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Chris Perkins e Jeremy Crawford, due delle menti dietro Dungeons & Dragons per oltre un decennio, si uniscono a Darrington Press di Critical Role come Direttore Creativo e Direttore del Gioco.

Chris Perkins e Jeremy Crawford hanno una nuova casa: si uniscono alla Darrington Press di Critical Role. A riportare per primo la notizia è stato il Los Angeles Times, che ha rivelato che i due sono entrati a far parte della Darrington con ruoli non inizialmente specificati. [AGGIORNAMENTO: secondo la Darrington Press, Perkins sarà Direttore Creativo e Crawford Direttore del Gioco, ruoli corrispondenti a quelli che ricoprivano presso Wizards.] Secondo l’articolo, Critical Role avrebbe contattato Perkins e Crawford subito dopo la notizia della loro uscita da Wizards of the Coast.

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«Ero deciso a rimanere con Wizards almeno fino al 50º anniversario di D&D, il che mi ha dato molto tempo per pianificare la successione e preparare la mia uscita», ha detto Perkins al Los Angeles Times. «Quello che mi ha fatto uscire dalla pensione è stata l’opportunità di lavorare con Jeremy e con le menti brillanti di Critical Role su progetti che avranno un impatto positivo e duraturo sul mondo».

«Chris e io parlavamo del suo piano di pensionamento da anni, quindi sapevo da tempo che si sarebbe avvicinato quel momento. Quando abbiamo mandato in stampa i nuovi manuali di D&D l’anno scorso, ho capito che era il momento di iniziare un nuovo capitolo», ha aggiunto Crawford. «Amo il gioco e il team, ma diciotto anni sono tanti. Ero pronto per una nuova avventura. Il capitolo che stiamo aprendo ora è come un ritorno a casa: riprendere a lavorare con Chris e tornare nel sud della California».

Darrington Press ha appena lanciato Daggerheart, un gioco di ruolo fantasy da tavolo più orientato alla narrazione rispetto a D&D, ma che include comunque una notevole complessità di regole. Molti hanno descritto Daggerheart come un rivale di D&D, paragone che sarà ancora più frequente ora che Darrington ha “strappato” due delle principali menti dietro D&D degli ultimi dieci anni.



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  • Ci sarà una recensione a breve

  • NO. In breve, secondo me: Pathfinder era un clone di D&D. Questo non lo è. La 4ª edizione fu pesantemente criticata e non restituiva il "feeling" di D&D. La 5ª, invece, è stata ampiamente acc

  • Grimorio
    Grimorio

    Un motivo in più per stare lontano dai prodotti Darrington Press. Entrambe queste persone rappresentano per me ciò che ha distrutto D&D dalla 4a in poi. Perkins ha distrutto i Forgotten Realms dec

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NO. In breve, secondo me:

  • Pathfinder era un clone di D&D. Questo non lo è.

  • La 4ª edizione fu pesantemente criticata e non restituiva il "feeling" di D&D. La 5ª, invece, è stata ampiamente accettata.

  • Tutte le critiche alla 5.5 legate all’“eccesso di politicamente corretto” restano valide: nella scheda del personaggio c’è persino uno spazio dedicato alla scelta del pronome…

Che poi venderà tantissimo, non ci sono dubbi — ma a comprarlo saranno più i fan di Critical Role che i veri appassionati di GdR. E no, non è la stessa cosa.

comment_1920762

Un motivo in più per stare lontano dai prodotti Darrington Press. Entrambe queste persone rappresentano per me ciò che ha distrutto D&D dalla 4a in poi. Perkins ha distrutto i Forgotten Realms decidendo per il salto temporale di 100 anni e il Second Sundering, mentre Crawford dopo che è stato messo a capo della 5a ha virato pesantemente sulla narratività e l'inclusione (vedasi il manuale dei mostri 2024 dove non ci sono orchi, gobin e o drow come nemici) facendo diventare D&D una sorta di Blue Rose 2.0.

Ma comunque entrambi sono perfetti per la Darrington Press. Gioco a Candela Obscura (più che altro per la compagnia di amici che ci gioca) e l'ambientazione si basa più su diversità e inclusione che su un buon worldbuilding, mentre le regole sono fin troppo semplicistiche. Si sentiranno certamente entrambi a casa loro.

