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Mulholland Drive


Manzotin

Messaggio consigliato


Dunque ti rispondo sommariamente per quel che mi ricordo trovammo (su qualche sito) io ed alcuni amici dopo aver visto il film e non averne capito più o meno nulla come te...

* SPOILER *

Il film è praticamente spezzato in due: la prima che termina con la scena nel locale messicano (di cui mi sfugge il nome) è una sorta di sogno della bionda (mi scuso ma sono passati almeno 2 anni e la memoria è quel che è ;) ) di come vorrebbe che fosse diventata la sua vita.. che invece è come rappresentata nella seconda parte del film (che se ben ricordo è in buona parte un flashback di quanto è accaduto)

Sintetizzando e linearizzando la storia dovrebbe essere questa: la bionda arriva a hollywood con la speranza di fare carriera nel cinema ma non sfonda anche se nell'ambiente conosce la mora e se ne innamora ma questa che anche se la filerebbe alla fine si mette con un regista (o produttore) per fare carriera... allora la bionda sconvolta dalla gelosia chiede ad un killer di ucciderla (e non ricordo se anche di uccidere il regista) ed alla fine scopre che il suo "progetto" è andato a buon fine...

aspettando una spiegazione da qualcuno più competente di me ;)

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Non sei l'unico ad amare Lynch, caro il mio Manzo.

*****SPOILER*****

Mulholland Drive è un'opera da un certo punto di vista imprescrutabile, rappresentata tramite un forte individualismo.

In questo film c'è tutto il background del regista, con particolare occhio per Twin Peaks e Fuoco cammina con me.

Cercare di dare un vero e proprio senso al film è riduttivo, intreccia una visione real-onirica della vita, che racchiude la propria verità nella scatola.

Betty è una ragazza alla deriva nel mondo del cinema hollywoodiano, almeno questo è ciò che ci fa credere Lynch, prima che essa scoperchi il cubo, il quale ci dà la reale fattezza delle cose e del motivo del suicidio di lei.

Il passaggio avviene proprio tramite una scena teatrale, in cui le due protagoniste arrivano al teatro in cui si sta esibendo una compagnia di creativi, è lì, nel palcoscenico della finzione che si verifica il ribaltamento della situazione.

L'uomo che vede quella sorta di barbone all'angolo della strada e muore è un parallelismo alla storia, eseguito per dare una personificazione alla morte ed una connessione al suicidio imminente della protagonista.

Queste sono interpretazioni, la verità risiede nella mente di Lynch ma è chiaro nel film il lato onirico contrapposto a quello reale e l'introspezione psicologica alla fine manifestata da dei vecchi che fuoriescono minuscoli dalla scatola, sbeffeggiando con risate diaboliche e perverse la protagonista Diane/Betty

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Innanzitutto ringrazio per la partecipazione, il solo fatto che vi stiate sforzando per commentare è onorevole :D

* SPOILER *

Ci ho pensato un po' su, e sono giunto alla conclusione che la maggior parte della spiegazione del film riseda nel teatro spagnolo. Tutto il discorso dell'orchestra fantasma, potrebbe essere la chiave di tutto, anche perche' l'ultima scena e' la tizia nel palchetto che dice "sillenziooo". E' anche logica la deduzione di Kender, che reputa meta' film un sogno della bionda, ma mi pare troppo semplicistica per essere soddisfacente. Se fosse così, che c'entra la scatola blu? E i vecchietti... perche' proprio loro? E chi era la donna raccomandata? C'è un perchè a tutto questo dietro la trama, immagino.

Un mio amico inoltre afferma che sarebbe possibile capire il film dalla scena iniziale, quella dove ballano.

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Non contento, ho cercato piu' spiegazioni su internet ed ho trovato una pagina molto interessante...

http://www.tonystuff.co.uk/mdrive-spoilers.htm

Tra le teorie piu' interessanti e' quella di una multitraccialita' della trama: quando c'è il sogno della bionda, in realta' alcune scene non seguono quella timeline ma seguono quello che di vero accadeva mentre lei sognava. Questo guardando bene alcuni particolari..

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Uhmmm adesso che mi ci fai pensare, ricordo che fu anche un po' la ricostruzione che trovammo noi.. (forse in effetti può essere lo stesso sito) e riguardandolo ci sembrò una cosa più che azzeccata (se ben ricordo ad es. le chiavi che trovano quando entrano nell'appartamento della bionda in decomposizione..)

decisamente un film che devo rivedere!!

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Probabilmente questa e' la chiave per capire il film. Anch'io me lo sono rivisto e mi sono reso conto di non ricordarmi alcune scene, per esempio la parte del killer che va a fare il lavoro...

Certo che ci sono parti proprio di stasi e un po' noiose.

Un altro film che dovrei analizzare e' Strade perdute... cacchio quello veramente non l'ho capito.

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  • 2 anni dopo...

Mi è capitato di rivederlo stasera.

Ammetto di averlo visto molti anni fà e non ricordarlo minimamente, forse, quasi sicuramente, l'avevo visto con un altra mentalità.

