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La nostra storia...supporto hardware


daermon

Messaggio consigliato

Allora con ordine:

Wolf: come un po' tutti penso sono abituata ad avere un mio sttereotipo di PG, e credo che il BG che sto strutturando possa andare bene per entrambi i fini :D

Manzotin: conserverei la parte drow del tipo sfrutta fin che ce n'e' e poi molla l'osso quando nn serve piu'...pero' una torturina ogni tanto a gratis come puro divertimento personale mika si disdegna :P

Appena c'ho un po' di tempo, come gia' avevo detto nel topic di presentazione, mi rileggo per bene tutta quanta la "vostra storia" e poi trovero' il modo per unirla al resto del gruppo :D

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Principali partecipanti

ottimo..avevo un dubbio e me l'hai tolto ;)

good dai, non vedo l'ora che tu ti inserisca..però a questo punto dovrei saperne un po' di più sui drow, per meglio interpretare le reazioni di Ariaston a riguardo..mi informerò ;)

e sarà lotta dura :twisted::twisted:

e come giustamente fa notare Manzo, mettiti un avatar!! :D

magari un pezzo dei tuoi disegni ;)

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Beh la reazione difronte a un drow e' sempre la solita ( o fose e' quella che mi e' sempre capitata)...e si traduce in "ammazza il drow" , per l'avatar ...ce l'ho pronto bellino disegnato da me....ma non trovo lo scannero l'ho disperso durante il trasloco finche' nn risalta fuori staro' senza :P

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  • 4 settimane dopo...

Visto che non vi ho dato una descrizione fisica precisa di iskra' ne del suo equipaggiamento rimedio adesso.

Equipaggiamento

spada corta che aggiunge danni da acido

anello cambiare sembianze

zaino con: 1)corda 2)attrezzi da scasso

sacchetta per le mondete

Descrizione con le due sembianze:

Elfa: alta 1.65 capelli neri occhi neri

Drow: altezza sempre quella capelli bianchi iride color argento tanto che gli occhi paiono quasi completamente bianchi

Passatemi i termini un po' molto presi da D&D

se dovessi darle un livello direi 16 cosi' diviso per classe decimo di ladra sesto di assassina.

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  • 4 settimane dopo...

Per non dimenticare

Sturmir il senza clan

Nano (normalissimo nano) 235 anni, 147 cm, 44kg, Mago/bardo introno al 17 livello

Smilzo per esser un nano, Sturmir ha gli occhi verdi nascosti dalle ciglia lunghe e profonde rosse come la sua barba e i suoi capelli, la barba è stranamente corta anche se molto curata, è vestito con una tunica verde scuro con molte tasche all'interno, non ha armi con se eccettuato un pugnale con il manico di osso da lui stesso intagliato e reso più affilato magicamente. In una sua tasca è conservato il suo preziossimo Grimorio dal quale non si separa mai!

----------------------------

Nome: Aixela

Razza: Umana

Classe: Guerriero (Stregone a modo mio)

Appena nacque la madre morì di parto. Il padre non si diede pace e, dal momento che era un potente Mago (Stregone), passò la vita a cercare un incantesimo che potesse far risorgere la moglie deceduta.

Finalmente lo trovò e, convocata Aixela per l'avvenimento, mise in pratica la sua magia. L'esperimento sembrò funzionare, ma la presenza di Aixela stravolse tutto e i flussi magici si rivoltarono contro di lui, uccidendolo.

La causa di tale incidente era proprio Aixela: lei infatti, per il fatto di essere figlia di uno stregone, era una catalizzatrice di magia. Pur non potendo usarla, essa la incanalava dentro di lei e la percepiva, pur se a livello di sensazioni e di immagini fugaci (giuro che non avevo ancora visto "Unbreakable"!).

Passò la vita accudita dall'oste di una taverna dove lavorò coltivando la passione per le spade e per i Cavalieri di Jamalièl. Finché venne la sua occasione e partecipò a delle prove per entrare a far parte del loro corpo.

