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[Strange Magic] - La Regina delle Fate dei Morti


DarthFeder

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Paimon il Magnifico

Cortile del tempio

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Benissimo. Se poi scopriamo che da qualche parte non è avvenuto un solo episodio, qualcuno si starà quasi sicuramente mettendo in azione, per risolvere la vicenda. Ci serve solo trovare un punto di partenza, riuscendo a rintracciare una persona direttamente coinvolta. In questi giorni le voci  giravano liberamente. Io e Raza le abbiamo udite, anche solo passando nelle taverne. Non dovrebbe essere complicato, trovare qualcuno che conosce una persona coinvolta, se ci diamo da fare. 

Annuisco a Immeral con benevolenza, per il suo spirito di iniziativa e buona volontà.

Torniamo ai festeggiamenti e ci diamo da fare?? Chiedo gentilmente agli altri, lisciandomi la barbetta, sempre più contento di poter di nuovo avere un po' d' azione.

 

 

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Paimon il Magnifico

Cortile del tempio

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E allora così sia, compagni. Affermo cordialmente. Sperando non sia una falsa pista.. Poveri bambini e tutto quanto, però questa vicenda della Regina delle Fate è troppo intrigante, per essere accantonata o rimandata..

 

 

 

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@i Magnifici 4

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La prospettiva di mettervi sulle tracce delle "Fate dei Morti" per guadagnarci qualcosa in cambio vi attira come una calamita e tutti concordate nell'iniziare a cercare indizi girando la città e cercando di carpire quante più informazioni possibili. 
Tornate sui vostri passi fin quasi alla Locanda, per poi deviare in direzione del ponte sul Fiume Quahn e dirigervi al distretto Sud della città, quello dove vive la parte più povera (e credulona...e pettegola) della popolazione. Non vi è troppo difficile qui trovare le informazioni che cercate, una volta pizzicate le corde giuste. Teril, un mezz'elfo grassoccio che possiede una bottega di vasellame, in cambio di qualche moneta vi indirizza verso il principale centro d'aggregazione del quartiere, l'osteria e sala da gioco "Al Vicolo dei Segreti" raccomandandovi di chiedere di una certa Marla. Dopo decine di chiacchiere su improbabili mostri e fantasmi che infestano i cimiteri finalmente siete arrivati a qualcosa di concreto: una donna il cui figlioletto è improvvisamente sparito durante la notte durante un breve viaggio fuori città, a suo dire per mano di un'essere spettrale apparso come una nuvola di fumo e sparito nello stesso modo con il suo bambino.
Quando, ormai al calar del sole, arrivate all'osteria -ben nascosta tra gli stretti e luridi vicoli della città bassa- la trovate piena di una pletora di avventori di ogni genere: rubicondi operai del Porto, grossolani artigiani del Distretto delle Candele, matrone che attendono il ritorno dal lavoro dei mariti, sfatte prostitute che solitamente presiedono la Strada dei Sussurri, viandanti dall'aria di chi si è smarrito tra i vicoli da giorni e delinquenti intenti a scommettere forte ai dadi. L'aria del locale è densa, carica dell'odore della carne stufata con le patate e di tabacco fumato arrotolato in piccoli sigari più pratici da confezionare rispetto al caricare le eleganti pipe ancora tanto apprezzate dal ceto medio e alto della città. A terra decine di tappeti di diverse fogge coprono il pavimento di legno macchiato di vino e birra, i tavoli sgangherati sono quasi tutti addossati al caminetto in modo da lasciare posto ad un piccolo soppalco dove un trio di menestrelli si sta esibendo tentando invano di sovrastare con la musica il chiacchierio costante.
Dopo un giro di birra ed una lauta mancia un timido mozzo di nome Serilm vi indica Marla: è laggiù, al tavolo dei dadi. L'unica donna che osa sfidare gli sgherri del Guanto Nero ai gioco d'azzardo. Da quando le hanno rapito il figlio dice di non avere più nulla da perdere, o da temere, e passa le giornate a sfidare la sorte perdendo quasi sempre...è la vedova di Timothy il Fabbro, aveva una bella casa al di là del fiume e viveva bene, prima di perdere il senno e trasferirsi qui. China sul tavolo vedete una giovane donna dai corti capelli castani e vestita con semplici abiti da massaia. Mentre la osservate si toglie frettolosamente una catenella d'argento che le pende dal collo e la getta sul tavolo, per alzare la posta della sua scommessa.

