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Lago della Crepa [ON]


Jeromonty

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È una notte tranquilla nel Lago della Crepa, dove gli schiamazzi  e le celebrazioni della Grande Festa nella pur vicina Casaprofonda, giungono flebili e smorzati. Non si ammettono intrusioni in questo luogo, in cui pace e serenitá paiono permeare l’area creando un’invisibile cortina che i rumori non possono penetrare.

L’acqua placida smossa ed increspata dalle numerose sorgenti sotterranee provenienti dalle Profonditá crea un gradevole effetto visuale, la natura rigogliosa che circonda le sponde genera un piacevole fruscio di sottofondo. Un luogo magico, a cui gli occhi ed i sensi spesso fanno fatica ad abituarsi. L’acqua calda proveniente dal sottosuolo, dove colate di lava fondono pietra e metalli, a contatto con l’acqua fredda della superficie crea quel microclima umido cosí unico e peculiare. Le fronde degli alberi ed arbusti, smosse dagli aliti gelidi del vento notturno, paiono braccia e mani tetre che brancolano avide nel buio. Poche le stelle nel cielo, flebile il loro chiarore che pare venire poco a poco risucchiato dall’oscuritá, in un’eterna lotta tra luce ed ombra. Cupa é la notte.

I versi dei molti animali presenti, per lo piú predatori notturni, ti circondano e fanno compagnia, Druido reietto, solitario abitante di questo luogo; cosí magnifico eppure cosí differente dalla civiltá nanica che lo circonda. Cosí generoso il lago, cosí avidi i suoi abitanti.

La Natura pare voler parlare questa notte, sei tu capace di ascoltarla ed intenderla?

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Gretto

Mh? Osservo Callisto con fare interrogativo. Che c'è, non la solita storia eh? Quella cagnetta non fa per te, lo sai. É troppo.. troppo.. non mi vengono le parole ..cittadina. Ecco. Guardo il lago e poi il cielo

Non ti capirebbe.. lo sai. Ogni sera con poche stelle, ti ritorna in mente, lo so che sei preso, non credere il contrario, ma ti farà soffrire. Non vorrà mai venire qui da noi, non si toglierebbe mai quei privilegi da cittadina: il cibo abbandonato nelle taverne o per strada, gli affetti facili e le carezze gentili delle bambine di strada, le stalle calde del calore dei cavalli dei viaggiatori nel discorrere agito le mani in aria, disegnando nel cielo ciò che descrivo, come a fare più vere le mie parole

O magari vorresti andare tu, da lei? Gli chiedo con un sorriso sornione in volto

Nah faccio posare i corvi della sera vicino a noi, sulle fronde dell'albero che ci protegge e ripara dal freddo vento che spira in quest'ora tarda ..loro. Loro sì che ti capiscono, Callisto. Gli dico indicando i neri pennuti. Liberi. Selvatici. Puri.

Attendo una risposta che ovviamente non arriva, ma gli sorrido comunque. Le increspature dei bordi della bocca e gli occhi lo tradiscono. 

Uno di questi giorni ti ci porto. Promesso, basta che ti togli quel muso triste e malinconico.

 

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Callisto ti osserva, reagisce alle tue parole come se le intendesse, muove il muso strusciandolo sul tuo braccio, un lamento struggente esce dalla sua bocca. Ulula al cielo la propria pena il lupo, un profondo e prolungato dolore riecheggia nelle ombre notturne. La cagnolina di cittá è il primo amore del tuo giovane compagno. Fidato. Leale. Forte ed unico è il legame che vi unisce.

Osserva con fare rapito i gesti delle tue mani, pare chiedersi cosa rappresentino. Callisto spesso è curioso. Scuote la testa in segno negativo quando gli chiedi se vuole andare in cittá; come se sapesse che a te non piace, quasi  in fondo amasse la cagnolina, ma chi venera sei tu. Ti guarda, osserva. Incredibile come degli occhi animali possan trasmettere bontá, intelligenza, fedeltá. Giá la tristezza pare dissiparsi dai suoi occhi, come se le tue sole parole avessero avuto il potere di confortarlo o rassegnarlo, difficile dirlo.

