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Casualmente Eroi


Albedo

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Daichi Takeda

Si..Si, giusto. E' logico. Questa deve essere una qualche forma di allucinazione collettiva.  Forse quelle ragazze ci hanno drogato e ora ci stanno ripulendo il portafogli. Dico con uno sguardo spiritato mentre per la prima volta oso distogliere gli occhi dal centopiedi. Questa spiegazione sembra debole persino a me, ma ogni altra spiegazione sarebbe ancora più assurda. 

Hai ragione Turid. Abbiamo 4 cellulari, quindi se conserviamo la carica non dovremmo avere problemi a tornare alla civiltà. Dico mentre armeggio col mio cellulare per inserire la modalità di massimo risparmio energetico. 

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Scossi e tutt'altro che tranquilli vi incamminate verso  rumore del fiume.

Notate subito l'assenza di tombe e tumuli... Ma potreste anche aver sbagliato strada... Infatti dovete più volte tornare sui vostri passi a causa di un qualche grosso ostacolo.

Finalmente giungete in prossimità del fiume e notate due cose: una casetta in legno e due creature verdi simili a rospi e salamandre che stanno singhiozzando.

@daichi e takeko

Spoiler

Riconoscete le creature. Fanno parte del vostro folklore: sono due kappa.

 

Modificato da Albedo
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Turid Berg

Torniamo sui noistri passi non senza difficoltà. Mi guardo intorno e pare proprio che la foresta sia mutata. Questo posto mi dà i brividi. Sembra...diverso. mugugno accostandomi al grosso italiano come ad ottenere una prima protezione dal suo corpo massiccio. Perdo la cognizione del tempo e non mi rendo conto quanto impieghiamo a raggiungere il corso d'acqua, ma una volta sulle sue rive ciò che vedo mi fa strabuzzare gli occhi. Non...non...balbetto indicando le creature. Scuoto la testa come a voler mettere meglio a fuoco, ma quelle creature sono ancora lì e sembrano singhiozzare. Non ci credo. Vedete anche voi? alterno lo sguardo tra i miei compagni e quegli esseri strani che mai avevo visto prima d'ora. Sono...dei costumi. Sisi, per forza. cerco di autoconvincermi. Come potrebbe essere altrimenti? Hey, c'è anche una casa lì. Magari qualcuno può aiutarci.

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Daichi Takeda

Nonostante l' aiuto dei cellulari, la strada del ritorno è assolutamente irriconoscibile. La sensazione di inquietudine non fa altro che crescere quando vedo le due strane creature anfibie. Oh no. Oh no no no no no. Vi prego, ditemi che voi vedete delle fate o qualcos' altro di europeo...perché io lì vedo dei fottuti kappa. Dico ai miei amici occidentali, guardandoli in maniera disperata. L' idea dell' allucinazione è appesa a un filo ormai, e se il fatto che io veda le creature delle favole che la mia tata mi raccontava da bambino è più o meno giustificabile, se le stesse creature le avessero viste anche loro... avrei dovuto cercare un' altra spiegazione. Ed ero già arrivato al picco delle assurdità

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I due creature si accorgono della vostra presenza e si voltano verso di voi. Sono visibilmente tristi e in lacrime.

Vi prego! Esclama uno dei due Aiutateci! Vi preghiamo, strega cattiva ci ruba tutti i cetrioli!

Sì! fa eco l'altro Strega brutta e cattiva! Pelle come quella di morti: biancabianca! E voce forte e acuta come tuono! Sì! Ecco! Lei rubare nostri cetrioli!

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Ettore Proietti

"Non saprei Daichi-san. Io vedo delle creature verdi simili a rospi o salamandre o forse tartarughe senza guscio. Li ho visti in alcune tele nei musei o nei ristoranti più antichi in giro per il Giappone." 

Quindi guardo le creaturine "Onorato di fare la vostra conoscenza." tutto diventa sempre più strano ma siamo in gioco e a questo punto meglio giocare anche se questa è tutta un'illusione. Mi sto abituando all'idea di sembrare ciò che non sono e di essere dove non pensavo di essere.
"Una strega dite?" ci metto qualche secondo a ricordare la parola strega in giapponese quindi la frase esce fuori molto lentamente. Deglitismo più per la stranezza che sto vivendo che per il timore di dover affrontare davvero una strega, cosa che ancora ritengo molto poco probabile.

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Daichi Takeda

Un gemito esce dalla mia bocca quando Ettore-san  descrive perfettamente i Kappa. Per quanto possa sembrare assurdo, l' idea di un' allucinazione si fa sempre più impossibile adesso. Va bene. Va bene. Qualsiasi cosa sia, tanto vale stare al gioco. Mi avvicino agli uomini-salamandra e faccio un inchino in segno di rispetto, prima di chiedere E... come mai questa strega sta rubando i cetrioli che tanto vi piacciono? Vuole qualcosa da voi? Dico provando in tutti i modi di mantenere un tono serio, mentre la consapevolezza di stare parlando con delle creature mitologiche si fa lentamente strada nella mia testa.

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Sì! Sì! Strega. Brutta, cattiva... puzza, con pelle pallida come morto e artigli di metallo con cui sale su alberi! conferma il primo kappa con ampi gesti della testa.

Ruba noi cetrioli perché cattiva.. ci  mangia tutti i nostri cetrioli! Aiutateci! Strega vive in capanna... giunta pochi giorni fa qui! Dice il secondo kappa indicando la casetta in legno.

