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Anteprima Guida del DM #17 - I veleni


SilentWolf

Messaggio consigliato

se metto un veleno da 5 mo non sto sconvolgendo nulla di quello che è lo spirito (e la meccanica) del gioco.

Il problema di un simile veleno è che deve essere bilanciato con il veleno da 100. Un veleno come la cicuta, secondo i "realisti" dovrebbe fare 1d8 danni (minimo sindacale per uccidere un popolano umano) da veleno e costare... boh, 5 mr? Solo che a questo punto con 1 mo di prendi 20 dosi di veleno per un totale di 20d8 danni da veleno... abbastanza da ammazzare un elefante.

Che poi, sinceramente, devo ancora capire perchè un pg dovrebbe chiedermi se esiste la cicuta nel gioco, e anche se me la chiedesse, perchè dovrebbe lamentarsi che non può uccidere chiunque con quella.

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Siamo sempre lì vi preoccupate di cose che sono dei paradossi. Un veleno che fa 1d8 e ha una cd da popolano e che va ingerito, contro un personaggio (giocante o non) è inutile.

Dovresti fargli bere una bottiglia di veleno e non una piccola dose sciolta nel vino. Con i veleni comuni a basso costo dei pg male intenzionato possono fare una strage di gente comune non certo di avversari temibili. Se uno li vuole introdurre non crea nessun problema ma solo se lo fa bene considerando tutti gli aspetti del gioco e della realtà e non solo l'ultima.

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Siamo sempre lì vi preoccupate di cose che sono dei paradossi. Un veleno che fa 1d8 e ha una cd da popolano e che va ingerito, contro un personaggio (giocante o non) è inutile.

Dovresti fargli bere una bottiglia di veleno e non una piccola dose sciolta nel vino. Con i veleni comuni a basso costo dei pg male intenzionato possono fare una strage di gente comune non certo di avversari temibili. Se uno li vuole introdurre non crea nessun problema ma solo se lo fa bene considerando tutti gli aspetti del gioco e della realtà e non solo l'ultima.

scusa ma le regole che dicono una cosa del genere dove sono? nel senso, sin ora da quel che ho visto un personaggio di primo livello non discosta così tanto da un popolando da rendere un "morte certa" un "neanche un baffo".

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Be' veramente al primo livello solo pochissimi pg hanno meno di 8 pf contro i 4 del popolano e questa cosa da sola già basterebbe visto che parliamo di veleni da 1d6/1d8. Non bastasse ci sono caratteristiche molto più alte, classi, abilità ed eventuali talenti a fare la differenza. Quindi vogliamo dire che un pg è, anche considerando i cs, circa 4 o 6 volte superiore ad un popolano? Questo al primo, dal secondo al ventesimo la differenza sale esponenzialmente. Quindi torno a dire che il punto è di aggiungere veleni a basso costo che siano letali per la gente comune e se questo lo fai in modo coretto non crei nessun problema di gioco.

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ma 1D8 danni cambia da "probabilmente mortale" a "dannoso", non "mortale" -> "un baffo".

capisco che le competenze dei pg si discostano da quelle del popolano, ma i pf mi sembrano piuttosto "bassini" a livelli bassi e se metti un veleno che fa 1D8 danni ok, un popolano schiatta, ma fai parecchio danno anche ad un pg.

poi ovvio, a livelli alti le cose cambiano, ma il problema evidenziato è che mettendo un veleno a poche mr anche a livelli bassi chiunque può permetterselo, anche un contadino.

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Allora già siamo d'accordo che se esiste un problema esiste solo al primo.