Anche la Natura pare osservarti, ascoltarti nel tuo dire, spettatrice silenziosa. L’oscuritá, spettatrice spettrale.

Il lupo poggia il muso sul tuo grembo, chiedendoti con un gemito di accarezzargli la testa. I corvi non li guarda, a lui i pennuti ben poco piacciono. Grigna sommessamente di rimando alla loro presenza, non si fida di quegli artigli affilati e meno di quei becchi duri.

Un corvo peró si avvicina, come se poi fossi riuscito a richiamarlo, sembra volersi poggiare su un ramo sopra di voi; le zampette insicure cercano la corteccia, non la trovano, sembra cosí goffo il pennuto. Strano, normalmente sono assai agili. Cade repentinamente sul terreno il rapace nero come la notte, precipita di un sol colpo, sordo il tonfo ammortizzato dall’erba. Il tutto assai poco distante da te, un paio di passi non di piú a separarti dal corpicino che ora giace inerte sul suolo verde.

Il lupo solleva il capo, osserva incuriosito, per poi iniziare ad annusare veementemente l’aria come se vi fosse un odore strano, inusuale, sgradito.

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Gretto

Osservo il pennuto cascare a terra e subito mi rialzo dalla mia posizione sdraiata. Callisto annusa l'intorno senti qualcosa? Come lui, mi metto ad ascoltare se sento rumori e guardo lesto il cielo.

[Check listen: +7. Spot +6]

Poi guardo nelle immediate vicinanze mentre mi avvicino al corvo riverso a terra. Cammino guardingo e lento come si usa fare in un branco: io davanti che scruto di fronte a noi e Callisto dietro che copre i lati verso il retro e chiude la fila. Ci completiamo.

Un passo. Due passi. Giungiamo sul corpo del "caduto". 

Poso il bastone a terra sull'erba umida e porto entrambe le mani a 10 cm dal corvo per capire cosa gli sia successo

[Check su Heal per capire se é malato: +7. Knowledge Nature: +6]

 

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Osservi ed ascolti con attenzione quanto ti circonda e tutto appare normale; i suoni della natura e degli animali, non percepisci altro intorno a te. Il Lago appare quello di sempre, quieto e tranquillo, avvolto nel manto notturno.

Ti muovi, avanzi guardingo, Callisto ti copre mentre continua ad annusare l’aria; qualcosa continua a turbarlo.

Il rapace giace morto sull’erba; hai ragione Druido, tutto faceva pensare ad un improvviso malore eppure non trovi un riscontro naturale. Sembra semplicemente morto, cosí dal nulla. V’è peró qualcosa di strano, innaturale, che colpisce la tua attenzione: il corpo improvvisamente cade in un avanzato stato di putrefazione, accelerata, visto che con solo il passare degli istanti vedi le piume cadere, la carne ed i tessuti degenerarsi corrosi da una cancrena interna degli organi, visibile il chiarore delle ossa che appaiono intatte… qualcosa di assolutamente innaturale sta avvenendo rapidamente dinanzi ai tuoi occhi.

E adesso capisci cosa stava annusando Callisto nell’aria: Morte. L’odore è ora marcato, pungente, nauseante. Ed il freddo che ti circonda non pare riuscire a contenerlo.

 

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Gretto

[Lancio individuare il magico]

Pronuncio le giuste parole per richiamare il potere di riuscire ad osservare le fonti magiche e con il corvo in mano raccolgo il bastone per muovermi verso le auree che percepisco.

Attento Callisto, se annusi qualcosa avvisami

..e avanzo

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Pochi istanti e dinanzi a te percepisci un’aurea magica, eppure ció che vedi è meramente oscuritá, poi le ombre improvvisamente si dissipano e, a poco meno di una decina di metri di distanza, si mostra una figura al tuo sguardo. Un Elfo dagli abiti eleganti e raffinati, di infinite tonalitá e contrasti di nero e porpora; calmo e tranquillo nell'atteggiamento, ma nulla in lui denota spensieratezza, anzi appare concentrato sulla tua presenza.

l'Elfo.

