Non sapevo dove postare le modifiche che ho fatto a questo PG, così posto su questo topic senza doverne aprire un altro topic.
Abbiamo scelto, insieme al master, la classe Paladino, reinterpretato non più come un campione di una divinità buona, ma come un campione del Bene in generale.
Background( rivisto e corretto)
Spoiler:
In quella che un tempo era una ricca città commerciale di nome Tarsis oggi la miseria fa da padrona, chi può si allontana da questa città e si rifugia nelle verdi terre degli elfi.
In questa città governa la nobile Famiglia Theoris, che ebbe come unica fortuna di avere una prole molta numerosa. Dieci erano i figli: Robertus Primus, Iulius Secondus, Aria Tertia, Gerto Quartio, Marianne Quinta, Mattheus Sextus, Markuus Septimus, Loranne Ottavia, Beoldo Novilus, Gerta Decima.
Le figlie venero educate, tutte, ad essere delle ottime spose in modo che potessero portare la stirpe di Theoris fuori da quella decadente città.
Robertus, Iulius e Gerto furono educati ad essere uomin di corte e abili amministratori, così che quando il padre Stepanus e la Madre Awen sarebbero venuti a mancare la guida della città sarebbe stata in mano ad abili contabili
Gli altri tre figli vennero educati alla vita del guerriero e del condottiero. Tra questi spiccava Markuus per capacità strategiche e guerriere.
Markuus era un giovanotto alto 1,76 m e pesante 75 kg, con capelli scuri sempre arruffati e occhi blu attenti e vigili. Preferiva passare le sue giornate in compagnia del Fratello Beoldo, grandissimo guerriero quanto lento di mente. Beoldo era tutto l'opposto di Markuus, di due anni pù piccolo ma di aspetto più grande, alto e robusto era una furia quando impugnava la sua arma.
Markuus ebbe la fortuna di trovare all'età di 7 anni il cucciolo di drago argentato Ghwen da allora i due sono inseparabili. Beoldo, Markuus e Ghwen passavano le giornate a studiare nella scuola militare della città e dopo giocavano ad imitare potenti cavalieri e draghi che combattevano. Facevano viaggi con la loro fantasia in tutto il continente di Ansalon, un giorno erano sulla grande muraglia a sfidare i malvagi draghi bianchi e il giorno dopo si trovavano a Solamnia a difendere bellissime ed esotiche principesse da creature immonde.
" Mi ricordo sempre il giorno in cui io e mio fratello Beoldo trovammo Ghwen. Dopo le lezioni di equitazioni e di tattica militare avevamo finalmente un'ora libera. Amavamo rincorrerci nel prato ad est della città, avevamo 7 anni allora, ed immaginavamo di essere 2 dei mitici cavalieri di Solamnia che combattevano contro invisibili forze del male. Improvvisamente sentii provenire dalla foresta un mugolio, semrbava quasi un pianto. " Beoldo, senti?"
"No!"
"Che sei scemo? Ascolta!"
"E' vero, c'è qualcuno che piange!"
"Andiamo a vedere!"
Ci andetrammo allora nella foresta e quello che trovammo ci impaurì e ci stupì al contempo, un enorme drago argenato giaceva morto su un fianco. Beoldo scappò, terrorizzato. " Torna qui codardo!" ma le mie urla non lo raggiungensero. Ormai dovevo scoprire da dove veniva quel pianto cercai ed un certo punto trovai un piccolo drago che piangeva sul corpo di quello che doveva essere sua madre. "Ehi... ciao..." dissi timidamente, la piccolina mi osservò con fare tirste e stupito, ma non mi rispose.
"Ehi, che è successo? Perchè Piangi?"
" Mia mamma è morta"
"Che schifo!"
"Già..."
"E come è successo?"
"Non lo so si è accasciate ed è morta..."
"Ehi ti va... insomma... di venire con me... al castello" mi girai verso la città ed indicai il castello che si trovava al centro di essa.
"E mia mamma?"
"Io sono il figlio del Re", misi le mani sui fianchi dandomi importanza, anche se mio padre non era propriamente un re, " manderemo qualcuno a scoprire cosa è successo e la seppelliremo"
La piccola draghessa osservò la madre e poi guardò me, accennando un sorriso:
".. grazie... mi chiamo Ghwen"
"piacere Markuss... adiamo che sta facendo buio".
Così è come conobbi Ghwen da allora siamo inseparabili, non riesco ad immaginare me senza di lei e lei senza di me. Al castello se ci vedono soli si preoccupano, e a volte siamo anche soggetti a battute stupide e di cattivo gusto, ma l'amicizia è un dono prezioso e noi sappiamo come conservarla."
