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Ancora problemi con gruppo malvagi


Shinsek

Messaggio consigliato

Durante l'ultima sessione di gioco ho avuto una arrabbiatura. Il tutto probabilmente è dovuto al mio modo di intendere e di interpretare un pg in una campagna di malvagi.

Vi descrivo i fatti.

Il mio gruppo era composto da:

-umano ladro1/lama_iettatrice3/guerriero2 in procinto di diventare Guardia Nera neutrale malvagio (il mio personaggio) Carattere irascibile, sete di potere. Forte con i deboli ma anche audace e con l'unica qualità positiva di avere un senso della propria dignità (molto difficilmente si arrende).

-umano warlock6 neutrale malvagio

-umano chierico6 caotico malvagio

-orco barbaro6 caotico malvagio

L'orco venerava Grumish mentre tutti gli altri Erytnul, dio del massacro.

Il DM aveva deciso di fare una sessione di gioco un pò improvvisata (non si era preparato quest particolari insomma).

Io ero solito decidere i piani e gli altri pg finora mi avevano assecondato senza discordie particolari.

Essendo solo la seconda sessione di gioco della campagna non avevamo molte trame da cui prendere spunto, tranne una: un certo potente individuo ci aveva commissionato una missione e a faccenda conclusa invece di pagarci il pattuito ci aveva teso una trappola.

Così decidemmo di comune accordo di andare a cercarlo per vendicarci.

Faccio un breve inciso: il DM si era riproposto di punirci in un modo o nell'altro se avessimo calcato troppo la mano con gli assassini indiscriminati. In particolare ci faceva capitare sempre in posti dove al primo sgarro arrivavano guardie cittadine a frotte. Il DM si divertiva dunque a creare situazioni in cui venivamo provocati (io in particolare) senza poter ribattere più di tanto, pena l'arresto (vedi pericolo di venire sopraffatti da GS troppo elevati).

Conoscevamo l'ubicazione del nacondiglio del traditore. Recatici là con grande foga, bussammo alla porta senza ottenere nessun risultato. Così incominciai a sfasciarla a colpi di scimitarra adamantina.

Sentito il baccano una vecchietta un pò rincitrullita corse verso di noi. Ci disse che il vecchio proprietario della casa non si trovava più lì, ne sapeva dove si fosse trasferito.

Grande fu la nostra irritazione ma poiché ci rivelò che l'oste poteva saperlo, per stavolta ci trattenemmo dal compiere un ennesimo assassinio, abbandonandola dopo avergli consigliato di ringraziare il suo dio, perché la aveva aiutata.

Esempio di come il DM si divertiva e noi dovevamo mordere il freno; se l'avessimo attaccata tutti ci sarebbero corsi dietro.

(quando dico mordere il freno intendo on-role chiaramente, interpretando un gruppo di spacconi, prepotenti e assassini: Comunque tutto ciò era divertente e normale interpretazione di d&d).

Entrammo poi in una locanda per cercare informazioni utili per rintracciare il traditore. Qui l'oste mi sevì una birra schifosa su un bicchiere sporco. Sorvolato ciò gli chiesi di rivelarci dove si fosse trasferito il traditore, specificando che non poteva negare di saperlo, visto che ce lo aveva assicurato la vecchia poco prima.

Lui mi rispose che lo sapeva ma non me lo avrebbe detto, a meno che gli avessi datto un sacco di monete d'oro. Pesanti minaccie non servirono a fargli cambiare idea, forse pensando che ci mancasse il coraggio di metterle in pratica. Al che gli mozzai un braccio e lo trascinai di peso al piano di sopra della locanda per continuare la gentile conversazione a oltranza, fino a quando non avesse spifferato tutto.

Ovviamente ci dovevamo sbrigare perché le guardie erano già state avvisate e si dirigievano verso la locanda.

Dopo aver estorto l'informazione tagliammo la corda in modo rocambolesco.

Arrivammo alla città dove doveva trovarsi il traditore. Si trattava di una vera metropoli, governata da una teocrazia affiliata al culto di Hextor.

Alle porte cittadine un nutrito corpo di guardia ci intimò il chi-va-là. Il capo delle guardie ci trattò con disprezzo, e io fui l'unico a rispondergli a tono mentre i miei compagni (caotici malvagi) non osavano farsi valere. L'icontro si concluse a parole comunque, ed entrammo nella città.

