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[Atto I] Oltre il confine


Ian Morgenvelt

Messaggio consigliato

Korshek

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"Sì", mi lascio scappare, a mezza voce, in risposta al commento di Nasshymar.

"Nessuna offesa, certo", correggo il tiro, recuperando il filo del discorso. 

"Mi devo aspettare scorribande, quindi? Il paese è in pericolo, adesso? E com'è possibile che gli uomini del Visone vi lascino in tali condizioni, con questi precedenti noti?", indago ancora. 

 

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Korshek

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La donna non sembra aver percepito la tua risposta a mezza voce. O, forse, preferisce semplicemente non darlo a vedere. Annuisce quindi alla tua domanda, continuando quindi a rispondere al resto degli interrogativi. Non è così semplice, gon. Gli uomini del Visone devono partire verso il fronte per combattere: son troppo pochi per restare a difesa del villaggio e tenere impegnato il nemico. Ti spiega, aggiungendo E, per qualche ragione, i disertori sembrano sapere sempre quando devono abbandonare il villaggio, per quanto le operazioni vengano condotte senza sollevare troppa attenzione. Al momento non c'è pericolo, ma non sappiamo quanto durerà ancora questa situazione. 

 

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Korshek

A dialogo con la ostessa

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"Mi pare evidente che ci sia un traditore, tra i vostri. O una spia dei disertori infiltrata nel villaggio", dico, abbassando ancora la voce. 

"Avrete bisogno di aiuto. E di qualcuno che metta a posto le... mani troppo irrequiete. Questi sciacalli non hanno uno schema di azione? È possibile aspettarsi che colpiscano con uno schema, quando gli uomini del Visone sono assenti? Non so... arrivano sempre dallo stesso lato, colpiscono sempre nello stesso ordine? Cose così...", indago ancora. 

 

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Korshek

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Siamo arrivati alla stessa conclusione. Ti risponde, facendo un cenno d'assenso alla tua riflessione. Ma non possiamo parlarne in giro: il clima è già abbastanza teso, si scatenerebbe una vera e propria caccia al Nichilifero, probabilmente tra i profughi. Spiega, guardandoti poi incuriosita quando ti offri di aiutare il villaggio: non deve essere una cosa comune di questi tempi. Attaccano principalmente dalla strada principale, sfruttando la paura per colpire indisturbati. Posso però chiederti la ragione di tutto questo interesse? Non ho ricevuto molto spesso tutte queste domande da un profugo appena arrivato. 

 

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Korshek

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"Certo che puoi", rispondo, sforzandomi quasi di abbozzare un sorriso, mentre inghiotto il riferimento al Nichilifero, accantonandolo per un momento. 

"Anzi, in realtà credo che tu mi abbia confidato già fin troppe cose, senza nemmeno conoscermi! E ti ringrazio anche di questa istintiva fiducia, sebbene, di questi tempi, forse ti consiglierei maggiore cautela.

In ogni caso, per rispondere alla tua domanda: non sono abituato a sentirmi minacciato per poi restare in disparte. E non mi piace che la gente innocente venga coinvolta in questa maniera.

Ho subito io stesso le mie ferite e, nonostante tutto, non riesco a restare in disparte, in certi casi: è la mia natura, immagino".

 

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Korshek

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"Molto bene. Mi sembra giusto. Come ho detto, neanche io mi fiderei di uno straniero, così, su due piedi. Ci sarò", mi congedo dalla ragazza, tornando al tavolo. 

Mi stacco dal bancone e raggiungo gli altri, mettendomi a sedere con tranquillità. 

"Ho un impegno tra un'ora. Scusate", spiego, con un tono rilassato. Dovrebbero potermi udire solo loro. 

Poi, abbassando la voce per precauzione ulteriore, in modo da essere sentito solo da chi mi sta di fianco: "Poi vi spiego meglio. Non qui, né adesso".

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Korshek

Guardo un attimo Millan, quasi indispettito. 

Poi, mi ricordo che, in questo mondo, non c'è nulla di male nel sorridere ogni tanto. 

"Sì, con la "bella locandiera"", rispondo, prima di aggiungere, anche per tranquillizzare Joshlin: "E sì, devo farlo da solo".

Mi guardo un attimo attorno, controllando che nessuno ci stia ascoltando, e aggiungo, quasi in un sussurro: "Devo conquistare la fiducia del consiglio del villaggio: mi sono infatti proposto di aiutarli contro i predoni disertori. Ma vogliono che vada là da solo, a quanto ho capito.

Se non torno entro un paio d'ore, tuttavia, almeno saprete da dove cominciare a cercarmi".

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Korshek

Sorrido a Lirilien: sta certamente molto esagerando, però, in fondo, ľho addestrata io e qualche idea su quanto so fare, se messo alle strette, deve essersela fatta. 

"Potrebbe essere la nostra migliore occasione. Per essere accolti dai locali,  intendo.

Il paese é protetto dal Visone, anche se nessuno lo conosce, né lo vede, tranne, immagino, i suoi stessi uomini. Eppure, questa protezione non basta, nella situazione attuale. Possiamo farci notare, e positivamente.

Ripeto: potrebbe anche essere una trappola, ma è una occasione che ci è capitata in mano... e poi, ho un Ideale da rispettare.

Non posso farci niente, è parte di me.

Come è parte di me la natura semplice di queste persone, vittime senza colpa della Guerra".

Parlo sempre gettando sguardi attorno, con il timore che ci siano orecchie troppe curiose in ascolto. 

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