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The Stroy

Circolo degli Antichi
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Commenti profilo inviato da The Stroy

  1. Come diceva quello: la violenza (verbale, NdR) è l'ultimo rifugio degli incapaci. E quello la sapeva lunga [cit.]. Comunque rimane il fatto che per me si sono alienati più giocatori di quelli che si sono procacciati, con questo atteggiamento: oltre alla gente che ha trovato un lato in cui schierarsi nei "tradizionalisti", bisogna anche contare tutti coloro che sono stati scoraggiati a provare l'indie per la supponenza dei suoi alfieri (me ne escludo in parte, dato che mi ci ha introdotto un ragionevolissimo Fenna al raduno di Brescia [il "perché" mi vedi sempre difenderlo], ma che l'atteggiamento di altri me ne ha poi allontanato), nonché tutti coloro che vengono allontanati dalla contropubblicità che viene fatta in reazione alle promozioni forgite. Se solo accettassero i difetti dei propri giochi e li considerassero feature o solo mali necessari, anziché rimanere ciechi, sarebbe una pubblicità migliore e più onesta.

  2. Ti è arrivato l'MP di risposta a Kaworu, vero?

  3. Mah, forse qui il tuo giudizio pende troppo da una parte. Alla fine i forgiti hanno scritto decine di giochi, qualcosa di nuovo immagino l'avranno pure inventato, anche se meno di quanto vogliono far credere. Rimane il fatto che il loro metodo di promozione principale sia scorretto, basandosi sullo screditare i propri avversari (dopo aver stabilito loro che erano avversari), piuttosto che sul pubblicizzare semplicemente il prodotto. Basta pensare a quante volte D&D/Runequest tenti di proporsi come alternativa "migliore" a Dungeon World, rispetto a quante sono quelle in cui avviene il contrario.

  4. Credo di aver trovato la mia fazione. Personalmente io considero le distinzioni dei giochi come quelle dei generi musicali: pura accademia, comoda per evitarsi giri di parole del tipo "giochi masterless a regolamento leggero e legato al setting" al posto di "indie", ma utili a poco altro. Quando qualcuno alza uno stendardo (e questo accade in ogni settore, anche quelli dove l'utenza media è più "realizzata", passami il termine, di quella del GdR) la fazione che lo segue arriverà immancabilmente a diventare o generare una setta estremista che renderà un movimento magari anche buono in partenza qualcosa di odioso e fanatico. Vedi certe fronde del femminismo o del vegetarianismo. Da parte mia, quando posto cerco sempre, anche se temo che nascondere le mie preferenze sia impossibile, di essere il più obiettivo possibile. Certo, esprimendo pur sempre la mia opinione personale, se no che posto a fare, ma supportata da dati che perlomeno credo siano corretti.

  5. In pratica il Big Model sarebbe una trovata pubblicitaria, del tipo "stabiliamo cosa c'è che non va nei GdR e poi facciamo giochi secondo quello che abbiamo deciso"? L'idea di partenza non è sbagliata, peccato per alcuni risultati. A parte che mi sfugge il significato di "giochi per giocare" (quelli che hai [hanno] chiamato "gamisti"): mi sembra faccia riferimento a una logica molto, molto circolare.

  6. A questo punto, necessito di aneddoti: delucidami!

  7. In teoria il "problema" principale che i giochi indie tentano di risolvere è quello del fatto che un giocatore -il master- ha in mano troppa responsabilità e carico di lavoro rispetto agli altri. Poi condividono, almeno per la maggior parte, altre caratteristiche come regole imprescindibili da una certa ambientazione (cosa che non sopporto, ma sono gusti), molto leggere e flessibili (anche se questo comporta i difetti già noti) e una propensione al roleplay piuttosto che allo scontro tattico. Il maggiore problema dei giochi di questo tipo è che (i loro sostenitori) pretendono di essere più di quanto non siano, ipoteticamente includendo anche i pregi, ma non i difetti, dei tradizionali, come scontri tattici e ampia personalizzazione, che però non sono integrate nelle meccaniche. Al tempo stesso, si rifiutano di accettare che i tradizionali possano avere caratteristiche che non sono parte delle loro regole, come l'interpretazione e la risoluzione off-rule di problemi.

  8. Difatti il paradosso che preferisco è l'altro. Anche se casi di discussioni al tavolo ne ho avuti anche con Pathfinder, resi ancora più folli da un giocatore dotato di raziocinio e logica, ma convinto che qualsiasi cosa limiti la libertà personale sia da evitare, anche se va poi a violare il senso del gioco o il divertimento degli altri. Come nel caso in cui approvava la build "coerente" di un suo compagno (Psion Disincarnato + Iron Mind) perché "non ha senso e la campagna è sempre stata coerente al proprio interno, ma se non c'è nessuna regola scritta a vietarlo, allora lo può fare perché se no è tirannia".