Markuus non trovò mai l'opposizione di suo padre a tenere la piccola Ghwen a patto che in città ed al castello assumesse la forma di una bambina umanoa, anzi la draghessa così si sentiva più accettata e parte della famiglia. Quando usciva dalla città, però, subito si trasformava e dispiegando le ali intraprendeva voli e piroette in aria, mentre i due fratelli lo guardavano gelosi da terra.
Quando finalmente Markuus ebbe in regalo un cavallo, di nome Spettro, all'età di 17 anni, sfidava spesso Ghwen a gare di velocità. L'umano sfrecciava sul suo cavallo sulla terra fendendo l'erba a tutta velocità, vederlo era uno spettacolo, si muoveva e cavalcava con grandissima maestria, agile e coordinato nei movimenti anche quando indossava un'armatura, suo padre era orgoglioso delle sue doti di cavaliere, e non passava giorno che non se ne vantasse con gli altri nobili, costringendo il figlio a cavalcate dimostrative, mentre Ghwen e Beoldo se la ridevano guardandolo.
Insieme alla sua fama di cavaliere si accresceva anche la fama di grade stratega, inizialmente occupava ruoli marginali nell'armata di suo padre, ma alcune scelte ottime che portarono ad altrettante vittorie lo portarono vicino ai vertici della gerarchia militare. In particolare si ricorda la volta in cui un gruppo nutrito di orchi minacciava la ormai poco trafficata via commerciale di Tarsis, grazie ad una conoscenza del campo fornitagli da Ghwen, Markuss riuscì a condurre un piccolo manipolo di cavalieri ad una vittoria schiacciante contro la banda orchesca. Famosa fu anche la piccola battaglia del deserto quando il padre Stephanus si decise a sgominare per sempre un gruppo di predoni che minaccivano costantemente le aride campagne intorno alla città. Anche in questa battaglia Markuus, grazie all'aiuto di suo fratello Beoldo e dell'inseparabile Ghwen riuscì con un gruppo di guerrieri ad accerchiare l'esercito nemico mentre il padre lo fronteggiava, portando l'esercito ad una rapida e schiacciante vittoria con pochissime perdite. Markuus veniva conosciuto come Cavaliere del Drago, in groppa al suo destriero Spettro e protetto dall'alto dalla fidata Ghwen era diventato il terrore dei nemici e la speranza degli amici.
Ma un'unica battaglia fu persa, Markuus ordinò una ritirata, ma il padre Stephanus dette un controordine di resistere e combattere, sul campo perirono in molti, compreso il fratello Beoldo, anche Markuus e suo padre Stephanus sarebbero morti se Ghwen non li avesse portati via, oramai esausti, in volo. Spettro ritrovò da solo la strada di casa.
"Eravamo circondati, solo un'unica via di fuga era sempre possibile, infatti il lato destro dell'esercito nemico era debole e con una carica di cavallerie avremmo potuto travolgerli per poi metterci in salvo da quella via. Ordinai quindi una carica, ma mio padre subito diede ordine di combattere e di provare a sfondare centralmente. I soldati dettero retta a lui. Allora mi si avvicinò e mi sussurrò: " sei un vgliacco...", provai a controbatere allora dicendo: " ormai siamo circondati, dobbiamo metterci in salvo, riorganizzarci e provare a fermarli in una seconda battaglia, non si interstadisca Padre, non sacrifichiamo la vita di tanti giovani guerrieri", ma lui mi rispose abbassando la visiera del suo elmo ed ordinando la carica al grido: " Per Paladine!". Non potevo fare altrimenti anch'io abbassai la visiera e segui il resto dell'esercito in quello che era un attaco suicida. Beoldo era come al solito al mio fianco e Ghwen mi proteggeva dall'alto. Era diventato il mio angelo custode. La carica fu un disastro scesi da Spettro e con una pacca gli diedi ordine di allontanarsi dal campo di battaglia, impugnai la mia spada e continuaii a combattere. Mentre la vista mi si annebbiava per la fatica e per le percosse vedevo mio fratello portare all'inferno quanti più orchi poteva, veniva trafitto da lance e da frecce, ma lui continuava a combattere. Poi tutto divenne buoio una freccia mi perforò l'armatura all'altezza dell'inguine e caddi a terra e, come se il tempo fosse stato rallentanto, vedevo mio fratello morire sotto i colpi nemici. Dopo pochi secondi, che sembrarono ore, persi i sensi.