Qui su 30000 persone alle quali fare una prova di raccorgliere informazioni (per cercare il rifugio esatto del traditore) mi sono imbattuto in un tizio assai losco che aveva gusti sessuali molto discutibili.

Questo provò a !!! farmi delle avances e dimostrava anche di essere assai disinibito.

Io per tutto risposta lo feci fuori, immezzo alla strada.

15 guardie, un luogotenente ed un chierico accorsero subito. Io tentai di spiegare le mie ragioni (benché forse :) avessi una parte di torto). Cosa stupefacente i miei compagni non mi aiutarono a discolparmi (vigliaccamente temendo lo scontro) ma si limitarono a dichiararsi estranei dall'accaduto.

Le cose stavano prendendo una brutta piega per me, così me la detti a gambe. Venni però subito fermato da un incantesimo blocca persone (avevo tantissimo su volontà ma ho fatto 3 col dado : ( ).

Venni sbattuto in prigione e lasciato nella stanza delle torture in compagnia di un mezzorco sadico e incorruttibile. I miei compagni alle prime sembravano bendisposti a pagare una esosa cauzione, sebbene i risultati non fossero affatto certi, perché ero capitato in una manica di aguzzini che rivaleggiavano in ferocia e crudeltà con le nostre malefatte.

Poi, quando impotente sul tavolo della tortura mi rifiutai di supplicarli di aiutarmi, mi abbandonarono al mio destino, anzi si divertirono anche a vedermi strapazzato.

In questa strana situazione ho cercato di continuare a giocare e di aggrapparmi alle possibilità del gioco di ruolo.

Chiesi una descrizione della mia prigione... Niente finestre, sorvegliatissimo, guardie pressoché incorruttibili. Alla fine, nonostante fossi alla mercé dei carcerari ( e del DM), ne venni fuori dopo lunghe contrattazioni, escogitando un raggiro e promettendo dei miei soldi nascosti in un posto segreto, ad una guardia, in cambio di un aiuto ad uscire.

Non me la prendo con il DM, che ci aveva avvistati prima.

La cosa che mi ha fatto irritare è stato l'atteggiamento degli altri membri del gruppo. Il loro voltafaccia mi ha spiazzato (dico voltafaccia perché precedentemente ruolavano da malvagi avventati proprio come me). Si sono spiegati dicendo che ammazzavo troppo (sottointendendo anche che meritavo questo trattamento).

Ma scusate, se si vuole giocare un gruppo di malvagi più soft che problema c'è, basta accordarsi all'inizio della campagna, no?

Ora credo che dovrò cambiare pg, anche se tuttosommato non mi è morto; infatti io facevo il capo del gruppo. Ora che la mia leadership (la leadership del mio personaggio, precisiamo) è stata annientata nel modo più nefando, non vedo una ragione perché gli stessi personaggi possano coesistere pacificamente.

Cosa ne pensate? Quando vi giuocano questi tiri mancini, come reagite? è vero che interpretavano dei malvagi ma quando senza preavviso metti un compagno in condizione di non poter più far parte del party, non è bello.

(PS. spero di essere riuscito bene o male ad aver separato le persone dai ruoli di gioco.)

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Principali partecipanti

Ciao shinsek, sei stato molto efficace nel separare le “persone” dai personaggi da loro giocatori.

Innanzitutto premetto che le mie riflessioni si snodano su due piani, quello del roleplay e quello del gioco in sé o metagioco…

Dal primo punto di vista, devo ammettere imho che i tuoi compagni di gruppo si sono comportati in maniera ineccepibile alla luce dei loro allineamenti, soprattutto i due CE. Il chierico in particolare dato che venera la divinità del massacro ha adempiuto secondo me egregiamente al dogma del proprio dio… aggiungo che per quello che mi è parso di capire è solo il tuo personaggio ad essere estremamente orgoglioso e sprezzante del pericolo, mentre gli altri non hanno particolari problemi a darsela a gambe quando si vedono in inferiorità. Inoltre il fatto che abbiano sadicamente assistito al tuo strapazzamento è pienamente in linea con i classici stilemi del caotico malvagio…!