Ma per il popolano è mortale nella maggior parte dei casi, se non sbaglio di avvelenamenti falliti ogni tanto ce ne sono stati, per i personaggi, che sono non comuni, è debilitante o facilmente evitabile anche perché parliamo, credo quasi esclusivamente, di veleni da ingestione che richiedono per essere usati una certa furtivita' e competenza. Inoltre la questione di sommare dosi di veleni comuni è una forzatura perché diventano impossibili da somministrare, sempre parlando di ingestione. Quindi direi che se un personaggio di 1 fa attenzione a non mangiare o bere a casa di sconosciuti ostili non sbaglia ma che per tutto il resto non esistono grossi problemi.

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per quel che riguarda i pg, non puoi certo venire a dire che tutti i pg di tutti i gruppi userebbero veleni a profusione senza batter ciglio...

come al solito il problema si pone per chi quelle cose le usa e non puoi certo venire a dire che nessun pg di nessun gruppo userebbe i veleni... (per non parlare dei PNG)

tra l'altro, in edizioni passate, dove regolarmente i pg non sapevano dove spendere i soldi, date le orde di soldi generati dal loot degli oggetti magici dei nemici, non mi sembra si sia mai posto più di tanto il problema dell'abuso dei veleni.

perché, come in questa edizione, costavano un occhio della testa, pur essendo ciò di dubbio realismo

Se poi, sia pg, sia nemici vanno in giro con dosi incredibili di veleno (ammesso che vogliano rischiarsela, laddove il possesso di veleno non sia legale) dove sta il problema?

Combattimenti più veloci, e contromosse pronte. Oppure trame incentrate sulla possibilità di avvelenare il tuo avversario prima che sia lui a farlo. Davvero, continuo a non vederci il problema.

ma di che contromosse parli esattamente? sono HR del DM?

tutto il combattimento è pensato per scontri della durata di qualche round e il bilanciamento pensato di conseguenza. Trovarsi con combattimenti che durano abitualmente 1 round significa aver stravolto tutto l'equilibrio del gioco. E aver dato un boost pauroso all'immunità al veleno (e nerfato le creature velenose).

Quanto alle trame incentrate sulla possibilità di avvelenare... belle! Quando uscirà l'espansione apposita? perché ce ne è bisogno.

Un veleno come la cicuta, secondo i "realisti" dovrebbe fare 1d8 danni

bè, magari molti di più

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Se i veleni fanno più di 1d6/1d8 e sono da contatto, inalazione o taglio dovrebbero essere veleni eccezionali ed è giusto che costino un patrimonio. I veleni comuni dovrebbero essere da ingestione quindi inadatti al combattimento. Continuo a non capire dove vedete un problema?

Se ritenete realistico avere veleni letali a basso costo utilizzabili in combattimento perché nel passato non erano un'arma adottata da tutti gli eserciti o da tutti i briganti, criminali o assassini?

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Raw: rules as written = regole così come sono state scritte.

Rai: rules as intended = regole così come dovrebbero essere interpretate.

In pratica raw indica che le regole vanno applicate così come sono scritte, rai che le regole vanno applicate così come si presuppone che gli autori relamente intendevano... il problema (vale a dire differenza tra raw e rai) sorge se la regola è scritta in modo ambiguo o poco dettagliato, dando origine a dubbi.

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EDIT: Ninjato da MAttoMatteo.. :lol:

RAW: dall'inglese Rules As Written, letteralmente "regole per come scritte". Si usa questa espresione quando si vuole identificare il contenuto di una regola per come è semplicemente scritta nel manuale, senza aggiunte interpretative o deformazioni di significato dettate dall'opinione del singolo giocatore.

RAI: dall'inglese Rules As Intended, letteralmente "regole per come intese". Si usa questa espressione quando ci si vuole riferire all'interpretazione di una regola e non al suo significato letterale.

Le due espressioni vengono anche ampiamente utilizzate nei dibattiti incentrati sul decidere come debba essere praticato un Gdr, se per come è scritto o per come viene inteso. C'è una grande categoria di persone che pensa sia sbagliato deformare un regolamento con la propria interpretazione, ma sia corretto giocarlo solo per come è stato scritto (si afferma che, se i designer hanno scritto il regolamento in un modo, è perchè volevano che si usasse in quel modo). Dall'altra parte, ci sono una grande quantittà di persone che credono, al contrario, un gioco sia da giocare secondo il gusto e desiderio dei giocatori, dunque che il regolamento sia lì unicamente per fornire una base ai giocatori, i quali poi possono farne quello che vogliono.