Ti osserva, affascinante in quel sorriso ammaliante sul volto dai lineamenti marcati, temibile in quello sguardo profondo che ti scruta nelle viscere, quasi volesse penetrare il tuo corpo per sondare la tua anima. Aulico come una creatura celestiale, dannato come una creatura degli abissi. Questo  é ció che trasmette la sua sola presenza.

“Bravo, bravo, bravo” La voce che esce amabile e suadente, piacere da ascoltare, inebriante per l’udito. Eppure, anche lí v’è un qualcosa che fa accaponare la pelle. Tutto nella figura immobile dinanzi a te esprime una contrapposta dualitá. “Pochi avrebbero inteso, mi hai sorpreso, Abitante del Lago” Forbite parole di elogio che suonano come un gradevolissimo encomio, ma che pure paiono voler dire altro, come se nello specifico elogiasse te, ma nel generico e tacito offendesse e denigrasse quel che sei, rappresenti. Come se alla fine un essere superiore riconoscesse con diletto una menzione meritevole di qualcosa di infimo ed inferiore. Dualitá, sempre ed in ogni elemento.

Callisto immobile, scruta, non appare tranquillo, ma neanche mostra segni di aggressivitá. Vigile, attento in direzione della nueva figura.

Osserva il tuo lupo l’Elfo, le labbra sottili increspate da un flebile sorriso di chi sta guardando una simpatica creatura, poi lo sguardo si posa sul corvo in decomposizione, che giace inerte sul palmo della tua mano. Appare contrariato, sospira profondamente. China il capo, chiude gli occhi, apre le braccia con i palmi rivolti in basso, verso la terra, da cui pare estrarre forza ed energia a giudicare dalle dita che si incurvano verso il basso e si irrigidiscono. aiwë cár quáco ammalë raica úmëa qualin coirëa”. Parole che sussurra alla notte, pronunciate con un tono profondo, sepulcrale. I palmi delle mani si rivolgono verso l’alto, le dita si distendono a liberare qualcosa nell’aria; apre gli occhi, verso il cielo ammantato di nero. Il Corvo improvvisamente apre gli occhi, ora due cerchi color nero come la pece cerchiati di porpora, muove le ali scheletriche oramai in gran parte prive di carne e di piume, elevandosi in volo separandosi di una dozzina di centimetri dalla pelle della tua mano.

Il Corvo.

Un braccio cala lungo il braccio, l'altro si estende dinanzi a sé, richiamando il rapace, pronto a dirigersi verso il suo nuovo ed eterno padrone. “Vita, Morte e Miracolo” Pronuncia l’Elfo, il tono serio di chi non sta scherzando né giocando, ma al contempo pacato e composto come se di una conversazione si trattasse. “Questo hai visto questa notte.” Tono piatto, voce atona, priva di inflessione. Tutto nell’Elfo è mutevole, cambiante. Come se fosse tutto quel che mostra  e niente di tutto ció.

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Gretto Thünberg

Osservo stupito l'elfo, non che non ne avessi mai visti.. ma così.. strani, mai.
Ascolto le sue parole e osservo ciò che appare come una rinascita tra le mie mani.
Vita e morte affermo risoluto ..sicuramente. Nel frattempo con la mano ormai libera dal corpo del corvo cerco Callisto, come a ritrovare un corpo caldo, amico e rassicurante.Mi consola che sia a pochi centimetri da me e il battito leggermente accelerato del mio cuore pare ritornare normale.
Lascio passare qualche secondo mentre accarezzo il suo manto

Miracolo, forse. Alzo le sopracciglia sul "forse". 
Chi sei? concludo diretto senza mezzi termini. Nel mio tono non v'è paura nè affanno, piuttosto invece curiosità.

 

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“Mi piace come reagite.” Nuovamente pare approvare. Il sorriso compiaciuto che torna a ricurvare le labbra. “Vi mostrate differente ai comuni incontri.” Commenta, come sevdi una semplice ed occasionale conversazione si tratti.

