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Tutti i Peccati del Mondo: Turiel -TdG


Mezzanotte

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-"Sappiamo noi quello di cui ha bisogno, giovane criminale" dice uno degli agenti con un chiaro tono di disprezzo nella voce.

Tu provi a superare la guardia che ti tiene d'occhio. Una mossa stupida e azzardata vista la situazione in cui ti trovi. Ricevi immediatamente una manganellata fulminante. Crolli a terra, rantolante, fra le risate delle guardie. Ed è da quella umile posizione, fra la polvere, che assisti impotente mentre trascinano via il barbone e richiudono la cella, lasciandoti solo, dolorante e confuso sotto l'implacabile, freddo sguardo della videocamera.

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Principali partecipanti

Il colpo arriva improvviso ed inatteso facendomi crollare a terra. Da quella posizione, non posso far altro che guardare mentre il barbone viene portato via. Alla fine non posso fare nulla per Yakult-san così come non ho potuto fare nulla per la mia Emi, che tutto questo sia il modo scelto da mio Padre per dirmi che io non posso salvare nessuno? Lo rifiuto!

Rimasto solo nella fredda cella di detenzione, mi rimetto lentamente in piedi e vado a distendermi sulla panca: ho improvvisamente una gran voglia di dormire e scordare tutto almeno per un po'.

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La notte passa senza che avvenga nulla ma io ho comunque dormito malissimo e al mattino seguente, devo avere una faccia orribile. Sono ancora solo e Yakult-san non ha più fatto ritorno in cella, che ne sarà stato di lui?

Il mio istinto mi dice che dovrei fuggire: distruggere le manette col potere della morte, fare lo stesso con le sbarre della cella e andare via da questo posto. Tuttavia, la mia parte razionale mi ricorda che i poliziotti non mi permetterebbero mai andar via come se nulla fosse e che se tentassi di evadere, potrei scordarmi di essere scagionato dal sospetto di aver aggredito Emi.

E così, resto seduto senza far nulla mentre la videocamera continua a fissarmi come se non vedesse l'ora di cogliermi in fallo ma ovviamente, l'aggeggio elettronico non sa che io non ho intenzione di accontentarla.

 

Modificato da Ipergigio
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Ti disseti con l'acqua del minuscolo lavandino della cella. Ti hanno costretto a dormire su una dura panca, non ti hanno levato le manette né dato da mangiare da quando ti hanno portato qui. Senza contare che non ti hanno messo in contatto con un avvocato.

C'è qualcosa di strano in atto. Cominci a credere vogliano fiaccarti fisicamente e moralmente. Che dietro a tutto questo ci sia tuo padre, ora divenuto il tuo più acerrimo nemico. Ma resisti alla tentazione di provare a liberarti. Così attendi pazientemente per ore, temendo si siano dimenticati di te. Tu sei immortale, ma il corpo del tuo ospite deve nutrirsi.

Finalmente la porta si apre. Entrano le due guardie, ma con loro c'è una terza persona, un uomo di mezza età con del grigio fra i capelli vestito con un formale completo blu. Ha un ventaglio bianco che usa per farsi aria.

Spoiler

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"...iniziano con uccidere la famiglia. I più stupidi fra loro almeno"

Il terzetto rimane al di là delle sbarre.

-"è lui?" chiede distrattamente quello che sembra un funzionario

-"Sissignore. Hasegawa Ryo, diciannove anni, studente della Todai"

Il funzionario annuisce

-"una università prestigiosa" si sente in dovere di far notare

-"Signore" si intromette l'altra guardia con evidente deferenza, "è accusato dell'omicidio della madre e della sorella. Avete richiesto voi di segnalarvi tutti i casi di omicidi fra consanguinei"

Il funzionario si fa aria sbadatamente con il ventaglio. "Sì", dice "spesso iniziano con uccidere la famiglia che hanno intorno"

"I più stupidi fra loro almeno"

Modificato da Mezzanotte
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Tre uomini mi osservano dall'altra parte delle sbarre, uno di loro si fa aria agitando un ventaglio bianco. Sembra essere un personaggio importante ma non ha l'aria di essere un poliziotto.

Mi semto studiato come se fossi un'animale raro o qualcosa del genere, inoltre, i loro commenti mi irritano, parlano come se io non fossi lì dinnanzi a loro, non riesco a sopportarlo, devo ribattere!

"La mia matrigna... è stata la mia matrigna ad accoltellare mia sorella ed anch'io sono stato ferito da lei!"

La voce è stanca così come il corpo di Ryo Hasegawa: mi hanno cotto a putino! Tuttavia mentre espongo la mia versione dei fatti, tento di imprimervi tutta la determinazione di cui sono capace.

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"Incapacità" sentenzia, "o forse astuta dissimulazione, chissà"

L'aria attorno al funzionario si deforma, la luce viene rifratta in modo bizzarro: la realtà viene cambiata, aggiustata perché segua nuove regole.

Le guardie sembrano non notarlo, ma tu sì.

"Signore, cosa desidera fare del ragazzo?"

