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Cambio di prospettiva


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Salve a tutti, sono ormai 2 anni che mastero diverse campagne e qualche mese fa ho iniziato a giocare come player, rispetto al resto del party sto facendo molta fatica ad apprezzare le sessioni e non me lo spiego, ne ho parlato sia col master che i giocatori ed è venuto fuori che il problema è una costante sensazione di non avere molte possibilità di scelta. La campagna in questione è a tema horror railroad cosa che a me forse sta pesando molto, però quello che volevo capire è se aver giocato solo dalla parte del master mi stia influenzando o meno? vi è mai capitata una cosa simile?

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Buonsalve, ti caspisco, io ho giocato per quasi 4 anni solo da Master, e solo negli ultimi mesi ho lasciato questo ruolo ad altri del mio tavolo, ora come ora sto partecipando solo a one shot, ma fare da giocatore è a volte alienante, devo dire però che questa cosa non succede sempre, dipende dal master, prova a fare una one shot se riesci e cambiare master o pg, a volte cambiare da master (dove interpreti infiniti volti) e ritrovarti giocatore (dove sei solo uno) di colpo può risultare un brutta botta.

 

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31 minuti fa, Topolino88 ha scritto:

il problema è una costante sensazione di non avere molte possibilità di scelta

È una sensazione o è davvero così?

Nel senso, premesso che è una questione di gusti (c'è chi le ama, le giocate con poca possibilità di scelta, e per carità, beato lui e bene così), se tu personalmente apprezzi il fatto di avere libertà di scelta, e la giocata effettivamente non te la offre, non è un problema tuo: stai osservando una caratteristica oggettiva di quel tavolo che a te non piace. Il fatto di aver fatto il master, probabilmente, ti dà solo più strumenti per rendertene conto: ti rende più consapevole, ecco.

 

Poi bisogna ammettere che esiste un altro problema (non so se sia il tuo caso, di sicuro è il mio, e lo dico con dispiacere): spesso chi ha esperienza da master, quando si ritrova al tavolo di un altro master, ha qualche difficoltà a "cambiare panni" del tutto; può capitare che, anziché gustarsi la giocata, si ritrovi ad analizzarla costantemente, a chiedersi se la tal cosa lui l'avrebbe fatta meglio o diversamente, e roba del genere; finendo per farsi un po' troppi problemi.

Però mi azzarderei a ipotizzare che nel tuo caso non sia il problema principale. La scarsa libertà di scelta è un problema molto comune ai tavoli di D&D e affini (da lunghissimo tempo).

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Aggiungo un ultimo aspetto all'analisi, oltre ai vari punti già discussi assolutamente corretti.

Giocare da Master, almeno per me, è estremamente adrenalinico. Mi preparo molto, e la sessione è stressante, faticosa. Dopo tre-ore di gioco sono stanco come quando insegnavo all'università. È una esperienza molto intensa, che tendi a immaginare sia altrettanto intensa per i giocatori (e gli studenti!) - ma ovviamente non è il caso.

Giocare da Giocatore è molto più tranquillo. Anche nei momenti adrenalici, che si spera ci siano, non sei al centro dell'attenzione. Hai pause lunghe in cui non devi prendere decisioni mentre il master interagisce con un altro giocatore.

Molti master abituali, quando giocano per la prima volta dopo un po' di tempo dall'altra parte dello schermo, si trovano in giocate che gli sembrano fiacche, poco interessanti, e danno magari la colpa al master: quando loro erano master, la serata era molto più emozionante. Ma è solo, come da titolo, il cambio di prospettiva.

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Da "Forever Master" posso dirti che è una cosa che condivido; spesso come giocatore mi sembra di avere poche scelte, ma in realtà quello che succede è che non mi sento a mio agio a non avere il controllo della partita. 

Questa cosa non la percepisco quando mi trovo a giocare con buoni master e buoni giocatori, dove si lascia molto spazio all'interpretazione e quindi si percepisce meno la sensazione di non avere il controllo della situazione.

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Molto interessante, non mi é mai capitata una cosa del genere e non pensavo nemmeno esistesse. Mi piace molto masterizzare per inventare la storia base e vederla evolvere secondo i desiderata dei giocatori per creare la storia condivisa, ma ho sempre preferito giocare.

Detto ciò, secondo me da un lato dipende dal fatto che il gioco sia raildoad (o può dipendere dal gioco. Giocate a d&d? A me dopo il passaggio dalla 3 ho avuto a lungo l’impressione che potessi fare molto poco ed avessi scelte meccaniche molto limitate) e in parte anche dalla transizione. Magari datti un po’ di tempo o se puoi varia master e gruppo. 

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Premessa:

Il rail road non è un tipo di gioco a scelte limitate.

È un tipo di gioco che ti "guida" da un "problema" all'altro in una sequenza predeterminata.

Ora se per risolvere i "problemi" non hai scelte è certamente un rail road fatto male (o meglio un racconto predeterminato), ma uno fatto bene deve lasciare la possibilità al giocatore di affrontare ogni problema come meglio crede (di qui le infinite possibilità di scelte anche nelle avventure rail road).

Precisato questo, non credo che il problema sia il tipo di storia (ipotizzo che sia fatta bene altrimenti il problema è l'avventura e non il giocarla dopo essere stato master) ma proprio il fatto che un PG ha meno "frequenza" di scelta rispetto al DM (molto a spanne, 1 ogni tot giocatori al tavolo, contro 1 per ogni giocatore al tavolo del DM). Quello in pratica che diceva @bobon123 quando parlava di ritmo tranquillo.

Numericamente, le scelte sono oggettivamente minori.

Però tra master e giocatori sono anche profondamente diverse il tipo di scelte che si devono effettuare.

Una volta posto il problema, il PG deve proporre una soluzione e il master deve reagire.

quindi posso ipotizzare che nella fase propositiva vedi molte meno possibilità di scelta rispetto alla fase di reazione che gestivi da master 

Ed è abbastanza normale: il PG deve affrontare un problema avendo le poche informazioni che il DM gli ha fornito, il master invece può reagire spaziando su tutto il ventaglio dell'ambientazione/regolamento e questo può tranquillamente dare l'idea di avere un campo ristretto di scelte.

 

Modificato da Casa
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Però una persona (per gusti personali) può anche sentire il bisogno di un tipo di gioco in cui può scegliere anche quali problemi affrontare, o almeno in che ordine affrontarli.

A me, per esempio, essere "guidato" attraverso una "sequenza predeterminata" di problemi non darebbe molta soddisfazione, da giocatore, neanche se sul come risolverli avessi tutta la libertà di scelta del mondo.

Va detto che trovo noioso anche il tipo di gioco opposto, in cui tutto è talmente aperto che sembra sempre di girare senza meta.

Il mio ideale è che ci sia un chiaro obiettivo dell'avventura (che può essere proposto dal master, o dai giocatori stessi, o nascere da una conversazione tra tutti), e poi ci sia totale libertà di scelta su come arrivarci (quindi anche su quali problemi incontrare e in che ordine, non solo su come risolvere i problemi).

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