Tutti i contenuti pubblicati da shadenight123
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Il Chierico (4)
tecnicamente l'araldo divino dovrebbe essere per l'appunto un araldo e quindi rispecchiare allineamento divinità...
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Reggia Meravigliosa di Mordenkainen
In una delle mie attuali carriere da giocatore (faccio pure quello),ho un mago livello 14, al livello successivo intendevo prendere la reggia di Mordenkainen come incantesimo, solo che, come dire...Ho un master che vuole la planimetria della villa. e li sorge il primo problema, cosa è tecnicamente possibile fare come reggia? cioè mi spiego: 1) posso metterci oggetti o mobili esotici o diversi? 2) posso metterci armi normali? (non perfette o magiche) 3) posso metterci incantesimi difensivi in certe aree? 4) essendo di 15° la villa quanto è grande? perchè "3 cubi con spigolo di 3 metri a livello" non ho idea di quanto sia in metri quadrati 5) qualche programma ideale per realizzarne la planimetria? (voglio fare una cosa ben fatta) 6) ancora meglio, qualcuno ha già dei "disegni" o "planimetrie" di altre ville di Mordenkainen? 7) so che son noioso, ma si può fare a più piani no?
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Il Chierico (4)
si, ma ruolisticamente parlando...diciamo che è sulla soglia del fanatismo intelligente? per quanto sia un ossimoro la definizione, avevo inizialmente pensato al purificatore della dottrina sacra...
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Il Chierico (4)
Come in titolo, "omni manuali concessit" non si dirà così ma rimane comunque così il nocciolo della questione, ho un chierico di obad-hai, umano, neutrale puro, che è di quarto livello, ed è tempo di decidere che classe fargli fare. ora, so che molti diranno "ma nooo Pelor, chierico guarigione e fa luce pure di notte a lampadina da tanto neon che ha addosso" oppure:" ma va là, necromante e go". ma visto che più che altro io lo ruolo, e sono in un'ambientazione quanto mai originale: del tipo non esistono conoscenze sui non morti e all'improvviso iniziano a risorgere i morti...(non sapete la pena di dover dire "quei cosi!" invece che "zombieeeee" ) quindi ho scacciare non morti nemmeno come abilità ma "in potenza" di abilità. erdunque ragionando su tale punto...qualche idea su una classe di prestigio che possa tornarmi utile? grazie in anticipo.
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Che clan giocate?
giovanni. vedere morti e cadaveri e spiriti non ha prezzo. nonchè essere ricco da fare schifo.
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Pg troppo ricco
faccio notare una cosa sola: il peso. ora, io comprendo che la maggior parte dei master non vi badi, ma tutte quelle straK di soldi...pesavano eh. non erano briciole, erano belle e sonanti e pesanti monete d'oro o di platino che fossero. se le portava dietro con il sacco? malus di -9K alle prove finquando non lo mollava. Aveva le tasche magiche? bastava un mago gnomo dispettoso, e già lì con l'esplosione di soldi ovunque che ne derivava eri a posto. Ogni volta che i pg che mastero superano tot monete d'oro io inizio a dar l'ingombro. Perchè 2000 monete d'oro in un borsello non ci stanno più, e se le metti nello zaino, comunque pesano.
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La sessione più lunga
noi dalle dieci di mattina fino alle sei di pomeriggio. e mastero io. perennemente. una volta abbiamo fatto dalle 8.30 alle 18. e sempre io a masterare. sigh, cosa non si fa...
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Le trappole/tranelli più belli mai visti!
trappola puramente custom: 1) prendi due porte 2) prendi l'incantesimo portale 3) prendi tre trappole di quelle che s'attivano a pressione rivelando un fondo con aculei e che si resettano dopo X tempo. 4) dai portale sulla porta N°2 affinchè riappaiano dalla porta N°1 5) mettere trappole, prima della porta N°1, dopo la N°1 e prima della N°2 6) piazzare una pergamena individuare magia, e dissolvere magie superiori dentro ad un pollo ripieno (ai fini della trama, era alquanto utile) 7) lollare nel descrivere lo stesso corridoio volta dopo volta ed assistere al dolore causato quando falliscono il tiro riflessi per salvarsi. ogni volta che urlano "mi getto oltre la porta!"
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Gli atti più malvagi fatti da pg (o da master)
prendi bambinA npg. inseriscila in una campagna horror/zombie in d&d3.5 falla affezzionare al gruppo e tienila viva per 4/5 sessioni. alla fine non la tratteranno più da png. falla morire tra atroci dolori per mano di un demone senza dare possibilità alcuna di scampo, anzi, facendo rimarcare come il "lasciarla ad un mago npg di allineamento sconosciuto di a malapena livello sufficiente a teletrasportare se stesso" non fosse un idea furba. Per nulla. ah, la bambina avrebbe fatto gli anni una settimana dopo. eh che ****? qui sto narrando cosa il mio MASTER fece al nostro gruppo molto tempo fa.. fu un esperienza alquanto...come dire...sob.
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uccidere un innocente
io direi che è banalmente una cosa relativa. innocente? agli occhi di chi? putacaso ha calpestato un millepiedi prima, per un druido fanatico non è innocente, è sacrificabile. l'innocente è il figlio di una persona malvagia? un paladino potrebbe pensare:"la sua morte nè impedirà il corrompimento paterno e potrà ritornare in vita con genitori migliori" alla fine, buona o malvagia è relativa come cosa, io come paladino ho investito un gruppo di contadini spiaccicandone un bel po, ma erano servi di un vampiro, che IO consideravo malvagi, risultato? ho tranquillamente benedetto il giorno dopo tre ampolle d'acqua sacra e c'ho docciato il vampiro. Poi ho messo in dubbio per un nanosecondo solo le idee del mio dio, risultato? immediatamente ex-paladino. è relativa come cosa due volte: la prima agli occhi del master, la seconda agli occhi del giocatore. Se il giocatore giustifica abbastanza bene il master passa. ovviamente se buono vivrà per l'appunto nel rimorso o qualcosa di simile o farà ammenda, o cose così.