Ma, dal momento che lei era omosessuale, le fanno fallire la prova finale.

Il villaggio viene a sapere della sua "diversità" e la isola.

Vaga di villaggio in villaggio, finché trova lavoro presso un fabbro che diventa come un padre per lei.

La sua giovane età e la sua passione la fanno diventare in breve tempo più brava di lui e per questo lui stesso le commissiona la forgiatura della Lama Perfetta, la spada destinata al capo dell'Ordine dei Cavalieri di Jamalièl.

Si mette con impegno sul lavoro.

Un giorno si taglia il polso accidentalmente e sviene, perdendo molto sangue, il quale va a finire nel metallo fuso per la forgiatura della spada.

Viene salvata dal fabbro.

Dopo pochi giorni riprende il lavoro e finisce la spada. E' bellissima e perfetta. Ha solo un leggero colore rosso dovuto al suo sangue. Ma lei non sospetta nemmeno che il suo sangue sia finito nella spada.

Il giorno in cui deve consegnarla succede il fattaccio.

Il Cavaliere arriva e, come da usanza, entra da solo nella fucina, seguito dal fabbro. Vede la spada sul tavolo e ne rimane estasiato. Ma, prima di toccarla, il fabbro, pensando di fare una cosa giusta, dice che il merito di cotanta perfezione e bellezza è tutto di Aixela.

Il cavaliere la riconosce come la "lesbica" e si rifiuta di impugnare una lama fatta da una "diversa". Estrae la sua spada e tenta di ucciderla. Ma lei si difende e lo uccide con la Lama Perfetta.

Il fabbro, sapendo che non le avrebbero mai creduto, la fa fuggire.

In seguito a varie peripezie incontra Trebor, un ladruncolo che si innamora di lei, cercando di contuistarla in tutti i modi finché scopre che lei è omosessuale. Da allora le sta sempre accanto per proteggerla ed insieme fanno una coppia affiata a e formidabile.

Note per Aixela:

La spada non può essere impugnata da nessuno. Il sangue di Aixela ha fatto in modo che il metallo acquisisse un po' della sua natura magica. Chi impugna la spada prova un irrefrenabile desiderio di lasciarla subito. Tutti quelli che l'hanno toccata dicono che è stata l'esperienza più brutta della loro vita. Se non la si lascia si rischia la pazzia perenne. Nessuno di quelli che l'ha toccata riuscirà a farlo una seconda volta.

La spada è anche l'unico modo che ha Aixela per lanciare magie... solo che lei ancora non lo sa.

Aixela ha due segni sulle spalle (uno per spalla). Sembrano tatuaggi ma nessuno glieli ha mai fatti: ci è nata così.

La loro natura è un mistero.

Equipaggiamento Aixela:

Lama Perfetta dei Cavalieri di Jamalièl

Fodero

Pugnale (infilato nella cintura)

Sacchetto con monete d'oro.

E' vestita con una camicia blu e dei pantaloni di cuoio chiaro. Ha una cintura di cuoio scuro. Gli Stivali sono leggermente più scuri dei pantaloni.

Indossa un mantello da viaggio logoro di colore Blu con cappuccio.

Nella stanza della locanda dove alloggiava ha il suo zaino con razioni da viaggio, mappe e denaro. Inoltre ha la sua armatura di cuoio.

Note per Trebor:

E' sempre allegro e pronto alla battuta, ma diventa subito serio se qualcuno gli tocca Aixela. Sin da piccolo ha vissuto da reietto fuggendo dal suo villaggio natale per scappare alle angherie dei genitori che lo volevano contadino.

E' un ladro abilissimo e sa padroneggiare la spada in maniera quasi eccellente, pur preferendo il suo arco, costruitio con le sue stese mani.