@Ramagast

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Trascorri la giornata oziando alla locanda, stravaccato sul letto e sfogliando svogliatamente quel libro che non riesci a decifrare.
Quando finalmente calano le tenebre esci senza dare nell'occhio e ti dirigi verso il porto. Al tuo arrivo ti perdi per un minuto ad ammirare la grossa luna piena che si specchia sulla placide acque del fiume: ora che non c'è il viavai di gente che affolla le banchine durante il giorno il porto ti sembra quasi bello, poetico a suo modo.
Ti rimetti in cammino e dopo alcuni minuti ti fermi di fronte al Molo della Lana: non puoi sbagliare, una grossa insegna scritta in comune e corredata dall'icona stilizzata di un gomitolo di filo sono inequivocabili. Seduto su una pesante cassa di legno, con le gambe a penzoloni, vedi il vecchio bibliotecario. Sei in ritardo, giovanotto, ti sei forse fermato a guardare la luna anziché pensare a muovere le tue gambette? Far aspettare gli anziani è maleducazione, soprattutto con quest'arietta fredda che mi gela le ossa.
Ora dimmi, perché sei qui, Ramagast?
 Cosa ti ha spinto fino a Quandorah? Forse, se la tua risposta sarà soddisfacente, ti svelerò qualcosa di interessante. Mentre pronuncia queste ultime parole vedi un sinistro scintillio attraversare gli occhi dell'anziano signore. Improvvisamente ti sembra di percepire in lui una forza portentosa, che sicuramente non ha nulla a che vedere con un comune bibliotecario probabilmente tanto vecchio da avere già un piede nella fossa.

 

 

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Paimon il Magnifico

Bassifondi

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Il giro nei quartieri poveri mi entusiasma, come l'idea di prendere una malattia venerea. Sudiciume, bifolchi, e ratti.. Ratti, bifolchi e sudiciume... Evviva.. Che menù ricco e variegato..Guardo con aria schifata tutto quanto, stando attento a non appoggiarmi da nessuna parte e a non farmi toccare da nessuno. Dopo aver sentito le solite chiacchere da pecorai ignoranti e creduloni, finalmente sembra che abbiamo fatto centro. Sentiamo la storia del bambino e dello spettro e ci mettiamo in cerca della madre. La troviamo a giocare ai dadi, con l' aria di essersi abbandonata al suo triste destino. Mi avvicino, mi schiarisco la voce, controllo che nessuno stia sporcando le mie eleganti vesti e prendo la parola. Siete la signora Marla, giusto?? Affermo in tono amichevole, ma autoritario. Vorrei disporre di 5 minuti del vostro tempo, se non le dispiace. Vorrei discutere di qualcosa, che lei ha molto a cuore. Qualcosa che la riguarda personalmente e che riguarda.. Cerco di suonare dolce e amichevole, per non farla arrabbiare Il suo bambino.

Che ne dice, ha due minuti?? Chiedo in tono cordiale.

Vedi di rispondere si vecchia strega, anzichè stare qua a sprecare la tua vita in questa tana di morti di fame senza prospettive, stupida oca...

 

 

 

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Immeral

Al Vicolo dei Segreti

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Di tutto il tragitto, l'unica cosa che mi riconcilia con la natura è l'impetuoso scorrere d'acqua del fiume Quahn, mi soffermo qualche istante sul ponte per ammirare il paesaggio, poi di corsa torno a ricongiungermi con gli altri nella strada che prosegue tortuosa verso la parte povera della città

Arrivati alla locanda il forte odore di fumo e cibo scadente mi fa quasi lacrimare gli occhi, per fortuna facciamo centro al primo colpo e seguendo le indicazioni del negoziante di vasi troviamo Marla intenta a spendere i suoi ultimi averi mentre gioca d'azzardo. Quanta miseria e disperazione nei quartieri poveri delle città, ogni tanto bisognerebbe farci un giro come abbiamo fatto noi oggi, riconcilia con la realtà, e fa apprezzare di più quello che si ha.

Mi avvicino alla donna senza dire nulla, la guardo in modo compassionevole mentre mi abbasso il cappuccio e rimango al fianco di Paimon.