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Giocatori insopportabili
giocatori insopportabili? quelli che... esempio numero uno: "posso venire sabato? posso venire sabato? posso venire sabato?" X1000 Risposta:"va bene" data a malincuore. Sabato:"nah, non vengo" Permabanned. Esempio numero due: "prendi un avventura ufficiale le tue fanno schifo! Guarda ne ho già scaricata UNA IO in ita!" risposta: "ufficiale? oookkk, però in tedesco, e la traduco io. tiè" conoscere lingue, non ha prezzo. esempio numero tre: "sii che bello, l'avventura ufficiale!" tre minuti dopo: "ronf ronf ronf. nah, non ne ho più voglia." replica: "allegramente...-autocensura-" esempio numero quattro: "master master!" con voce fuffolosa (avete presente no?) "cosa c'è!?" risposta seccata "posso avere un GUNSLINGER nella prossima campagna!" "-auto censura- ; -iper censura- ; -altra censura- NO N-O, NO NO NO e ancora se non ti è entrato in testa, NOOOOO" "ok! lo prendo per un sì" "sparisci" esempio numero cinque: "ehi! io sparo a ripetizione con la balestra pesante e con tiro rapido, ravvicinato, multiplo, preciso, lungo" -.-' <--- la faccina dice tutto esempio numero sei: "Cosa volete che sia una trappola così!" "sono 4d6 di danni da sonoro, tiro tempra fallito, beh si, siete sordi" "facciamo che non è mai accaduto?" "facciamo che impari a non premere la grossa mattonella gialla a pressione con su scritto trappola sonora?" esempio numero sette: premessa: dopo una profezia che avvisava attenzione nell'usare oggetti magici... "tiro tempra 20 per utilizzare una bacchetta del trovare porte segrete!?" "tira" "ho fatto 2" "bene, domani scoprirai la tua fine." "master, io guerriero" "tu no talenti magici avere piccolo nano" "io pure" "tira monaco" "ho fatto 1" "con il mod tempra?" "9" "domani anche tu." "nooooo" esempio numero otto: "ma dai, fammi ritirare" "no" "fammi ritirare voglio ritirare, fammi ritirare o non vengo più" "prego" indicando la porta "grazie!" e tira il dado, failando miseramente di nuovo "posso...?" "la porta!" esempio numero nove: dado tirato perfettamente, esce 1, egli esclama: "eh no! l'attrito causato dalla briciola di pane invisibile ha causato un rallentamento microbatterico nella superficie del dado rallentandolo di nanosecondi preziosi ad imprimergli forza sufficiente a fare un altro numero" "è uno. fine" esempio numero dieci: "come master fai schifo! ora lo faccio io fa vedere la quest!" 'richiudo tutto l'ambaradan di roba, lasciando il vuoto' "vai, inventa l'attimo" "...okk va bene, continua tu" al momento sono tutti quelli che mi sono capitati ora. se me ne verranno altri nella mia lunga carriera di master ve li dirò... (lunga insomma, è TRE SETTIMANE che lo faccio... -.-'' )
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Masterando per caso
il mago necromante ha impiantato una Ciste nel corpo del druido. e sono piuttosto lontani da qualsiasi chirurgo. del tipo sono in otto, uno è l'assassino, gli altri non sanno chi. (per quanto ci voglia poco ghgh) diciamo che è un "o obbedisci o esplodi". poi la coesistenza è del tipo "o i malvagi sfruttano i buoni per i loro scopi fingendosi buoni" o i buoni "esaminano interessanti opere architettoniche dei paraggi" (the gamers 2)
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Masterando per caso
si vero scusa, caotico malvagio. Per...nulla? a parte me, che ho giocato a tutto da dimensioni, per exalted, a vampiri, (ho una lunga storia alle spalle come giovanni. sisi.) e appunto l'ex-master ora player, per il resto zero, come si suol dire "vogliono provare e hanno voglia...ma..." glielo farò notare alla prossima sessione. due su sei...si. gli altri quattro... al momento solo l'ex-master ora nano guerriero legale buono, e il ladro l'hanno fatto. certamente, quello è per l'appunto il "lieve" diverbio che ha portato il master a prendere il posto di pg, e mi ha dato l'onore (e l'onere) di diventare master. ho descritto per mezz'ora un dungeon visto dall'esterno, il risultato? hanno evitato di entrare dalla finestra senza vetri pensando "ma si ci sarà una trappola! lo descrive troppo bene!" e hanno provato a sfondare "un muro di calcinacci rovinato dalle intemperie e dal vento, dall'innaturale colore biancastro..." sarà che il muro era di MARMO!?
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Masterando per caso
Iniziò tutto con me come pg di un master che ci fece partecipare ad una campagna. Proseguì con il suddetto master che a seguito di un lieve diverbio con un player si ritrovò a dire "ok allora uno di voi mastera e io vi mostro come si gioca" io finii a masterare. Il problema è che l'avventura campata in aria all'istante....piacque. Il risultato? mi ritrovo a dover masterare un'avventura che io sto rendendo più interpretativa possibile, e tra le grinfie mi ritrovo un mago necromante legale malvagio, un bardo legale malvagio, un guerriero nano legale buono, una druida legale buona, un ranger caotico malvagio un guerriero legale neutrale. ah e dimenticavo il mezz'elfo chierico legale malvagio. In parole povere, ecco le mie domande: 1)Come "powero" i mob per renderli adatti a tal numero di players? dubito che basti aumentarli di numero... 2) durante una delle sessioni successive...metà del gruppo cambiò classe/razza e allineamento! idee per riuscire a tenerne conto per il susseguirsi della campagna? (cioè per evitare che influisca con il suo svolgersi) 3)la mentalità di alcuni player (non tutti, per esempio il master che ora gioca è un perfetto ruolista) è da completa cazzara durante una sessione di gioco, uno non si è nemmeno presentato, dicendo al telefono "ah no guarda se mastera lui non vengo" a quello che l'aveva chiamato per delucidazioni sul ritardo! Come potrei renderla interessante? 4) Alcuni player vogliono sempre scassinare serrature, rubare, etc etc rimane il fatto che non ho idea di come rendere possibile che possano compiere si dei furtarelli, ma non completamente devastare e rubare ogni cosa dallo scaffale di un arcimago di 24esimo livello!. 5)Delle volte faccio pure notare come certe cose siano antiallineamento...inutilmente... Detto ciò io mi diverto a masterare, e mi dispiacerebbe effettivamente che al punto in cui siamo, si debba lasciare perdere la campagna che avevo e che sto a tuttora creando.... Accetto idee, consigli e sopratutto munizioni per sparare.
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Assassin's Creed 2
http://www.gametrailers.com/video/e3-09-assassins-creed/50811 questo è il gameplay guidato dal developper se non è ancora stato postato.
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Terenestia, la caduta.
Capitolo 1:"Il cattivo" La barca ondeggiava dolcemente sul mare di Numnin che era diventato calmo dopo un pomeriggio burrascoso, mentre una lieve brezza spirava dolcemente. Sdraiato sul pontile sopra al suo mantello nero, stava uno strano individuo. Più per il fatto che fosse completamente vestito di nero, il fatto che stesse dormendo aggrapato saldamente ad una spada mentre sbavava era più ridicolo che altro. Il capitano, il cui nome non voleva essere rivelato, per paura come al solito di prendersi una maledizione, girò il timone portando la barca in direzione dell'attracco del porto di Brytshin, visto che tale località era stata quella per cui lo straniero aveva insistito tanto, che motivo avesse avuto per attraccare al porto dei demoni, questo non lo sapeva, e non voleva chiederglielo... "Ehi mozzo! va a svegliare l'addormentato sulla plancia!" gridò il capitano al mozzo al suo fianco. "I-io!? Lui!? " esclamò balbettando il ragazzo, "Si! Tu! Vai!" replicò a grugniti il vecchio. "oggi lo sento che muoio..." mormorò tra sè il giovane, mentre andava a svegliare "l'addormentato" "signore, scusi, signore, saremmo arrivati a destinazione, se volesse cortesemente sbarcare..." mormorò con un filo di voce il mozzo, poi sobbalzò all'indietro lanciando un urlo. Due occhi