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Imparare a conoscere


Gromund Felsbreaker

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Perché la curiosità e la conoscenza possono essere dei valori?

Perché l'educazione è importante?

Come mai la sua "utilità" è spesso messa in discussione da persone ignoranti sebbene risulti ovvia a chi ha bevuto anche solo un sorso di conoscenza?

In cosa consiste l'utilità della conoscenza?

Forse sono solo gli esami, ma mi sento schiacciato da questi interrogativi. Gradirei se possibile risposte ampie e non schematiche :)

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Perché la curiosità e la conoscenza possono essere dei valori?

Perché l'educazione è importante?

In cosa consiste l'utilità della conoscenza?

La curiosità è ciò che ti spinge ad acquisire nuove conoscenze; siano esse derivate da esperienze dirette, da esperienze di altri, o semplicemente dal domandarti "perchè una certa cosa funziona in quel modo?" (esempio stupido: tutti sapevano che gli oggetti, privi di un supporto, cadevano verso il basso, ma solo Newton si chiese "perchè?" e scoprì la legge di gravitazione universale).

L'educazione è un "sostituto" dell'esperienza; entrambe ti forniscono un bagaglio di informazioni, che ti consentono di risolvere i problemi che puoi trovarti davanti nella vita.

La differenza tra le due è che l'esperienza è una cosa personale, mentre l'educazione ti consente di conoscere anche le esperienze degli altri, allargando quindi di molto il tuo ventaglio di conoscenze (e quindi di problemi che puoi risolvere).

Come mai la sua "utilità" è spesso messa in discussione da persone ignoranti sebbene risulti ovvia a chi ha bevuto anche solo un sorso di conoscenza?

Perchè certe persone sono "nate imparate" (come amava dire mio padre), e credono di sapere già tutto, non mettendo mai in dubbio le proprie conoscenze e capacità (con risultati facilmente intuibili)... se hai letto certe (dis)avventure di Paperino, non ti sarà difficile comprendere di cosa parlo.

Per maggiori delucidazioni, consiglio di leggere questo.

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la curiosità viene talvolta considerata un valore, in quanto permette di raggiungere la conoscenza. non è positiva "in sé", ma solo in quanto spunto per il raggiungimento di un altro valore. (tanto più che a volte la curiosità è considerata un disvalore, ad esempio quando ci porta a scoprire cose che non dovremmo, invadendo la privacy altrui).

la conoscenza, a mio personale avviso, è utile in quanto, "se si vuole prevedere il futuro, bisogna conoscere il passato" (cit. a braccio). non si tratta solo di un aforisma zen; qualsiasi tentativo di produrre un'inferenza valida riguardo al mondo presuppone un qualche tipo di conoscenza (ad esempio su quali siano le premesse corrette e sulle metodologie d'inferenza valide).

tuttavia io non apprezzo per nulla le valutazioni basate sul concetto di utilità. diciamo che ti potrei chiedere "a cose serve la gioconda?". basarci su criteri puramente utilitaristici ci esporrebbe il fianco critiche del tipo "io faccio il muratore, dopo che conosco l'italiano di base, abbastanza per non fare figuracce, la matematica di base (giusto per fare i calcoli sui materiali, preventivi e quel po' di geometria necessaria a costruire correttamente i muri) cosa me ne faccio della conoscenza? a cosa mi servono le lingue? a cosa mi gioca conoscere aristotele? quali vantaggi mi porta approfondire la quantistica? che utilità potrei trarre dal saper collocare storicamente la battaglia delle termopili? (ecc, ad libitum)

secondo la mio opinione la base che fornisce connotazione positiva alla conoscenza non dovrebbe essere utilitaristica, ma puramente estetica.

tutti sapevano che gli oggetti, privi di un supporto, cadevano verso il basso, ma solo Newton si chiese "perchè?" e scoprì la legge di gravitazione universale).

...non vorrei fare il pedante, ma non è che sia andata proprio così.

