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I demoni che abbiamo dentro


Mezzanotte

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"Vi siete scelti proprio un bel posto"

Willie Strachan si soffia il naso con le dita e guarda i muri scrostati del camerino, percorsi da crepe e stucchi sbriciolati. Un tempo il Teatro deve essere stato un posto di gran classe, ma ora è abitato solo da topi e fantasmi. E futuri fantasmi.

Tu studi con attenzione il suo volto sfregiato: quell'uomo disgustoso ha detto che è stata una donna a ridurlo così, e ora lui le odia tutte.
Dovresti stare attenta. Porta una spada di foggia Iruviana sulla destra, tutte bandiere rosse per una come te, sempre intenta a cogliere il volere degli Dei nel soffio del vento, nelle voci che senti solo tu.

Una volta hai domandato a Setarra se era un dio o un demone.
La voce nella tua testa ha riso. Ti ha chiesto se pensi che esistano ancora, gli dei, dopo che avete fatto a pezzi il sole e spalancato i cancelli della morte.

"Sì un bel posto" rispondi. Ben nascosto, vicino all'università, piena di menti giovani e affamate pronte a credere.

Potresti far fare a pezzi questo ometto ripugnante dai tuoi seguaci anche adesso. Ti basterebbe un cenno.

Ma sarebbe un errore perché Willie Strachan è il maestro di scherma della famiglia Strangford.
Ricche industriali di Charhollow, le Strangford. Sangue antico e decaduto.
Scopafratelli, dicono al Consiglio. Ma ti hanno aiutato ad ottenere il Teatro e ora, ovviamente, vogliono qualcosa in cambio.

"Alvaran Rowan studia Fulminotecnica all'università di Charterhall, praticamente qui dietro" la richiesta non tarda ad arrivare.

"Deve sparire. Finché non lo diciamo noi. Un lavoretto facile facile per i tuoi ragazzi signorina Helene"

Willie Strachan si sporge in avanti e si pulisce le dita sporche su di te passandole più volte, lentamente, sul tuo petto.

Spoiler

So che il covo è segreto, ma lo hai ottenuto grazie al favore di Lady Strangford, quindi lei sa dove hai la tana.

 

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Senza battere ciglio guardo Willie negli occhi, mentre lui insudicia con la sua sporca mano da uomo misogino, la mia camicetta bianca.

“Bando alle ciance e dimmi tutto quello che dovremmo sapere su di questo Alvaran.”

Indico la platea con il mento, anche se dall’interno del camerino potrebbe essere difficile guardare giù; ma mugolii e preghiere sommesse arrivano a farsi sentire, quindi è ovvio che qualcuno dei miei ragazzi si trovi al piano terra.

“Togliamoci subito il sassolino dagli stivali e ringraziamo la famiglia Strangford come si deve per tutto ciò che ha fatto per… Noi.”

Passo una mano fra i capelli, mentre una ciocca mi cade sugli occhi, cosa che mi irrita visibilmente e con un gesto stizzito tento di rimettere tutto in ordine: è facile intuire che sia un tic o qualche scherzo del genere.

Nonostante il visibile problema che porto, faccio finta di niente e lo osservo freddamente in attesa di valide informazioni.

 

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"Vi comunico quello che mi hanno detto di dirvi le mie signore" dice Strachan, "e cioè vogliono che voi prendiate in custodia il giovane Rowan e lo teniate al sicuro fino a nuovo ordine"

Continua a tormentarsi la cicatrice con il dito e capisci che non fa salti di gioia ad essere il cagnolino delle Strangford, ma immagini che quello che lo pagano aiuti a sopportare il dolore. 

"Perciò metti a lavoro i tuoi fanatici e bada bene: al giovane rampollo non devono essere inferti danni.. permanenti"

Si alza per togliere il disturbo. 

"Fate bene il vostro lavoro e verrete ricompensati. Deludete le Strangford e io stesso aggiungerò i vostri fantasmi a quelli che sicuramente già infestano questa topaia decrepita"

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Senza distogliere lo sguardo, attendo che se ne vada dal camerino, assorta nei miei pensieri.

Tutto quello che abbiamo oggi, lo dobbiamo alla famiglia Strangford. Tutto quello che sarà nostro un domani, lo dovremo a noi.

