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liber mortis VS libris mortis


shalafi

Messaggio consigliato

forse sono un po' ot, ma non capisco perchè i due titoli siano diversi.

ricordo male io o il nominativo di libro è liber?

però, visto che stento ad attribuire la diversa scritta a un errore degli editori, vorrei capire quali regole stanno alla base della traduzione "libris mortis".

grazie a tutti i latinisti (^_^)

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forse sono un po' ot, ma non capisco perchè i due titoli siano diversi.

ricordo male io o il nominativo di libro è liber?

però, visto che stento ad attribuire la diversa scritta a un errore degli editori, vorrei capire quali regole stanno alla base della traduzione "libris mortis".

grazie a tutti i latinisti (^_^)

Io voto per ignoranza. Liber, libri (libro in latino) è di seconda declinazione ( http://www.davidsnow.it/skuola/grammatica/2decl.html come aper sulla destra) quindi libris può voler dire "ai libri" oppure "dai libri"(inteso come moto da luogo). Liber Mortis invece vuol dire "Libro del morto" quindi ha un senso. Libris Mortis è ignoranza dell'editore al cubo :D

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forse sono un po' ot, ma non capisco perchè i due titoli siano diversi.

Perché gli americani sono ignoranti e non conoscono il latino, pur atteggiandosi come se lo sapessero.

Basta sentire come pronunciano le parole latine (Lucretia - Lucrisciaa", Mass media - "Mass Midia" ecc..)

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Assolutamente liber mortis! Se gli americani devono fare una citazione dal latino, che almeno la facciano bene!

Per la parola mass media sono d'accordo con te! Non puoi capire quanto odio i giornalisti italiani che dicono mass midia perché la sentono pronunciare dagli anglofoni (che sbagliano perché è latino e si pronuncia media)!

Sent with the power of the almighty MintCrunch Berry!!

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Liber Mortis

Per la parola mass media sono d'accordo con te! Non puoi capire quanto odio i giornalisti italiani che dicono mass midia perché la sentono pronunciare dagli anglofoni (che sbagliano perché è latino e si pronuncia media)!

io li odio quando vogliono fare i fighi con la pronuncia anglofag messa lì a caso, come se in italiano non avessimo i vocaboli per dire le stesse cose

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Latinisti? Son molto rari negli USA a quanto pare. Chi fa "latino" al liceo, tanto per dirne una, spesso è convinto del fatto che tutti i nomi in -a siano femminili (quindi Catilina era una donna? I pirati e i poeti erano donne? Rispondente yankees dannati, rispondete!); poi gli esperti ci sono anche lì, ma temo che non ci sia qualcosa di corrispondente al nostro livello liceale.

Pensate solo che in Blood Omen I, videogioco fantastico e curato fin nel minimo dettaglio, la frase ricorrente di Kain sarebbe dovuta essere "vae victis", ma era pronunciata "vei victas" credendo che fosse "vae victUs".

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Liber Mortis invece vuol dire "Libro del morto" quindi ha un senso.

Beh in realtà è libro della morte (mors, mortis). mortis è genitivo di specificazione.

Forse ''libris mortis'' era un omaggio ai libri della morte (dativo di vantaggio), ma mi sembra un azzardo.

Oppure ancora il libro in nostro possesso riguarda argomenti tratti dai libri della morte (ablativo di origine), un'opzione che si può prendere in considerazione...

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Ma pensa te:

Libris Mortis was named after a book from within the Dungeons & Dragons universe written by an aasimar cleric of Pelor named Acrinus in a dialect of Celestiial, language of good outsiders. The title of the fictional book probably translates into English as From the Books of Death, though the dialect is no longer used. Libris Mortis' title was intended to be interpreted as Latin, but Book of the Dead would translate as Liber Mortuorum. On the subject of name, Collins was quoted as saying "I don't have any insight on the naming process that produced Libris Mortis. I don't know Latin and wasn't involved in selecting that name. Regardless, I think what's in the book is far more important that what name is attached to it."
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Ma pensa te:

From the Books of Death può effettivamente corrispondere a "Libris Mortis", a rigore secondo i casi del latino: libris da liber, libri, seconda declinazione, sarebbe dunque un ablativo plurale. Dunque, lo si potrebbe anche tradurre con "dai libri"... ma sarebbe una traduzione estremamente libera. Infatti i latini, se avessero voluto dire "dai libri", avrebbero probabilmente utilizzato "de libris", che non significa solo "riguardo ai libri", ma anche "proveniente dai libri"; quindi avremmo avuto DE LIBRIS MORTIS, ovvero in un certo senso "estratti dai libri della morte", che equivale a "From the Books of Death".

