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Capitolo 2 - Londra 1893: Il Fez Rosso Sangue


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Docteur Saroch

Il francese scese dal treno con in mente ancora la frase del turco. Suonava una minaccia, ma anche come una speranza. Diventare degno di nota per l'avversario era una attestazione di merito migliore di qualsiasi medaglia. Dovevano solo continuare su quella strada... provando a non farsi infilzare più.

"Accodiamoci per le formalità."

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Capitano Roderick Barrington

"Consideratemi paranoico, amici miei...Ma vorrei affrettarmi a riprendere i bagagli. La mia fiducia in quell'uomo è infinitesima." disse il capitano, cercando di affrettarsi a passare i controlli e riprendere le valigie. Non voleva assolutamente rischiare, soprattutto ora che avevano tutti i tasselli giusti per fermarlo.

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Sabato 11 Febbraio 1893 - ore 10:55 [sereno]

Affrettando il passo i compagni raggiunsero l'ufficio doganale quando Menkahp stava svolgendo le formalità. I suoi compari non si vedevano in giro.

Il turco pareva interessato solo a superare la dogana e stava parlando con un intendente, mentre altri funzionari controllavano i bagagli dei compagni: pareva non fosse stato tolto nulla, i fez ed i libri erano presenti.

E mentre i quattro amici venivano interrogati sui motivi del loro viaggio, Menkhap si allontanava verso l'uscita della stazione da solo.

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Amelia Meadowcroft 

Prima che lo prendessimo noi oppure parli di un altro libro? E il turco dove dovrebbe essere? Non dirmi che pensi si sia tramutato nel nostro ospite notturno  chiese Amelia che tra colpi di scena e superstizioni stava cominciando ad andare in confusione.

 

Modificato da shadizar
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Capitano Roderick Barrington

Barrington non rispose all'avventuriera, ma diede un dubbio sguardo tendente all'affermativo, pur folle che fosse. Non poteva essere altrimenti e non poteva negare entrambi i fenomeni capitatigli, sia a Londra all'inizio dell'avventura, sia quella sera. 

Non era solito bere o assumere sostanze stupefacenti, dunque a meno che non fossero stati drogati tutti, quella poteva essere l'unica risposta. Gli venne in mente, in effetti, una citazione da un libro di Sir Arthur Conan Doyle. 

"Eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile sia, deve essere la verità."

Forse non aveva alcuna attinenza con il logico Sherlock Holmes, ma quale altra spiegazione poteva dare?

Aveva visto troppe stranezze fin dalla guerra, e quei libri ne facevano parte.

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Docteur Saroch

"Signori, a quanto pare siamo di fronte a un dilemma. Abbiamo uno scopo, qui, un uomo da contattare. Ma abbiamo anche un'altra necessità, forse, e cioè seguire quell'uomo. Capitano..."

il dottore si rivolse al militare, probabilmente ritenendolo il più esperto di strategie

"quanto ritenete opportuno dividerci per raggiungere i due obiettivi? Oppure ci limitiamo a trascurarne uno per portare a termine l'altro tutti insieme?"

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Sabato 11 Febbraio 1893 - ore 10:55 [sereno]

I compagni avevano appena finito di adempiere alle pratiche doganali, quando due giovani si avvicinarono a loro

Erano un ragazzo ed una ragazza e seppur con la pelle abbrunata tipica delle popolazioni mediorientali vestivano all'europea e parevano molto civilizzati nei modi seppur tradissero un certo nervosismo

"Salve, siete voi gli amici del Professor Smith?" chiese il ragazzo in un inglese fluente "noi siamo Toprak e Rena, i figli del professor Demir. Nostro padre ci ha chiesto di venire ad accogliervi alla stazione"

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Roderick Barrington

"Verrà sicuramente lui da noi, docteur, abbiamo qualcosa di importante per lui e s'è visto da come ha reagito. Potremmo seguirlo solo per sapere dove si andrà a rifugiare, questo può esserci utile... Ma se ne sta già andando. Ci conviene parlare con Demir e portare a termine la questione."

Terminò la frase proprio quando i due giovani si avvicinarono a loro, a cui sorrise e si presentò con deferenza. "Siamo proprio noi, mi chiamo Roderick Barrington." poi indicò gli altri, presentando ognuno partendo da Amelia, per poi concludere "Siamo ansiosi di conoscere vostro padre."

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Docteur Saroch

Dunque la decisione era presa, lasciare andare il nemico per dedicarsi agli alleati.
"Docteur Saroch, lieto di fare la vostra conoscenza. Non posso negare di essere d'accordo con il Capitano. Siamo tutti ansiosi di concludere questo viaggio incontrando il professor Demir."

 

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Sabato 11 Febbraio 1893 - ore 11:00 [sereno]

"Sarebbe voluto venire lui ad accogliervi ma purtroppo ieri sera c'è stata un'effrazione a casa nostra e degli uomini sono entrati." riprese Toprak "Mio padre è stato accoltellato, fortunatamente in modo non grave, e nostro fratello minore Barlas è stato rapito"

"Nostro padre vorrebbe che voi lo raggiungeste subito a casa nostra. Poi avrete tempo di andare in albergo" aggiunse Rana

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Amelia

La Meadowcroft rispose alla presentazione con un cenno del capo e un piacere  a fior di labbra; onestamente sperava di liberarsi di libri e fez e delegare il problema a qualcun altro.

Quel viaggio era stato un completo disastro. Era stata spaventata a morte  e svegliata di soprassalto tutte le notti. Probabilmente aveva condannato un uomo a morte certa consegnandolo ai dottori invece che al suo Master e oltretutto un nano/turco evanescente aveva pugnalato il buon Saroch. 

Tutto il contrario di quanto immaginato quando aveva saputo di essere in cabina con Roderick .

 

Amelia sospirò sbirciando il bel capitano, quando la parole dei due ragazzi giunsero come doccia fredda: anche lui? Dobbiamo muoverci e subito!

 

Modificato da shadizar
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Roderick Barrington

"Solo una cosa..." si fermò il capitano, prima di andare con i due giovani "Spero capirete perché sono un po' restio, prima di andare...Potete farmi vedere un vostro documento, per accertarmi della vostra identità? Abbiamo già avuto troppe...Vicissitudini, in questo viaggio."

Una volta mostrati i documenti, si avviò più tranquillo al loro seguito.

Spoiler

...Giusto per sicurezza, poi ho dato per scontato che fossero realmente loro. Se non fosse così, modifico.

 

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Docteur Saroch

"Parbleu! Mi auguro che abbia ricevuto adeguate cure mediche. Sono a vostra disposizione per quanto è in mio potere."

L'esitazione del Capitano gli parve eccessiva, i due ragazzi non indossavano fez. Ma dovette frenare il proprio impeto ippocratico, poiché un secondo dopo dovette riconoscere in cuor suo che il militare non aveva affatto torto a mostrare tanta prudenza.

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Sabato 11 Febbraio 1893 - ore 10:55 [sereno]

I due giovani si guardarono poi si rivolsero a Roderik "Non so cosa mostrarvi, signore. Non abbiamo passaporto, purtroppo aggiungerei"

"Ma vi assicuro su mio onore in relazione alla nostra identità" aggiunse preoccupato

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