Callisto per un istante pare ben poco propenso a farsi trovare dalla tua mano che al suo olfatto odora di morte e putrefazione, ma dopo il primo istante di esitazione si lascia accarezzare con mansueta riluttanza. Gli occhi ed il muso del lupo sempre fissi in direzione dell’Elfo.

“Potrei dirvi quel che desidero e non avreste modo di sapere se è vero.” Sospira. “Sarebbe per me cosí facile mentirvi e deridervi.” Una tonalitá annoiata in quelle ultime parole. Ti osserva. Istanti di silenzio.“Perché vi interessa?” Dicendo come se la risposta potesse destarne l’interesse. Non pare una persona avvezza a dover rispondere, quanto piú abituata a domandare e a ricevere risposte. Il fare è tipico di chi è abituato a educare, correggere, approvare.

Nessun  gesticolare, nessuna parola, nessun bagliore, solo ombra ed oscuritá che paiono divenire piú dense, ma il tuo incantesimo ti rivela come l’Elfo stia manipolando la Trama senza peró darne mostra. Il corvo torna ad essere normale, vivo, in carne e con un bel e piumaggio rigoglioso. Almeno all’apparenza.  "Hén lár úmëa cuina Pityanauco aran tári oron cundu onónë aranel osto ataquë ampano cemen ondo nórë hróta." Parole che l’Elfo gli rivolge in un suadente sussurro ed il tono di chi da precise indicazioni, il corvo gracchia di rimando e poi vola via in direzione di Casaprofonda.

 

Spoiler

Individuazione del Magico, secondo round: presenza di magia in corrispondenza dell'Elfo, dapprima solo un'aura, successivamente due, la seconda sul corvo. La prima aura, di natura forte, é la piú potente.

 

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Pare rimanere perplesso di rimando alla tua domanda, quasi non intendesse a che ti stai riferendo, istanti di silenzio, infine sorride. “Tu, se cosí preferisci” Ma dicendo quasi trovasse la situazione, il dire, ora divertito. “L’uso del Voi è divenuto per me una quotidiana e doverosa etichetta.” Aggiunge  quasi comentasse e spiegasse piú a sé stesso che a te. “Mi immagino che qui tu non hai niente di tutto ció. Qui sei libero da regole e convenzioni social, civili” Si guarda intorno, parole piatte prive di enfasi o emozione. Sembra semplicemente constatare un fatto. “Esattamente. Ed Illusione” Aggiunge, complementa, con la pacatezza di un maestro a un alunno sagace. Ti osserva intrigato. "Tu che fai qui nel lago? Semplicemente vivi o hai un ruolo?" La voce che nelle ultime parole, giá non é mera curiositá,  diveniendo lievemente indagatrice. Lo sguardo torna a scrutarti intenso. Pare riflettere, analizzare, ponderare. E la Trama torna ad essere manipolata; niente di visibile al tuo sguardo, ancora una volta é il tuo incantesimo  a rivelartelo.

Spoiler

Individuazione del magico, terzo round: La prima aura appartiene alla Necromanzia, la seconda a quella dell'Illusione. Ora che il corvo si allontana le due auree lentamente si affievoliscono. Ed una terza compare.

 

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Gretto

Subito dopo il suo "illusione" faccio spallucce. E..a che pro illudere di vedere qualcosa? Beh.. non importa

Vivo qua, si, ma vivo anche là e là indico un po' ovunque, tutto quello che ci circonda sono nato qui ma mi piace camminare per tanto tempo e a volte mi ritrovo molto distante 

Tu invece?