I due termini, infine, sono spesso utilizzati anche per descrivere il modo in cui è concepito il regolamento stesso di un Gdr. Ci sono Giochi di ruolo che sono stati progettati con l'idea che il regolamento non debba essere messo in discussione o interpretato, ma giocato semplicemente per come è scritto. Altri Gdr, invece, presentano nel loro regolamento consapevolmente tuttta una serie di strumenti e consigli il cui scopo è dire al gruppo "queste sono le regole di default, ora reinterpretatele, sfruttatele e modificatele come meglio credete". Il primo tipo di gioco è, quindi pensato per essere giocato RAW (per come è scritto), il secondo tipo è consapevolmente pensato per essere giocato RAI (per come è interpretato).

D&D 5a è un gioco fondamentalmente RAI: i manuali non regolamentano tutto, ma lasciano al DM la libertà di interpretare le singole circostanze come meglio reputa, oltre al fatto che gli vengono fornite regole opzionali per modificare radicailmente il regolamento e gli viene suggerito di crearsi pure le sue regole personali.

E' ovvio che, per funzionare, i giochi fondamentalmente RAI hanno bisogno che il DM ricordi che non gicoa per sè stesso, ma per divertire un gruppo.

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Se i veleni fanno più di 1d6/1d8 e sono da contatto, inalazione o taglio dovrebbero essere veleni eccezionali ed è giusto che costino un patrimonio

questo lo dici te. Dove è scritto?

Potrebbe anche essere una scelta di gamedesigner accettabile ma è da vedere se e a chi va bene.

Personalmente non vedo neanche così sbagliato dire che un guerriero di alto livello possa farsi i gargarismi col cianuro visto che può farsi i bidé con la lava e prendersi impunentemente coltellate mentre dorme ma comunque è una scelta da discutere.

I veleni comuni dovrebbero essere da ingestione quindi inadatti al combattimento.

per quanto io non sia un esperto di veleni sono sicuro esistano molti veleni che hanno effetto quando entrano in circolo. Per esempio serpenti, ragni e scorpioni non ti avvelenano facendosi mangiare.

Se ritenete realistico avere veleni letali a basso costo utilizzabili in combattimento perché nel passato non erano un'arma adottata da tutti gli eserciti o da tutti i briganti, criminali o assassini?

domanda interessante, dalla cui risposta se ne potrebbe ricavare una buona regola

Le due espressioni vengono anche ampiamente utilizzate nei dibattiti incentrati sul decidere come debba essere praticato un Gdr, se per come è scritto o per come viene inteso. C'è una grande categoria di persone che pensa sia sbagliato deformare un regolamento con la propria interpretazione, ma sia corretto giocarlo solo per come è stato scritto (si afferma che, se i designer hanno scritto il regolamento in un modo, è perchè volevano che si usasse in quel modo). Dall'altra parte, ci sono una grande quantittà di persone che credono, al contrario, un gioco sia da giocare secondo il gusto e desiderio dei giocatori, dunque che il regolamento sia lì unicamente per fornire una base ai giocatori, i quali poi possono farne quello che vogliono.

I due termini, infine, sono spesso utilizzati anche per descrivere il modo in cui è concepito il regolamento stesso di un Gdr. Ci sono Giochi di ruolo che sono stati progettati con l'idea che il regolamento non debba essere messo in discussione o interpretato, ma giocato semplicemente per come è scritto. Altri Gdr, invece, presentano nel loro regolamento consapevolmente tuttta una serie di strumenti e consigli il cui scopo è dire al gruppo "queste sono le regole di default, ora reinterpretatele, sfruttatele e modificatele come meglio credete". Il primo tipo di gioco è, quindi pensato per essere giocato RAW (per come è scritto), il secondo tipo è consapevolmente pensato per essere giocato RAI (per come è interpretato).