Dal secondo punto di vista sono solidale con te, in effetti non è bello costruire un personaggio con la convinzione che gli altri almeno un po’ aiuteranno, ed alla fine vedersi invece catturare e penalizzare perché i giocatori non hanno voglia di rischiare e si tirano indietro… il problema che c’è da sempre con gli allineamenti malvagi è che se “tutto è permesso” la giocabilità ad un certo punto va a farsi friggere (per questo è più facile in linea di massima giocare dei buoni)! Consiglio di parlarne prima in separata sede col master, per magari convincerlo a darvi un motivo per rimanere coesi e non rischiare di perdere un membro del gruppo (p.e. per completare la campagna servono tutti e quattro i vostri personaggi che sono le chiavi viventi per un portale costruito per liberare orde di demoni malvagi, e quindi se ne muore uno addio portale e addio bagno di sangue); nel caso il master non fosse recettivo, magari prendete una mezz’oretta la prossima sezione per discutere serenamente tra giocatori: spiega perché ti sei arrabbiato (giustamente) e cercate al di fuori del gioco di mettervi un po’ d’accordo per evitare ancora spiacevoli inconvenienti, almeno fra i membri del gruppo… anche perché sempre imho se non ci riuscite probabilmente capiterà un’occasione in cui le parti si rovesceranno e avrai l’opportunità di essere tu a sghignazzare sadicamente della morte di qualcuno di loro, e stavolta sarai tu a passare dalla parte del “torto”… alla fine si scade in una lotta tutti contro tutti in cui il party non c’è! Io cerco quando gioco o masterizzo di tenere sempre a mente (e ricordare ai compagni di viaggio) che D&D è nato in primis come gioco di ruolo collettivo, quindi da giocare con una gruppo, in cui inevitabilmente vigono regole diverse da quelle che normano l’atteggiamento di ciascun personaggio nei confronti del mondo esterno (anche tra buoni integerrimi, per esempio chierici e paladini di divinità LG, si cerca di essere più indulgenti se un membro del gruppo commette qualche peccatuccio, mentre si è un po’ più intransigenti e bacchettoni con i png; per esempio il ladro CG che rubacchia anche se non sarebbe legale, se è nel gruppo magari viene un po’ rimproverato a scappellotti dal paladino, mentre se è un png il paladino stesso fa di tutto per assicurarlo alla giustizia…). Insomma tirando le somme secondo me l’unica è parlarne serenamente per il semplice fatto che se uno è costretto dagli altri a rinunciare al suo pg si arrabbia e magari non gioca più, e uno dopo l’altro l’anello li prenderà tut… ehm no, ho sbagliato! Uno dopo l’altro se ne vanno tutti e senza giocatori niente D&D.

Ciao Ciao siate sempre figli del dio metallo!!! Spero di essere stato almeno un po' utile

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mmm, situazione pesante...

quando si fanno gruppi malvagi, purtoppo queste sono cose che accadono. come c'era scritto all fine del manuale delle fosche tenebre, e anche su un numero interessantissimo di Dragon&Dungeon, spesso con una campagna di questo tipo è meglio mettersi d'accordo su alcune cose prima.

Dal punto di vista del DM, devo dire che i tuoi compagni hanno ruolato perfettamente, i loro personaggi hanno agito esattamente come suggeriva il loro allineamento. Nella realtà, queste sono cose che accadono effettivamente nelle compagnie di persone prive di scrupoli, anzi è già tanto che non ti abbiano ucciso i tuoi compagni per timore che tu, sotto tortura, rivelassi dettagli su di loro poco convenienti.

A questo punto ti propongo 2 soluzioni:

1) Si può prendere il gioco in maniera "leggera": per forza ci sarà un po' di metapensiero, i giocatori diranno "no, non lasciamolo in cella che sennò che due scatole non riusciamo ad andare avanti".. ad ogni modo, questo non mi sembra il tuo caso

2) se volete giocare ad un livello più profondo di interpretazione di ruolo, come quello che hai descritto tu, probabilmente il metodo migliore è quello di accordare col DM un motivo per cui gente tanto spietata dovrebbe convivere invece che ammazzarsi ad ogni spartizione del tesoro. Un buon metodo, secondo me, è fare in modo che ci siano dei legami familiari o di lunga amicizia fra i componenti del gruppo: interpretando di ruolo, anche i PG malvagi sono in grado di provare affetto, e anche i più egoisti in genere non lasciano in cella il proprio fratello o amato.