Seduta in maniera composta, osservo la custodia del mio violino. Ho voglia di suonare, mi aiuta a pensare. E dopo qualche lungo minuto di silenzio immoto, con lo sguardo perso e la mente altrove, mi alzo e mi preparo.

Comincio a suonare dall’interno del camerino, per poi uscire sul balconcino, come se fosse un momento da palcoscenico.

Il balcone è completamente all’oscuro e solamente dai camerini proviene una luce fioca che staglia la mia figura, riconoscibile appena.

Suono un pezzo malinconico, con un crescendo sul finale dove non trattengo le mie emozioni e quasi perdo il controllo, lasciando che la musica mi trasporti completamente.

Al termine dell’esecuzione, sembro una pazza squinternata. Occhi gonfi di lacrime, capelli spettinati completamente, voce tremolante.

“JOHN! VIENI DA ME! ABBIAMO UN LAVORO DI CUI DISCUTERE… E PORTA QUALCUNO DEI RAGAZZI!”

Rientro di getto, buttandomi sulla sedia, adagiando il violino su di una mappa di Doskvol, puntando gli occhi e qualche pedina in legno sul Teatro Etereo, alcune strade che portano all’università e l’università stessa.

In un sussurro, quasi tra me e me: “Setarra, se hai qualcosa da proporre, questo è il tuo momento.”

Modificato da Maiden
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"Ti stai dando da fare, mia piccola Talitha. Me ne compiaccio. Attenta a volare troppo vicino al sole con le tue piccole ali di cera però, potresti bruciarle" 

la voce suadente di Setarra invade i tuoi pensieri. Sospetti sia sempre attorno a te, anche quando tace. Si diverte a vederti arrancare fra le difficoltà, o forse qualche oscuro patto gli impedisce di dirti di più? 

"Ti ho chiesto consiglio!" ti lamenti, ma lui non si scompone.

"Te l'ho appena dato"

John e un paio di ragazzi ti raggiungono. Lui è il capo della tua cricca. Un brillante studente dell'università prima di divenire il primo dei tuoi fanatici.

Le tue piccole anime. Sono molte e diverse le strade che portano alla Nuova Luna: curiosità, paura, solitudine, necessità. Tu gli procuri quello di cui hanno bisogno, e in cambio loro ti aiutano a compiere il grande disegno che ti senti chiamata a completare.

Qualunque esso sia.

"Comandi Maestra" 

John è di fronte a te, smanioso di compiacerti.

Ti offrirebbe la sua vita seduta stante, se solo gliela chiedessi.  

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Appoggiata con le mani sul tavolo, il volto serio e gli occhi puntati sulle pedine, senza neanche guardarli entrare:

”Dovete trovarmi una persona. Alvaran Rowan, studia fulminotecnica all’Università di Charterhall. Una volta trovato, studiate i suoi spostamenti e dove potremmo andare a prenderlo. Starà con noi per un po’. Che sia chiaro fin da subito: non gli torceremo più di qualche capello.”

Mostro le pedine sulla mappa, messe solo nei punti nevralgici.

“Individuate un buon punto e l’ora giusta, non studierà certamente notte e giorno in compagnia di qualcuno. Lo andremo a trovare lì. Se non ci sono domande… Andate.”

Sbarazzo con un colpo rapido il tavolo è li guardo negli occhi, in attesa.

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Non se lo fanno ripetere due volte, le tue piccole anime. 

E per i fanatici non è difficile reperire informazioni sul ragazzo dacché Alvaran è uno degli studenti più in vista dell'università di Charterhall. Certo aiuta che sia giovane, bellissimo, e il rampollo di una delle famiglie più importanti di Doskvol. I Rowan infatti siedono nel Consiglio Cittadino da dove proiettano grande influenza.

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In breve John ti informa che il moccioso ha quindici anni ed è già un prodigio della Fulminotecnica. Tanto si dice l'Imperatore lo voglia nel suo corpo dei Paggi d'Alcova. Ma queste sono solo voci, certo invece è l'interesse che hanno i Folgoratori per l'enfant prodige. Non è difficile trovarlo perché segue diligentemente le lezioni, anche se più di una volta è salito in cattedra per confutare le teorie dei suoi professori.. e tenere lezioni al loro posto.

è sempre attorniato da un codazzo di ammiratori e da un tipo allampanato dagli occhi bistrati e dalla pelle scura con baffi a manubrio e bastone da passeggio. Il ragazzo sembra detestarlo, ma a quanto pare non ha il potere di scacciarlo.