Come è correttamente riportato nella citazione inglese, Libro dei Morti si tradurrebbe con Liber Mortuorum; ma sorge un altro problema. Noi intendiamo "dei morti" come "che parla dei morti"; peccato che un latino, leggendo "Liber Mortuorum" intenderebbe "Libro che appartiene ai morti", non ci vedrebbe un'indicazione sul contenuto del libro. Allo stesso modo intenderebbe "Liber Mortis" e "De Libris Mortis" rispettivamente come "Libro che appartiene alla Morte" e "Estratti da libri che appartengono alla Morte". Per rendere "Libro dei Morti" come "Libro che parla dei morti", dovremmo scrivere "LIBER DE MORTUIS"; per rendere il titolo "Libro della Morte" (della cui traduzione siamo tanto fieri, perché crediamo aver corretto l'errore degli americani, e scriviamo "Liber Mortis") intendendo "Libro che parla della morte" e non "Libro che appartiene alla Morte" dovremmo scrivere "LIBER DE MORTE".

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Il pezzo che manca nella mia citazione (ma si trova sul sito wizards, e penso anche sul manuale) è che l'originale sarebbe "Ex Libris Mortis".

Certo è che se la sono asciugata con un "sembra latino ma in realtà è un dialetto estinto del Celestiale" che taglia la testa al toro :P

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A quel punto "de mortis libris", a voler essere precisi. Comunque, in altri contesti l'impiego del caso senza preposizione potrebbe essere un arcaismo. Ma con "altri casi" intendo "Andronico, Ennio, Lucrezio, Virgilio, Lucano, Claudiano e compagnia", non "caproni che non hanno neanche la decenza di contattare un latinista e preferiscono utilizzare il metodo spiderman*".

* detto anche "nobile arte dell'arrampicarsi sugli specchi".

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From the Books of Death può effettivamente corrispondere a "Libris Mortis", a rigore secondo i casi del latino: libris da liber, libri, seconda declinazione, sarebbe dunque un ablativo plurale. Dunque, lo si potrebbe anche tradurre con "dai libri"... ma sarebbe una traduzione estremamente libera. Infatti i latini, se avessero voluto dire "dai libri", avrebbero probabilmente utilizzato "de libris", che non significa solo "riguardo ai libri", ma anche "proveniente dai libri"; quindi avremmo avuto DE LIBRIS MORTIS, ovvero in un certo senso "estratti dai libri della morte", che equivale a "From the Books of Death".

Come è correttamente riportato nella citazione inglese, Libro dei Morti si tradurrebbe con Liber Mortuorum; ma sorge un altro problema. Noi intendiamo "dei morti" come "che parla dei morti"; peccato che un latino, leggendo "Liber Mortuorum" intenderebbe "Libro che appartiene ai morti", non ci vedrebbe un'indicazione sul contenuto del libro. Allo stesso modo intenderebbe "Liber Mortis" e "De Libris Mortis" rispettivamente come "Libro che appartiene alla Morte" e "Estratti da libri che appartengono alla Morte". Per rendere "Libro dei Morti" come "Libro che parla dei morti", dovremmo scrivere "LIBER DE MORTUIS"; per rendere il titolo "Libro della Morte" (della cui traduzione siamo tanto fieri, perché crediamo aver corretto l'errore degli americani, e scriviamo "Liber Mortis") intendendo "Libro che parla della morte" e non "Libro che appartiene alla Morte" dovremmo scrivere "LIBER DE MORTE".

