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Kursk

Circolo degli Antichi
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Inserzioni blog inviato da Kursk

  1. Kursk
    Strano gruppo questi cinque eroi… andiamo a vedere un po’ come si sono conosciuti. Innanzitutto va detto che tra tutti e cinque si sono conosciti solo di recente; prima… beh prima alcuni di loro si conoscevano già o meglio… sia i due jedi si conoscevano, sia gli altri tre. Cominciamo da questi ultimi…

    Anzi cominciamo da Highbecca: lo wookie. Ha preso parte alla Guerra Galattica anche se in modo molto marginale; lavorando sul suo pianeta natale Kashyyyk, dove si è occupato di questioni meccaniche su una nave da trasporto di merci, medicinali, armi e solo saltuariamente truppe, e dove ha fatto anche il “meccanico a terra” per le poche armi tecnologiche messe in campo dagli wookies; in pratica ha sudato, si è spezzato la schiena e si è sporcato di grasso ed olio sotto i motori facendosi le ossa lontano dalla prima linea, mentre i suoi simili difendevano tenacemente il pianeta dall’oppressione dell’Impero.
    Alla fine delle battaglie sul pianeta si è ritrovato disoccupato: nessuno aveva più bisogno di meccanici e simili… e si è ritrovato pure a fare da “padre adottivo” ad un giovane twi’lek rimasto orfano…questo è l’incontro tra Geego-Gin e Highbecca… il primo perde il padre (che lavorava per i cloni “imperiali” e che è stato da questi assassinato al momento della rivolta contro gli jedi) il secondo si trova solo ed in un certo senso disprezzato dai suoi stessi simili solo perché fa un lavoro di cui nessuno ha bisogno… insomma la reciproca solidarietà mette insieme questo duo… i due hanno cominciato a vivere di espedienti, lavorando saltuariamente come guardie del corpo, senza avere mai la possibilità di raggranellare crediti a sufficienza per lasciare il pianeta Kashyyyk in cerca di fortune e avventura.
    Ben presto il duo diventa un trio, quando i due vanno in soccorso dei sopravvissuti di una nave che precipita sul pianeta. Un gruppo di jawas si imbarca su una “carretta dello spazio” verso Kashyyyk per saccheggiare i campi di battaglia del remoto pianeta in cerca di .. beh di qualsiasi cosa si potesse rivendere… druidi in particolare… ma non solo.
    La nave non ha retto e si è schiantata… un unico sopravvissuto ne è uscito fuori e si è subito affezionato ai due soccorritori.. così grossi e così stranamente assortiti.
    A questo punto sogni e desideri cominciano ad intrecciarsi per i tre… recuperato quanto possibile dalla nave precipitata e messi così insieme pochi crediti riescono dopo un intero anno di fatiche a comprare un biglietto verso Coruscant… la capitale dell’impero… il pianeta delle opportunità…
    Purtroppo, si sa, i viaggi stellari non sono tranquilli: un corvetta imperiale abborda e sequestra la nave dove i tre eroi sono imbarcati, abbandonando poi i passeggeri presso il desolato spazioporto di un lontano pianeta dimenticato da Dio… di nuovo alla ricerca di un trasporto verso zone più civilizzate.

    Facciamo un passo indietro… e vediamo cosa è successo nel frattempo ai due jedi.
    Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana… beh insomma tanto tempo fa ci fu la “guerra dei cloni”… alla quale è seguita una spietata caccia ai jedi da parte dell’impero…
    È durante questo periodo buio che Paul Waterflyer, giovane padawan, segue il suo maestro Haytu’ur in una pericolosa missione: il recupero (o meglio il salvataggio) di un bimbo dotato di straordinari poteri legati alla forza…
    La missione è tardiva e quando arrivano alla casa del bimbo gli imperiali sono già sul luogo. Haytu’ur si impegna in una battaglia contro di loro consentendo all’allora giovane Paul di portare in salvo il piccolo, il bambino che i genitori premurosamente avevano chiamo Hope.

    Paul ed Hope riescono a fuggire… nulla si sa di cosa sia accaduto al grande jedi noto come Haytu’ur ed ai genitori di Hope.
    Paul si incarica di istruire il giovane alle vie delal forza così come avrebbe voluto fare il suo maestro… dopo circa 16 anni l’addestramento continua 8anche se ormai il livello dei due jedi e simile); tuttavia i due sono ancora in fuga dall’impero ed hanno faticato parecchio a far perdere le loro tracce. Rimane un problema… che fare adesso? La sete di vendetta di Hope si è spenta (almeno così pare) grazie agli insegnamenti di Paul Waterflyer; ed in entrambi è cresciuta una coscienza di “dover fare qualcosa contro l’abominio rappresentato dall’impero”.
    Le voci di una ribellione corrono… e presto giungono alle orecchie attente dei due jhedi che cominciano ad interessarsi ed a cercare un modo per “arruolarsi”… o meglio… a cercare un modo per mettere la Forza al servizio dei ribelli.
    Questo li porta, piano piano, fino al desolato spazioporto di un lontano pianeta dimenticato da Dio di cui sopra.

    È qui che i nostri cinque eroi vengono salgono tutti a bordo di una nave da trasporto che li porterà (forse) verso una svolta nelle loro vite.
  2. Kursk
    GIORNO 0 = ANTEFATTO
    Siamo nello spazio… circa otto mesi prima di quanto narrato in “STAR WARS 4 – Una Nuova Speranza”… una nave da trasporto scivola lenta verso Dantooine.
    Si tratta di una nave “ribelle”; una nave che traghetta una cinquantina di volontari intenzionati ad entrare a far parte dell’esercito ribelle in lotta contro il malvagio impero galattico. I nostri cinque eroi fanno parte di questo gruppo di aspiranti ribelli, di disperati o semplicemente di fuggitivi che hanno bisogno di nascondersi dall’impero.

    Ma come è cominciato tutto?
    Vi ricordate il desolato spazioporto su un lontano pianeta (dimenticato da Dio) ai confini della Galassia? Bene è cominciato tutto lì… dove tre amici (o meglio tre colleghi) dopo essersi visti abbandonare da un incrociatore imperiale che ha sequestrato la loro piccola nave hanno dovuto cominciare il lungo viaggio verso…. Hemmm … Semplicemente alla ricerca di una nuova nave per allontanarsi da lì, per cercare fortuna, per raggiungere Coruscant… insomma per rimettersi “in affari” al più presto.
    Quali affari? Presto detto: commerci, in perfetto stile jawas… recupero di rottami di navi e droidi per rivenderli come nuovi o almeno per ricavarne pezzi di ricambio.

    Torniamo al presente.
    La nave “ribelle”, dopo giorni e giorni di viaggio, atterra in uno spazioporto come tanti e solo una quindicina degli originali occupanti vengono trasferiti presso quello che è un vero e proprio centro di addestramento dell’esercito ribelle (gli altri si rassegnano ad una vita di sotterfugi… nascosti sul lontano pianeta Dantooine).

    Qui i cinque, per il loro aspetto sospetto, vengono isolati ed affidati alle cure di un uomo con una vistosa cicatrice sul volto: il Generale Tarth. Costui spiega ai nostri eroi che lui si occupa di operazioni “sotto copertura”… di operazioni segrete… di operazioni magari poco lecite… di operazioni indispensabili ma delle quali l’alleanza non può (o non vuole) rivendicare la paternità apertamente.
    “Voi siete proprio il tipo di persone che servono a me…” è il suo esordio… ed in breve i cinque sono arruolati per una missione di recupero.

    GIORNO 1 = LA PARTENZA
    È così che al mattino seguente, dopo un sonno ristoratore nella base ribelle, i cinque si presentano all’alba all’hangar assegnato e fanno conoscenza col Capitano Geeko: il pilota che dovrà condurli fino al pianeta Ithor per recuperare il relitto (ed il carico) di una nave.

    Il gruppo parte a bordo di un CORELLIAN YT 1300: una veloce e leggera nave da trasporto con un moderato armamento difensivo; la stiva è piuttosto piccola ma è la nave ideale per questo genere di missione( almeno a sentire il Generale ed il Capitano).

    Il viaggio è comodo e gli otto giorni di “hyperdrive” danno modo ai nostri eroi di conoscersi meglio e di scambiare quattro chiacchiere anche col capitano… anche se, in effetti, i due jedi (in incognito) non sono molto “di compagnia” ed anzi tengono ben nascoste le loro vere abilità.
    Paul ed Hope si presentano come combattenti o meglio come esperti di arti marziali… copertura poco convincente che non fa altro che insospettire ancora di più gli altri tre Geego-Gin in testa.

    GIORNO 9 = IL RELITTO
    Dopo quasi 20 ore di ricerche nelle orbite alte del pianeta Ithor, la nave (o meglio ciò che ne resta) è in vista.
    Si trata di una nave da trasporto dalla forma un po’ insolita: una struttura ad anello con una coda alta (che ospita due torrette laser) ed una stiva attaccata alla nave solo tramite morse d’attracco estendibili (come un gigantesco container).
    Un paio di osservazioni dall’esterno… la parte sinistra dello scafo è gravemente danneggiata… ma il resto pare a posto… I comlink gracchiano: “Attracchiamo”…

    A breve le navi sono collegate ed i cinque eroi si calano, non senza un certo malcelato timore, nel relitto (previa assicurazione che ci sia una atmosfera dentro e che sia respirabile).
    Il luogo in cui “entrano” è quasi completamente buio… fiocamente illuminato dalle poche luci (led e piccole spie e poco più) delle strumentazioni di una infermeria…
    Una diffusa ma debole luce azzurrognola rivela due bacta-tank: uno vuoto (ed integro) uno rotto e con poco liquido all’interno e molto liquido sparso sul pavimento.
    A terra un droide medico a pezzi… le sue “celle di memoria” distrutte… il jawas non si lascia sfuggire l’opportunità di un guadagno… un braccio è salvabile e l’istinto del mercante lo obbliga a prenderlo.

    C’è energia… ma è poca… in pratica solo pochi “congegni” sono attivi … e le porte?
    Il wookie prova ad aprirne una... Per fortuna si aprono normalmente…

    Fuori dall’infermeria un corridoio… illuminato da un lampeggiante giallo (ce ne sono tre sulla parete ma solo uno è in funzione)… da una parte la sala macchine… dall’altra la sala comando.
    Il gruppo si divide…

    I due tecnici (Highbecca e Jere Mee Kohlson) scortati dal giovane jedi vanno verso la sala macchine… per vedere in che condizioni siano i motori… per vedere di ridare energia alla nave… e per curiosare un po’ in giro.
    Aperta una porta “airlock” i tre si trovano di fronte un corridoio dove un secondo lampeggiante giallo illumina malamente l’ambiente… un cabina con la porta sfondata… segni di colluttazione e bruciature da “blaster”… le cuccette dell’equipaggio… non c’è nessuno.
    Una serie di BIP arriva da una porta “a vetri”… dietro la porta due ascensori per le torrette ed un pannello… il solito wookie si avvicina e lo studia per un attimo "...le armi sono off-line ed il BIP segnala proprio questo…".
    Un nuovo lavoro per i meccanici…

    La porta della sala macchine finalmente… Highbecca la apre… tutti e tre gli “esploratori” di questa sezione di nave vengono investiti da una ventata calda: radiazioni… in dose leggera… ma lo wookie non resiste e comincia a sentirsi male… la porta viene richiusa ma la sala macchine si rivela un grosso grosso problema.

    Nel frattempo il twi’lek ed il jedi anziano si concentrano sulla sala comandi e sul recupero dei dati del “navcomputer”… anche qui segni di lotta e bruciature da blaster, nonchè chiazze di sangue a terra… nessun cadavere… nessuno in giro… la nave è deserta.
    Geego-Gin comincia subito a scaricare i dati che cercano … ci vorranno ore… e quindi ci si può dedicare anche ad altro, nel frattempo: si comincia a dare un’occhiata alla strumentazione… il pannello delle armi è stato danneggiato di proposito… non sembra irrecuperabile … ma va riparato… il resto? “Treccine di carne” scuote la testa perplesso ci sono diverse riparazioni da fare per rimettere on-line tutti i sistemi… ma tutto sommato sembra una cosa fattibile; l'unico problema potrebbe essere il tempo.

    Poco dopo il gruppo si riunisce per una prima analisi delle loro osservazioni… in particolare i “meccanici” spiegano l’accaduto agli altri … i nostri eroi cominciano a pensare al da farsi…

    Prima cosa: controllare il carico… se ne occupa la strana coppia: il jawas e lo wookie… la porta della stiva si apre … non c’è gravità qui dentro… non c’è luce…

    Il jawas nota, grazie alla sua capacità di vedere anche al buio, qualcosa che galleggia in mezzo alla stiva… è metallico… e sferico (NDM: grande come un pallone da basket)… il piccoletto non ci pensa due volte… estrae la sua pistola a ioni e fa fuoco…

    KABOOOM….
    La bomba esplode… facendo sforzare ancora di più le già stressate morse di aggancio della stiva alla nave… e sbalzando i due sprovveduti eroi di nuovo nel corridoi principale della nave…
    Nella stiva si è aperta una minuscola crepa… inizia la decompressione…
    Il gruppo si allarma e si mette all’opera: Geego-Gin ed il jedi anziano si impegnano da subito andando cercare arnesi utili a sistemare il piccolo danno, gli altri tre invece si preoccupano di localizzare con precisione il punto danneggiato.
    È il piccolo jawas a trovare il danno nebulizzando un po’ di liquidi nella stanza e seguendone il percorso verso la falla (e quindi verso l'esterno) dovuto alla decompressione… dopodichè con un po’ di fortuna e di coordinazione lo wookie riesce a tamponare la falla (ci vogliono una ventina di minuti di saldatore per effettuare il lavoro ed evitare e correggere gli errori commessi dal piccolo jawas).

    Piccola nota: il piccolo jawas non dice ai suoi compagni di aver causato lui l’esplosione per un “eccesso di zelo” con le armi da fuoco… ed il wookie gli regge il gioco.

    Nuova riunione di gruppo: si stabilisce che la situazione si sta facendo sempre più complicata…
    Ormai la decisione è presa… prima cosa riparare la stiva… quindi proseguire con il recupero dei dati del computer di navigazione… ed infine trasferire quante più armi e medicinali possibili dal relitto alla loro nave (il famoso corellian transport di cui sopra).

    Passa il tempo… mancano solo una manciata di minuti (circa 20) al completamento del trasferimento dati… le riparazioni alla stiva sono quasi ultimate…

    All’improvviso un’onda d’urto sbalza la nave (e di nuovo le morse d’attracco della stiva ne risentono – anzi, a dirla tutta un paio cedono del tutto) …

    “Che è successo?” Gracchiano i com-link dei nostri cinque eroi sbalzati e buttati a terra dall’oscillazione della nave…
    È Geego-Gin a dare una risposta… e la risposta non è per niente allegra né rassicurante: “La nave del Capitano Geeko non c’è più… è esplosa… il radar fuori uso non ci permette di capire cosa stia succedendo… ma è meglio se ci rintaniamo tutti qui per fare il punto della situazione…”.

    Mentre il gruppo si riunisce nella sala comando un nuovo rumore metallico… qualcuno si è agganciato allo scafo come poco più di un’ora prima avevano fatto i nostri eroi…
    Il twi’lek, dopo aver radunato i suoi compagni, non perde tempo, si mette davanti ad una consolle e blocca tutte le porte… “Questo dovrebbe darci qualche minuto”…

    Due minuti passano con una lentezza esasperante…

    I cinque imbracciano le armi e si riparano come meglio possono dietro le paratie ed i sedili della cabina di guida… si preparano ad un eventuale scontro…

    CLUNK… un rumore metallico sulla porta stagna che la divide dal resto della nave…

    BOOOM… Una nuova esplosione e 2 colpi di blaster sparati alla cieca dentro la cabina (contro i nostri eroi)… Imperial troopers… un tattica standard secondo il twi’lek (l’unico dei cinque ad avere un certo addestramento militare)… lo scontro a fuoco ha inizio immediatamente… i nostri eroi che si riparano nella cabina e ben sei troopers fuori che sparano all’impazzata… dopo pochi secondi i due jedi decidono che così la situazione non può continuare, si rischia lo stallo. Messa da parte qualsiasi remora di mostrarsi in pubblico Paul ed Hope si gettano nella mischia sfoderando le tremende spade laser che portano (nascoste) alla cintola ed utilizzando i loro "trucchi magici"…
    A questo punto i nostri eroi decidono di non rimanersene rintanati in cabina e di spostare il combattimento nei corridoi della nave; perciò, con un po’ di tattica e di fortuna cominciano a spostarsi e a concentrare il fuoco su bersagli precisi; lo scontro si risolve in breve tempo… un minuto… forse due…
    Lo wookie viene ferito… ma con un impeto di rabbia si riprende e restituisce il favore al sergente imperiale stendendolo definitivamente…
    Il jawas sfrutta la sua esile figura e la sua agilità per sottrarsi al fuoco nemico e per mettere a segno numerosi colpi precisi…
    Il twi’leck, nonostante l’addestramento ricevuto in gioventù, non brilla come combattente ma è attento nel pianificare le mosse dei nostri eroi e nel decifrare quelle degli avversari…
    Ed i due umani… i due jedi… si danno da fare con fin troppa veemenza: mentre uno con la forza a fargli di scudo si getta nella mischia con straordinaria efficacia, l’altro usa i suoi “trucchi mentali” per confondere e debilitare i nemici…

    Come dicevo, dopo due minuti il combattimento è finito… a terra giacciono morti tutti e sei i trooper… tutti gli eroi sono più meno gravemente feriti…
    Il jawas è l’unico che sorride: non resiste al pensiero di quanto equipaggiamento sia recuperabile…
  3. Kursk
    GIORNO 56: CHIRURGIA DI EMERGENZA.

    Facciamo un passo indietro, allo scontro col presunto sith: ad un tratto Geego-Gin aria disperata impugna un granata, strappa la spoletta e si getta contro il jedi oscuro. La granata esplode andando a ferire gravemente il nemico ma lasciando il twi’lek a terra, gravemente ferito e senza più l’avambraccio destro. Le prime cure che gli vengono prestate fermano (almeno un po’) l’emorragia; ma la ferita è veramente grave…

    Torniamo ora al presente: ai nostri eroi bastano pochi minuti del nuovo giorno per rendersi conto che Geego-Gin resta in fin di vita per la grave ferita al braccio; i primi tentativi di fermare la perdita di sangue non sono più sufficienti… serve un intervento più radicale. Highbecca ed Hope (finalmente ripresosi dal malessere che lo aveva tenuto lontano) trasportano il twi’lek e lo depositano dolcemente nel bacta tank; Paul, coadiuvato dalla soldatessa imperiale sopravvissuta, si impegna ad operare il braccio di Geego-Gin per stabilizzarlo al meglio…
    L’operazione dura più di un’ora…
    Lo jedi è teso e sente il peso della responsabilità…
    Alla fine l’operazione riesce… il twi’lek è salvo ed è stabile… ma è ancora incosciente.

    La stanchezza si fa sentire e Paul torna alla mensa per “meditare” in santa pace.

    Nel frattempo, una volta assicuratisi che il loro amico non corre più rischi, lo wookie ed il jawas si dedicano all’esplorazione della base, concentrandosi sul piano sotterraneo. Come già detto non trovano molto: una sala riunioni (con altri due cadaveri di imperiali); l’officina con annesso laboratorio di meccanica, senza grossi progetti in corso di realizzazione (a quanto pare); un hangar per l’assemblaggio di navette di piccole dimensioni al piano di sopra (e con pochi pezzi di una nuova nave… non si riesce ad intuirne nemmeno la fonte); ed uno strano laboratorio con apparecchiature mediche (al piano di sotto – qui ci sono altri quattro cadaveri di imperiali).

    L’esplorazione si concentra al piano di sotto; vengono controllate e perquisite tutte le stanze ma quello che ne viene fuori è ben poco:
    • In quella che sembra la “camera” di quattro persone altre ad oggetti personali di poco conto Highbecca trova dei libri (incredibilmente in formato cartaceo) tra i quali spicca una sorta di vecchio romanzo pieno di note scritte a margine. Si tratta di una storia simile a quella di Frankenstein.
    • Nella stanza più grande si trovano una serie di complicatissime ed avanzatissime strumentazioni mediche tutte concentrate attorno ad un unico lettino; tra queste spicca un grande contenitore (simile ad un bacta tank) pieno di un liquido vorticoso di colore rosso scuro. I nostri eroi sono ceti che si tratti di apparecchiature mediche ma ne ignorano l’utilizzo, quindi giungono alla conclusione che si tratti di un laboratorio ben fornito per fare esperimenti di tipo bio-medico piuttosto che una semplice infermeria.
    • Nell’ultima stanza, infine, si trova una strano marchingegno: sembra una pompa che gestisce un qualche gas in circolo dentro una lunga serie di tubature che spariscono nella parete i deu tecnici la studiano per un po’ ma alla fine si rendono conto di non capire né a cosa serva né cosa sia in effetti e rinunciano ad ulteriori indagini.
    Mentre decidono il da farsi Highbecca e Jere Mee Kohlson cominciano a sentire un forte mal di testa e preferiscono tornare al piano di sopra e riposare…

    Al piano di sopra si riuniscono agli altri e scoprono che mentre loro soffrono per il mal di testa, i due jedi non riescono a meditare a causa di un non meglio definito disturbo nella forza”.
    Il gruppo riunito decide di dedicarsi alla preparazione della navetta per partire al più presto possibile l’indomani (dopotutto hanno solo 14 giorni per raggiungere il rendez-vous con il Generale Tarth); il resto della giornata passa tranquilla con ferite da medicare ed energie da recuperare…

    Highbecca si dedica a rifornire la nave di carburante, viveri e munizioni (prelavate dai depositi imperiali) e carica il droide (o meglio le parti complete del droide) a bordo della nave.
    Hope prova a sondare la mente dell’uomo rinchiuso nella camera stagna dell’infemeria… il soggetto non reagisce… sembra morto nonostante i suoi segni vitali siano ancora presenti pur se deboli.
    Paul Waterflyer ed il jawas restano a fare la guardia ai “prigionieri” ed a controllare lo stato di Geego-Gin.

    GIORNO 57: PARTENZA!

    Finalmente giunge il momento della partenza… i nostri eroi ed i 3 prigionieri salgono a bordo della navetta ribelle… ci vogliono un paio d’ore per scaldarne a dovere i motori…
    Un paio d’ore contraddistinte da lunghe discussioni tra i nostri eroi su cosa fare del “malato” alla fine solo Highbecca resta contrario all’abbandonarlo nella base che sarà fatta esplodere con la mina che hanno a disposizione e lo testimonia con un “…ma siete veramente disposti ad avere una vita sulla coscienza?”… domanda che non riceverà rispota.

    I motori sono finalmente operativi al 100% ma un ultimo ostacolo si frappone tra i nostri eroi e la fuga… un nuovo e violento disturbo della forza lascia tutti svenuti a parte i due jedi… Paul ed Hope sono coscienti che il disturbo sia in qualche modo legato al alto oscuro ma non riescono a focalizzare meglio né cosa sia nè da dove venga… inoltre, non sapendo assolutamente pilotare la navetta, il vecchio jedi preferisce non rischiare… non vuole rischiare la vita sua e dei suoi amici... perciò si limita a tentare di risvegliare lo wookie ed il jawas…
    Solo dopo un paio d’ore i due piloti sono in grado di fare il loro dovere nonostante siano ancora storditi…
    L’armiere (il jawas) attiva la mina e la rilascia all’interno dell’hangar…
    Il pilota (lo wookie) lancia la navetta verso i portelloni e lo spazio esterno…

    Ceti II finalmente si allontana…
    Jere Mee Kohlson fa detonare la mina… troppo vicino… la nave viene investita da una pioggia di detriti… le esplosioni si susseguono violentissime nella base… finchè con un ultimo grosso boato una buona parte del pianeta è polverizzata…

    La nave si allontana…

    Con la convinzione di consegnare i tre imperiali sopravvissuti come prigionieri al generale Tarth, tocca al Jawas fare i conti per il salto in hyperdrive verso il punto di ritrovo…

    Con un po’ di scossoni la nave salta a velocità luce… Ceti II, o meglio quello che ne resta, è ormai alle spalle… ci vorranno circa 10 giorni per raggiungere la destinazione.
  4. Kursk
    GIORNO 57 – 63: HYPERDRIVE CON SORPRESA.

    Il salto in hyperdrive è andato per il verso giusto nonostante un po’ di scossoni… e la vita di bordo in hyperdrive segue la solita monotona routine: mentre Geego-Gin riposa ancora incosciente in attesa di cure più specifiche per il suo braccio perduto, gli altri passano il tempo tra addestramenti, chiacchiere tra loro e veloci visite ai tre “prigionieri imperiali”.

    Ad un tratto (nel giorno 63) un’esplosione sbalza tutti a terra… anzi, non tutti, il piccolo jawas riesce a rimanere in piedi grazie alla sua agilità…
    Qualcosa ha colpito la parte frontale della navetta ed è esplosa… “…ma siamo in hyperdirve… è impossibile urtare qualcosa!” sono gli immediati commenti dello wookie e del piccolo jawas… le armi comandate direttamente dal pilota sono fuori uso… così come la radio; probabilmente il “carrello di atterraggio” è danneggiato… la situazione non è certo allegra.

    Il radar indica un altro oggetto in rotta di collisione… “Dovrò uscire dall’hyperdrive…” ammette lo wookie non nascondendo un po’ di preoccupazione; “…ma se dovessimo subire un altro colpo simile e la nave andrà in pezzi…”…
    In pochi secondi la decisione è presa… la manovra è complessa e pericolosa ma va fatta… ed Highbecca si dimostra sufficientemente abile da uscire dall’hyperdrive con una “frenata di emergenza” senza danneggiare troppo la nave…

    Sono fermi… nello spazio profondo… senza punti di riferimento… i motori spenti dalla brusca manovra.
    Sono persi.

    GIORNO 63: PERSI!

    Ci vogliono tre ore e mezza di duro lavoro ad Highbecca e Jere Mee Kohlson per riavviare i motori…
    I sensori nel frattempo captano qualcosa al margine del loro raggio d’azione: un oggetto metallico, carico di esplosivo. Una mina.

    Una volta che la nave può muoversi di nuovo comincia la lenta esplorazione della nuova porzione di Galassia in cui i nostri eroi sono improvvisamente apparsi: si tratta di un vasto campo minato.

    Highbecca comincia a pilotare con prudenza la nave tenendosi ad una distanza “di sicurezza” dalle mine… il campo minato sembra senza fine…

    All’improvviso una nuova sagoma appare sul radar… “…è più grande di una mina… sembra una piccola stazione spaziale… magari potremmo…” Highbecca non fa in tempo a finire la frase che due strani lampi di luce dalla “stazione spaziale” provano a colpire la navetta dei nostri eroi… il primo tentativo va a vuoto, ma il secondo colpisce nonostante le manovre diversive dello wookie.
    Non appena la luce verdastra ha colpito lo scafo della Exxodus, dalla piccola stazione spaziale parte un raggio traente… Con una manovra improvvisa e rischiosa (sovraccaricare i motori di una navetta non è consigliabile) Highbecca riesce a liberarsi dalla presa del raggio traente ed a portarsi fuori dalla sua portata…

    Ritorna la calma… l’esplorazione continua… dopo diverse centinaia di silometri (se non migliaia addirittura), appare un’altra sagoma sul radar: una seconda stazione identica alla precedente… la navetta si tiene a distanza stavolta ma i suoi occupanti devono decide come uscire da questo problema…

    “Bene signori… e adesso che si fa?” è la domanda che aleggia nella cabina di comando della nave dove ai due tecnici (Highbecca e Jere Mee Kohlson) si sono aggiunti i due jedi. Dopo una discussione nervosa, si decide di “…tirare dritto aprendosi la strada con i cannoni della nave tra le mine…”: parole del piccolo jawas.

    E così si comincia con una buona coordinazione tra pilota ed armiere a stabilire e seguire una rotta rettilinea attraverso il campo minato…

    Dopo aver fatto esplodere una decina di mine, finalmente si intravede la fine… le mine sono sempre più rade… l’equipaggio della navetta ritrova un minimo di calma.

    All’improvviso una grossa nave appare davanti alla Exxodus.

    Per alcuni minuti le due navi restano così, ferme in una situazione di stallo separate da scarsi 750 km, studiandosi a vicenda. In questo lasso di tempo i nostri eroi si lasciano andare a diverse ipotesi su chi siano i loro misteriosi interlocutori…
    Solo lo wookie non se ne preoccupa minimamente, impegnato com’è a studiare le difese e le armi dei “nuovi arrivati”: la risposta è preoccupante… “Noi siamo certamente più veloci ed agili… ma le loro armi… beh… quei cannoni rotanti ci farebbero a pezzi… insomma… uno scontro sarebbe meglio evitarlo se vogliamo portare a casa la pelliccia… ed io alla mia ci tengo!”.

    Due caccia escono dall’hangar della “nave grossa” … volano per un po’ attorno alla nave dei nostri eroi … quindi rientrano…

    Passano altri minuti… altre idee balzano in testa ai nostri eroi… ed è di nuovo Highbecca a trovare una scintilla di luce… “Che siano pirati?” Gli altri lo guardano con curiosità ed apprensione… “Si perché…” continua lo wookie “Ne ho sentito parlare …il campo minato… le stazioni spaziali… questa nave gigantesca e pesantemente armata… nessun segnale di identificazione… insomma… sono solo voci quelle dei pirati, ma questi sono segnali precisi… a quanto ho sentito in giro deve trattarsi proprio di pirati… Non pirati qualsiasi… credo siano i pirati di Dool Pundar… si dice che sia potente quasi quanto l’imperatore… alcuni dicono persino di più!”