Il ventaglio si chiude di colpo. Gli occhi del funzionario ora brillano di un azzurro intenso.

"Lo prendo"

Per un attimo resti senza fiato: è dalla battaglia dei bastioni di Genhinnon che non vedevi la Sapienza dei Celesti all'opera.

 

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"Occhi Blu..."

Sussurro mentre fisso inebetito il funzionario in completo blu. Probabilmente ora appaio davvero come un matto da manicomio agli occhi dei due mortali, mentre realizzo che sono fregato! Non mi ci vuole molto ad immaginare quali siano le intenzioni del mio fratello della Prima Casa: la libertà in cambio della mia devozione alla sua cuausa, qualunque essa sia.  Ed io che non volevo lasciarmi coinvolgere dagli intrighi dei miei simili! Esser stato ammaliato dalla Stella del Mattino per poi finire gettato nell'Abisso era stata una lezione più che sufficiente, per questo anche mesi dopo essermi incarnato in Ryo Hasegawa non avevo mai cercato di entrare incontatto con altri Caduti, avevo Emi ed Akane e ciò mi bastava... già... ma adesso Emi non c'è più e su di me pende l'infamante accusa di averla uccisa...

Spoiler

Sì, si, lo so che tecnicamente l'ho uccisa io, ma è stata eutanasia perciò non conta come omicidio... :innocent:

 

Modificato da Ipergigio
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"Aprite la cella", ordina il funzionario "il ragazzo viene con me"

"Vicesovrintendente Tanaka" prova ad obiettare una delle guardie, "il giovane è sospettato di essere un pluriomicida! Potrebbe aggredirla e tentare la fuga!"

L'uomo distinto si concede l'ombra di un sorriso

-"Oh, sono sicuro ne sarebbe perfettamente in grado. Sono altresì convinto non sarà così stupido da peggiorare la sua situazione in modo tanto disastroso. Dico bene Hasegawa-san?"

Un agente apre la cella. Capisci che stanno agendo al di fuori di qualsiasi regola, ma Tanaka è un alto papavero della polizia e la sua autorità evidentemente indiscussa.

Modificato da Mezzanotte
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Suppongo che quella di Tanaka-san sia una domanda retorica e quindi taccio. Non mi piace questa situazione dove non ho voce in capitolo e probabilmente, il Diavolo se ne rende conto. Tuttavia, Tanaka-san potrebbe essere la mia sola opportunità di cavarmi fuori dai guai e riabilitare la reputazione di Ryo, sempre che queste siano le intenzioni del mio fratello Diavolo, ovviamente.

"Sono innocente, non ho bisogno di fare nulla."

Ribadisco per l'ennesima volta alzandomi dalla panca e facendo qualche passo verso di loro.

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Il Sonvrintendente Tanaka sembra osservarmi con sufficienza e non pare intenzionato a spiegarmi alcunchè.

Capisco che se voglio scoprire cos'ha intenzione di fare con me, non mi resta che obbedire al suo ordine e seguirlo.

Per lo meno, posso finalmente abbandonare la scomoda cella di detenzione.

Modificato da Ipergigio
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Spoiler

VICEsovrintendente.

Salite delle scale e ti ritrovi in un grande open-space pieno di gente al lavoro. Ci sono numerosi impiegati ai computer o che trasportano cartelle di documenti.  Quando entri nella sala cala un silenzio improvviso e tutto si ferma: i detective ti fissano attoniti da sopra i tramezzi che delimitano i loro minuscoli cubicoli da lavoro o immobili, i bicchieri di cellulosa pieni di caffè bollente in mano, mentre trotterelli in manette dietro al vicesovrintendente. Al contrario Tanaka non li degna di uno sguardo, come non esistessero, e un paio di sventurati devono quasi tuffarsi di lato per non essere travolti dal funzionario che incede di gran carriera.

Sfili in catene in un silenzio surreale. La sorpresa lascia il passo a sguardi duri, di condanna. Tu sei il figlio di Koji Hasegawa, uno di loro. E sei stato accusato di un crimine orribile. La vergogna di tuo padre ricade su tutto il dipartimento.

Giungete ad un ascensore. Con tua sorpresa scendete. Percorrete corridoi di servizio deserti fino ad un'altra porta. Tanaka la apre ed entri in una specie di piccolo magazzino pieno di scatoloni illuminato da alcune lunghe lampade al neon sul soffitto.

Ad attendervi c'è un uomo di mezza età basso e con i baffi, un po' di capelli grigi attorno alla zucca pelata che sta esaminando un giubbetto anti proiettile avvolto nella plastica trasparente. Sembra lo abbia estratto da uno degli scatoloni.

La presenza fisica dell'ometto è trascurabile, eppure emana una indiscutibile autorità.

"Sovrintendente Shoei" lo saluta il funzionario esibendosi in un profondo inchino

"abbiamo un riscontro positivo"

"Lo vedo" ribatte l'ometto.

Il Sovrintendente ti pianta addosso i suoi occhietti penetranti.

Brillano di un azzurro vivissimo sotto i freddi neon della stanza.

