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Sezione III - Capitolo 2 - Una nuova casa


Pippomaster92

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Ajand Fundar

<<“Il coraggio degli antenati?”>> domando con una espressione stranita. <<Se gli antenati siamo “noi”, ‘sto gran coraggio non so cosa sia.>> dico dopo aver fatto le virgolette con le dita.

<<Allora, a meno che la città che abbiamo innanzi non sia di trenta persone, l’assimilazione vedrà la Sezione III “svanire” all’interno della sua popolazione. È questo ciò di cui parlo: abbiamo intenzione di continuare come sezione III, oppure no? Perché se vogliamo continuare noi soli, dovremo di sicuro procedere con misure drastiche, in futuro.>>

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Reyna

Stiamo parlando sempre di terrestri dico guardando anche gli altri presenti sono passati 2000 anni, ma veniamo dallo stesso posto torno a rivolgermi a Mosis Da soli difficilmente potremmo farcela, non abbiamo le risorse. Unire le forze con chi è già qui è l'unico modo per portare a termine il progetto iniziale. O anche solo di sopravvivere. faccio un lungo sospiro L'alternativa sarebbe stringere una semplice alleanza e riprodurci tra di noi, ma ci vorrebbero anni...

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Ajand Fundar

«Uno dei nostri problemi è quello, sempre che non utilizziamo al massimo le nostre risorse tecnologiche, qualora il laboratorio sia ancora perfettamente funzionante...ma temo che questo sia un dialogo non apprezzato da molti al momento, vero?» dice lisciandosi il mento e mettendosi più comodo Mosis. «Mi riferisco alla produzione in vitro di assistenti e lavoratori, oltre che figli genetici, per chi se lo stesse domandando.»

«Credo che molti siano contrari a questa misura dal punto di vista "di principio". Io sono molto più per l'utilità e la sopravvivenza.» dico incrociando le braccia, appoggiato al muro. Ora vediamo entro quanto mi toccherà urlare di nuovo, eh...

Modificato da Zellos
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Reyna

le parole di Mosis mi fanno scorrere un brivido lungo la spina dorsale Non abbiamo intrapreso questo viaggio per compiere gli stessi errori dico facendo un passo avanti Un conto è creare in vitro dei figli badando che non abbiano difetti genetici, ma creare delle persone con uno scopo predestinato, senza possibilità di scelta è moralmente sbagliato. Non siamo soli su questo pianeta e dovremmo rappresentare il meglio dell'umanità, possibile che l'unica cosa che ci venga in mente è di costruire degli schiavi? Di condannare qualcuno ad una vita di lavoro solamente perchè siamo troppo pigri per provare a cercare una via più giusta?

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Ajand Fundar

<<“La via più giusta” valeva anche per i poveracci, perché non mi sembra che per la gente dello sprawl sia mai stato fatto un plutz. O per i marziani. C’era la luna con i suoi bei ricchi, la Cupola per i politici ed altra gente con i soldi...ed il resto della gente moriva di fame, di intossicazione da piombo, oppure in mille altri modi del cyssa!>> dico facendo le virgolette con le dita, prima di tornarmi ad appoggiare al muro <<Quindi non ci vedo granché di differente, fra un robot o qualcosa che crei perché faccia X e non sappia far altro...almeno saprà far bene quello che deve fare. Od il problema “è che ci assomiglia”? A me l’unica cosa che interessa è che si sopravviva. E che si crei quello per cui siamo qui.>> 

Modificato da Zellos
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Reyna

E quindi perché sulla terra c'erano le ingiustizie vorresti portarle anche qui? Tipico ragionamento da un seguace di mio zio! Dico iniziando ad irritarmi il problema non è che ci assomiglia, è che è un essere vivente! E siamo venuti qui proprio per scappare da quello che abbiamo fatto e ricominciare una nuova vita. E visto che forse sei troppo giovane per ricordarlo, la povertà di cui parli tanto è stata causata proprio da questo tipo di politiche. O forse mio zio ti ha riempito il cervello con qualche storiella su quanto sia giusto che chi ha di più possa comandare sulla vita degli altri come se fosse un dio?

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Ajand Fundar

<<Tutte belle parole che chi ha la pancia piena ed il letto può permettersi di fare.>> dico facendo spallucce. <<La verità è che siamo nella plutz e si deve usare tutto quello che abbiamo e che possiamo fare. E non so te, ma non sono “scappato” dalla Terra: mi sono fatto una scalata nella plutz e nel filo spinato fino ad arrivare qui.>>  Mosis sullo sfondo ha la mano sugli occhi e scuote leggermente la testa. <<Per quanto Ajand-sama sia un po’ estremistico, in ciò che dice, non ha totalmente torto: siamo pochi, nemmeno cinquanta. Allo stato delle cose, è difficile in generis garantire la vita della Sezione adesso, figuriamoci la sopravvivenza a lungo termine ( per quanto alcuni di noi abbiano già provveduto alla collezione del genoma dei morti della sezione per garantire una futura varietà genetica). Inoltre, la maggior parte di noi non è...adatta ad una moltitudine di lavori...direi umili. O ripetitivi. Siamo anche al momento sprovvisti di accesso a manodopera “a basso costo”: se la sezione non fosse stata attaccata, avremmo avuto le risorse per droni.>>

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Sumio

Non mi piace il litigio che sta avvenendo, specialmente perché la persona con cui sono in disaccordo è il capo della sezione scientifica, a cui io dovrei rispondere.