    Nuovo movimento dall’hangar “nemico” stavolta sono tre le navette ad uscire… i due caccia di prima ed una “navetta passeggeri” in rotta di intercettazione verso la ave dei nostri eroi…
    “Pare vogliano agganciarsi… che vogliano parlare?”
    Ed è così… una bella manovra elegante della navetta “nemica” e presto i portelli delle due navette sono collegati… i nostri quatto eroi si trovano faccia a faccia con i loro ospiti: tre neimodians vestiti con le tipiche tuniche lunghe utilizzate dalla loro razza; non hanno armi in vista.

    Uno di loro (evidentemente quello autorizzato a trattare) si fa avanti e chiede con voce perentoria “Chi di voi è il capitano?”… Immediatamente i due jedi ed il piccolo jawas puntano il dito contro un attonito wookie dicendo “Lui!”.

    Inizia così una lunga trattativa tra Highbecca ed il neimodian (aiutato da un interprete) per stabilire se ed a quale costo i nostri eroi possano riavere la libertà. È grazie al fiuto degli affari del piccolo jawas che si intromette nella discussione che alla fine si arriva ad un accordo: i pirati (perché tali sono in effetti) porteranno la nave dei nostri eroi (con dentro i nostri eroi) al limite del loro territorio e forniranno dei dati astro metrici per poter fare un nuovo salto in hyperdrive in cambio di 1000 crediti e del cannone che i nostri eroi hanno “recuperato” su Ceti VI; il tutto garantendo salva la vita sia ai cinque ribelli sia ai loro tre prigionieri.
    Ovviamente al povero Highbecca non resta che accettare.

    Così ci sono due ore di tempo all’interno della stiva della grande “nave nemica” per permettere allo wookie ed al jawas di fare piccole riparazioni alla nave: la radio ora funziona… è malconcia ma funziona. Paul nel frattempo ne approfitta per chiacchierare col rappresentante neimodian dei pirati e per venire a sapere che, per trovare qualsiasi tipo di informazioni, possono rivolgersi ad un tale di nome Skeet (la cui razza non è nota ai nostri eroi ) che si trova su Tatooine al servizio degli Hutt.

    Finalmente fuori dal territorio dei pirati (che li hanno lasciati con un avviso piuttosto minaccioso di non ripresentarsi nella zona della Galassia sotto il loro controllo) i mostri eroi hanno tutto il tempo di prepararsiad un nuvo “balzo in hyperdrive”…

    GIORNO 64 – 80: HYPERDRIVE!

    I calcoli sono velocemente portati a termine dal buon Highbecca e via… verso nuove avventure in hyperdrive.
    Questa volta ne avranno per 16 giorni per raggiungere la stazione spaziale, destinazione originale della navetta, per l’incontro col Generale Tarth (magie dell’hyperdrive… se prima ci volevano 6 giorni oggi ce ne vogliono 16 :banghead:).

    Paul, per passare il tempo, prova a parlare un po’ di più con la soldatessa prigioniera… viene così a sapere molte cose:
    • Si chiama Nova.
    • Ha deciso di diventare soldatessa dovendo scegliere tra la carriera militare ed il diventare prostituta.
    • È cresciuta in un orfanotrofio.
    • Non ha grandissime simpatie imperiali… insomma la soldatessa è un lavoro come un altro.

    Durante il viaggio concentrando le sue sensazioni e studiano la Forza, Paul sente “un picco” nella soldatessa prigioniera… e si convince che potrebbe avere la stoffa per diventare una jedi.
  5. Kursk
    GIORNO 64 – 80: HYPERDRIVE!

    Il viaggio trascorre tranquillo con i nostri eroi che hanno il tempo per riposare, chiacchieraretra loro ed imparare cose nuove (il jawas sta tentando di imparare ad usare meglio i computer)… a tutto ciò si aggiunge anche un senso di sollievo quando il povero Geego-Gin riesce finalmente ad alzarsi dal letto nonostante la ferita ancora grave.
    NdSM: per i malus per l’arto principale perso del twi’lek ho optato per un -5 al colpire e -5 alle skill basate sull’uso delle mani; -2 alle altre skill basate su forza o destrezza.

    GIORNO 81: LA STAZIONE SPAZIALE.

    Un BIP segnala ai nostri eroi che il balzo in hyperdrive si sta per concludere.
    La nave rallenta a velocità sub-luce e dopo pochi minuti si trovano davanti alla stazione spaziale. Si tratta di una strana struttura modulare con un corpo centrale dalla forma bizzarra (ma vagamente basato sull’esagono) da cui partono sei braccia di collegamento verso altrettante piattaforme. Ogni piattaforma ospita tre hangar per navette medio-grandi (per un totale di 18 hangar). Dal centro pseudo-esagonale si dipartono poi altre due “protuberanze” che terminano rispettivamente con una grande infermeria e con il centro direzionale (e le strutture delle guardie imperiali e di “polizia”) della stazione.
    Il tutto è tenuto costantemente sotto controllo da sei caccia imperiali (dei semplici tie-fighter) che pattugliano a coppie l’area.

    L’avvicinamento avviene grazie ad un raggio traente… ma non prima che una solerte impiegata, grazie alla radio, abbia indagato sull’identità dei nostri eroi, sui motivi che li hanno guidati verso la stazione spaziale ed infine sulla necessità o meno di un hangar piuttosto che di un attracco “esterno”.

    Dopo aver risposto alle richieste della burocrate ed aver optato per un hangar, la nave atterra aiutata da un comodo raggio traente… ed il primo incontro è con un secondo burocrate che richiede il pagamento (anticipato, ovviamente) dell’uso dell’hangar e che fornisce ai cinque nuovi arrivati una pianta della stazione… il colloquio avviene senza troppi intoppi e senza scenate, a parte Geego-Gin che prova a barattare un po’ sul prezzo… 120 crediti e l’hangar sarà a disposizione dei nostri eroi per 10 giorni (nota: costa meno di una notte in albergo).
    Espletate le prime formalità burocratiche il gruppo di divide…

    Jere Mee Kohlson (che si è presentato come Ammiraglio alla solerte burocrate che li ha contattati via radio) viene incaricato dallo wookie della ricerca dei pezzi necessari per il completamento del droide protocollare… Highbecca, nonsenza preoccupazione, affida ben 5000 crediti al piccolo jawas per le spese del caso…
    La fiducia tuttavia è ben riposta e dopo un paio d’ore il piccoletto è di ritorno con i pezzi… non solo, in più ha comprato di tasca sua una piccola arma a ioni da montare sul braccio del droide… “…solo un piccolo optional!”.
    Il jawas trova anche il tempo, in tutto ciò, di convincere il burbero negoziante a fornirgli qualche dritta su dove vendere un po’ di “merce rara”. Non sarà troppo difficile trovare il contatto fornito: “…attracco 12… cerca l’uomo formica… chiedi di Spud … e dì che ti manda il droide…”… Jere Mee Kohlson se ne va soddisfatto.

    Highbecca, dal canto suo, è preoccupato per lo stato della nave e passa due ore circa ad ispezionarla per procedere poi alle riparazioni con coscienza e per vedere quanti danni ci siano e quanto siano gravi.
    NdSM: il costo della riparazione l’ho calcolato guardando i danni subiti e moltiplicando per 5.

    Geego-Gin ancora dolorante si dirige verso l’infermeria… Qui dopo una brevissima attesa ottiene un colloquio con un medico per cercare una protesi che faccia al caso suo… il medico propone diversi modelli… fa un paio di esami per “misurare” la protesi… prepara un preventivo… e serve il tutto al nostro twi’lek; il quale non può far altro che accettare e lasciare una caparra in attesa dell’intervento di lì a tre giorni.

    I due jedi partono alla ricerca del Generale Tarth… facendo uso della forza ci mettono poco ad identificare il locale in cui si trova: una taverna dal cui interno proviene un fragore assordante di musica “rumorosa e mal suonata”. I due entrano e si trovano coinvolti in un concerto: un centinaio di giovani almeno la metà dei quali sono alieni si dibatte, si dimena e balla al ritmo sgangherato di una band che suona su un piccolo palco…
    Paul Waterflyer viene trascinato nella bolgia ma ballando malamente riesce a riportarsi fuori dal caos…
    I due jedi notano il bancone e due buttafuori poco lontani e decidono di provare a chiedere “aiuto” al barista: un twi’lek con le “corna” corte e l’aria effeminata. Giunto al bancone il giovane Hope si rende conto che il suo maestro è stato di nuovo risucchiato dal vortice danzante… e si rassegna a parlare da solo col twi’lek… non fa in tempo a scambiare quattro chiacchiere che il suo “maestro” lo raggiunge scivolando con fin troppa agilità tra i giovani esaltati, saltellanti e danzanti… movimento che non passa inosservato…
    I due jedi cominciano così a parlare col barista che, in ogni caso, nega di conoscere l’uomo del quale cercano notizie i nostri eroi (il generale Tarth)… a Paul non sfugge che il povero barsita effeminato, in effetti, qualcosa deve sapere e che sta evitando di dire loro la verità… ma non fa in tempo a mettere alla prova il povero twi’lek: viene infatti raggiunto dai due buttafuori.
    Il tempo di rendersi conto che l’effeminatezza del barista è una finzione, ed uno dei due “omoni” si rivolge ai due jedi “… il capo vi stava aspettando… cinque giorni fa… seguitemi!”
    I quattro si dirigono verso una porta e successivamente verso uno scantinato… qui il generale attende con ansi ai due…
    Dopo aver scambiato poche parole il generale decide di parlare con tutto il gruppo presso la loro nave entro un paio d’ore… e così “libera” i due jedi e li lascia tornare all’hangar.

    A questo punto (sono passate un paio d’ore) di nuovo Highbecca e Jere Mee Kohlson si allontanano ognuno per i fatti propri…
    Mentre il primo va a cercare i pezzi di ricambio ed i macchinari per le riparazioni, il secondo si dirige verso l’attracco 12 e verso il “mercante” chiamato Spud.

    Il wookie ci mette poco per mettere insieme ciò che gli serve e per stabilire quanto tutto ciò gli venga a costare… non sono buone notizie, ma la navetta è meglio se è intera e funzionante al 100%. Qui incontra un altro vecchio wookie che lo invita ad una cena wookie presso “la tana pelosa” (un locale della stazione) assieme aqi suoi compagni diviaggio.

    Il jawas raggiunge in breve tempo l’attracco 12… identifica alla svelta l’uomo formica: un umanoide con la faccia da insetto che somiglia vagamente ad una formica… e si siede al tavolo della “locanda” dove senza che lui chieda niente l’oste-formica gli serve un curioso bicchiere pieno di “terra ed alcool” accompagnato da uno strano verso squittente…
    Il piccoletto assaggia… strano … ma non male… soprattutto molto forte… e l’uomo mezzo disteso sul bancone accanto a lui (completamente ubriaco) è una conferma della potenza del liquore. Poi ci riprova… richiama l’attenzione dell’oste-formica e chiede di Spud… l’oste riconosce la parola e ripetendo a bassa voce e più volte “Spud!”, indica con una delle sue quattro bracc… hemm… zampe una tenda seminascosta sul lato del locale…
    Jere Mee Kohlson si fa avanti… scosta la tenda e si trova davanti un vecchio umano con una protesi ad una gamba (una cosa scomoda e vecchia, molto più simile ad una gamba di legno che ad un protesi robotica) che immediatamente chiede “Chi sei? Che cosa cerchi?”
    Il jawas risponde fornendo un nome palesemente falso (che non inganna Spud, che d’altro canto non fa una piega) ed aggiungendo “…sono qui per affari… mi manda il droide…”. A questo punto la discussione prende una piega piacevole e la contrattazione per gli oggetti che il piccoletto vuole vendere va avanti senza troppi problemi… alla fine si arriva al compromesso: Spud comprerà una spada laser dal jawas per 2500 crediti…
    L’affare è fatto… il jawas si alza e fa per andarsene quando viene fermato dal solito Spud che chiede il pagamento di una fantomatica “tassa del silenzio” di 500 crediti per tenere le guardie lontane dal piccolo jawas…
    Comincia una nuova discussione su prezzi e pagamenti… la cosa si conclude con un mezzo accordo tra i due per un nuovo lavoretto
    Spoiler:   (si tratterebbe di un omicidio su commissione che verrebbe pagato 20000 crediti – la vittima è un altro “mercante” di materiali illegali, droghe in questo caso, colpevole di aver mandato le guardie da Spud – unica richiesta è che il cadevere della vittima venga ritrovato… quindi niente disintegrazioni) e con Jere Mee Kohlson che per non correre rischi inutili paga la nuova “tassa sul silenzio”.
    Nel pomeriggio, finalmente, il gruppo riunito presso la navetta incontra il generale Tarth… il colloquio è freddo e le notizie che i nostri eroi portano non sono proprio esaltanti per il generale… comunque i compiti assegnanti sono stati portati a termine e quindi il pagamento dovuto viene corrisposto:
    • La taglia degli Hutt su Jere Mee Kohlson è stata pagata (ai nostri eroi viene consegnata una ricevuta per 6850 crediti).
    • 12000 crediti vengono consegnati ai nostri eroi per il recupero dei progetti e per aver ritrovato il vecchio jedi.
    In più per come si è svolta la missione, ai cinque “fenomeni” vengono anche corrisposti dei “premi aggiuntivi”:
    • 15000 crediti per aver distrutto la base nemica.
    • 1000 crediti per il permesso di copiare i dati contenuti nello strano libro cartaceo recuperato dallo wookie (e la valutazione del libro in circa 10000 crediti se venduto ad un antiquario).
    • Le spese di riparazione e rifornimento della nave a carico del generale (meno di 1000 crediti).
    • Le spese per la protesi di Geego-Gin a carico del generale (attorno ai 3000 crediti).
    Il generale si prende anche un po’ di tempo per parlare coni “prigionieri”… e dopo il colloquio conferma la sensazione di Paul che la soldatessa sia una possibile promettente jedi "...purchè sia lei a volerlo!".

    La giornata finisce con i nostri eroi di nuovo divisi: i due jedi sulla navetta a fare la guardia in compagnia dei tre prigionieri; gli altri a cena col vecchio wookie… a mangiare ottimo cibo wookie in un locale chaimato “la tana pelosa”.

    L’epilogo della giornata è dato dalla pessima figura di Highbecca che viene letteralmente steso (perde i sensi) da un forte liquore wookie e che viene “scorato in un albergo” dai suoi due solerti compagni di viaggio e dalla cameriera wookie del locale …

    GIORNO 82 – 91: ESPLORANDO LA STAZIONE SPAZIALE.

    È l’alba… ed Highbecca si risveglia con la testa pesante… non capisce dove si trova… allunga un amano e sente qualcosa (o qualcuno) di peloso che gli dorme accanto… una wookie sta dormendo e russando sonoramente a fianco a lui in un letto che non riconosce… la testa è ancora troppo pesante e si rimette a dormire…
    Più tardi i due pelosi si risveglieranno e passeranno “in intimità” l’intera mattina…

    Geego-Gin e Jere Mee Kohlson comicniano la trafiola burocratica per ottenere la licenza imepriale da cacciatori di talgie (a loro poi si unirà anche Highbecca).

    Più tradi il gruppo viene avvicinato da alcuni ithorians (amici del vecchio wookie meccanico) che devono proporre loro un lavoro: eliminare una trentina di droidi che hanno occupato una fabbrica di armature poco lontana dalla stazione (10 giorni di volo senza hyperdrive). In cambio gli ithorians offrono 12000 crediti (2000 in anticipo assieme ad alcune “tute corazzate di volo powersuit” ed a 10 granate a ioni)…
  6. Kursk
    GIORNI 84 – 90: ANCORA SULLA STAZIONE SPAZIALE.

    Siamo ancora sulla stazione spaziale… il tempo passa lentamente tra le riparazioni alla nave (che impegnano perlopiù Highbecca), le cure mediche necessarie a riprendere al meglio il proprio lavoro (nella fattispecie l’installazione di una protesi cibernetica in sostituzione del braccio perso da Geego-Gin), nuove spese ed acquisti per il bene proprio e dell’intero gruppo (ottima l’idea del piccolo Jere Mee Kohlson di comprare un droide medico), lunghe ore spese in meditazione per decidere cosa fare della propria vita e per scoprire, magari, qualcosa sul proprio destino (è quanto Hope si dedica a fare), e colloqui e scambi di opinioni con i prigionieri ed altri personaggi che si aggirano nella stazione (cosa che impegna Paul Waterflyer più degli altri).

    Tutto sembra procedere per il meglio, almeno per un paio di giorni (NdSM: fino al giorno 86). Una mattina, infatti, la stazione spaziale sembra invasa dai trooper imperiali che si aggirano guardinghi in tutti i locali e gli hangar.
    “Cosa è successo?” è la domanda che i nostri eroi si pongono… raccogliendo qualche voce qua e la mentre portano a compimento le loro attività, vengono a sapere che pare ci sia stato un attentato… che qualcuno abbia fatto esplodere una nave diplomatica imperiale che era attraccata all’esterno della stazione… pare ci siano stati centinaia di morti… si dice che l’inviato dell’imperatore sia in arrivo a giorni per condurre le indagini…

    La questione non sembra impensierire molto né gli abitanti della stazione spaziale (NdSM che comunque è di “competenza” imperiale) né tantomeno i nostri eroi… insomma la vita continua come prima.
    Beh… non proprio come prima… il Generale Tarth si è dato alla fuga lasciando “soli” i nostri eroi con i loro tre ospiti (a questo punto inutile parlare di prigionieri).
    La cosa non va giùa nessuno ma meno di tutti a Geego-Gin che aumenta la sua diffidenza nei confronti dello strano generale ribelle che si autodefinisce jedi.
    “Che ne facciamo ora di loro tre?”
    “Li portiamo con noi… ovvio… mica possiamo abbandonarli qua… in mezzo ai trooper!”
    Questo breve scambi tra lo wookie ed il twi’lek sintetizza bene l’atmosfera che si respira a bordo della navetta dei nostri eroi…
    Solo l’intervento di un “amico del generale Tarth” (il barista finto omosessuale che lo ospitava nella sua cantina) fornisce ai nostri eroi quattro possibili contatti per rintracciare il generale ribelle: un agente ribelle a Coruscant, uno su Naboo, uno su Tatooine (che è lo stesso di cui il generale aveva parlato ai nostri eroi qualche tempo prima) ed uno su Ithor… tutti umani.

    Così i giorni passano… la navetta viene riparata… l’equipaggiamento viene “aggiornato”… si fanno scorte di tutto quello che può servire… ed in breve il gruppo è di nuovo pronto a partire… portando con se i tre ospiti…

    Piccola nota: il giorno prima della partenza, i nostri eroi assistono all’arresto di un jawas che viene portato via da alcuni trooper ed un ufficiale imperiale… pare che l’ufficiale fosse il famoso investigatore inviato direttamente dall’imperatore… il jawas, mentre lo portavano via “in catene”, urlava continuando a protestarsi innocente … “… ma non lo fanno tutti?!” è stato il commento dei nostri eroi.

    GIORNI 90 – 94: DI NUOVO IN VIAGGIO
    Destinazione: la fascia di asteroidi poco lontano dalla stazione spaziale, dove ha sede la “fabbrica di armature” che li ithorians vogliono sia liberata.
    Il viaggio comincia bene… ma la calma a bordo della navetta dura molto poco…
    Non si fa nemmeno in tempo a dare il benvenuto “in società” alla ex-soldatessa imperiale che subito Paul vuole essere portato su Rodia… insiste che deve cercare le “Lune gemelle di Rodia” come gli è stato suggerito dal vecchio maestro jedi twi’lek… e che la cosa è prioritaria (per quanto lo riguarda) molto di più di qualsiasi lavoro da “mercenari” che gli altri abbiano accettato.
    A nulla servono le parole di Highbecca: “Lune gemelle? Ceh io sappia Rodia ha si due lune… ma non sono gemelle… sono due lune normalissime… anzi sono addirittura piuttosto “distanti” dal pianeta… Sei proprio sicuro che il vecchio maestro ti abbai detto lune gemelle di rodia?” ma il vecchio jedi è convinto.
    La discussione, quindi, non è lunga… il jawas, il twi’lek e lo wookie accettano con un po’ di disappunto la “pretesa” del vecchio jedi… Hope se ne sta in disparte… in silenzio senza dire se abbai intenzione di seguire il suo maestro o di restare con gli altri…

    La nuova rotta è inserita… e con un brusco salto in Hyperdrive Rodia è a soli quattro giorni di viaggio: un viaggio tranquillo fatto di lunghi silenzi… intervallati solo da brevi chiacchierate con la nuova “collega”.

    GIORNO 94: ADDIO?
    La nave giunge a Rodia senza troppi problemi… in breve i nostri eroi si accordano col governatore della città più grande per un atterraggio sicuro allo spazioporto…

    La nave atterra dolcemente…

    È l’ora dei saluti… ma il clima è freddo tra i nostri cinque eroi… Hope ha stranamente deciso di rimanere con gli “amici” sulla navetta e di lasciare a Paul Waterflyer, il vecchio amico e maestro, la sua ricerca…

    Il gruppo si divide… lo jedi anziano è da solo su un pianeta a lui sconosciuto alla ricerca di qualcosa di cui conosce solo il nome… gli altri si rimettono in viaggio… una nuova dose di scossoni da hyperdrive e dopo otto giorni (NdSM: si arriva così al giorno 103) la fascia di asteroidi è in vista… non resta che trovare la fabbrica.

    Piccola noticina aggiuntiva... anche i due tecnici salvati sulla base imperiale di ceti II sbarcano su Rodia ... convinti di poter restarsene lì per un po' nascosti dalla vista dell'impero.
  7. Kursk
    GIORNI 94 – 98: DA SOLO SU UN MONDO OSTILE.

    Siamo su Rodia, nello spazioporto della capitale.
    La nave si è appena sollevata dal suolo dello sapzioporto per riportare i suoi “amici” alla loro missione precedente… Paul Waterflyer adesso è solo…
    Sperava che i due scienziati salvati dalla base segreta di Ceti II lo aiutassero o perlomeno gli fossero di compagnia, ma si sbagliava: i due lo hanno liquidato freddamente dicendo di avere già un modo ed un posto per nascondersi e di volersi arrangiare per conto loro; unica eccezione, forniscono allo jedi un contatto, tale Dottor Martin: un medico umano che opera in una clinica di Equator City la grande capitale in cui si trovano.

    Sconosolato il jedi se ne va un po’ in giro, osservando la grande città e la curiosa razza che la abita. I rodian sono violenti, aggressivi, rissosi… e xenofobi. Almeno ad un primo sguardo.
    Così andando in giro, si spaccia per uno storico alla ricerca di testimonianze su antiche leggende di questo popolo…
    Chiede informazioni in diverse bettole dove prova ad entrare ma non ottiene granchè… il massimo è un rodian ubriaco che, vedendosi offrire da bere, gli indica come fonte di informazioni un certo Jak-Thal.
    Ulteriori ricerche e scopre che Jak-Thal è un vecchio nobile rodian che risiede ai margini della grande città… e che le sue possibilità di ottenere un incontro con lui sono pressoché nulle.

    Decide così di ritirarsi per la notte e scrglie di tornare a dormire nei pressi dello spazioporto: “…non sarà il quartiere più sicuro della città ma se non altro è quello dove gli “stranieri” sono accettati meno malvolentieri....”.
    Paul opta per una locanda gestita da un umano… scambia quattro chiacchiere col portinaio che pur dimostrandosi scontroso, antipatico e poco propenso al dialogo, risulta comunque utile al nosto eroe sconsigliando la visita al nobile rodian ed indirizzandolo verso il “Governatore delle fogne di Eqautor City”: un gamorrean chiamto Mett “Lo Sporco”.
    Il jedi si mette a nanna indeciso se puntare sul gamorrean o se provare a sfruttare i suoi “trucchi mentali” per ottenere un colloquio col vecchio Jak-Thal.

    La mattina porta consiglio e Paul opta per provare a parlare con Mett: perciò si dirige verso il centro della grande città con l’intenzione di raggiungere il palazzo della “direzione fognaria” che si trova là.
    Raggiunta la piazza che ospita l’enorme palazzo (un “cubo” bluastro con una infinità di tubi delle dimensioni più varie che entrano ed escono) il nostro jedi viene sopraffatto dalla puzza di liquami che vi aleggia…
    Raggiunge a fatica l’ingresso ma due guardie rodian gli sbarrano il passo impugnando delle armi simili ad alabarde… il jedi tenta di convincerli che ha necessità di parlare con il “Signor Mett”, ma questi non cedono alle parole… vogliono che il vecchio umano fissi un appuntamento, come previsto dalla. Per questo lo indirizzano verso un ufficio poco distante…
    Paul raggiunge l’ufficio (dopo aver attraversato di nuovo tutta la piazza) e qui si trova ad avere a che fare con un burocrate puntiglioso e con un droide che cade a pezzi… ma dopo un po’ di peripezie (tra le traduzioni imprecise del droide e la puntigliosità del burocrate) ottiene un appuntamento per un’udienza immediata con il Governatore delle fogne di Eqautor City.
    Perplesso il nostro eroe torna dalle guardie che questa volta lo fanno passare senza problemi…

    Il colloquio con Mett è breve ma fruttuoso… pare che lui conosca l’ubicazione delle famose “Lune Gemelle di Rodia”… per 750 crediti (NdSM: una miseria) ne rivela l’ubicazione allo jedi: “… si trovano ai poli… una a nord e l’altra a sud…”.

    Ora Paul è soddisfatto e deve solo trovare un modo di raggiungere un luogo così lontano ed inospitale quale il polo del pianeta. Ritorna nella zona dello spazioporto e si reca da uno spedizioniere segnalatoli sempre da Mett per organizzare il viaggio. Qui decide di aggregarsi ad una carovana in partenza verso il sud come manovale… recupererà qualche soldo e si avvicinerà alla sua meta: il Polo Sud.

    La partenza è fissata di lì a tre giorni… ed il viaggio ne durerà 10.

    Gli altri, nel farttempo, sono impegnati nel lungo viaggio in hyperdrive che li condurrà alla fabbrica di armature da disinfestare...

    GIORNO 103: LA FASCIA DI ASTEROIDI.

    Il viaggio in hyperdirve è stato pieno di scossoni ma ha comunque portato i nostri eroi a destinazione: una fascia di asteroidi che rappresenta il limite esterno di un piccolo sistema solare (9 pianetini inospitali orbitano allegramente attorno ad una piccola stella dall’aspetto freddo – una palla di fiamme bianco azzurre).
    Una breve indagine coi sensori della nave indica che molti degli asteroidi più grandi ospitano installazioni industriali…
    In breve tempo la fabbrica di armature Ithoriana viene identificata … “Prima di entrare voliamoci intorno e diamo un’occhiata…” suggerisce Highbecca mentre già inizia la manovra…
    “Quelli devono essere stati i portelloni di sicurezza di cui gli ithorians ci hanno parlato… Qualcuno evidentemente li aveva chiusi... ma sono stati fatti saltare dall’interno…” commenta lo wookie mentre prosegue nel suo volo… “Forse sarebbe meglio…” non fa in tempo a finire la frase… un missile parte “dal portellone dell’asteroide” e centra la navetta… con un’abile mossa lo wookie si muove in modo da inquadrare il “nemico” nei sensori e possibilmente rispondere al fuoco… richiam Jere Mee Kohlson al suo posto di armiere ma il jawas è lontano… un secondo scambio di colpi ed una manovra evasiva… un altro missile colpisce la nave… il responsabile è un droide ma gli attacchi del wookie non vanno a segno…
    Hope salta velocemente al posto di armiere… “Ti do una mano io… devo solo inquadrare qui e sparare vero?” Un’altra salva di razzi in arrivo… la manovra di Highbecca ha successo e li evita… ed anche il contrattacco stavolta è efficace…
    Un ultimo scambio di colpi ed il droide è distrutto… la nave è danneggiata… “Entriamo! Non possiamo fare altro in queste condizioni…” commenta lo wookie.

    Il jawas ed il twi’lek fanno appena in tempo a raggiungere la cabina quando dalla parte opposta dell’asteroide cavo (NdSM: dall’altro portellone, in partica) parte un nuovo attacco… la reazione è più pronta… anche se Highbecca non riesce a schivare un missile, mentre lui ed Hoper rispondono al fuoco con precisione… il piccolo jawas si occupa di mantenere gli scudi in efficienza… questa “conformazione dell’equipaggio” sembra dare i suoi frutti ed in pochi attimi anche il secondo droide è sistemato…
    La nave è seriamente danneggiata: “…in queste condizioni niente Hyperdive” sentenzia lo wookie…

    Una buona manovra e la nave si ancora ad un portello di attracco della grande fabbrica… i nostri eroi entrano (seguiti da Nova, la ex-soldatessa imperiale, che ha promesso di aiutarli).
    Il primo scontro che si trovano a dover affrontare è contro quattro semplici druidi da battaglia…in realtà non si tratta di un vero e proprio scontro: i druidi non fanno nemmeno in tempo a puntare le armi che vengono già abbattuti dai colpi precisi dei nostri eroi… sembra un lavoro facile!