A meno che non lo si voglia prendere all'università fra tanta gente o alla magione dei Rowan, restano i viaggi che fa in carrozza: é abitudinario, puntuale, non cambia mai i percorsi. Forse non sospetta quanti occhi ha addosso. Oppure ci è abituato. 

 

Modificato da Mezzanotte
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Quando tornano, mi trovano sul balcone, con un paio di lumini accesi, in religioso silenzio, mentre osservo i miei uomini che si stanno adoperando per rendere il pianterreno un luogo più ospitale.

Il teatro giace ancora in pessime condizioni e solamente un grosso colpo di spugna, denari e forza lavoro potranno rendere questo luogo, degno di essere dedicato al Re Arso.

Una volta rientrata, chiusa la grande finestra che da sul balcone e serrate le tende, ascolto con fare attento ciò che mi riferiscono, mentre verso in un calice d’argento di altri tempi una grande quantità di vino rosso speziato, che alzo al cielo e che poi pongo a John.

Lui conosce la pratica, così come il resto della ciurma: il bicchiere deve essere passato e bevuto in parte da tutti i partecipanti.

Il senso della pratica è strettamente legato alla condivisione, dove ognuno è pari e nessuno deve bere in modo preponderante. Terminata la disamina, il calice deve tornare a me con l’ultimo sorso di vino ancora rimasto, segno di rispetto nei miei confronti.

“Chi è il suo cane da guardia? Il tipo baffi e bastone. Lo conoscete?”

Finisco il vino e lascio il bicchiere sul tavolo, con accanto la bottiglia da cui l’ho versato. A passi lenti mi dirigo verso una vecchia poltrona, posta in un angolo. Mi siedo accavallando le cosce e mi accendo una sigaretta che estraggo da un portasigarette in latta di buona fattura. Una volta accesa, la sigaretta, la pongo su di un lungo bocchino in bronzo e comincio a fumarla lentamente, con lunghi tiri e relative fumate.

 

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John beve, grato, poi passa il calice.

"No Maestra, ma escludiamo faccia parte dell'università perché nessuno lì lo conosce o lo ha mai visto. Inoltre sembra interessato solo al ragazzo. Forse è il suo precettore. Voi chi credete che sia?"

Il calice torna da te. Tutti hanno bevuto.

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“È un guaio, di quale entità però non saprei definirlo. Probabilmente deve tenere al sicuro il ragazzo. E se i Rowan si affidano ad un solo uomo… Vuol dire che il suo lavoro sa farlo: eccellentemente direi.”

Finisco la sigaretta e tolgo il bocchino, buttando il mozzicone a terra e calpestandolo con il tacco largo dello stivale che indosso. Il bocchino lo appoggio ad un posacenere di pietra colorata dall’aspetto signorile ma consunto.

”Dunque, mi avete parlato della carrozza. Il suo fido sale e scende con lui? Chi è il cocchiere?”

Mi siedo ora stringendo le gambe al petto, ondulando appena avanti e indietro, con gli occhi grandi e persi nel vuoto, come se mi stessi figurando qualche scena in mente.

“Sí, parliamo di questa carrozza, datemi tutti i dettagli. É sempre la stessa carrozza? Da dove parte, con chi parte, chi la porta, chi sale, chi scende, che strade prende ed i cavalli? Sono sempre loro? Poi, se avete notato altro, sputate il rospo.”

Sorrido ai miei uomini, guardandoli uno ad uno.

 La calma è la virtù dei forti, Talitha. Non cedere. Continua. Stiamo andando bene. 

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Il tuo sodale si appoggia con la schiena al muro decrepito, le braccia conserte, e sembra rimuginare sulle tue parole. 

A lui il tipo con i baffi è sembrato un vecchio, ha pure bisogno di un bastone per camminare!

Dal gilè con lo stemma dell'università a cui è regolarmente iscritto, come la maggior parte dei tuoi seguaci, estrae il taccuino dove ha preso diligentemente appunti: è un tipo preciso.

"Carrozza nera, vetri oscurati, trainata da due paia di cavalli"

Uno della cricca fischia sommessamente: cavalli! Non se ne vedono tanti. Nutrirli è molto costoso in un mondo in cui coltivare piante è una sfida grazie al sole infranto. Persino i carri delle Giubbe Blu, la guardia cittadina di Doskvol, sono trainati da lunghe file di robuste capre akorosiane, bestie assai più frugali.   