D&D 5a è un gioco fondamentalmente RAI

Ehm... no e no e no.

I due termini si usano solo per interpretare le regole.

Non hanno nulla a che vedere con la possibilità di modificare una regola né con l'opportunità di farlo. E un gioco non può essere né RAI né RAW. D&D5° casomai ha un forte uso della regola zero.

Per esempio la regola sulle costruzioni dice che per ogni giorno di assenza dei PG il tempo di completamento aumenta di 3 giorni (o quelli che sono). Presa RAW si otterrebbe un allungamento del tempo di costruzione all'infinito, finché non tornano i Pg. Presa RAI invece si capisce che tali tre giorni non vanno al loro volta aumentati.

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Mi spiego meglio sono stato troppo conciso.

Io parto dal fatto, credo condiviso, che in D&D ci sono personaggi non giocanti che rappresentano "persone normali" che hanno cs 1/4 o 0 e personaggi giocanti o non che hanno classi, razze e talenti particolari e che possono avanzare di livello. Le "persone normali" sono quelle che prendono spunto dalla realtà i personaggi invece prendono spunto dalla fantasia e dalle storie fantastiche. Quando parliamo di regole realistiche parliamo di cose che dovrebbero essere realistiche se applicate ad una "persona normale". Da questa premessa parte il ragionamento che vede i veleni reali inquadrati tra 1d6 e 1d8 non è scritto da nessuna parte ma segue lo stesso ragionamento della caduta dall'alto, è mortale per una "persona normale" non per un personaggio con classi e razze.

Se su questo non siamo d'accordo allora è difficile trovare punti di vista condivisi sulle regole.

Per quello che riguarda i veleni comuni quando parlavo di "comune" non intendevo comune sul pianeta ma comune in commercio. I veleni degli insetti o dei serpenti sono più difficili da comprare o reperire di quelli vegetali o minerali. Inoltre sono anche più difficili da maneggiare e creare la dose esatta da mettere su un'arma per avere l'effetto desiderato non è facile se non hai una competenza specifica. Quindi i pg non possono farseli da soli se non si specializzano e comunque anche un'esperto non può produrne molti in breve tempo.

I veleni costosi della tabella invece sono veleni di fantasia in grado di mettere in difficoltà anche i personaggi di fantasia appunto.

Per questo dico che la regola è ben fatta i veleni reali o realistici sono utili contro le persone normali e se ne possono creare degli altri anche a costo minore perché non sono influenti nel gioco e di solito per usarli serve comunque un azione furtiva.

I veleni più potenti invece costano cari e servono contro personaggi potenti e anche di questi se ne possono creare altri anche più potenti, magari che replicano effetti di incantesimi a tiro salvezza secco.

Ma se li inventi li devi bilanciare per costo è potere con gli altri oggetti magici o incantesimi simili.

Io non sono abituato a scrivere sui forum e mi scuso se non riesco a dare ai post un aspetto chiaro come i vostri.

Spero di essermi spiegato meglio.

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Se ritenete realistico avere veleni letali a basso costo utilizzabili in combattimento perché nel passato non erano un'arma adottata da tutti gli eserciti o da tutti i briganti, criminali o assassini?

Anche io ritengo che stiate rendendo un problema una cosa non necessariamente "problematica"

A chi ha voglia di leggere e per rispondere, se non in tutto in parte alla legittima domanda quotata:

http://www.earmi.it/download/libri/veleni.pdf

http://win.storiain.net/arret/num162/artic3.asp

http://www.depurazioneacquearrigoni.it/arsenico/utilizzo.html

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Se su questo non siamo d'accordo allora è difficile trovare punti di vista condivisi sulle regole.

