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Prologo: Paura, Freddo, Morte


Plettro

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Il Capitano ascolta i numerosi rimproveri che gli vengono rivolti, limitandosi ad annuire senza guardarvi direttamente negli occhi.
"Mi scuso per la mia debolezza... In futuro farò di meglio, anche se spero che non ce ne sarà necessità." Dice, infine, per poi aggiungere qualcosa, "tuttavia il rito ci sarà comunque, a meno che non vi causi un vero e proprio fastidio. Mi permetto di insistere." La sacerdotessa, nonostante le rassicurazioni, fa un cenno di approvazione di fronte agli ordini.
Poi, quando Polyd si avvicina al capitano e gli rivolge la fatidica domanda, l'anziano risponde guardandolo, inizialmente, negli occhi per pochi, quasi blasfemi, istanti. Uno sguardo che tradisce indecisione su quale risposta dare al primo della Triade.
Poi, lo distoglie. "Sono certo che tutti voi soffriate molto delle miserie di noi mortali, sicuramente di molte più volte di quanto il mio vecchio cuore avvizzito sia capace. Vi ringrazio di tanta premura, e mi dispiace se il mio comportamento vi reca offesa. Troppi uomini persi in troppi anni di servizio, alla lunga diventa difficile provare dolore per i miei sottoposti." 

Poi, dalla nebbia emerge un'altra piccola imbarcazione, con a bordo un gruppo di uomini in abiti di pelle nera. 
"EHI! TUTTO BENE LASSU'? COS'ERA QUELL'ESPLOSIONE?" Grida uno di loro portandosi le mani ai lati della bocca, il capitano corre a rispondergli, interrompendo il momento di tensione che si era creato "SIAMO STATI ATTACCATI! COM'E' LA SITUAZIONE A TERRA?" "DOVE SONO I BRANCHIATI?" "MORTI, QUALCUNO E' FUGGITO. ADESSO RISPONDI! ABBIAMO BISOGNO DI ATTRACCARE!" "NON SE NE PARLA, A TERRA ABBIAMO GIA' ABBASTANZA PROBLEMI, ORA!"

Il Capitano rimane in silenzio, la sua espressione è furente. Poi vi guarda. E così fa la sacerdotessa. Il guerriero di Taoiseach. I marinai.

Spoiler

Scusate per l'attesa, per un pò non dovrei avere più problemi. Prossimo post, la notte del 2 Novembre

 

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Boruma

No, non ci sono problemi. Può semplicemente attendere: come ha detto anche lei, capitano, abbiamo altre priorità. Dico all'uomo, sapendo di essere l'unico tra i miei fratelli a trovare qualcosa di sbagliato in questi momenti. Non è una battaglia che vale la pena di essere combattuta. Non sono convinto dalla risposta del capitano, ma abbiamo altre priorità: veniamo infatti raggiunti da una nave da Werth, che ci nega il permesso di attraccare. E vedendo gli sguardi dei marinai capisco di non potermi sottrarre a questa incombenza, per quanto non mi piaccia. Mi avvicino alla balaustra, sperando di essere ben visibile, prima di rispondere alla nave a pieni polmoni. Che genere di problemi? Abbiamo solo bisogno di un po' di scorte per il viaggio. Dico, aggiungendo Ma se volete cacciare i figli e le figlie dei Reggenti ne prenderemo atto. È un vero peccato, fratelli: avremmo potuto dargli una mano. Concludo, facendo sempre attenzione a farmi sentire. 

Master

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Prova di Carisma con +2 per convincerli a farci sbarcare. Dovrei poter applicare il mio terzo fatto. 

 

Modificato da Ian Morgenvelt
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La piccola ciurma dell'altra nave rimane in silenzio. Poi i vari membri cominciano a chiaccherare tra di loro, per decidere il da farsi: è chiaro che non vogliano farvi scendere, né che trovino molto convincente Boruma. 
E' già sufficientemente assurdo che i figli dei Reggenti siano scesi da Itosa, che poi si trovino su una nave mercantile proprio nel momento del bisogno di questi poveri marinai è semplicemente ridicolo. 
La nebbia fitta non aiuta, e di Boruma vedono solo i suoi capelli di fuoco, cosa abbastanza comune in una nave di Eefret.