Equipaggiamento Trebor:

Spada lunga

Fodero

Pugnale (nella cintura)

Pugnale (nello stivale)

Armatura di cuoio

Sacchetto con monete d'oro

E' vestito con la sua armatura di cuoio. Sotto ha una maglia nera a maniche lunghe. I pantaloni sono di cuoio scuro, così come gli stivali. Porta un mantello da viaggio nero con cappuccio.

Nella stanza della locanda dove alloggia ha il suo zaino con pasti, denaro, mappe, strumenti da scasso, borsetta del guaritore. Inoltre ha il suo arco e la faretra con le frecce.

----------------------------------

Perenor

Umano, chierico di Paladine quindicesimo livello, capelli scuri ed occhi grigi. Altezza sulla media. Segni particolari nessuno.

Fin da piccolo è stato mandato nel tempio di Paladine della città più vicina al suo luogo di nascita (Ydeless). Qui è diventato, dopo intenso studio, chierico di Paladine. E' molto ferrato nella storia e nelle conoscenze arcane di queste terre ed è affascinato dalla magia arcana (probabilmente se potesse prenderebbe multiclasse qualche livello da mago, ma per ora ancora no). E' una persona socievole, ma mediamente tranquilla. Non ha mai vissuto sulla sua pelle delle battaglie e questo ne farebbe pressochè un topo di biblioteca...

Ma l'arrivo di Fizbain aol suo convento è destinato a rendere Perenor un avventuriero ed a mettere a dura prova la sua fede al fine di diventare un vero chierico ed acquisire sul campo di battaglia quel coraggio che non ha mai avuto....

Equipaggiamento

Non ha armi per il momento

Porta con sè il simbolo di Paladine sotto forma di un piccolo medaglione brunito, uno zaino leggero con l'indispensabile per scrivere e viaggiare, i componenti necessari per lanciare gli incantesimi divini.

Feat

Incantesimi in combattimento

-------------------------------

Ariaston

elfo, capelli neri che arrivano alle spalle, occhi di un verde brillante, un fisico leggero e slanciato, sicuramente agile.

Le mani sono completamente bianche, con due "tatuaggi" sui dorsi, rappresentanti sulla mano destra una figura, probabilmente femminile, inginocchiata a terra, con le braccia lungo i fianchi e i dorsi che toccano terra. Completamente nera, nulla si capisce delle sue fattezze; sulla sinistra c'è rappresentato un piccolo scudo, stilizzato e tracciato in maniera leggera, e da dietro di esso esce la punta di un arma da taglio, forse un pugnale, forse una spada, forse una lancia.

Altra sua grande caratteristica è la voce suadente e mielosa, assolutamente priva di poteri magici, ma molto piacevole da sentire e avvolgente.

La fronte è priva di sopraciglia, mentre una ciccatrice solca il volto dalla fronte in alto a sinistra, fino in basso a destra, tra la spalla e il collo.

E' molto silenzioso e poco incline alla conversazione, anche se molto educato e disponibile all'occorrenza.

Non è votato ne al bene ne al male, ma persegue i propri scopi personali. Anzi, il proprio scopo personale, quello che ha condotto tutta la sua vita.

Agirà sempre in vista di un evoluzione personale, sempre alla ricerca di nuove sfide che lo emozionino e lo facciano crescere. Ama moltissimo combattere, anche se non sempre per uccidere. E' la sfida e il senso della vittoria ad eccitarlo, non la morte. E per questo sa anche ritirarsi da un combattimento, se la differenza di abilità è troppo abissale. Sia da una parte, che dall'altra.

Lo attirano molto le armi, e da quando ha il suo potente pugnale magico, che pur raramente usa, è sempre attirato da armi fuori dal normale, che lo aiutono a meglio comprendere la sua arma e le sue potenzialità, che ancora deve assoggettare completamente alla sua volontà.

Rudimentale uso della magia, sopratutto legata alla natura. Nessuna magia di attacco o guarigione.

