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Lilac Hollow – Stagione 1: I Figli della Prima Notte

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Darius

Prendo appunti per tutta la lezione con moderata attenzione, cerco di non perdere i passaggi fondamentali ma non ho voglia di dedicare tutta la mia mente a questa lezione

Al termine, saluto Ben e inizio a incamminarmi verso lo spogliatoio, felice come un condannato al patibolo; qualcuno dovrà spiegarmi a che diamine serve questo accanimento sulla forma fisica, al punto da doverla perfino valutare. Non bastava una semplice oretta di allenamento blando la settimana? Che bisogno c’è di mettere voti per quanto si salta in alto?

Quando sento la leggera spallata e mi giro, non posso evitare di metter su un sorrisetto divertito Appunti? Certo che no! Ho intenzione di farti sentire ancora più intelligente e maestosa tartassandoti di domande! Rispondo, mentendo senza troppo trasporto; ho preso buoni appunti, ma dovranno folgorarmi tutte le divinità greco romane prima che perda occasione di stuzzicare Mei-Lin

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Ana Ribero

La lezione passa senza troppa fanfara. Credo di aver fatto finta di appisolarmi solo tre volte, e il professore non ha battuto ciglio. Penso ancora a Max, se posso non dico risolvere la situazione, ma almeno smuovere le acque. Vedere che succede, dove si può portare. Magari posso capire, ecco.

Lo vedo sempre tranquillo e gioviale in realtà, come se non fosse accaduto nulla, e anche questo non capisco. Il mio rancore dura giorni e giorni, mentre lui sembra come se non fosse accaduto niente. Forse è perché ha sempre tanta gente intorno.

Max scappa violentemente dai miei pensieri quando i miei occhi incrociano la figura di Eliza. Oh, Eliza. Come vorrei essere lei, lei sì che ha capito chi essere nella vita. Era niente, prima di qualche mese fa. Ha un potere incredibile, ne sono sicura, o, almeno, ha potere incredibile su di me. Già ho difficoltà a parlare con gli altri, ma con lei... mi sudano le mani. Non so se è normale. Anzi, mi sudano le mani ora, che ho la possibilità di parlarle. Cioè, non so se voglio parlarle. Ma dovrei farlo. Forse so anche come.

Credo di aver ragionato troppo sulla ragazza, perché si è accorta di me. Non che sia difficile. Siamo io, che non sono propriamente piccola, lei, le macchinette, testimoni involontari di un disastro annunciato.

Non mi aspetto la sua domanda. Ho molti problemi. Ah! Potrebbe essere un aggancio! Vediamo se funziona quella mossa che ho visto in quel fumetto...

Metto la mano al muro con decisione, in modo che Eliza sia tra me e le macchinette, riducendo il suo spazio. Mi sforzo di sorridere. "Ho molti problemi. Ora ho il problema di scegliere cosa voglio." Questo è troppo questo è troppo indietreggia retromarcia "Dalla macchinetta".

Credo si possa riempire una bacinella con il sudore delle mie mani.

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@Theraimbownerd

Orion Kykero

Il sorriso di Tyler si blocca sul suo volto come congelato, pietrificato per un istante dalla tua risposta. Non si aspettava un tono così netto da parte tua, e lo capisci subito dal lampo di esitazione nei suoi occhi.

“Ehm… sì… hai ragione, effettivamente…” mormora, costretto a fare un passo indietro, chiaramente spiazzato. Proseguite ancora per qualche metro fianco a fianco, immersi in un silenzio denso, quasi imbarazzante. Poi lui rompe di nuovo il ghiaccio, con voce più bassa, sincera:
“Comunque, ok… non è mia intenzione fare cavolate con lei. Ci tenevo che tu lo sapessi… ecco.”

Nonostante il tono più insicuro, ti colpisce come riesca comunque a mantenere intatto quel carisma innato che sembra avvolgerlo in ogni circostanza, anche ora, mentre è palesemente a disagio. Ti appoggia una mano sulla spalla — un gesto esitante, pensato — e poi ti fa un cenno con la testa, quasi a ringraziarti, prima di accelerare il passo verso lo spogliatoio maschile.

E tu, Orion… in quale spogliatoio scegli di entrare?

@Ghal Maraz

Nathan Clark

Alice ti sorride di rimando, e quando lo fa, due piccole fossette si disegnano appena visibili sui suoi zigomi, rendendo il suo viso ancora più dolce.
"Hai perfettamente ragione! Nemmeno a me piace molto correre… soprattutto in palestra, tutta chiusa e piena di odore di gomma." aggiunge ridendo piano, mentre scioglie con delicatezza le braccia che ti aveva stretto attorno al collo.