Tutti noi siamo con uno scopre predestinato, questo era il punto della missione. Metto finalmente in chiaro il mio punto di vista.

Gli errori del passato sono la mancanza di visione, l'individualismo e l'avidità. Errori che hanno commesso i discendenti delle altre sezioni. è nella natura umana, lasciati in libertà, siamo poco più di animali. L'unica soluzione è stabilire ordine, ruoli sociali. E allora non c'è differenza tra chi nasce per le fabbriche e chi per comandare, alla fine siamo tutti ingranaggi nella stessa macchina.

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Reyna

Sei scappato, così come siamo scappati tutti perchè non potevamo più starci sospiro per poi voltarmi verso Sumio la differenza è che io sono qui di mia spontanea volontà, così come tutti. Non sono nata per questo scopo. E se volessi domani potrei andarmene a tentare la fortuna torno a rivolgermi a Mosis e perchè unirci alla popolazione presente dovrebbe essere una brutta cosa? Sono pur sempre discendenti di una delle sezioni, sono come noi. Possiamo aiutarli a recuperare la retta via e costruire assieme qualcosa di più di quello che abbiamo tutti

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Ajand Fundar


Rimango un po’ interdetto alle parole di Sumio e lo lascio trasparire benissimo sul volto, aggrottando le sopracciglia. <<Mi sa che la gente di la non avrà un darn voglia di “essere un ingranaggio”. La gente non ama dover fare cosa gli viene detto di fare, di solito. Specialmente se lo dice qualcuno spuntato dal nulla e che non conosci punto.>> dico con l’espressione di chi stia parlando ad un alieno.

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"Unire le forze, si. Ma come? E con quali limiti?" a parlare è Ju Hingtong, che dopo tutto ha dedicato la vita a studiare situazioni come questa. "Siamo potenti, ma siamo pochi. E se gli abitanti di questo luogo desiderassero solo la forza che possediamo? Mi pare di capire che abbiano mantenuto un certo livello tecnologico e una certa conoscenza del passato. Bene, questo però potrebbe essere un problema. Potrebbe spingerli a desiderare le nostre risorse. Prima di decidere se unirci a loro, dovremmo davvero decidere come farlo" ha un'espressione grave sul bel volto simmetrico "Noi possiamo anche avere idee diverse, background differenti, motivazioni contrastanti. Credo fosse proprio l'intento del Progetto Samsara, quello di unire persone tanto diverse. Dalle nostre differenze possiamo estrapolare un percorso da intraprendere e un metodo per farlo. E possiamo farlo con un occhio sul passato e su ciò che ci ha costretto a questo viaggio" fa un cenno cortese verso Reyna e poi verso Ajand "Ma loro possono ragionare secondo i nostri parametri? Posso comprendere ciò che ci muove? Non lo so"

NOTE

Spoiler
  • Prossimo check-point: 13:00 del 23 novembre.
  • Cercherò nel weekend di rispondere per il botta-e-risposta

 

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Ajand Fundar

Beato lui che pensa che siamo potenti... mi ritrovo a pensare quando ascolto Hingtong, un po’ assorto. <<La gente che andrà dovrà essere anche un gruppo per una fuga veloce, direi.>> dico un po’ a tutti ed a nessuno. <<Chi è che di sicuro NON vuole andare?>>

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"Possiamo comunque seguire la delegazione usando droni e monitorando tutti i membri a distanza. Con qualche piccola operazione chirurgica possiamo inserirvi dei chip di riconoscimento e controllo a distanza" aggiunge il dr Yobanna "Ne abbiamo un gran numero nel medlab, e sono modelli all'avanguardia" 
Ben presto viene stilata una lista di chi vorrebbe partecipare alla spedizione:

  • Chunder Nayar: medico specializzato in patologie virali e genetiche. Vuole assicurarsi che non ci siano agenti patogeni pericolosi per la spedizione. 
  • Hu Jingtong: filosofo. Ha un enorme interesse per questa "nuova" civiltà.
  • Juu Abali: esperta di combattimento corpo a corpo. Ritiene di essere utile in caso veniate disarmati. 
  • Mark Padhi II: poeta. Interessato alla nuova civiltà.
  • Peace: l'infermiera creata in laboratorio. Vorrebbe essere d'aiuto (è un imperativo biologico, per lei).
  • Zabel Eebise: scrittrice e insegnante. Interessata alla nuova civiltà.

 

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Reyna

Io anche vorrei partecipare dico a Mosis ritengo corretto che almeno uno di noi vada, come segno di buona fede Aggiungo alludendo al fatto che siamo noi a capo dei vari reparti Sempre che non ci sia nulla di contrario Vengo anche io allora dice Tivra la prudenza non è mai troppa

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Ajand Fundar

<<Chunder Nayar, Hu Jingtong,Juu Abali, Reyna Tatsumi-Saakadze e Tivra Bagchi...potrebbe essere un’idea, anche se ammetto che preferirei probabilmente due non combattenti e tre combattenti ( di cui uno sappia pilotare magari...)>> dice Mosis pensieroso. Lo guardo. <<Volendo sono disponibile pure io ad andare come guardia del corpo, diciamo...>>
<<Se andate te e la signorina Reyna però ci sarebbero troppe...autorità sul posto, diciamo.>>

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