Wurrzag
Finito di sistemare la questione sollevata dagli sciamani umani, e' tempo di iniziare a preparare il rito con il quale ringraziero' gli spiriti dell abbondanza e della gloria che ci hanno donato.
Riunito con il colosso ed i suoi due discepoli, lascio che preparino il mio corpo disegnadovi sopra i simboli cari agli spiriti degli elementi cosi che essi porgano il loro sguardo benevolo su di me e mi indichino la via.
Arrivo al circolo eretto portando con me lo stendardo del clan sul quale spicca il nuovo simbolo degli umani appena conquistati. Lascio che sia il colosso a parlare ed introdurre cio' che sta per avvenire, il morale e' alto, i miei guerrieri salutano il mio nome con grida e colpi d ascia sugli scudi.
Eravamo un gruppo raffazzonato di giovani orchi asseganti ad una missione suicida, siamo ora un clan riconosciuto e temuto ed il nome di Wurrzag e non quello degli altri vecchi capi nascosti tra le montagne, e' quello che terrorizza il sonno degli umani. Quando il Colosso finisce di parlare avanzo piantando a terra il vessillo
"Fratelli miei, un pugno e' forte quanto le dita che lo compongono, mi onorate ma io non sono nulla senza la forza che unisce tutti i componenti di questo clan"
esordisco orgoglioso
"Molti nostri fratelli sono morti ma il colpo che ci era stato chiesto di infliggere e' stato inflitto...ed e' entrato in profondita' nelle carni degli umani cosi come solo le lame del clan Zampa di Sangue sanno fare"
attendo che l euforia si plachi
"Gli spiriti della guerra sono con noi, li abbiamo nutriti e saziati del sangue dei nostri nemici e dei nostri fratelli, ma le sfide che ci attendono dal sorgere del nuovo sole necessiteranno di tutto l aiuto possibile. Ed e' per questo che io Wurrzag Blacktooth donero' il mio corpo per rinnovare il patto tra il clan zampa di sangue ed i nostri antenati...nella speranza che essi mi accolgano nelle loro sale e mi indichino la via da percorrere"
Finito di parlare estraggo la daga rituale ricevuta dal colosso e mi preparo alla prima parte del rito
Mi viene portato il caprone che avevo chiesto, dopo un momento di raccoglimento lo sacrifico lasciando che il sangue fluisca bagnando il suolo scelto per il rituale, una volta finito pongo la testa alla base del palo rituale in modo che guardi levante e con le interiora, disegno 28 raggi attorno allo spazio che delimita il rituale a rappresentare i giorni della lunazione
Finita questa prima parte, traggo un profondo respiro, lo sguardo passa lentamente sulle facce dei guerrieri disposti a cerchio attorno a me prima di camminare verso il colosso.
Giunto davanti all antico orco, gli passo la daga il quale la prende e mi porta sotto il palo rituale al quale sono state legate due stringhe di cuoio alla fine delle quali vi sono due lunghi frammenti d osso affilati presi dal corpo del comandante umano.
Il colosso pratica due fori all altezza del mio petto, e vi infila i due frammenti d osso legandomi di fatto all albero rituale, posa le enormi mani sulle mie spalle in un ultimo gesto di saluto e si allontana...il silenzio e lo stupore attorno a me sono surreali.
Le ferite sul mio petto bruciano, il sangue inizia a colare copioso, ma non e' piu il momento di esitare, sollevato il tamburo inizio a suonare e danzare, un ritmo intenso e veloce che ad intervalli regolari mi porta verso ognuno dei raggi disegnati a terra, le funi di cuoio, lunghe quanto basta da impedirmi di raggiungere i raggi se non tirando e starziando le mie carni.
Resisto, la danza prosegue in crescendo, il dolore, unito alla fatica ed alle ferite della recente battaglia, ormai e' tale che quasi non ho piu' coscienza di quello che accade attorno a me, ad ogni intervallo strattono le funi in modo sempre piu violento sudore misto a sangue ha reso ormai la sabbia sotto i miei piedi una sorta di fanghiglia,. quando giungo all ultimo raggio, lo strattone e tale che le mie carni finalmente cedono liberando i frammenti d osso dal mio corpo, un guizzo di dolore mi colpisce come un maglio, vorrei battere un ultimo colpo di tamburo ma perdo i sensi e cado a terra.