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La curiosità è ciò che ha reso la razza umana tanto vincente: restare eternamente curiosi e assetati di sapere, restare "bambini", ha permesso all'essere umano di imparare sempre di più e vincere tante sfide di sopravvivenza e oltre, non solo per la conoscenza che ha accumulato ed applicato nei campi più disparati, ma anche perché è il motore che l'ha spinto "oltre". Nessuno scienziato/ricercatore di nessun campo è mosso soltanto dall'utilità che lui/lei ed i suoi simili può ricavare da una nuova scoperta, ma la curiosità di capire come funziona una cosa sconosciuta.

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Perché la curiosità e la conoscenza possono essere dei valori?

Perché l'educazione è importante?

Come mai la sua "utilità" è spesso messa in discussione da persone ignoranti sebbene risulti ovvia a chi ha bevuto anche solo un sorso di conoscenza?

In cosa consiste l'utilità della conoscenza?

Forse sono solo gli esami, ma mi sento schiacciato da questi interrogativi. Gradirei se possibile risposte ampie e non schematiche :)

Dico la mia...

La curiosità è il motore del progresso, porsi delle domande senza cercare risposte comode ma cercando la radice delle cose, non accettare frasi fatte e guardare oltre l'apparenza sono davvero l'unico modo per migliorarsi.

Anche le semplici relazioni personali sono molto influenzate dalla curiosità, quante volte ci siamo limitati a giudicare le azioni o le scelte di una persona senza conoscere davvero cosa muove quella persona a fare certe scelte? Sicuramente tante.

A volte approfondire e cercare di capire, essere curiosi insomma, ci cambia completamente il giudizio e quindi i rapporti che abbiamo con il prossimo.

Una persona che non è curiosa insomma vive la realtà ed i rapporti interpersonali in modo superficiale, magari soddisfacente, ma comunque del tutto superficiale.

Sul perché l'educazione è importante si potrebbe scrivere un trattato, in parte ti hanno dato già una risposta semplice e diretta. L'educazione non è altro che la possibilità di attingere alle esperienze altrui traendone insegnamenti che nel proseguo della tua vita ti eviteranno scelte sbagliate.

Si può vivere anche da perfetti ignoranti ed essere felici ma è evidente che solo tramite l'educazione si possono raggiungere certi traguardi o addirittura dare un apporto al miglioramento della nostra società, del nostro mondo.

Per fare un esempio, una persona che ha ricevuto un'adeguata educazione nella corsa della vita parte parecchi metri avanti agli altri e probabilmente arriverà prima o più lontano.

Anche alla tua ultima domanda si può rispondere in tanti modi, io mi limito a dire che la Conoscenza altro non è che ciò che hai assimilato mediante l'esperienza, l'educazione e sopratutto grazie alla tua curiosità.

La conoscenza è l'arma più grande che un essere umano ha, prova a pensare dove saremmo oggi se ogni generazione avesse dovuto iniziare tutto da capo...

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Grazie per le risposte, vediamo se riusciamo ad approfondire un poco :)

Permettetemi quindi di proporvi un piccolo giuoco di ruolo. Siete insegnanti (di scienze o lettere) in una scuola superiore, magari anche un istituto professionale. Un ragazzo del terzo anno vi chiede: "Prof, ma perché devo studiare questa roba? Nella mia vita non me ne farò mai niente!"

Come rispondereste?

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Grazie per le risposte, vediamo se riusciamo ad approfondire un poco :)

Permettetemi quindi di proporvi un piccolo giuoco di ruolo. Siete insegnanti (di scienze o lettere) in una scuola superiore, magari anche un istituto professionale. Un ragazzo del terzo anno vi chiede: "Prof, ma perché devo studiare questa roba? Nella mia vita non me ne farò mai niente!"

Come rispondereste?

Per prima cosa per evitare di fare la figura del fesso, quando sarai l'unico entro 10 km a non sapere una cosa semplicissima.