Io posso anche essere d'accordo ma non sarebbe la prima volta che qualcuno si mostra in disaccordo. Per questo parlo di scelta discutibile. Perché alcuni la discutono.

Magari certe cose sono più difficili da accettare di altre ma basta farci l'occhio...

I veleni degli insetti o dei serpenti sono più difficili da comprare o reperire di quelli vegetali o minerali. Inoltre sono anche più difficili da maneggiare e creare la dose esatta da mettere su un'arma per avere l'effetto desiderato non è facile se non hai una competenza specifica.

ripeto che non sono esperto ma non penso che faccia bene alla salute bagnare la lama del coltello nella ghiandola velenifera di un cobra e poi farsi un taglio. Magari si secca subito e perde efficacia... non so.

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Troppi post lunghissimi.

Non si può dire " ah, ma nessuno sa che quella pianta è velenosa" quando continuamente persone rischiano la vita con le intossicazioni. È come dire che la pianta è comparsa l'altro ieri.

Il problema principale è che dnd è "fight".

Mentre il nostro mondo vede l'omicidio come qualcosa di sbagliato e limitato a rarissime situazioni.

Io penso che si sbagli a paragonare dnd al nostro mondo, tuttalpiù bisogna paragonare il fantasy che esso rappresenta al nostro mondo. È fanstasy realistico?

Ma nemmeno a pagarlo oro.

Anche io adorerei un gdr basato sulla falsariga di Song of ice and fire. Per questo dico: cercatene un altro. Dnd non è adatto.

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Anche io ritengo che stiate rendendo un problema una cosa non necessariamente "problematica"

A chi ha voglia di leggere e per rispondere, se non in tutto in parte alla legittima domanda quotata:

mi ero perso questo post.

No, non ho voglia di leggere, anche perché dovrei valutare l'attendibilità di quanto riportato (almeno se non garantisci te), tuttavia immagino ci sia scritto che i veleni non sono così pericolosi come immaginiamo.

In tal caso dobbiamo fare una scelta di design: vogliamo considerare la realtà o la fiction? nel primo caso il problema non sussiste, basta spiegarlo ai giocatori.

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Ospite Kaandorian

D&D parte dal presupposto che se hai 40pf, ti butti da 12 metri di altezza e non c'è verso di rimanerci secco...(o essere masticati da un drago)

io ci andrei piano coi discorsi sul realismo ;)

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Premessa: Kandoorian, il seguente commento non è mirato a te; uso il tuo post per fare un discorso generale. ;-)

D&D parte dal presupposto che se hai 40pf, ti butti da 12 metri di altezza e non c'è verso di rimanerci secco...(o essere masticati da un drago)

io ci andrei piano coi discorsi sul realismo ;)

"Parte" è la parola corretta. ^ ^

Quando si parla della nuova edizione spesso si fanno i conti senza l'oste. Ci si dimentica che la nuova edizione è costruita per partire da un modello di gioco, ma con lo scopo di inserire sempre più regole opzionali così da permettere ai giocatori di trasformare D&D nelle cose più disparate.

Quindi, ripeto: chi continua a usare la tesi "In D&D questo non si può fare perchè D&D è tipicamente così" ha sbagliato radicalmente sezione del forum. ^ ^

Lo dico senza polemica alcuna, preciso. ;-)

Ma il sostenere che nella 5a Edizione una cosa non si possa fare perchè "non è da D&D" è dimostrazione di non avere capito qual'è la filosofia della 5a edizione.

L'espressione corretta è quella che Kaandorian ha appena usato: D&D 5a parte da una versione tradizionale. ;-)

Conviene iniziare ad accettare l'idea che questa è l'edizione dei Plot Point nella Guida del DM, signori....;-)

La filosofia della 5a Edizione è l'opposto di quella conservatrice difesa da alcuni in questo topic. :-)

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mi ero perso questo post.