Mi risvegliai nel mio letto, al castello, Ghwen e mio Padre mi sorridevano preoccupati, una fitta tremenda all'inguine mi annebbiava la mente, un dolore lacerante mi fece scappare un urlo. Mio padre mi si avvicinò e mi disse:" Se siamo vivi dobbiamo solo ringraziare Ghwen... avevi ragione te" sospirò " dovevamo abbandonare il campo. Tuo fratello è morto." La voce gli si spezzò in gola e cominciò a piangere. Ero arrabbiato e incredulo allo stesso tempo, ma era morto, anch'io lo avevo visto con i miei stessi occhi cadere sul campo di battaglia. Cominciai a piangere. Mio padre allora mi mise una mano sulla spalla e mi disse: " d'ora in avanti ti darò sempre ragione sul campo di battaglia, scusa.." con le poche forze che riuscii a trovare risposi: "non è colpa tua, hai preso la decisione che pensavi giusta al momento, non possiamo darci colpe, col senno di poi... ora per favore vorrei riposare". Sorrisi a Ghwen mentre usciva in segno di ringraziamento, ora eravamo pari."
Ghwen e Markuus una volta sconfissero anche un Drago Rosso Drivz che infestava le zone circostanti la città, lo scontro fu epico e durò 5 giorni.Il Padre Stephanus aveva cercato di fronteggiarlo con il suo esercito, ma aveva fallito, allora Markuus in groppa al suo drago attiraro le'mpia creatura lontano dalle mura, facendosi inseguire per giorni, poi in un combattimento epico sconfissero il Drago. Si era trasformato in una caccia, in cui non si capiva più chi era il cacciatore e chi la preda. Ghwen e Markuus ne uscirono vittoriosi, ma il cavaliere "guadagnò da quello scontro una cicatrice che gli percorre tutto il lato destro del petto. Da questa avventura Markuus ottenne anche un'armatura fatta con le scaglie del Drago Rosso Drivz, che porta sempre indosso durante i combattimenti. Ballate e poemi furono scritti in onore di questa battaglia, ma Markuus è umile e si vergogna vistosamente tutte le volte che un bardo o un giullare la cantano quando lui è presente.
Ora in tempo di pace Markuus vive in una splendida casa, nella città ma all'esterno del castello. Ghwen e alcuni uomini della servitù vivono con lui. In città la gente lo adora e vorrebbero lui alla guida del governo, ma lui risponde sempre timidamente che non è un uomo di politica e che i suoi fratelli sono più adatti mettendo così a tacere tutti i diverbi che potrebbero crearsi all'interno della città. Markuus addestra i soldati e ha dedicato la sua vita all'onore e alla difesa dei deboli, intervenendo sempre dove può a favore del bene contro la tirannia e l'oppressione, contro il male e l'ingiustizia.
In città ed alla coorte si parla anche di un'amicizia che va al di là della pura devozione tra Markuus e Ghwen, si parla di desideri e di occhiate che si scambierebbero solo due amanti, ma queste sono solo chiacchiere, Ghwen e Markuus conoscono cosa succederebbe se si facessero tentare dal loro desiderio che cercano di mascherare a tutti i costi.
Carattere di Markuus( interpretazione) (rivisto e corretto)
Spoiler:
Markuus è il classico cavaliere buono, che mai si discosterà dai suoi ideali. S un povero passante e gli chiede una fetta di pane Markuus gliela offrirà, se un debole chiederà aiuto Markuus non si tirerà indietro. L'ideale di amicizia e di onore è ciò che guida la sua spada( lancia), Markuus non negherà mai il suo aiuto ad un amico e non si tirerà mai indietro nemmeno di fronte al pericolo, nemmeno di fronte alla morte per portare aiuto agli innocenti ed agli amici. Lo spirito di sacrifiio di questo personaggio va al di là di ogni immaginazione, se dovesse sacrificare la sua vita per il bene non esiterebbe a farlo.
Inoltre Markuus non è uno stupido, prima di gettarsi in una qualche avventura e/o guerra, cercherà sempre di raccogliere più informazioni possibili, di studiare il campo di battaglia, di conoscere i punti deboli dei suoi avversari, cercherà in tutti i modi, quindi, di volgere la situazione a suo favore.
Markuss disdegna la violenza e, quindi, cerca sempre di risolvere tutto nel miglior modo possibile, ma se vi è portato dagli eventi Markuus è anche un guerriero valoroso che non rifuggirà mai il campo di battaglia a meno che questo non metta in pericolo la vita di altre persone.