 

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Arszlán

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Seguendo informazioni e voci discutibili, siamo giunti in una locanda per parlare con una certa Marla, che sta dissipando il patrimonio al gioco d'azzardo dopo la sparizione del figlio, e proprio per questo non mi sembra un buon punto di partenza per un ricco ingaggio: se le riportiamo il figlio, ci ripaga in debiti di gioco? Comunque siamo qui e ormai tanto vale aspettare la risposta alla domanda molto diretta di Paimon, forse troppo, quindi mi esibisco in un mezzo inchino e intervengo cercando di dimostrarmi cortese. 

"Il suo nome è Paimon, mentre io sono Arszlán e tutti noi quattro siamo interessati a gettare luce sulle voci riguardo le fate della morte, che sembrano legate alla sparizione di bambini, tra cui anche il tuo."

 

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@Ramagast - Molo della Lana

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Il sorriso sdentato del vecchio, che avevi già visto in biblioteca, torna a fare capolino sotto alla folta barba arruffata. Bene, bene, bene...e così hai sentito parlare della Nebbia Nera e del folle esperimento di Misarias, ultimo rettore dell'Antica Accademia di Thorn. Giovane Ramagast, quello a cui ambisci è un grande potere...troppo grande per ciò che sei ora, troppo difficile da domare anche per un sommo maestro della negromanzia qual era Misarias! Dovrai studiare ancora molto e con pazienza, ma forse potrò guidarti attraverso la nostra scienza. 
Ti chiederai chi sono e come so il tuo nome, immagino: ebbene, Ramagast il Nero, io per te altri non sarò che Il Bibliotecario - almeno per ora. Ti osservo da molto tempo, per l'esattezza da quando il tuo esperimento fallito scatenò un manipolo di non morti fuori controllo contro l'insediamento elfico di Fogliarossa nella foresta di Boscoscuro, ricordi? Hai attirato l'attenzione di molti sguardi in quel momento, dovresti essere più prudente figliuolo, più prudente... 
un attacco di rauca tosse interrompe il vegliardo, che torna a parlare con la voce ridotta ad un roco sussurro dopo alcuni minuti ...hai attirato lo sguardo degli elfi, delle ombre, dei maghi...e fortunatamente anche il mio. Sapevo che saresti arrivato a Quandorah, la città dei mille volti, prima o poi: ogni giovane negromante è avido di sapere ed il sapere arriva dai libri. Così ho semplicemente atteso il tuo arrivo.
È stata interessante la lettura della saga di Mert? 
ti chiede Il Bibliotecario, ridacchiando divertito.

 @i Magnifici 4 - Al Vicolo dei Segreti

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Quando vi avvicinate alla donna intenta a scommettere i suoi averi vi ritrovate improvvisamente al centro dell'attenzione di molte persone, forse troppe: l'intero tavolo interrompe i giochi, l'ultima manciata di dadi tirati rotola con un rumore sordo sul tavolo ricoperto da un panno di feltro blu. Un uomo di notevole altezza spezza il silenzio: Li conosci, Marla? dice senza staccarvi gli occhi di dosso. La sua mano scivola lenta ma decisa verso un corto manganello borchiato che pende dalla sua cintura.

Con un cenno del capo la donna fa segno all'uomo di non intervenire e fa un passo verso di voi. Con voce forte e sicura vi apostrofa quasi stizzita: i gendarmi della Guardia mi hanno già interrogata su mio figlio, ed anche i chierici del tempio. Ma voi non sembrate né guardie né predicatori...venite con me e non fate scherzi, o ve la dovrete vedere con John. Vi fa cenno di seguirla nel retro dell'osteria, attraverso con passo deciso le cucine e poi fuori nel freddo vicolo buoi attraverso una stretta porta di servizio chiusa da un pesante catenaccio. Perdonatemi, ma una donna sola nella città bassa deve prendere delle precauzioni per sopravvivere improvvisamente Marla vi sembra farsi più minuta, fragile, i suoi occhi scuri vi osservano attraverso un velo di rassegnata tristezza perché volete sapere di mio figlio? Ho già detto ai soldati tutto quello che so...cosa vi ha spinto a cercarmi? si appoggia pesantemente ad un barile di vino vuoto, frugando nelle tasche alla ricerca di qualche foglia di tabacco da arrotolare. Spero non siate soltanto degli altri ficcanaso curiosi di vedere la vedova del Fabbro che sperpera la sua fortuna al tavolo da gioco. Ho già sofferto abbastanza, non ho le forze per  sopportare anche l'umiliazione di diventare un pettegolezzo da salotto...mi sono trasferita quaggiù per soffrire da sola e lontana dalla vita borghese, cosa volete da me? Dite di voler investigare sui bambini scomparsi, siete forse dei cacciatori di taglie o di tesori? Sperate in un qualche pagamento da parte mia forse? Non vi rendete conto...non vi rendete conto che quando loro avranno finito non resterà nessuno vivo per godersi i soldi...la donna, scossa da un forte brivido, si fa silenziosa mentre il suo sguardo segue assorto le spire di fumo che si levano dal sigaro acceso