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"Sei ingenuo, Nano. Molto ingenuo.” Lieve critica in quelle parole che vengono emesse come una sentenza. Ti ascolta, sembra che stia meramente lasciando trascorrere il tempo mentre conversate. “Viaggio. Sapere e conoscenza sono la mia fame e la mia sete in questo mondo.” Dicendo come se di due cose distinti ma facenti parte di un tutt’uno, che non specifica quale sia, si trattasse. Dualitá avevamo detto. “Arriva qualcuno” Avvisa, senza volgersi verso nessuna parte, solo guardandoti. Calmo, tranquillo, ma ora appare piú attento e vigile. Torna a scrutarti come se volesse intendere qualcosa. Il tuo incantesimo ti avvisa che la Trama, ancora una volta senza preavviso alcuno, torna ad essere manipolata. Callisto non pare reagire, mantenendo sguardo ed attenzione sull'Elfo come fatto sin da quando é giunto.

Spoiler

Appare una terza aura, debole, di Divinazione; mentre le due precedenti permangono ma poco a poco affievolendosi, quasi svanendo quella dell'Illusione, passando a moderata quella della Necromanzia.

 

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Gretto Thünberg

Qualcuno? Sporgo il collo oltre l'elfo che apre impassibile, guardo Callisto, saggio la brezza e la sua direzione e poi mi tocco la fronte socchiudendo appena gli occhi

Ahh..il tuo corvo ha visto qualcuno e te l'ha comunicato telepaticamente?

Chi arriva? Un altro sguardo verso Callisto ..se fosse un animale lui l'avrebbe annusato mi chino verso il lupo poggiando un ginocchio a terra e successivamente Poggio il palmo della mano sull'erba rimanendo in silenzio come a saggiare le vibrazioni telluriche

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“Si, qualcuno da lí”. Conferma con scarso entusiasmo, indicando un sentiero che costeggia il lago alla tua destra, eppure quanto tu vedi è solamente vegetazione ed oscuritá. “No, lui è occupato altrove.” Diletto nel tono, compiaciuto il sorriso che torna a incurvare le labbra.

Il lupo, forse di rimando al tuo fare, volge la sua attenzione verso il sentiero, pare attendere, ma come se non avesse avvertito nessuna presenza.

L’Elfo nel frattempo pare venire inghiottito dalle tenebre, occultandosi al tuo sguardo.Nano, posso tollerare l’ingenuitá, ma non la stupiditá. Attento a quel che dici. Ti ascolto e ti vedo.Lapidario, ben poco rassicurante nel tono della voce, il suono delle parole è un monito, un’avvertenza.

Spoiler

Suoni di passi pesanti e lenti, un lieve clangore metallico, delle risa sommesse e delle parole indistinte dal suono gutturale giungono al tuo udito. Diresti che sono un paio di creature. Intravedi a poco meno di venti metri di distanza tre sagome nell'oscuritá, avvicinandosi procedendo lungo il sentiero: due diresti che sono nani, la terza, piú bassa ed allungata,  ti costa capire cosa possa essere, nel centro tra i due.

 

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Gretto Thünberg

Curioso quel tizio.. mh? Dico sottovoce a Callisto rialzandomi da terra. Faccio segno al lupo di muoversi di lato in silenzio. Sicuramente lo sarà più lui di me ma.. é come un riflesso incondizionato.

Ci spostiamo entrambi di lato, scartando il sentiero di modo da mimetizzarci con la vegetazione, quale miglior luogo più di questo!

Aspetto che i tre giungano più vicini per capire cosa o chi stia arrivando

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Trascorrono pochi istanti e due Nani appaiono alla vista, evidentemente dei combattenti, un Esploratore ed un Guerriero diresti a giudicare dalle armature e dalle armi che portano sistemate dietro la schiena, l'Esploratore un arco lungo, il Guerriero due asce da guerra naniche.

I due Nani

In mezzo a loro, trascinata per le braccia e priva di sensi una Nana vestita da cortigiana; una grossa macchia scura, forse sangue raggrumato, a coprirle la testa e la parte superiore della veste.