Altrimenti, anche le motivazioni di convenienza possono essere una vuona colla per il gruppo: ricatti, indispensabilità di un personaggio.. se un pg è il leader del gruppo, potrebbe possedere il permesso di scarcerazione della sorella di uno dei suoi compagni, potrebbe possedere l'unica chiave di un favoloso tesoro che spartirà solo al prezzo di essere rispettato dagli altri pg, potrebbe essere quello che nel gruppo è in grado di aprire tutte le porte delle città grazie a conoscenze...

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Innanzitutto vi ringrazio molto per le risposte.

Consiglio di parlarne prima in separata sede col master, per magari convincerlo a darvi un motivo per rimanere coesi e non rischiare di perdere un membro del gruppo (p.e. per completare la campagna servono tutti e quattro i vostri personaggi che sono le chiavi viventi per un portale costruito per liberare orde di demoni malvagi, e quindi se ne muore uno addio portale e addio bagno di sangue); nel caso il master non fosse recettivo, magari prendete una mezz’oretta la prossima sezione per discutere serenamente tra giocatori: spiega perché ti sei arrabbiato (giustamente) e cercate al di fuori del gioco di mettervi un po’ d’accordo per evitare ancora spiacevoli inconvenienti, almeno fra i membri del gruppo… anche perché sempre imho se non ci riuscite probabilmente capiterà un’occasione in cui le parti si rovesceranno e avrai l’opportunità di essere tu a sghignazzare sadicamente della morte di qualcuno di loro,

In effetti ho fatto persino un pensierino sull'assassinarli a sangue freddo. Aspetterei pazientemente l'occasione in cui dormono e poi colpo di grazia.

Però molto probabilmente ci sarebbero spiacevoli discussioni, come dici tu.

Quindi credo di scartare questa soluzione drastica, sulla quale però non potrebbero obiettare più di tanto dal punto di vista dell'interpretazione, no?

Un neutrale malvagio quando non trae profitto da una compagnia, ed è stato ne anzi danneggiato (per uscire dalla prigione ho dovuto rinunciare alla mia scimitarra+1 e a 1000mo, metà del valore dell'equipaggiamento insomma), fa occhio per occhio dente per dente.

La seconda strada è prendermi il talento autorità. Il master mi permette di prenderlo al posto di un altro talento. Lo avevo già pensato, e dopo questa vicenda ne sono più persuaso.

Avere un gregario fedele e qualche seguace di basso livello mi farebbe comodo dal punto di vista dell'immagine.

Voglio dire, faccio vedere che uscito da prigione sono stato capace di rifarmi una banda. Sennò la mia lama iettatrice perderebbe la faccia.

Comunque io ho detto che mi atteggiavo a capo, ma ripeto che gli altri non avevano mai ribattuto prima.

In conclusione, come avete sottolineato anche voi, credo che il DM dovrebbe darci delle quest più mirate; del tipo possibilità di guadagnare molto denaro con missioni pericolose, che richiedano necessariamente la collaborazione di tutti.

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Quella del talento autorità mi sembra un'idea brillantissima! tanto più che questo talento è per me praticamente sconosciuto perchè quando faccio il giocatore incontro sempre master che non hanno voglia di tener dietro a gregari e seguaci e non lo fanno usare... :cry:

alla fine secondo me anche se è dura da mandar giù il meglio è evitare di creare attriti... anzi a mio avviso una tua azione contraria a quella che hanno fatto loro (tipo aiutarli nel momento del bisogno perchè sono i tuoi compagni di party anche se sei malvagerrimo) a livello umano darebbe loro da pensare, e magari si risolverebbero tanti problemi futuri...

io masterizzando ho avuto l'esperienza di un paladino che voleva fare il classico figone snob altezzoso e bacchettone, più un LN che un LG. non vi sto a raccontare le vicende varie, ma in pratica alla fine abbiamo fatto 5 sessioni (tutte di pomeriggi interi!) col paladino che rincorreva gli altri senza armatura per assicurarli alla giustizia dopo che loro lo avevano immobilizzato e legato per impedirgli di impedir loro (*pant*...) di prendere un oggetto insignificante da una tomba per una quest! Maledetti paladini! :laugh:

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Aloa!