Mah, liber mortis, io l'ho sempre interpretato come "libro della morte". Chiaro che una traduzione letterale ricadrebbe in uno dei casi da te citati, ok, ma credo che "libro della morte" sia altrettanto comprensibile. E comunque esteticamente suona molto meglio liber che libris :)

Il pezzo che manca nella mia citazione (ma si trova sul sito wizards, e penso anche sul manuale) è che l'originale sarebbe "Ex Libris Mortis".

Già, al che nascerebbero due domande: la prima è "perchè diavolo non avete lasciato Ex Libris Mortis, che nessuno vi avrebbe insultato?", e la seconda è "ma con Ex Libris", intendete 'Dai libri della morte' o, come più avanti si è evoluta la locuzione 'ex libris', intendevate 'dalla biblioteca della Morte', cosa che implicherebbe un concetto leggermente diverso?"

Certo è che se la sono asciugata con un "sembra latino ma in realtà è un dialetto estinto del Celestiale" che taglia la testa al toro :P

Eh, io a loro la taglierei... Quanto lgi costava mandare una mail in italia o in inghilterra?

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  • Amministratore

Giusto per scrupolo (che alla fine a me non interessa più di tanto), all'interno del manuale dovrebbe esserci questo sidebar:

Libris Mortis

This book takes its name from a set of tomes penned in a dialect of Celestial by an aasimar cleric of Pelor named Acrinus, who collected the information from a variety of other sources over the course of decades. Roughly translated, it means From the Books of Dead, though some sages claim that the current name is a bastardization of Acrinus's original title. Since he's long dead, and the dialect of Celestial is no longer used by living creatures, this is impossible to confirm.

The elven tome Maie Firvain (Beyond Death) was one of the first treatises on the realities of undeath. Most sages find this work too detached and clinical to be very useful, but it has its share of supporters.

Not to be outdone by their hated cousins, the drow also pursued this topic. Their most notable contribution, Tsabal Gulstrae (Weavers of the Dark Void), explored new depths of necromantic lore. The book is required reading in most drow academies of sorcery, and copies are on the shelves of many dark elven clerics as well.

As befits their nature, dwarven scholars took a straightforward approach to the study of the undead. Thrakharaktor (The Book of Dark and Restless Souls) contributed many tactics for battling such creatures, and its lessons have been passed down for generations among the races of stone.

The most notable human approach to the topic is, of course, The Book of the Dead (also known as the Necronomicon). Though this work is perhaps the most well-known of any source material on the undead, its veracity is frequently questioned by those well informed on the topic. Some even claim that the book is a crafty attempt at disinformation, created by some necromancer or lich to thwart its enemies.

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Il pezzo che manca nella mia citazione (ma si trova sul sito wizards, e penso anche sul manuale) è che l'originale sarebbe "Ex Libris Mortis".

sul libro di latino ho visto che l'ablativo di origine/provenienza si è riscontrato nelle tre forme: libris mortis/ ex libris mortis / de libris mortis.

"Libro che parla della morte" e non "Libro che appartiene alla Morte" dovremmo scrivere "LIBER DE MORTE".

Giusto. Ma per intitolare un libro ''libro che parla della morte'' si ometteva la parola ''libro'': quindi sarebbe ''De morte'', come il ''De bello Gallico'' di Giulio Cesare.

Perciò ''De libris mortis'' come titolo di un libro inganna come ablativo di argomento, lasciando tradurre: ''I libri della morte'', quando invece noi abbiamo solo un libro...

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La forma senza preposizione però è quella arcaica (il sanscrito, lingua indoeuropea molto conservativa, quasi non conosce la preposizione), e ha senso solo nei testi arcaizzanti (storiografia elevata e poesia epica, principalmente), e per sapere di che cosa si tratta devi avere un certo livello di conoscenza del latino.

Con un "de" davanti, invece, "libris mortis" potrebbe avere senso come "estratto dai libri della morte"; ma a quel punto, dato il tema importante, ci sta bene un titolo altisonante con un'alterazione dell'ordine normale delle parole da cui"de mortis libris", sulla scia del de rerum natura.

Ma, in definitiva, alla WotC farebbero bene ad assumere un linguista: risolverebbero tanti di quei problemi che neanche se lo immaginano. E anche alla GW, l'alto gotico non si può proprio sentire senza provare... alte coliche.

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