 

Modificato da DarthFeder
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Raza

Al vicolo dei segreti

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Passo sia il tragitto verso la locanda che il tempo in cui entriamo e gli altri parlano con Marla a tenere sempre d'occhio la zona circostante e chi incrociamo, nel dubbio di stare venendo seguiti o spiati da qualcuno. Ho una mezza idea di alleggerire que giocatori di dadi ma sembrano troppo all'erta. Quando poi Marla inizia a raccontare parte della sua storia sento lo stomaco chiudersi e vecchie memorie poco piacevoli riaffacciarsi alla mia mente sembra quasi la storia di Helga la pescivendola, solo che a lei il figlio era morto in mare....chissà che fine ha fatto e se porta ancora a mamma ogni tanto un branzino o due...mi viene quasi voglia di confortarla ma le parole, come spesso capita, mi muoiono in bocca e si riaffaccia la familiare vergogna.

 

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Paimon

Vicolo dei segreti

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Quando noto che diventiamo il centro dell'attenzione, me ne rimango tranquillo, in modo che nessuno si agiti o esegua gesti avventati.

Seguo la donna, occhi ben aperti, in modo da evitare di cadere in un tranello. Arriviamo nel retro e ascolto con attenzione le sue parole.

Nessuna chiacchera da salotto, singnora Marla. Affermo gentilmente. Non siamo quel genere di persone e non troviamo godimento nella miseria altrui. A meno che non sia di qualche str*nzo, che se l'è andata a cercare..

In totale sincerità, siamo avventurieri abbastanza esperti.. Stiamo indagando su alcune questioni e ci aiuterebbe molto sapere, quello che ha già raccontato alle guardie. E magari anche di più, se ha tralasciato qualcosa o qualche dettaglio nuovo è sopraggiunto nella sua mente, nel frattempo.

Sono sempre molto cortese e pacato. Soprattutto ci potrebbe dire chi sono questi loro, che quando avranno finito, non avranno lasciato indietro nessuno vivo?? Chiedo particolarmente incuriosito.

 

 

 

 

 

 

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Ramagast

(Molo della Lana)

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E' dunque lui il maestro che a lungo ho cercato? Come fa a sapere così tanto sul mio conto? Non ho molta scelta se non affidarmi a lui: sa così tanto di me (del segreto della strage di Fogliarossa, maledizione!) che almeno per il momento devo assecondarlo, pena l'essere ricattato, accidenti a me!

La saga di Mert... già, inizio a pensare che abbia messo tu quelle rune indecifrabili in quelle pagine e che, a conti fatti, non significhino nulla. Come si dice: uno specchio per le allodole ben riuscito, lo devo ammettere. Cosa vuoi che faccia ordunque? Se il mistero della Nebbia Nera è troppo grande per me dovrò pur iniziare da qualcosa per imparare a gestire il vero potere. Certo tutto sarà meglio che non rimanere in questa cittadina a tentare di decifrare libri per bambini!

 

Modificato da The Scarecrow
errore ortografico
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@Ramagast - Molo della Lana