    In un’altra sezione della fabbrica la situazione si complica: quattro druidi da battaglia pesanti (NdSM: sono droideka, per la cronaca), protetti da poderosi scudi energetici sbarrano il passo ai nostri eroi e li impegnano in un duro scontro… le abilità con le armi da fuoco del jawas, dello wookie e di Nova, coordinate dalle intuizioni tattiche del twi’lek ed aiutate dalla presenza dello jedi che si “pone a fare da bersaglio” confidando sulla Forza che gli fa da scudo, mettono i nostri eroi in condizione di superare anche questo ostacolo… La battaglia dura solo un paio di minuti… ma sembra un’eternità…
    I nostri eroi sono stanchi e feriti… ma alla fine anche l’ultimo dei quattro druidi viene disattivato… anzi distrutto.
    “… e questo è solo l’inizio!” è il triste commento dello wookie.
  8. Kursk
    GIORNO 103: LA STANCHEZZA SI FA SENTIRE

    I nostri eroi sono appena riusciti a sconfiggere i quattro druidi pesanti da battaglia (NdSM: i droideka della scorsa sessione) e, mentre controllano i “cadaveri” per controllare se ci sia ancora qualcosa di recuperabile, discutono sul da farsi. La decisione è praticamente unanime: “Abbiamo bisogno di riposo… e queste ferite devono essere medicate in modo migliore… Si torna alla navetta: dormiremo lì… è più sicuro.”
    Dai resti dei quattro droidi i nostri eroi recuperano un generatore di scudi quasi integro (NdSM: sarà comunque difficile montarlo su un droide diverso da un droideka) ed alcuni circuiti di memoria da analizzare.

    Prima del meritato riposo Highbecca e Jere Mee Kohlson provano ad analizzare le memorie sottratte ai druidi distrutti… le cose non vanno per il verso giusto; in risposta ai tentativi dello wookie di analizzare le memorie, scatta un sistema di protezione: una sorta di virus informatico comincia a diffondersi nei sistemi della navetta…
    Lo wookie interviene tempestivamente e limita i danni a pochi dati astrometrici ed archivi di inventario persi; inoltre pare che la trasmittente della navetta abbia trasmesso un messaggio non meglio identificato verso un destinatario altrettanto ignoto e che i “diari di registro” della trasmittente siano stati cancellati.
    Oltre al danno la beffa: i dati raccolti dai droidi sono pochi ed inutili…

    “Forse è veramente ora di riposare!”

    GIORNO 104: DEMOLIZIONI!

    Poco più di otto ore di sonno ed i nostri eroi sono di nuovo in piedi, carichi di energia. È ora di continuare il lavoro.
    Questa volta Geego-Gin rimane sulla navetta: “Meglio se resto a riparare i danni che avete combinato ieri sera…” spiega puntando il dito contro lo wookie ed il jawas… “…inoltre voglio provare a scoprire qualcosa di più sul messaggio che è partito… e credo anche che sia bene fare la guardia al nostro unico mezzo di fuga… seppur malridotto!”

    Così sbarcano solo tre dei nostri eroi (il jawas, lo wookie e l’unico jedi rimasto – NdSM: Paul è ancora disperso su Rodia), aiutati, come d’accordo, da Nova.

    L’esplorazione della fabbrica continua…
    Superato l’anello dove si erano imbattuti nei droidi da battaglia pesanti, si inoltrano in una fila di uffici: sembrano inutilizzati da tempo… non vi si trovano nemmeno effetti personali di chi normalmente li avrebbe dovuti usare.
    Dall’altra parte di una paratia si sente un rumore assordante: qualcosa di metallico e di pesante si muove lentamente…
    I nostri eroi si appostano nascosti dietro le paratie; solo il jawas si avvicina alla porta e la apre cercando di essere il più silenzioso possibile. Dall’altra parte l’anello è immerso nell’oscurità; illuminato solo da continui lampi di elettricità e da scintille sprigionati da una infinità di cavi tagliati: il responsabile sembra essere un enorme droide che sta demolendo una intera area della “catena di montaggio” di questa fabbrica: schiaccia tutto quello che trova sul suo cammino e con una enorme tenaglia trancia tutti i cavi elettrici che trova…

    Non appena il la porta si apre il droide torna sui suoi passi e comincia ad avvicinarsi alla posizione dei nostri eroi… Jere Mee Kohlson non si rende subito conto del pericolo e non fa in tempo a dare l’allarme… si limita a richiudere la porta sperando che il bestione non si sia accorto di loro.

    Vana speranza.

    Un’esplosione di energia spazza via una intera parete della stanza dove stavano rintanati i nostri eroi (e ferisce il giovane jedi ed il giovane jawas). La battaglia ha inizio…
    Il jawas tenta di allontanarsi ma esita e la tenaglia cala su di lui con violenza inaudita e lo colpisce duramente: il piccoletto cade a terra svenuto.
    Hope si muove per recuperare il piccolo jawas prima che il bestione robotica lo calpesti a morte… ce la fa… aiutato dalla Forza in un impeto di agilità trascina il piccolo Jere mee Kohlson ancora incosciente fuori dalla stanza. Ma anche per lui la tenaglia è in agguato, e viene ferito.
    Highbecca e Nova escono dalal stanza a loro volta (NdSM: tutti i nostri eroi, a questo punto, sono tornati nell’officina che fu teatro dello scontro con i droideka) ed aprono il fuoco contro il bestione… è facile colpirlo, ma sembra tuttavia molto resitente e due colpi di blaster non bastano certo a fermarlo.
    Così come non basta una parete…

    Anche questa parete esplode colpita dalle armi del droide demolitore… la battaglia continua… Hope, dopo aver curato il jawas (sempre grazie alla Forza), si offre come bersaglio contando sullo scudo di Forza che sempre gli è stato “amico”.
    Nova ed Highbecca, spostandosi in direzioni diverse per non farsi trovare come bersagli vicini continuano a sparare sul droide… anche il jawas si unisce al fuoco… ma è troppo debilitato ed i suoi primi colpi vanno a vuoto.
    Il droide usa una nuova arma contro Highbecca… lo colpisce con un getto di plasma incandescente nonostante la grande distanza che li separa…
    Highbecca risponde al fuoco… Nova continua a sparare… e questa volta anche Jere Mee Kohlson colpisce…
    Il droide è disabilitato… ma con sommo dispiacere e grande sorpresa dei nostri eroi esplode andando a danneggiare ancora più seriamente la struttura portante della fabbrica ed a ferire gravemente tutti tranne lo wookie (l’unico abbastanza lontano).

    Il jawas è in punto di morte e solo un colpo di fortuna, o la Forza, se voelte dar retta all’interpretazione di Hope lo mantengono in vita abbastanza a lungo da permettere ai suoi compagni di medicarlo.

    “Dopo questa faticaccia, ci vuole un po’ di riposo!” suggerisce il giovane Hope… e così i quattro eroi si fermano per un po’ per bendare le ferite e riprendere fiato.

    Dopo un po’ l’esplorazione riprende…

    Un altro “anello” di uffici… sono stati messi a soqquadro e perquisiti… “Qui qualcuno cercava qualcosa… Frughiamo in giro alla ricerca di qualche indizio.” commenta lo wookie. E qualcosa si trova… è proprio il piccolo jawas a frugare tra le carte “giuste” ed a trovare dei pezzi di softwere… qualcosa che spinga i druidi ad ignorare i loro inibitori e ad usare violenza contro i viventi.
    Non è molto… ma è un indizio… un presagio di brutte situazioni!

    L’esplorazione continua…
    Lasciati gli uffici i nostri eroi si ritrovano in anello attivo delal fabbrica: qui vengono assemblate le parti di armatura destinate a coprire le braccia di chi la indossa: tutto sembra fu8nzionare perfettamente…
    Si passa da una officina a quella successiva. Anche qui continua la lavorazione delle “braccia”… ma qualcosa di strano attira l’attenzione dei nostri eroi.
    È Nova ad accorgersene per prima e a richiamare gli altri: un ithorian gravemente ferito giace disteso tra un gruppo di braccia robotiche vicino al nastro trasportatore che sta in mezzo all’anello.
    “Andiamo a vedere… ma con prudenza… potrebbe essere una trappola!” ordina lo wookie.

    Pochi metri davanti ai nostri eroi, disteso in una pozza di sangue si trova un ithorian senza un braccio… sembra che la ferita sia già infetta da un bel po’ di tempo: “Cancrena” sentenzia lo wookie. Il ferito si guarda in giro … gli occhi persi nel vuoto… e sembra delirare in ithorese.
    Hope e Nova si avvicinano… sospettano la trappola.. ma non possono restare insensibili di fronte ad un ferito…
    Anche gli altri due si avvicinano ma si tengono qualche metro più indietro rispetto ai loro compagni…
    All’improvviso Highbecca nota degli strani cavi che, ben nascosti, dalla schiena del moribondo si vanno ad innestare nei macchinari lì intorno… lo wookie dà l’allarme… ma non fa in tempo.
    Il moribondo si alza in piedi rivelando il suo essere un “droide camuffato” ed una serie di cavi si gettano come serpenti contro i nostri eroi per bloccarli: Highbecca ed Hope vengono legati. I cavi cominciano a tentare di stordire i loro prigionieri con forti scosse elettriche… Comincia una nuova battaglia: mentre i due legati si divincolano a forza per liberarsi, Nova ed il jawas aprono il fuoco contro il doride.
    Lo scontro è breve… in pochi secondi sia lo wookie sia l’umano si liberano dai cavi stordenti… nel frattempo l’abilità e la mira di Nova fanno il resto, facendo praticamente a pezzi il “…debole droide camuffato da ithorian…”.

    La verità è ben diversa: ad una attenta analisi i nostri eroi si rendono conto che è come se il droide avesse “indossato” il cadavere di un vero ithorian. La situazione si fa inquietante.
  9. Kursk
    GIORNO 104: IMBOSCATA.

    I nostri eroi, stanchi e feriti dopo il breve ma feroce combattimento col droide trappola, devono decidere il da farsi.
    “…è ancora presto…” sentenzia lo wookie; “…recuperiamo Geego-Gin ed andiamo avanti… almeno esploreremo ancora qualche stanza; dopotutto non siamo nemmeno a metà.”
    E così si decide di fare.
    Il twi’lek abbandona la navetta e raggiunge i suoi compagni in poco meno di dieci minuti; dandogli giusto il tempo di medicarsi al meglio…
    Il gruppo riunito si muove verso un nuovo “anello”: la zona abitativa.

    La situazione si presenta subito preoccupante: aperta la prima porta i cinque esploratori si trovano di fronte a due cadaveri di ithorian fatti a pezzi e parzialmente decomposti… la tensione sale; tutti temono un altro droide-trappola… ma non accade niente.

    Tra corridoi e stanze private l’esplorazione diventa quasi noiosa: niente droidi; niente terminali di computer da esplorare; niente di utile (nemmeno in due stanze adibite ad infermeria ma molto poco fornite); niente di niente.
    Unica nota curiosa è una sala mensa dove alcuni distributori/preparatori automatici di cibo sono in funzione e continuano a sfornare ed a disperdere sul pavimento una discreta quantità di cibarie… “Le più vecchie hanno almeno 20 giorni… e stanno marcendo sotto a quelle più nuove che sono cadute più di recente.” È l’analisi del twi’lek.
    “Già! Ma qualcuno deve aver manomesso questi aggeggi…” continua lo wookie, “… è assurdo pensare che siano impazziti per caso proprio tutti… temo un’altra trappola… meglio se ce ne andiamo.” E così i nostri eroi si allontanano, magari un po’ affamati, ma comunque salvi e certi di aver evitato una trappola.

    L’esplorazione continua…
    Altre catene di montaggio più o meno danneggiate; qui si producono parti di droidi: torsi dalle fattezze umanoidi (NdSM: come quello di un droidi protocollare come C3BO o di un droidi medico standard). Niente di strano da segnalare…
    La tensione aumenta.
    Un anello di uffici… inserendosi in un computer Geego-Gin sfrutta le sue abilità informatiche per spegnere tutti i sistemi ed accendere tutte le luci della “seconda metà” della struttura… in qualche ufficio si trovano dei droidi da battaglia molto semplici e disattivati… un piccolo mistero.
    Si va avanti!

    Il gruppo si appresta ad attraversare un nastro trasportatore ormai spento… Hope è passato… Nova resta in retroguardia col fucile carico e pronto all’uso… e gli altri sono sopra al nastro…

    Scatta un’imboscata…

    Alcune porte sulla parete di fronte ai nostri eroi si aprono contemporaneamente…
    E contemporaneamente fanno il loro ingresso una ventina di droidi da battaglia che aprono il fuoco contro i nostri eroi colti alla sprovvista.
    Inizia un combattimento violento… i droidi cominciano a prendere di mira gli avversari più vicini: Hope e Geego-Gin.

    Hope corre verso il gruppo di nemici più numero sfoderando la spada… ma prima di arrivare al corpo a corpo usa la forza per sollevarne uno ed abbatterlo con violenza contro i propri simili…
    Geego-Gin non perde la calma e sfodera una granata che, lanciata con cura, va a colpire un paio di nemici…
    Nova si getta a terra e comincia ad aprire il fuoco per coprire le spalle al giovane jedi (il più bersagliato dai droidi)…
    Highbecca non è da meno e si lancia con impeto verso i droidi andando ad offrire un nuovo bersaglio ai nemici che distraggono un po’ di fuoco dai primi due bersagli, e rincarando la dose di granate andando a distruggere i due avversari danneggiati dal twi’lek….
    Jere Mee Kohlson comincia a fare fuoco col suo fucile a ioni… danneggia qualche droidi ma diviene anche lui un bersaglio…

    Il contrattacco dei droidi si fa presto sentire… qualche colpo ed il jawas, già gravemente ferito, è di nuovo a terra in un lago di sangue… districandosi dal corpo a corpo una decina di droidi concentrano il loro fuoco su Hope causandogli gravi ferite… altri droidi continuano a bersagliare lo wookie ed il twi’lek, ma con meno fortuna rispetto ai loro compagni…

    Così il combattimento va avanti tra granate colpi di blaster di Highbecca e Geego-Gin, azioni di cecchinaggio di Nova, e fendenti di spada laser del giovane Hope che continua a far uso della forza per sbattere i nemici uno contro l’altro…

    Dopo qualche minuto rimane in piedi un unico droidi… il twi’lek finite le munizioni non perde tempo a ricaricare e si getta in un corpo a corpo utilizzando una spranga di ferro… un colpo ben assestato ed il droidi cede… anche questa battagli è finita e vede i nostri eroi ergersi feriti ma vincitori!

    Nova è la prima preoccuparsi per il jawas: corre da lui e comincia a medicarlo per fargli riprendere conoscenza… aiutata dal giovane jedi che pur ferito non esita a trasferire parte della sua energia vitale nel corpo esanime del compagno…

    Passa un bel po’ di tempo prima che il jawas riprenda i sensi; i quattro “sopravvissuti” devono decidere il da farsi ma sono dubbiosi… Highbecca e Geego-Gin si allontanano per un piccolo controllo alle stanze da cui sono spuntati i droidi: niente da segnalare.

    Dopo una breve discussione i cinque decidono quindi di dividersi; mentre lo jawas ed il jedi riposano e si curano con Nova che resta con loro per aiutarli n caso di attacco, lo wookie ed il twi’lek continuano ad esplorare la struttura “…dopotutto… dopo tutti questi… quanti droidi volete che ci siano ancora?”

    L’esplorazione è breve… oltre l’ultimo anello di uffici si trova l’ultimo anello di produzione. Qui ha stabilito la sua base l’invasore.
    I due eroi stanno ben attenti a restare nascosti… aprono la porta (venendo investiti da un forte odore di idrocarburi che porta con se un po’ di nausea per i nostri due eroi) e guardando con circospezione dall’altra parte notano un grosso droidi da guerra…

    Il droidi comincia a muoversi…
    Cammina, lento ma inesorabile verso di loro.

    La porta viene chiusa ed i due arretrano fino alla officina precedente… il grosso droidE li segue… non dovrebbe passare attraverso porte “piccole” ma è in grado di compattarsi per adattarsi a passare attraverso spazi angusti…

    I nostri eroi lo osservano meglio: “…bipede… di taglia grande… tre bocche da fuoco: due gemelle, coassiali sopra la testa ed una indipendente sulla spalla sinistra… armi pesanti: molto distruttive… due enormi pinze come arti superiori… e “sul palmo” di ogni pinza quella che sembra la punta della lancia di un lanciafiamme…”.
    La situazione sembra disperata e la fuga viene accolta subito come ottima opzione di comportamento.
    Raggiunto il gruppo si discute ancora brevemente e si opta per dividersi in due gruppi ed attendere l’arrivo del grosso droidi per stabilire se attaccarlo o meno: Hope, Geeo-Gin e Jere Mee Kohlson (appena appena cosciente) si nascondono in attesa in una stanza; Highbecca e Nova si ritirano in un’altra più lontana.
    Il grosso droidi si ripresenta dopo qualche minuto di fronte ai nostri eroi… si tenta di elaborare una strategia…
    Il droidi spara, praticamente alla cieca, verso le due stanze in cui i nostri eroi si sono rintanati… non colpisce nessuno ma la potenza dimostrata e la pioggia di scintille provocata dall’impatto dei due colpi delle bocche da fuoco gemelle (evidentemente indipendenti l’una dall’altra, a questo punto) mettono in grande apprensione i nostri eroi…
    “Dobbiamo pensare a duna strategia risolutiva… e che ci permette a di portare a casa la pelle…” sta dicendo tramite com-link il twi’lek, quando Hope decide per tutti: si pone bene in vista e prova ad usare i suoi poteri per sbilanciare il grosso droide… lo sforzo richiesto è troppo grande ed il giovane jedi non ce la fa.
    Per tutta risposta il droide apre di nuovo il fuoco e con uno dei suoi colpi centra in pieno il giovane Hope che cade a terra in un lago di sangue…
    Geego-Gin ordina la ritirata e tutti obbediscono… quindi raccoglie il corpo del povero jedi e dà fondo al suo jetpack per allontanarsi il più velocemente possibile…

    Il droide riprende il suo flemmatico ma inesorabile inseguimento… sembra incerto su chi seguire (dato che i nostri eroi furbescamente scappano in direzioni diverse)… ma alla fine decide di seguire lo wookie…
    Il twi’lek, a questo punto ha un’illuminazione… sempre sfruttando il jetpak vola velocemente nella stanza da cui il grosso droide è partito e forte di un: “…spero che sia impegnato ad inseguire gli alti…”, cerca di scoprire se là ci sia un modo per fermarlo…

    Comincia una lunga gara di resistenza tra lo wookie in fuga ed il droide in perseverante ed inesorabile caccia….

    Geego-Gin raggiunge la stanza… è stata svuotata dagli impiantidi costruzione… al suo interno si trova una grande apparecchiatura… il twi’lek la studia velocemente: un computer piuttosto potente ed una trasmittente ugualmente di buon livello…”Posso spegnerlo da qui!” … e si mette al lavoro.
    Comica così un confronto tra hacker… ma Geego-Gin riesce in breve a d aver la meglio sul suo sconosciuto e lontano avversario… il computer è suo… “Si! Posso farcela! Adesso posso spegnere quel dannato bestione!”.
    Gli ci vogliono dieci minuti per forzare il sistema… dieci minuti in cui continua la gara di inseguimento tra il lesto wookie e l’inesorabile droide…
    Il lesto e resistente wookie...
    Gli altri sono ormai tutti nascosti al sicuro…
    Dopo dieci minuti si arriva ad un punto cruciale… il twi’lek inserisce gli ultimi comandi… “O la va.. O la spacca!” …Comandi inviati…pochi secondi e… “La va!” il grosso droide si ferma… Geego-Gin ne ha il controllo (almeno parziale).

    I com-link gracchiano di nuovo… “…raggiungetemi nella stanza della benzina…” è la voce di Geego-Gin a richiamare i compagni.
    Mentre gli altri lo raggiungono il nostro twi’lek non perde tempo; si impegna da subito a ricavare quanti più dati possibile dal computer e dalla trasmittente che sono, per ora, sotto il suo controllo (le informazioni recuperate indicano che il mandante di questa “follia” si trova su Tatooine); la sua esperienza gli dice che come lui è riuscito ad entrare nel computer estromettendo un altro, anche l’altro potrebbe tentare di fare la stessa cosa… E difatti dopo qualche minuto è un nuovo duello tra hacker… questa volta Geego-Gin non ha la maglio ed il suo avversario impone una cancellazione di tutti i programmi contenuti nel computer ed una autodistruzione del grosso droide da guerra.

    Il twi’lek non resta lì a vedere se il suo avversario abbia avuto successo e si rintana in una stanza vicina con gli altri eroi che nel frattempo lo hanno raggiunto… un paio di esplosioni confermano l’avvenuta distruzione del grosso droide e del serbatoio di carburante posto vicino al computer…

    I nostri eroi sono stanchi, un po’ nauseati dai vapori di benzina e feriti, ma la fabbrica è disinfestata: MISSIONE COMPIUTA!

    NdSM: Grazie a Silverrleaf che miha sveltao uno dei misteri di Office!
  10. Kursk
    GIORNO 104: RITORNO.

    La minaccia dei droidi invasori è finalmente scongiurata ed i nostri eroi (ancora orfani dello jedi anziano disperso su Rodia) possono finalmente riposarsi.
    In realtà di tempo per riposare ce n’è poco…
    Hope va curato, ed è il droide medico comprato solo pochi giorni prima a prendersene cura in modo efficace; nel frattempo Highbecca e Jere Mee Kohlson si dedicano a piccole riparazione alla nave: “Ogni bullone stretto un po’ di più può aiutare… La condizione della navetta è disastrosa, saltare in hyperdrive equivarrebbe ad un suicidio… anche un semplice volo a velocità sub-luce è rischioso”.

    In un paio d’ore i preparativi per il decollo sono completati ed i nostri eroi si rimettono in viaggio verso la stazione spaziale: lo wookie al posto di pilota, il twi’ek al posto di armiere ed il piccolo jawas al posto di motorista (con l’incarico principale di mantenere in efficienza gli scudi della navetta).
    L’uscita dal campo di asteroidi è brusca, ma in breve la nave è comunque diretta verso la stazione spaziale dove gli ithorian attendono il ritorno dei nostri eroi.

    NdSM: Non così in fretta!

    Una trasmissione radio, un messaggio ripetuto ad intervalli regolari, raggiunge la navetta: “Arrendetevi. La vostra nave sta trasportando un ricercato. Per ordine dell’inquisitore Tarkin siete in arresto. Arrendetevi!”
    E ben presto si scopre la fonte del segnale: un incrociatore imperiale da battaglia (NdSM: un "Imperial I-class Star destroyer. con la sua scorta di tie fighter) sta attendendo al varco la malconcia navetta dei nostri eroi.

    Geego-Gin prova ad instaurare un dialogo via radio con gli imperiali ma ottiene ben poco…
    Un raggio traente,dopo un tentativo andato a vuoto che ha scatenato l’ilarità dei nostri eroi, cattura la loro navetta che viene chiusa in un hangar depressurizzato per non lasciare alcuna via di fuga ai suoi occupanti. In breve la nave imperiale riparte e, stando alle sensazioni dello wookie salta in hyperdrive con tutto il suo carico…

    Geego-Gin continua a provare ad instaurare un dialogo via radio; ricorre addirittura a delle velate minacce. È tutto inutile. L’equipaggio della nave imperiale è intenzionato a rispettare gli ordini: silenzio assoluto e cattura dei fuggiaschi; per tanto si limita a poche laconiche risposte che lasciano insoddisfatto il twi'lek.

    Ci vogliono sei giorni prima che il viaggio da prigionieri veda una fine.

    GIORNO 108 – 109: PAUL VERSO IL POLO SUD.

    Paul Watreflyer è su Rodia da ormai un paio di settimane e sono dieci giorni che il nostro jedi lavora su una carovana diretta verso Delekria; finalmente la grande città è in vista: il Polo Sud e le “Lune Gemelle di Rodia” sono più vicini.

    In realtà la situazione non è così rosea.
    Se già nella grande Equator City il nostro umano si sentiva un pesce fuor d’acqua (vista la scarsità di non-rodian) qui questa sensazione è addirittura accentuata. Gli “alieni” si contano sulla punta delle dita e questo non fa che complicare le ricerche del povero Paul.

    Sfruttando le conoscenze del capo-carovana il jedi viene a sapere che la sua unica speranza di raggiungere il Polo risiede in due rodian un po’ folli che potrà incontrare alla locanda “La melma butterata”; si fanno chiamare “Stella Impazzita” e “Nebbioso”.
    Inutile dire che il nostro eroe vi si dirige senza ulteriori indugi o indagini e soprattutto senza preoccuparsi della possibilità di risultare poco gradito ai due. Dopo un breve cammino raggiunge la sua meta; l’atmosfera del locale è tutt’altro che amichevole e gli basta sfiorare uno degli avventori per causare la cessazione completa di ogni brusio e per trovarsi decine di sguardi carichi di odio e curiosità puntati addosso.
    “Devo parlare solo col locandiere come mi è stato suggerito… Calma Paul… Puoi farcela.” Sono i pensieri che gli fluiscono in mente…
    Detto, fatto. Paul si muove con attenzione e finalmente raggiunge la sua meta: dietro il bancone sta un enorme rodian dalle scaglie giallo brunastre che curiosamente è il meno ostile presente nel piccolo locale.A fatica cominica un rapido scambio di battute con il locandiere: cosa che, se non altro, rasserena l'atmosfera tesa del locale (gli avventori piano piano riprendono a farsi i fatti propri).
    Dopo poche parole per presentarsi e prendere un minimo di confidenza col suo interlocutore, il jedi immediatamente chiede notizie dei due rodian che sta cercando: “… devo trovare Stella Impazzita e Nebbioso… mi hanno detto di cercarli qui.”
    “E, di grazia, perché li stai cercando?” ribatte il locandiere.
    “Devo contattarli perché, stando a quanto mi è stato detto sono gli unici che possono aiutarmi.”
    “Rischierai la pelle ad avere a che fare con loro, lo sai questo vero? … sai combattere almeno?”
    “Si, me la cavo.”
    “E sai anche fuggire velocemente?”
    “Certo, me la cavo anche meglio nella fuga che nel combattimento!” (NdSM: alla faccia dello jedi! )
    “Allora forse hai qualche speranza di portare a casa la tua pellaccia rosa anche avendo a che fare con quei due… E, per pura curiosità, cosa ti spinge ad aver bisogno dell’aiuto di due soggetti così pericolosi?”
    “Devo raggiungere il Polo e…”
    Paul viene interrotto dallo scoppiare di feroci risate di scherno nei suoi confronti (condito dal lancio di cibarie con il povero jedi come bersaglio), mentre uno degli avventori sta ribadendo in rodian l’intenzione dell’umano di raggiungere il Polo, in modo da mantenere elevato il livello di ilarità suscitato dalla folle idea esplorativa del jedi.
    Mentre il rodian continua la sua performance di scherno ed il povero Paul viene bersagliato da pezzi di cibo lanciati da tutta la sala, esplode un colpo di blaster ed il rodian che per primo ha deriso l’umano giace a terra, con la faccia spappolata…
    Cala il silenzio…
    Paul si volta e nota, in un angolino buio, un rodian con le scaglie color verde chiaro e con un’unica “antenna” rimasta sulla testa, col fucile ancora fumante appoggiato al tavolo…
    “Quello è Stella Impazzita!” spiega il locandiere con la voce ancora un minimo tremolante dopo l'accaduto.
    L’umano prende coraggio e si dirige al tavolo. Il rodian lì seduto gli rivolge una domanda che ovviamente Paul non capisce… Fortunatamente ha il buon senso di non chiedere spiegazioni e di presentarsi; il rodian mostra un sorriso e con una voce femminile (NdSM ebbene sì… è un rodian femmina) ribadisce… “Piacere Paul, io sono colei che stai cercando… e, per la cronaca, ti avevo solo chiesto come stavi!”
    Comincia così un primo dialogo tra Paul e Stella Impazzita sul perché lui la stesse cercando e su cosa possa il giovane umano offrire in cambio dei servigi dei due avventurieri rodian…
    È proprio durante il colloquio che appare, sorprendendo alle spalle il povero jedi, il secondo rodian: Nebbioso. Costui è piccolo di statura e gracile di corporatura; contrariamente alle abitudini dei suoi simili non porta con se armi ed anzi non indossa nemmeno un vestito che lo possa coprire del tutto, solo una specie di gonnellino fatto della pelle di chissà quale strano animale.
    “Dunque cosa abbiamo qui…” il nuovo arrivato sibila all’orecchio di Paul… “Un umano… 1500 crediti per una missione pericolosa…” poi aggiunge con palese sarcasmo “…una spada laser nascosta dal mantello… e magari sei pure un jedi… e se è vero che lo sei magari hai pure uan taglia sulla testa…”. Paul sorpreso dall’apparizione improvvisa nopn può far altro che confermare la sua “professione” e negare (più volte) di avere una taglia sulla testa…
    La discussione riprende e non è carica di buona notizie per Paul: le informazioni che ha ricevuto da Mett “lo Sporco” sono false; non c’è niente di quello che ha sentito da gamorrewan al Polo Sud (e tanto meno al Polo Nord). L’unico che porebbe fornirgli qualche notizia credibile sarebbe proprio Jak-Thal (il nobile rodian) ma per un umano come paul le possibilità di incontrarlo sarebbero veramente ridottissime.