Ma perché stupirsi? I Rowan sono ricchissimi.

"Cocchiere più valletto. Dentro la carrozza non possiamo dire per via dei vetri, ma scendono sempre solo il ragazzo e il baffo"

"La carrozza lascia la tenuta dei Rowan a Brightstone e attraversa il ponte d'Opale per arrivare all'università. Sempre alla stessa ora. Segue sempre lo stesso percorso, anche se gli orari di ritorno possono variare, dipende dagli impegni del ragazzo"

"Il cocchiere e il valletto sembra vivano nella tenuta ma attendono fuori dall'università per tutto il tempo delle lezioni. Non lasciano mai la carrozza, si portano il pranzo dietro"

"Maestra" si intromette il tipo che ha fischiato, "se dobbiamo rapire il giovane Rowan perché non farlo per la Luna Nuova? Certo il suo riscatto potrebbe fruttare una cifra principesca. Vadano al diavolo quelle scopafratelli delle Strangford. Il Re Arso deve avere la precedenza! Prendiamo il moccioso, trattiamo direttamente con i Rowan per il suo rilascio. E se rifiutano le nostre condizioni glielo rimandiamo indietro a pezzettini!"

Un coro di assenso sale dalla cricca.

Buon vecchio Ted Talking: è studente fuoricorso da così tanti anni che ormai tutti lo chiamano il Nonno. Odia visceralmente i secchioni come Alvaran, assai meglio dotati di lui nell'intelletto e favoriti dalla nascita. 

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“La tua buona idea, Ted, la useremo per qualcun altro. Questa volta stiamo alle regole, perché altrimenti non avremmo un tetto sopra la testa! Il Teatro Etereo vive con noi e sapete bene da chi proviene. Rispetto con chi ci ha dato rispetto, addirittura prima di molti altri.”

Guardo Ted per vederne la reazione, che comprenda le mie parole dette con calma e gentilezza: qualcuno deve pur spiegargliele le cose, dopotutto.

“Il cocchiere ed il valletto, che ne dite di lavorare su di loro? Non dico di immischiarli, saranno in qualche modo fedeli ai Rowan, ma… Di sostituirli? Siamo in grado di farlo, per portarli dove desideriamo?”

É palese che mi stia interrogando a voce alta. Ma li guardo tutti, uno per uno. Schizzo in piedi e seria comincio a camminare tra loro, in attesa.

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"Potrebbe funzionare Maestra" 

è John a parlare per tutti. 

Sarà abbastanza scuro all'esterno. Vivere in un mondo di tenebre eterne ha i suoi vantaggi, dopotutto. E poi fa freddo, ci si veste pesanti.

Spoiler

ok, siamo in fase di pianificazione. Illustra a grandi linee quale è il piano che hai in mente.

 

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"Dunque..."

Spoiler

Dimmi quanto posso spingermi con la fantasia, visto che non ho ancora impostato un quadro sulla fattibilità di certe cose come quella che sto per scriverti: in più, dimmi se le cose devono essere descritte più o meno di quanto sto per fare, per cercare di non inceppare il gioco - so che vuole un flow molto fluido e che certe questioni potrebbero essere bypassate ma dimmi te quanto devo scendere nella tana del Bianconiglio così ci allineiamo.

Ho immaginato che per prendere alla sprovvista la scorta dei Rowan, ci sia bisogno di qualcosa di grosso per disorientarli; ho pensato che, essendo gli Strangford membri del Consiglio Cittadino, potrebbero avere qualche Giubba Blu alle loro dipendenze.

Magari, tramite questo contatto facile, riuscire abbastanza facilmente a prendere una carrozza delle Giubbe Blu e con un travestimento, tentare di portare il cocchiere ed il valletto via dalla carrozza dei Rowan, per un increscioso problema a cui dovranno rispondere direttamente al Comandante della Guardia, Clelland.

Appena montati sulla carrozza delle Giubbe Blu, i due prigionieri potrebbero venire drogati per fargli perdere i sensi e per condurli altrove, dove potrebbero venire liberati in cambio di buone informazioni sui Rowan.