Edited by Grimorio

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10 minuti fa, aza ha detto:
  • Tutte le critiche alla 5.5 legate all’“eccesso di politicamente corretto” restano valide: nella scheda del personaggio c’è persino uno spazio dedicato alla scelta del pronome…

Concordo con tutto il resto che hai scritto e quando si parla male di D&D 2024 mi inviti a nozze, ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Sulla scheda 2024 ufficiale non c'è alcuno spazio apposito per i pronomi. In compenso, sulla scheda italiana, la voce Coins è stata tradotta con Denari invece di Monete. 😩

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comment_1920767
8 minuti fa, Grimorio ha detto:

Concordo con tutto il resto che hai scritto e quando si parla male di D&D 2024 mi inviti a nozze, ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Sulla scheda 2024 ufficiale non c'è alcuno spazio apposito per i pronomi. In compenso, sulla scheda italiana, la voce Coins è stata tradotta con Denari invece di Monete. 😩

Parlo della scheda di Daggerheart

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comment_1920768
23 minuti fa, aza ha detto:

Parlo della scheda di Daggerheart

image.png

Perdonami, non avevo capito. Ma a parte quello è praticamente un gioco alla D&D senza le regole di D&D (mentre Pathfinder era un gioco alla D&D ma con le regole di D&D). Quindi, francamente, non vedo perché qualcuno dovrebbe sbattersi a imparare un regolamento ex novo e spiegarlo ai giocatori quando può fare le stesse cose con il regolamento di D&D che già conosce.

Lo vedo bene solo per i critters e per quegli hipster che snobbano D&D per sentirsi più fighi. Certo è, che se riesce a far passare a un altro gioco tutta quella frangia di amanti del politicamente corretto più estremista distogliendo la loro attenzione da D&D sarà tutto di guadagnato.

comment_1920782

Personalmente non posso che essere felice della notizia. Daggerheart è un ottimo gioco per le persone che vogliono un certo feeling nello loro campagne (semplificato, character driven, cinematico). E' tutto quello che la quinta edizione dice di essere, mentendo. E infatti mi aspetto che una buona parte della folla che è approdata a D&D da Critical Role passi a Daggerheart, specialmente ora che hanno questi pezzi da 90 nel design dei futuri prodotti. Così magari D&D può smettere di essere il prodotto che cerca di accontentare tutti per mantenere il monopolio, finendo per piacere davvero a nessuno, e il mercato può diventare un po' più sano e diversificato.

2 ore fa, Grimorio ha detto:

Perdonami, non avevo capito. Ma a parte quello è praticamente un gioco alla D&D senza le regole di D&D (mentre Pathfinder era un gioco alla D&D ma con le regole di D&D). Quindi, francamente, non vedo perché qualcuno dovrebbe sbattersi a imparare un regolamento ex novo e spiegarlo ai giocatori quando può fare le stesse cose con il regolamento di D&D che già conosce.

Perché il regolamento è sicuramente superiore a D&D se si vuole un certo tipo di gioco, che attualmente è molto popolare. La pubblicità di CR è quello che gli consentirà di superare la pigrizia dei giocatori che trovano un sistema e poi non si vogliono schiodare da quello, ma il regolamento è quello che convincerà molta gente a rimanere.

comment_1920808
9 ore fa, Theraimbownerd ha detto:

Perché il regolamento è sicuramente superiore a D&D se si vuole un certo tipo di gioco, che attualmente è molto popolare.

Scusami, a quale tipo di gioco ti riferisci?

comment_1920828

Ma essendo in mano a una multinazionale molto più sensibile al mercato che alle richieste degli appassionati, se saranno poche potrebbero chiudere o dismettere la PI, come è quasi avvenuto nel 2014. Quindi ci saranno sempre persone a comprare dnd. A patto che esita dnd e nuove uscite per dnd.

Edited by Lord Danarc

comment_1920833
18 ore fa, Lord Danarc ha detto:

Ah, di la dicevo appunto che non era emerso alcun vero rivale alla "pathfinder" per la 5e e quindi questa era stata la fortuna della WOTC... Questo potrebbe esserlo?

No. D&D e Daggerhart (DH) sono prodotti troppo diversi.

D&D ha un focus enorme sul combattimento (e non ditemi di no perché del manuale il 90% delle regole sono sul combattimento), mentre DH ha una direzione più narrativa (quasi fiction first direi da quanto ho letto) e libera all'interpretazione dei giocatori.

Tralasciando il discorso inclusività o meno, ci sono sempre più prodotti che includono la scelta dei pronomi per i personaggi (e non ci vedo nulla di male sinceramente).

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