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Kamon: D&D 5a e Giappone feudale (fantasy)


Messaggio consigliato

Per chi non lo conoscesse, Kamon è un campaign setting per D&D 5a edizione ambientato nel Giappone feudale in versione fantasy.
Non mi dilungherò sui dettagli, dato che potete trovare le informazioni e il quickstart gratuito sul sito web e nella pagina di Kickstarter.

Volevo segnalare che la campagna su KickStarter è stata avviata ieri pomeriggio e che, per chi fosse interessato a sostenere l'iniziativa, sono disponibili gli early bird ancora per qualche ora (se non sbaglio scadono alle 17:00 di domani). La campagna si chiuderà invece il 20 Aprile.

A breve uscirà un articolo sul questo portale, ma se qualche amante di D&D 5a e del Giappone feudale volesse approfittare dell'inizio della campagna di finanziamento, ho pensato che sarebbe stato meglio informare quanto prima.

Modificato da Calabar
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ARGHHHH perchè i samurai sono una classe invece di una classe sociale che copre trasversalmente più classi? Tipo i backgound cavaliere che è stato proposto di recente per dragon lance?

Detto questo mi sembra che stiano facendo modifiche importanti al regolamento, e come al solito mi chiedo, ha davvero senso? Cioè capisco che usare la 5ed come base dia un enorme boost alla visibilità del progetto però se per rappresentare il mondo di gioco per come l'avevi pensato devi andare ad attaccare in maniera disorganica diverse regole forse era meglio cercare un regolamento che di base supportasse già queste caratteristiche extra che cercavi nel sistema. Capisco anche che sia mille volte più semplice lavorare sulla 5ed per via di un protocollo standard di interfaccia con la wizzard che non discutere con un piccolo sviluppatore.

Però complessivamente mi sembrano tutte occasioni sprecate, dal punto di vista della comunity, perchè invece di cercare di sviluppare cose veramente nuove ed armoniche si finisce per avere una giunta alla 5ed che non è compatibile con le altre giunte alle 5ed perchè le meccaniche base non sono sufficienti a sviluppare il gioco e quindi si sopperisce con regole costruite ad hoc che sono incompatibili con le altre regole sviluppate ad hoc.

Per fare un esempio semplice, qui aggiungono delle regole per le tecniche di combattimento perchè pensano a ragione che il gioco base sia un pò smorto da quel punto di vista (i dadi di superiorità non sono presenti nella srd della 5ed, giusto? quindi non possono essere usati "facilmente" nelle opere derivate, no?). Supponiamo che domani qualcuno decida di creare un libro sulla cina e anche lui si ritrova a voler espandere le regole sulle arti marziali. Purtroppo il secondo sviluppatore non conosce kamon e decide di implementare un nuovo sistema per le arti marziali, questa volta ispirandosi a Dragon Fist. Un terzo sviluppatore decide di sviluppare un ambientazione per il sud est asiatico e che le arti marziali siano meglio rappresentate con il modello del Codex Martialis.
Ci troviamo così con 3 ambientazioni che pur usando la stessa base D&D 5ed sono compatibili tra loro solo a martellate. Tutto questo perchè la 5ed non supportava completamente la loro visione del gioco e quindi è stato necessaria una modifica del sistema. Ma questa modifica rompe la retrocompatibilità.

Quale poteva essere la soluzione:

  • Usare un sistema di base migliore per le proprie esigenze di sviluppo. Supportando un sistema maggiormente di nicchia si aumenta la possibilità che anche altri sviluppatori lo usino/supportino.
  • Abbracciare in pieno lo spirito della 5ed e rinunciare alle meccaniche che rompono la retrocompatibilità.
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Modificare le regole di dnd per renderle aderenti ad un’ambientazione è sempre un problema, in genere si dovrebbe modificare il meno possibile per mantenere il gioco d&d.

Sicuramente chi vuole giocare a d&d in quell’ambientazione sará contento, per chi invece è interessato all’ambientazione di per sé secondo me d&d non è il gioco adatto. La leggenda dei 5 anelli è spanne sopra. 

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4 ore fa, Ermenegildo2 ha scritto:

Detto questo mi sembra che stiano facendo modifiche importanti al regolamento, e come al solito mi chiedo, ha davvero senso?

Suppongo che si tratti di scelte di design, condivisibili o meno naturalmente, e magari in qualche modo forzati dalle possibilità concesse dalla licenza.

La compatibilità però credo non sia un reale problema, la stragrande maggioranza dei gruppi di gioco credo giochino con una certo numero di regole casalinghe che rende comunque il sistema di gioco eterogeneo. Se vanno bene per la propria campagna, alla fine poco ti importa che non si stia seguendo esattamente le regole base condivise da tutti.