Alla tua domanda successiva, si ferma per un istante, sospesa nel suo personale universo fatto di nuvole e colori, portandosi l’indice alle labbra e alzando lo sguardo come per recuperare un pensiero tra le stelle.
"Oh sì! Volevo raccontarti del sogno che ho fatto stanotte!" esclama poi, e i suoi occhi si piegano in due fessure sorridenti. "Ma ti ho visto che parlavi con Max, e non volevo disturbarti…"

Fa una piccola pausa, mordendosi lievemente il labbro, poi continua con tono pieno di speranza:
"Peròòòò… durante la lezione di matematica ho pensato: potrei raccontartelo oggi pomeriggio! Magari facendo una passeggiata nel bosco, se esce il sole… oppure con una bella cioccolata calda, se invece torna a piovere!"

Ti guarda con occhi brillanti, in attesa, come se quello che stai per risponderle potesse cambiare il corso della sua giornata.
"Che ne dici? Puoi? Ti andrebbe?"

Nel mentre giungete davanti alle porte degli spogliatoi, uno maschile e uno femminile.

@Voignar

Darius Whitesand

Alle tue provocazioni ti aspetti in risposta una delle sue solite frecciatine, e infatti non si fa attendere. Mei-Lin si blocca di scatto qualche passo più avanti, voltandosi appena verso di te con sguardo acuto.
"Figurati se mi aspettavo qualcosa di diverso" sibila con quel tono affilato che le appartiene. "D’altra parte, se c’è qualcuno che può mettermi alla prova con domande idiote, sei proprio tu, Darius."

Ma poi, mentre riprende a camminare, noti qualcosa cambiare nella postura: il mento resta alto, la voce resta precisa… eppure nel ritmo del passo e nel modo in cui le spalle si rilassano appena, c’è qualcosa di meno rigido. Come se, sotto quel velo di spocchia, la tua provocazione avesse colto un nervo vivo.
"Forse… potresti persino sorprendermi!" aggiunge, con tono meno acido, quasi impercettibile.

Pochi istanti dopo siete davanti agli spogliatoi. Mei-Lin si ferma e ti lancia un’ultima occhiata con aria severa.
"Hai cinque minuti per cambiarti prima che il coach Moss decida di trasformarti nel suo nuovo progetto di rieducazione militare. Io vado che non voglio di certo essere presa di mira. Se non ti vedo in palestra tra poco, non contare sulla mia compassione."

Poi scompare oltre la porta dello spogliatoio femminile, lasciandoti con quella sua scia inconfondibile di superiorità scolpita.

@SNESferatu

Ana Ribero

Per un attimo, il mondo sembra bloccarsi. Tu, la tua mano sudata puntellata al muro che speri non scivoli via all'improvviso, e lei… Eliza. I suoi occhi si alzano lentamente verso di te, e ti trafiggono con uno sguardo che mischia perplessità e giudizio, come se stesse cercando di capire se tu sia seria o se sia tutto uno strano scherzo comico.

Il silenzio che segue la tua frase dura un secondo di troppo. Poi, contro ogni previsione, le sue labbra si schiudono in una risata sincera, quasi incredula. Un suono limpido, che spezza la tensione come un sasso lanciato in uno stagno fermo.

“Okay!” dice ancora ridendo piano, scrollando il capo, “Questa è nuova.” Il suo viso si è addolcito, e mentre alza il dito per indicare la macchina, aggiunge: “Io comunque ho scelto gli orsetti gommosi. Quelli acidi. Fanno schifo, ma mi piacciono.”

Poi ti squadra di nuovo, questa volta con un accenno di sorriso sincero. “Sei strana lo sai? Ma strana bene… originale.” Te lo dice come se fosse il più raro dei complimenti, quello che non fa quasi mai a nessuno.

“Uh uh... la zoccoletta e la stramba snob nuova arrivata lesbicheggiano!” dice all'improvviso una voce maschile alle tue spalle, seguita da un coro di risatine divertite. Ti volti.. A parlare è stato un ragazzo alto, magro, la pelle color cioccolato e vestito con un’aria da figlio di papà.

Eliza lo fissa con uno sguardo che potrebbe tagliare l’aria e poi, con voce perfettamente calma, gli risponde:
“Jeremy… scommetto che se passassi meno tempo a fantasticare su di me ed Ana e più a farti una personalità, forse... potresti perfino piacerti.”