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Il vecchio si sistema più comodamente sulla cassa presso la quale è seduto, e per qualche istante studia l'acqua del fiume con aria meditabonda. Il vento porta il vocio della città ancora in festa alle vostre spalle, illuminata da mille lanterne che fanno sembrare il porto deserto ancora più buio. Le rune hanno veramente un significato, Ramagast. È un incantesimo che ti posso insegnare a leggere correttamente e che forse con il tempo potrai imparare a padroneggiare. Un incantesimo potente, che è stato scritto su quel libro decine e decine di anni fa da un negromante di Quandorah, un negromante di nome Perilan Zarrath: il cognome ti dice nulla...? il vecchio distoglie gli occhi dal fiume e ruota la testa verso di te, fissandoti il suo sguardo inaspettatamente penetrante Si, Zarrath come Herion Zarrath, eroe della città. Perilan era suo nipote, il figlio di suo figlio...curioso che un eroe senza macchia come Herion Zarrath abbia un nipote negromante, non è vero? A meno che qualcosa nella leggenda non sia andata diversamente...inizi a capire, giovanotto?
Il vecchio fa una lunga pausa, per poi ricominciare a raccontare la leggenda narra che Ser Herion Zarrath sfidò Serindia a duello: la posta in gioco era molto alta, la salvezza del nostro mondo contro la maledizione eterna della stirpe dei Zarrath. Nessuna fonte storica racconta esattamente quale fu l'esito dello scontro, si dice solamente che Herion riemerse dal regno di Serindia dopo giorni, gravemente ferito seppur ancora in vita, le Fantasime cessarono le loro scorrerie ed il cavaliere divenne l'eroe che tutti ricordano. Ma c'è qualcosa che le storie non raccontano...la saga di Mert non contiene solo un incantesimo, ma anche la trascrizione delle vicende da parte di Perilan. Non voglio privarti della sorpresa, lascio a te il piacere della lettura! Ti dirò soltanto che esiste un modo per controllare quella nebbia nera: l'anima della più potente tra le Fantasime può essere intrappolata in una gemma di grande purezza ed utilizzata come strumento di comando, ma è richiesto un grande potere per farlo. Un potere come il mio. Posso tramandarti il potere e la conoscenza, ma ti servirà tempo per prepararti: degli anni, forse dei decenni. Ti lascio il tempo di meditare, e di leggere. Prendi questo dice il Bibliotecario porgendoti un piccolo libricino di poche pagine è un libro che non troverai di certo in biblioteca, sono i miei appunti personali. Troverai le spiegazioni necessarie a decifrare il libro di Mert, memorizza il metodo e poi rendimi il libretto. E riconsegna il volume alla biblioteca cittadina, ovviamente...

Con una sorprendente agilità il vecchio salta giù dalla cassa e ti oltrepassa, camminando con passo claudicante verso i vicoli della città. Se quanto avrai letto ti risulterà interessante ci vedremo tra tre giorni al Bivacco di Forte Rosso, a sud est di Quandorah. Non sarà difficile trovarmi per un tipo pieno di risorse come te. Arrivederci!

 

@i Magnifici 4 - Al Vicolo dei Segreti

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Marla aspetta di finire il suo sigaro prima di riprendere a parlare. I tremiti passano a poco a poco, l'aria fresca proveniente dal fiume solleva la polvere della strada e le agita la lunga gonna di lino grezzo.
In me c'è più di quello che sembra, ed altrettanto direi di voi. Forse è per questo che mi ispirate fiducia, anche se non so chi siete.