Ha un gran senso dell'onore e rispetta le persone che credono in esso, anche se è sempre ben attento a non far trasparire questa cosa per non offrire punti deboli di se.

------------------------------

PG: Iskra'

Razza: Drow

Anni : 220

Liv. : 13 Ladra

P.S.: I nomi non saranno tutti giusti ... la memoria fa quel che puo'...chiedermi anche come si scrivono e' troppo :P

Menzoberranzan pare dormire, sotto le volte fredde di pietra scura, scura come un cielo senza luna e senza stelle.

Solo il grande orologio segnava lo scorrere del tempo, la citta' pareva addormentata immobile n un sonno che sapeva di oblio, ma a Menoberranzan c'e' sempre qualcuno o qualcosa che guarda e ascolta.

Era notte fonda quando i cancelli di adamantio di uno dei casati minori si aprirono per far passare Erthas, il primo figlio maschio del casato Azhnarel, il quale doveva affrettarsi a raggiungere il fratello minore Kerynder e le due sorelle Faenys e Yshmys, intente ad assistere la matrona madre che quella notte avrebbe dato alla luce due figli. .

La matrona madre aveva dato alla luce due piccoli drow un maschio e una femmina, il maschio, come ogni terzo figlio drow doveva essere sacrificato alla dea Lloth.

Il piccolo fu deposto su una specie di piedistallo di adamantio, raffigurante un ragno steso sulla schiena con tutte e otto le lunghe zampette che avvolgevano quella che sarebbe stata la sua preda, fu chiamato con il nome di Ahyrian.

La matrona madre depose il piccolo sulla pancia del ragno, mentre le sorelle sistemavano la femmina a terra, la testolina dai candidi capelli si trovava esattamente sotto l'orribile e luccicante testa del ragno, mentre le sorelle cantilenavano una nenia, di cui anche chi non avesse compreso le parole avrebbe sicuramente compreso l'angoscia che da esse si sprigionava, invocando il favore della Regina ragno.

La nenia ebbe termine, il pugnale del macabro rituale affondo' nel petto del piccolo che esalo' l'ultimo respiro lanciando un vagito, un lamento che pareva provenire da un altro mondo, qualcosa di non terreno.

Il sangue che copioso stillava dalla ferita si andava incanalando in un fiumiciattolo rosso lungo tutto il corpo del ragno d'adamantio, per ricadere come una macabra cascata sulla fronte della femmina, che aveva cosi' ottenuto il suo battesimo nel nome di Lloth, e fu chiamata Iskra'.

Di certo nessuno ha ricordi che risalgono a prima dell'eta' della parola, ma tra due gemelli esiste sempre un legame speciale, come se lei sapesse esattamente cosa era successo quella notte di qualche anno prima.

Non avrebbe mai perdonato la matrona madre per averle sottratto il fratello, quel fratello che era destinato ad essere come lei, riluttante alle regole di una societa' cui infondo non apparteneva.

Ben presto capi' che se voleva sopravvivere doveva fuggire, nascondersi o sarebbe stata costretta a piegarsi alla Regina ragno, nella morte come nella vita, ma una vita consacrata a quella mostruosita' che l'aveva battezzata nel sangue del fratello che vita sarebbe stata?

No, era piccola ancora ma sufficientemente grande da capire che avrebbe dovuto andarsene, se non per se' almeno per non rendere vano il sacrificio di Ahyrian, non avrebbe mai dimenticato quello che aveva sentito quell'orribile notte in cui era nata, quella sensazione e quell'urlo straziante, quell'angoscia che ancora la notte tornava a riempirle le orecchie con la sua voce.

Mancava poco ormai di li a breve sarebbe stata mandata ad Arach-Tinilith, e se avesse messo piede in quel luogo la sua anima si sarebbe perduta per sempre.