Mi faceva persino strano che riuscivo a capirlo senza problemi quando, puff, si apre la scatola magica e tutto si ribalta, i ruoli si scambiano ed ecco il vecchio Linch.

E un regista da me stimato, come l'ultimo INLAND EMPIRE, dà modo al cinema di non essere sempre banale e ripetitivo.

Bravo Linch!!:clap:

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  • 2 settimane dopo...

Il mio personaggio preferito è...

Spoiler:  
...l'uomo nero... mamma mia... :-(

Rivisto ieri sera, dopo molto tempo. Sempre un piacere.

Se qualcuno fosse giunto fin qui senza aver visto il film, personalmente consiglierei l'approccio a qualche opera "preparatoria": oltre all'ovvio consiglio di arrivare man mano a scoprire l'intero Universo Lynch, che è popolato da temi e immagini ricorrenti, nonchè da ottimi attori, sarò blasfemo ma consiglierei a chi vuole affrontare Mulholland Drive di guardarsi L'Arte del Sogno, del francese Gondry.

Perchè?

Spoiler:  
L'Arte del Sogno parla di come la nostra mente costruisce i sogni: ci viene mostrata una giornata del protagonista, stacco, entriamo nella dimensione onirica e assistiamo a un sogno, formato per lo più dalla rielaborazione di suggestioni assorbite durante la veglia. In Mulholland Drive, Lynch attua un procedimento simile (con cinque anni di anticipo ;-)) e aggiunge a confondere lo spettatore un ulteriore elemento di complessità, ovvero la narrazione che non segue uno schema cronologico. Come dire, noi vediamo prima il sogno (la storia di Betty e Rita), e poi brevemente viene narrata la vera trama, la storia di Diane, in cui ritroviamo quelli che erano magari elementi assurdi nella fase onirica e adesso si rivelano essere i costrutti mentali sorti su semplici impressioni.

Si potrebbe dire che Mulholland Drive ha in fondo una trama narrata negli ultimi trenta/quaranta minuti (molto in sintesi: un'attrice arriva a Hollywood, sul set si innamora di una collega più brava di lei, vive una relazione morbosa finchè questa la lascia per un regista. L'attrice allora cade in un baratro di disperazione e sbrocca completamente, arrivando al punto di assoldare un killer per uccidere l'ex amante. Viene però indagata, e straziata dai rimorsi e dalla paura di finire in carce impazzisce, e nella fusione tra sogno e realtà (ovvero in preda al delirio) pone fine alla sua vita), ma la realtà è che quella trama ci è facilmente intuibile grazie alla mitragliata di stimoli che arrivano dalla prima parte, quella prettamente onirica. Doveroso notare come Lynch secondo me giochi con lo spettatore. Con ogni tipo di spettatore: l'occasionale frequentatore del suo cinema si troverà spiazzato, arrivando alla fine ad affermare il classico "Voglio rivederlo"; lo spettatore allenato ad essere sottoposto ai processi mentali del regista, sarà dall'inizio sul "chi vive", e si troverà nella seconda metà del film a pensare "Ok, è successo qualcosa nel momento in cui si è aperto il cubo, ora inizia il delirio...". E qui sta la fregatura: il "delirio", la parte onirica del film, è già passata, ed è stata servita talmente bene che (salvo piccoli barlumi di inquietudine inevitabili nei momenti più scopertamente grotteschi) lo spettatore l'avrà quasi certamente intesa come reale.

Insomma, mitico.

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  • 2 mesi dopo...

Mi si perdoni (anzi, mi si unisca, per favore) il doppio post, ma porca pu**ana, penso che la scena del provino (quella col regista che dice cose senza senso e Naomi Watts che fa faville) sia la scena più carica di tensione erotica che le mie stanche pupille affoscate abbiano mai subìto. Subìto, sì: l'erotismo si basa su una privazione, su un'attesa non ripagata, sull'avvicinarsi all'ottenere qualcosa che poi non si otterrà. E più è brusco l'allontanamento dall'oggetto del desiderio, più cresce la tensione erotica. In Mulholland Drive c'è, ideologicamente e sensibilmente, un vero e proprio shock: non solo il culmine della scena ci viene negato, ma allo stesso tempo veniamo strappati dall'incanto della finzione.

Spoiler:  
La scena non si concluderà, perché il flirt che stiamo seguendo è solo la performance di un'attrice. Anzi, il provino per una performance. Anzi, il sogno di un provino. Anzi, è un'attrice che recita la scena di un sogno...

Veniamo sbalzati fuori dal film, attraversando tanti di quei livelli da finire immancabilmente scossi.

Miiiiitico...

P.S. Chiaro...

Spoiler:  
...anche le lesbicate bionda/mora e la Watts che incarna lo stereotipo per eccellenza della delusione amorosa mentre si masturba piangendo non sono da buttare, in quanto a morbosità. Ritengo comunque molto più interessante la scena del provino.
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