completamente neri, senza il bianco degli occhi o l'iride, lo stavano fissando, con uno sguardo che sarebbe potuto benissimo passare per un invito ad andarsi ad impiccare presso il più vicino albero, invece nonostante l'apparenza, si udì un lieve "grazie", dopodichè il ragazzo, mettendosi alla cintola la spada e rinserrandosi il mantello, scese giù nel molo, dove ad attenderlo c'erano ovviamente una mezza dozzina di Demoni minori e medi. "toh! è tornato Tahed! andate ad avvisare il borgomasto!" esclamò un demone rosso fuoco, con due grossi denti a sciabola che sporgevano dal labbro inferiore della bocca era Barx, un demone medio del fuoco maligno, mentre la folla si disperdeva, chi andando effettivamente ad avvisare il borgomasto, chi tornandosene a casa rattristata dal fatto che non vi fosse la solita provvista di carne in armatur...ehm in scatola. "Certo però che con quell'aspetto sembri quasi un umano! cosa ti ha riportato da queste parti eh giovanotto?" chiese Barx ponendogli una lunga mano artigliata a tre dita attorno al collo, "lavoro" replicò Tahed, "lavoro? lasciami indovinare, ha a che fare con l'invasione di quei dannati Trenny da nordovest?" "no, a quanto pare, dall'Isola dei Portali, è prevista un ondata massiccia di arrivi" "e tu cosa centri con tutto questo?" "oh, a quanto pare qualcuno ha avuto la brillante idea di scatenare contro di noi una cosidetta "guerra di epurazione" l'unica cosa da ringraziare è che i soldati della Capitale sono dei mezzi Murgol, capaci solo di starsene dietro alle loro mura" "non hai risposto alla domanda" lo rimbeccò Brax, "cosa vuoi che faccia? vagherò per i confini di Merxidia nel tentativo di prendere qualche idiota con le mani nel sacco nell'atto di saccheggiare...a quanto pare sarò pagato con salario regolare" "bah, siamo demoni e dobbiamo pure essere pagati per vivere! dove sono finiti i tempi in cui potevano fare quello che volevamo?" "humm...all'inferno? da quando hanno imparato millenni or sono ad usare la magia è diventata una battaglia alla pari, e ringrazia che grazie alle abilità diplomatiche siamo riusciti a farci riconoscere come stato e popolazione...o saremmo finiti ad essere cacciati come bestie" "si si, io intanto vado alla locanda del Demone verde, ti aspetterò là" disse, poi lo salutò e si diresse verso un edificio cilindrico verde con un insegna sporgente a forma di teschio che recava scritto "Dal Demone Verde" "Ubriacati pure senza di me!" gli urlò dietro Tahed, poi si mise le mani in tasca e procedette lungo la strada acciotolata, mentre i fuochi fatui iniziavano a rischiararsi per il raggiungimento della notte. "brr, mi dimentico sempre del freddo che fa qua la sera" "ehi umano! che ci fai qua tu? non lo sai che è pericoloso di notte a vagare in giro?" Tahed si voltò, e alzò il braccio sinistro, per parare il colpo di un artiglio unghiato a quattro dita di un demone bestia maggiore, "sei nato scemo, o è una cosa genetica?" sbottò Tahed, dopodichè con il dito indice della mano destra indicò gli occhi, "guarda meglio cieco" il demone ritirò il braccio e grattandosi la testa e le orecchie si scusò "chiedo scusa, però insomma, anche lei signore, andare in giro così, che ne dice di riassumere la sua vera forma?" "No, sprecherei troppo tempo a dover passare dalle porte, così va meglio" "se lo dice lei signore, mi scusi ancora" e chinando la testa, si allontanò. "giovani d'oggi, pft" sbottl Tahed, poi dopo un po' si fermò davanti alla residenza del Demone Maggiore Capo, una cattedrale con tanto di cimitero nel cortile... "ehilà Tahed! mi avevano detto che eri tornato sotto forma umana! che ne dici di spassartela un po al Demone Verde con me?" il saluto veniva da una voce fioca dietro ad una tomba, o più precisamente, dalla tomba stessa... "Continuerò a chiedermi perchè voi Tombe Mangiauomini siate Demoni maggiori fino alla fine della mia vita...lo sa?" "Si si, lo so, suscita molti dubbi, ma i pressuposti ci sono tutti, abbiamo un ampia nozione della magia, siamo in grado di far risorgere i morti, possiamo far tremare la terra, inganniamo il nemico, siamo rapidi nei movimenti siamo..." "siete tombe parlanti, non voglio un discorso lungo nè ubriacarmi, io adoro la notte" replicò Tahed scrutando in alto la volta celeste priva di luna e stelle. "ah adoro la notte del Buio" "ed eccoti che ricominci a dormire in piedi! sei un demone maggiore anche tu per tutte le Tenebre!" "non nominare il nome dei genitori invano!" disse voltandosi di scatto Tahed, "Scusa scusa, lo so quanto ci tieni, va bene, tornando agli affari, stando agli accordi con gli stati vicini non puoi varcare i loro confini, ciononostante hai piena libertà di fagocitare, divorare, squartare, ingoiare interi o a pezzi qualsiasi individuo armato che varchi i confini e sia sprovvisto di bollo, qualsivoglia possa essere la loro ragione, e ti prego, non reindirizzarli allo sportello passaporti! l'ultima volta ho dovuto trattenere trenta Demoni affamati dal divorare un gruppo!" "erano ballerine! io odio mangiare ballerine!" "tu odi mangiare qualsiasi cosa che non sia un animale Tahed..." "quasi quasi smetto anche quelli" "vuoi essere sotterrato per un po' di tempo?" "uff, sai bene che ad eccezione di quel caso lì i demoni non possono tradirsi tra di loro..." "appunto, io vorrei evitarne una replica, io c'ero" "e io non ero ancora nato, fai te" "bene, inizi subito allora?" "si ho dormito sulla barca, mi sento carico di energia" "ecco il compenso, vedi di non spenderlo tutto" la tomba tremò, mentre una bara si inalzava fuori dal suolo, un sacchetto fu scagliato fuori e rapidamente agguantato da Tahed. "andiam andiam, andiamo a sterminar" canticchiando allegramente, Tahed si mise in tasca la valuta corrente dello stato, il Nerbyl e si mise in viaggio. Glossario di fine capitolo e note varie e interessanti: Trenny: popolazioni nomadi, sono uomini lucertola divisi in tre categorie, le verdi deboli sono gli arraffatori, entrano in campo dopo che le blu, gli assalitori, hanno assaltato il nemico con i loro artigli affilati e dopo le rosse, che sono in grado di lanciare rudimentali magie di fuoco... Brytshin: Città demoniaca, non è la più grande ma ospita un considerevole numero di demoni minori, pochi demoni medi e un solo demone maggiore Demoni: divisi in tre categorie, minori, medi e maggiori, che a sua volta possono suddividersi in tipi elementali primari o secondari a seconda che seguono la via della magia, e quindi benigna/ maligna, oppure quella non elementale, quindi Bestia/artefatti. Nerbyl: unità di valuta Demoniaca, sono micro gemme di energia Demoniaca, rosse sangue, se ingoiate possono avere un effetto benefico sul demone, ma sono letali per qualsiasi altro individuo, in polvere sono usate come veleno da molte organizzazioni. Quel caso lì: per specificare che non troverete demoni traditori da nessuna parte tranne che in un caso solo, ma che comunque debbo spiegare io tenebre: sono note anche come miasma o pozza del primordio, le uova di demone vengono lanciate al suo interno per garantirne l'incubazione e la schiusura, più tempo un uovo resiste all'interno più forte ne esce il demone, purtroppo qualora venga forzatamente tenuto sotto l'uovo si rompe e il demone che ne fuoriesce o muore oppure è ridicolmente debole
- Lezioni di scrittura
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L'Angolo del Committente... raccolta richieste di disegni