  9. Tutta roba provata in real: il mio amico che fa scherma medievale, e dunque è affidabile per quanto riguarda il combattimento, ha molto più spazio e riesce più spesso che non il giocatore timido o quello che dice cazsate, nonostante cerchi di essere imparziale; lui sa (e riesce a spiegarmi perché) che una certa azione è possibile, gli altri due no. In altri giochi, un mio amico incapace di parlare (non è muto, fa solo schifo a convincere) poteva tranquillamente giocare un sacerdote profeta delle masse perché le regole lo consentivano. Sono due tipi di paradosso, ma so quale preferisco.

  10. Se ne discuteva proprio nel topic di come il difetto dei giochi "a buonsenso" (che sono divertenti perché ognuno fa quel che gli pare senza perder tempo con le regole) sia proprio il fatto che il gioco è meno che mai uguale per tutti. Se si parla di minmax, chiunque con una buona memoria e un accesso a internet può diventare il giocatore più forte del gruppo (""democrazia""), ma quando si parla di narrativi, se non nasci imparato non ci puoi fare molto. Se sei convincente come una rapa, il tuo barbaro verrà sconfitto in ogni scontro, mentre il bardo del principe del foro ne uscirà regolarmente illeso. Che poi, questo non rovina necessariamente il gioco, non più di quanto non lo faccia il minmax almeno, ma è un difetto e ne va preso atto. Se gioco a D&D 3.5 sarò conscio del fatto che non tutte le classi sono uguali e adeguerò il mio stile di conseguenza; non vedo perché non dovrebbe essere lo stesso per Powered By Apocalypse. Ma, a quanto pare, certa gente lo vede eccome, il perché.

  11. Approfondisci, approfondisci. Comunque imho il termine indie applicato ai GdR ha fatto la stessa fine di quello applicato alla musica: all'inizio significava "prodotto indipendentemente", ma ha finito poi per indicare tutte le produzioni simili a quelle che in origine venivano prodotte indipendentemente anche se non lo sono (o non lo sono più). Ovvero, tutti i giochi che hanno le stesse caratteristiche degli originali giochi indie sono etichettati come "indie" indipendentemente dalla produzione.

  12. Non doveva essere un bel forum. Quanto a fenna, credo che la miglior difesa in suo favore se la costruisca da solo: ogni volta che gli viene chiesto, fornisce un elenco di titoli diversi, adatti e che talvolta non gli piacciono, ma sono adatti alla situazione. Dato che non ce l'ho con il gioco indie (anche se imho non è GdR, ma gioco di società), ma con la politica che va per la maggiore fra i suoi sostenitori, se uno consiglia un gioco indie in un luogo dove sia adatto, senza spacciarlo per la Bibbia o denigrare gratuitamente il tradizionale, a me sta benissimo. Posso capire però che se non si riesce a sopportare un certo tipo di filippica, sia difficile fare eccezioni per chi sostiene di fatto le stesse argomentazioni, pur evitando tutti i mezzi scorretti e insopportabili che di solito vi si accompagnano.

  13. La fama virtuale basterà; spero di non essermi sbagliato su fenna, che sia il ragazzo ragionevole che mi era sembrato e che capisca l'antifona. Per Hasimir e Co. ho poche speranze, invece.

  14. Usa le tue skillzzz informatiche o chiedi a Giacomello, lui è di sinistra del Piddì e saprà per forza come fare le tessere dei locali.

  15. Credo si possa fare online al sito del Locomotiv per poi ritirarla direttamente la sera del concerto.

  16. Io martedì ci sono alle tre e mezza o quattro e mezza, a scelta.

  17. Grazie della fama e bentornato :)

  18. Mi pare di ricordare qualcosa riguardo topic aperti in momenti strategici, giusto prima della pubblicazione di un nuovo GdR. Beh, come diceva quel tale, la Storia si ripete. A intervalli di dieci giorni, direi io.

  19. Le mie osservazioni sul caso: 1) ti sei messo a discutere con Vorsen: a tuo rischio e pericolo 2) per quanto riguarda il resto dei punti, sono piuttosto d'accordo con te, ma ammetterai che, piuttosto che donarci il ladro magico, il guaritore e l'innato, la Wizards avrebbe fatto bene a fare un monaco decente o a inventare l'incarnum quattro anni prima, solo per dire che non sempre è meglio indirizzare le forze sul "tanto" 3) l'anima prescelta è inutile, dai

  20. Noto solo ora la famata (ho le impostazioni come preferita, dunque non mi ha notificato). Grazie in ritardo :P

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