"CHE STR*NZATA! GIRATE A LARGO, ABBIAMO GIA' ABBASTANZA PROBLEMI. SE ATTRACCATE, SARANNO GUAI." Detto questo, la nave continua ad andare a largo. 
Il Capitano si rimette a gridare, "MA DOVE STATE ANDANDO?!" I membri della piccola imbarcazione rispondono quasi all'unisono, recitando un breve ma efficace motto di quella che potrebbe essere la loro organizzazione "A CACCIA!"

Il vecchio Eefret poi vi guarda, la sua espressione è difficile da decifrare "Forse sarebbe... Stato meglio mostrare più polso. Spero che non ce ne sarà bisogno una volta attraccati, dove potranno vedervi in viso." poi si rivolge ai suoi ufficiali ancora in vita: "Forza, rimettete gli uomini a lavoro. Dite loro che tra poco arriveremo al porto. Poi, se le potenze lo vorranno, potremmo finalmente recuperare."

E, detto questo, la nave si mette in partenza.

@Ian

Spoiler

Prova fallita (sfiga) e non ho fatto valere il Fatto.

xTutti

Spoiler

Scusate per l'attesa. Metto un'altro Checkpoint la notte del 10 Novembre

 

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Boruma

La nebbia non aiuta il mio tentativo, ma gli "inviati" di Werth si allontanano in mare, dandoci modo di attraccare in ogni caso. Non so quanto sarebbe servito, capitano: non mi sembrano molto disposti a ragionare. Non ci resta che sperare che una volta a terra vada tutto per il meglio. Dico al capitano, cercando poi Selestia sulla nave: ho già sentito le mie ferite rimarginarsi e ho visto i marinai stare meglio, ma la famiglia Taldoran potrebbe avere ancora bisogno dei suoi doni. Sorellina, potresti venire assieme a me sotto coperta? Le chiedo quando la trovo, aggiungendo Voglio assicurarmi che gli altri passeggeri stiano bene. Quel capitano... Non penso che farà qualcosa per aiutarli, non dopo aver visto come si è comportato durante lo scontro. 

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Nethri

Osservo la scena senza intervenire. In fondo i mortali hanno sempre bisogno di un segno, altrimenti chiunque potrebbe spacciarsi per noi. Mentre il capitano da ordini ai suoi uomini mi avvicino alla sacerdotessa é sempre così? domando indicando il capitano oppure siamo noi a causargli questo malessere?

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I marinai si mettono subito a lavoro. La nave, stancamente, riprende ad avvicinarsi verso la costa. Di lì a poco sarebbero arrivati al porto dell'isola.
Nel frattempo, la sacerdotessa risponde alla domanda di Nethri, approfittando dell'allontamento del Capitano il quale si era avvicinato alla prua per cercare di scrutare il porto, per quanto possibile.
"Da quel poco che lo conosco, il Capitano è un uomo che ha amore solo per se stesso, sua figlia e la sua posizione. A volte penso che non tema neanche gli dei, finché non se li trova davanti, certo..." dice scrutandolo con fastidio, "Ama circondarsi di gente capace, ma che non ha alternative. Io sono finita qui perché... Non sono più ben voluta nella mia vecchia congregazione e mi ha dato l'opportunità di imitare il mio signore grazie ai suoi viaggi. E lo stesso vale per il guerriero di Taoiseach, che vorrebbe la mano di sua figlia ma che è costretto a pagare la sua dote servendo come guardia del corpo. Tuttavia... Non credo voglia il male altrui. E' solo troppo egoista per interessarsene." 
 

Spoiler

Checkpoint la notte del 12 Novembre. Il prossimo post si arriva a Werth.