allora, cercherò di spiegarmi il più possibile, se qualcuno avesse tempo o voglia, mi servirebbero una serie di disegni per un racconto che sto realizzando, cercherò di spiegarli uno alla volta: 1)Un uomo in tuta da combattimento alla halo, avete presente quelle di halo complete con il casco? ecco, però spessa come una di quelle di gears of war, ecco le due foto da cui trarre esempio: http://www.trackback.it/img/master_chief.jpg per la parte di armatura stile halo http://devron.files.wordpress.com/2006/11/gears-of-war-20060714024932572.jpg per lo spessore. Dovrebbe impugnare un fucile abbastanza grande, pic di riferimento: http://www.consolegames.ro/forum/attachments/f7-news/100d1217546079-tiberium-amanat-2009-2010-command_and_conquer_3_tiberium_wars_1.jpg 2) Un uomo snello e affusolato, con un armatura sempre alla halo ma senza casco e non spessa come quella alla gears of war, come un elfo, ma senza orecchie a punta, e pronto allo scatto. immagine di riferimento: http://php.aperitivoillustrato.it/n13/elfo.jpg ovviamente senza le armi. Dovrebbe inoltre avere una serie di granate rotonde attaccate ad sorta di cinturone incrociato sul petto come le bretelle incrociate. 3) Una sorta di umanoide, dalle dimensioni enormi rispetto agli altri, deve avere delle mani con dei sostegni metallici, e una serie di organi metallici simili a polmoni lungo il petto. (non ho trovato immagini di riferimento per questo sorry) 4) Una sorta di individuo alla doctor octopus di spiderman, pic riferimento: http://us.ent4.yimg.com/movies.yahoo.com/images/hv/photo/movie_pix/columbia_pictures/spider_man_2/alfred_molina/spiderman2.jpg solo per quanto riguarda i cosi tentacoli sulla schiena, per il resto deve essere vestito di bianco ed avere una sorta di alone di luce bianca che irradia da lui, con rifiniture dorate, sul volto e sulla testa una serie di linee bluastre cibernetiche, (di questo non ho trovato immagini riferimento sorry) quindi senza capelli. i tentacoli devono avere le estremità bluastre, e si deve vedere che le linee bluastre arrivano fino alle estremità dei tentacoli. 5) Una sorta di umanoide cane, immagine riferimento: http://fc06.deviantart.com/fs26/f/2008/034/7/a/Ben_10_Poster___Wildmutt_by_Jackademus.jpg, però dotato di occhi grandi e gialli, una forma più caniforme, e completamente corazzato con placche metalliche, sulla sua armatura devono esservi una serie di strisce violacee. Se vi sono tracce di pelo, esso è nero. 6) Una sorta di ragazzo-uomo, cioè quasi uomo ma ancora ragazzo, con le braccia incrociate e che guarda con gesto di sfida, deve avere una katana sulla schiena, (non una cosa alla sephiroth, nè alla sai di naruto, una via di mezzo tra le due) dal manico nero, e un altra piantata in terra davanti a se, in modo che si veda che ha la lama nera, e ovviamente un fodero vuoto alla cintola. 7) Un...diciamo paladino, classico esempio di paladino, capelli biondi, occhi azzurri, sguardo calmo e rasserenante, con un martello poggiato sulla spalla, e un mantello bianco con rifiniture dorate, sul davanti deve avere una scritta che dica: "In Haec Fido" Deve essere dotato di un'armatura per spalle spessa, immagine riferimento: http://www.worldofwarcraft.com/info/underdev/1p9/images/general/ss6.jpg ovviamente senza i due pugnali o simili, è solo per l'idea si spessore, apparte le spalle per il resto deve essere vestito con un'armatura più sottile e leggera, ma sempre bianca con rifiniture dorate. 8) l'ultimo disegno deve raffigurare una sorta di carrarmato fluttuante, immagine riferimento: http://www.wizards.com/global/images/starwars_article_sw20040115tank_pic2_en.jpg solo che deve essere lievemente più grande, e avere le armi da fuoco sulle due punte e non in alto, inoltre dovrebbe essere tendenzialmente spaventoso e aggressivo, quindi con colori cupi come il rosso e il nero. Note: Quando non specificato, tutte le figure a cui si disegna un volto hanno i capelli neri e gli occhi scuri. Quando non specificato ogni armatura è di colore scuro e nero, con rifiniture di un colore verdastro scuro. quando non specificato, ognuno ha sul davanti una scritta, che recita: "Sic Semper Gloriae" scritto però sulla spalla come tatuaggio se nel caso della figura 3. Se ci sono altre domande, chiedete pure e cerherò di essere esaustivo... per il perchè sono tante...è da tanto che scrivo il racconto ed oramai ho le idee chiare sui disegni...se qualcuno ha voglia e soprattutto tempo, tanto io non vado da nessuna parte
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Lezioni di scrittura
se 80 è lo scoglio... io sono alla 89... hummm qui qualcosa non mi torna. comunque, qualcuno sa come possa rendere una storia senza apparente filo conduttore con un filo conduttore? Perchè la storia che sto scrivendo è vista da due punti di vista diversi, ma nonostante ciò le manca comunque il filo conduttore, l'obiettivo, se vogliamo dirla tutta, perchè la ricerca di un obiettivo da raggiungere si trova nelle prime ottanta pagine, e volevo fare nelle successive l'obiettivo da trovare (già fatto), e in un punto di vista, mettere la ricerca, nell'altro, mettere la fuga dell'obiettivo stesso. (so che sembra complicato o forse sono io che non mi spiego bene)
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Terenestia, la caduta.
Questa storia mi è nata così, da un momento di ispirazione o follia, a seconda dei casi o da come la si voglia interpretare. Commentate pure. Spero vi piaccia. "Si dice che un tempo una città sorgesse là dove ora ha sede l'impero dei Demoni. Le guglie delle cattedrali erano fatte di un marmo così bianco che si poteva venire irradiati dal riflesso del sole da centinaia di kilometri di distanza. Le strade erano ampie e spaziose, di acciotolato bianco e grigio. Pregiati marmi erano usati per fare le case, la felicità sprizzava dai pori di ogni bambino. La città era governata da un Re, da un gran consiglio, e dal popolo unito. Il popolo sceglieva il re, che sceglieva a sua volta il gran consiglio, che avrebbe poi convocato di nuovo il popolo per cambiare il re. Un equilibrio stabile. la magia fioriva nella maggior parte dei quartieri, lunghe striscie di mana apparivano dal nulla, prima come esili sbuffi di fumo, poi come trasparenti liquidi azzurrini. I cittadini lasciavano scorrere libere le forze arcane regolatrici della terra. Poi, vollero imbrigliarle" Giorno Uno di Esperimentatio. Che gran scoperta! Il mana si lascia facilmente piegare in varie direzioni dal semplice uso delle mani! Possiamo usarlo per energizzare oggetti, e sembra che abbia una predilezione per il vetro, e per gli organismi viventi. Unico problema riscontrato: Continua a muoversi verso l'altro, per quanto si provi a bloccarlo sul posto, insiste nel suo disperdersi, mentre il mana imbottigliato perde vigore e forza dopo poco. Dobbiamo fare qualcosa! Giorno cinque di Esperimentatio: Abbiamo sprecato quattro giorni a cercare contenitori più adatti. il Mana schifa il metallo, ed odia veementemente la pietra. Uniche note positive: Predilige il legno, e le cavie da laboratorio tenute sopra ai sifoni di mana si sentono più energizzate, più sane. Forse troveremo nuove cure alle malattie! Proseguiamo con fiducia. Giorno tredici di Esperimentatio: Ce l'abbiamo fatta! Il contenitore perfetto è stato trovato! ed è di natura organica, come presupponevano. Abbiamo iniziato un ampio raccoglimento di energie magiche, vogliamo sperimentare sui corpi morti, forse potremo riportare in vita i grandi re del passato! Giorno diciassette di Esperimentatio: Stando al vecchio calendario, questo giorno è sinonimo di sventura. Per quanto io non creda a simili fandonie, oggi nessun collaboratore si è presentato. Ho deciso di lasciar perdere, le cavie resteranno sopra ai sifoni per oggi. Nulla di nuovo da segnalare. I contenitori organici crescono bene. Forse troppo rapidamente. Giorno diciotto di Esperimentatio: Il gran consiglio ha deciso la rimozione del progetto e la liberazione delle cavie. Sciocchi! Non si possono rimettere in libertà mostri del genere! Capaci di creare il fuoco da ogni dove, con le orecchie a punta e orribilmente deformati! Questa è una pazzia! Ho chiesto ai miei collaboratori di ritardare il loro arrivo e quello della guardia Reale. Io provvedderò a salvare quanti più campioni possibili. Non possiamo perdere quest'occasione unica! Giorno venticinque di Esperimentatio Illegalis Il laboratorio sotto casa è venuto su bene. Per