    Ad un tratto i due rodian si disinteressano di Paul e cominciano a discutere tra loro nella loro lingua; l’umano non capisce, ma il tono sembra tranquillo; sembrano due persone che ragionano e prendono accordi.
    Infine, dopo un veloce spuntino a base di lucertole arrostite (del quale paul non approfitta), i due rodian si accordano e Stella Impazzita ha una proposta da fare all’umano:
    “Sai combattere?”
    “Si, me la cavo, come stavo dicendo prima al locandiere…”
    La rodian interrompe Paul e contina con le domande:
    “Quanto è importante per te raggiungere le Lune gemelle di Rodia? Saresti disposto a combattere per raggiungere il tuo obbiettivo?”
    “Ovviamente sono disposto a combattere per raggiungerle, forse non sono disposto ad uccidere…”
    “Su Rodia non c’è molta differenza tra combattere ed uccidere!” replica l’avventuriera seccata… “Dunque sei disposto a rischiare la tua vita per raggiungere il tuo obbiettivo? E sei anche disposto a rischiare di dover uccidere qualcuno per farlo?”
    “Solo per difendermi potrei arrivare, comunque a malincuore, ad uccidere un altro essere vivente!”
    “Bene direi che può bastare…”
    La rodian si fa pensierosa ed aggiunge “Abbiamo una proposta da farti… Tu sei uno jedi… sai combattere… e ti serve il nostro aiuto… ma hai solo 1500 crediti giusto?”
    “Si, tutto giusto!” replica Paul.
    “Allora ascoltami bene. Jak-Thal è ormai vecchio e non va più a caccia. Per questo ha messo in piedi una arena nei suoi possedimenti dove fa combattere gladiatori… Tu combatterai per noi… Noi ti iscriveremo ad uno dei prossimi combattimenti… punteremo su di te i tuoi 1500 crediti… tu vincerai i tre combattimenti che ti attendono… noi ci terremo il premio delle scommesse e ti restituiremo i tuoi 1500 di partenza… e se sarai fortunato e riuscirai ad impressionare il vecchio Jak-Thal, forse avrai l’onere di incontrarlo di persona… Che ne pensi? Accetti?”
    “Accetto!” Risponde con tono sicuro il jedi “Non ho altra scelta dopotutto…” aggiunge quindi a mezza voce.
    La rodian soddisfatta replica: “Perfetto. Si parte domani. Ti porteremo noi di nuovo ad Equator City… considerati nostro ospite fino ad allora”.

    GIORNO 110 – 111: DI NUOVO IN VIAGGIO.
    Si parte di buon’ora. Paul, Stella Impazzita e Nebbioso a bordo della navetta degli esploratori (uno strano veicolo aperto… un residuato bellico a prima vista) si mettono in viaggio verso la grande capitale equatoriale. Ci vorranno due giorni di volo; due giorni durante i quali Paul non può far altro che chiacchierare con i suoi due ospiti per ottenere qualche dettaglio in più sul tipo di combattimento che lo aspetta.

    GIORNO 110 – 111: L’INQUISITORE TARKIN.
    La navetta viene finalmente sganciata dall’incrociatore imperiale e trascinata da un nuovo raggio traente dentro uno degli hangar militari della stazione spaziale che i nostri eroi ben conoscono. Non appena l’hangar è chiuso e pressurizzato viene “invaso” da una trentina di trooper pesantemente armati. Tra loro si fa poi avanti un uomo in divisa scura con mantello rosso ed una specie di scettro rosso tra le mani: l’inquisitore.
    È Geego-Gin a farsi avanti per primo.
    Una volta sbarcato è il primo ad andare a presentarsi all’inquisitore per sapere i motivi che hanno portato al loro arresto. L’inquisitore risponde in tono stranamente gentile e spiega al twi’lek che ci sono delle prove che coinvolgono il suo amico jawas nel deplorevole attentato avvenuto quasi un mese prima… in particolare ci sono due “colpevoli” che lo accusano di complicità.
    Il twi’lek non è molto convinto ma decide che la cosa migliore da fare è lasciare che il jawas si spieghi da solo…

    Così anche il piccolo Jere Mee Kohlson è costretto a sbarcare.

    Riprende il colloquio allargato a tre persone a questo punto… ed è un colloquio lungo… l’inquisitore accusa, il jawas si difende ed il twi’lek assiste…
    Si va avanti per più di un’ora, in piedi in mezzo all'hangar di fronte trenta trooper ben armati...
    Alla fine l’inquisitore sembra quasi convinto dell’innocenza del piccolo jawas, ma preferisce imporre alla navetta ed a tutto il suo equipaggio una sosta forzata di due giorni per permettergli di valutare al meglio e con calma le nuove testimonianze acquisite.

    Due giorni chiusi in un hangar… giusto il tempo per cominciare a riparare la nave (così Highbecca ed il jawas saranno comunque occupati) e per curarsi le ferite. Solo in seguito si potrà uscire (forse) e contattare gli ithorian per ricevere il pagamento pattuito.

    GIORNO 112: RITORNO ALLA STAZIONE SPAZIALE.
    È metà mattina quando l’inquisitore si ripresenta davanti ai nostri eroi… questa volta le notizie sono buone: il jawas è scagionato da ogni accusa (NdSM: compresa quella di essere un killer a pagamento); i due “colpevoli”, un jawas ed un umano zoppo di nome Spud, in seguito ad un nuovo e più energico interrogatorio hanno ritrattato le accuse rivolte a Jere Mee Kohlson. Il caso non è ancora chiuso, ma se non altro i nostri eroi ne sono usciti puliti.

    Così non resta che accendere i motori, liberare l’hangar imperiale e noleggiarne di nuovo uno (NdSM: sempre 120 crediti per 10 giorni) per avere il tempo di riparare a dovere la navetta e di portare a termine tutti gli affari che legano i nostri eroi a questa sperduta stazione spaziale.

    GIORNO 112: L’ARENA.
    La navetta/residuato bellico atterra nel “giardino” di un grande palazzo: l’arena di Jak-Thal. Paul viene scortato agli spogliatoi (eccessivamente lussuosi per i suoi gusti) e comincia ad attendere il momento del primo combattimento.
    Il tempo trascorre lentamente è solo metà mattina e combatterà nel pomeriggio…
    Il jedi decide di studiare i suoi probabili avversari visionando alcuni video di vecchi combattimenti… dopodichè si procura un’arma (una semplice mazza ferrata)… e quindi si informa sulle regole:
    - Una campana dà inizio e segna la fine del combattimento.
    - Non si può uscire dall’arena.
    - Non si possono usare armi da fuoco (se non nelle gare apposite).
    - Chi sopravvive vince e continua a combattere.
    Poche e semplici regole… Paul è un po’ perplesso.

    Passano le ore e finalmente viene il momento del primo combattimento. Un montacarichi lo solleva fino alle porte dell’arena.
    La campana suona…

    DOOONGGG!

    Il suo avversario è un bipede, rettiloide tozzo e violento… non ha armi… gli bastano i suoi artigli…
    Paul esordisce coi suoi poteri jedi: rimanendo nascosto nel vano del montacarichi prova a stritolare il suo avversario che gli corre incontro con irruenza… “…niente da fare… se sta soffrendo non lo da a vedere!”
    Un paio di artigliate ed un morso inaspettato colpiscono lo jedi… il veleno entra in circolo e si fa sentire annebbiando i riflessi del malcapitato umano.
    La folla (un migliaio scarso di rodian) urla in preda all’esaltazione dovuta al combattimento.
    Paul si affida di nuovo ai suoi poteri jedi e prova un trucco mentale… niente da fare… la creatura che ha di fronte è troppo stupida, primitiva ed infuriata per cedere ad un effetto simile…
    Nuove artigliate… nuovi morsi… nuovo veleno…
    Paul sempre più intorpidito si decide a combattere. Si affida alla mazza pesante che si è procurato negli spogliatoi (non vuole ricorrere da subito alla sua fidata spada laser)… un paio di colpi vanno a segno ma il tozzo rettiloide, a questo punto palesemente ferito, non sembra dare troppo peso ai "graffi" che l'umano gli ha provocato...

    Una nuova sfuriata fatta di artigli, morsi e veleno e Paul sembra sul punto di soccombere.. non resta che la spada laser… La sfodera e con due eleganti fendenti (NdSM: l’ultimo dei quali molto fortunato) getta a terra il mostruoso avversario finalmente stremato.
    Paul ha vinto…
    Ma è una maschera di sangue e tra poco meno di due ore dovrà affrontare una nuova sfida: ha giusto il tempo di scendere negli spogliatoi per prendere fiato e per farsi medicare dagli addetti.
  11. Kursk
    GIORNO 112: DI NUOVO NELL’ARENA.
    È ancora stanco e dolorante dopo lo scontro col tozzo e violento rettiloide, ma Paul sa che non ha altra scelta se non apprestarsi ad un nuovo duello: due ore di pausa sono poche ma dovrà farsele bastare.
    Giunge il momento del secondo scontro.
    Cigolando l’ascensore solleva il nostro eroe al livello dell’arena. Paul si guarda in giro: nell’altro ascensore non riesce a distinguere chi sarà il suo avversario, anche perché è distratto dalla presenza di uno strano personaggio che levita (a circa 50 metri d’altezza) sopra l’uscita dell’altro ascensore.
    Finalmente il suo avversario esce allo scoperto: si tratta di un Kel-Dor, la maschera fissata al volto che gli permette di sopravvivere in una atmosfera normale non lascia dubbi.
    A prima vista è disarmato: “Che sia un esperto di arti marziali?” si chiede il nostro eroe. È proprio così. Ed il rispettoso inchino rivolto al “levitante” identifica questo ultimo come il suo maestro.
    “Che stranezza!”
    Paul si prepara, in attesa della mossa dell’avversario. L’avversario non si fa attendere un paio di rapidi balzi di lato prima da una parte e poi dall’altra e svanisce. Svanisce nel nulla! Paul non lo vede e non lo sente; non gli resta che ricorrere alla forza.
    Niente da fare!
    Il suo avversario è scomparso e Paul non sa cosa fare. Decide di avanzare lentamente ed in guardia verso il centro dell’arena… non riesce a fare che pochi passi. Il Kel-Dor riappare davanti a lui come un fantasma e come se niente fosse e lo colpisce con un violentissimo colpo dato col palmo della mano: un colpo che avrebbe tramortito una persona normale, ma non il nostro jedi che, anzi, ha il sangue freddo di reagire proprio facendo uso della forza sua alleata ricorrendo ai suoi trucchi mentali.
    Dapprima tenta di spaventare il suo avversario; Paul ottiene un mezzo successo lasciandolo in uno strano stato di trance. Poi prova a convincerlo alla resa… il secondo tentativo di fare breccia nella disciplinata mente del combattente kel-dor scatena in lui una strana reazione violenta: con uno sforzo sovrumano si sdoppia ed attacca contemporaneamente dai due fianchi lo smarrito Paul. L’attacco va a segno ma è troppo debole: Paul è ancora in piedi. La furia svanisce ed il kel-dor sanguinante e stremato cade a terra privo di sensi.
    La vittoria è per l’umano, ancora sorpreso dallo strano combattimento.

    In breve lo strano alieno si rialza in piedi barcollante e, senza nemmeno sollevare lo sguardo da terra, si dirige verso il suo "angolo”. Il levitante atterra sopra la torre che sostiene l’ascensore, estrae una lunga lancia lucente e la scaglia contro il suo allievo, urlando una singola parola, uccidendolo sul colpo.

    Paul non sa cosa volesse dire di preciso, ma l’idea che si è fatto è che avesse il senso di INDEGNO!

    L’ascensore lo riporta al suo spogliatoio con una vittoria in più e con la sensazione che ci sia un altro utilizzatore della forza nascosto tra i partecipanti a queste strane lotte.

    Passano altre due ore tra medicamenti ricevuti, pensieri contraddittori su come stanno andando le cose e preoccupazione per gli eventi futuri.
    È ora del terzo ed ultimo scontro.
    L’ascensore sale, cigolando come sempre.
    Il cancello dell’arena si apre e questa volta Paul non deve sforzarsi per capire chi sia il suo avversario: una lama di luce bianca illumina parzialmente un umanoide ricoperto di una strana armatura (un elaborato elmo ne cela le fattezze).
    Un breve istante di concentrazione per averne la conferma: è un utilizzatore della forza.
    Lo scontro ha inizio immediatamente.
    Paul esordisce coi soliti trucchi mentali ma contro questo disciplinato jedi (che jedi non è – NdSM: si tratta di un Jenserai Defender) non hanno effetto si passa allo scontro tra spade laser ma qui viene fuori la notevole esperienza di combattimento dell’altro a dispetto dei talenti mentali di Paul. In breve, dopo pochi colpi scambiati, dopo uno stritolamento con la forza tentato da Paul e dopo un colpo di pura forza messo a segno dell’essere in armatura, il combattimento ha termine: l’umano è a terra svenuto; Paul ha perso.

    Quando riprende i sensi si trova di nuovo negli spogliatoi: è stato medicato in modo da salvargli la vita, ma è debole ed è ancora frastornato.
    Si guarda intorno e vede l’ormai solito medico assieme a Stella Impazzita e Nebbioso: sorridono.
    “Alzati forza!” intima la donna rodian, “Jak-Thal è ansioso di vederti!”.
    Paul tenta di replicare che ci deve essere uno sbaglio, in fondo ha perso; la rodian, per contro, gli spiega che i jedi sono rari e per questo anche un nobile potente come Jak-Thal è curioso di poter scambiare quattro chiacchiere con uno di essi: "...quindi sii educato, asseconda il nobile Jak-Thal nelle sue richieste, e soprattutto non fare mosse azzardate; ne va della vita di tutti e tre!"

    Mentre si dirige verso la terrazza dove il nobile rodian lo attende Paul riprende lucidità e finalmente realizza una cosa: la sua spada laser (NdSM: la psada laser che fu del suo maestro morto per salvargli la vita, unico ricordo tangibile del maestro in questione) è sparita.
    Facendosi coraggio non dice niente e spera di poter scoprire qualcosa proprio dal vecchio e nobile Jak-Thal.

    L’incontro è piuttosto formale: Jak-Thal è un vecchio (e non lo nasconde) seduto su una specie di trono, al suo fianco, sulla destra, un giovane rodian (uno dei figli del nobile secondo Stella Impazzita) e sulla sinistra lo strano guerriero "jedi che jedi non è" che ha vinto il torneo appena conclusosi.
    Paul ha il buon senso di mantenere un “profilo basso” assecondando il senso di superiorità manifestato dal nobile rodian; così facendo riesce ad intavolare un dialogo proficuo ed a venire a conoscenza di molti più dettagli rispetto a quello che si sarebbe aspettato sulle fantomatiche Lune Gemelle di Rodia
    “Si trattava delle due lune più vicine al pianeta… Erano molto simili ed orbitavano lungo la stessa orbita ma in posizione diametralmente opposta rispetto al pianeta… oltre un secolo fa qualcosa, nemmeno io so cosa, le ha fatte uscire dall’orbita e le ha allontanate per sempre dal pianeta… ora vagano nello spazio… nessuno sa di preciso dove siano o anche se semplicemente esistano ancora… questa è la verità sulle lune gemelle di Rodia! Qualsiasi altra cosa tu possa sentire a riguardo è una bugia o nel migliore dei casi un’esagerazione.”

    Il colloquio dura oltre un’ora durante la quale Jak-Thal si informa lungamente sull’identità di Paul e sul cosa voglia dire essere un jedi; il rodian arriva persino ad offrire all’umano un lavoro come sua guardia del corpo, da svolgere assieme al misterioso guerriero in armatura. Paul cortesemente rifiuta, spiegando al vecchio che lo scopo della sua vita è quello di crescere come jedi, come aveva promesso al suo vecchio maestro tanti anni prima. Per tutta risposta Jak-Thal indica a Paul il luogo ove potrebbe risiedere un vecchio jedi suo amico: il rodian lo ha tenuto nascosto per qualche tempo dall’impero, ma poi il jedi (un umano) ha voluto a tutti i costi andarsene per evitare brutte sorprese all’amico rodian così disponibile nell’offrirgli riparo. La rotta presa dal vecchio jedi era quella verso
    Spoiler:   NdSM: dato che questa destinazione la conosce solo Phate (il padrtone di Paul), non me la sento di renderla pubblica: non vorrei "rovinare" il resrto della storia al gruppo! .
    Dopo aver parlato col nobile Paul ha anche l’occasione di scambiare poche parole col guerriero in armatura; l’elmo è fatto in modo da alterare in modo metallico la voce di chi lo indossa ed il nostro eroe fatica addirittura a stabilire se il suo interlocutore sia maschio o femmina (NdSM: Paul non ha ancora nessuna idea di quale sia la sua razza!); il colloquio è freddo: l’essere in armatura tratta Paul con la stessa freddezza e superiorità con cui un uomo adulto tratterebbe un bambino impertinente.
    Alla fine una cosa è chiara la spada del nostro eroe ora brilla tra le mani dello strano jedi in armatura; dopo poche parola a riguardo quest’ultimo lancia a paul un’altra spada (quella bianca usata contro di lui nello scontro) commentando “…e se rivuoi la spada che fu del tuo maestro, sai dove trovarmi!”.
    Tuttavia anche questo colloquio è tutt’altro che inutile; rispondendo alle domande di uno stranamente curioso Paul, il "jedi che jedi non è" in armatura indica al nostro eroe un lontano pianeta (chiamato Jessen): qui in un monastero insegnano a seguire le vie della forza in modo “nuovo”; qui è dove lo strano jedi in armatura ha imparato.

    Finiti i colloqui Paul se ne va con Stella Impazzita e Nebbioso e con una nuova spada laser (bianca) indeciso su quale delle due piste seguire: cercare un monastero perduto (dove Paul potrebbe perdere la vita nel solo tentativo di raggiungerlo) o seguire le diafane orme di un maestro jedi forse ancora in vita?
    La decisione è presto presa: i due rodian che lo accompagnano sono diretti, per seguire i loro affari personali, proprio verso la presunta dimora del maestro jedi: Paul non può far altro che aggregarsi al loro viaggio. La partenza è fissata per l’indomani.

    GIORNO 113: UN NUOVO VIAGGIO.
    È così ora di una nuova partenza per Paul. Lascerò Rodia assieme ai due “amici” (oltretutto la nave è la loro) che ha incontrato qui per partire alla ricerca di un maestro jedi scomparso.
    NdSM: ci vogliono ben 18 giorni di viaggio per arrivare a destinazione (magie dell’hyperdrive)!
    Il viaggio è lungo ed il nostro eroe ha tempo sia di guarire completamente dalle ferite, sia di chiacchierare coi suoi due compagni (in particolare con Stella Impazzita), sia di scoprire che altro non sono se non contrabbandieri.

    GIORNO 112 – 118: L’INQUISITORE TARKIN.
    Veniamo ora agli altri.
    Sono appena ri-attraccati alla stazione spaziale dopo aver chiarito lo spiacevole equivoco con l’inquisitore. È ora di riscuotere i propri crediti e di pensare a rimettere in sesto la navetta.

    L’incontro con gli ithorian proprietari della fabbrica “disinfestata” è proficuo. È Geego-Gin a gestire le trattative ma gli ithorian sono dei clienti “facili” e ben presto ci si accorda su un cospicuo risarcimento pari a 25000 crediti (i 10000 pattuiti più altri 15000 per le indagini svolte ed i dati “extra” recuperati dai computer dei mandanti). L’incontro va così bene che gli ithorian si informano anche sulla disponibilità dei nostri eroi per un nuovo lavoro di tipo del tutto diverso: un semplice trasporto e scorta; visto l’interesse dimostrato dal twi’lek e dallo wookie, viene stabilito un nuovo incontro di lì a pochi giorni (NdSM: tanto con la nave ridotta in quelle pessime condizioni dove volete che vadano i nostri eroi?!).

    Così i giorni passano tra le riparazioni alla nave, la ricerca di equipaggiamenti e gli incontri romantici di Highbecca con la cameriere dal famoso locale di cucina wookie “La Tana Pelosa”.

    Durante il secondo giorno di sosta alla stazione spaziale, ai terminali da cacciatori di taglie dei nostri eroi arriva una segnalazione:



    Una nuova opportunità di guadagno. anche se sorgono leciti dubbi sul perchè di una tagli atanto generosa per un criminale "da poco" e poco pericoloso come questo sembra essere; tali dubbi vengonmo tuttavia liquidati garzie alle spiegazioni forntite da Jere Mee Kohlson sulle abitudini degli Hutt: "... è normale che offrano tanti soldi; per loro è più importante dimostrare di aver ricatturato un uomo che gli è sfuggito piuttosto che questi pochi spiccioli! Eh già... per loro 12000 crediti non sono nient'altro che spiccioli!"

    Qualche giorno dopo, invece, è il solo Geego-Gin ad avere una sorpresa: l’inquisitore Tarkin lo invita a bere qualcosa ed a fare quattro chiacchiere “tra amici”, dopo averlo incontrato “casualmente” per strada. Le chiacchiere sono, al principio, abbastanza amichevoli, ma ben presto risultano sconcertanti per il twi’lek. L’inquisitore, infatti, dopo essersi fatto raccontare tutto il possibile sul passato del nostro eroe ed averlo ascoltati con grande interesse, gli rivela alcuni dettagli che per il twi'lek erano oscuri: per prima cosa gli rivela che suo padre era uno jedi (una bella foto di un twi’lek che impugna una spada laser fa la sua comparsa davanti agli occhi di Geego-Gin - il nostro eroe non è molto convinto e rifiuta categoricamente l'idea; ma ormai il duibbio ha messo radici), ed è per questo che era stato “tradito ed ucciso” mentre era in missione su Kashyyyk per conto del vecchio governo della repubblica; quindi aggiunge che il nostro eroe ha ancora una famiglia su Ryloth: una madre e tre sorelle (l’inquisitore fornisce anche ora una foto come prova - e questa volta Geego-Gin sembra molto più colpito).
    Il twi’lek, come detto, non sembra del tutto convinto; continua a negare le notizie appena ricevute ma è chiaro che lo hanno segnato; anzi si può dire che sia senza dubbio sotto shock.
    A questo punto l’inquisitore cala la mannaia: “…inoltre, stando alle nostre ultime indagini, anche un uomo che viaggiava con voi risulta essere un jedi!” e qui è una bella foto di Paul a finire tra le mani del twi’lek ancora sconvolto. La foto di per se non prova nulla ma le reazioni di Geego-Gin vengono valutate attentamente dall’inquisitore che aggiunge: ”Domani dirameremo una segnalazione di taglia ufficiale. Per ora te la lascio, ci tenevo che tu l’avessi in anteprima!”



    Detto questo l'inquisitore Tarkin si alza dal tavolo, saluta velocemnte il twi'lek e se ne va (pagando da bere), soddisfatto di aver messo in crisi il nostro eroe.

    Geego-Gin è sconvolto.
    L’unica cosa che riesce a fare è bere. Così continua… fino a ridursi ad uno straccio. Riesce a malapena a trascinarsi alla navetta ed a chiudersi nella sua cabina; non prima di aver lanciato uno stentato “Il nostro amico jedi ci ha messo nei casini di nuovo!” verso i suoi compagni.

    Il giorno dopo arriva la conferma e la taglia diventa ufficiale.
    Nessuno però ne parla. Ed il gruppo decide di non darle peso… almeno per il momento.

    Arriva in compenso il famoso nuovo incontro con gli ithorian. La nuova missione sarebbe trasportare una parte di un grosso carico e, nel frattempo, scortare la nave da trasporto del capitano Barnaba (un umano con un braccio cibernetico) che trasporta la parte più consistente. Il premio sarebbe di 10000 crediti. La destinazione un piccolo pianeta chiamato Maetin che si trova vicino a Coruscant. I destinatari della spedizioni sono altri ithorian che sono anche incaricati del pagamento. Dopo la consegna ed il pagamento i servizi dei nostri eroi non saranno più richiesti.
    Dato che la taglia sul jawas è a Coruscant, i nostri eroi accettano l’incarico.

    GIORNO 118 – 122: SPEDIZIONI.
    La partenza è fissata e le due navi decollano come da programma. Dopo qualche semplice manovra per sincronizzare il viaggio, si entra in hyperdrive e tutto sarà tranquillo fino a destinazione.
    Il viaggio è stranamente breve: quattro soli giorni. Quattro giorni durante i quali i nostri eroi (ancora accompagnati da Nova) non perdono l’occasione di discutere in pace dei nuovi sviluppi che coinvolgono il loro vecchio compagno.
    Geego-Gin non fa nessun accenno alle notizie sulla sua famiglia che ha ricevuto; è più taciturno, silenzioso e scontroso del solito, ma nessuno ha l’ardire di chiedere spiegazioni (nemmeno papà-wookie).

    GIORNO 122: PACCO A SORPRESA.
    Finalmente Maetin è in vista. In breve i destinatari si fanno trovare ed inviano ai nostri eroi le coordinate per l’atterraggio per la consegna di quanto pattuito. La voce alla radio suona stranamente famigliare ai nostri eroi, ma nessuno la riconosce.
    Solo una volta a terra arriva la sorpresa: davanti a loro non ci sono ithorians ma ribelli guidati dal solito generale Tarth.
    Il generale fa fatica a trattenere i nostri eroi ma, se non altro per il tempo necessario a scaricare le merci dalla loro nave, riesce a convincerli a fare quattro chiacchiere con lui. L’atmosfera è tesa, dopotutto li ha abbandonati nei guai su una stazione spaziale imperiale dopo un attentato, ma i 10000 credi ti pattuiti aiutano la distensione.
    Il generale non perde tempo: “Avrei un lavoro per voi. Una operazione di ricerca ed eventualmente recupero. In premio ci sarebbero molti soldi.”
    “E vorrei ben vedere… visto come si è conclusa l’ultima operazione di recupero a cui ci ha destinati!” commenta sarcastico Geego-Gin.
    “Già… ma questa volta è diverso. Non dovrebbero esserci grandi rischi abbiamo avuto notizia del ritrovamento di un relitto di nave spaziale “Venator Class Corvette” su un pianeta boscoso chiamato Sal’aaha… il vostro compito sarebbe quello di andare lì e controllare se le informazioni che abbiamo ricevuto sono vere ed eventualmente qual è lo stato della nave… dopotutto è abbandonata là da quasi 30 anni… riportateci queste notizie ed avrete 25000 crediti.” Propone il generale.
    “Troppo poco… ma possiamo accordarci… noi facciamo le indagini e voi installate un bacta tank pieno e funzionante sulla nostra navetta…e se la nave fosse recuperabile? Ci spetterebbe un premio vero?” rilancia il twi’lek.
    “Un bacta tank eh? Affare fatto; lo smonteremo dalla mia nave per rimontarlo sulal vostra... questo è l'unico modo in cui potremmo fornirvene uno! Comunque, se la nave sarà recuperabile e se riuscirete a portarla alla base che vi indicherò, avrete un grosso premio cinque milioni di crediti!”

    Di fronte a questa cifra i nostri eroi non hanno dubbi: “Affare fatto!”.
  12. Kursk
    GIORNO 122: PARTENZA VERSO 5000000 DI CREDITI

    L’incontro col Generale Tarth si è quasi concluso e mancano da definire solo alcuni dettagli: “…il luogo dove potrete rintracciarmi, sia per ricevere l’acconto, sia per aggregarvi alla squadra di recupero, sia in definitiva per portare la nave recuperata è il pianeta Yavin… si tratta di un gigante gassoso, la nostra base è su una delle sue lune che è abitabile…” con queste parole il contratto è concluso.
    A questo punto è Geego-Gin che richiede un colloquio privato col Generale che non ha motivi per rifiutare.
    “Avrei tre cose da dirle.” esordisce il twi’lek.
    “Avanti!”
    “Due richieste da farle ed un… vogliamo chiamarlo avvertimento?”
    Il generale sembra un po’ dubbioso su quest’ultima affermazione ma invita il suo interlocutore a continuare il suo discorso.
    “Primo: dato che voi avete u ottimo sistema per la ricerca di informazioni, vorrei avere informazioni su questi twi’lek “ e dalla mano di Geego-Gin spunta la foto della sua presunta famiglia…
    “Secondo: esiste un “elenco” di tutti i jedi? O un modo per scoprire se una certa persona era uno jedi? E sarebbe possibile per me avere accesso a queste informazioni!” e qui spunta fuori la foto del twi’lek jedi che l’inquisitore Tarkin ha asserito essere il padre si Geego-Gin.
    “Terzo: se anche stavolta finiremo in pericolo perché lei ci ha nascosto qualcosa verrò a cercarla, la prenderò a calci in ****, e la consegnerò all’impero… sono certo che c’è una bella taglia sulla sua testa!” con questa frase minacciosa il twi’lek conclude ed attende le risposte del suo interlocutore.
    Il generale si fa pensieroso: “Beh per la prima cosa non ci sono problemi; reperire informazioni su Ryloth dovrebbe essere abbastanza facile… La seconda questione è più complessa; esisteva una banca dati con registrati tutti i jedi in servizio fino ad una trentina di anni fa ma se esiste ancora, e sottolineo il se, è nelle mani dell’imperatore… Forse conosco qualcuno che può aiutarti… uno storico, o meglio una specie di storico; ma sarà difficile trovarlo e solo allora sapremo se sarà disposto ad aiutarci e quale sarà eventualmente il suo prezzo.
    Infine… sappi che non mi piace essere minacciato. Capisco il vostro risentimento anche se non so bene a cosa sia dovuto di preciso. Ti assicuro che non ho mai fatto nulla con al deliberata intenzione di mettervi nei guai. E comunque, si c’è una taglia sulla mia testa!”
    “E, per curiosità, a quanto ammonta?”
    “Circa 100000 crediti…”
    “Non mi sporco le mani per così poco…” aggiunge il twi’lek ridendo.

    Il colloquio termina con una atmosfera un po’ più distesa ed in breve la Exxodus è di nuovo pronta a volare in hyperdriove verso il pianeta boscoso Sal’aaha alla ricerca del relitto di una potente e gigantesca nave spaziale.