Per seconda cosa perchè non sai mai quando una informazione, per quanto apparentemente inutile, all'improvviso ti servirà... per sopravvivere, o per vincere un telequiz, o per far colpo sul tuo capo, o per evitare di essere truffato, eccetera.

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Bè, tanto per cominciare nessuno ha una sfera di cristallo, nessuno di noi sa cosa gli riservi il futuro. Escludere nozioni puramente teoriche perché per la maggior parte delle persone non hanno un’applicazione specifica nella vita di tutti i giorni equivale a dire che il figlio del Barbone sarà barbone e quello del notaio sarà notaio.

Il sapere non è mai sprecato, studiare materie come la matematica, il greco o il latino ci insegna ad usare meglio la testa, non ci insegna solo come coniugare un verbo in una lingua morta o come calcolare una derivata.

Studiare ti può elevare, studiare ti può aprire porte inaspettate, può permetterti di affrancarti da una realtà che ti sta stretta, in ultima analisi il sapere può insegnarti cose di te che non sospettavi nemmeno.

Io ho un amico il cui padre faceva il Custode, un uomo buono e semianalfabeta, la madre è una casalinga che sa fare appena i calcoli, il fratello maggiore fa il muratore perché non ha voluto fare altro.

Questo mio amico è cresciuto in un ambiente tutt’altro che stimolante ma…

Ma poi frequentando i suoi amici di sempre che studiavano tutti all’università ha deciso di riprendere gli studi partendo dalle scuole serali, si è laureato in lettere, è un bravo musicista (ed anche li ha studiato, non è autodidatta) ed oggi gestisce una sua attività.

Forse tutte le nozioni di Lettere che ha in testa non gli serviranno quasi a nulla nella gestione della sua attività, però è certo che se non si fosse elevato al di sopra della sua realtà oggi non sarebbe dove sta.

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Non sono particolarmente convinto. Mi sento scorretto a porre continuamente a porre l'accento sull'utilità della conoscenza fine a sé stessa (letteratura, filosofia, scienza non applicata..), ma sono reduce da un'immersione nella cultura del creazionismo americano. Spulciando vari siti ed osservando diversi dibattiti poco edificanti, mi sono reso conto di come i difensori più strenui di queste teorie non solo non sono istruiti o non capiscono bene come opera la scienza, ma rifiutano in toto un'apertura verso gli scienziati che in tali dibattiti tentano di illustrarne i metodi!

Sembrano delle persone che non sentono il bisogno di imparare (anzi, mi pare che preferiscano rimanere ignoranti) ed è quindi impossibile portarle a conoscere sensibilmente qualsiasi cosa.

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Perdonami, non ho capito il passaggio che hai fatto.

In generale il Creazionismo e la Fede presuppongono che si creda in qualcosa senza un riscontro, non necessariamente sono antitetici al sapere scientifico ma nemmeno si può conciliarli tanto facilmente.

Il sapere scientifico invece parte dal presupposto opposto, attento però a mischiare il sapere Scientifico con le materie umanistiche e storiche perchè sono cose molto molto differenti.

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Perdonami, non ho capito il passaggio che hai fatto.

Credo che Gromund alludesse al fatto che alcuni di noi dicevano che la conoscenza è importante anche quando non ha un'utilità immediata e/o pratica; e faceva l'esempio dei creazionisti, che non solo non capiscono il metodo scientifico, ma lo rifiutano in toto.

In generale il Creazionismo e la Fede presuppongono che si creda in qualcosa senza un riscontro, non necessariamente sono antitetici al sapere scientifico ma nemmeno si può conciliarli tanto facilmente.

Beh, c'è Fede e "fede".

Da un lato la chiesa cattolica ha rinunciato ad affermare che fede e scienza siano incompatibili (la "Pontificia Accademia delle Scienze" esiste dal 1936; quello che a cui la chiesa è contraria è l'uso che si fà di certe tecnologie), fino al punto di riconoscere di aver condannato ingiustamente Galileo Galilei; dall'altra abbiamo parecchi scienziati che sono anche credenti, o addirittura scienziati che hanno ritrovato la fede proprio grazie alla scienza (link).