@Shinsek

Hai parlato con dovizia di particolari di cosa è accaduto nel racconto, ma molto poco di quello che è accaduto al tavolo.

Il problema di esporre un testo a questo livello e che io mi immagino la scena, ma il comportamento dei tuoi amici poteva essere dovuto a mille fattori, fra cui quello sociale.

Infatti buona parte dei giocatori pensa, non si sa perché poi, che non dipenda dal suo comportamento diretto il divertimento della sessione; il tipico caso è "non lo faccio perché non è in personaggio", che rompe le uova nel paniere al prossimo.

Ora da come la racconti tu, e senza la descrizione di chi sono i giocatori e come è stata giocata la cosa al tavolo, quindi come hanno reagito i tuoi amici (non i loro personaggi) è difficile dare soluzioni, anche perché può anche darsi che a rompere le uova nel paniere ai tuoi amici sia stato tu.

Ad esempio alle provocazioni di illustri sconosciuti avrebbero preferito ritrovare il tizio ed ammazzarlo di notte con calma.

Senza la descrizione di tutto questo, è difficile darti dei consigli utili.

Aloa!

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ma il comportamento dei tuoi amici poteva essere dovuto a mille fattori, fra cui quello sociale.

Cosa intendi dire?

Gli altri erano i miei soliti compagni di gioco. Coetanei più o meno.

Al tavolo è andata così: per un bel pò ce la spassavamo allegramente tutti insieme, poi sono stato messo alla berlina, ma ho cercato di non mostrarmi risentito.

Ad esempio alle provocazioni di illustri sconosciuti avrebbero preferito ritrovare il tizio ed ammazzarlo di notte con calma.

Alla luce dell'accaduto è così infatti.

Aggiungo che io ho ruolato in maniera avventata anche per il fatto che in quasi 4 ore di gioco non avevamo mai combattuto, cosa assai diversa da come ci capita di solito.

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Aloa!

@Shinsek

Intendo dire che non tutti problemi della sessione di gioco dipendono da regolamento o da - concetto che andrebbe estirpato - dal "interpretare nella giusta maniera", perché al tavolo non ci sono i PG, ma dei giocatori, esseri umani che hanno una vita al di fuori della sessione di gioco e che vorrebbero divertirsi e svagarsi nell'attività del gioco.

Il fatto che ti abbiano messo alla berlina era perché in effetti hai fatto una capperata, capperata che a te sembrava fichissima, ma che ha rotto le scatole a tutti i tuoi amici al tavolo; quindi: per forza che te lo hanno detto.

Sarebbe stato molto peggio il contrario, che non fosse uscito il problema dal gruppo, che si fosse formato un muro, che avessero tentato - da silurare chiunque al tavolo faccia cose del genere, master compreso - di farti pagare, in gioco un comportamento sociale che a loro non era piaciuto.

E' il caso del master che dice una cosa del genere:

Se non la smetti di fare il coglione ti faccio cadere un fulmine sulla testa

o del giocatore che dice:

Ok hai fatto il coglione rovinandomi la giocata adesso ti uccido nel sonno

Ecco questo genere di comportamenti sono infantili, non bisogna farli, perché corrispondono esattamente ad un livello di intelligenza/maturità pari a:

Te sei stato cattivo, il pallone è mio e me lo prendo io

Aloa!

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Intendo dire che non tutti problemi della sessione di gioco dipendono da regolamento o da - concetto che andrebbe estirpato - dal "interpretare nella giusta maniera", perché al tavolo non ci sono i PG, ma dei giocatori, esseri umani che hanno una vita al di fuori della sessione di gioco e che vorrebbero divertirsi e svagarsi nell'attività del gioco.

Il fatto che ti abbiano messo alla berlina era perché in effetti hai fatto una capperata, capperata che a te sembrava fichissima, ma che ha rotto le scatole a tutti i tuoi amici al tavolo; quindi: per forza che te lo hanno detto.