 

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Boruma

Va tutto bene? Sei forse stata ferita anche tu durante lo scontro? Chiedo a mia sorella mentre ci dirigiamo sottocoperta: il suo atteggiamento apatico non è normale. Non dovresti trascurare le tue ferite. Aiutare gli altri è importante, ma non puoi farlo se anche tu hai bisogno di riposare. 

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Selestia

Seguo Boruma in silenzio fin sotto coperta.

Grazie. Ma la ferita che ho non curabile con i miei poteri. Afferro la mano di Boruma. Perchè è qui. Sollevo al sua mano e la premo al mio petto. Io non ho mai ucciso nessuno, non ho mai causato la morte di nessuno... fino ad oggi. Ha poca importanza per me se fossero morti, civili o altro. Erano dei mortali a cui IO ho tolto la vita, pur avendo altre opzioni.

Mi spingo contro la mano di Boruma. Io non sono come te o nostra sorella. Per cui uccidere è normale o l'unica possibilità. C'è sempre un'altra possibilità... e poi vengo anche sgridata. ormai non posso farci nulla. È esperienza anche questa, anche se ne avrei fatto volentieri a meno, però può essere utile per migliorarmi e  controllarmi di più.

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Boruma

Piego lievemente la testa quando mia sorella parla di una ferita non curabile, ma la sua spiegazione è sufficiente a far svanire i miei dubbi. Oh, giusto. Lei non si è mai trovata in una situazione simile: uccidere non è mai semplice, anche se si tratta di un mostro come quelli che abbiamo affrontato. Mi dispiace, sorellina: uccidere un mortale non è mai un compito semplice, anche per persone come me o Nethri. Non devi vergognarti per i tuoi sentimenti: nessuno nasce come un guerriero esperto. Dico a Selestia, aggiungendo Capisco che ora tu voglia solo restare da sola e riposarti, ma altre persone hanno bisogno di te. Ed è nostro dovere aiutarle: al contrario loro, noi abbiamo gli strumenti per risolvere i loro problemi. Cerca di farti forza, sorellina: quando avremo rassicurati la famiglia ti lascerò da sola. Ci possiamo pensare noi altri a gestire le operazioni di sbarco. 

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@Ian Morgenvelt e @Albedo 

Spoiler

Le due Potenze minori vanno sottocoperta, per controllare come stanno i passeggeri. Al vostro arrivo, una pozza d'unto riprende forma, rivelando di essere sempre stato lo sferico Derain dell'Unto: un ottimo nascondiglio. Invece, l'Alabwab è sempre rimasto a sedere, e al vostro arrivo si limita ad alzarsi in piedi.
Anche la famiglia Taldoran sembra perfettamente in salute: la madre stringe la bambina piangente tra le braccia, mentre il padre è sempre rimasto al loro fianco, armato di un misero pugnale. Al vostro arrivo, tutti e tre tirano un sospiro di sollievo e vi vengono immediatamente incontro.
Cosa è successo lassù? C'è stato uno scontro, state bene? Chiede la madre, preoccupata per la salute delle due potenze. Nessuno dei due genitori presta attenzione alle armi leggendarie di Boruma, l'adrenalina è ancora troppa per prestare attenzione a certi dettagli.

Invece, l'Alabwab si avvicina alle vostre spalle e comincia a parlare con voce cavernosa. Voi quindi siete Boruma, l'Amico dei Mortali. E immagino che la giovane donna che vi accompagna non sia altri che Selestia. Sono contento che voi siate qui, su questa nave. La battaglia non sarebbe mai stata vinta, altrimenti. Ciò renderà la mia missione più semplice. Mi chiamano Alab'rat, sono anch'io in viaggio verso il Conclave per conto del Cancelliere di Waihind. Ho ragione di credere che i nostri sentieri si siano intrecciati per un motivo.