In definitiva Markuus rappresenta tutto ciò che è bene, giustizia e lealtà.
Il legame affettivo di Markuus nei confronti di Ghwen rappresenta alla perfezione l'ideale di amicizia. Molto probabilmente Markuus ama Ghwen, ma difficilmente lo da a vedere, solo nelle notti più luminose e stellate si lascia trasportare dai pensieri in cui il desiderio prende il posto alla sua ferrea volontà, e piange silenziosamente, sperando che un giorno possa dare sfogo a tutti i suoi desideri senza essere vittima delle malelingue.
Descrizione e carattere di Ghwen (rivisto e corretto)
Spoiler:
Ghwen è un Drago femmina argentato aggraziata e dal portamento regale. Le sue scaglie risplendono come argento lucido e con strani giochi di ombre e luci sembrano delle piume.
Ghwen è l'incarnazione del bene, come il suo padrone infatti disdegna l'ingiustizia e la malvagità. Seguirebbe Markuus ovunque e per lui prova un senso un sentimento che va al di là dell'amicizia, che tenta di nascondere in tutti i modi, anche se a differenza dell'umano si lascia scappare qualche occhiata e sorriso di troppo. Darebbe la sua vita per il suo amato, e non rinuncierebbe a lui per niente al mondo.
Evita sempre gli eccessi, non urla e non si arrabbia mai, mantenendo sempre un atteggiamento pacato. Ama la musica, il vino e il buon cibo.
Durante le battaglie protegge Markuus dall'alto, osservando il campo d battaglia ed intervenendo dove è richiesto il suo aiuto. Non ama molto il corpo a corpo ed infatti preferisce usare il suo soffio per sconfiggere i suoi nemici, in caso di necessità( e soprattutto quando il soffio diventa pericloso anche per gli alleati) non si tirerà indietro dal mordere e artigliare i malvagi. Col passare degli anni, e con Spettro ormai vecchio, Ghwen è diventata una sorta di destriero per Markuus.
Quando cambia forma per camminare a fianco di Markuus nelle strade e nelle città, Ghwen ama impersonare un'umana alta 1, 70 m e snella dalle forme sinuose ed eleganti. Il viso è bianco pallido incorniciato da una folta chioma rossa riccioluta, i suoi lineamenti sono morbidi e dolci, gli occhi verdi e vivaci spesso indugiano troppo sulla figura di Markuus, un attento osservatore noterà subito che tra i due c'è di più che una semplice amicizia fraterna
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Descrizione Spettro( rivisto e corretto)
Spoiler:
Spettro è un nobile destriero che Markuus usava come cavalcatura quando si trova sul campo di battaglia. Spettro deve il suo nome al colore biannco del suo manto, i suoi occhi sono azzurri come il ghiaccio. Il cavallo è uno degli orgogli di Markuus addestrato ed educato al meglio, ubbidisce sempre al suo padrone, e sa che con lui in sella non corre pericoli. Ormai però Spettro è vecchio e vive nella stalla che si trova a lato della Villa di Markuus. Il cavaliere ogni tanto lo porta a pascolare fuori dalla città e solo poche volte lo cavalca, ricordandosi dei tempi passati.
Ama le mele e le zollette di zucchero.
Caratteristiche( di gioco rivisto e corretto)
Spoiler:
Markuss Septimum
Paladino 9
Classe preferita: Paladin.
Caratteristiche (25punti):
For: 16
Des: 10
Cos: 14
Int: 10
Sag: 10
Car: 16 + 2 umano + 2 livello 4 e 8= 22
Talenti: Combattere in sella, Attacco in Sella, Carica Devastante, Autorità, Able Learner, Attacco Poderoso.
Tratti: Natural-Born Leader( +1 ad autorità, +1 alla volontà dei seguaci, gregari creature evocate contro effetti mentali), Principe( +1 a diplomazia e intimidire).
Ghwen
Useremo le caratteristiche di gioco di un drago argento molto giovane, togleindo i punti abilità, talenti, ts, bab, talenti, immunità e debolezze. Porteremo la taglia da Media a Grande( senza intaccare le caratteristiche) e lo tratteremo come un compagno animale per determinare DV, Punti Abilità, Talenti e capacità varie.
Molto importante il drago manterrà la sua capacità di cambiare forma, potendo cambiare solo nell'umana sopradescritta.
E' un po' atipico come drago, ma è cresciuto a corte tra umani e nobili, quindi penso sia normale che si sia sviluppato in maniere differente rispetto agli altri della sua specie.