Aloa!

beh però è diverso dire al giocatore: non farlo, ci si diverte di più se tu non fai una coglionata, dal metterlo alla berlina nel gioco.

sì, dieri che è scontato che bisogna parlarne fuori dal gioco, ma il problema secondo me è limitare le azioni moleste fra pg malvagi nello stesso gruppo, che probabilmente sono date più dall'interpretazione che da altro (probabilemte gli altri giocatori se avessero avuto pg buoni lo avrebbero tirato fuori dai guai nonostante tutto).

Per quanto rigaurada autorità, mi sembrerebbe sensato che il leader di una banda di sgherri si faccia rispettare dagli sgherri stessi, non che debba avere altri sgherri (i seguaci) che gli permettano di essere rispettato dai primi sgherri (sì lo so è contorno). voglio dire che se hai il talento autorità ma i tuoi compagni non ti rispettano, non vai molto avanti: dovresti prima sistemare le cose con loro.

Ah, a proposito. sì, Autorità è una figata, se hai Car alto puoi praticamente aggiungere un PG in più al gruppo con soli due livelli di differenza. E avere discepoli pronti a seguirti in giro per il mondo e a lodarti, fa sempre piacere (qualcosa come la Frenkie Family di One Piece).

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perfetto esempio di PG con allineamento MS (Molto Stolto)

un malvagio, per quanto tale, sa che uccidendo qualcuno in pubblico rischia l'arresto, e questo mi pare ovvio. per di più non ci si può lamentare se dei compagni (anche loro malvagi) non aiutano nel momento del bisono, dato che è ciò che perfettamente ci si aspetta da dei malvagi

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Aloa!

beh però è diverso dire al giocatore: non farlo, ci si diverte di più se tu non fai una coglionata, dal metterlo alla berlina nel gioco. Sì, dieri che è scontato che bisogna parlarne fuori dal gioco.

E' divertso si, parlarne fuori dal gioco chiedendo al giocatore perché sta per rovinare il divertimento a tutti è da persone mature, farla pagare in gioco è un comportamento infantile e stupido.

ma il problema secondo me è limitare le azioni moleste fra pg malvagi nello stesso gruppo, che probabilmente sono date più dall'interpretazione che da altro (probabilemte gli altri giocatori se avessero avuto pg buoni lo avrebbero tirato fuori dai guai nonostante tutto).

Il problema è che se ci sono molestie fra PG, queste avvengono perché i giocatori hanno ripicche da farsi, quindi il problema non è interpretativo, ancora di più confermi che è un problema fra di voi che va chiarito se volete divertirvi a giocare di ruolo assieme.

Il mio è un consiglio, che ti assicuro funziona, parla del problema prima della sessione e a viso aperto con i tuoi amici, vedi di capire perché gli altri ragazzi hanno reagito così, accetta le loro istanze e vedrai che le cose miglioreranno di brutto.

aloa!

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sì, dieri che è scontato che bisogna parlarne fuori dal gioco, ma il problema secondo me è limitare le azioni moleste fra pg malvagi nello stesso gruppo, che probabilmente sono date più dall'interpretazione che da altro (probabilemte gli altri giocatori se avessero avuto pg buoni lo avrebbero tirato fuori dai guai nonostante tutto).

è proprio così, evidentemente aspettavano l'occasione di ruolare i malvagi. Se fossero stati di allineamento buono mi avrebbero dato una mano, come sempre.

Per quanto rigaurada autorità, mi sembrerebbe sensato che il leader di una banda di sgherri si faccia rispettare dagli sgherri stessi, non che debba avere altri sgherri (i seguaci) che gli permettano di essere rispettato dai primi sgherri (sì lo so è contorno). voglio dire che se hai il talento autorità ma i tuoi compagni non ti rispettano, non vai molto avanti: dovresti prima sistemare le cose con loro

Mi dai modo di approfondire questo aspetto che mi interessa discutere. Come ormai ho detto più volte ho cercato di propormi come capo del gruppo. Non è una mia ambizione 'sociale' (secondo il modo di intendere di Fenna) <che mi deriva dalla vita fuori dalla sessione di gioco>, solamente mi baso sul regolamento di d&d.

Sul prefetto combattente c'è esplicitamente scritto che la classe Lama Iettatrice è adatta e idonea a fare da capo del gruppo. La cdp Guardia Nera, non è altro che la faccia evil del paladino, anche questo il classico candidato a capo.