Mio marito è morto quasi tre anni fa, da allora ho mandato avanti io la fucina. Per una donna è difficile, soprattutto in una città come Quandorah, ragione per cui ho dovuto assicurarmi la protezione di uomini come John: io garantisco al Guanto Nero pugnali affilati e passe-partout che aprono le serrature giuste, in cambio loro tengono i malintenzionati alla larga da me, dalla bottega e da mio figlio...mi capite, vero? Di tanto in tanto devo affrontare degli spostamenti fuori città, di solito mi aggrego alle carovane che viaggiano verso ovest o verso sud per rifornirmi di materie prime raffinate o per consegnare qualche lavoro su commissione. Circa tre mesi fa mi sono spinta da sola fino al Bivacco del Forte Rosso, a sud est della città. Si tratta di un viaggio breve, sono circa tre giorni a cavallo, e la strada è tranquilla, ragion per cui sono andata fino a li da sola portando solo il carro con le armi da consegnare alla guarnigione e Ben, il mio ometto di quattro anni. Non era la prima volta che andavo fino al Forte da sola e non c'erano mai stati problemi, i soldati pattugliano la strada ed i prati circostanti, non ci sono briganti...era andato tutto bene anche stavolta. Ho consegnato il carico e mi sono fermata per la notte, intenzionata a ripartire per casa il giorno dopo. La voce della donna si fa più bassa e parla in modo più frettoloso man mano che si avvicina all'apice del racconto, i suoi occhi diventano pian piano sempre più tristi. La serata è stata orribile: il comandante della guarnigione non ha fatto altro che parlare di un folle assassino che da settimane colpisce chi si spinge in direzione della foresta. Poi le donne hanno iniziato a confidarsi con me: c'è chi sentiva delle voci, chi giurava di aver visto dei fantasmi...alcune di loro giuravano che le Fantasime fossero tornate: tre ragazzine erano misteriosamente scomparse durante la notte, apparentemente svanite nel nulla nei loro stessi letti, con porte e finestre sbarrate dall'interno! Racconti orribili, ma che sul momento mi sembravano pure fantasie! La sparizione delle bambine poteva essere collegata all'assassino ricercato dalla guardia, tragiche coincidenze o forse innocenti vittime della mente di un folle bastardo. Ma quella notte l'ho vista..dei, l'ho vista! Mi sono svegliata dopo la mezzanotte, ricordo di aver sentito suonare la campana delle due o forse delle due e mezzo. La stanza era buia eppure vicino al letto di Ben mi sembrava di scorgere uno strano bagliore nell'aria, come una nuvola cangiante di fumo azzurrino. Pensavo fosse un'allucinazione, uno strano riflesso della luce della luna, fino a quando non ha preso corpo! Ho tentato di urlare ma mi sembrava che una mano invisibile mi tappasse la bocca e mi tenesse bloccata a letto, impotente. Una dama, pallida e bellissima, stava ora ai piedi del lettino del mio figlio! Si è girata verso di me, sorridendo, e le vedevo attraverso! Vedevo i mattoni della parete dietro di lei, il pavimento sotto ai suoi piedi...si è chinata verso Ben e l'ha toccato, ho sentito una risata infernale e mille voci bisbigliare nella mia testa, poi devo aver perso i sensi. Quando mi sono svegliata era mattina, ed il letto...oh Padre, il letto di Ben era vuoto! Marla è ora nuovamente travolta dall'agitazione, le mani le tremano mentre cerca di comporre un altro sigaro. Ci mette diversi minuti, durante i quali non osate rivolgerle la parola. I suoi occhi sono sgranati, sembra in preda ad un terrore viscerale, spaventata a morte da qualcosa di incomprensibile ed inspiegabile. Sono tornate. Era una Fantasima, me lo sento. Le leggende dicono che loro rapivano i bambini, rapivano i ragazzini dalle loro culle per trascinarli nel Reame dei Mille Anni e farli loro servitori. Lasciavano disperazione e morte al loro passaggio, la gente spariva nel nulla e veniva ritrovata sgozzata nei boschi...come fa quell'assassino che il capitano di Forte Rosso cerca. Voi...voi dovete credermi! Voi dovete salvarlo...salvate Ben, vi prego! Ho ancora dell'oro, posso vendere la fucina se necessario, posso pagarvi...riportatemi mio figlio! si getta addosso a Raza, abbracciandolo e singhiozzando. I soldati mi credono pazza, i chierici mi credono pazza, tutti in questa maledetta città mi credono pazza! Voi siete stranieri, avventurieri, e dite di voler investigare: siete la sola speranza che ho.

 

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Ramagast

(Molo della Lana)

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Assisto allo spettacolo del vecchio rimanendo a bocca aperta come un ebete: fa tutto lui e non mi lascia il tempo di controbattere nè di fargli domanda alcuna finchè non decide di sparire improvvisamente nelle ombre notturne dei vicoli del porto.

Lo stupore fa sì che per un attimo perda la presa sul libretto prestatomi, che di fatto cade al suolo generando un lieve tonfo. Mi chino a raccoglierlo ed osservo la copertina: la scarsa luce serale non è sufficiente a distinguere ciò che è trascritto. Lo nascondop gelosamente nella mia casacca, mi guardo attorno e torno di buona lena in locanda per rinchiudermi nel dormitorio e studiare avidamente l'inaspettato dono!

 

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Paimon

Vicolo dei Segreti

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Ascolto con attenzione tutto il racconto. Un fremito di eccitazione mi scorre lungo il mio intero corpo, durante la spiegazione della donna.

Allora avevo ragione!! Paimon vecchio mio, hai fatto centro ancora una volta!!! E' la persona giusta e l'avventura che cercavi, sta iniziando!!  Si, proprio qui, adesso..Ci sei già dentro!!

Sono al settimo cielo, ma per non offendere la donna e non sembrare pazzo, faccio finta di niente. 