Era nuovamente notte la torre dell'orologio magicamente illuminata segnava che era l'ora del buio profondo, come bagaglio i suoi vestiti, un mantello nero come la notte e uno stocco rimediato nella sala delle armi, dove durante il giorno aveva guardato i fratelli confrontarsi, e tanta speranza e sogni nel cuore, Iskra' scivolo' tra le sbarre del pesante cancello di adamantio.

Una volta oltre la barricata, si tiro' il cappuccio fin sopra gli occhi e senza pensarci volto' le spalle alla sua perdizione.

Iskra' sapeva perfettamente che nei cunicoli attorno a Menzoberranzan si celava la morte, drow di pattuglia che sicuramente l'avrebbero riconosciuta, e ricondotta al suo casato, dove di certo nessuno ne avrebbe avuto pieta', ma i drow non erano l'unico pericolo nel sottosuolo.

Nelle gallerie si nascondeva la morte, per mano di orrendi mostri.

Fuggire da Menzoberranzan non sarebbe stato facile, ma ci sarebbe stata l'occasione buona e le avrebbe saputo afferrarla.

Mentre camminava nella notte senza fine della citta', persa nei suoi pensieri non si era accorta della pericolosa direzione che aveva preso, la strada non era piu' ben lastricata di lisce lastre di pietra, ovunque c'erano detriti, e soffiava un vento caldo e solforoso, si era incamminata verso il grande precipizio ai bordi del quale, ammassate sulla destra per chi proveniva dalla strada maestra si vedevano miriadi si casupole e catapecchie, piu' che altro sembravano tanti ruderi uno addossato all'altro, i bassifondi di Menzoberranzan.

Non poteva piu' tornare indietro, e in fin dei conti forse quello non era il posto piu' sbagliato in cui poteva capitare, di certo avrebbe trovato come tirare infondo la giornata,e nessuno sarebbe venuto a cercarla li.

Trovo' una casa, se il nome che si poteva dare a un cumulo malmesso di sassi era casa, che pareva da molto tempo abbandonata, si accoccolo' in un angolo e inizio' a pensare alla sua nuova vita, era tardi aveva sonno, e si addormento' profondamente.

Quella notte imparo' la prima regola, mai abbassare la guardia, si sveglio' infatti con le mani legate e qualcuno che la tirava per la lunga treccia argentata e le teneva un coltello puntato tra le scapole.

Un altro figuro stava frugando la capanna da cima a fondo alla ricerca di chissa' che cosa.

" Bah qui non c'e' nulla, ma sei sicuro che abbiano visto proprio questa qui arrivare dalla citta'? a me sembra un avanzo dei bassifondi come noi." - senti' dire in sottocomune.

"Bah forse e' solo una pezzente coraggiosa che ha cercato il colpo grosso che e' tornata a mani vuote." rispose il tipo che la teneva bloccata in quella scomoda posizione, e punzecchiandola di piu' con il pugnale le disse:

"Beh allora? non sai parlare? O forse te la sei fatta sotto dalla paura signorina!"

Il tono sprezzante di quei due, era uguale a quello di tutti gli altri drow, ma avrebbero pagato prima o poi tutti quanti, il conto si sarebbe presentato un giorno con o senza di lei.

Intui' comunque che i due ladruncoli potevano fare al caso suo.

"Io metterei giu' le tue sporche manacce dai miei capelli, sempre che tu non voglia finire trasformato in qualche cosa di cosi' orrendo che non si puo' nemmeno immaginare!"

Quello perplesso dal tono indugio' fu allora che facendo ricorso a tutto il suo sangue freddo inizio' a cantilenare delle parole, di certo quei due ladruncoli non sapevano un accidenti di magia, almeno quanto non ne sapeva lei, bastava che la credessero una maga.

Il trucco funziono' e il tipo la lascio' andare.

Il tizio che la teneva sotto la minaccia di un pugnale si chiamava Zhenter e l'altro Amuril, entrambi facevano parte della gilda di ladri di Menzoberranzan, occupando ruoli abbastanza bassi nella gerarchia.