fortuna tre colonne di mana sgorgano di loro dal suolo sottostante. Sono alacri fili di fumo, ma pur sempre di mana. Le cavie prelevate dal laboratorio erano i tre esemplari più anziani. I contenitori invece stanno bene e giocano tra di loro. L'ho detto che crescono troppo in fretta? Uno ieri mi ha chiesto"Chi sono io?" Ho provveduto a sopprimerlo, ma ora gli altri mi guardano in modo strano! Giorno Trentacinque di Esperimentatio Illegalis: Le tre cavie anziane hanno mutato ulteriormente. La prima cavia era una femmina, e i suoi organi riproduttivi sono diventati spropositati. C'è qualcosa che non quadra anche negli altri due esemplari, i due maschi Alfa e Beta. Sembrano più aggressivi del solito, eppure sono fermi in criogenizzazione sopra ai sifoni, non dovrebbero. hanno però un ghigno che non mi piace. e stanno crescendo zanne e scaglie sulla pelle. Giorno quarantanove di E.I. Un altro contenitore mi ha chiesto "Cos'è successo?" L'ho soppresso di nuovo. Questa volta però ho sentito uno stridere di zanne provenire dalle cavie di laboratorio. Strano, eppure non mi sembrano cambiate, oltre ad avere un insolita massa muscolare. La femmina ha un volto strano, arcigno. Strani glifi le stanno apparendo sulla fronte. ha due zanne più piccole rispetto a quelle dei due maschi. Ma sembra tranquilla. Il suo stomaco si è stranamente ingrossato. Di nuovo. Strano. intanto i contenitori sono diventati diciassette. Io pensavo fossero tredici. Mi sarò sbagliato. Alcuni contenitori intanto sono cresciuti ancora. Ognuno però in modo diverso. alcuni sono diventati bluastri, altri hanno cambiato forma e altezza, che strano. Giorno cinquantatre di E.I Sono sceso giù in cantina quest'oggi e orrore! La femmina e il maschio Alfa erano scomparsi assieme a dieci contenitori! Mi restano solo il maschio Beta e aspetta, quindici contenitori? Qualcosa non quadra...Delle volte durante la notte sento dei rumori strani che sembrano provenire da sottoterra, ma quando scendo i rumori cessano... Fine note. L'ultima nota è sporca di terra. Relazione sulla sicurezza di Terenestia scritte da Sir Gregoriam De Luis: N1: Abbiamo ricevuto notizie di strane creature che vagano di notte per la strada, come al solito saranno le ombre e la stanchezza che giocano i soliti tiri. Un gruppo di guardie è venuto a mancare nel distretto borghese. Vicino alla casa del Lord Alchimista. Mi chiedo se c'entri qualcosa questo con la sua sparizione. Abbiamo perquisito la casa, ma abbiamo solo trovato un passaggio segreto che conduceva dalla libreria ad una cantina. Ma non vi era nulla di strano, e anzi, il pavimento sembrava rifatto. N2: Per tutti i santi dei benevoli! Abbiamo perso altre due squadre. Abbiamo proposto al re l'evacuazione della città, ma si è rifiutato. Non vuole sentirne parlare "A terenestia sono nato e qua intendo morire" é stato eletto da poco dal popolo, ed ovviamente non vuole essere deposto subito. maledetti ruffiani del gran consiglio, lo tengono in loro potere. Abbiamo quadriplicato il numero minimo di personale da mandare in pattuglia. Speriamo che basti. Qualsiasi banda armata che stia facendo questo verrà catturata. E giustiziata. N3: Possano gli dei infernali colpire malvagiamente! Siamo a corto di personale. e intanto ci giungono notizie di allarmanti sparizioni in città. Intanto qualcuno afferma di aver visto anche alla luce del sole delle strane creature con "buffi pennacchi" in testa e "strane code". Deve essere il caldo della calura estiva a giocare brutti scherzi. Non è possibile. Ho guardato fuori dalla finestra, e posso giurare di aver visto un occhio blu e uno verde fosforescenti guardarmi da dietro dei cespugli di bacche. N4: La città sembra diventata una città fantasma. Ora il gran consiglio ed il re hanno paura. L'evacuazione è stata ordinata, ed intendo unirmi al gruppo di testa per lasciare la città. Mi rifiuto di sentir parlare di coraggio. Non intendo tornare. Non intendo tornare. Non intendo tornare. Credo inoltre di essere diventato pazzo, durante la notte sento degli strani rumori provenire dal soffitto... Fine relazioni. L'ultima relazione è macchiata di sangue. Testimonianza superstite Ci stavamo dirigendo verso i cancelli quando sentimmo degli ululati. Le strisce di mana che fuoriuscivano dalla strada divennero nere, ampie e acri colonne di fumo che ci accecarono. Un attimo dopo mi sentii sballottato da una parte, mentre il cavallo che tenevo per le briglie si accasciava al suolo. Non capii cos'era successo. Ma fu solo lo scudo del cavallo che mi protesse dalla caduta della carovana alla mia sinistra. Fu quello a salvarmi. Solo quello. Svenni per il fumo e rinvenni solo ore più tardi. Tirai fuori il coltello da macellaio, regalo di mio padre, e mi aprii un varco tra la stoffa finchè non riebbi aria. Ma non era fresca, sapeva di zolfo. Davanti a me il cancello verso l'uscita di Terenestia, dietro di me, una città in fiamme, distrutta, in cui orrribili creature deformi si muovevano a destra e a sinistra. Una di loro mi vide, aveva un occhio blu e uno verde fosforescente, e lo giuro sugli dei benevoli e malevoli tutti riuniti assieme. Mi salutò con la manò artigliata orribilmente deformata, poi scoppiò in una fragorosa risata e più veloce di un fulmine, entrò in una casa dalla quale provenivano delle urla. Corsi verso il cancello, verso la libertà, la salvezza. Corsi e se sono qui ancora oggi, davanti a voi a narrare ciò, è perchè non mi voltai mai indietro. ma lo ridico adesso come lo dissi allora. Fuori dalla finestra c'è un demone con un occhio blu e uno verde fosforescente che mi sta guardando. e mi saluta con un ghigno ogni volta che lo indico. so che vuole che torni a Terenestia, ma non lo farò. Mai.
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La lama nera
Questo è un racconto che sto facendo quando "mi viene l'ispirazione", il che vuol dire che da un capitolo all'altro possono passare ore, oppure secoli (<.<). Al momento consta di Tre Capitoli, che vado a mostrarvi: Capitolo 1: "Colui che impugna" il fuoco crepitava nel camino, mentre fuori dalla finestra del castello riuscivo a scorgere gli alberi piegare le loro chiome al vento. Al crepitio della legna che si spaccava, si aggiungeva il triste ululato del vento. Un suono giunse alle mie orecchie: un tintinnio di campanella. Fu un attimo, e poi pensai che fosse illusione, dovuta alla stanchezza. Mi ritirai sotto alle coperte del mio letto a baldacchino, e tirai le tende, per fermare gli spifferi. Chiusi gli occhi, concentrandomi sul crepitare del camino, e sul suono del vento. Sentii ancora tintinnare, questa volta più forte, più vicino: di scatto mi levai e aprii la tenda alla mia sinistra. Non c'era niente nella mia stanza, se non i quadri dei miei antenati che mi fissavano solerti. Non c'era niente. La porta era chiusa, con il pesante catenaccio al suo posto. la finestra aperta, e le tende che svolazzavano verso l'esterno. Un illusione. Sospirai e richiusi la tenda. Tornai sotto le coperte, ma non ripresi sonno subito. Guardai le tende del mio letto, che riflettevano le lunghe ombre della stanza: l'ombra della sedia, l'ombra del tavolo, l'ombra dell'attaccapanni, l'ombra del... C'era un ombra di troppo! Aprii di scatto la tenda, giusto per vedere che la quarta ombra, era quella dell'attizzatoio, che mi ero dimenticato di rimettere a posto. Sospirai di nuovo, non c'era nulla che non andasse quella sera. Richiusi la tenda, colto da un freddo spiffero. Questa volta feci cadere la testa sul cuscino, e sospirai un'ultima volta: non c'era niente che non andava. Ripetendo ciò richiusi gli occhi. Questa volta, il suono della campanella era forte e vicinissimo, era nella mia stanza! Aprii di scatto gli occhi, il respiro mi si bloccò in gola, saltai fuori dal letto facendo svolazzare le tende urlando "Chi va là con la sua dannata campana!? Chi va là!?". Nessuno rispose al mio urlo. La mia camera era lontana da quella