Cammino tra i miei uomini, sfiorandoli, a capo basso, mentre con la mente vago altrove per cercare una buona soluzione. Nel frattempo, accendo qualche candela e gioco con le fiamme di ognuna di esse, sussurrando quasi tra me e me: "Attenta a volare troppo vicino al sole con le tue piccole ali di cera però...".

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Dunque decidi che occorre procurarsi un mezzo con delle divise delle Giacche Blu e incarichi le tue piccole anime della cosa anche se al momento non hai risorse per agevolare l'operazione.

Questo rende la cosa una mossa audace, non c'è che dire (ti do il dado bonus per il fegato -o l'incoscienza- dell'iniziativa).

Spoiler

Al lancio ottieni un 3 ed un 1. Un fallimento pieno.

Una parte dei tuoi ragazzi, compreso John, vengono arrestati in flagranza di reato mentre provano a sottrarre materiale alla guardia cittadina.

L'efficacia di alcune tue azioni nel prossimo Colpo potrebbe essere ridotta. Questa situazione perdurerà finchè i ragazzi non tornano liberi (creiamo un orologio da quattro settori) o tu cerchi di reclutare nuovi adepti all'università.

Inoltre prendi -1 nei confronti delle Giacche Blu.

Non hai denaro per corrompere la guardia cittadina, quindi non puoi ridurre i soprammenzionati effetti negativi.

Se vuoi ti concedo di chiedere l'intercessione delle Strangford con il cappello in mano. Loro potrebbero annullare gli effetti negativi (comunque non ottieni divise e carrozza) al costo di -1 nei tuoi rapporti con loro.

 

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Vago per il camerino inviperita, come un leone a cui è stata sottratta la libertà. Rovescio a fatica il tavolino su cui si trovava la mappa, le pedine, le mie sigarette. Lancio alcune candele ancora accese, spremendole tra le mani, contro il muro. E picchio violentemente i palmi sulle mie cosce, quasi come se fosse una punizione.

Non sono abituata a perdere… E perdere così male mi rende iraconda.

Mi adagio sulla mia poltrona, mentre cerco di compormi un minimo, se entrasse qualcuno in questo momento potrebbe temere di avere a che fare con una banshee.

“Era tutto, dannatamente, troppo facile.”

Dico a me stessa, facendo sentire la mia voce ad un tono normale.

Sospiro forte, mentre con lo sguardo cerco la nicotina di cui mi nutro in casi come questo.

Le sigarette versano a terra, mentre dei fiammiferi neanche l’ombra.

Comincio a mangiarmi le unghie delle mani, in preda ad un raptus che a malapena contengo, perché lo scotto di questa situazione mi si annoda in gola e non mi fa respirare.

Chiudo gli occhi, mi massaggio le tempie con la mano che mi copre le palpebre, faccio respiri profondi nel tentativo di darmi un contegno.

Quando vuoi una cosa ben fatta… Devi essere te stessa a farlo.

Con la coda dell’occhio, noto il grande specchio in cui ci si preparava con trucco e parrucca per uscire in scena.

Mi ci avvicino, passando un dito sul di esso, impolverato. Disegno una grande A di Alvaran sul vetro e poi, prendendo un panchetto ed accendendo un buon lume, mi metto di buona lena a truccarmi: la mia intenzione è quella di coprire le mie evidenti occhiaie e di darmi un’aria meno strampalata, anche se al tempo stesso non desidero essere più appariscente: semplicemente, cerco di correggere i miei difetti, senza strafare.

Un motivetto mi sovviene, mentre stucco e rivesto il mio restauro e lo canticchio a bassa voce, fino a quando non ho finito. Questo mi ha in qualche modo tranquillizzata, ed adesso manca soltanto qualcuno dell’università che mi accompagni, facendomi da spalla: uno dei ragazzi al piano di sotto andrà benissimo, magari qualcuno che ha partecipato alle stesse lezioni di fulminotecnica a cui ha partecipato recentemente anche Alvaran.

Anzi…

Sposto i grandi drappi neri usati come tendaggi per il balcone e lo apro; esco, arrivando alla balaustra.

“QUALCUNO DI VOI, GIOVANI MENTI BRILLANTI… HO BISOGNO DI QUALCUNO CHE SI INTENDA DI FULMINOTECNICA, CHE MAGARI NE SEGUA I CORSI ALL’UNIVERSITÀ! E CHE SIA IN GRADO DI INSEGNARMI QUALCOSA!”