Quando disse loro di aver bluffato poco ci mancava che non l'ammazzassero.

Non conosceva nessuno nei bassifondi e quei due le sarebbero stati immensamente utili, non sarebbero stati mai amici perche' per i drow non esisteva questa parola, e forse nemmeno lei ne conosceva il significato,ma utili le sarebbero stati eccome, almeno fino a che non si sarebbe presentata la sua grande occasione.

Visse per diversi anni nei bassifondi, imparando ogni giorno di piu' sul suo nuovo mestiere fino a diventare una ladra non eccellente, non ancora, ma di certo se la sapeva ormai cavare abbastanza bene. Insieme a Zhenter e Amuril, formavano un trio ben assortito, lavoravano quasi sempre insieme, in breve tempo i tre compagni fecero carriera all'interno della gilda.

Non si chiedeva mai da chi arrivavano le commissioni, nessuno sapeva chi era il capo, ma nemmeno ci pensava piu' di tanto, non sarebbe rimasta la sotto a lungo.

La sua grande occasione arrivo' dopo diversi anni, ma arrivo' solo questo ormai contava.

A Menzoberranzan tutti si stavano preparando, era giunta voce che il rinnegato, Drizzt Do'Urden, si trovava a Mithryl Hall, le matrone madri dei casati piu' importanti erano pronte a sferrare il loro attacco, a cogliere la vita del drow rinnegato per il favore della loro sanguinaria dea.

Che lo prendessero o no non aveva importanza per Iskra', pero' ammirava quel drow che si era, come lei, sottratto a quel mondo di caos e malvagita'.

Quando la spedizione fu pronta a partire verso la superficie, Iskra' annuncio' a Zhenter e Amuril che sarebbe fuggita in superficie, ai due il comportamento della compagna parve assai strano, ma replicarono che non erano certo affari loro e che comunque un aggancio in superficie poteva sempre fare comodo.

La istruirono sulla corte elfica abbandonata ed ora in mano ai drow di superfice, di Chormantor, cosi' in ogni qual caso avrebbe avuto un posto dove andare.

Il giorno dell'attacco arrivo' finalmente, eserciti di combattenti drow, sacerdotesse di Lloth e marone madri si riversarono nei cunicoli che conducevano alla superficie.

Intrufolatasi in un gruppo di soldati, camuffata da gran sacerdotessa, disse al comandante di essere stata mandata a loro come supporto da uno dei casati minori, questi rimase all'inizio perplesso per non essere informato prima, ma poi si convinse che forse non ce ne era stato il tempo vista l'imminente partenza.

I cunicoli verso la superficie erano abbastanza sgombri, vista anche l'ingente quanita' di drow mobilitati.

Iskra vide per la prima volta le stelle brillare nel cielo in una notte che sapeva di sangue, nonostante fossero solo puntolini iridescenti le pungevano i delicati occhi rossastri, ma non aveva tempo per pensarci al momento, non poteva compromettere la sua fuga.

Erano sbucati fuori dal tunnel in una radura ai piedi di Mhytril Hall, come da copione i guerrieri marciavano avanti, mentre lei si manteneva piu' indietro, un boschetto che costeggiava il sentiero faceva al caso suo e nel momento in cu era sicura che nessuno l'avesse vista, scomparve tra le frasche.

Che avrebbe fatto adesso? Come sarebbe stata la luce del giorno? Che effetto avrebbe avuto sui suoi occhi abituati alla tenebra senza fine?

Tante domande e nessuna risposta, ma anche quelle sarebbero arrivate come era arrivata la sua occasione di salire in superficie.

Adattarsi alla luce del giorno fu un processo lungo e doloroso, ma dopo un po' di tempo i suoi occhi cominciarono a non risentire piu' di quella luce pungente.

Viaggiava per lo piu' di notte, quando nessuno l'avrebbe notata troppo, e fu di notte che giunse alla corte elfica di Chormantor.