Con molto contegno e pacatezza, prendo la parola. Voi non siete pazza Marla e noi vi crediamo. Il vostro racconto è la prova, che stavamo cercando. Ora che i nostri dubbi sono stati dissipati, vi assicuro che partiremo a breve per questa ricerca e che faremo del nostro meglio, per far luce su questo mistero delle Fantasime e per riportarvi vostro figlio. Faccio un attimo una pausa. Riguardo al pagamento, ne parleremo bene a lavoro concluso. In base ai rischi che dovremo affrontare. Dico tranquillamente.

Chissà quali tesori e quali oggetti portentosi potranno esserci, nei reami delle Fantasime..

Guardo i miei colleghi. Avete domande da porre, compagni?? Chiedo amichevolmente.

 

 

 

 

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  • Supermoderatore

Raza

Vicolo dei segreti
 

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Ascolto il racconto della donna, con un pizzico di empatia per la sua difficile vita e i compromessi che ha dovuto fare per sopravvivere. Il resto del suo racconto poi parebbe quasi allucinato e pazzo...se non avessi visto a mia volta eventi assurdi, terrificanti ed impossibili nelle rovine dell'Accademia quindi, come Paimon, accetto per buono ciò che ci dice.

Anche io farò del mio meglio dico alla donna, la mente che mi torna all'immagine lontana e sfocata della mia madre, conosciuta per così poco nessun bambino dovrebbe mai essere strappato alle braccia della mamma.

Io ho un paio di domande le avrei: dove avevi alloggiato di preciso a Forte Rosso?Avresti qualcuno di quei grimaldelli da vendermi?

 

 

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Immeral

Al Vicolo dei Segreti

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Anche io le credo Signora. Ho viaggiato tanto e a lungo, chi non va mai oltre il perimetro del proprio villaggetto può anche pensare che queste cose siano delle fantasie o delle dicerie. Ma il mondo è un posto molto vasto, molto complesso e vi sono là fuori cose che non possiamo nemmeno immaginare.

Io sono un Elfo, la mia razza è meno superstiziosa della vostra su questi temi. Anzi li studiamo e cataloghiamo da sempre, sono sicuro che insieme ai miei compagni potremo darle una mano.

 

Modificato da Brenno
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  • 2 settimane dopo...
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@i Magnifici 4 - Al Vicolo dei Segreti

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La giovane donna sembra sollevata dalle vostre parole: per la prima volta si sente capita ed ascoltata senza essere presa per matta, guarda a voi con aria speranzosa. Amici miei, ripongo in voi le vostre speranze. Messere dice rivolgendosi a Raza al Bivacco del Forte Rosso ho alloggiato presso la taverna: è un piccolo insediamento ai piedi della roccaforte della Guardia, un pugno di povere casupole e la modesta "Dama Rossa" è l'unico rifugio per i pochi forestieri e viaggiatori che passano da quelle parti. Non potete sbagliare, è l'edificio più grande del paese...oltre alla rocca, ovviamente. Chiedete di Rën quando arrivate alla Dama Rossa e ditegli che vi manda Marla: se non altro così si risparmierà dallo spennarvi come polli di tutto l'oro che avete in cambio di un paio di letti cenciosi. Per quanto riguarda i grimaldelli...ecco, prendetelo come un piccolo anticipo del pagamento dice mentre allunga velocemente all'halfling un piccolo involucro di cuoio contenente alcuni "ferri del mestiere" di ottima fattura. Se non avete altre domande tornerei dentro, l'aria della sera è fredda ed i ragazzi mi aspettano al tavolo da gioco.

