Ambedue i gemelli, in visita da Eartheart per presenziare alle celebrazioni in corso nella capitale, si ritrovano cosí a seguire lungo i maestosi corridoi dell’Alto Palazzo delle Profonditá, l’Alta Sacerdotessa Zinnalyassa Stoerris degli Underfoe, chiamata la Ministra del Mistero di Acciaio, inviata di fiducia del Lord dello Scettro, leader religioso dell’intero Reame. Lei la Guida spirituale del Regno, Hulyeta e Gotrek la sua scorta ed invitati d’onore a presenziare per la loro prima volta al Concilio.
Pareti di pietra imponente dinanzi ai vostri occhi. Sontuositá nell’altezza smisurata dei soffitti a volta, imponenza nei pilastri e nelle colonne che paiono sorreggere il mondo, nello spessore della pietra scolpita ad arte e le cui decorazioni naniche paiono voler dare mostra dei glifi magici a protezione e difesa di ogni parete e stanza. Imponenza e maestositá dei Nani. Dei Nani Dorati, i Vincenti, i Dominatori, i Benedetti come li chiamano con malcelata invidia le altre razze naniche.
Vi vedete piccoli a raffronto di quando vi circonda, ma vi sentite cosí grandi. Tutto ció lo avete costruito voi, i vostri avi. Vi sentite fieri, orgogliosi di quanto puó fare la vostra razza. La maledizione che ha toccato le altre razze naniche, in lenta e graduale estinzione, a voi non vi ha toccato. Non ancora quantomeno. Crescete, prosperate, colonizzate nuove terre espandendo il vostro dominio al di lá della Grande Crepa: nel Nord, nell’Unther, nel Turmish, nell’Halruaa.
I vostri passi risuonano ed echeggiano nelle profonditá. Il corridoio sembra eterno, continuo. Corridoio che da ad altri corridoi, che immette nelle amplie e vaste sale, semideserte questa notte. Tutto è cosí sproporzionato. Camminate. L’Alta Sacerdotessa dinanzi a voi; pochi passi indietro, uno fianco all’altra, il Crociato e la Chierica. Inutile dire chi, secondo la gerarchia matriarcale dei Nani Dorati, sia il piú importante dei due, quando si tratta di decisioni del Regno.
E difatti la Ministra del Mistero di Acciao, si volge a guardare Hulyeta con un dolce sorriso sulle labbra, gli occhi severi paiono addolcirsi nel poggiare lo sguardo sulla Chierica. “Guanciadoro” La voce cosí dura e brusca che appare ammorbidirsi quando pronuncia quel nome, segno di affetto e di riguardo verso la Principessa, che non sia ereditaria poco pare importarle. “Domande?” Diretta, secca, come sempre poco amando conversare e disquisire. Attende, mentre continua a camminare diretta verso la Sala del Concilio. Uno sguardo severo, di monito tacito, in direzione di Gotrek.