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Capitolo III: Pesca Grossa


Bellerofonte

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Il 7/10/2018 alle 16:04, Bellerofonte ha scritto:

Quattordicesimo giorno del primo mese dell'anno 1491, ore 20:00 | -123 giorni alla partenza della Eurus 

Piazza del Governatore, Capo Ventura

Kilash sobbalza alla tua pacca, dubitando per un attimo della sua immortalità. "Uh? Sì, lo abbiamo regalato alla città, che lo ha diviso equamente tra i commercianti che vedi e i poveri nella città bassa. Non avevamo abbastanza cuochi, così lo abbiamo diviso in pezzetti e dato ad ogni persona che sapesse impugnare una padella e un mestolo, a patto che lo cucinasse per tutti. 

La città di Capo Ventura ti deve un favore, perciò questi sono tutti tuoi." Kilash ti passa una lettera di carta bianca riportante un sigillo magico col simbolo della Loggia, una bella lettera di marca con un numero riportato sopra: "1000", monete d'oro, s'intende. "Vengono dai reggenti della città, in cambio di potersi godere un po' della gloria e del benestare del popolo. Sai, con la storia dell'ex-governatore in fuga, il popolino è inquieto e ogni occasione per mostrare benevolenza viene colta al volo.

Comunque il discorso ti tocca, Fortunale. D'altronde l'idea della fiera è tua. Forse se ne aspettano una anche quando tornerai dall'Oceano d'Oriente.

Tra mezz'ora, sul palco nella piazza del governatore. Divertiti!" e Kilash ti dà una pacca di risposta, moooolto più leggera della tua, e sparisce tra la folla di fronte a te, prima che tu possa opporti in qualsiasi modo al famigerato discorso. Guarda un po' che ti tocca fare...!

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Il 9/10/2018 alle 16:15, Bellerofonte ha scritto:

Quattordicesimo giorno del primo mese dell'anno 1491, ore 20:20 | -123 giorni alla partenza della Eurus 

Piazza del Governatore, Capo Ventura

L'ora X arriva, e ti trasporti sotto il palco dove molte delle autorità cittadine hanno già iniziato a parlare alla folla. L'ultimo a parlare prima di te è il nobile Astolfus Syvis, uno dei due reggenti della città dopo il ritiro forzato dell'ex-governatore von Trier, caduto in malora. 

"Ed ora, il fautore di questo momento di gaudio vorrebbe dire due parole in proposito. Rendiamo omaggio all'eroe del giorno, ser Besnik Aghendor, il capitano Fortunale! Si avvicini, salga pure sul palco, capitano!" l'uomo mingherlino ma dall'aria furba ti lascia salire a bordo prima di scendere lui stesso, assicurandosi che il palco non rimanga mai vuoto, nemmeno per un attimo. 

La folla è immensa. Quasi tremila anime. E tu non hai mai parlato a più di venti persone per volta, sempre con frasi non più lunghe di "Issate la maestra". Ma ora ci sei, e non puoi fare altro che tentare di dileggiarti nella tempesta...alla fine sei pur sempre tu l'eroe!

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Salgo sul palco facendomi coraggio: ho affrontato uno squalo gigante usando un arpione, della gente amichevole non sarà molto peggio.
Mi sbagliavo. 

Vedere tutte queste persone che mi fissano mi mette addosso un senso di disagio molto profondo. Non sono timido, ma non adoro l'idea di starmene al centro dell'attenzione. Sono un ignorantone, questo l'ho sempre saputo. E se dico una cavolata? E se parlo male? Sarò chiamato Besnik Figuraccia Aghendor

Mi faccio coraggio e comincio a palare. Chiaramente non ho un discorso organizzato, e non so nemmeno che cosa si vuole che io dica. Devo raccontare quello che ho fatto? Devo rallegrare la gente? Ah, se la Contessa fosse qui potrei lasciarla ballare e cantare e sarei a posto, guarderebbero tutti lei...

"Ehi, ben trovati! Spero che abbiate tutti potuto mangiare un po' di pescecane...beh, se non lo avete fatto non preoccupatevi, ce n'è ancora un sacco! Eh eh!" ridacchio alla mia stessa (insipida) battuta, e continuo "Sono felice e mmm onorato di avervi tutti qui. Non pensavo di poter organizzare una giornata come questa, e devo ringraziare tutta la Loggia e la città per avermi aiutato. Non capita tutti i giorni di avere il proprio nome su una fiera, vero? Beh, non capita tutti i giorni di uccidere un pescecane così grande: non abituatevi troppo bene, che Fortunale non vi farà mettere su troppa ciccia sui fianchi" altra risata, questa volta più tonante "Ebbene, non vi annoierò con il racconto di come ho ucciso quella bestia" e invece comincio a farlo lo stesso "Era bella grossa, e ci ha attaccati nella nebbia: ma ci vuole ben altro per mettermi paura, oh si. Ho afferrato la mia lancia e l'ho scagliata nella bocca del pesce, e quando me l'ha strappata via ho preso un arpione e ho piantato la punta nella sua grande schiena. Abbiamo lottato a lungo, lui mi voleva in mare, io lo volevo sulla tolda. Alla fine con l'aiuto della ciurma l'abbiamo tirato all'asciutto. Ah, che segni che mi ha lasciato! Nemmeno la più appassionata delle donne che conosco mi ha mai dato baci così passionali! Comunque" continuo "Abbiamo poi tagliato la testa e l'abbiamo venduta a qualche riccone...il mio equipaggio e le loro famiglie staranno meglio perché qualcuno ha una testa di pescecane in casa! E poi ci siamo trovati con tutto questo bene degli dei. Così tanta carne che ne abbiamo mangiata un bel po', e poi ci siamo detti che era troppa, ed era un peccato non dividerla con la brava gente di questa città. E dunque sono andato alla Loggia, e così è nata questa fiera: un modo per festeggiare assieme, mangiare qualcosa, fare una pausa dalla vita di tutti i giorni...divertirsi. E questo vi chiedo, in cambio di quello che vi offriamo: divertitevi. Bevete, mangiate, fate di questo giorno una bella festa" 

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28 minuti fa, Bellerofonte ha scritto:

Quattordicesimo giorno del primo mese dell'anno 1491, ore 20:30 | -123 giorni alla partenza della Eurus 

Piazza del Governatore, Capo Ventura

Il tuo discorso stava andando piuttosto malino all'inizio, con nessuno che rideva e solo qualche colpo di tosse imbarazzante tra il pubblico. Aver iniziato a parlare della lotta aveva catturato però l'attenzione dei bambini, che ti seguivano dalla prima fila sotto il palco con "oooooh" di sorpresa immaginandosi la lotta ben più epica di come in realtà è stata davvero. 

Ma il culmine del tuo discorso lo hai raggiunto verso la fine, quando hai augurato a tutti di riempirsi la pancia: un boato all'improvviso, 92 minuti di applausi - forse un po' meno - e la gente inizia a inneggiare il nome del capitano che ha permesso loro di riempirsi la pancia stasera. 

Lo stesso nobiluomo che ti ha fatto salire sul palco ora ti accompagna giù, facendo salire al tuo posto una compagnia di gente armata di liuti e fisarmoniche. Kilash ti aspetta giù, al termine delle scale. "E' andata bene."  lo dice con un tono poco convinto, quasi insinuatorio, come per prenderti vagamente in giro. 

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