Non mi venite a dire che non esiste il capo nel gioco di D&d; si può discutere poi su quale percentuale di partite non c'è nessuno che primeggi.

Se ho scelto queste classi dunque, i miei compagni di gioco dovrebbero capire che se cerco di 'impormi' è in base al manuale, non per fare il bravo.

Quindi non ha neppure senso farmela pagare per presunte ripicche fuori dal gioco, perché non sussiste l'occasione.

ti volglio specificare che per come ruolano loro ti accetterebbero come capo solo se ti riconoscessero come il più forte di tutti. Sebbene siamo tutti dello stesso livello (6° livello), non mi sarebbe difficile fare un pg fortissimo al punto da prescindere dalle loro opinioni e spassarmela da tiranno, però questo è il contrario di quello che mi piace fare.

Anzi ti dico che avevo impostato i talenti in maniera da rendere efficace il lavoro di cooperazione.

Visto che questa cooperazione è morta sul nascere, avere un gregario ha lo scopo pratico principale di non dover dipendere dal chierico già presente per le cure. Essere autonomo insomma. Poter dire:<Allora, se volgliamo fare avventure insieme ben lieto, però posso anche cavarmela da solo.>

Intendo dire che non tutti problemi della sessione di gioco dipendono da regolamento o da - concetto che andrebbe estirpato - dal "interpretare nella giusta maniera", perché al tavolo non ci sono i PG, ma dei giocatori, esseri umani che hanno una vita al di fuori della sessione di gioco e che vorrebbero divertirsi e svagarsi nell'attività del gioco.

Accipicchia, io volglio tracciare un confine ben chiaro tra il personaggio che iterpreto e la persona reale che sono. Mi sembrerebbe incredibile il contrario.

Una paritita di d&d, secondo la mia opinione naturalmente, prevede che si INTERPRETI un personaggio. Interpretare un banda di criminali, interpretare due fratelli, etc...

Non devo aggiungere altro. Non ritengo giusto ne decente mischiare i rapporti tra le persone e quello che si fa in gioco.

Anzi, e qui concludo questo sermone teorico (che mi dà piuttosto urto in sé per sé), quando si siede al tavolo di d&d bisognerebbe dimenticare qualsiasi attrito e fumare il calumé della pace, come gli indiani.

perfetto esempio di PG con allineamento MS (Molto Stolto)

un malvagio, per quanto tale, sa che uccidendo qualcuno in pubblico rischia l'arresto, e questo mi pare ovvio. per di più non ci si può lamentare se dei compagni (anche loro malvagi) non aiutano nel momento del bisono, dato che è ciò che perfettamente ci si aspetta da dei malvagi

Prima di dare giudizi sommari ti invito a riguardarti in toto la descrizione dell'allineamento caotico malvagio sul manuale del giocatore.

C'è scritto papale papale quanto basta a giustificare il mio comportamento di gioco.

Riassumendo, il caotico malvagio è facile all'ira, impulsivo ed imprevedibile. in un gruppo di caotici malvagi chi comanda lo fa fino a quando riesce ad imporre la propria supremazia, fin tanto che sventa tentativi di assassinio alle sue spalle.

Alla luce di ciò, nè il mio assassinio in pubblico, né le mie velleità di vendetta sono sballate.

Cioè, chiamatele pazzie, ma sono pazzie verosimili; tralaltro (purtroppo) comportamenti del genere esistono pure nella realtà, basta accendere la TV e ascoltare il telegiornale.

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sta di fatto che se ammazzi qualcuno in pubblico poi non ti puoi lamentare se vieni arrestato, ne tanto meno se i compagni malvagi non ti aiutano. cmq ripeto: essere malvagi non vuol dire essere stupidi, e uccidere un popolano di giorno nella pubblica piazza del mercato del porto non è una mossa molto furba

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Aloa!

@ Shinsek

Una partita di D&D, o di Cani nella vigna, o di shadow of the yesterday o di quello che vuoi, per me, prevede che ci si diverta, a divertirsi non sono i PG, come giustamente hai fatto notare, ma le persone, ecco perché secondo me il problema è assolutamente a livello sociale.

Poi fai un po' come ti pare, i problemi sono tuoi.

Aloa!

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