@Theraimbownerd @TheBaddus @SNESferatu @Voignar Lezione di psicologia La professoressa Park si alza leggermente dalla sedia, le mani appoggiate al bordo della cattedra, e guarda la classe uno per uno. Vi accorgete che non ha perso neanche una parola di quello che è stato detto. «Sono molto colpita dalle vostre risposte…» inizia con un tono calmo ma deciso. «Scarlett, la tua è una definizione quasi accademica, precisa, ordinata. Dimostra che sai dare struttura a un concetto complesso, e il fatto che tu abbia cercato di bilanciare il negativo con il positivo rivela un certo senso di responsabilità.» Volge lo sguardo verso Darius. «E tu, Darius, hai portato un punto fondamentale: il potere dei gruppi. La dinamica tra maggioranze e minoranze è alla base di molti fenomeni sociali, e non va mai sottovalutata. Anche se, come ha giustamente ribattuto Orion, all’interno di ogni gruppo c’è sempre qualcuno che guida e qualcuno che segue.» É in questo momento che prende parola Ana, in quello che, probabilmente, è l’intervento più lungo che le avete mai sentito fare. Tyler, nonostante si senta tirato in causa, resta fermo e non ribatte nulla, chiaramente colpito dal fatto che Ana abbia parlato così a lungo. Anche gli altri sembrano fissarla sorpresi. Eliza, invece, la osserva con un’espressione quasi ammirata, sorpresa dalla schiettezza con cui si è espressa. La professoressa Park ascolta tutto senza fiatare e un sorrisino le compare compiaciuto sul viso. «Ana, quello che hai detto non è inutile. Come non è inutile l’intervento di nessuno dei tuoi compagni. Anzi. In ogni dibattito, serve anche la voce di chi mette in dubbio l’importanza stessa dell’argomento. È proprio grazie a questo che possiamo confrontarci davvero: ognuno sostiene le proprie idee, ascolta quelle degli altri, e decide se mantenerle o modificarle. Soprattutto alla vostra età, è fondamentale per capire chi siete e cosa pensate del mondo che vi circonda. Che si tratti di dinamiche di potere o di qualsiasi altra questione.» Detto questo, acconsente alla richiesta della ragazza di andare in bagno. Ana esce veloce, lasciando dietro di sé un silenzio breve ma percepibile. Park sorride lievemente e torna a guardare la classe. «È così che funziona un dibattito: idee diverse, prospettive che si intrecciano, e ognuno che impara qualcosa, anche solo su se stesso.» Una decina di minuti dopo, la campanella suona, e l’ora di psicologia si conclude, lasciandovi liberi di dirigervi all’ultima ora della mattinata. @Ghal Maraz Nathan Clark La Morris ti ascolta con quella pazienza che sembra non finire mai, inclinando leggermente il capo mentre parli. «Per Alice…» comincia, con voce calma, «quello che penso è che dovresti semplicemente essere sincero. Dirle come sono andate le cose, che le vuoi bene e ci tieni, ma solo come amica. È l’unico modo per non creare false speranze, e per darle la possibilità di elaborare i suoi sentimenti senza sentirsi presa in giro.» Si sposta un po’ sulla sedia, senza staccare lo sguardo dal tuo. «E con Kathlyn… beh, se pensi che possa piacerti, perché non provare a frequentarla? Non devi capire tutto subito. L’importante è che tu agisca sempre nel rispetto di te stesso e degli altri. Qualunque cosa tu decida, deve essere una scelta che ti fa stare bene e che non danneggia chi ti sta intorno.» Sta per aggiungere qualcos’altro, ma proprio in quel momento la campanella suona, riempiendo l’infermeria con il suo trillo secco. La Morris sorride appena. «Meglio che ti affretti alla prossima ora, o avrai anche il professore che viene qui a cercarti.» Mentre ti accompagna verso la porta, aggiunge: «E ricordati, Nathan… puoi sempre parlare con qualcuno dei tuoi problemi. Sono contenta che oggi tu non ti sia tenuto tutto dentro.» Poi ti lascia andare, con uno sguardo d’incoraggiamento che ti segue fin fuori dall’infermeria.