Come di consuetidine per gli Alabwab, questo individuo sembra privo di qualsiasi forma di educazione ed è sicuramente poco dotto riguardo le convenzioni sociali delle razze più comuni: senza avervi salutato o darvi neanche il tempo di presentarvi, sta già insinuando che voi due, figli degli Dei, dovreste dargli una mano. 
Credo che la nostra nave sia attraccata. Dobbiamo scendere, in quanto il tempo è poco. Vi chiedo di seguirmi. Ed esce da sottocoperta.

La sacerdotessa rimane interdetta alle parole di Polyd, le quali sembrano inquietarla profondamente, nonostante faccia del suo meglio per non darlo a vedere.
Il viaggio prosegue calmamente: man mano che vi avvicinate, altre navi emergono dalla nebbia, ma non sono altro che relitti semi affondati o piccole imbarcazioni alla deriva, la cui ciurma è composta solo da cadaveri degli stessi infetti che vi hanno assaliti. Hanno provato a fuggire. 
Lo scenario è abbastanza cupo: tra le poche imbarcazioni che ora è possibile ritrovare, parecchie tra queste sono danneggiate mentre altre hanno preso fuoco, e sembrano in procinto di colare a picco. 
Da qui, la città sembra essere diventata una città fantasma: la celebre torre dell'orologio di Werth vi dà il benvenuto, ancora intatta nonostante tutto; ai suoi piedi innumerevoli edifici grigi e apparentemente privi di vita. Di alcuni di questi non rimangono che scheletri anneriti: segno che c'è stato pure uno o più tentativi di appiccare un serio incendio.
La larga via che va a ridosso del porto è costellata di falò; corpi di uomini, di cavalli e dimostri e di barricate improvvisate, costruite con mobili e carrozze in legno. Ad accogliervi, però, non c'è solo uno scenario spettrale ma anche una folla di guerrieri in armature di pelle nera e popolani infuriati. Chiaramente umani e sani di mente, anche se non lucidi. 
Nonostante ciò, il capitano dà l'ordine di attraccare, per nulla intimorito. Ha gli dei dalla sua. I marinai obbediscono, mettendosi a lavoro per dare inizio allo sbarco.

Di fronte alla folla, potete vedere un umano in abiti talari, il quale sembra essere l'unico capace di tenere a bada la mandria di uomini infuriati alle sue spalle. Prende parola, la sua voce magicamente amplificata da quello che sembra un piccolo collare in metallo arcano. Stranieri! In nome della Chiesa dei Reggenti di Werth devo chiedervi di prendere il largo! Mi dispiace non potervi offrire l'ospitalità che meritate, ma l'ultima Mareggiata ci ha messi a dura prova. Qui non c'è niente per voi: né cibo, né acqua, né medicamenti. Vi supplico di andarvene, poiché temo di non poter tenere sotto controllo i miei concittadini od i miei Cacciatori, una volta che metterete piede a terra. 
La sua voce è ferma, ma non aggressiva, nonostante vi stia ovviamente minacciando. I marinai si guardano a vicenda spauriti, mentre il Capitano e la Sacerdotessa si voltano verso di voi. 
Un Alabwab, che né Nethri né la Triade hanno mai sentito parlare, osa rivolgersi schiettamente a Boruma e Selestia Scendere è imperativo. Mi aspetto che voi risolviate la faccenda velocemente, in un modo o nell'altro. Il tempo è poco, e potrò parlarvi meglio in cammino.

Spoiler

Perdonatemi di nuovo per non aver rispettato il Check. Riprovo a metterlo il 18 Novembre.

 

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La Triade

Ci giriamo tutti per guardare il servo di Colui che osserva i Portali, facendogli un leggerissimo segno di saluto col capo: tutti e tre dobbiamo rispetto alla Potenza, poiché non saremmo potuti fuggire qui senza la sua intercessione.

Sto per parlare, ma ci interrompiamo: per primi gli altri devono parlare e siamo assai curiosi. Ciò non toglie che con un leggero movimento della testa andiamo a zittire il rumore del fuoco e provvedo ad aumentare la voce in imponenza di chi parlerà...