    GIORNO 124: IL PIANETA BOSCOSO.
    Bastano due giorni di hyperdrive ed i nostri eroi giungono in vista di Sal’aaha un grosso pianeta boscoso che riporta alla memoria di Highbecca il suo lontano Kashyyyk. Il sole è una gigante rossa che ha evidentemente già inglobato i pianeti più interni rendendo vivibili quelli adatti ma più esterni.

    Si cominciano le ricerche della nave “atterrata” sul pianeta; la strumentazione della navetta non è adatta a questo compito e questo prolunga i tempi: ci vogliono una quarantina di ore, ma alla fine i nostri eroi individuano il relitto.

    La grossa nave (NdSM: la corazzata è lunga oltre 1000 metri) giace ricoperta da un leggero strato di vegetazione al termine di una “strisciata” nella foresta lunga una decina di kilometri.
    “Evidentemente l’atterraggio non è stato dolce.” commenta Highbecca; “Noi dovremo fare meglio di così!”.

    GIORNO 126: SI SCENDE.
    La discesa è ben gestita dall’ormai esperto pilota wookie, e per facilitare l’atterraggio i nostri eroi decidono di cannoneggiare una parte di foresta per crearsi un varco e non rischiare di rovinare la navetta; se ne occupa Geego-Gin con buoni risultati.
    L’atterraggio non è dei migliori, ma sono tutti a terra sani e salvi e senza danni alla nave.

    “La nave è da quella parte… l’atmosfera è respirabile… andiamo!”
    E seguendo gli ordini del twi’lek, il gruppo sbarca e in marcia.
    A pochi metri dal “relitto” due strane lucertole arboricole (NdSM: grandi come una pantera o un altro grosso felino; si tratta di due Katarn) saltano giù dagli alberi andando ad attaccare il primo malcapitato che passa sotto di loro (il twi’lek). Il combattimento è inevitabile e mentre i nostri eroi aprono il fuoco per consentire a Geego-Gin di portarsi fuori dalla portata degli artigli delle due creature e di fare fuoco a sua volta, il giovane jedi si fa sotto. È spavaldo ed avventato e bastano un paio di assalti ben eseguiti dai due lucertoloni per farlo cadere a terra ferito e stordito. Tuttavia gli altri sono abbastanza abili da mettere fine alla minaccia (uccidendo entrambe le creature) in pochi secondi.
    “Due semplici predatori… dovremo stare attenti ce ne saranno altri simili, o peggiori, in giro!” è il commento dell’esperto wookie.

    Curato alla buona il giovane jedi si riprende e finalmente si comincia l’esplorazione del relitto: usando la vegetazione per agevolare la scalata verso la cabina di guida (NdSM: una trentina di metri) i nostri eroi penetrano all'intero del veicolo.

    NdSM: Geego-Gin fa il pigro, e lo "sborone" utilizzando il suo jetpack per volare fino alla cabina di guida invece di lanciarsi in una agevole scalata.

    La nave è gigantesca; non vi è la minima traccia di energia, i nostri eroi ci mettono quasi un’ora (una volta entrati) per raggiungere la sala macchine. Qui Jere Mee Kohlson ed Highbecca riescono a riattivare un po’ di energia: “Qualcuno prima di abbandonare la nave ha fatto di tutto per preservare un minimo di energia arrivando fino a costruire un interruttore con il quale ha spento tutto; l’energia è troppo poca per un decollo, ma per attivare qualche sistema ce n’è per almeno una quindicina di giorni.”

    Riattivata un minimo l’energia si ricomincia a dare un’occhiata in giro per scoprire cosa sia successo alla nave e per vedere cosa si possa “recuperare” per il proprio tornaconto. Geego-Gin analizza un po’ i computer: gran parte delle informazioni è stata cancellata, ma pare che la nave sia fuggita verso questo sistema per sfuggire ad una battaglia rischiosa e che qui sia precipitata, o meglio abbia dovuto fare un atterraggio di emergenza sull’unico pianeta abitabile per mancanza di carburante e quindi di energia.
    Notizie in un certo senso rassicuranti: la nave non deve essere molto danneggiata.

    Il twi’lek esamina anche quello che rimane delle note di carico: lo incuriosisce un misterioso "progetto dragonfly" i cui risultati sono ancora stivati in uno dei compartimenti di uno degli hangar; decide quindi di avviarsi verso gli hangar per controllare cosa sia rimasto: poco e niente una ventina di vecchi “walker” troppo grossi e malandati per essere portati via; la delusione scompare in fretta: guidato dalle indicazioni verso il misterioso progetto “dragonfly”, in un piccolo hangar il nostro eroe scova uno strano caccia monoposto: due paia di ali ed un monoreattore piuttosto possente spingono una aereo che sembra costruito attorno ad un unico cannone turbolaser. “Meglio avvertire Highbecca”.
    Lo wookie accorre in tutta fretta dopo aver ricevuto la notizia; le sue prime impressioni sul velivolo sono buone… la cabina di pilotaggio si apre: “Sembra in perfette condizioni, il serbatoio del carburante è quasi pieno, le armi sono il linea, per quel che ne so potrebbe volare anche adesso!” è il commento eccitato dello wookie.
    “Teniamocelo!” ribatte Geego-Gin.
    “Perché no!? Dobbiamo solo smontare il lanciamine della nostra nave e riadattare un minimo la zona cargo e potremmo per lo meno portarlo con noi. Ci vorrà del tempo, qualche giorno… ma direi che si può fare!” è la conclusione di Highbecca.

    E così per quattro giorni i nostri eroi si dividono i compiti: lo wookie ed il jawas lavorano alla nave per costruire un alloggio per il piccolo caccia; nel frattempo gli altri tre (NdSM: eh si, Nova è ancora col gruppo) si dividono tra il cercare altre “cose utili”, il dare un po’ di aiuto ai due meccanici, ed il ripulire la pista di decollo che servirà per far uscire il piccolo caccia.

    GIORNO 130: DI NUOVO IN VOLO
    L’hangar provvisorio è pronto, i controlli sulla nave da recuperare sono finiti; non resta che caricare le merci recuperabili e partire verso Yavin.

    Highbecca si siede alla guida del piccolo caccia, è un po’ scomodo per lui ma non avrebbe lasciato a nessun altro il piacere e l’onore di provarlo per primo.
    Il motore si accende.
    I comandi rispondono perfettamente.
    In breve è in volo.
    “Eccezionale! Ha una manovrabilità superba…anche un idiota potrebbe pilotarlo in modo decente e farne buon uso.”
    L’atterraggio vicino alla Exxodus è perfetto… in breve il caccia è imbarcato.

    “Deve trattarsi di qualcosa di poco diverso da un prototipo… non ho mai visto né pilotato un veicolo simile… è veramente spettacolare… anche se avrà bisogno di parecchia manutenzione temo… sembra delicato!” così commenta Highbecca dopo il volo di prova.

    In breve sono tutti di nuovo a bordo della Exxodus pronti ad un nuovo viaggio in hyperdrive; dalal nave sono stati prelevati:
    - Il prototipo del caccia Beta-wing “dragonfly”.
    - 4 droidi (tutti da riprogrammare):
    - Un droide medico 21B.
    - Un droide protocollare piuttosto malconcio (serie TC).
    - Un droide Gonk standard.
    - Un droide astromech di tipo R4.
    - Una cassa di vecchi fucili (vendibile per circa 4500 crediti)
    - Una cassa di vecchie pistole (vendibile per circa 2500 crediti)
    NdSM: un buon bottino mi sembra…

    Ci vorranno dieci giorni di Hyperdrive per raggiungere Yavin.

    GIORNO 131 – 140: ALLARICERCA DEL MAESTRO PERDUTO.
    Finalmente Paul raggiunge il misterioso pianeta dove pare viva ancora (nascosto) un vecchio maestro jedi. Un mondo arido, illuminato da diversi soli che lo hanno trasformato in una palla desertica: Tatooine.
    “Da dove cominciare le ricerche?”
    Il jedi decide di svolgere allo spazioporto le sue prime indagini: deve corrompere un paio di funzionari (non grandi cifre, per la verità, ma sembra che la prassi sia quella) per avere accesso ad alcuni registri delle navi atterrate e partite dal pianeta.
    In base a queste ricerche scopre che parecchi anni prima una nave si è schiantata al suolo: uno dei passeggeri ha medicato alla meglio tutti gli altri, salvando loro la vita e poi è l’unico risultante scomparso. Paul si procura una lista di coloro che erano a bordo e comincia una nuova indagine: “…è una traccia molto labile… ma è pur sempre meglio di niente… ed è pur sempre una traccia!”.

    Gli ci vuole una settimana per trovare un barlume di speranza: il vecchio proprietario di un bazar sembra essere l’unico dei sopravvissuti ancora residente nei dintorni.
    Il colloquio col vecchio negoziante non è particolarmente fruttuoso; il vecchio si ricorda l’accaduto e si ricorda di una figura incappucciata che dopo averlo medicato si è allontanata verso il deserto e verso i soli al tramonto.
    Insomma una conferma della veridicità della storia e poco più.
    “Bene… la prossima tappa sarà il deserto!”

    In parte per venire incontro alle sue necessità, in parte per ringraziare il vecchio commerciante Paul si equipaggia un minimo per affrontare i pericoli del deserto… e proprio mentre compra queste cose viene informato dal vecchio umano che farebbe meglio ad aggregarsi ad una carovana mercantile.

    Così la decisione è prese ed in capo ad un paio di gironi paul è pronto a partire con una carovana verso il deserto; prima di andarsene il jedi va a salutare i due rodian che sono stati suyoi compagni di viaggio, in questa occasione riceve da una dispiaciuta Stella Impazzita (NdSM: è dispiaciuta ma non lo dà a vedere; è una vera rodian!) uno strano com-link per poterli contattare in caso di bisogno (NdSM: ovviamente il com-link ha una portata ridotta e funzionerebbe solo se i due rodian fossero nelle vicinanze; ma è pur sempre un aiuto). Finalmente si parte con Paul, assunto come scorta per una carovana, che fa affidamento sulla FORZA per “sondare” il territorio alla ricerca del maestro jedi perduto.
  13. Kursk
    GIORNO 9 = LA SECONDA BATTAGLIA

    Lo scontro con gli stormtroopers è appena finito…
    Il jawas sta facendo mentalmente i calcoli di quanto potrà guadagnare rivendendo l’equipaggiamento ancora utilizzabile che i sei soldati imperiali hanno lasciato sul campo…
    Lo wookie si diletta a controllare che il proprio equipaggiamento sia a posto e sceglie per se un nuovo fucile laser: "la potenza di fuoco non è mai troppa"…
    Il twi’lek si preoccupa dei dati del navcomputer che i nostri eroi sono stati mandati, come obbiettivo primario della loro missione, a recuperare… la fortuna vuole che nemmeno un colpo abbia centrato il loro equipaggiamento di recupero…
    I due jedi parlottano tra loro ripensando al combattimento appena conclusosi ed a quanto gli altri avranno intuito sul loro “mestiere”…

    Ma non c’è molto tempo per discutere o per dielttarsci con nuovi equipaggiamenti o altre cose…

    D’un tratto, mentyre cominciano a parlottare tra loro, Geego Gin e Paul Waterflyer vengono interrotti da nuovi rumori provenienti dall'infermeria.
    In effetti la nave dei trooper è ancora attraccata là…

    Passi… di altri trooper probabilmente…

    Il twi’lek richiama i suoi due “compari” (lo wookie ed il jawas) ed i tre si avvicinano di soppiatto alla porta, aperta, dell’infermeria lasciano di retroguardia i due jedi.

    È il jawas a fare la prima mossa: con rapidità entra e prova a stordire con un colpo di pistola uno dei due trooper che si trova all’interno… il colpo fallisce…ed immediatamente si scatena una nuova sparatoria… tre contro due… sembra facile anche perché i due jedi (come detto, rimasti un po’ più indietro) si affrettano a raggiungere i compagni… ma qualcosa colpisce la mente curiosa del piccolo jawas: i due trooper (due genieri a giudicare dall’equipaggiamento che mostrano) stanno armeggiando con un grosso cilindro metallico con tanti pulsanti e lucine… “…una bomba? Forse…” è il pensiero che corre nella mente della piccola creatura, ma il jawas non ne è del tutto sicuro… "...avrei bisogno di più calma e più tempo... dovrei studiare meglio il congegno…"...

    Meglio prima concentrarsi sugli avversari che gli stanno sparando addosso…
    La situazione sembra volgere senza problemi a favore dei nostri eroi con l’arrivo dei due jedi… quando improvvisamente anche i trooper ricevono un aiuto: dalla botola di collegamento tra le due navi balza a terra (aiutandosi con un cavo d’acciaio) un terzo avversario… senza divisa e “mascherato”… che a colpi di pistola prova a stendere lo wookie ed il jawas ... e per poco non ci riesce, anche se in realtà i nostri eroi vengono solo feriti.

    Il twi’lek decide di prendere il controllo dell’astronave avversaria e senza pensarci due volte (e senza accordarsi con i compagni) si lancia verso il cavo d’acciaio che scende dalla ”navetta imperiale” e vi si arrampica con agilità… I trooper provano a colpirlo mentre sale...

    Mancato!

    Lo scontro estenuante sembra durare un’eternità… ma sono solo un paio di minuti…

    La piccola battaglia si risolve, tra colpi di blaster, fendenti di spade laser e granate a frammentazione con la vittoria dei cinque “ribelli”.
    A terra giacciono morti i due geneieri imperiali ed il loro aiutante e feriti i due jedi colpiti entrambi duramente dal “nemico mascherato” e solo il pronto intervento di HIghbecca salva loro la vita.

    Ed il twi’lek?
    Raggiunta la nave nemica si ritrova bloccato, da uno schermo di “cristallo”, nella parte posteriore dell’unica cabina che costituisce la piccola nave imperiale… non potendo interagire coi due uomini di equipaggio che qui rimangono, sfrutta la sua posizione sopraelevata per bersagliare di colpi di pistola laser gli avversari; in particolare quello che si è calato per ultimo nella nave ribelle e contribuisce così in modo fondamentale alla sconfitta dei troopers mettendo finalmente in mostra (ed in modo utile e non solo coreografico) le sue doti di combattente.
    Dopodiché, assicuratosi che i suoi compagni siano ancora vivi, si ingegna per “far saltare” lo schermo che divide la cabina… Una carica esplosiva ed un po’ di attenzione e si ritrova a tu per tu con i due membri dell’equipaggio: due semplici piloti a prima vista, e questi subito si arrendono…

    Geego-Gin comincia a farli parlare e ad interrogarli senza coercizioni ma anche senza rinfoderare le armi… "OK la diplomazia ma un po' di "persuasione occulta" non guasta..." Dopo qualche minuto di chiacchiere inutili il pilota perde la pazienza e, nonostante appena accennato un movimento venga raggiunto da un colpo di blaster sparato dal sollecito ed attento Geego-Gin, con un gesto fulmineo attiva qualche congegno strano che comincia a depressurizzare la navetta…
    “Lasciami andare con questa navetta, maledetto…” intima al twi’lek (sorpreso dalla mossa ardita ed apparentemente suicida)… “…io posso sopravvivere senza aria e voi?”

    Il secondo pilota in preda al panico si tuffa nella botola cadendo di peso sul pavimento dell’infermeria (batte la testa e perde i sensi)…
    Il twi’lek prova a ragionare brevemente col “pazzo” che ha di fronte ma si rende conto di come sia tutto inutile… A questo punto cambia strategia… Scambia poche parole in lingua shryywok con lo wookie (che nel frattempo era pronto a salire) ed i due decidono di ritirarsi nella nave rottame… "non vale la pena rischiare la propria vita con un pazzo del genere".

    Il soldato con le “treccine” si cala nell’infermeria… un rapido scambio di occhiate con l’amico wookie e, come d’accordo, due granate a frammentazione vengono lanciate nella navetta imperiale… giusto in tempo prima che i portelli si chiudano…
    Le cariche esplodono… ma non sono sufficienti a fermare la nave… dopo pochi secondi la navetta solo leggermente danneggiata si stacca definitivamente dalla nave cargo e parte lanciandosi in hyperdrive.

    È tornata finalmente la calma… ed è finalmente giutno il momento di medicare le proprie ferite (e soprattutto i propri compagni) e di studiare meglio gli ultimi avversari: due, come già notato dal jawas, sono trooper genieri (probabilemente interrotti appena in tempo mentre armavano la bomba); l’altro è una donna umana, non ha insegne imperiali ma un equipaggiamento "tipico da cacciatrice di taglie" (am,eno a sentire il parere del solito Geego-Gin.

    “E ora? Che si fa?” è lo wookie a dare voce a queste parole.. ma è questo è quello che pensano tutti e cinque gli eroi…

    La situazione è più o meno questa:
    Il giovane jedi è ferito, in modo abbastanza grave ma può ancora reggersi in piedi…
    Il jedi anziano è in stato di incoscienza ad un passo dalla morte…
    Il co-pilota della navetta imperiale ha battuto violentemente la testa lanciandosi “di sotto” ed è ancora privo di sensi (quindi non si sa nemmeno che persona sia)…
    Il jawas ha qualche ferita seria, ma non perde tempo e comincia a studiare la bomba per saggiarne la pericolosità… ovviamente la situazione non poteva non essere grave.. la bomba ha un potenziale piuttosto alto: potrebbe danneggiare seriamente lo scafo della nave… meglio lasciarla dove sta e riparare la strumentazione di bordo… la radio innanzitutto.
    Il wookie, ancora intossicato dalle radiazioni “subite poche ore prima” si barda di tutto punto con una tuta di volo per provare a sistemare i danni in sala macchine… gli ci vuole un’ora e mezza di lavoro… ma alla fine almeno i motori sono di nuovo “on line”.
    Il twi’lek si preoccupa di mettere al sicuro i dati del navcomputer (finalmente si è concluso il download e, almeno qui, sembrano non esserci problemi di sorta)… e, una volta riparata la radio, di contattare la superficie di Ithor per rivcevere qualche aiuto…

    Il twi’lek, il giovane jedi ed il jawas decidono quindi di nascondere tutti i cadaveri in una unica stanza, e di ripulire un po’ la nave (per quanto possibile) in attesa dell’arrivo dei tecnici ithoriani appena contattati via radio… tutto questo mentre il meccanico wookie continua a riparare i motori nella sala macchine contaminata.

    Dopo un’ora e mezza la situazione sembra migliorare… almeno un po’…
    I motori sono di nuovo funzionanti ed è stato preso un accordo con una società di riparazioni per porre riemdsio almeno ai più gravi danni strutturali della nasve, in particolare quelli riguardanti la zona cargo… e possibilmente anche la zona depressurizzata sul lato sinistro...

    Certo c’è ancora la bomba da disinnescare (oppure bisognerà trovare un’altra soluzione al problema)… le armi sono ancora inattive… e la sala macchine è ancora contaminata… ma la situazione è notevolmente migliore…

    Senza contare che lo scontro coi trooper ha lasciato un bel po’ di equipaggiamento utile ai PG… e con un po’ di fortuna anche la nave sarà recuperabile.
  14. Kursk
    GIORNO 140 – 142: YAVIN.
    Finalmente raggiunto il gigante gassoso dopo ben dieci giorni di hyperdrive, sorge il problema di trovare la base ribelle: “Su una delle lune, OK, ma quale?”
    La ricerca è complicata anche da una strana nube gassose che avvolge la navetta; gli strumenti non rispondono a dovere; le comunicazioni sembrano impossibili.

    “Contatto: quattro velivoli leggeri, forse caccia, alle nostre spalle… Ci seguono…” è l’allarme lanciato da Highbecca. “Non cerchiamo rogne… prepariamoci alla fuga!” replica Geego-Gin.
    La nube gassosa si dirada.
    Paino piano i sistemi della nave tornano on-line.
    “Sono Y-wing… caccia ribelli… proviamo a contattarli.” Propone rassicurato lo wookie; ma i nostri eroi non fanno in tempo ad avviare la comunicazione che la radio comincia a gracchiare: “Chi siete?” chiede uno dei piloti dei caccia.
    “Siamo la nave Exxodus, in missione per conto del Generale Tarth…” replicano i nostri eroi.
    “OK… seguiteci! .. Ma senza fare scherzi.”

    In breve la luna “giusta” viene avvistata ed è la stessa base ribelle a contattare la navetta dei nostri eroi per fornire loro adeguate coordinate di atterraggio.
    La manovra di avvicinamento ed atterraggio riesce straordinariamente bene allo wookie.
    A breve distanza dalla pista, dentro alcuni antichissimi edifici costruiti da chissà quale antica civiltà (NdSM: si tratta di edifici simili nell’aspetto alle “nostre” piramidi e rovine Maya!) sono stati ricavati hangar nascosti e locali per una grande base ribelle. Non sembra essere a pieno regime di attività: pochi caccia negli hangar, poco personale in giro (soprattutto tecnici); e relativamente poca sorveglianza.

    Dopo aver chiesto indicazioni ad una guardia, il gruppo fa in fretta a raggiungere l’ufficio del Generale Tarth; l’incontro è veloce ed inconcludente, il generale avendo ospite una anziana senatrice in fuga, preferisce non discutere di certe cose di fronte ad estranei e rimanda ogni discussione ad ora di cena.
    Ed all’ora stabilito l’incontro può avere luogo; i nostri eroi ottengono soddisfatti il pagamento pattuito ed acconsentono a proseguire la missione: la corazzata va recuperata in fretta.

    Nei due giorni che seguono i tecnici ribelli montano a bordo della Exxodus il bacta-tank pattuito, nel frattempo i nostri eroi (Highbecca in particolare) discutono i dettagli dell’operazione di recupero assieme al generale ed ai suoi ufficiali e tecnici che dovranno accompagnarli.

    Completate le riparazioni alla Exxodus e recuperata una nave-soccorso da mandare a recuperare la corazzata, il gruppo si mette di nuovo in viaggio verso Sal’aaha.
    Ci vorranno quindici giorni di Hyperdrive.

    GIORNI 140 – 163: A SPASSO NEL DESERTO DI TATOOINE.
    Paul è pronto a partire.
    La carovana intera è pronta a partire: quattro goffi cingolati si metteranno in viaggio nel deserto per consegnare e prendere in consegna merci, attrezzature e materie prime estratte dalle miniere.
    Come tutte le altre guardie (gente di dubbia fama e dalle dubbie capacità) anche Paul viene equipaggiato con un leggero giubbetto protettivo ed un vecchio fucile blaster.
    “Ci sono i predoni in giro nel deserto” gli spiega uno dei compagni di viaggio “Speriamo bene!”
    Dopo soli tre giorni di viaggio tra le desolate distese sabbiose di Tatooine arriva il primo agguato: sabbipodi.
    Una decina attaccano da un’altura al riparo di alcuni massi e provano a mettere fuori uso i cingoli del primo veicolo con un razzo… l’agguato fallisce; la guardie mettono in fuga i predoni uccidendone una manciata.
    Il giorno seguente finalmente la prima tappa: una miniera, 24 ore scarse di sosta.
    Paul cerca informazioni sul vecchio eremita; tutto quello che ricava sono notizie frammentarie e d in parte palesemente esagerate su un luogo chiamato “Pozzo di Karthum” dove apre che gli eremiti si riuniscano di tanto in tanto per celebrare strani rituali.

    Si riparte.
    Il paesaggio comincia a cambiare: si passa dalle distese sabbiose battute da continue tempeste di sabbia, ad un altipiano roccioso, arido e battuto da venti carichi elettricità statica.
    Questa volta ci vogliono ben dieci giorni per raggiungere finalmente la seconda tappa: una fattoria. La sosta è di nuovo di circa 24 ore: giusto il tempo scoprire qualcosa di nuovo sugli eremiti e sul Pozzo di Karthum.
    Le ricerche di Paul sono fruttifere e portano ad una conferma dell’esistenza del pozzo ma ad una smentita sulla sua importanza per gli eremiti.
    A breve distanza dalla fattoria sorgeva (su uno sperone roccioso) un monastero, ora abbandonato, Paul si riserva di tornarci… ora il tempo a sua disposizione è poco.
    Si riparte.
    Altri sei giorni sull’altipiano, diretti verso una misteriosa fabbrica di speeder. Una volta raggiunta la sorpresa: la sosta è brevissima, appena qualche ora per scaricare il dovuto e ricevere il pagamento, nessuno deve scendere dai trasporti; più che una fabbrica sembra una fortezza (mura rinforzate, artiglieria sulle torrette e mote guardie).
    Paul si tiene in disparte senza farsi notare. Tutto fila liscio si riparte.
    Sei giorni di viaggio verso un’altra fattoria
    Si scende all’altipiano attraverso una stretta gola: “…è il posto ideale per una imboscata” commenta sprezzante Paul mentre osserva il paesaggio che lo circonda. Forse è stata un premonizione da jedi, ma un fatto è certo di lì a pochi minuti l’imboscata scatta.
    Di nuovo i sabbipodi.
    Sono molti dfi più questa volta.
    Il volume di fuoco che generano contro il veicolo di testa (quello su cui viaggia Paul) è impressionate ed impedisce a chiunque di affacciarsi per rispondere. Partono alcuni razzi. I cingoli sulla sinistra del veicolo esplodono… il veicolo è sbilanciato e si rovescia.
    Al di fuori infuria la battaglia; dentro al veicolo Paul si ritrova circondato da cadaveri: sono sopravissuti solo in due.
    In breve il jedi sente gli altri veicoli che si allontanano tornando indietro: li hanno abbandonati!
    Gli spari e le urla attorno al cingolato rovesciato sul fianco continuano ancora.

    Poi, all’improvviso la calma.
    Il portellone viene fatto saltare dall’esterno: una cinquantina di sabbipodi hanno catturato Paul, uno dei piloti ed un’altra delle guardie.

    I tre superstiti (tutti umani) vengono portati in disparte e lasciati in piedi sotto il sole nessuno pensa di disarmarli, bastano una ventina di sabbipodi a tenerli a bada puntando i loro rudimentali fucili.
    In breve il carico viene portato via dal cingolato… ed in breve il cingolato viene dato alle fiamme. Il fuoco innesca alcune rapide esplosioni che lasciano solo pochi rottami contorti e fumanti dove prima c’era un cingolato.

    Finalmente quello che sembra il capo dei predoni si avvicina, minaccia i tre umani chiamandoli semplicemente “cibo” divertendosi nel valutare le loro reazioni.
    Paul sfrutta l’occasione al balzo: usa i suoi trucchi mentali jedi per convincere il capo dei sabbipodi che lui e gli altri due umani meritano solo di essere abbandonati a morire nel deserto.
    Il trucco funziona e questa nuova sadica idea si fa largo nella mente del predone che richiama i suoi sottoposti ed abbandona alla calura del deserto Paul e gli altri due.

    La prospettiva è tragica, ma almeno per ora la vita è salva.
    La prima cosa da fare è cercare se sono rimaste un po’ di provviste o comunque qualcosa di recuperabile dal rottame del cingolato. Il pilota è fortunato e trova qualcosa: cibo ed acqua per tre giorni per tre persone.
    Paul mette insieme alcune lamiere contorte per costruire un riparo di fortuna… la prima notte i nostri eroi la trascorrono lì, presso le macerie fumanti del cingolato.

    Il giorno dopo comincia in modo strano: Paul decide di sondare la Forza per vedere se qualche “utilizzatore” sia nei dintorni e per un breve istante gli sembra di aver individuato qualcosa; poi più nulla. Alla fine rinuncia ad ulteriori ricerche per il momento; c’è una difficile decisione da prendere: muoversi verso la destinazione originale della carovana o tornare indietro?
    Il pilota non ha dubbi, l’unica soluzione è andare avanti:; con un po’ di fortuna in tre giorni dovrebbe essere possibile raggiungere la fattoria.
    La marcia comincia, ma presto ci si rende conto che il terzo superstite non sta bene… è ferito e finirà per morire se non si riuscirà a fare qualcosa per lui. Paul ci prova, ma senza adeguati medicamenti e sotto l’impietoso sole del deserto la situazione non può che peggiorare.
    Dopo una nuova notte fredda all’addiaccio il nuovo giorno si sveglia s due soli superstiti: il ferito non ce l’ha fatta ed è morto durante la notte.
    “Meglio! Un giorno in più di razioni per noi.” Commenta il pilota…
    Paul naturalmente non è d’accordo ma non dice nulla.
    Il viaggio, anzi il vagabondaggio nel deserto riprende.
    Un altro giorno di fatiche passa; la direzione sembra essere quella giusta.
    Quando sta per calare il sole i due umani decidono di fermarsi e mentre Paul, da bravo jedi, si mette a meditare l’altro non perde tempo, si stende a terra e si addormenta.

    La meditazione non dura molto.
    Paul sente un brivido corrergli lungo la schiena… si sente in pericolo.
    Apre gli occhi.
    Il pilota è davanti a lui e gli punta contro una pistola.
    “Che vuoi fare?” chiede il jedi.
    “Semplice, con le tue razioni avrò più possibilità di sopravvivere!” risponde a tono il pilota.
    Paul non ha tempo di replicare, l’altro apre il fuoco e colpisce duramente il nostro eroe.
    Il jedi esita… prova ad utilizzare un trucco mentale per placare l’avversario… ma vuoi per le ferite subite, vuoi per la stanchezza vuoi perché al mente del nemico è più allenata del previsto il trucco fallisce e l’altro ha il tempo di sparare di nuovo.
    Paul non ha scelta, deve combattere.
    Prima prova a sfruttare la Forza, sua possente alleata per disarmare l’avversario… Fallisce! Il pilota spara ancora.
    Poi usa la Forza per stritolare e soffocare il suo nemico… ma non basta l’altro continua a sparare ed a colpire ripetutamente il povero jedi…
    Alla fine si arrende all’evidenza, sfodera la sua spada laser e dopo aver parato un paio di colpi nemici affonda violentemente uccidendo il nemico con un unico preciso e mortale colpo.