Lui sbuffa, i suoi amici ridono un po’ meno convinti, e il gruppetto prosegue per la sua strada. Eliza si volta di nuovo verso di te, scrolla le spalle e ridacchia. “Non ci far caso. Jeremy è un idiota... Ben più insicuro e noioso di quello che vuol far credere!”

Poi ti guarda. “Allora? Hai scelto cosa prendere?”

@TheBaddus

Scarlett Bloomblight

Ti sembra di sentire il battito del cuore perfino nelle tempie mentre ti infili in fretta la canotta, come se quel pezzo di stoffa potesse davvero salvarti la vita. Il tuo sguardo incollato al fondo dello spogliatoio è l’unico argine rimasto tra te e il disastro. Poi, nella frazione di secondo in cui la tua voce riesce a uscire dalla gola senza spezzarsi, le parole ti sfuggono prima che il cervello possa supervisionarle. Ottimo. Doppio senso da manuale.

La sua risposta tarda un po’ troppo ad arrivare. Quando ti volti appena, cercando di sbirciare con la coda dell’occhio senza farlo notare, la vedi lì: seduta, i pantaloncini ancora in mano, lo sguardo basso fisso sul pavimento. Le guance leggermente arrossate. Sembra essersi persa per un momento, come se qualcosa l’avesse colta di sorpresa.

Ti chiedi se abbia notato il tuo disagio. Probabilmente sì. Era troppo evidente perché passasse inosservato. E ora, nel silenzio carico che si è creato, ti domandi cosa la stia passando per la testa.

Poi, finalmente, solleva lo sguardo verso di te. I suoi profondi occhi verdi sono guardinghi, ma non ostili. “Oh… beh… se fosse per me, farei sport tutti i giorni!” esclama con un sorriso un po’ impacciato. “Lo adoro. Mi aiuta a sentirmi... viva, credo. Ne ho proprio bisogno.”

È una risposta semplice, ma ha un’energia genuina. E anche se il rossore non le è ancora passato del tutto, sembra aver ritrovato il suo solito tono.

Proprio in quell’istante, la porta dello spogliatoio si apre con un lieve tonfo. Harper entra in silenzio, con il passo quieto e il solito atteggiamento raccolto. Ha il capo appena chinato e le spalle incurvate in avanti, come se volesse occupare meno spazio possibile. Si ferma sulla soglia e vi osserva.

Il suo sguardo, attento e curioso, si muove rapidamente tra te ed Emily. Ti colpisce la lucidità con cui sembra analizzare la situazione, esattamente come aveva fatto poche ore fa ai cancelli della scuola. I suoi occhi si posano su di te un attimo in più, come se cercassero una conferma alle sue deduzioni. Poi, senza cambiare espressione, solleva un braccio in un saluto rapido.

“Ciao!” dice soltanto, con il tono basso e laconico che la contraddistingue, prima di dirigersi con calma verso una panchina.

Non passa molto che la quiete si dissolve completamente: Alice arriva con il solito passo energico, seguita da Sasha che chiacchiera senza sosta, e Mei-Lin. Solo Eliza ed Ana sembrano prendersela con più calma e, per ora, mancano all'appello.

Edited by Loki86

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Nathan Clark

Corridoi scolastici, luoghi di perdizione

'Bosco... bello e terribile; cioccolata... yum e...', penso, ma poi il mio cervello si ferma un milionesimo di secondo: 'No. Aspetta... cos... ma no, dai... non può essere. Non è una che si fa avanti... non lei?!?'.

"Uhm... certo... perché no... mi sembra una idea... carina. Certo, molto carina. Così poi mi racconti tutto per... bene. Dopo la scuola, certo", quasi borbotto, ma non so davvero cosa pensare.

È davvero, davvero, davvero stranissimo anche solo immaginare una cosa del genere. Quindi non è di sicuro possibile.

Oppure, invece, sono nei guai. Guai grossi. Gigagrossi.

Certo, sicuramente non è così. Dai.

Le faccio un cenno di saluto e vado a cambiarmi, che è meglio. Così smetto di immaginarmi scenari assurdi.

comment_1916618

Scarlett Bloomblight

Lo spogliatoio con la temperatura più alta dell'universo

Dopo essermi infilata la canotta e seduta, lo sguardo fisso al muro, sento che non dovrei sbirciare, che non dovrei guardare per niente; ma una parte della mia curiosità è più forte di questo.

Non saprei dire se ho fatto il gesto migliore o peggiore della giornata: Emily è seduta, in intimo e con i pantaloncini ancora in mano. Il mio occhio guizza senza che io riesca a controllarlo, cercando di catturare ogni dettaglio di quell'immagine; io in compenso mi sento bruciare, come due mesi fa quando la ho vista sotto la doccia, come se qualcuno mi avesse acceso un fuoco nella pancia e le fiamme si stessero estendendo per tutto il mio corpo.