della servitù. Non c'era nessuno, non vidi nessuno. La porta era sempre chiusa con il suo catenaccio, il fuoco crepitava sempre, la finestra era sempre aperta. Le tende...erano squarciate. Sgranai gli occhi, e controllai, si erano squarciate! Non era lavoro umano quello, sembrava che fossero state squarciate da lunghi artigli, e potevo distintamente vedere una sagoma che si andava a distendere sotto alle mie coperte. La vedevo. Era chiaramente lì. Una sinistra gobba mi aspettava in agguato, ma non avrei fatto il suo gioco, no. Presi l'attizzatoio dal camino, sempre tenendo d'occhio la collinetta tra le coperte. Maledetta bestia, ne avrei avuto ragione, maledetto demonio, avrei avuto le sue corna! Mi avvicinai di nuovo al letto, e sollevando l'attizzatoio, scostai le tende, lentamente, senza fare rumore, poi lo feci calare bruscamente. Sentii il grido soffocato della bestia, ma non mi fermai. Continuando ad urlare la colpii, più e più volte, continuai incessantemente, non mi fermai fin quando non vidi le lenzuola macchiarsi di rosso purpureo. Fu allora che fattomi coraggio sollevai le coperte e le scostai. Enorme fu il mio orrore: davanti a me giaceva morta Catherine. "Catherine, per...chè?" dissi a me stesso, mentre lasciavo la presa sull'attizzatoio, e le afferravo la testa, i biondi capelli raccolti, ora erano un indistinto grumo rosso e viola di sangue e cervella. Piansi ed urlai così forte, che la servitù accorse, pur sorda al mio primo grido, non risposi. Colti dalla paura, sfondarono la porta entrando, e mi trovarono mentre reggevo il corpo senza vita di mia sorella, piangente. Mi tolsero Catherine dalle mani, mentre io ancora piangevo, e mi fecero sedere sulla sedia, "mio signore, calmatevi, vi prego" non volevo sentire nessuno, nessuno! Sentii allora il suono della campanella, più forte di prima, e finalmente ne vidi la fonte: lo stesso regalo che avevo fatto a mia sorella per il suo compleanno, era stato l'artefice di questa sventura! Un fiocco per capelli, con una piccola campanellina d'argento, cadde per terra emettendo l'odioso suono. "Il fiocco" mormorai, il servo vicino a me capii, e me lo portò. Lo presi, e ancora sconvolto mi sollevai e mi slanciai verso la finestra, dopodichè lo scagliai lontano urlando "SPARISCI DALLA MIA VISTA; MALEDETTE SIANO LE CAMPANE E I FIOCCHI!" poi non ricordo più niente. Più tardi quando rinvenni, ero in un altra stanza, quella di solito riservata agli ospiti di alto rango, avevo una spada tra le mani, ancora nel suo fodero. "Non ti sembra strano?" fece una voce, nell'angolo buio della stanza. "Chi siete voi? Cosa ci faccio qui? Catherine, dov'è mia sorella Catherine?!" chiesi spaventato, "Smettila di frignare e ascoltami idiota, non hai molto tempo." "Idiota a me?! io sono il figlio di un principe elettore! Come osate voi..:" "non più." "come?" "non più, siete stato diseredato" "come è possibile...no, parlerò a mio padre, lui sicuramente capirà che è stato il demonio a..." "Anche vostro padre ha ipotizzato il demonio, ma è stato smentito. Vostra sorella è entrata in camera vostra passando dal passaggio segreto, voi l'avete colpita squarciando le tende con l'attizzatoio, sapendo che era lei. Non potevate forse tollerarne lo sguardo?" "no! è tutto sbagliato, io non...le tende erano già squarciate! e poi quel suono di campana! Non c'è nessun passaggio segreto in camera mia! L'avrei di sicuro trovato!" "stammi bene a sentire" disse la voce, avvicinandosi a me, ora lo potevo vedere, il suo volto era magro, scarno, quasi cadaverico, i suoi occhi risplendevano nel buio come torce, "Non è stata opera demoniaca, è stata opera vostra, non è stata opera demoniaca, è stata opera vostra, mi avete capito bene?" "NO! Non è stata opera mia!" risposi piangendo e prendendomi la testa tra le mani, "NO! NO! è una menzogna!" "è stata opera vostra, è stata opera vostra, ora ricordate?" disse il volto, e mi ritornò alla mente, un ricordo, strano, nebuloso, in cui vedevo mia sorella entrare in camera mia, passando dal passaggio segreto, dietro al dipinto del mio antenato, entrare sorridente nel mio letto perchè aveva paura di dormire da sola di notte, chiudere le tende aspettandomi. Mi vidi prendere l'attizzatoio, mi vidi alzarlo attraverso le tende integre, vidi..."NOOOOOOOOOO" "Si. è stata tutta opera tua. Io non c'entro nulla ragazzo" disse il volto, perchè solo allora mi accorsi, che c'era solo un volto umano davanti a me, senza corpo alcuno. "AHHHHHHHHHHH" urlai, ritirandomi il più possibile sul capezzale del letto. "Finiscila idiota, non hai tempo" "Sei stato tu, sei stato tu a..." "NO, ma se insisti a non darmi ragione, ti ritroverai morto molto prima" "cosa...vuoi dire? del demonio non c'è da fidarsi!" "infatti. Del demonio no, di me sì" "Tu...non sei il demonio?" "Si, cioè no, cioè IO sono UN demonio, non quello che ti ha ingannato ad uccidere tua sorella, ma pur sempre un demonio" "Come ingannato, mi avete mostrato..." "Si, ti ho mostrato cosa è realmente successo. Sei stato convinto con le arti ingannatrici a sognare ad occhi aperti, e ti è stata cancellata una parte di memoria, per poter passare come posseduto, e così ucciderti. Ora, per l'amor di Lucifero, ti degni di darti una mossa? Esci di qua, in fretta, e raggiungi la città di Thyorm" "Cosa? no, devo parlare a mio..." "NO. LUI è quello che ha pagato per farti ciò!" "Come? perchè?" "mai chiesto chi fosse la donna che da un po' di tempo vagava per le stanze del castello? Quella coi capelli rossi? BENE! Ora hai una risposta: la futura sposa di tuo padre!" "Non ti credo! mio padre è fedele alla memoria di mia madre!" gli dissi urlando, e serrando d'istinto il fodero della spada. Il fodero bruciò e urlando lo lasciai andare. "Un oggetto maledetto!?" "NO. una lama nera non può che risiedere dentro ad una fodera bianca" scattò il volto, la sua espressione sembrava stanca. Quasi sfinita. "Non ho più tempo, quindi ascolta, e po fa quello che ti pare. Quella lama fenderà qualsiasi cosa durante la notte, e bloccherà qualsiasi cosa durante il giorno. La fodera rivelerà qualsiasi menzogna col fuoco di notte, e svelerà qualsiasi verità con l'acqua di giorno. Qualsiasi cosa accada, non separartene. Sono il mio unico mezzo di comunicazione con te. Fuggi da questo castello..." oramai del volto del demone non restava altro che la bocca. "e domani notte, se sarai ancora vivo e in possesso della spada, ti spiegherò altro" poi anche la bocca scomparve, mentre il primo debole raggio di sole faceva il suo teatrale ingresso attraverso le vetrate colorate. Rivelando un disegno elaborato sul fodero, di un angelo armato di una spada nera, che combatteva ferocemente contro un diavolo, armato di una spada bianca. Sullo sfondo, un volto metà nero e metà bianco osservava la scena, con un lieve sorriso. Sfoderai la spada, era leggera, a dispetto delle apparenze, fu solo per un attimo, ma vidi chiaramente, che la lama era nera, e che non rifletteva assolutamente la luce, ma sembrava assorbirla. Quando bussarono alla porta, rimisi in fretta la spada nel suo fodero, e scesi dal letto, per scoprire di avere ambo i piedi incantenati. Così rimasi, in attesa del mio fato... Capitolo 2: "Il libraio" "The Moving Finger writes; and, having writ, Moves on: nor all your Piety nor Wit Shall lure it back to cancel half a Line, Nor all your Tears wash out a Word of it" Venni interrotto dalla mia lettura del Liber Divinus da un colpo di tosse. Mi voltai, giusto in tempo per vedere un angelo alla porta. Ora, so che può sembrare folle dire di vedere un angelo, o una creatura soprannaturale, ma garantisco sulla tomba di mio nonno che quello era un angelo. Ci misi un po' a riprendermi dallo stupore, ed in effetti, a momenti caddi dallo sgabello sul quale ero seduto, che si trovava dietro al bancone, per inciso. "é lei la persona conosciuta come il Libraio?" fece, timidamente e con una voce che non ci si sarebbe aspettati da siffatta