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Selstia

con Boruma (che manco s'è accorto di aver tenuto a lungo la mano sul seno di sua sorella... ma va bhè...) sotto coperta... 

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Sorrido a Boruma e lascio libera la sua mano... sono curiosa di vedere se la tiene dov'è o se la ritira subito....

Ci avviciniamo agli altri passeggeri. Fortunatamente stanno bene.

Un alabwab rivela le nostre identità. Sorrido.

Beccata! Si sono Selestia, reggente della passione. Lieta di avervi conosciuti. Strizzo l'occhio alla pulcina taldoran e torno sul ponte superiore.

Ignoro volutamente le parole dell'alabwab, non sono d i certo io a decidere fra noi.

Fuori la situazione non sembra tanto più serena. Ho la tentazione di lanciare un'altra frecciatina a mia sorella, visto che se siamo qui in questa situazione, invece che comodi su un veliero veloce, è "grazie" a lei. Ma mi limito a farle un sorriso e a indicarle il porto con la mano. È abbastanza intelligente che coglierà comunque la mia "ironia"

 

 

 

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Boruma

Con Selestia (E rifiuto queste vili accuse su Boruma)

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Tolgo la mano dal cuore di Selestia, lieto che abbia compreso la situazione, e scendo ad assistere i passeggeri. Sembrano stare tutti beni e, fortunatamente, non ci riconoscono, permettendoci di evitare noiose spiegazioni e rituali di adorazione improvvisati. Sto per rispondere alla domanda della madre, che mi dipinge un sorriso sul volto, quando l'Alabwab decide di rovinare l'atmosfera. Sì, sono Boruma. I marinai avevano solamente bisogno di uno sprone: il merito principale di questa vittoria è loro. Dico al "figlio" del Guardiano dei Cancelli, che però sta uscendo sul ponte. Sorrido quindi alla famiglia Taldoran per congedarmi ed esco a mia volta. 

La situazione a riva non è bella: la folla che si è radunata viene trattenuta a stento dall'uomo che sembra essere un sacerdote e i segni di devastazione sono evidenti su tutta l'isola. Non è un buon modo per essere ascoltati. Prima ci spiegherai quale missione tu debba svolgere, poi decideremo se prestarti aiuto. Dico ad Alab'rat, il cui atteggiamento supponente inizia ad infastidire anche me. Mi avvicino quindi alla balaustra, mostrando il mio scudo al sacerdote come ulteriore prova della mia identità. Forse possiamo trovare un modo per aiutarci a vicenda: noi abbiamo bisogno di scorte per continuare il viaggio e voi avete un problema che possiamo provare a risolvere. 

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Quando Nehtri mostra il suo vero aspetto quasi demoniaco per via della sua pelle nera e della sua sottile corazza di magmatica, e Boruma mostra il suo unico scudo e simbolo inequivocabile del suo retaggio divino, l'animosa folla si silenzia.
Alab'rat, invece, si zittisce quando si rende conto che la sua schiettezza ha rasentato il blasfemo. 
Vi lascerò scendere e risolvere questa situazione, allora. Aspetterò la fine dei convenevoli per parlare, ma sappiate che riguarda direttamente il Guardiano dei Cancelli. Immagino che i nostri obbiettivi coincidano, e se non lo fanno, sospetto che la mia missione sia più importante. Fa un inchino sconnesso, poi si mette in disparte, in attesa.
Il sacerdote, invece, risponde alla vostra richiesta:
"Non vi faremo attendere oltre, miei signori! A voi ed ai vostri uomini sarà garantito porto sicuro fin quanto vorrete!" Esclama, mentre la folla ammansita sembra già iniziare a calmarsi e a mettere via le armi.
Dopo che siete tutti scesi, l'uomo di chiesa vi si avvicina, con il capo chino: "Non avrei mai creduto che avrei visto con i miei occhi la Dolce Selestia, Colei che porta la Follia, l'Amico dei Mortali e la Morte della Ragione. Sono costernato dal disturbo che potrei avervi provocato, e se avessi saputo che tale perfezione era imbarcata su tale volgare vascello, la Chiesa si sarebbe assicurata di offrirvi una ospitalità degna della vostra stirpe." Premette, poi aggiunge. "Ma l'ultima Mareggiata ci ha colpiti nel bel mezzo di Capodanno. Niente che i Cacciatori di Werth e la Chiesa non abbiano potuto gestire, anche se a caro costo. Cose di tale volgarità di cui non dovreste neanche preoccuparvi. E' stata solo una delle tante Mareggiate per cui Werth è tanto celebre nella sua sfortuna." Continua cercando di rassicurarvi, poi però aggiunge, "E a nome della Chiesa di Werth, sono mortificato, un povero sacerdote non dovrebbe accogliere ospiti tanto illustri ma... Il Vicario è morto. Il Vicario assieme agli Otto Cardinali e tutto il suo pontificato. Una tragedia dalla quale ci riprenderemo, ma che ci ha lasciato disuniti. Supereremo tutto questo."

