ora dobbiamo cercare di salvare la nostra pelle, equipaggiarci al meglio e saperne di più di questa situazione. Andiamo via di qua prima che questo luogo si trasformi in una tomba per tutti quanti." Poi osservando tetro il soldato aggiungo: "Non ho alcuna intenzione di fare la sua fine!"
  17. Eldon ci pensa un po' e decide per il carretto. "Meglio se stai tu da Benneb, riuscirai sicuramente a mantenere la calma e sfruttare il momento giusto per attaccare." Il carretto è un posizione, il Polveroso fa sapere che ha declinato tutti gli ordini e che per la giornata non dovrebbero esserci altri clienti. Il tempo passa lento, mentre la città continua la sua solita vita. Jebbeddo nota che le guardie si fermano in zona canale e non si avvicinano mai a Largo Serrato. Keidros invece, con un colpo di fortuna, nota uno di loro nascosto a una delle finestre del primo piano dei negozi chiusi della piazza; a quanto pare i tre avranno anche supporto dall'alto in caso di bisogno.
  18. Allungando il passo, il gruppo distacca rapidamente i carri, resi lenti dalla pioggia e obbligati a continue soste dal traffico cittadino. Una volta arrivati ai canali, trovano l'area non troppo affollata. Il venditore di carretti discute con i clienti, alcuni manovali caricano barili di frutta fresca, dei ragazzini contano la merce da mettere in alcune casse e il locandiere accoglie alcuni contadini che portano cassette piene di verdura per i suoi stufati. Il Polveroso è visibilmente agitato, ma immerso nei suoi lavori.
  19. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Cerco qualche parola di conforto per il povero armigero ma non mi viene in mente nulla di credibile. La situazione è davvero drammatica per lui, non voglio assolutamente dare false speranze. "Sei stato un buon soldato, Tully." Detto ciò torno dalla porta, le orecchie tese a percepire qualsiasi rumore all'esterno. @Hugin
  20. Eldon approva l'idea di Jebbeddo. "Sono sicuramente loro. Coincide tutto. Ora è presto, arriveranno in zona Polveroso per ora di pranzo se non fanno deviazioni. Io li precederei, cosa ne dite?" Intanto la piccola carovana prosegue, senza fermarsi ai richiami di strilloni e venditori. Le porte stanno già scomparendo alle loro spalle.
  21. Uno dei cultisti, per caso, si sposta in cassetta. La tunica scivola in alto e mostra i piedi nudi. Per il resto avanzano, a testa china, senza farsi distrarre dalla frenesia della città.
  22. Eldon è su di giri per la missione, ma preferisce non esagerare. Forse con un bicchiere di troppo torna in camera e crolla in branda. La mattina dopo, una piovosa giornata autunnale, i tre si piazzano nei rispettivi punti. Keidros recupera il carretto mentre i due corti compari sorvegliano la porta. A metà mattinata Eldon tira per la manica Jebbeddo. "Quattro uomini con due carri. Tutti pelati. Ma sono coperti, complice il freddo. Bisogna capire se uno di loro ha la mano ustionata." I quattro effettivamente corrispondono alla descrizione. Hanno appena superato le porte e si dirigono lenti verso la loro destinazione.
  23. La serata procede spensierata e piena di divertimento e la Divertente Taverna dei Calabroni rende onore al suo nome. La cameriera acconsente a ballare una breve giga con lo gnomo, ridendo di cuore e saltellando come una rothe. Fino a fine serata nulla rovina il buon umore del gruppo.
  24. L'archivista chiede a Jebbeddo un pò di tempo per raccogliere il materiale, quindi torna con una piccola selezione di volumi che trattano l'argomento. Due sono resoconti di lavori eseguiti dalla gilda di assassini. Scorrendola velocemente lo gnomo capisce che gli Arkassar sono mossi solo dal vil denaro e si arruolano con chiunque paghi il giusto obolo. Chi ha usufruito dei loro servigi può esserne colpito a sua volta se qualcuno è disposto a spendere a sufficienza. E' il caso di un chierico di Hextor, ucciso dai sicari della gilda con una nebbia paralizzante circa 100 anni fa. La stessa chiesa aveva pagato la gilda pochi mesi prima per eliminare un membro del governo del Chessenta scomodo e particolarmente avverso al culto. Negli altri documenti lo gnomo conferma i suoi ricordi: gli Arkassar sono effettivamente una gilda di assassini dello Shaarita, conosciuta anche col nome di Rovina Squamata. Sono difficili da individuare proprio perchè utilizzano le nebbie come arma, sperimentandone spesso di nuove e stravaganti. Le usano per svariati scopi, non solo per uccidere. Hanno membri dormienti in tutti gli stati del sud e spesso anche a nord. I prigionieri non parlano mai, neanche sotto tortura. Spesso anzi si tolgono la vita con una nebbia mortale sprigionata dalla loro bocca, tentando di portare con sè quanti più avversari possibile. Chiedendo invece della famiglia Elthorn, lo gnomo individua la loro residenza alla quale potrà presentarsi e tentare di chiedere udienza direttamente, parlando con la servitù. I tre si ritrovano quindi in taverna e si scambiano le impressioni del giorno. Il carretto è ancora al suo posto, la strada ora è ben chiara e le conoscenze di Jebeddo possono tornare utili. La loro serata è allietata da un nuovo gruppo di musici, uno strano duo formato da un halfling con il flauto e un goblin con i tamburelli, molto divertenti e sicuramente di miglior atmosfera rispetto a quello della sera precedente.
  25. Le cronache recenti parlano di spedizioni andate a finire quasi tutte male. I contingenti armati che si sono calati, anche se truppe scelte e addestrate, mediamente sono stati decimati non appena raggiunta la quota in cui la luce del sole scompariva, laddove le creature si possono muovere indisturbate. Piccole spedizioni di avventurieri invece si sono addentrate più in profondità. A distanza diversa dalla superficie a seconda delle situazioni ma sicuramente molto superiore al miglio i Cerchi di vuoto hanno un fondo, o qualcosa di simile. Centinaia di grotte e cunicoli si snodano da lì in diverse direzioni: piccoli fori da talpa, trafori simili a quelli dei minatori, grandi tunnel come quelli dei nani fino a enormi cavità in cui potrebbe alloggiare il Tarrasque. Là sotto i mostri aspettano. Si radunano e attendono il crepuscolo per sciamare all'esterno. Il Cerchio di Vuoto di Eltabbar è sempre stato il più popolato e quello con gli avversari più aggressivi. Al nord le creature sono più deboli: il caldo le rende più forti, resistenti e aggressive, mentre il freddo sembra in qualche modo smorzare i loro attacchi. A Sundabar e sembrerebbe anche nell'Amn gli sforzi della Resistenza sono più contenuti rispetto alle altre città più a sud.

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