No, non ho voglia di leggere, anche perché dovrei valutare l'attendibilità di quanto riportato (almeno se non garantisci te), tuttavia immagino ci sia scritto che i veleni non sono così pericolosi come immaginiamo.

In tal caso dobbiamo fare una scelta di design: vogliamo considerare la realtà o la fiction? nel primo caso il problema non sussiste, basta spiegarlo ai giocatori.

Certo che siete pigri quando vi pare....decine e decine di pagine post lunghissimi, ma "farsi una cultura" sull'argomento del topic non è utile e fa "perdere tempo".

La domanda da me riportata era:

Se ritenete realistico avere veleni letali a basso costo utilizzabili in combattimento perché nel passato non erano un'arma adottata da tutti gli eserciti o da tutti i briganti, criminali o assassini?

Riporto qualche passo esemplificativo per esprimere il mio parere già espresso: Complicate una cosa semplice che nella realtà è complicatissima e che richiede - appunto - competenze specifiche se non si vuole semplicemente "provare vediamo cosa succede". Leggere serviva a far comprendere...

A: che non si può - come non si è mai potuto in D&D - rendere realistico qualcosa ma al massimo verosimile

B: che stiamo parlando di un'edizione ch fa della semplificazione di gioco una sua primaria caratteristica e quindi cercare di "trovare il pelo nell'uovo" di una materia così complessa nella realtà, è - a mio modesti avviso - complicarsi inutilmente le cose.

C: che la manipolazione e l'utilizzo, in ruolo e/o in combattimento, in maniera efficace è prerogativa di PG/PNG che ne abbiano le competenze come è giusto che sia

D: che obbligatoriamente il meccanismo di utilizzo dei veleni, in un gdr, deve essere semplice a meno che non si chiami "Poisons & Dragons".

passo che - solo come introduzine fa capire il livello di competenza necessario e richiesto per poter preparare ed utilizzare un veleno:

La questione non è per altro così semplice come potrebbe apparire poiché in pratica è molto difficile segnare un limite ben netto fra il veleno ed il medicamento. Tutto si riduce, in ultima analisi, alla dose in cui queste sostanze vengono somministrate. Moltissime di esse che, a forte dose, cagionano effetti spaventevoli, disastrosi, date in quantità conveniente riescono dei medicamenti utilissimi, di cui si vale la terapia per combattere efficacemente le più svariate e gravi malattie.

È noto (per un chimico forse non per un popolano...io ad esempio non lo sapevo. Nota mia) che una goccia sola di acido prussico, lasciata cadere sopra una mucosa, può determinare una morte fulminea; questo stesso acido,opportunamente diluito, diventerà un farmaco prezioso. Per altra parte quasi tutte le sostanze che vengono adoperate come medicamenti possono, se assorbite in grande quantità, agire come veleni.

Ma, nel valutare la tossicità d'una data sostanza, si deve pure tener calcolo dell'età dell'individuo a cui viene somministrata; la dose che per un adulto è medicamentosa, diviene tossica per un fanciullo

Quindi - in D&D - salvo preparazione specifica il veleno lo compri da chi lo ha saputo fare e dosare.

Parliamo di quelli "semplici"? Quanti di voi sanno, senza googlerare, quanta cicuta va utilizzata per uccidere una persona? Come va trattata? Ha sapore? Modifica il sapore della bevanda o del cibo in cui viene mescolata? Ecc ecc

A parte questo, il test sui veleni linkato, quello in pdf, anche solo per cultura personale lo trovo interessante da leggere, a prescindere dalla discussione in topic...poi fate voi.

Per rispondere anche alla domanda se e -nel caso - come veniva utilizzato il veleno durante le guerre, che non fosse avvelenare il singolo, posso ricordare l'utilizzo durante gli assedi. Si cercava di contaminare l'acqua e la città/fortezza assediata tramite malattie e/o veleni, contaminando con animali imputriditi le falde acquifere e/o i pozzi, o le derrate alimentari.

