"Si capishie! Io shono un graaaaande artista!"

Il nano, già più di là che di qua, finisce di ubriacarsi, ma come ogni buon alcolizzato che si rispetti, capendo che c'è da guadagnarsi ancora da bere, non cede al come etilico.

Jayla

allora se siamo d'accordo, direi che possiamo prendere un bel barilotto da qualche litro e ce lo portiamo con noi, così dopo le attività artistiche potremo brindare insieme. Che ne dici?

guardo poi meglio il viso e gli faccio una carezza sulla guancia e sul mento E questo bel faccino andrebbe ripulito mio caro. Te lo dico, con un faccino ripulito avresti il triplo della birra ed una ricompensa speciale.

Loren Oghman (Umano Chierico)

Qualche litro della migliore rossa, ovviamente. Un'artista deve essere ricompensato per i suoi sforzi, soprattutto se dimostra di saper ascoltare i consigli del suo mecenate. Dico al nano, cercando di dare manforte a Jayla: forse riusciremo a cavarcela con molto meno di quanto pensassimo.

Il nano pare decisamente confuso, girando la testa tra i suoi interlocutori, ma contento della birra e dal fatto che tutto sommato non sembrate poi così pericolosi!

"Ma certo! Andiamo!"

"Portiamoci il barilotto sì!"

"Certo che brindiamo insieme!"

"Sì, sì, me la lavo la faccia!"

"Certo, sono un artista io!"

"Ma certo che seguo i consigli dei miei mecenati!"

In meno di dieci minuti siete fuori dalla locanda, con due barilotti di birra sotto braccia, e il nano che pende dalle vostre labbra, diretti verso il mulino, con un solo dragone di spesa

Loren Oghman (Umano Chierico)

Sono sorpreso dall'esito del nostro scambio con il nano: convincerlo è stato decisamente più semplice di quanto potessi aspettarmi. Oltre che lavare il viso, io penso che un grande artista non dovrebbe avere tracce di barba. Soprattutto quando viene ricompensato in maniera tanto generosa. Dico mentre ci incamminiamo, tirando fuori l'ultima richiesta per il nano.

Quando parlate di barbe tagliate, vedete che si irrigidisce, ma cominciate a dirgli che si tratta di un discorso ipotetico, e pian piano lo spingete verso il mulino...

Entrate, sotto l'occhio giudicante della folle artista.

Scendete, con il nano che comincia a ripensare a tutte le scelte sbagliate della sua vita che lo hanno portato lì con voi adesso.

Arrivate al bassorilievo, e quando il Thord si rende conto che il bassorilievo raffigura un nano senza barba, comincia a piagnucolare.

Si gira a guardarvi, una singola lacrima gli riga la guancia sinistra.

"No. Per favore no..."

Jayla

guardo il nano piagniucolone e gli do una sonora sberla ALLORA!! poi lo abbraccio con tutto l'amore che ho quasi soffocandolo nel mio petto! E lo accarezzo e gli parlo nel orecchio, gli sussurro cose dolci, gli sussurro che ci sono alcune cose che vanno fatte, ci sono alcune cose che fanno male nel breve ma aiutano nel lungo, ci sono i colpi in testa che ti portano giù ed i colpi in culo che ti portano su, eppoi infine, infine dico, quando tu offrono da bere quando sei assetato nel deserto, non puoi farti troppe domande sul chi ti offre da bere. Accetti, ringrazi, e poi fai quel che ti chiedono di fare.

Un dolce sorriso compare sul mio viso quando poi con le forbici inizio a tagliare dalla base in modo da avere lunghe ciocche, vedrai che poi la potremo incollare, non preoccuparti nessuno se ne accorgerà.

Il nano piange, ma non ha la forza di controbbattere.

Poi ride e piange insieme. Una risata decisamente isterica.

Poi verso la fine ride soltanto, mentre tracanna direttamente dai barilotti tra una tagliata di ciocca di barba e l'altra.

Alla fine, l'immagine che Thord restituisce è orribile.

Non avete mai visto un nano senza barba, e guardandolo ora capite perché se la fanno crescere.

Mettete quindi davanti alla porta magica il nano senza barba, il costrutto, e lanciate l'incantesimo di Luce Diurna.

Tutto proprio come nel bassorilievo.

Un istante, e la porta comincia ad aprirsi, accompagnata da un urlo impaurito della padrona di casa e le risate ancora più isteriche del nano.

Un nano senza barba...

Loren Oghman (Umano Chierico)

La scena con il nano mi fa sentire in colpa. Forse avremmo dovuto pagarlo un po' di più. Ma, d'altronde, stiamo lavorando per il destino di questa città. Tiro un sospiro sconfortato, osservando poi mentre componiamo lo strano bassorilievo.

Come per magia, una porta si apre davanti a noi: la mitica stanza dei dragoni rubati, probabilmente. Signorina, da qui in poi la questione diventerà più pericolosa. Le consiglierei di rifugiarsi in casa, magari insieme a mastro Thord. Dico lanciando un'occhiata eloquente al nano.

Jayden

Con un po' di cura raccolgo tutte le ciocche di barba del povero nano, vittima sacrificale per farci aprire la porta, e le rimodello con un po' di colla e trucchi per ricreare una barba finta. Mentre ancora il nano è preso dai suoi attacchi, gliela metto addosso, cercando di attaccargliela con cura. Fatto. Esclamo. Giuro che era per una buona causa.

Jayla

do una pacca al nano, quando ignorando tutto il resto della stanza mi affaccio verso l'apertura che si è venuta a creare inspirando a pieni polmoni chi sa che odore sprigiona il tesoro più grande che sia mai esistito in città!

Scendete diversi piani sotto terra. Parecchi in realtà...

Quando arrivate alla fine delle scale, siete praticamente immersi nel buio. Senza una fonte di luce, non riuscirete a vedere più in là del vostro naso.

Davanti a voi, una porta enorme, non del tutto chiusa...