    Paul ora è da solo.
    È vivo… ma è solo… perso nei deserti infuocati di Tatooine.

    GIORNI 157 – 164: RECUPERO!
    Il lungo viaggio in hyperdrive è stato noioso; l’unica distrazione almeno per il jawas e lo wookie è stata riprogrammare i quattro droidi recentemente acquisiti.
    Ma ora il viaggio è finito.
    Il gruppo è finalmente giunto su Sal’aaha. Assieme alle le altre 70 persone circa che il Generale Tarth ha mandato con loro.
    I lavori di recupero iniziano immediatamente guidati da Highbecca e supervisionati dagli altri eroi. In soli sette giorni la corazzata è rimessa in grado di volare.
    Tocca al solito wookie pilotare la grande nave o meglio coordinarne le manovre di pilotaggio: al giovane jawas viene quindi affidata la Exxodus.
    Sorprendentemente Jere Mee Kohlson risulta molto più capace di quanto previsto dai suoi compagni ed esegue i compiti che gli vengono assegnati con precisione…
    Nel giro di qualche ora la nave entra faticosamente in orbita lasciando la superficie del pianeta boscoso. In breve le navi ribelli (NdSM compresa la Exxodus pilotata egregiamente dal jawas) vengono sistemate negli hangar superiori della grande corazzata classe Venator; il ponte di volo viene richiuso e la gigantesca nave può cominciare il suo viaggio di ritorno verso Yavin.
    Il computo per il salto in hyperdrive è complicato viste le cattive condizioni della nave… e per giunta si può contare solo sul sistema ausiliario…
    Il salto va comunque a buon fine.

    Ci vorranno “solo” 24 giorni di hyperdrive prima di consegnare la nave e ricevere i 5000000.
  15. Kursk
    GIORNO 166: UNO STRANO INCONTRO.
    La notte arriva presto, e con essa arriva il gelo pungente del deserto; Paul non può fare altro che rannicchiarsi su se stesso e sfruttare la protezione ed il calore garantito dei vestiti protettivi. Il sonno è poco, ed è agitato.
    All’improvviso si alza il vento, un vento impetuoso che porta con se grandi quantità di sabbia; il jedi intuisce che la mattina debba essere alle porte (la luminosità dell’ambiente sta cambiando) ma la sabbia gli impedisce di vedere i soli.
    “Resterò qui rannicchiato al sicuro, stando attento a non farmi ricoprire dalla sabbia; almeno finché la tempesta non si placherà un po’!” pensa tra se e se, ma non conosce le tempeste di sabbia di Tatooine.

    Le ore passano e la temperatura aumenta, ma la tempesta non accenna a placarsi; anzi rinforza sempre più carica di elettricità. Per due volte piccoli fulmini colpiscono il nostro eroe e lui resiste alle scariche restandone solo appena intorpidito; deve essere quasi mezzogiorno quando una scarica più forte delle altre lo stende… Paul sviene… convinto ormai di non avere speranze.

    Riapre gli occhi al buio…
    Si rende conto di essere disteso su un letto di roccia, di essere impolverato, certo, ma non sepolto dalla sabbia…
    L’ululato del vento sembra distante…
    Si tira sui gomiti a fatica… si guarda intorno: una grotta…
    In un angolo un fuocherello che brucia a fatica spande una tenue luce…

    “C’è qualcuno?”
    Nessuna risposta…
    Paul si guarda attorno…
    Vicino a lui giacciono dei vestiti puliti ben ripiegati e la pistola recuperata dal cadavere del pilota… manca la spada laser…
    “Di nuovo!” pensa il jedi…
    “Beh, se mi senti, chiunque tu sia, grazie per avermi portato al riparo…” altre parole gettate nel vuoto.
    Ancora nessuna risposta…
    Il jedi decide quindi di riposare ancora un po’ per recuperare ancora un po’ di energie… il sonno arriva immediatamente.

    Si sveglia di nuovo: “Ma quanto tempo ho dormito?” si chiede fra se e se senza riuscire a darsi una risposta.
    Il fuoco ora brilla più intenso… c’è una pentola che borbotta ed uno strano odore si spande nella stanza.
    Il vento di tempesta continua ad ululare in lontananza…

    Paul ha fame…
    Si guarda di nuovo attorno rialzandosi in piedi… questa volta scorge una figura seduta in un angolo…
    “Grazie… grazie di avermi portato in salvo…chi sei?”
    “Di nulla…” risponde la misteriosa figura “Sono solo un pastore ma conosco il deserto…meglio di te a quanto pare... è stato solo un caso che ti abbia trovato…” detto questo invita Paul a mangiare qualcosa con lui… prende due ciotole di legno le riempie di una scura zuppa presa dal pentolone, ne porge una al nostro eroe e comincia a mangiare voracemente dall’altra…
    Paul non esista e spinto dalla fame e stimolato dal buon profumo che la zuppa emana, imita il suo ospite cominciando a mangiare voracemente… qualcosa però non va… la sua testa si fa pesante… ed in breve perde i sensi…

    Si sveglia di nuovo sul suo letto di pietra… di fronte a lui stavolta si erge una figura più alta e forzuta… “Chi sei tu? Che fine ha fatto il vecchio che era qui?”
    Per tutta risposta una spada laser di un colore rosso accesso balena nel buio… “Sono qui per ucciderti Paul Waterflyer!”
    Paul si alza… “Perché?”
    “Perché è il mio compito…”
    Paul raduna le sue poche forze… e facendo affidamento sulla Forza prova a disarmare il suo avversario… il “trucco" funziona e la spada ora è nelle mani del nostro eroe… “Perché vuoi uccidermi?”
    “Così mi è stato ordinato di fare!” ed una seconda spada rosso sangue compare tra le mani del misterioso nemico.
    Paul non demorde… non vuole ricorrere alla violenza… così fa uno sforzo e sfruttando ancora una volta i poteri della Forza, di nuovo prova a disarmare l’avversario… e di nuovo ce la fa: due spade rosse ora sono nelle mani di Paul: “Chi ti ha ordinato di farlo? Per chi lavori?”
    L’intruso non demorde… sorride in modo beffardo.. e sfodera una terza spada, identica alle altre due: “Si tratta di un ordine del mio Maestro ed io non li discuto gli ordini del mio maestro… almeno questo dovresti capirlo; o forse no?”…

    Da qui comincia un delirio fatto di minacce… contraddizioni… provocazioni… insulti… inviti a passare al lato oscuro... e simili…
    Un lungo discorso improntato su cosa sia “male” e cosa no e su quanto sia importante obbedire ai maestri… ma non si arriva mai al combattimento…
    Paul comincia a sospettare che non sia una cosa del tutto reale… con un iommane sforzo di volontà si aggrappa ai suoi sensi, scoglie l'illusione che lo circonda e si riprende…

    Di fronte a lui sta il vecchietto… che scuote la testa: “Sei pericoloso giovane jedi…”
    “Non sono molto giovane… ma tu chi sei in realtà?” ribatte Paul.
    “Mi hai detto che cercavi un uomo nel deserto… beh lo hai trovato…”
    Da qui in poi scatta un altro scambio di battute delirante tra Paul ed il “pastore”. Il discorso va per le lunghe… alla fine il vecchio accetta, anzi si offre, di insegnare qualcosa a Paul purché egli faccia tutto ciò che gli viene detto senza discutere.

    Paul è un po' perplesso, ma alla fine accetta.

    L’addestramento sarebbe cominciato di lì a cinque giorni… nei quali il nostro eroe avrebbe dovuto restare nella grotta a leggere uno strano libro.
    Il vecchio si appresta ad uscire, ma prima di inoltrarsi nella tempesta si rivolge di nuovo a Paul: “…puoi chiamarmi Ben!”.

    NdSM: tra i vari svenimenti di paul sono passati in tutto circa 7 giorni.

    GIORNO 168: GUAI IN HYPERDRIVE!
    Il viaggio in hyperdrive procede monotono e regolare…

    Questo almeno per i primi giorni, finché durante uno dei suoi turni di guardia in sala comando Jere Mee Kohlson non nota una “perdita di energia” in un comparto della nave dove dovrebbe essere tutto spento. Urge un’indagine.
    Il jawas, lo wookie, il twi’lek ed il giovane jedi umano si recano sul posto.
    Qualcuno ha tentato più volte di usare una trasmittente… senza successo a quanto pare dato che la nave è in hyperdrive; la cosa è comunque preoccupante. I nostri eroi decidono di lasciare lì uno dei loro droidi protocollari che si finga spento e che controlli la trasmittente per scoprire chi l’ha usata nel caso dovesse tornare.

    Passano alcuni giorni senza rapporti da parte del droide, che comunque è ancora in funzione.
    Questa volta è Highbecca a notare qualcosa di insolito… qualcosa si è staccato dalla nave e si è “perso nello spazio” sganciato da uno dei compartimenti di coda.
    Di nuovo i nostri quattro eroi si precipitano sul posto per controllare: qualcuno ha lanciato nello spazio qualcosa di simile ad una boa per inviare un segnale registrato (un pericoloso sistema di comunicazione di emergenza delle grandi navi stellari più vecchie)… “A questo punto è evidente che qualcuno a bordo gioca sporco! Dobbiamo scoprire chi è farci dire tutto quello che sa… con le buone o con le cattive!” sono le parole di Geego-Gin. Nessuno lo contraddice.

    Cominciano le indagini… gli indizi sono pochi, tuttavia sono sufficienti a creare una rosa di sospetti. A questo punto sono le doti investigative del twi’lek a fare la differenza ed a portare a nuovi piccoli passi avanti che restringono via via la rosa fino ad un solo “indiziato” (NdSM già identificato come “colpevole” dal solerte twi’lek).

    Così i nostri eroi decidono di tendergli un tranello… inscenano un finto guasto (NdSM: grazie alla delicatezza di Highbecca il guasto simulato diventa un guasto vero) che lo spione, un valente tecnico, possa riparare e lo mandano a chiamare…
    L’uomo arriva con tutto il suo armamentario per effettuare la riparazione e comincia a lavorarci aiutato dallo wookie mentre gli altri fingendo una innocente chiacchierata cominciano una specie di interrogatorio volto dapprima ad accertarsi che sia veramente lui il sospettato, e quindi volto ad incastrarlo.

    La cosa non sembra portare da nessuna parte ed Highbecca persa la pazienza lo accusa in modo un po’ più diretto. Il tecnico (NdSM: in realtà si tratta sul serio di una spia imperiale; è stato lui ad accedere alla trasmittente e quindi non si presenta certo impreparato all’incontro con i nostri eroi) nega con convinzione ogni accusa, ma nel frattempo comincia a prendere le sue precauzioni: nasconde una potente carica esplosiva in uno dei condotti che sta riparando.
    L’uomo si allontana di qualche passo… Geego-Gin gli sbarra l’uscita… dallo wookie arrivano altre accuse… non resta che una soluzione: con un telecomando fa saltare la carica appena installata (ferendo Highbecca, l’unico coinvolto nell’esplosione); nel frattempo estrae una pistola ed apre il fuoco verso il twi’lek.
    I nostri eroi reagiscono prontamente (si aspettavano un tradimento) e rispondono al fuoco colpendo duramente la spia.
    Hope prova ad usare la Forza per costringere alla resa il nemico utilizzando un trucco mentale. Niente da fare.
    La spia spara di nuovo, ma questa volta il colpo va a vuoto.
    Una nuova salva di colpi dei nostri eroi ed il poveraccio è gravemente ferito…
    Hope non ha tempo di reagire né di provare altri “trucchi”, la spia gli passa accanto e si fa esplodere coinvolgendo il jedi ed il twi’lek nello scoppio e causando dei gravi danni alla nave.

    Lo scontro è finito… purtroppo senza prigionieri da interrogare…

    Successive perquisizioni negli alloggi della spia portano al ritrovamento di tre piccoli computer portatili. Una volta decrittate le informazioni ivi contenute, i nostri eroi si convincono che la spia lavorasse da tempo per l’impero col compito di spiare in particolare le mosse del generale Tarth.

    Cosa li aspetta ora al loro arrivo su Yavin?
  16. Kursk
    GIORNO 238: TANTO TEMPO FA...
    È passato molto tempo da quando i nostri eroi si sono conosciuti ed hanno accettato la loro prima missione come “gruppo”; quel relitto nei pressi del pianeta Ithor ormai è lontano e gli eventi hanno diviso e cambiato i nostri eroi. Cosa riserverà ora per loro il destino (o lo spacemaster)?

    Tutto ricomincia su Tatooine dove, mentre i quattro (più una) “cacciatori di taglie” sono ancora in hyperdrive alla volta del pianeta, Paul viene coinvolto in un “problema imperiale”.

    I soli splendono alti nel cielo ed il nostro jedi, svegliatosi da poco dopo un addestramento notturno si ritrova da solo. Ha delle commissioni da fare in città (Mos Esley) per conto dell'amico Ben e non perde tempo... si veste, prende la sua fida spada laser (ben nascosta dalle pieghe della tunica e del mantello) e si incammina fuori di casa.

    Uscendo dalla casa del vecchio Ben, il nostro jedi si trova circondato da ben otto trooper che lo dichiarano in arresto semplicemente in quanto “conoscente di Ben”; a nulla valgono i trucchi mentali che Paul prova a mettere in atto, gli avversari sono troppi e più di uno non si fa trarre in inganno.

    L’uomo viene trascinato in un hangar di Mos Esley dove due inquisitori imperiali lo tempestano di domande sulla sua vita, sul suo rapporto con Ben e su qualsiasi cosa frulli loro in testa. Il colloquio, anche se non proprio amichevole, potrebbe anche andare bene per il povero Paul se non avesse la malsana idea di dire il suo vero nome; infatti non appena i due inquisitori si rendono conto della taglia sulla sua testa (e soprattutto della motivazione – “presunto jedi”) decidono di trasportarlo su uno star destroyer in orbita attorno al pianeta dove sarà sottoposto ad un nuovo interrogatorio da parte del “capitano”.

    Dopo un breve viaggio in navetta il buon Paul si ritrova in una nuova cella a bordo di uno “star destroyer” in orbita, e lì viene rinchiuso; non appena è da solo prova a saggiare con la spada laser (nessuno lo ha perquisito) la resistenza delle pareti e della porta della cella: niente da fare tutto sembra troppo resistente. Non resta che attendere gli interrogatori.

    GIORNI 239 – 240: IN ATTESA.
    Due giorni di attesa… per tutti.

    Paul resta in cella con poco cibo, poco sonno, pochi contatti umani ed un solo colloquio/interrogatorio con i suoi carcerieri. Durante uno dei colloqui la sua spada laser viene sequestrata.

    Gli altri sono in hyperdrive alla volta di Tatooine; durante il volo Nova ed Hope fanno degli strani sogni premonitori sul destino di Paul.

    GIORNO 241: NOVITA’.
    Mentre il gruppo arriva su Tatooine alla ricerca di un modo per avere i crediti guadagnati con la cattura del baro, Paul si trova coinvolto in un nuovo pericoloso interrogatorio.

    Lasciati Geego-Gin e Nova sulla Exxodus per sicurezza (meglio essere pronti a partire “al volo”), gli altri scendono per cercare soldi e notizie (anche sul loro ex compagno di viaggio disperso).

    Ci vuole tutta l’abilità del jawas sia a parole sia con le pistole per ottenere i contati giusti per incassare la taglia. Dapprima un “bruto” si pone sulla strada del gruppo ed impedisce chiacchiere utili con il barista del caso: nessun problema, un colpo di blaster ed il bruto è morto (ora bisognerà disfarsi del cadevere).

    Tuttavia sembra che anche questo genere di "incontri" possa aprire qualche porta speciale in questo mondo di frontiera.
    Prima i nostri eroi riescono ad incontrare un “burocrate” al servizio degli Hutt e di conseguenza ritirano la taglia. Subito dopo investono parte della taglia per mantenere buoni rapporti con lo stesso burocrate in cambio di informazioni preferenziali su alcune taglie (tra cui quella su Paul), venendo così a scoprire che il vecchio jedi è stato catturato dagli imperiali.
    Dopodiché, in un altro locale, il piccolo jawas diventa di nuovo protagonista sfoderando tutto il suo fascino per sfruttare una procace e disinibita cameriera per riuscire a fare quattro chiacchiere in sicurezza con un rodian (chiamato Shogo) dall'aspetto pericoloso. Una volta intavolato un discorso scoprono che anche Shogo è al servizio degli Hutt; il rodian quindi ha tutto il tempo di raccontare ai nostri eroi alcuni ultimi brutti accadimenti avvenuti sul pianeta di recente (ad esempio lo sterminio di un gruppo di mercanti jawas).

    Alla fine vengono a sapere che per sbarazzarsi dell’ingombrante cadavere causato da Jere Mee Kohlson nella breve sparatopria nella prima locanda, basta contattare (e pagare) Spork: un gamorrean che gestisce l’inceneritore di Mos Esley.

    Nel frattempo tra le stelle…

    Paul viene finalmente prelevato dalla sua cella per il colloquio con il comandante. Viene condotto sotto scorta in una strana sala completamente bianca arredata solo con un grande tavolo e due sedie. Paul entra appena e la porta si chiude alle sue spalle.

    Qualche minuto di attesa… a Paul sembra un’eternità.

    All’improvviso una porta si apre sul fianco della stanza (Paul è talmente agitato che non ne aveva nemmeno notato l’esistenza) e…

    FFFFFF-WOSH!

    FFFFFF-WOSH!

    Un umano molto alto (circa due metri) vestito di nero e con una vistosa armatura che sembra, almeno in parte, robotica entra nella sala e comincia subito ad interrogare con foga il malcapitato Paul.

    Ebbene sì! È proprio il simpaticissimo Darth vader.

    Le risposte del nostro jedi non lo convincono sebbene continui a negare di essere uno jedi con tutte le sue forze. A questo si aggiunga l'infelice frase "I jedi sono solo feccia!" pronunciata come ultimo tentativo di scagionarsi. (NdSM: )
    L’interrogatorio non è lungo ma è faticoso per il nostro eroe tant’è che alla fine sviene (o meglio viene stordito dal suo interlocutore).

    GIORNO 245: UN BRUSCO RISVEGLIO.
    Paul si risveglia in una nuova cella. Anche questa è grigia e senza finestre ma le sensazioni che arrivano al nostro eroe sono diverse: si sente “solo e lontano” ed anche i suoni e le “vibrazioni” che gli giungono dalla nuova prigione gli suonano strani: non crede più di essere su uno star destroyer, ma non ha la più pallida idea di dove può trovarsi.
  17. Kursk
    NdSM: è il momento di fare un passo indietro per vedere cosa succede al gruppo mentre Paul viene interrogato e condotto sulla Death Star.

    GIORNO 241 (4): INDAGINI.
    Mentre Paul subisce diversi interrogatori in orbita (su uno star destroyer) attorno a Tatooine, il gruppo si mette in movimento per cercare di scoprire qualcosa di nuovo sul loro “ex amico” disperso.

    Siamo in un torrido primo pomeriggio, ed i nostri eroi, recuperato anche Geego-Gin sull’astronave, si recano solerti a cercare Spork, il gamorrean che, a quanto hanno saputo, è in grado di aiutarli a sbarazzarsi del cadavere “causato” dal piccolo jawas. Il colloquio con il rozzo individuo è rapido e chiaro: “dietro il giusto compenso posso bruciare qualsiasi cosa vogliate” è la proposta fatta dal direttore dell’inceneritore con la sua voce grugnente, gracchiante e ridacchiante.
    Ai quattro eroi non resta che accettare anche perché il prezzo pattuito è quasi irrisorio (solo 2500 crediti). Il gamorrean fornisce anche una “anonima cassa” per il trasporto dei “rifiuti” e stabilisce che il tutto sia da portare a termine dopo il calare dei soli.
    Con l’accordo fatto (ed un pensiero in meno in testa) il gruppo si ripresenta alla locanda dove risiede Shogo (il rodian) sperando di riuscire a scambiare di nuovo quattro chiacchiere col pericoloso malvivente.
    Il nuovo incontro si apre con una piccola sparatoria (il rodian uccide a sangue freddo e con un certo sadismo un drogato che importunava Jere Mee Kohlson alla ricerca di stupefacenti), cui fa seguito un colloquio positivo: scegliendo le parole giuste (e la giusta somma di denaro) i nostri eroi riescono a convincere il rodian a cercare per loro notizie più precise su Paul… L’incontro per “i risultati” è fissato per la mattina seguente nella stessa locanda. Con un nuovo lavoro da svolgere il rodian se ne va lasciando i nostri eroi a metà di un pasto pomeridiano ed in compagnia di brutti ceffi e cameriere fin troppo disinibite.

    La sera avanza e passando di locale in locale, tanto per passare il tempo in attesa di tornare all’inceneritore, va a finire che si fanno strani incontri.
    Questa volta è Highbecca ad incontrare una faccia amica… una faccia pelosa… un altro wookie. I due non possono trattenersi dal salutarsi, offrirsi da bere e, ovviamente offrirsi reciproco aiuto. È così che il nostro peloso eroe si offre per dare una mano al nuovo amico a fare alcune piccole riparazioni alla ”sua nave”; un lavoro da fare alla svelta durante la notte, il nuovo amico wookie ed il suo equipaggio devono partire presto l’indomani.
    (NdSM: la nave si rivelerà essere il "Millennium Falcon" di conseguenza il nuovo amico wookie non può essere che...)

    Così mentre Highbecca si prodiga ad aiutare un suo simile in difficoltà, gli altri si occupano di “buttare la spazzatura”, e presto i lavori notturni giungono al termine ed i nostri eroi si godono il meritato riposo. I due wookie si salutano con la promessa di “bere un bicchiere assieme prima della partenza” la mattina seguente.

    GIORNO 242 (5): UNA SPIA.
    È da poco spuntata l’alba quando i nostri eroi si recano all’appuntamento con Shogo. “Le notizie non sono buone, e vi costeranno 3000 crediti…” così esordisce il rodian; poi, una volta intascati i soldi che gli spettano, continua “… lo hanno preso i soldati e lo hanno portato in cella su un incrociatore stellare di quelli in orbita attorno a questa palla di sassi e sabbia… lo accusano di essere uno jedi… credo stiano per portarlo in qualche struttura di detenzione “segreta”… il mio contatto imperiale mi ha parlato di Alderan, ma lo sanno tutti che quello è un luogo pacifico… tuttavia questo è tutto quello che so. Posso aggiungere che, a quanto mi è dato sapere, gli imperiali sono giunti qui all’inseguimento di alcune spie e dei droidi che queste spie avevano con loro; solo una volta arrivati qui si sono messi a fare domande su un presunto vecchio eremita con strani poteri. Questo è quello che ho saputo. Se volete sapere altro, posso provare a calcare di più la mano, ma è un rischio e non sono disposto a correrlo se non dietro un compenso molto, ma molto più alto.” I nostri eroi si accontentano e si accommiatano dal losco individuo.

    Mentre il gruppo ritorna alla Exxodus, solo Highbecca si allontana per incontrare di nuovo lo wookie. I saluti tra i due “pelosoni” in locanda sono molto sentiti, ma anche molto rapidi… il nuovo amico ha una gran fretta: lui ed il suo compagno di viaggio partiranno a momenti. Un ultimo abbraccio ed i due wookie si separano; il nostro eroe può aggiungere un altro nome alla sua “lista degli amici”: Chewbacca.


    “È ora di rimettersi in viaggio…” pensa tra se e se il nostro mentre esce dalla locanda per dirigersi verso la sua navetta.
    Non così in fretta!
    Qualcuno lo segue, ma in modo talmente appariscente che Highbecca non può non accorgersene. Così contatta via radio i suoi compari ed organizza uan sorta di agguato assieme a Geego-Gin… “Se questo ti segue davvero, dovrà spiegarci molte molte cose!” è il commento del twi-lek.
    In breve la trappola è tesa ed il nuovo “nemico” è circondato. “Mi arrendo” sono le prime parole che dice lasciando di sasso i nostri eroi. Comincia un dialogo un po’ freddo (soprattutto da parte del nostro amato twi'lek) ma che porta a scoprire la verità: è una spia al servizio del generale Tarth; è colui che doveva fare da collegamento tra loro ed il generale nel corso delle ultime missioni, e da allora non ha ricevuto ordini diversi. Ha cominciato a seguire il wookie in quanto è molto riconoscibile e contava di palesarsi non apepna la situazione gli fosse sembrata sicura.
    La tensione viene meno, i nostri eroi spiegano all’agente ribelle in quale situazione si trovino; l’uomo ribatte offrendosi di provare anche lui a cercare notizie gli basterebbe una mezza giornata di tempo per scoprire qualcosa. I nostri eroi accettano, dopottutto “sempre meglio vedere se riusciamo ad avere una ulteriore conferma di … qualcosa”, e fissano un nuovo appuntamento in una locanda per mezzogiorno.

    L’attesa è di poche ore ma per i PG è una sofferenza. Quando giunge l’ora dell’incontro, l’uomo arriva portando con se una sensazione di liberazione… le notizie che porta sono poche ed in pratica non fanno altro che confermare quanto saputo da Shogo.

    In breve la decisione è presa: si parte verso Alderan.

    Il gruppo si riunisce sulla navetta, attua in controlli pre-volo del caso e si prepara al decollo.

    NdSM (di nuovo): a questo punto finisce la parte introduttiva e fortemente guidata dal mio operato per lanciare i nostri eroi di nuovo nell mer... hemm... nel cosmo. A presto per nuove e, si spera, più emozionanti avventure.

    Kursk, the SpaceMaster.


  18. Kursk
    GIORNO 242 (5) – Pomeriggio: SI PARTE.
    Il gruppo, a bordo della Exxodus, comincia i preparativi pre-volo. La decisione è presa si volerà verso Alderan alla ricerca di Paul.

    La partenza è comunque avvolta da una strana atmosfera: dai vari uffici di controllo del traffico dello spazioporto di Mos Esley continuano ad arrivare domande e richieste di vario genere: “Chi siete? Dove siete diretti? Quale carico trasportate? Per chi lavorate? Avete droidi a bordo?” … e questa curiosità suona molto strana al piccolo jawas che conosce meglio degli altri le “strane usanze” di questo pianeta. “La cosa non mi convince … Di solito non perdono tempo con chi parte, si concentrano su chi arriva e su quanto possono chiedere come tassa per le merci trasportate. C’è qualcosa sotto. Non mi stupirei se fosse solo una mossa degli Hutt per tenere buono gli imperiali …” sono le riflessioni del nostro piccolo eroe.

    Si decide per non indispettire nessuno e di fornire, con un po’ di faccia tosta, tutte le informazioni (più o meno veritiere) che vengono richieste.

    Finalmente si parte.

    Appena fuori dall’atmosfera quattro tie fighter in formazione di pattuglia puntano dritti verso i nostri eroi … e subito una solerte impiegata imperiale riprende a tempestare i quattro “esploratori” di una marea di domande, sempre le stesse “Chi siete? Dove siete diretti? Quale carico trasportate? Per chi lavorate? Avete droidi a bordo? Sappiamo che avete uno wookie a bordo; per tanto preparatevi all'abbordaggio!”.

    La diplomazia di Geego-Gin fa il suo lavoro e dà il tempo al buon vecchio Highbecca di effettuare i calcoli per un agile salto in hyperdrive. Prossima fermata Alderan.

    GIORNI 242 (5) – 252 (15): HYPERDRIVE ALLA VOLTA DI ALDERAN.
    Il gruppo sulla navetta si gode tranquillamente il viaggio verso Alderan senza sospettare minimamente cosa li attenda lì.


    GIORNI 247 (10) – 252 (15): ANCORA PRIGIONIERO.
    Paul è debole. Si risveglia ancora intontito nella nuova cella, si rende conto di essere stato drogato (ed anche pesantemente) e fa molta fatica a riacquistare sufficiente lucidità mentale per meditare in modo proficuo e per studiare al meglio la situazione.
    Prova a percepire eventuali utenti della forza nei paraggi e ne percepisce solo uno, molto molto debole. Prova a percepire il suo allievo, ma Hope è scomparso … e questo non fa che peggiorare la sua situazione mentale.
    Alla fine si deve arrendere all’evidenza, la cosa migliore è recuperare le forze e la lucidità; solo in seguito penserà a cosa fare.

    NdSM: il GIORNO 12 (249) tutti i nostri eroi vengono investiti da una terribile sensazione presentimento; una sensazione di dolore angoscia e morte così forte da lasciare a terra privi di sensi i due jedi più giovani (Hope e Nova) e da lasciare in stadio confusionale il povero Paul.


    GIORNO 252 (15): ARRIVO AD ALDERAN.
    La nave esce bruscamente dall’hyperdrive: davanti agli occhi dei nostri eroi si stende una campo di asteroidi. “Il computer deve aver fatto qualche errore … Ora lo controllo!” Tuona il twi’lek cercando di tranquillizzare gli altri … Il risultato è sorprendente: “Il computer è OK!”; la voce di Geego-Gin ora mostra una certa perplessità.

    Highbecca fa del suo meglio per evitare collisioni con gli asteroidi; questo lo distrae un po’ e non si avvede, se non all’ultimo momento, dell’arrivo di ben sei tie-fighter in formazione d’attacco.