Era decisa a non cercare altri drow ma come avrebbe fatto da sola, in un mondo dove un drow era peggio di un demonio?

Rimase alla corte elfica per qualche tempo, finche' un giorno in un assalto a una carovana, perquisendo il corpo di un mercante che aveva appena ucciso noto' che portava in una tasca da cintura un anello di bellissima fattura, sottile che emanava riflessi argentei.

Non vista da nessun altro, dato che erano impegnati tutti ad aprire le casse che erano nel carro, prese l'anello con se'.

Lo fece vedere a uno stregone dopo qualche tempo, egli le spiego' come usare l'anello per mutare aspetto a suo piacimento.

Aveva per le mani la chiave della sua liberta'!

Fu cosi' che un giorno abbandono' la corte elfica sotto le mentite spoglie di un'elfa dalla pelle color alabastro, sperando di non incontrare altri drow sulla sua strada, non li odiava ne piu' ne meno di altre razze, del resto qualsiasi razza odiava la sua era naturale che lei stassa non provasse simpatia per nessuno.

Tuttavia, il rancore per il fratello che le era stato strappato, per la vita che non aveva vissuto, si era, in quegli anni limitata a sopravvivere, le facevano desiderare di affondare la sua lama nella carne di ogni maledetto drow, che vivesse sopra o sotto la superficie non importava, e quando questi pensieri le passavano per la mente una luce assassina le brillava negl'occhi e sentiva sulle labbra l'amaro sapore della vendetta.

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  • 4 settimane dopo...

Joram io ho fatto un po' di conti (da qui capirete come con le cifre sono poco in sintonia) per cui 110 anni elfici per ISKRA' sono davvero troppo pochi.

Ora mettermi a contare mi fa una fatica immensa, diciamo che quando puoi correggi il tuo post precedente cambiando il 110 con 220

Grazie mille ;)

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  • Amministratore

Io per il momento non posterò quasi nulla del mio personaggio, anche se qualcuno sa già qualcosa... comunque le cose dovrebbero venir fuori nell'eventuale proseguimento della storia.

Descrizione fisica: Un monaco umano di età individuabile sulla trentina. La testa è perfettamente rasata, ma a parte questo non ha altri segni distintivi (nessun tatuaggio, nessun orecchino...). Veste con una tunica di tessuto grezzo (tipo saio) composto da più strati, ma che comunque permette un'elevata mobilità. Il saio è sul grigetto "sporco", probabilmente in origine bianco ma ridotto male dai lunghi viaggi; sulla schiena è disegnata una montagna (stilizzata, praticamente un cono) con una stella in cima; è il simbolo del suo ordine monastico. Con sé non ha quasi nulla, se non una borsa che contiene una ciotola di legno, un otre per l'acqua e un sacco a pelo. Combatte a mani nude in maniera "acrobatica", ma se sta affrontando umanoidi (anche mostruosi) non uccide.

Se a qualcuno servissero altri dettagli per inserirmi nella storia mandatemi un MP.

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  • 3 settimane dopo...

Gente mi sono accorto che inizio a far confusione seria a ricordare tutti i personaggi deli Supereroi, e faccio fatica a continuare.

Che ne dite di riassumere qua dentro i nomi dell'autore, del personaggio, e una breve elenco di poteri...semplice.

Inizio io.

Autore: Wolf

Personaggio: Alessandro, Wolf.

Si trasforma in licantropo, guadagnando una forza incredibile e una rigenerazione praticamente totale, anche se deve ancora scoprire i punti deboli della propria trasformazione.

Autore: Joram Rosembringer

Personaggio: Simone, Spiderman

Resta di forma umanoide, ma guadagna tutti i poteri tipici dell'uomo ragno, dalle ragnatele, ai riflessi aumentati e alla robustezza maggiorata...

