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Dragons´ Lair

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Riflessioni sul Drago #33: magia vanciana, computer e il debutto di Roger E. Moore

Risposte in primo piano

comment_1927420

Mai sofferta la magia vanciana, ho sempre adottato sistemi differenti.
Non mi sono mai curato molto del fatto che un sistema a punti magia rendesse i maghi più forti, a me è sempre piaciuta l'idea che il mago ad alti livelli potesse ottenere un potere precluso ad altre classi.
Del sistema di punti magia che adottavo nella campagna principale del tempo ricordo che il costo degli incantesimi aumentava non linearmente con il livello, per cui se un incantesimo di primo livello costava 1 PM, uno di nono magari ne costava una cinquantina. Lo scopo era evitare che un mago avesse le energie per lanciare molti incantesimi del suo massimo livello, che dovevano rimanere il suo, diciamo, massimo sforzo, e quindi consumare rapidamente le sue energie.

Il 26/09/2025 alle 14:13, firwood ha scritto:

Faiths & Avatar specifica le armi tipiche di ogni ordine clericale, ignorando le limitazioni sulla armi dei chierici delle regole base.

Noi l'adottavamo come regola generale.
Se non sbaglio in AD&D c'era da regolamento una distinzione tra Cleric (limitato alle armi contundenti) e Priest (seguiva il portfolio della propria divinità), un po' come se i secondi fossero i chierici "specialisti". Quindi rimane vero che i chierici non potevano usare armi taglienti o perforanti, ma per i Priest era un altro paio di maniche.
Che io ricordi nelle mie campagne il Cleric generalista non esisteva, erano tutti Priest.

Modificato da Calabar

  • Risposte 26
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Messaggi più popolari

  • MattoMatteo
    MattoMatteo

    E invece a me è una delle cose che sono sempre piaciute meno di D&D (assieme all'allineamento)... non a caso adoro il sistema della 5° e (sebbene non l'abbia mai usato) il sistema a punti incantes

  • Concordo. Nel nostro gruppo abbiamo adottato da tempo immemore una nostra modifica. Se usi il metodo a punti spiegato nel manuale player's option, effettivamente il mago diventa troppo potente. Ma con

  • Lord Danarc
    Lord Danarc

    Nel gennaio 1980 si discuteva già della problematica della magia in D&D, eppure questa è rimasta abbastanza simile (uguale fino alla 3e). Ma è vero ho sperimentato il sistema dei punti psionici (p

comment_1927435
3 ore fa, Calabar ha scritto:
Il 26/09/2025 alle 14:13, firwood ha scritto:

Faiths & Avatar specifica le armi tipiche di ogni ordine clericale, ignorando le limitazioni sulla armi dei chierici delle regole base.

Noi l'adottavamo come regola generale.
Se non sbaglio in AD&D c'era da regolamento una distinzione tra Cleric (limitato alle armi contundenti) e Priest (seguiva il portfolio della propria divinità), un po' come se i secondi fossero i chierici "specialisti". Quindi rimane vero che i chierici non potevano usare armi taglienti o perforanti, ma per i Priest era un'altro paio di maniche.
Che io ricordi nelle mie campagne il Cleric generalista non esisteva, erano tutti Priest.

In uno dei manuali "Player Options" c'erano le regole per personalizzare i sacerdoti in modo che avessero armi, armature, e incantesimi diversificati per tipo di divinità (tipo un chierico di un dio del mare non avrebbe avuto accesso ad incantesimi di fuoco, eccetera)... non sarebbe male una cosa del genere.

comment_1927438
7 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

In uno dei manuali "Player Options" c'erano le regole per personalizzare i sacerdoti i

In Opzioni del giocatore: incantesimi e magia si introducono le sottoclassi del crociato, sciamano, monaco ecc, con un sistema a punti per aggiungere armi al personaggio.

Sebbene interessanti, questi manuali "incasinano" non poco il gioco. Come gruppo abbiamo adottato pochissimo materiale da questi manuali o dagli altrettanto validi "manuale del perfetto...", in quanto abbiamo sempre usato i chierici specializzati di Faiths & Avatars.

Resta il fatto che danno la possibilità di ampliare enormemente la opzioni di base, e chi lo desidera può arricchire notevolmente la propria esperienza ludica.

comment_1927459

Pare strano ma gli artisti che fanno le illustrazioni si pagano comunque eh idem la carta su cui sono stampati e pure l'inchiosto.

I libri moderni possono non piacere ma sicuramente hanno costi maggiori di sviluppo perchè contengono più materiale.