    Applicando un perfetto schema d’attacco a tenaglia (una efficace tattica imperiale) due gruppi di tre caccia attaccano a turno la nave dei nostri eroi. Comincia una battaglia furiosa: i caccia bersagliano con i loro laser la Exxodus; Highbecca risponde al fuoco come può e si concentra maggiormente nel pilotare la navetta schivando qualche attacco potenzialmente letale.
    Finalmente il twi’lek raggiunge la sua postazione di armiere ed il piccolo Jere Mee Kohlson si dedica a mantenere efficaci scudi e motori della nave.
    I caccia sono più agili dello shuttle dei nostri eroi ma l’armamento pesante comincia a fare la differenza: una serie di concussion missiles dimezza il numero dei tie-fighter; una serie di colpi dei caccia danneggia gravemente la Exxodus.
    Geego-Gin abbatte in rapida successione con dei colpi molto precisi gli altri tre velivoli, mentre solo grazie alle acrobazie di Highbecca, che schiva in modo incredibile una serie di attacchi molto precisi, evita danni fatali alla navetta.

    Il combattimento è vinto, ma a quale prezzo? La navetta è tenuta insieme per miracolo … i danni sono gravissimi. La proposta di Geego-Gin è “… troviamo una stazione spaziale qua vicino dove poter fare riparazioni, sennò non ne usciamo vivi …”. Pur se con perplessità la proposta viene accettata. Si comincia ad interrogare il computer di bordo su quale possa essere una destinazione utile, ma la ricerca non viene completata.

    All’avvicinarsi ad una piccola luna i nostri eroi diventano le vittime di un raggio traente. “Possiamo sfuggirgli?” è la domanda sulla bocca di tutti … “Possiamo provarci, ma è molto molto probabile che finiremo in pezzi … con la nave ridotta così non andiamo da nessuna parte!” è la pronta e triste risposta del pilota wookie.

    Il raggio traente attira dolcemente la nave verso un hangar di quella piccola luna che si rivela essere, in realtà una gigantesca stazione spaziale. La nave si poggia dolcemente al suolo ed in pochi secondi l’hangar viene pressurizzato e dieci trooper fanno il loro ingresso prendendo di mira la navetta: “Scendete tutti dalla nave … disarmati!” ordina l’ufficiale.

    Geego-Gin comincia ad analizzare la situazione: “Io non mi arrendo … combattiamo, tanto cosa abbiamo da perdere più di così?” e comincia a prepararsi per il combattimento.

    Nova concorda, dopotutto è strano che per accogliere uno shuttle appena catturato dislochino soltanto dieci soldati … Qualcosa evidentemente non va, e se c’è qualche problema deve essere grosso.

    Così in breve la strategia di Geego-Gin è pronta: “Quando il portellone si apre subito due granate a frammentazione, poi si scende e si finiscono i superstiti.” È un buon piano, ma prima che si riesca a metterlo in atto la nave viene colpita da un cannoncino in postazione fissa ed ulteriormente danneggiata.

    “Uscite disarmati!” tuona nuovamente l’ufficiale imperiale …

    Il portellone della Exxodus si apre …

    E tutto quel che ne esce sono le due granate lanciate dai nostri eroi. Lo scontro ha inizio: pochi colpi ben piazzati ed in breve la superiorità dei “ribelli” è evidente. Dopo il primo scambio di colpi di blaster, restano in piedi solo tre dei dieci trooper originali, ed anche quelli hanno vita breve. Il tutto senza, praticamente, nemmeno ferire i nostri eroi.

    Si comincia così ad esplorare la stazione spaziale: in breve, trovato un terminale, Geego-Gin mette a frutto la sua abilità di hacker per disattivare i due cannoncini in postazione fissa; “… un altro colpo e la nave è andata … quindi è meglio disabilitarli!”.

    “A questo punto non ci resta che cercare il generatore del raggio traente per spegnerlo e poi trovare il modo di uscire dal campo di asteroidi tutti interi … un semplice piano di fuga no?!” è l’unico commento del twi’lek.

    Comincia così un nuovo “dialogo” tra l’hacker ed i computer imperiali, alla fine il buon Geego-Gin ha la meglio ed una mappa della stazione è scaricata sul suo olo-proiettore portatile. “Di là!” sentenzia il pelle blu indicando l’ultima di tre porte.

    Si comincia a salire con una serie di ascensori, l’ultimo dei quali porta in una stanza dove un tecnico è al lavoro ad una consolle; Geego-Gin è il primo ad entrare … ha i nervi a fior di pelle … e non appena l’imperiale si alza sorpreso dalla sedia, il nostro cacciatore di taglie lo fulmina con un colpo di blaster … senza riflettere … senza nemmeno lasciare al malcapitato il tempo di finire uno spaventato “Mi arrendo!”.
    Si continua, un corridoio dopo l’altro … veloci … due trooper si parano davanti ai nostri eroi …

    BLAM … BLAM

    Due trooper di meno … anche qui senza pensarci troppo … senza aver capito che stavano fuggendo (NdSM: e per tanto senza poter sapere da chi o da cosa stavano fuggendo).

    Un nuovo angolo da svoltare …

    BLAM! BLAM! BLAM!

    Questa volta sono i nostri eroi a finire sotto tiro. Non di un trooper ma di una torretta automatica. Geego-Gin è colpito e non può rispondere al fuoco con precisione, così si sottrae al fuoco nemico tornando sui suoi passi al riparo dietro l’angolo.
    Gli altri, lasciata da parte ogni prudenza, una alla volta escono dal nascondiglio per rispondere al fuoco ed offrirsi come nuovi bersagli … una serie di colpi precisi ed una granata fanno il loro gioco e la torretta è distrutta; non prima, però, di aver colpito di nuovo i nostri eroi.

    “Si continua!”

    Ancora corridoi …
    Adesso silenziosi e deserti …
    Ancora una torretta automatica … ma è già distrutta … è come se qualcuno l’avesse scardinata e strappata via dal suo sostegno sul soffitto …

    “… ancora una svolta e ci siamo …”


    Nel frattempo … qualche piano più su.

    La porta della cella di Paul si sblocca improvvisamente … un allarme (lontano) risuona nell’aria … il nostro vecchio jedi non può lasciarsi sfuggire questa occasione … lo sa che non ne avrà altre.

    Si fa coraggio e si addentra nel corridoio di detenzione … nessun altro esce dalle celle: deve essere l’unico detenuto in quell’area.
    In fondo al corridoio (debolmente illuminato da luci rosse) si apre una sala più luminosa dove due trooper armeggiano attorno ad una consolle … “Staranno tentando di richiudere le celle …” Paul si avvicina di soppiatto … furtivo … ma non abbastanza.
    Uno dei trooper lo nota, imbraccia il fucile e spara … la mira non è buona e lo jedi non perde una buona occasione di procurarsi un’arma … si concentra … sente la forza fluire dentro di se … ed in un lampo il fucile blaster vola via dalle mani del trooper per depositarsi dolcemente tra quelle di Paul.
    Ha inizio uno veloce ma violenta sparatoria tra il nostro jedi ed i due trooper, quello ancora armato spara, l’altro lancia granate. Paul ne esce vincitore … scottato, ferito e sporco … ma vincitore.

    Comincia così la sua fuga attraverso un reticolo di corridoi tutti uguali … una fuga precipitosa … senza fermarsi a riflettere … Paul apre ogni porta che incontra, trovandosi spesso a dover fronteggiare altri trooper (più o meno sorpresi di vederlo armato ed a piede libero).

    Durante uno di questi scontri si imbatte in due genieri; non riuscendo ad avere la meglio con il fucile, e non avendo con se la fidata spada laser, deve optare per le granate (sottratte poco prima ad uno dei trooper uccisi durante la fuga) …

    KABOOM

    Le granate esplodono ... e con loro esplode anche l’esplosivo che i due genieri stavano trasportando … e con loro esplode mezzo corridoio lasciando un buco nel pavimento che permette di vedere (poco) e sentire (soprattutto) altri combattimenti in corso nei piani inferiori della stazione spaziale.

    Paul è troppo preso dalla fuga (NdSM: sarà la paura, la tensione, quello che volete, ma è molto poco “da jedi” ) per accorgersi che sotto di lui il combattimento coinvolge i suoi ex compagni.

    La fuga continua …

    Altri corridoi …

    Altre porte da aprire …
    All’improvviso passando su un ponte di collegamento un jet pack in volo verso una apparecchiatura di un qualche genere attira l’attenzione del nostro jedi.

    Infatti, mentre Paul faceva esplodere due poveri genieri imperiali, i nostri eroi avevano raggiunto il loro obbiettivo: il generatore degli scudi. Solo che qualcuno era giunto lì prima di loro ed aveva, apparentemente, già disattivato il congegno.

    Geego-Gin non si fida ed opta per un veloce controllo … sfruttando il suo jet pack rimesso a nuovo supera il “baratro” che separa i nostri eroi dal controllo del raggio traente, e si appresta a controllare il macchinario.

    È proprio in questo momento che Paul lo nota da un secondo ponte di collegamento posto più in alto; così il gruppo è riunito.

    Il twi’lek controlla il raggio traente: “… è stato disabilitato … e chi ci ha messo mano ha fatto un buon lavoro … non sarà semplice rimetterlo in funzione, e di certo non sarà veloce …”.

    Il gruppo riunito decide di tornare alla nave e provare a fuggire; basta seguire a ritroso il percorso fatto fino a lì e presto le porte dell’hangar saranno in vista.
  19. Kursk
    GIORNO 252 (15): LA GRANDE FUGA.

    La corsa lungo i corridoi della Morte Nera ha portato il gruppo ormai in vista dell’hangar. Le porte sono aperte, come le avevano lasciate solo qualche decina di minuti prima, ma le luci sono tutte spente.

    Geego-Gin, come al solito alla guida del gruppo, si fa avanti rasente alle pareti sfruttando i visori notturni da poco installati sulla sua “tuta da volo”; ed entra per primo nell’hangar dopo aver superato una stanza vuota che già era stata messa a soqquadro dai suoi occupanti all’arrivo della navetta ribelle.

    Il twi’lek continua ad avanzare … gli altri lo seguono a distanza. Jere Mee Kohlson per primo e via via tutti gli altri. È proprio il jawas a far scattare qualcosa ma non se ne avvede … e dopo 5 secondi:

    KABOOOM

    Due cariche esplodono nella stanzetta coinvolgendo il piccolo jawas, lo wookie e Paul; solo Hope si salva avendo superato velocemente il jawas portandosi direttamente dentro l’hangar.

    L’esplosione è il segnale. Quattordici trooper sbucano da altre stanze (e dall’interno della navetta dei nostri eroi) e cominciano a bersagliarli di colpi di blaster. Il combattimento è furioso ma ben presto le armi pesanti (granate e razzi) messe in campo dai nostri eroi hanno la meglio sui malcapitati trooper. Si aggiungano a questo la grande precisione di tiro dimostrata da Highbecca e da Geego-Gin nonché i poteri mentali jedi sfoderati da Hope.

    Dopo poco più di un minuto sono ben dodici i trooper che giacciono morti a terra; uno è stato stordito dal twi’lek ed uno controllato mentalmente da Hope.

    È proprio quest’ultimo a mettere in allarme i nostri eroi a proposito di due potenti cariche esplosive nascoste dagli imperiali sulla Exxodus … Highbecca corre a controllare … il tempo è poco: una la dovrà disinnescare lui, l’altra viene affidata al trooper sotto il controllo del giovane jedi.

    Non si era mai visto lo wookie così teso, e se il trooper in pochi secondi riesce nel suo intento (NdSM: non può che essere facile disinnescare la bomba che lui stesso ha piazzato), per il wookie sono secondi di tensione, nervosismo e sudori freddi. Alla fine, tagliato con cura l’ultimo contatto, la bomba è disinnescata.

    È ora di fare il punto della situazione: la nave è in condizioni pietose, se i nostri eroi vorranno fuggire con quella Highbecca ed il jawas dovranno passare qualche ora a fare un minimo di riparazioni per metterla in condizione di affrontare un salto in hyperdrive; il trooper stordito viene legato ed imprigionato sulla Exxodus; Hope e Nova sono incuriositi dallo scontro di due grandi Forze di cui una oscura (NdSM è il duello tra Obi Wan Kenobi e Darth Vader) vogliono andare a curiosare; Geego-Gin sostiene sia il caso di cercare una “nave alternativa” per fuggire il più in fretta possibile dalla stazione; Paul non condivide la curiosità del giovane che fu suo allievo e comincia una discussione che porta ad un allontanamento dei due jedi.

    Insomma il gruppo discute per qualche minuto valutando i pro ed i contro di ogni possibile decisione. Alla fine la soluzione che sembra essere la migliore è dividersi: lo wookie ed il jawas cominceranno i lavori di riparazione della Exxodus, Paul resterà con loro come ulteriore protezione in caso di “brutti incontri”; il twi’lek, Hope (ancora accompagnato dal trooper sotto il suo controllo mentale) e Nova proveranno a raggiungere uno degli hangar più grossi della stazione spaziale alla ricerca della “nave alternativa” proposta dallo stesso Geego-Gin.

    La ricerca è lunga (ci vogliono un paio d’ore per raggiungere gli hangar voluti) e purtroppo infruttuosa: l’unica nave disponibile sembra essere un incrociatore ribelle parzialmente smontato … troppo grande per sole sei persone “… per pilotarlo dovremmo essere almeno una ventina … e non so se basterebbe ... “ le parole di Nova (che si dimostra una buona conoscitrice di veicoli e simili) sono la mannaia che stronca l’idea del twi’lek. “Ormai la nostra sola speranza è la buona e vecchia Exxodus! Speriamo che le manine dei due fenomeni riescano a fare il miracolo e che la nave ci porti via di qui.” Detto questo Geego-Gin opta per tornare all’hangar e provare a rendersi utili lì.

    Passano tre ore abbondanti da quando il gruppo si divide a quando si riunisce. I due meccanici protestano che non vogliono intralci tra i piedi mentre lavorano così i nuovi arrivati si ritrovano a doversene stare con le mani in mano. Il twi’lek decide di dedicarsi alla cura del computer della navetta (una volta ricevuta l’approvazione del patrigno-wookie) e comincia ad occuparsene. Paul, solitari ed in disparte, continua a fare la guardia. Hope e Nova non resistono più alla tentazione e vanno “in esplorazione” per dare un’occhiata allo scontro tra le due grandi Forze (il trooper dominato continua a seguire il giovane jedi).

    Dopo una decina di minuti una voce risuona nelle teste dei due giovani jedi “Andatevene, prima che lui vi veda … Fuggite … Salvate la vostra preziosa vita.” L’avvertimento è talemnte forte e carico di dolore che i due decidono di non ignorarlo. Quasi contemporaneamente una delle due forze scompare e di lì a pochi secondi negli hangar scatta l’allarme di una depressurizzazione imminente.

    “Non farete in tempo a raggiungerci sulla Exxodus …” gracchia il com-link di Hope “… l’hangar si sta aprendo e verrà a breve depressurizzato … trovatevi un’altra navetta … due caccia dovreste riuscire a pilotarli … non possiamo aspettarvi dobbiamo partire …”; il giovane jedi capisce la situazione e risponde dando il suo assenso al pericoloso piano “Buona fortuna! Ci vediamo là fuori!” sono le ultime parole di risposta di Geego-Gin che il nostro giovane eroe riesce a captare.

    Così mentre la Exxodus compie gli ultimi controlli pre-volo, Hope e Nova cominciano una nuova corsa contro il tempo per cercare due caccia che gli permettano al fuga. È la guida del trooper dominato che li aiuta a trovare in fretta un hangar adatto. Hope lo congeda dicendogli di trovare un posto sicuro dove nascondersi.

    Nova, dato uno sguardo ai veicoli disponibili, suggerisce di puntare su una coppia di tie-bomber pronti per il decollo: “… sono un po’ meno maneggevoli, certo, ma la loro superiore potenza di fuoco potrà tornarci utile … ed anche la loro superiore autonomia, anche se spero di no!”

    Così i due giovani puntano ai due velivoli … due piloti li vedono e provano a fermarli aprendo il fuoco … è tutto inutile: Hope evita i colpi con maestria e Nova, senza fermarsi, risponde al fuoco uccidendo uno dei due avversari (l’altro fugge impaurito).

    Hope e Nova fanno appena in tempo a salire a bordo delle loro nuove astronavi, che l’hangar si depressurizza lasciando loro la via libera verso lo spazio.

    Finalmente sono tutti “in salvo” in volo nello spazio.

    Highbecca nota sugli schermi radar della sua nave un’altra nave non imperiale che si allontana dalla luna-stazione spaziale e si mette in rotta per seguirla “… se uno fugge da qui, di certo non è amico dell’impero … ed un nemico di un io nemico è un mio amico …” gli altri non colgono subito le sue parole ma il pilota è lui e gli lasciano decidere autonomamente la rotta.
    I due tie-bomber li seguono senza difficoltà.

    Ma non sono i soli …

    Sei tie-fighter si gettano al loro inseguimento … volano in formazione ed i nostri eroi temono un attacco devastante come quello subito solo poche ore prima mentre si avvicinavano ad Alderan … di nuovo è Nova a suggerire una soluzione: lei ed Hope finteranno un attacco alla Exxodus ed invece lanceranno i loro proton torpedoes contro i due gruppi di fighter che ormai puntano su di loro.

    Il gruppo si lascia convincere, soprattutto il twi’lek, ed il piano viene messo in atto. La manovra diversiva funziona alla perfezione: Nova pilota da vero asso ed attacca i “suoi” tre caccia con tempismo perfetto; Hope è meno perfetto e meno spettacolare, ma altrettanto efficace.
    L’attacco è talmente improvviso da non lasciare agli imperiali il tempo di dividersi; risultato: due torpedoes lanciate e sei caccia distrutti.

    Ora è il momento di dedicarsi al recupero dei due “ladri di tie-bomber” … la manovra è complessa: per prima cosa Highbecca dovrà uscire dall’hangar con il dragonfly per fare posto ai tie-bomber (uno per volta); quindi uno alla volta i due bombardieri dovranno attraccare e Geego-Gin, una volta recuperati i piloti, dovrà forzarne il distacco armeggiando col computer; solo alla fine di tutto il wookie riporterà il caccia al suo posto e la Exxodus potrà saltare in hyperdrive.

    La manovra comincia con un po’ di difficoltà, Highbecca si sgancia senza problemi (anzi, fa addirittura qualche acrobazia sfruttando l’estrema maneggevolezza del piccolo caccia monoposto), ma l’attracco e lo sgancio forzato dei tie-bomber non sono così semplici.
    A complicare il tutto, mentre viene recuperato il secondo bombardiere (quello di Nova) giunge un nuovo scontro aereo. Questa volta sono due tie-interceptor ad ingaggiare battaglia con Highbecca (sul dragonfly) e Paul (che sta pilotando la Exxodus).

    Il nuovo scontro è duro … i due avversari sono velivoli studiati appositamente per lo scontro aria-aria … veloci, maneggevoli e pesantemente armati … questa volta saranno i piloti a fare la differenza.

    Paul se la cava bene evitando, quando possibile, di subire danni e riuscendo comunque a mantenersi in posizione tale da effettuare il recupero del secondo bombardiere. Ma è Highbecca che fa veramente la differenza.

    Volando come mai aveva fatto prima (NdSM: e confidando nella Forza come mai aveva fatto prima) attacca i due avversari con una precisione mai vista e, contemporaneamente, schiva gli attacchi più pericolosi che i due piloti imperiali scagliano contro di lui.

    Il primo missile lanciato dal wookie disintegra uno dei suoi avversari … l’altro reagisce con violenza attaccando duramente (e danneggiando) il dragonfly; solo una manovra diversiva eccellente di Highbecca ha evitato danni maggiori (forse anche letali). Manovra che si conclude con un secondo missile lanciato contro il secondo intercettore. Questa volta non è un centro perfetto, ma i danni subiti debilitano la navetta imperiale il cui attacco è meno incisivo; lo wookie evita con un’altra acrobazia il nuovo attacco e, contrattaccando col potente cannone laser del piccolo caccia, fa a pezzi il secondo nemico.

    Il dragonfly è danneggiato, ma Highbecca è vivo e non vede l’ora di andarsene da lì. Le manovre di scambio dei caccia (e di recupero dei piloti) vengono completate in fretta ed in breve la Exxodus è pronta a saltare in hyperdirve.

    Sarà la stanchezza, sarà la nave danneggiata ma le cose non vanno molto bene per i nostri eroi … il salto riesce ma non in modo perfetto … la nave si danneggia ancora ed i tempi di eprocrrenza si allungano. Venti giorni di hyperdrive, a causa del brutto salto eseguito da Highbecca, per raggiungere una stazione spaziale scelta a caso dal database del computer (una delle più vicine, in pratica, ma senza indagini né su chi la gestisca né altro).
  20. Kursk
    GIORNO 252 (15): MALDESTRI IN HYPERDRIVE.
    Nonostante le grandi abilità di pilota, Highbecca non è in grado di gestire al meglio una nave (la Exxodus) così gravemente danneggiata. La manovra di “salto a velocità luce” non è delle migliori e la nave ne paga le conseguenze: un ulteriore discreto danneggiamento dei sistemi ed un tempo allungato di viaggio.

    NdSM: il viaggio in hyperdrive, a causa sia dell’errore dello wookie, sia a causa della meccanica di gioco (un tiro di dado ed un moltiplicatore), dura ben 20 giorni.

    La nave finalmente si decide a lanciarsi in hyperdrive per portare i nostri eroi alla stazione spaziale che hanno scelto “a caso” studiando sul computer quelle più vicine. Ci vorranno ben 20 giorni.

    GIORNO 272 (35): STAZIONE SPAZIALE.
    L’arrivo è meno brusco del previsto ed Highbecca si riscatta dopo la figuraccia della “fuga” con un atterraggio da manuale.
    Al gruppo si presenta un funzionario della stazione, un sullustan dai modi bruschi che subito si rende antipatico maltrattando lo wookie. Presi i dovuti accordi e chiarito “l’equivoco” i nostri eroi si preparano ad una settimana di sosta forzata per le riparazioni del caso e del refuelling per la Exxodus.
    Highbecca non vuole scoprire le sue carte e quindi rinuncia a far riparare il caccia “dragonfly” dai tecnici della stazione e si limita a comprare un po’ di materiali per provvedere da solo in seguito alle riparazioni del piccolo gioiello.

    La settimana di “pausa” potrebbe anche essere piacevole se non fosse che al “cacciatore di taglie Geego-Gin” vengono recapitate una serie di nuove richieste:

    Ricercato: Jere Mee Kohlson (jawas)
    Taglia: 25000 crediti, vivo o morto, non disintegrato.
    Luogo: sconosciuto.
    Accusa: terrorismo
    Note: viaggia a bordo di una nave modello predecessore del “lambda wing”.

    Ricercato: Paul Waterflyer (human)
    Taglia: 35000 crediti, vivo o morto, non disintegrato.
    Luogo: sconosciuto.
    Accusa: jedi; terrorismo.
    Note: molto pericoloso; viaggia a bordo di una nave modello predecessore del “lambda wing”.

    Ricercato: Highbecca (wookie)
    Taglia: 25000 crediti, vivo o morto, non disintegrato.
    Luogo: sconosciuto.
    Accusa: terrorismo
    Note: è armato e pericoloso; è il capitano di una nave modello predecessore del “lambda wing”.

    Ricercato: Hope (human)
    Taglia: 30000 crediti, vivo o morto, non disintegrato.
    Luogo: sconosciuto.
    Accusa: presunto jedi, terrorismo
    Note: viaggia a bordo una nave modello predecessore del “lambda wing”.

    Ricercato: Nova (human)
    Taglia: 30000 crediti, vivo o morto, non disintegrato.
    Luogo: sconosciuto.
    Accusa: accusata di diserzione (assolta); terrorista.
    Note: viaggia a bordo una nave modello predecessore del “lambda wing”.

    Ricercato: sconosciuto (sconosciuto)
    Taglia: 50000 crediti, vivo o morto, non disintegrato.
    Luogo: sconosciuto.
    Accusa: terrorismo, evasione, diserzione, omicidio.
    Note: è armato e pericoloso; è riconoscibile dalla “armatura" che indossa con fierezza (segue descrizione dell’armatura); capo del gruppo terroristico; viaggia a bordo una nave modello predecessore del “lambda wing”.

    Ogni taglia è anche corredata di descrizionifisiche dei soggetti e dati anagrafici (veri o presunti che siano).

    Cattive notizie insomma.
    Il gruppo decide quindi di tenere un basso profilo e farsi vedere in giro il meno possibile. La settimana si carica di preoccupazioni ma passa senza intoppi.
    Solo Geego-Gin ha una certa libertà di movimento; gli altri preferiscono limiatre le proprie mosse, salvo lo wookie che coordina e sovrintende ai lavori, ed il vecchio jedi che cerca un po' di notizie su quello che succede nel mondo aghirandosi nell'area di ricreazione e ristoro della stazione spaziale.

    Bisogna decidere il da farsi ed i nostri eroi si riuniscono per parlarne.

    "Non ci sono grosse soluzioni: pare che l’unica licenza da cacciatori di taglie ancora valida sia quella del twi’lek, quindi le opportunità di guadagno si affievoliscono; in più avendo una taglia sulla testa anche il semplice andarsene in giro potrebbe presentare dei problemi; quindi, che fare? Sembrerebbe che non resti altro che cercare l’aiuto (o l’alleanza) del generale Tarth, il loro contatto con la ribellione."

    NdSM: queste sono in sintesi le parole pronunciate dai diversi personaggi (si potrebbe dire "a turno") durante la lunga discussione che si è sviluppata, pertanto non sono riferite ad un singolo personaggio ma le ho lasciate comunqu ecome discorso diretto!

    Finchè il twi’lek, fino a quel momento rimasto in preoccupante silenzio, dichiara: “Signori, io avrei altri progetti … ma non voglio coinvolgervi per forza, sono questioni personali e rischiose. Se vorrete venire con me ne sarò felice, in caso contrario ci divideremo!”
    Le sue parole sono macigni.
    Cade un triste silenzio nel gruppo fino a quel momento intento a discutere.
    È lo wookie che rompe ogni indugio: “Ti ho allevato io! Non posso certo lasciarti da solo proprio adesso che hai più bisogno di me!”.
    Erano le parole che ci volevano … il gruppo ritrova coesione. E presto la nuova decisione è presa, sarà Geego-Gin a decidere le prossime mosse e la prossima destinazione.

    È presto detto: “Bene signori, facciamo rotta verso Ryloth!”.

    In breve la nave è pronta al decollo. I calcoli per l’hyperdrive sono presto fatti e si parte (questa volta il viaggio dura 10 giorni).

    Durante il viaggio il twi’lek spiega ai suoi compagni che la visita a Ryloth, suo pianeta natale, si rende necessaria per scoprire qualcosa di più sulla sua vera famiglia. Il gruppo capisce il patimento dell’amico e non può che offrire il suo appoggio e la sua collaborazione. L'altra missione consiste nello svolgere alcune pericolose ricerche presso l'antico tempio degli jedi su Coruscant: "... direttamente in faccia all'impero ... ", ma il gruppo decide di cominciare con la "...parte più semplice e sicura..." dei lavori proposti dal buon twi'lek.,

    GIORNO 272 (35): RYLOTH.
    All’uscita dall’hyperdrive davanti ai nostri eroi si propone uno spettacolo insolito e magnifico: un pianeta gira velocemente attorno ad una grande stella; la faccia che mostra all’astro è sempre la stessa ed ha un colore giallo rossiccio che ne testimonia la natura desertica; all’opposto, l’altro emisfero si presenta bianco, congelato. A dividerli una cintura verde, dove è concentrata tutta la “vita” del pianeta. “Ryloth è in vista … sono a casa!” è il commosso commento di Geego-Gin.

    Ben presto la navetta atterra ai margini di una delle poche vere città del pianeta. E subito è una delegazione di “burocrati” twi’lek a farsi incontro.
    Geego-Gin si occupa delle trattative del caso e riesce così ad imparare, con un po’ di buon senso, ad assecondare le bizzarre e xenofobe usanze del suo popolo. In effetti è solo grazie al colore della sua pelle che riesce a guadagnarsi un minimo di credibilità; e così dopo aver convinto i suoi compagni a fingersi suoi “servitori” comincia la ricerca della sua famiglia.

    A questo punto, passeggiando lungo le polverose vie della città i nsotri eroi fanno una serie di strani incontri.

    Il primo è in un negozio: alla ricerca di rifornimenti per i lanciarazzi della navetta i nostri eroi finiscono in un negozio di armi dove, pur non trovando ciò che cercano, riescono ad instaurare un buon rapporto col proprietario. Il nostro twi’lek si dimostra interessato a comprarsi una “lama” da sfoggiare (come sembra essere di moda tra i suoi simili) e la gran disponibilità di crediti fornisce al negoziante la spinta giusta per offrire un oggetto “raro e ricercato”. Dopo qualche trattativa tra le mani di Geego-Gin appare una lightsaber di colore rosso … non resiste alla tentazione (né all’occasione) e la compra per poi donarla ai “suoi” jedi. Con un acquisto del genere il rapproto di fiducia col negoziante si rinsalda; sembra quasi che questi sia particolarmente felice di poter servire il nostro eroe e ribadisce questa cosa più volte.

    In seguito la situazione si complica, per strada la gente all’improvviso si getta a terra (in ginocchio) al passaggio di un twi’lek dalla pelle viola. Questi sembra essere un politico piuttosto importante ed i nostri eroi si adeguano al comportamento degli altri (per non cercare rogne, in pratica). Il nobile si avvicina e comincia a discutere col nostro eroe dicendo di non averlo mai visto prima e dimostrandosi curioso della sua storia. Anche questa volta è il colore della pelle a fare la differenza e ben presto la chiacchierata amichevole sfocia in un invito a cena per lui e per la sua “… guardia del corpo pelosa … uno schiavo di cui andare fieri …”. Geego-Gin non può far altro che accettare vista l’importanza del suo interlocutore. Prima di andarsene questo consegna un singolare biglietto da visita al nostro eroe: un chip di credito (vale ben mille crediti) che lo presenta come “vicerè di Ryloth”.