@Ramagast - La Lanterna Impolverata

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Torni in tutta fretta alla Lanterna Impolverata e dedichi il resto della serata allo studio, lieto di trovare il dormitorio deserto. Accompagni la lettura del libretto del Bibliotecario e della ballata di Mert lo Zoppo con un buon bicchiere di cognac, non ti accorgi nemmeno delle ore che passano e sei sorpreso quando, finita l'ultima pagina del "manuale", senti la campana delle tre di notte suonata dalla pattuglia di ronda lungo la strada. Il  trambusto per le scale ti fa intuire che i tuoi compagni di stanza stanno rientrando proprio in quel momento, hai il tempo di spegnere la candela e nascondere i preziosi libri sotto al cuscino fingendo di dormire prima che entrino con passo pesante nella stanza, parlottando concitati a bassa voce prima di dirigersi ciascuno verso il proprio letto. 
Tra te e te ripensi a quanto hai decifrato della Ballata: non hai ancora ultimato la lettura ma hai abbondantemente superato i tre quarti del libro e ciò che hai letto finora ti ha sorpreso non poco: il racconto di Perilan Zarrath svela delle vicende molto diverse da quelle ricordate in occasione della Festa del Vecchio Zarrath...secondo il negromante, Ser Herion Zarrath si è inoltrato nelle profondità del Reame dei Mille Anni, come vuole la leggenda, ma una volta arrivato al cospetto di Serindia e delle Fantasime qualcosa è andato storto...
Il combattimento contro le sei Fantasime Maggiori, i capitani di Serindia, è stato brutale e spietato, senza esclusione di colpi. Una ad una le Fantasime si dichiararono sconfitte, ed infine la Regina in persona scese nell'arena per affrontare il cavaliere arrivato dal regno dei mortali. La Regina delle Fate dei Morti assumeva all'epoca le sembianze di una giovane donna, alta e bella, vestita di tessuti blu come il cielo della notte, sul capo una corona con un lucente diamante a forma di stella e con in pugno una spada forgiata di un metallo pallido mai visto prima sulla superficie o nel sottosuolo di Aeldor. Zarrath venne colto di sorpresa dall'enorme potere di Serindia, o forse sottovalutò l'avversario reso troppo sicuro di se dalle vittorie precedenti, e venne sconfitto. Il suo braccio venne mozzato come marchio indelebile della disfatta e come promesso la maledizione delle Fantasime colpì la sua discendenza, condannandoli tutti.
Ser Herion ritornò a fatica nel mondo dei vivi, e non ebbe mai il coraggio di raccontare la verità. Egli sapeva che le Fantasime escono dal loro reame solamente una volta ogni mille anni, perseguitando i vivi per un decennio prima di ritornare nel loro regno saziate di sangue e trascinando con loro dei bambini come servitori: lo scadere della decade di sciagure era ormai prossimo, questione di giorni o di ore, e poi ci sarebbero stati mille anni di quiete...perchè quindi annunciare il proprio fallimento? In fondo nessuno l'avrebbe mai scoperto per molto tempo! Herion si presentò quindi come il campione vincitore, attribuendosi l'onore di una vittoria mai conseguita e confidando nel lento scorrere del tempo per assicurarsi una vecchiaia agiata e tranquilla. Solamente in punto di morte, in preda ai deliri della febbre, confidò al suo secondogenito Perilan la sua colpevole sconfitta e raccontò al ragazzo come fermare una volta per tutte la maledizione: occorreva sconfiggere le sei Fantasime che sarebbero ritornate su Aeldor allo scoccare del nuovo millennio e poi affrettarsi nel Reame dei Mille Anni per sfidare Serindia nel momento di maggior debolezza, munendosi di armi forgiate in con un minerale chiamato "ferro freddo". Perilan trascrisse le informazioni nel suo diario e dedicò il resto della sua innaturalmente lunga vita a meditare ed a studiare, raccogliendo ogni voce ed ogni leggenda sulle Fantasime e su Serindia per apprendere come sfruttare la cosa a proprio vantaggio. Quasi per caso venne a conoscenza dell'esistenza della Gemma di Karil, un leggendario diamante lavorato a forma di stella dagli elfi e che secondo le storie raccontate dagli anziani è stato intriso dal potere di Madre Ombra in persona al termine della grande Guerra. Un diamante che, guardacaso, per forma e dimensione ricorda molto quello che Serindia portava sulla sua corona...
Una gemma che imbriglia un potere enorme, spillato direttamente dalla madre delle tenebre: il sogno di qualsiasi negromante! Perilan sapeva che era un sogno irraggiungibile per lui, dovevano trascorrere secoli e secoli prima che il passaggio verso il Reame si sarebbe riaperto, quindi scelse di lasciare scritte le sue memorie per i suoi futuri allievi, appuntandole per ironia su di un libro per bambini. La sua ultima beffa: prendere le pagine di una innocente fiaba della buonanotte ed imprimervi con rune segrete il racconto del peggior incubo di qualsiasi uomo.
Il libro passò di mano in mano, di biblioteca in biblioteca, di studente in studente ed ora, grazie allo strano Bibliotecario di Quandorah, è in mano tua.

 

Modificato da DarthFeder
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