In battaglia propriamente detta, un passo interessante è:

Il carattere poco nobile dell'utilizzo del veleno per risolvere una causa ingiustificabile rende l'impiego di una sostanza tossica uno dei crimini più odiosi e severamente condannati in tutte le civiltà. Una legge romana, risalente all'imperatore Antonino Pio, enuncia chiaramente: «Plus est hominem extinguere veneno, quam occidere gladio» ("È più grave uccidere un uomo con il veleno che con la spada").

Per la caccia, l'uomo non si è fatto scrupoli di utilizzare veleno - soprattutto le frecce - per uccidere animali da preda:

Sappiamo che sin dalla preistoria gli esseri umani hanno utilizzato il veleno per la caccia, anche se difficilmente si potrà conoscere quando precisamente sia cominciato l'impiego di queste sostanze.

Le prime tracce dell'utilizzo del veleno da parte dell'uomo risalgono a oltre 10.000 anni fa. È stato provato infatti che, dal XIV a metà del X millenario (siamo nel cosiddetto Magdaleniano, l'ultima fase del Paleolitico superiore europeo), le colonie di cacciatori che popolavano il continente europeo usavano il veleno per cacciare. Il primo ad avanzare tale ipotesi, successivamente largamente condivisa, fu il paleontologo Alfred Fontan. Nel 1858, lo studioso rinvenne durante scavi presso la grotta inferiore di Massat, nell'Ariége (regione del Midi-Pirenei), in un presunto insediamento di cacciatori della civiltà magdaleniana, fra i resti ossei di grossi mammiferi e manufatti, alcuni resti di frecce, ricavate dall'osso o dall'avorio degli animali abbattuti, sulle cui punte erano presenti delle strane scanalature. In una relazione inviata all'Accademia delle Scienze francese, Fontan spiegò che l'unico ammissibile fine rappresentato da quelle scanalature era quello di trattenere tossici vegetali o animali.

...omissis

La pratica di avvelenare le frecce si mantenne anche nel mondo antico. Celti, Galli, Daci, Dalmati, Soani del Caucaso, Sciiti e molti altri popoli hanno utilizzato veleno per cacciare. La maggior parte di questi veleni erano di origine vegetale, come l'elleboro bianco usato dai Galli o il succo del Ficus toxicaria utilizzato dai Celti, ma molto utilizzato fu anche il siero di serpenti velenosi, come la vipera.

Per l'utilizzo dei gas tossici, a parte il noto uso delle camere a gas, utilizzo dall'antichità ai giorni nostri, debbo per forza rimadare alla lettura di questo articolo, per evitare di rendere ulteriormente pesante quest post:

http://win.storiain.net/arret/num123/artic5.asp

Quello che vorrei dire è: Per un normale utilizzo del gdr, 9 su 10 la soluzione adottata dai designer della 5° può essere sufficiente a gestire le cose. Per chi volesse "andare oltre" e cercare nuovi spunti per avventure e metodologie di avvelenamento per singoli od eserciti, è necessaria una "cultura" che ovviamente sui manuali di gdr ci può essere...non è nelle finalità del gioco renderle così "precise".

Leggere quanto ho indicato, può (può sia chiaro, non deve) essere spunto per creare assieme ai propri master e giocatori, un sistema per conoscere le cose nella realtà e cercare, se si vuole, adattarle alle regole del gioco per creare qualcosa di diverso. Il manuale di D&D è appunto un manuale, non una enciclpedia in 30 volumi che deve cercare di prevedere e regolamentare ogni idea o desiderio di un giocatore/master. COn le regole a disposizione ci si può sbizzarrire ad adattarle alle notre più folli idee...ma pretenderlo e criticare in tal senso un manuale di gioco perché non è così completo e dettagliato sull'uso dei veleni, mi pare eccessivo. Mia opinione...ovvio.

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