Rimango attaccata alla balaustra, spero che qualcuno risponda positivamente.

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Orologi: le piccole anime escono di prigione 0/4

***

L'idea di rubare materiale alla guardia cittadina si è rivelata pessima. John e una parte dei ragazzi sono stati arrestati e tu sei troppo orgogliosa per ricorrere all'aiuto delle Strangford chiedendogli di rimediare ai vostri errori.

Fortunatamente la tua sfuriata avviene nella relativa sicurezza del camerino: non credi farebbe una buona impressione ai tuoi seguaci -o meglio ai pochi che ti sono rimasti- vederti alterata e senza il controllo della situazione.

I ragazzi sotto la balconata si scambiano occhiate smarrite. 

"Maestra, io frequento il corso di Letteratura Erotica Iruviana" si scusa uno dei tuoi più feroci fanatici, Loyal, aggiustandosi i poderosi occhiali da miope sul naso (è cinque anni fuoricorso, poverino, sebbene studi con grande vigore la materia chiudendosi in continuazione nel gabinetto per concentrarsi meglio), "e il campo del Nonno è l'Apriorismo speculativo Skovlan"

"E allora? Che hai contro l'apriorismo?" si offende Tedd.

"Insomma.. che vuoi capirne tu di fulminotecnica! Credi siano dei topi che corrono dentro delle ruote ad alimentare le Barriere!"

"Zitto, segaiolo sfigato, come ti permetti? E poi sono criceti!" e gli molla un calcio sugli stinchi.

Loyal per tutta risposta gli salta addosso e prende a tirargli il pizzetto alla moda.

"chiavo più di te!" si difende con furore

"sì, nei tuoi sogni. Magari con una mummia Iruviana!"

Stai per metterti le mani nei capelli. 

"Non pensano ad altro, come tutti i maschi" tira su col naso Roren, una delle tue poche seguaci di sesso femminile.

A lei gli uomini non piacciono. Il fatto che non si depili e pubblichi continuamente saggi sui clan matriarcali delle Isole del Pugnale ti ha sempre dato da pensare. Però è sveglia, la ragazza.

"Perché non sfruttarlo, Maestra? Le lezioni di Fulminotecnica sono aperte a tutti e Alvaran ha i testicoli, no?", argomenta.

"Forse non dobbiamo prenderlo. Potrebbe bastare lasciarlo venire."

Loyal smette di tirare il pizzetto del Nonno.

"c'è un doppio senso vero?" chiede improvvisamente molto interessato. L'antica letteratura Iruviana lo ha reso estremamente abile nel cogliere parallelismi semantici.

"Solo nella tua testa, porco" ribatte la ragazza disgustata.

 

Modificato da Mezzanotte
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Il buon vecchio mestiere… Forse più vecchio del Re Arso stesso.

“Abbindolarlo, Roren?”

Abbasso il capo, mentre socchiudo gli occhi ed inspiro.

”Avrà i suoi desideri… Vediamo se gli interessa metterli in pratica. Allora che qualcuno in grado mi conduca direttamente nelle aule dove si tengono le lezioni di fulminotecnica. Vedrò direttamente con i miei occhi questo prodigio.”

Tutto quello che ho detto, non è stato urlato, sembrava quasi fosse più per me che per esternarlo ai più.

“CHE QUALCUNO MI ACCOMPAGNI ALL’UNIVERSITÀ!”

Fino a quando non avrò un quadro più preciso, non riuscirò a fare di meglio da qui. Ho bisogno di vederlo, capirlo… Studiarlo.

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Inviato (modificato)

Dunque, grazie ai tuoi fanatici, inizi a frequentare l'università di Charterhall che più di un corpo unico è un insieme di Collegi.

Quello di Fulminotecnica ha sede in una torre, nei pressi di quelli di Tecnologia, Spettrologia e Alchimia di cui in effetti è una specie di sintesi. 

Ma non devi neanche entrare in aula  perché -Roren te lo indica- nel cortile Alvaran Rowan sta arringando una piccola folla di studenti adoranti sulle potenzialità infinite della fulminoscienza. Il ragazzo stesso sembra animato dal fulmine per via dell'oratoria passionale e lo sguardo spiritato.

Modificato da Mezzanotte
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