"Un bel casino, il Vicario non ha saputo resistere al Richiamo delle Onde. Ha massacrato tutti i presenti nel suo bel palazzo e si è lanciato dalla finestra..." dice uno dei guerrieri in pelle nera, per quanto lo dica con un cinismo malcelato.
"Ma non prima di essersi trasformato in una grassa Lampinae mangiauomini... E a quattro zampe." Aggiunge l'altro.
Il prete sembra immune alle volgari parole dei due Cacciatori: evidentemente, il momento in cui un uomo chiesa cede al Richiamo delle Onde, perde ogni forma di sacralità e rispetto.
"Miei signori, posso chiedere cosa vi porta qui? Spero non sia per farvi carico delle nostre miserie, poiché ci è stato insegnato che non fanno altro che rafforzarci. Vi chiedo umilmente di non farvi disturbo..."
"L'uomo di chiesa ha ragione, non dovreste. Qui a Werth si dovrebbe trovare una porta. Porta che, in una notte di lavoro, dovrei riuscire ad aprire per portarci al Conclave." 
Interrompe Alab'rat, il quale era sempre stato presente e vede questa occasione per spiegare il suo piano, ma non ancora le sue intenzioni.

Nel frattempo i marinai, Capitano ed il suo entourage riescono a scendere e a godere della solida, sicura, terra ferma. Si concedono qualche tempo di pausa prima di cominciare ad organizzarsi per occupare qualche casa abbandonata o mettere su un accampamento da qualche parte.

Spoiler

Checkpoint la Notte del 22 Novembre. 

 

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Boruma

Questa volta il nostro aspetto viene riconosciuto e sembra essere sufficiente a placare la folla. Quindi le Mareggiate sono gli attacchi di quei mostri. Abbiamo combattuto anche noi contro degli uomini infetti. Ci troviamo qui per puro caso: Werth era solo una tappa in un viaggio più lungo. Dico al sacerdote, aggiungendo Se non vi crea troppo disturbo, sarebbe possibile avere delle altre scorte di acqua e cibo per permettere a questi uomini di continuare il loro viaggio? Hanno affrontato anche loro la Mareggiata, in fondo. Concludo, voltandomi quindi verso Alab'rat quando ci offre di passare attraverso una Porta. Il suo atteggiamento supponente non è un problema. Ma questo comportamento... Sono abbastanza certo che il Guardiano non sia solito offrire passaggi attraverso le sue Porte. La tua missione richiede di raggiungere il Conclave con una fretta tale da giustificare l'apertura di una Porta? E il tuo signore ti ha concesso un simile dono? Concludo, leggendo intanto il suo Spirito per comprendere le sue motivazioni. 

Master

Spoiler

Voglio provare a capire se Alab'rat stia mentendo o nascondendo qualcosa. Spendo Fervore per attivare Know the Inner Truth. 

 

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