4 ore fa, Ermenegildo2 ha scritto:

ARGHHHH perchè i samurai sono una classe invece di una classe sociale che copre trasversalmente più classi? Tipo i backgound cavaliere che è stato proposto di recente per dragon lance?

Anche qui suppongo siano scelte che possono piacere o non piacere.

Nel caso di Dragonlance che citi, uno dei commenti nell'articolo che ne parlava era proprio "Cavalieri di solamnia e maghi dell'alta stregoneria ridotti a semplici background invece che sottoclassi non si può proprio vedere". Anche quella che proponi potrebbe essere una scelta non proprio popolare.

Io probabilmente avrei puntato sugli archetipi, e posso anche pensare che fosse una delle opzioni a cui magari hanno rinunciato perchè non soddisfacente per quel che volevano ottenere. Del resto anche nel regolamento base il barbaro non è una sottoclasse ma una classe a se, per me avrebbe avuto più senso fosse stata un archetipo ma in tal modo si sarebbe dovuto rinunciare a diverse meccaniche che la caratterizzano.

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In generale mi sembra ben fatto come prodotto, belle le illustrazioni e la veste grafica (magari cambiare la carta di sfondo di modo che sembri più carta washi lo renderebbe un po' meno standard, sembra troppo la carta base di 5E), e interessante l'ambientazione in stile Lex Arcana.

Le caratteristiche del sistema sembrano in effetti un po' limitanti, le classi sono praticamente personaggi (samurai per forza legale è davvero fascinazione orientalista). Sicuramente se si vuole la compatibilità sarebbe da gestirei il tutto con una combinazione di limitazioni di classe (solo guerrieri, ladri e chierici), nuovi archetipi, e forse una classe aggiuntiva tipo lo Yamabushi che sostituisca barbari e monaci. Sicuramente come è ha poco senso prendere il prodotto per usare qualche classe o sottoclasse per il proprio gioco 5E.

Ma la scelta fatta ha anche i suoi pro, nell'ottica di avere un prodotto che abbia come target chi vuole fare una campagna Japan ma non imparare un nuovo sistema. Se lo si vede come una campagna "tutto incluso", da non mischiare e adattare con il resto, non è male: alcune meccaniche sono molto evocative.

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7 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Diciamo che avrebbe più senso pensare al Samurai come al BG "nobile" o la variante "cavaliere". Così potrebbe essere un guerriero, un barbaro, un ranger, un paladino, e perché no, magari anche un caster. 

Capito... però ti prego non associarmi "samurai" a "barbaro" che non si può leggere 🙂

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Come no!
Parliamo del barbaro della 5a, che a livello meccanico non ha NULLA che riguardi strettamente il lato selvaggio. Il classico samurai mastodontico che resiste a qualsiasi ferita, muore in piedi (come Benkei) e in battaglia è inarrestabile? Cavolo, è un barbaro a livello meccanico. La stessa Wizard non si è resa conto della cosa (o forse si), ma il samurai della 5a cosa ottiene all'inizio della carriera? La capacità di concedersi un vantaggio e alcuni punti ferita temporanei. Una versione leggera dei ""punti ferita"" concessi dalla resistenza dell'ira + il vantaggio del reckless attack. 

 

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Non vorrei dire una cavolata ma l'idea del samurai "barbaro" nel senso di poco civilizzato/rozzo/selvaggio penso che sia almeno un topos letterario giapponese. Credo che sia legato al fatto che alcune regioni fossero ritenute poco sviluppate rispetto ai centri culturali e che i samurai provenienti da quelle zone erano ritenuti poco più che tagliagole.

16 ore fa, bobon123 ha scritto:

[...]

Le caratteristiche del sistema sembrano in effetti un po' limitanti, le classi sono praticamente personaggi (samurai per forza legale è davvero fascinazione orientalista). Sicuramente se si vuole la compatibilità sarebbe da gestirei il tutto con una combinazione di limitazioni di classe (solo guerrieri, ladri e chierici), nuovi archetipi, e forse una classe aggiuntiva tipo lo Yamabushi che sostituisca barbari e monaci. Sicuramente come è ha poco senso prendere il prodotto per usare qualche classe o sottoclasse per il proprio gioco 5E.

[...]

Secondo me sono molto peggio le regole per le mutilazioni dal punto di vista della compatibilità. Una classe per quanto strana e ortogonale al resto del gioco è comunque un sistema incapsulato correttamente dalle regole.

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