Annaspo in cerca d'aria, anche se fortunatamente lei ha lo sguardo abbassato.

Ca**o Scarlett, calmati. Calmati!

Il mio cervello connette: le guance arrossate, e come se fosse stata presa di sorpresa. Appoggio la schiena al muro, sento che riesco almeno a respirare, ma ho l'impressione di scottare in questo momento.

Aspetta... rossore... cavoli, sono proprio una cog****na... le ho praticamente sbattuto il culo in faccia per prendere la canotta e i pantaloncini... dio mio...

Riesco a fare un respiro più profondo.

Praticamente ho fatto la stessa cosa che ha fatto lei...

Per un qualche strano motivo trovo che "l'essere pari" sia divertente, un sorriso genuino si forma sul mio viso mentre mi volto verso di lei.

"Sentirti viva..." Ripeto le parole a voce più bassa, come se fosse per dirle a me stesso piuttosto che ad altri. "Beh, è una cosa bellissima. Le passioni ci distinguono, sono ciò che ci spinge avanti." Ciò che dico è reale, genuino.

Però ora rivestiti, ca**o...

Quando entra Harper, e sembra capire al volo la situazione come stamattina, non posso che provare una leggera inquietudine; come se in qualche modo il suo capire la situazione fosse una minaccia per il mio tesoro.

"Ciao." La saluto con un sorriso tornando la me di sempre, la maschera nuovamente calata sul mio volto, il fuoco dentro di me spento in un istante.

Mentre le altre ragazze entrano in spogliatoio io faccio finta di controllare qualcosa sul cellulare, quando invece sto riflettendo.

Sentirsi viva... e cos'è che fa sentire viva me? Mi sento come colpita da una freccia, totalmente spiazzata. Sul serio, ce l'ho io una passione?

Edited by TheBaddus

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Darius

Corridoi

Annuisco alle parole di Mei-Lin Vero, la prevedibilità è uno dei miei tanti pregi dico, e con un guizzo rapidissimo le pizzico il fianco

Cinque minuti... va bene, tutto per non sentire l'ennesima storia della sua vittoria...p dico, entrando nello spogliatoio maschile

Spogliatoi

Entro nello spogliatoio sbuffando, e mi cambio il più in fretta possibile; l'importante è non indossare la tuta al contrario e togliere la camicia, per il resto non mi interessa più di tanto cosa ho addosso e come

Ma per curiosità domando a tutti e a nessuno di quelli che sono nella stanza con me Ma a chi piace correre di lunedì mattina?

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Orion Kykero

Spogliatoi

Per fortuna il tragitto dal corridoio agli spogliatoi è breve, il che mi risparmia la tortura di essere da solo con Tyler a lungo. Ma come diamine fa ad essere sempre così dannatamente positivo? Non lo sopporto. Lo odio. E odio quello che so già mi succederà nel momento in cui inizierà a spogliarsi.

Tyler entra nello spogliatoio prima di me. Per fortuna siamo nel Vermont, uno stato sensato, quindi non devo preoccuparmi di espulsione o roba del genere nel momento in cui entrerò nello spogliatoio giusto. Questo non significa che sia semplice. Mi faccio coraggio, prendo un bel respiro ed entro.

Con la mia migliore espressione da "parlami-e-diventi-un-pariah-fino-al-college" mi tolgo i vestiti per indossare quelli adatti alla corsa. Sono girato, faccia verso il muro, cercando di ignorare ogni distrazione e finire il prima possibile. Devo stare attento quando mi tolgo la maglia, per evitare di rovinarmi il make-up, il che mi fa stare più tempo di quanto vorrei col petto esposto. Il binder nude aiuta, ma mi sento comunque trememendamente a disagio.

Solo quando ho finito, e mi sono messo orribili vestiti sportivi, che neanche io ritorno a prestare attenzione a quello che mi circonda. Tyler non si è ancora rivestito. cavolo. Sono altri addominali quelli? Come ha fatto a diventare ancora più definito? Sento le orecchie andarmi a fuoco e distolgo lo sguardo per calmarmi. Quasi riesco a farlo uscire dal mio campo visivo. Quasi.

Quello che cattura la mia attenzione, disperatamente alla ricerca di una scusa per NON fissare Tyler come un ebete pervertito è la domanda di Darius.

Credo sia solo sadismo da parte dell' amministrazione scolastica. Rispondo in tono sarcastico.

Edited by Theraimbownerd