corporatura robusta. Per un attimo fui tentato di dire di no, anche perchè immischiarsi di cose estranee al regno mortale non è mai piacevole, soprattutto per gli umani in generale. Non risposi però, ero come imbambolato, se si poteva dire il termine. Meccanicamente, risposi: "Si, sono io, desidera?". Ciò mi condannò a percorrere strade desolate e cammini tortuosi. Se ora mi pento di tale scelta? Per niente. Se allora me ne pentii? Certo che sì! L'angelo entrò infine nella biblioteca, piegando le sue ali, erano quattro, potrei giurarlo, e quindi ciò lo doveva classificare come un Arcangelo. La sua voce melodiosa mi colpì di nuovo, sembrava stesse parlando nemmeno a me, ma alla mia anima direttamente, tanto era soave e dolce! Fu così che sentii per la prima volta pronunciare il suo nome: "Friederick de Sonne, vorrei che mi diceste tutto quello che sapete su di lui". Rimasi lievemente sconcertato, quello era un nome che non conoscevo. Timidamente, intimorito dal poter offendere tale cliente, dissi:"Mi spiace, oh sublime angelo! Ma non lo conosco bene, ma forse l'indice dei libri, potrà darci la soluzione!" Poi mi mossi agile come mai avevo fatto prima, eppure delle volte venivano fior di signori e di nobili, coi loro paggetti, ad arricciare il naso, ma sentivo che questo cliente era meglio non deluderlo. Raggiunsi infine l'indice e lo aprii, eccolo, c'era un libro solo che conteneva tale nome, "Sonetti in versi" autore: Friederick de Sonne. "Mio signore, l'ho trovato!" esclamai gioioso, ero stato bravo, ma non avevo ancora finito. Senza aspettare risposta andai a prendere tale libro, immediatamente, e lo portai con somma gioia al mio signore e padrone. "Eccoglielo! L'ho trovato!" L'arcangelo lo aprì, e lesse ad alta voce: "Non dovrem combattere il male, chiamandoci buoni, ma contro gli assoluti del volgo ferale, dovremmo levar la spada, che bruciano giusti per la contrada, spacciandoli per streghe e diavoli. Il male riposa, il bene svanisce, rimane una nera rosa, che via via, appasisce" Quando finì io ero in lacrime. Lui, svanito. Appena svanì la libreria divenne brutta, umida, tersa, odiosa, insopportabile alla vista, e all'olfatto, un puzzo tremendo aleggiava nell'aria, ed io iniziai a mordermi le mani. Non potevo lasciar perdere. Dovevo ritrovarlo. Non potevo più restare in quell'odioso luogo, a fare quell'odioso lavoro. Varcai la soglia del mio negozio senza pensarci due volte. Saltai giù nel rigagnolo delle acque di scolo, che scorreva proprio sotto al gradino del mio negozio. Non ci feci nemmeno caso, e corsi via, lasciando il negozio in balia di chi lo volesse. Non ragionavo nemmeno più. Semplicemente mi mossi, e senza nemmeno sapere cosa fare o dove andare, lasciai la città. Morii tre giorni dopo, di fame e di stenti, e mi ritrovai davanti di nuovo l'arcangelo. Nella radura in cui ero morto, da spirito, guardai il mio corpo che lentamente si decomponeva, mentre egli mi veniva vicino. "Ti va di venire con me?" chiese lui, la sua voce non mi sembrava più così tanto melodiosa, e il suo viso...anche la sua corporatura era diventata più minuta, ma io comunque annuì. Lo seguii, per molti anni, decadi e secoli. Lo seguii fin quando guardandomi in uno specchio di acqua gelida mi accorsi di una cosa...lui non ne veniva riflesso. Io si. Eppure ero morto. Avevo visto il mio corpo decomporsi. Forse che gli angeli godono di tale privilegio che gli spiriti dei defunti non hanno? Ma era un privilegio, o solo una cosa strana? Rimasi pensieroso, ma più passava il tempo, più la figura davanti a me diventava sempre più brutta ai miei occhi. Sicchè una sera, calato il sole, decisi di confrontarlo: "Voi non assomigliate più all'angelo che eravate quando giungeste alla mia porta! Ed io sono certo di non ingannarmi quando ritengo che voi non siate un angelo affatto!" lui si voltò, il suo volto era ora ricoperto di pustole, occhi rossi dardeggiavano in cavità vuote, i capelli gli caddero d'un colpo, e lunghi denti da fiera gli crebbero. Artigli invece che unghie, ali scheletriche, invece che piume bianche, non più magro, ma marcescente! Rise, di gusto rise. Poi mi si avventò contro. E allora venni salvato. Egli era un ragazzo, avrà avuto forse una dozzina e mezza d'anni, mi guardò e poi rivolgendosi al mio assalitore disse: "Cosa vedo mai...un angelo con le pulci. Sei proprio messo male eh, Bezoar?" "TU!" urlò il...demonio? Si! ormai un demonio era ai miei occhi, orribile visione che giammai dalla mia mente si potrà levare. "Si Bezoar, son io. é stato un piacere rivederti" poi senza che nemmeno il demonio potesse muovere un muscolo, fu come se la terra si aprisse, ed egli venisse risucchiato negli inferi. "Chi siete voi?" chiesi al mio salvatore, "Che domande fai! Sono il diavolo Belzebù! Sono Lucifero. Sono quello con le corna, zoccoli di morte, una lunga coda rossa e un tridente in mano" ribattè lui, alzando una mano a simbolo della sua potenza. "Non vogliate prendervi gioco di me, sono solo..." e rimasi a meditare su chi o cosa io potessi ora essere...non me ne accorsi, ma lui mi si avvicinò con una fodera di spada in mano, "Ehi, Libraio, ti interessa una seconda possibilità?" Fu allora che senza riflettere, risposi come sempre rispondevo a tale domanda, "Si" dissi, ma non feci in tempo a dire :"...sono io" che mi ritrovai nel fodero, intrappolato, a vedere il mondo dal di dentro. "bene" lo sentii dire, "ora mi manca solo una spada" poi se ne andò fischiettando, portandomi appresso, ma per quanto mi sforzassi, non mi riuscì di proferir parola, o urlo. Capitolo 3: "Il drago" Leggende narrano che in tutto il mondo solo tre draghi abbiano mai fatto la loro comparsa. Essi erano enormi, alti come montagne, e con teste munite di lunghe corna appuntite, le loro code sferzavano il terreno con forza quando erano agitate, provocando terremoti. Ognuno aveva un colore diverso: il drago rosso portò la devastazione, il drago blu portò il terrore e il drago d'oro portò la rabbia. Queste tuttavia sono solo leggende. Del paesaggio moderno non rimase nulla a testimoniare ciò, non si è nemmeno sicuri infatti che il deserto delle Grandi Ossa sia la loro tomba. Li tuttavia durante la notte si suole dire che feroci grida mostruose echeggiano tra le ossa, riverberando come se provenissero da molto lontano. Tra i molti gruppi di speleologi inviati, alcuni tendevano a non tornare al campo la notte, vuoi per improvvise tempeste di sabbia, vuoi per gli animali velenosi e in larga parte mortali, vuoi anche perchè l'avorio di quelle ossa valeva come il diamante nei mercati del Sud. Il campo degli speleologi, ma forse è più opportuno chiamarlo "fortezza" si trovava precisamente al centro del deserto delle Grandi Ossa, e vantava un sistema di specchi ustori veramente eccellente. Cosa ci fosse da bruciare nel deserto? Beh, i Vermi. I Vermi, essere per l'appunto vermiformi, lunghi dal mezzo kilometro al kilometro pieno, avevano una vera predilezione per il...metallo. Si ipotizza che nelle profondità del deserto vi siano ampi giacimenti di ferro e metalli vari, dai più preziosi ai meno, sta di fatto che fin da quando si posa piede nel deserto, la terra inizia a tremare. I carri che viaggiano attraverso il deserto sono fatti di ossa d'animali, e gli animali stessi non hanno i ferri quando viaggiano per esso. Le armi e le armature vengono spruzzate di ampie quantità di peperoncino, olio e aglio, e chiuse in pesanti sacchi di cuoio, anch'essi spruzzati dello stesso miscuglio. Delle volte però, ciò non basta affatto. Il deserto delle Grandi Ossa sarebbe stato da lungo tempo abbandonato, come tragitto di scambio, non fosse altro che le due regioni di Yohalla e di Javuk sono in guerra da tempi immemori, e l'unico tratto di strada che conduce a quei due stati montani è per l'appunto il deserto delle Grandi Ossa. "Passami il piccone nuovo acquisto!" il capo spedizione adorava urlare nelle orecchie di persone a lui