Ho anche postato qualcosa per Joram, che dovrà correggere come preferisce, giusto per far capire...a voi ora ;)

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  • Amministratore

Personaggio dei supereroi (notare che non ho mai usato il mio vero nome)

Autore: Subumloc

Personaggio: Magneto

Il suo potere gli concede un controllo quasi completo sui campi elettromagnetici, concedendogli di spostare oggetti metallici, levitare, alterare il flusso sanguigno delle persone causando stordimento o bloccando piccole emorragie, e innalzare "campi di forza". Non sa ancora fin dove si possono spingere i suoi poteri (per ora).

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Autore: MikeT

Personaggio: Venom

Si è unito con una creatura simbiontica che può formare una sorta di "abito vivente" per lui; quanto tale creatura, che normalmente alloggia all'interno del suo corpo, "esce," l'entità generata è completamente differente, più caotica e distruttiva. Anche troppo, dato che, l'ultima volta che è stato usato del tutto, ha finito con l'uccidere in modo brutale due innocenti. Fuoco e rumore possono danneggiare il simbionte.

-MikeT

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Continuiamo a postare cosi, ragruppate, che si va meglio? ;)

Tnk

Autore: Wolf

Personaggio: Alessandro, Wolf.

Si trasforma in licantropo, guadagnando una forza incredibile e una rigenerazione praticamente totale, anche se deve ancora scoprire i punti deboli della propria trasformazione.

Autore: Joram Rosembringer

Personaggio: Simone, Spiderman

Resta di forma umanoide, ma guadagna tutti i poteri tipici dell'uomo ragno, dalle ragnatele, ai riflessi aumentati e alla robustezza maggiorata...

Autore: Subumloc

Personaggio: Magneto

Il suo potere gli concede un controllo quasi completo sui campi elettromagnetici, concedendogli di spostare oggetti metallici, levitare, alterare il flusso sanguigno delle persone causando stordimento o bloccando piccole emorragie, e innalzare "campi di forza". Non sa ancora fin dove si possono spingere i suoi poteri (per ora).

Autore: MikeT

Personaggio: Venom

Si è unito con una creatura simbiontica che può formare una sorta di "abito vivente" per lui; quanto tale creatura, che normalmente alloggia all'interno del suo corpo, "esce," l'entità generata è completamente differente, più caotica e distruttiva. Anche troppo, dato che, l'ultima volta che è stato usato del tutto, ha finito con l'uccidere in modo brutale due innocenti. Fuoco e rumore possono danneggiare il simbionte.

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Autore: Wolf

Personaggio: Alessandro, Wolf.

Si trasforma in licantropo, guadagnando una forza incredibile e una rigenerazione praticamente totale, anche se deve ancora scoprire i punti deboli della propria trasformazione.

Autore: Joram Rosembringer

Personaggio: Simone, Spiderman

Resta di forma umanoide, ma guadagna tutti i poteri tipici dell'uomo ragno, dalle ragnatele, ai riflessi aumentati e alla robustezza maggiorata...

Autore: Subumloc

Personaggio: Magneto

Il suo potere gli concede un controllo quasi completo sui campi elettromagnetici, concedendogli di spostare oggetti metallici, levitare, alterare il flusso sanguigno delle persone causando stordimento o bloccando piccole emorragie, e innalzare "campi di forza". Non sa ancora fin dove si possono spingere i suoi poteri (per ora).

Autore: MikeT

Personaggio: Venom

Si è unito con una creatura simbiontica che può formare una sorta di "abito vivente" per lui; quanto tale creatura, che normalmente alloggia all'interno del suo corpo, "esce," l'entità generata è completamente differente, più caotica e distruttiva. Anche troppo, dato che, l'ultima volta che è stato usato del tutto, ha finito con l'uccidere in modo brutale due innocenti. Fuoco e rumore possono danneggiare il simbionte.

Autore: Airon17

Personaggio: Fabio(Airon), similWolverine(niente adamantio...)

Rigenerazione pressochè totale, sensi acuti, natura animalesca che porta forza e destrezza ma anche problemi di controllo

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