Il creazionismo (così come i kamikaze musulmani) nasce quando certa gente continua a vedere fede e scienza come incompatibili, col risultato di prendere alla lettera i testi religiosi.

Questa, però, più che fede è superstizione (imho).

Il sapere scientifico invece parte dal presupposto opposto, attento però a mischiare il sapere Scientifico con le materie umanistiche e storiche perchè sono cose molto molto differenti.

Sulle materie umanistiche ti dò pienamente ragione... il motivo per cui non mi trovo molto a mio agio con la filosofia, è che ci vuole poco per dimostrare sia A che il contrario di A!

Sulla storia invece è un pò più complesso; quando non si dispone di tutti i dati è normale sviluppare una teoria, ma questo succede con tutte le scienza. Ma quando si scoprono nuovi dati è possibile confermare o smentire la vecchia teoria.

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La conoscenza serve per se stessi e per gli altri, gli ignoranti son facilmente influenzabili, i curiosi e quelli che hanno un certo spirito critico no.

L'educazione serve per vivere meglio insieme agli altri, è anche un collante sociale, ci si sente in genere parte di una società perché si ha avuto una educazione di fondo comune.

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Perché la curiosità e la conoscenza possono essere dei valori?

La curiosità può spingere alla conoscienza ma anche no.

Perché l'educazione è importante?

C'è la curiosità

Senza l'educazione che fa da ponte

Non è possibile raggiungere la conoscienza.

Come mai la sua "utilità" è spesso messa in discussione da persone ignoranti sebbene risulti ovvia a chi ha bevuto anche solo un sorso di conoscenza?

L'utilità dell'Educazione con la E maiuscola non la può confutare nessuno essendo un fatto

Semmai si può non essere d'accordo se un certo tipo di educazione sia utile, inutile, più o meno efficace oppure nociva.

Penso a tutte le castronerie di analisi logica che ho imparato malamente alle medie e che poi mi hanno tarpato le ali in latino

In cosa consiste l'utilità della conoscenza?

Dipende da cosa s'intende per utilità e da cosa s'intende per conoscienza ma secondo me la conoscienza è qualcosa di meravigliosamente futile, un lusso, gli animali vanno avanti da centinaia di milioni di anni un po' con pattern comportamentali innati stemperati da rozze forme d'apprendimento, dico rozze in confronto alla memoria umana e a tutte le altre facoltà mentali.

Forse sono solo gli esami, ma mi sento schiacciato da questi interrogativi. Gradirei se possibile risposte ampie e non schematiche :)

Di solito produco muri di testo ma su questa cosa ho le idee dannatamente chiare e dirette, per una volta.

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Chiedo venia per lo strafalcione, scrivendo di getto e sopratutto scrivendo di rado è facile commettere errori anche marchiani.

Tornando in tema e rifacendomi a quanto scritto da Matto direi che può darsi che intendesse quello.

Anche in quel caso però considerare il sapere inutile è stupido perchè non è detto che avere uno strumento presupponga che uno debba per forza usarlo, uno strumento si usa quando serve e non tanto per dimostrare qualcosa.

Sul discorso Religione cosa devo dire?

Non sono del tutto incompatibili, dipende dall'approccio dei fedeli ma anche da quello degli scienziati. Alcuni di loro vivono la loro materia come una fede e l'integralismo non è mai un bene.

Sulla storia ci sarebbe molto da dire, per quanto ci sforziamo la storia è scritta dagli uomini ed il giudizio morale che si ha sugli eventi influenza sempre ciò che viene scritto. Le omissioni sono all'ordine del giorno e sopratutto la storia la scrivono i vincitori. Non è una scienza e non lo sarà mai, al pari della filosofia, della letteratura e così via.

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