"Lo vedo"

Modificato da Mezzanotte
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Seguendo il vicesovrintendente, sfilo in mezzo ai poliziotti come un prigioniero di guerra sfila dinnanzi ai soldati dell'esercito vincitore. Questo basta per rievocare tra i miei antichi ricordi il momento della sconfitta, quando in catene io ed i miei compagni Caduti attendevamo di essere distrutti o gettati nell'Abisso.

L'umiliante sfilata è abbastanza lunga ed ha termine in un piccolo magazzino illuminato da fredde luci al neon. Ad attendermi c'è un'ometto piccolo e paffuto, fisicamente è una persona tutt'altro che notevole tuttavia, traspira autorità da tutti i pori. Si chiama Shoei-san e mi trapassa con i suoi occhi gelidi e astuti mentre io faccio del mio meglio per non mostrare segni di debolezza.

"Cosa sta accadendo?"

Chiedo continuando ad osservare l'ometto di fronte a me. Sono abbastanza certo che non c'è nulla di regolare in ciò che sta accadendo.

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Senza fretta ripone la giubba nello scatolone, assiene alle altre.

-"Gli levi le manetteTanaka-san" ordina per tutta risposta il Sovrintendente "anche senza quelle patetiche catene il nostro ospite non sarà più libero di quanto è già"

Mentre il funzionario esegue prontamente, Shoei prosegue

"Io sono Angheliaros l'Araldo della Fiamma, fedele luogotenente delle Stella del Mattino. Sei fortunato che ti abbia trovato prima io dei nostri numerosi nemici, Uccisore"

 

 

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Finalmente posso nuovamente muovere le braccia e massaggiarmi i polsi è la prima cosa che faccio.

"Non so dire se sono fortunato. Non sono stato io ad accoltellate mia... la sorella del mio ospite, eppure eccomi qui."

Rispondo giustamente risentito per il trattamento ricevuto nelle ultime 24 ore.

"In ogni caso, sono Turiel della Settima Casa."

Non mi curo di celare la mia vera identità: nome celeste o meno, so bene che Angheliaros mi ha già in pugno. L2a cosa migliore che posso fare ora, è cercare di non indispettirlo.

Spoiler

Posso ricordare qualcosa di Angheliaros?

 

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Spoiler
6 minuti fa, Ipergigio ha scritto:

Posso ricordare qualcosa di Angheliaros?

No, non hai punti Rimembranza.

Ti sforzi di ricordare, ma il nome dell'araldo non ti dice niente. E neanche il tuo sembra dire nulla al diavolo.

L'Ultima Casa. Naturalmente.

Shoei non ha mosso le labbra. Le sue parole si sono formate direttamente nella tua mente. Così ora sa che il tuo nome celeste funziona.

Il tono di Angheliaros rimane forzatamente neutro, eppure non può nascondere il disagio quando ribadisce la tua appartenenza alla stirpe dei Mietitori. Persino i diavoli non amano la morte.

Ma i tempi sono difficili e, se è vero come dice il caduto che le minacce non mancano, non fatichi ad immaginare che l'araldo possa aver bisogno persino di te.

Oggi mi sento generoso, caro fratello.

Ti consento di offrirmi la tua lealtà incondizionata.

Vuoi che ti illustri l'alternativa?

 

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Il nome di Angheliaros non mi dice nulla, l'Abisso ha danneggiato la mia memoria più di quanto pensassi. Ignorando questa fastidiosa consapevolezza, cerco di tener testa al Diavolo.

"Non fatico a credere che tu abbia molti modi per darmi una lezione, ma perché colui che controlla la polizia metropolitana di Tokyo ha bisogno di me?"

Non vorrei piegarmi ai capricci di un mio fratello, ma per il momento la mia posizione è debole ed inizio a pensare che dovrei assecondare Angheliaros per un po'.

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Ho alcuni problemi da risolvere, Turiel.

Cose di cui non posso occuparmi personalmente.

Tanaka sostiene potresti evitare l'accusa di omicidio.

A me non importa quello che hai fatto alla donna e alla ragazzina.

Conta solo la tua utilità per la Causa.

Il resto sono danni collaterali.

Posso usare la mia influenza per farti rilasciare stasera stessa.

Oppure complicare enormemente la tua situazione.

Tenendoti segregato per molto, molto tempo.

Così penseresti con calma alla mia proposta.

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Un sospiro sfugge dalle mie labbra: se il Diavolo ha bisogno del mio aiuto per risolvere un problema, nonostante abbia ai suoi ordini la polizia metropolitana della capitale, allora deve trattarsi una questione losca, illecita e probabilmente maledettamente pericolosa. Ma dato che le alternative che ho dinnanzi a me non sono affatto allettanti, starò al gioco di Shoei in attesa che vengano tempi migliori.

"Mi dica cosa vuole da me, Sovrintendente."

Gli domando infine con la voce di Ryo Hasegawa, mentre riprendo a massaggiarmi i polsi che sono ancora doloranti.

Modificato da Ipergigio
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