Se c'è una stima del numero di parole poi possiamo fare un confronto senza nessun problema. Se ci sono stime sulla qualità della carta, o sulla procedura di rilegatura sicuramente sarebbe interessante parlarne. Oppure una conta dei refusi e degli errori nelle prime edizioni come proxy per qualità dell'editing e dell'attenzione posta nel migliorare le ristampe.

In mancanza di dati mi baso su costi e numero di pagine.

comment_1927519
6 ore fa, Ermenegildo2 ha scritto:

In mancanza di dati mi baso su costi e numero di pagine.

E sbagli. Calcolo semplicistico e poco significativo. Però se ti accontenti di questo, va benissimo. Se invece vuoi fare un calcolo più serio e veritiero, decisamente il conto delle pagine non basta. Gli artisti c'erano ieri e ci sono oggi. I designer c'erano ieri e ci sono oggi. Gli editor idem.

Fare del sarcasmo banalotto non fa aumentare la credibilità delle affermazioni ovvie e scontate che hai fatto. La carta e l'inchiostro una volta lo regalavano? Che razza di commento è? Dai... sù. E anche qui, visto che vuoi fare il pignolo, la stampa a colori negli anni '80 costava un botto, mentre oggi costa, in proporzione, molto meno, giusto per fare un esempio di quanti valori si debbano considerare se si vuole fare un confronto serio.

Se vuoi fare un calcolo preciso prendi in considerazione tutto, altrimenti fai alla carlona e ti esce un valore che non significa assolutamente nulla. Non è indicativo di niente.

Qui nessuno ha criticato i libri moderni. Ho solo segnalato la presenza di meno testo in favore di mezze pagine o pagine intere dedicate ad immagini molto più frequenti rispetto al passato. (rimanendo in tema D&D dalla 4ed in poi, visto che i manuali della 3.x sono scritti in modo decisamente molto fitto).

Però, ripeto, se per te questo è sufficiente per fare un raffronto veritiero ok. Contento tu, contenti tutti.

Modificato da firwood

comment_1927658

Sì ma le pagine senza testo sono comunque costose se ci metti un illustrazione quindi avere più o meno testo influenza poco il costo complessivo del libro se il numero di pagine è il doppio o più. Se hai dati extra per contribuire alla discussione, per esempio il numero di parole portali.

Che le pagine in più costino è evidente guardando al prezzo riportato nella discussione di prima per la 2ed D&D (1989) che totalizza 58$ dell'epoca a fronte di un costo in dollari moderni simile. Quello che cambia molto sono le 248 pagine invece delle 128. Il manuale del master perde qualche pagina rispetto a quello di AD&D però non tante quante ne guadagna il manuale del giocatore.

Quello che secondo me è interessante è che con circa un'anno di acquisti di dragon ti compravi i 3 libri principali, questa metrica riportata sui valori attuali dei manuali porta a riviste da circa 11$ che sembra in linea con quello che potrebbe costare oggi un dragon cartaceo anche se gli ultimi numeri del 2007 erano già a 10.99$. Non è che fossero tanto più economici rispetto al gioco base di quanto non siano adesso, ne tanto diversi dal costo contando l'inflazione. In questo costo invariato la veste grafica del prodotto e probabilmente la quantità di pagine stampate è cresciuta.

comment_1927665

Su EnWorld era apparso tempo fa (credo in occasione dell'uscita del manuale 2024) una serie di post che facevano le pulci ai costi dei manuali. Avevo letto qualcosa ma, dato che la 5ed mi interessava poco e la revisione 2024 per niente, non ho approfondito la lettura.

Vedo se riesco a ritrovarlo (sempre che me ne ricordi quando vado a casa stasera). Di sicuro le riviste specializzate e/o di settore non sono mai state "economiche" o convenienti in termini assoluti. E' altrettanto vero però che i contenuti di Dragon e Dungeon erano una manna dal cielo. Aspettavo sempre con trepidazione la copia che arrivava presso la fumetteria per vedere cosa proponevano le riviste, e costituivano una lettura sempre gradevole e interessante. Un peccato che non ci siano più, anche se avrei smesso ugualmente di comprarle all'avvento della 4ed (se la pubblicazione fosse proseguita).

Restano un'ottima risorsa per chi, come me, usa ancora AD&D, e una curiosità su com'era il mondo dei giochi di ruolo per chi vuole fare un tuffo nel passato e vedere l'evoluzione di questo hobby.

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