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Turid Berg

Ditemi che sto sognando vi prego...commento sentendo quelle bestioline parlare. E parlano in una lingua a me comprensibile, incredibilmente! Daichi sembra stare al gioco, così mi calo nel personaggio anche io, sembra che non possiamo far a meno di giocare. A questo punto non so più cosa è reale e cosa sia finzione. Una strega? Ma fatemi il piacere. Sarà di sicuro qualcuno travestito, come quelle creature dalla pelle raggrinzita. E che dovremmo fare noi? chiedo vagamente incuriosita. Ragazzi... mi volto poi verso i miei compagni. E se fosse...una live di un qualche gdr? Certo...gli abiti e le armi sembrano davvero reali...ma non vedo altra spiegazione. Magari hanno dei punti ferita, qualcosa di simile...non spiegherebbe però le allucinazioni di Daichi...ma per il momento taccio sull'argomento.

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Ettore Proietti

"Non posso dirtelo perché inizio a pensare non sia così." quando mi rivolgo a Turid lo faccio sempre in inglese chiaramente a meno che ora non ci si accorga di parlare tutti fluentemente il giapponese "Non ho affatto quella sensazione eppure quando ancora ero in Italia ho partecipato a quegli eventi. Io inizio a pensare che questo posto sia davvero magico." guardo anche gli altri "In ogni caso io non mi immischierei nelle faccende di quei kappa o come li hai chiamati, la tua espressione è tutto un programma Daichi-san." non che abbia mai mostrato di essere un cuor di leone.

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Daichi Takeda

Pelle bianca e artigli di ferro...dove l' ho già sentita questa cosa? Penso mentre provo a ricordare se tra i miti e le leggende che ho studiato all' università o che la mia tata mi raccontava da bambino c' era menzione di un essere così peculiare. . Sono abbastanza sicuro che i monaci non lascerebbero delle persone fare un raduno di quel tipo nella zona dei templi. Specialmente così vicino a un cimitero. Dico sovrappensiero ai miei amici, prima di rivolgermi a loro direttamente, abbassando la voce per non farmi sentire dai kappa. Sentite, io non ho idea di cosa stia accadendo, ma questa è la prima casa che abbiamo incontrato da quando ci siamo ritrovati..così, e sono abbastanza sicuro che non ci fosse prima. Forse lì c'è qualcuno che ci puo' aiutare a tornare a casa, o forse lo potranno fare questi due dopo che avremo fatto loro un favore. Mi passo una mano tra i capelli, chiaramente stressato Io non so se questo sia uno scherzo elaborato di quelle ragazze o una qualche sorta di allucinazione collettiva. Ma se per uscirne dobbiamo stare al gioco e aiutare questi Kappa, ben venga! Tanto non puo' succederci nulla davvero no?..La mia voce è decisamente poco sicura quando pronuncio l' ultima frase...

Spoiler

Conoscenze arcane +10, Natura +10 Locali +7 e storia +10 per capire chi diamine è la strega di cui parlano.

 

Modificato da Theraimbownerd
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Ettore Proietti

"Se vuoi provo a darti un pugno per capire se può succederci qualche cosa davvero?" lo guardo tra il seriamente ma forse è una battuta la mia "Siete davvero pronti a rischiare?"

Guardo i kappa poi riprendo il discorso mantenendo il tono di voce basso "Io mi fido poco di quelli ma ancor meno di una tizia pallida come una morta e gli artigli di metallo che si arrampica sugli alberi come il peggior film horror giapponese."

 

Modificato da Landar
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Turid Berg

I miei occhi s'alternano tra i miei compagni e i due esserini, poi mi passo una mano sulla faccia con fare pensieroso. Ettore, credo che Daichi abbia ragione. Quella casa, ormai, è una...speranza. Magari qualcuno al suo interno potrà farci tornare come prima. O magari, come ha detto lui...indico il giapponese. ...potranno davvero farlo quei...due. Ma che stanno facendo?li vedo stringersi tra loro. Scuoto la testa. Non importa. trovo un improbabile coraggio e faccio due passi avanti verso le due lucertole viventi. Emh...ciao. cerco di sfoderare un bel sorriso amichevole, la mano a mezz'aria con cui emulo un chiaro segno di saluto. Io sono Turid e loro sono i miei amici. Come...beh ecco...come possiamo aiutarvi quindi? Come potremo convincere la strega...non ci credo che lo sto dicendo...sospiro. ...a non rubarvi i cetrioli?

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Ettore Proietti

Scuoto il capo ma ormai pare che gli altri abbiano deciso, potevamo continuare a gironzolare e  magari sperare di incontrare un monaco non una strega ma la curiosità è donna, Daichi invece pare sia disperatamente alla ricerca di una risposta logica.

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Turid Berg

Annuisco alle parole dei due esserini. Guardo gli altri scrollando le spalle. Beh, non sembra così difficile. E non credo sia una strega vera. trovo un improbabile coraggio e mi faccio avanti, avanzando verso la porta della piccola abitazione. COn le nocche della mano destra batto sull'uscio una, due, tre volte, aspettando giusto un attimo che qualcuno risponda. E'...E' permesso? domando iniziando a sospingere la porta verso l'interno, così da consentirmi l'accesso.

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Apri piano la porta. La luce del sole filtra dentro la casupola illuminando granelli di polvere che fluttuano come farfalle fra i dorati raggi del sole. Una figura è presente poco oltre. La luce ne illumina solo la parte inferiore, quasi avesse timore di andare oltre.

Tale figura non può essere altri che la strega menzionata dai kappa. E' seduta e da la schiena alla porta, ai suoi lati due piccoli bracieri dai quali si leva un lieve filo di fumo aromatico. Da quel poco che si vede la figura indossa abiti che paiono essere viola, ma è difficile capirne la foggia. Di certo non è un kimono o uno yukata.

Nonostante l'apertura della porta, l'aver bussato e parlato, la figura rimane immobile, quasi non temesse l'ignoto.

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