“Elnan, dici che qui va bene?” Borbotta spazientito il Guerriero, mentre l’Esploratore, Elnan a quanto pare, annuisce con fare pacato osservando la piccola radura con fare compiaciuto. “Si, qui nessuno ci puó vedere e ci puó sentire”. La Nana che viene lasciata cadere bruscamente sull’erba. “Bene, bene, bene, pronti per fare i nostri sporchi comodacci con questa troietta. Pesa come una maiala la maledetta.” Commenta il Guerriero iniziando a legare con una corda la Nana totalmente al merce dei suoi aguzzini. “Te la tiravi tanto nella locanda, eh?”. Sputandole sul viso e ridendo sguaiatamente. L’Esploratore lo osserva divertito, per poi volgere lo sguardo intorno a séBel posto, lontani da tutto e tutti, qua potrá anche gridare che nessuno l’ascolterá. Ci potrá servire anche con le altre.” Sorrisetto famelico. “Non la imbavagliare, voglio ascoltare le sue grida disperate mentre ce la facciamo a turno.”

 

Spoiler

Tiro di Nascondersi.

 

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Spoiler

Mi alzo a fatica dalla panca, stringendo il boccale con la sinistra e reggendomi la cinta con la destra. La vista velata non impedisce di notare l'uscita, e il frastuono mi accompagna mentre l'imbocco leggermente barcollante. Urlo dall'uscio un A pisciare, odiosi! rivolto alle domande sguaiate dei miei compagni di bevute, incurante di chi sente e chi no. Con passo incerto, mi avvio nella rada boscaglia che si apre a pochi passi dalla taverna, l'unica preoccupazione nella mente reggere il boccale e non versare il contenuto. Raggiungo con difficoltà la prima fila d'alberi, mi nascondo dietro e comincio a canticchiare con voce roca e roboante, non stonata ma decisamente troppo nasale per essere considerata bella E lui disse... che facciamo...lei rispose... ci appartiamo... armeggio con i lacci della patta, troppo preso dal boccale per curarmi dei nodi semplici che chiudono i lembi della tunica ... allora andiamo per i campi... e cerchiamo i tuoi bei fianchi...

 

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Gretto Thünberg

BASTARDI, se ne vogliono approfittare! 
Istintivamente la mia vena destra, precisamente quella sulla tempia, inizia a gonfiarsi a dismisura quando vedo quella scena.
MOLTO di più quando sento che cosa dicono alla sventurata!

Poi.. sussurro a Callisto Cal.. adesso gli lancio questa.. poi vediamo cosa capita.. stai pronto!

Carico la fionda e tiro un proietto al tizio con l'arco!

Modificato da Fezza
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“Ma guarda come andiamo d’accordo noi due…” Commenta il Guerriero mentre si accinge a slacciarsi la patta “…io pensavo di menarla un po’ questa cagna. Voglio ascoltarla ladrare.” I due sghignazzano “Ma prima devo svegliarla, e visto che ho bevuto un bel po’ di quel piscio di birra…” Ridacchia, mentre termina di slacciarsi i lacci dei pantaloni al di sotto del giaco. L’altro, poggia lo sguardo in tua direzione, pare soffermarsi a guardare meglio, scrutare. “Hey, stai fermo lí Vicaver, rimetti a posto il randello, che credo che non siam...” La pietra che lo colpisce giusto nella fronte, interrompendone il dire e facendolo sanguinare lievemente. “Ma cosa diamine…” Sbotta il Guerriero, che pare esitare indeciso sul da farsi. "Lí, nella boscaglia, ho visto qualcuno!" Seccato l'esploratore, additandogli la vegetazione con una mano e portandosi l'altra alla fronte.. "Adesso lo scrocio al figlio di una baldracca!" Sbraita rabbioso l'altro di rimando. "Tranquillo Ira dei Nani, deve essere qualche moccioso curioso... e stupido." Pacato, tranquillo, mentre osserva prima il sangue sulle dita della mano e poi il sasso che lo ha colpito, non di certo una ferita o un'arma letale.

Gretto:

Spoiler

Iniziativa per te e Callisto. Distanza in linea retta dall'arciere 15 metri, dal Guerriero 18. Piante ed arbusti  tra te e loro, terreno difficile.

Duerdal:

Spoiler

Ascoltare ed Osservare.

 

Modificato da Jeromonty
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