vicinissime, così come adorava molto chiamare tutti i nuovi arrivati con il nomignolo di "nuovo acquisto". Per quanto usare il suo nome sarebbe stato più rapido e facile, non ci teneva molto a contrariare il suo datore di lavoro. Anche perchè nel deserto, si obbedisce o si muore. Rairen, era il suo nome, Rairen della città della Luce, se si voleva usare l'appellativo consono a quelli della sua razza, la razza dei draghi. Certo, estinti a tutti, considerati mere leggende, ma perfettamente integrati nella società a tal punto da avere proprie città e un proprio governo, senza che nessuno di quelli stolti umani si potesse accorgere di nulla. Idioti fino in fondo, tanto da non capire che i Draghi in realtà erano abilissimi nell'uso della magia, talmente abili infatti da poter mutare aspetto, forma, colore, dimensione, assumere un aspetto umanoide e infine umano era stato facile, assimilare i loro modi di fare e di agire? ancora di più, bastava ragionare da poppante draconico. Così poco alla volta, si erano infiltrati, avevano assunto il controllo, ed infine erano diventati una parte della popolazione. Per evitare di essere scoperti però era stato imposto un veto assoluto: mai procreare con un non-drago. I mezzidraghi di solito erano incontrollabili, dicevano gli anziani, e come tali potevano facilmente far rivelare il resto della popolazione draconica. Così fu, e per secoli i draghi vissero all'ombra, Finchè tre maledetti idioti non decisero di conquistare il "mondo". Furono uccisi nei modi peggiori, da quelli stessi umani che erano stati ritenuti di mentalità infantile. Fu uno spettacolo interessantissimo vedere come crollarono, i famigerati draghi enormi, conquistatori del mondo, uno dopo l'altro, a seguito di pesanti balestrate, o di cannonate, o di nugoli di frecce. I loro corpi furono poi trascinati senza vita nel Deserto, e lasciati a marcire, alla mercè di corvi e animali vari. Il sangue draconico aleggiava ancora nell'aria del deserto, e probabilmente a causa delle sue alte concentrazioni di ferro, aveva dato origine alla sviscerata fame di metalli dei vermi, secoli dopo. Rairen tuttavia era un drago giovane, di appena 500 anni. Ai 450 anni un drago doveva abbandonare la città e perfettamente integrarsi nella società umana, li, doveva imparare a mutare aspetto, nome, razza se necessario, e adattarsi alla situazione, a creare documenti falsi e ad esibirli con noncuranza anche davanti ad un mago anziano umano. A perfezionare fino all'inverosimile le proprie tecniche di ipnosi e mimetismo, infine, a diventare una persona di spicco nella società, per poi riuscire a fingere la propria morte in modo plateale, e possibilmente, con coinvolgimento di molte altre persone. Fu così che Rairen venticinque anni prima venne eletto Re di Ghijul, nelle lontane terre nordiche, a seguito del rito di incoronazione del nuovo re mediante il sangue. Per morire, vent'anni dopo, fermando con le mani una nave da battaglia dell'Impero Astrale. Fu una bella morte, all'ultimo secondo urlò una frase plateale, divenuta poi addirittura il grido di battaglia del suo clan, "IO NON MI FERMERò MAIIIIIIII". Rairen ovviamente non rimase a vedere lo spettacolo degli anni successivi. La sua prossima meta era ora passare i successivi cinquecento anni che lo separavano dall'età adulta e quindi dal ritorno in città in modo tale da non poter mai essere riconosciuto da un'altra persona come un arzillo vecchietto di cinquant'anni. Per la prossima decade sarebbe stato uno speleologo del Deserto delle Grandi Ossa. Così avrebbe unito l'utile al dilettevole, e avrebbe cercato di ritrovare quel buono a nulla di suo nonno. Suo nonno, Traveron delle Notti Stellate, era stato uno dei draghi anziani più potenti al mondo, ma aveva avuto la malacreanza di morire combattendo contro i tre draghi, di vecchiaia, non in battaglia. Un momento prima stava per sferrare un attacco letale (travestito da donna dai capelli rosso fuoco di vent'anni e arcimaga dei maghi Stellati) e l'attimo dopo era riverso al suolo morto. Fortunatamente, un compagno drago fu abbastanza lesto da mimetizzare nella sabbia il cadavere draconico di suo nonno. Purtroppo però il deserto nascose quel corpo così bene che fu impossibile ritrovarlo a battaglia finita. Quel secolo però prometteva bene, erano state ritrovata delle ossa codali che non appartenevano a nessuno degli scheletri ritrovati fin'ora, che ammontavano appunto a tre. Pertanto, aveva fatto scalpore il ritrovamento di un quarto scheletro draconico. Suo nonno, o per lo meno il suo scheletro, si era divertito molto a spostarsi nei secoli. Un pezzo di qua, un pezzo di là. Al momento, a suo nonno mancava ancora la parte superiore del tronco, e una delle due ali, nonchè la zampa destra anteriore e gli artigli del piede sinistro. I pezzi erano stati via via rubati e sostituiti con altrettanti pezzi contraffatti: un drago anziano non sarà mai esposto in un museo per gli stolti umani da vedere. Il piccone d'osso non si trovava. Ovviamente il capo spedizione inviò Rairen a cercarlo, ed ovviamente Rairen decise di lasciar perdere quel gruppo e fingere di essere morto per il morso di un animale pericoloso. Incamminandosi lungo il deserto, ad un certo punto notò una rovina, il vento doveva averla fatta riapparire, ma magari sarebbe scomparsa dopo un quarto d'ora. Incuriosito Rairen entrò, e, scesa la scala di pietra antica, si ritrovò a vagare per cunicoli, alcuni riempiti di sabbia, di cui si liberò trasformandola prima in vetro e poi rompendola, altre volte invece i cunicoli erano proprio stati distrutti, ed allora dovette passare un po' di tempo a ripararli con la magia. Arrivò in fondo al complesso dopo quella che giudicò essere la quinta settimana. Quando aveva fame gli bastava evocare con la magia uno o due animali più vicini, ed ingoiarli interi. Il suo intestino di drago poteva tranquillamente digerire Vermi del deserto interi, figuriamoci i serpenti Onnivori o le Locuste Mangiacani. Finalmente trovò la sala maestra. E li ebbe una brutta sorpresa. Ad attenderlo, sonnecchiante, con una mano posata sul mento e le gambe incavallate, stava un umano. Per quanto non ci fossero altre entrate, il fatto che un umano fosse giunto li ben prima di lui lo irritava, "Ehi, si può sapere che ci fai tu qui!?" "Sapessi Rairen della città della luce, sapessi" borbottò lui, ancora sonnolento. "Io mi chiamo Joab, non conosco nessun Rairen di non so quale città" "Suvvia drago finiscila, io non sono un'idiota umano, sono un tuo pari se non superiore, smettila di seccarmi e vattene" Rairen si adirò per essere stato definito inferiore ad un umanoide. Forse non era umano, ma di certo non era un drago, infatti i draghi per riconoscersi tra di loro emanavano una speciale fragranza che solo loro potevano annusare con le loro narici. "Superiore a me?! Chi ti credi di essere eh?!" urlò Rairen, rilasciando la sua coda e usandola per sferzare il ragazzo. La coda fu agguantata, per la punta affilata, con due dita. L'istante dopo il ragazzo iniziò a tirare vicino a sè la coda, e ad inserirla in uno strano fodero. Ci volle poco, un attimo, e Rairen non sentì più la sua coda, fu allora che panicò e si trasformò completamente, artigliando le pareti per evitare di essere trascinato dentro di esso. Fu inutli, le sue urla e le sue grida si riflettavano sulle nude pareti di pietra, e lui stesso non sapeva a chi gridare aiuto. Ed alla fine fu buio. "E anche la lama è fatta, ora manca l'idiota" "Ciao lama" fece una voce, "Chi sei tu!?" "ero un bibliotecario l'ultima volta che ho controllato, poi ho seguito un angelo, infine mi sono ritrovato qui. Tu invece chi sei?" "VOGLIO USCIRE DI QUI ORA!" "urla pure, non ti sentirà nessuno, alla fine, è bello avere qualcuno con cui parlare, sai? Come ti chiami?" Rairen restò sordo a quelle domande, e per lungo tempo, un lunghissimo tempo, non udito, urlò. The end al momento. O finchè ispirazione non mi colga.