    Incredibilmnete più di un twi'lek si dimostra interessato all'acquisto dello schiavo-wookie, arrivando ad offrire cifre stratosferiche (150000 crediti ed anche di più) ... Geego-Gin rifiuta sempre e con garbo.

    NdSM: la cosa non deve sorprendere più di tanto; dopotutto è il jawas che venderebbe anche sua madre... non il nostro eroe dalle treccine carnose!

    Infine le ricerche cominciano a dare un po’ di frutti … qualcuno riconosce la bambina nella foto di Geego-Gin ed indirizza il nostro eroe verso una scuola vicina … qui (di nuovo grazie alla nobiltà del suo colore), sfogliando i registri del’istituto, finalmente si arriva ad un indirizzo.

    La passeggiata si allunga.

    Si arriva davanti ad una casa … da dentro giunge un canto soave … Geego-Gin bussa … gli apre un uomo. Considerando il nostro eroe come un nobile (sempre per il colore della pelle) il padrone di casa lo invita ad entrare e, vedendo al foto riconosce la bambina come sua figlia.
    Fa quindi accomodare gli ospiti in un salotto dove una giovane twi’lek dalla pelle rossastra canta con voce soave.

    Geego-Gin non riesce a crederci … davanti a lui c’è una delle sue tre presunte sorelle: la maggiore.
  21. Kursk
    GIORNO 272 (35): TROVATI.
    Geego-Gin non riesce a crederci … davanti a lui c’è una delle sue tre presunte sorelle: la maggiore.

    L’incredulità non fa in tempo a manifestarsi che la magia del momento viene interrotta dal gracchiare del com-link. Nova, rimasta sulla navetta, contatta il twi’lek e lo avvisa di un qualche pericolo imminente.

    Il nostro eroe non perde tempo, si avvicina allo wookie e lo invita a guidare il gruppo di nuovo verso la Exxodus: “Correte veloci … se cercano di fermarvi, voi non fatevi fermare … ma non ammazzate nessuno … tornate alla nave … io vi raggiungerò dopo!”.

    Gli altri non perdono tempo e si gettano a perdifiato lungo le strade e stradine della città correndo verso lo spazioporto.

    Sopra le loro teste incrociano ben tre lambda-wing che sembrano cercare qualcuno a terra. Ben presto diviene tutto chiaro: “Cercano noi!” urla Hope schivando di un soffio una raffica di laser sparata da uno degli shuttle.
    Comincia così una fuga precipitosa verso lo spazioporto. Il gruppo cerca di restare più nascosto possibile, ma gli imperiali continuano a martellarli a colpi di laser causando anche diverse vittime tra gli innocenti twi’lek che assistono alla scena.
    Ormai lo spazioporto è in vista … l’ennesimo attacco dei lambda-wing colpisce duramente Paul … il jedi è a terra … la reazione del gruppo è spettacolare: mentre Hope si getta sull’amico per curarlo trasferendogli parte della sua forza vitale per sanargli le ferite, Highbecca imbraccia la sua fidata balestra e si prepara a rispondere al fuoco.

    Solo Jere Mee Kohlson sembra disinteressarsi del ferito badando di più a mettersi al sicuro ed a nascondersi al meglio.

    Pochi secondi e, grazie alla Forza che agisce tramite Hope, Paul è di nuovo in piedi. Il gruppo si rimette in movimento, ma più lentamente … un altro lambda-wing si prepara a colpire… questa volta Hope non aspetta … si concentra ed usa la forza per bloccare e “buttare a terra” uno dei tre shuttle imperiali. I danni che la nave subisce non sono gravi ma, se non altro, la mossa del giovane jedi consente al gruppo di raggiungere la Exxodus.

    La situazione è ancora grave: attorno alla nave giacciono morti una decina di trooper (abbattuti dalle armi della torretta della nave) ed un palazzo è ridotto in rovina. Il gruppo sale a bordo in fretta. Nova ha già cominciato i preparativi per il decollo, cede il posto di pilota ad Highbecca e gli spiega quanto accaduto.

    NdSM: la donna ha dovuto usare i laser della navetta per abbattere due gruppi di trooper imperiali che si avvicinavano minacciosi: un gruppo era all’aperto sulla pista, l’altro gruppo si stava rintanando in un edificio che è parzialmente crollato sotto i colpi della Exxodus.

    In breve la nave decolla.
    In breve si lascia alle spalle lo spazioporto ed i tre lambda-wing.
    Ed in breve viene intercettata da un nuovo avversario: uno scimitar assault bomber (una navetta di nuova generazione, secondo lo wookie).

    Il combattimento inizia in breve e, se da una parte gli attacchi della nave imperiale sembrano inefficaci contro la Exxodus, dall’altra i nostri eroi non riescono a colpire e danneggiare seriamente il loro avversario. La battaglia che si sviluppa è lunga e tediosa: pochi danni subiti ed inflitti sia da una parte sia dall’altra … alla fine è più una questione di fortuna che fa tendere l’ago della bilancia verso i nostri eroi: una serie di attacchi sembrano colpire dei punti “vitali” della nave avversaria danneggiandola in modo efficace.

    In breve la nave imperiale è così danneggiata da abbandonare la battaglia; i nostri eroi la inseguono per qualche attimo e poi la lasciano fuggire.

    Ora bisogna decidere dove andare.
    “Geego-Gin parlava delle lune di Ryloth .. direi di dirigere là!” suggerisce lo wookie. Contemporaneamente la radio gracchia e la voce di Geego-Gin invita i nostri eroi a tornare sul pianeta ai margini della città.

    I dubbi restano.

    Highbecca non è convinto che quella alla radio fosse la voce del twi’lek che ha adottato come figlio. Gli altri stanno ancora discutendo che lo wookie prende l’iniziativa e si dirige direttamente verso le lune. “Il capitano sono io … decido io! Di persona Geego-Gin mi ha detto di andare sulle lune … quindi farò così!”

    Il volo è breve.

    Attorno ai nostri eroi si muovono sempre più navi imperiali che sembrano cercarli.

    Highbecca sceglie un cratere e si poggia sul fondo con un atterraggio morbido: “… aspettiamo qui per un po’!”

    Dopo qualche ora (la stanchezza comincia a farsi sentire) la nave è circondata da droidi … sono droidi da guerra, ma non attaccano.

    La radio gracchia di nuovo ed una voce sconosciuta chiede spiegazioni ai nostri eroi: “Chi siete? E cosa ci fate nel mio terreno?”

    Highbecca, coadiuvato dal suo droide protocollare, prova a rispondere ma l’interlocutore che ha di fronte si rifiuta di parlare con una macchina.
    Tocca a Paul fare il diplomatico.
    Stranamente la diplomazia di Paul ha successo e ben presto i nostri eroi decollano in direzione di un hangar di proprietà del loro interlocutore.

    La nave atterra nell’hangar … non bene … ed appena l’ambiente si pressurizza davanti ai nostri eroi si presenta un Mon Kalamari in abiti da lavoro.

    L’uomo-pesce è burbero e poco paziente. Si offre di ospitare i nostri eroi e la loro nave dietro un lauto pagamento … “Non c’è scelta! Accettiamo!” è la risposta di Highbecca.
    Dopo poco stanno tutti pasteggiando assieme al Mon Kalamari ed ai suoi “meccanici” … E dopo poco sono tutti a nanna sulla navetta.

    GIORNO 273 (36): IL PIANO.
    L’uomo-pesce si presenta ai nostri eroi al mattino presto: parte del pagamento sarà in “ore di lavoro” prestate dai quattro uomini; spostandosi in un altro hangar davanti ai nostri eroi si presentano cinque strani caccia biposto; due di questi hanno bisogno di riparazioni: Higbecca e Paul lavoreranno sui motori di un caccia mon-kalamarian biposto; Jere Mee Kohlson ed Hope si dedicheranno ai sistemi d’arma ed ai sensori di un analogo veicolo. I nostri eroi hanno così l’occasione di notare alcuni “loghi” dipinti sui caccia che stanno riparando; loghi che hanno già visto quando si sono conosciuti; loghi ribelli!

    Durante il pranzo finalmente i nostri eroi possono chiacchierare un po’ col loro ospite. Anzi, a dirla tutta, è lui che comincia a dialogare con loro: ha bisogno del loro aiuto. Pare che i “capi ribelli” da cui l’uomo pesce prende ordini gli abbiano ordinato di portare i suoi cinque caccia “alla base” in anticipo sui tempi; sono caccia biposto e loro sono solo in sei quindi due velivoli sono senza equipaggio.
    “Se voi mi aiuterete a portare a destinazione questi caccia, io vi condonerò il debito, dopotutto siamo dalla stessa parte! Non solo, ma vi aiuterò anche a riparare il vostro caccia ed a recuperare il vostro amico twi’lek.”
    Il gruppo accetta anche perché si stava dimenticando di Geego-Gin. Comincia così una lunga discussione per creare un piano sicuro per recuperare il twi’lek.

    La discussione è lunga.
    Le proposte sfiorano l’assurdo.
    I rischi sembrano sempre troppo alti.

    Alla fine, passano alcune ore, è grazie a Nova che si arriva ad una prima soluzione valida: “Io ed Hope, con uno dei caccia biposto, faremo un volo di esplorazione, per controllare se ed eventualmente quanti veicoli imperiali stiano cercando la Exxodus; durante il volo contatteremo Geego-Gin via radio e definiremo i dettagli del suo prelevamento. Dopodichè voialtri volerete con la nave da trasporto che l’uomo-pesce ha accettato di prestarci, per scendere velocemente al punto di rendezvous e prelevare in fretta il twi’lek per tornare qui. Quindi ci prepareremo a partire col maggior numero di navi possibili per aiutare il nostro ospite. Che ne dite?”.
    Il gruppo non replica … il piano sembra buono … magari qualche piccolo aggiustamento va fatto, ma l’idea è quella giusta.

    NdSM: lo spacemaster (io) ha dovuto intervenire sfruttando Nova per rimettere ordine tra le varie idee proposte dai giocatori. In pratica non ho imposto loro niente, ho solo riassunto le migliori idee formulando un abbozzo di idea sensata.
  22. Kursk
    GIORNO 283 (46): RIUNITI.
    I nostri eroi (escluso Geego-Gin) sono ancora sulla luna di Ryloth a discutere di come recuperare il loro compagno che si trova ancora sul pianeta. Alla fine dopo la proposta di Nova, il gruppo opta per una soluzione più semplice, ed è lo wookie a riassumerla: “… dunque alla fine io e Jere Mee Kohlson prendiamo la navetta trasporto del nostro ospite mon-kalamari .. carichiamo un po’ di barre d’acciaio per avere una scusa plausibile per muoverci da qui … scendiamo sul pianeta, contattiamo Geego-Gin con il com-link e ci accordiamo con lui su come, dove e quando recuperarlo …” poi aggiunge “Nel frattempo Hope e Nova staranno pronti a bordo di uno dei caccia mon-kalamarian per offrirci supporto aereo in breve tempo, se ce ne fosse bisogno. Tutti d’accordo?!”.
    Nessuno obbietta, e ne giro di un’ora il piano viene messo in atto.

    Il decollo è agevole, ed in breve l’atmosfera di Ryloth è raggiunto … il com-link gracchia e Geego-Gin è rapido a rispondere ed a dare le coordinate di atterraggio ai suoi compagni.

    Le coordinate puntano ad un luogo lontano dalla città, nei pressi di una “villa isolata” tra le foreste equatoriali del pianeta … l’atterraggio non è dei migliori, ed alcuni alberi ne fanno le spese …

    “Datemi un’ora…” chiede il twi’lek. “Devo organizzarmi un attimo con la famiglia e congedarmi dal mio ospite … aspettatemi lì … e preparatevi ad accogliere altre quattro persone.” Gli altri sono sorpresi, ma preparano la navetta senza fiatare.

    Dopo l’ora prevista il nostro eroe dalle treccine carnose si presenta presso la navetta accompagnato da quattro femmine twi’lek (la madre e le tre sorelle). In breve si decolla senza troppi preamboli e, in pochi minuti, il gruppo è di nuovo riunito nella base “lunare” del Mon-Kalamarian.

    Geego-Gin è l’unico a chiedere al mon-kalamari di presentarsi, e lui lo accontenta “Sono Sarek … Ammiraglio Sarek della quarta flotta di difesa!”.

    Il resto della giornata passa in velocità con i nostri eroi che aiutano il loro ospite a prepararsi per il viaggio del giorno dopo, e con Geego-Gin che approfitta del tempo per stare con la sua famiglia e per scoprire qualcosa di più sul suo passato.

    GIORNO 284 (47): PARTENZA.
    Gli ultimi preparativi sono fatti in fretta; le navette destinate al viaggio vengono spostate sulle piste di lancio. La destinazione è Yavin.
    Su uno dei caccia kalamarian siede l’ammiraglio accompagnato dalla persona misteriosa che stava ospitando: si tratta di una umana piuttosto anziana, una senatrice di nome Alhana Mainsley che i nostri eroi avevano già incontrato sulla luna di Yavin assieme al generale Tarth.
    Sugli altri caccia trovano posto gli uomini dell’ammiraglio, Nova ed Hope sul terzo velivolo ed il jawas e Paul Waterflyer sull’ultimo.
    Highbecca, il twi’lek e la sua famiglia viaggiano sulla Exxodus.

    In pochi minuti i nostri eroi ed i ribelli si accordano su come calcolare il salto in hyperdrive per viaggiare “in convoglio”. E si parte.

    Appena le navi lasciano la base lunare, parte una slava di razzi dalla superficie del satellite contro lo star destroyer in orbita. Un diversivo organizzato dal mon-kalamari per garantirsi un salto in hyperdrive senza trambusti e complicazioni imperiali … pochi minuti per completare i calcoli e via in hyperdrive verso Yavin.
    (NdSM: solo 6 giorni di Hyperdrive questa volta).

    GIORNO 290 (53): YAVIN.
    L’arrivo sul pianeta è agevole; scortati da altre navi ribelli ed atterrando su una pista, le manovre sono semplici.
    I nostri eroi si guadagnano così sia il diritto di riposare qualche ora dopo sei giorni bloccati nella cabina di un caccia; sia l’invito ad una riunione tattica di alto livello.
    Passa qualche ora ed è il momento della riunione. Le notizie non sono buone, il generale Malik (capo dei ribelli su Yavin) spiega a tutti i convenuti che una gigantesca stazione spaziale si sta dirigendo verso il pianeta per portare un attacco devastante alla ribellione: “… ma hanno un punto debole … un punto debole che è sfuggito ai costruttori e che ci è stato procurato dalla qui presente Principessa Leia … la stazione sembra invulnerabile, ma le difese che ha sono poco adatte contro un attacco portato da dei caccia … e proprio i caccia possono sfruttare questo punto debole …”

    La discussione continua con i nostri eroi che forniscono la loro versione di descrizione della Death Star e che forniscono i dati in loro possesso (dati sottratti dai computer della stazione spaziale da Geego-Gin durante il salvataggio di Paul). Durante la riunione si discutono pro e contro del piano d’attacco e si prepara l’evacuazione di quanti più “civili” possibile.

    “L’attacco avrà luogo tra trentasei ore … ci rivedremo tra dodici ore per un briefing finale per definire gli ultimi dettagli”.

    La riunione viene sciolta. I nostri eroi tornano a riposare. Geego-Gon torna dalla sua famiglia per parlare ancora un po’ con loro.

    GIORNO 291 (54): PIANO DI BATTAGLIA.
    Nuova riunione, questa volta di sole persone coinvolte nell’attacco: i nostri eroi hanno accettato di fare la loro parte.
    Lo wookie comanderà una squadriglia, la squadriglia “tuono”, che avrà il compito di creare un diversivo nei confronti dell’attacco principale, distruggendo una postazione di potenti cannoni turbolaser. La squadriglia sarà composta da nove velivoli:
    1. Il caccia Dragonfly pilotato dallo stesso Highbecca = Capo Tuono.
    2. Caccia kalamarian pilotato da Jannee Albinoleffe e con Tony Mandato come copilota = Tuono 2.
    3. Caccia kalamarian pilotato da Nova e con Geego-Gin come copilota = Tuono 3.
    4. Caccia kalamarian pilotato da Paul Waterflyer e con Jere Mee Kohlson come copilota = Tuono 4 (o “fagiano”).
    5. Caccia kalamarian pilotato da Spudd Manilunghe e con Alexis Sanchez come copilota = Tuono 5 (o “quaglia”).
    6. X-Wing pilotato da Rufus Starzinger (con il droide astromec D-10 B35-T14 ) = Tuono 6.
    7. X-Wing pilotato da Putrellas Morrikony = Tuono 7.
    8. X-Wing pilotato da Loopo B. Scott = Tuono 8.
    9. X-Wing pilotato da Hope = Tuono 9 (o “allodola”).
    Il gruppo ha ventiquattro ore per prepararsi al meglio.

    NdSM: in un momento d debolezza ho lasciato ai giocatori la facoltà di scegliere i nomi dei piloti degli altri veicoli della loro squadriglia; ne sono risultati dei PNG dai nomi quantomeno buffi!

    GIORNO 292 (55): SI DECOLLA.
    È ora di decollare.

    La Death Star è entrata in orbita attorno a Yavin e si prepara ad attaccare direttamente la base ribelle.

    La squadriglia “tuono” è in volo in formazione.

    In breve i caccia sono fuori dall’atmosfera della luna si Yavin …

    In breve i caccia superano gli scudi esterni della Death Star …

    I caccia assumono una formazione d’attacco …

    La radio gracchia “Bloccare gli alettoni in posizione d’attacco!”
  23. Kursk
    GIORNO 292 (55): LA BATTAGLIA DI YAVIN.

    Il gruppo di caccia è in volo …

    La formazione a V rovesciata è serrata …

    Un tremore si diffonde sugli scafi dei caccia quando il gruppo attraversa gli scudi esterni della Death Star.

    La radio gracchia “Bloccare gli alettoni in posizione d’attacco!”

    Lo wookie, Capo-Tuono, ordina agli altri di cambiare formazione … si passa ad una doppia “finger-five” (NdSM: in pratica i caccia si distanziano tra loro come le dita di una mano aperta e si dispongono su due assi perpendicolari … una formazione molto sicura nei combattimenti nello spazio).
    Il gruppo procede senza incontrare ostacoli verso le grosse batterie turbolaser che costituiscono l’obbiettivo designato per la loro missione di “diversivo”.

    Ci si avvicina alla superficie metallica della gigantesca stazione spaziale …

    Il gruppo cambia formazione … ne sceglie una meno “formale” ma più adatta al combattimento “rasoterra” …

    Highbecca si porta in testa al gruppo di attacco: “Seguitemi … e mi raccomando … tenete qualche proton torpedo per distruggere il nostro obbiettivo finale!”

    La corsa d’attacco ha inizio e ben presto i nostri nove caccia si trovano a dover fronteggiare il fitto fuoco di sbarramento di una serie di torrette. Ma i nostri eroi si aspettavano un simile volume di fuoco e rispondono con precisi colpi di laser e con precisi lanci di missili e siluri.

    Mentre si cominciano a mettere a tacere le torrette la radio gracchia “Caccia nemici! Davanti a noi! Sono una decina!”.

    Senza perdersi d’animo, senza perdere di vista il loro obbiettivo, e senza smettere di colpire le fastidiose torrette, i nostri eroi si dedicano ai duelli aerei ingaggiando un feroce “corpo a corpo” coi caccia nemici.

    Bastano pochi attimi per mettere in luce la migliore tattica ed il migliore armamento dei ribelli … in breve i caccia nemici (ben dieci tie-fighters) sono abbattuti.

    “Raggruppiamoci sul lato sinistro e continuiamo la corsa d’attacco!” è il suggerimento che Hope alla guida del suo X-Wing lancia agli altri. Suggerimento accolto con piacere da Highbecca che forte del suo nuovo grado di comandante di squadriglia ordina a tutto il Gruppo Tuono di seguire quel piano.

    Si procede velocemente …

    L’obbiettivo è in vista …

    Altre torrette provano a rallentare i nostri eroi … e vengono messe a tacere.

    È Geego-Gin il primo ad avvistare una nuova ondata di caccia nemici …

    Tie-bomber questa volta …

    “Attenti a questi … Sono più lenti ma hanno un armamento molto molto più pesante” …

    Infatti lo scontro si presenta subito con maggiori difficoltà per i nostri eroi. Se prima bastavano poche “capriole” per evitare i laser nemici, questa volta la pioggia di missili complica le cose.

    Sebbene due dei tie-bomber vengano abbattuti prima ancora di riuscire ad aprire il fuoco, gli altri otto impegnano i nostri eroi in un combattimento estenuante fatto di cabrate, picchiate, evasioni spettacolari e colpi di fortuna.

    Nova e Geego-Gin vengono duramente colpiti e con loro anche Tuono Cinque rischia grosso … “Siete inutili lì dietro in quelle condizioni … Ritiratevi!” ordina Capo-Tuono … ed al nostro eroe dalle treccine carnose non resta che accettare il duro verdetto “Ricevuto … ci leviamo di torno!”.
    Si continua con altri lanci di missili ed altre schivate al limite dell’incredibile … altri due imperiali abbattuti ed altri due ribelli colpiti … non in modo grave stavolta e quando una serie di attacchi del piccolo jawas vanno a buon segno la superiorità numerica dei ribelli diventa travolgente.

    La lotta si mette bene … ormai il grosso cannone nemico è a tiro … Highbecca prova il primo attacco coi potenti turbo laser del “dragonfly” ma è costretto ad una manovra improvvisa per evitare la salva di turbo laser che la gigantesca torretta (l’obbiettivo che devono distruggere) prova a dirigere contro di lui.

    La sorpresa è parzialmente riuscita … il grosso turbolaser viene usato anche contro i piccoli caccia ribelli … una mossa inaspettata … una mossa, a ben vedere inutile! I caccia sono troppo agili e veloci per essere dei facili bersagli ed i cannonieri imperiali fanno fatica a prendere bene la mira col goffo cannone a cui sono assegnati.

    Gli ultimi tie-bomber vengono abbattuti fragorosamente … ed inizia il vero e proprio attacco finale.

    Un’ultima sorpresa però sbarra la strada ai caccia ribelli (rimasti in sette a questo punto, con la fuga di Tuono tre e Tuono Cinque): dalla sommità della torretta una salva di piccoli missili colpisce il “dragonfly” di Highbecca che, nonostante le manovre eccellenti del pilota, viene comunque colpito … gli scudi reggono … i danni sono minimi!
    In pratica una nuova arma difensiva riversa una pioggia di piccoli missili contro le navi che sia avvicinano …

    Tuono Nove viene colpito … la navetta resiste.

    Gli attacchi insistenti dei ribelli cominciano a fare breccia: nonostante laser e turbolaser risultino inutili (per non dire pericolosi a causa di strani “rimbalzi”) sono siluri e missili a dare il colpo di grazia alla torretta.

    Ci vogliono ben otto lanci a segno per farla a pezzi … ma alla fine, soprattutto grazie ad una serie di ottimi attacchi di Loopo B. Scott (il pilota di Tuono Otto), la pesante e robusta struttura metallica collassa su se stessa ed il gigantesco cannone esplode.

    “Missione compiuta!” commenta il buon wookie “Torniamo alla base! Ma attenti, ci saranno ancora decine di caccia in giro … Cerchiamo di portare tutti a casa la pelle!”

    I caccia ribelli si riunisco in formazione e si mettono in rotta verso la base … mentre, sotto di loro, sulla superficie della stazione spaziale una sequenza di piccole esplosioni testimonia che il loro lavoro ha avuto successo.
  24. Kursk
    GIORNO 10: RIAPARAZIONI ALLA NAVE

    Finalmente un po’ di calma…
    Fatte le pulizie del caso e lasciato che lo wookie riparasse i motori (al meglio delle sue capacità), non resta altro che aspettare che gli Ithoriani vengano a fare le riparazioni che gli sono state richieste.

    L’attesa non è lunga… solo un paio d’ore…

    Più lungo invece è il tempo necessario alle riparazioni… si parla di circa 21 ore.

    21 ore durante le quali, mentre gli Ithoriani riparano la nave, c’è tutto il tempo per scambaire qualche chiacchiera con loro, per riposare e per medicare i feriti: è il solito Geego-Gin ad essere più intraprendente nelle "relazioni pubbliche", mentre è il giovane Hope che passa il tempo a prendersoi cura del suo maestro.

    Alla fine è stato fatto tutto il possibile per rimettere la nave in condizione di fare un volo in hyperdrive, ed al modico prezzo di 5000 crediti + 2000 crediti in bacta (il tutto tenuto anche conto della simpatia degli ithorians verso i ribelli)… inoltre (sorpresa) viene ritrovato un astrodroide piuttosto semplice ma ancora “da studiare” nella parte depressurizzata della nave…
    Jere Mee Kohlson decide di occuparsi del droide, ma per paura che anche questo nasconda una bomba, evita esami troppo accurati o di provare a riattivarlo... almeno finchè "i simpatici ithorians "dalla testa piatta" saranno ancora nei dintorni..."

    Passate poco più delle 21 ore stabilite per le riparazioni, i cinque eroi salutano i tecnici di Ithor e decidono di allontanarsi dal pianeta e di tentare il salto a velocità luce…

    GIORNO 11 – 31: HYPERDRIVE

    La cosa è un po’ complessa, ma dalla collaborazione del jawas, del wookie e del twi’lek ne esce fuori un bel viaggio comodo di 20 giorni in hyperdrive… non senza qualche manovra brusca in partenza (merito delle abilità da pilota del peloso Highbecca).

    I primi cinque giorni sono spesi in infermeria… o meglio… durante questo breve lasso di tempo il buon Geego-Gin si prende cura nel miglior modo possibile dei suoi compagni feriti riuscendo sia a far riprendere conoscenza al vecchio jedi, sia a depurare dalle rediazioni il povero wookie.

    A questo punto giunge il momento di chiarire alcune cose all’interno del gruppo dei cinque eroi: così si decide di parlarne tutti assieme seduti attorno ad un tavolo…
    Ben presto la discussione prende una brutta piega i tre “tecnici” accusano entrambi i jedi sia di essere stati “falsi” nel non presentarsi a loro per quello che erano fin dall’inizio, sia di essere stati frettolosi ad impiegare tutti i loro poteri jedi per sconfiggere “…quattro semplici trooper imperiali…”, sia (e soprattutto) di aver messo a repentaglio le loro vite solo per il fatto di aver viaggiato con loro.

    Da qui in poi è il delirio… o meglio… comincia una sterile discussione sui ruoli dei cinque eroi durante il recupero della nave ed i relativi combattimenti inframezzata di continuo da minacce reciproche… l’unico che sembra mantenere la calma è proprio il giovane jedi… (alla faccia dell'irruenza della gioventù).

    Dopo tre ore di accesa discussione… e dopo essersi resi conto che nonostante le tre ore non si è venuti a capo di niente… ognuno va per la sua strada in attesa di raggiungere la loro meta Dantooine.

    (piccola nota... ora il diario ha raggiunto il pari con le avventure giuocate in sessione quindi sarà aggiornato più di rado )
  25. Kursk
    GIORNO 292 (55): VITTORIA.
    “Missione compiuta!” commenta il buon wookie “Torniamo alla base!” I caccia ribelli della squadriglia "tuono" si riunisco in formazione e si mettono in rotta seguendo le indicazioni del loro peloso capitano.

    Entro pochi attimi arriva la notizia che tutti aspettavano … la radio gracchia “Centrato! Obbiettivo principale colpito!”

    Il nostro wookie non se lo fa ripetere, intuisce il pericolo insito dietro quelle poche parole e di conseguenza ordina alla sua squadriglia di accelerare la ritirata. Pochi attimi dopo una serie di piccole esplosioni è il preludio alla grossa esplosione dell’intera stazione spaziale. Innumerevoli caccia imperiali, ed anche molti caccia ribelli, vengono coinvolti e distrutti.

    Si può finalmente tornare a casa.

    Il resto del volo è tranquillo.

    L’atterraggio semplice … ed a terra gente festosa in attesa.

    I festeggiamenti iniziano subito, dapprima timidamente, poi in modo sempre più vistoso e chiassoso. I nostri eroi non sono da meno e, Geego-Gin a parte, non perdono occasione per festeggiare e rilassarsi.

    Le cerimonie ufficiali sono rimandate al tardo pomeriggio.

    In una grande sala, simile per l’architettura ad una cattedrale gotica, sono riuniti la maggior parte dei ribelli, soldati e graduati, in servizio alla base sulla luna di Yavin. I nostri eroi entrano timidamente e cercano posto nelle ultime file … per restare in disparte … per restare defilati. Ma non gli viene concesso. Un solerte soldatino li scorta al loro posto nelle prime file, tra coloro che sono stati gli artefici della grande vittoria ai danni dell’Impero.

    La cerimonia inizia con un lungo silenzio per commemorare i caduti.

    In seguito, dopo una serie di noiosi discorsi più o meno politici, comincia la consegna delle onorificenze; sono troppe e quindi vengono solo nominati tutti gli insigniti … tranne tre, due umani ed uno wookie, che a quanto si capisce sono gli artefici dell’attacco finale che ha effettivamente distrutto la Death Star.

    I nostri eroi sono tutti stati insigniti di onorificenze e medaglie … ed a tutti loro è stato assegnato un grado nell’esercito ribelle (NdSM: sono tutti CAPITANO tranne Highbecca che, per le sue doti di leader della squadriglia viene nominato direttamente COLONNELLO).

    Si continua festeggiare con una grande cena (NdSM: non una cena di gala, sia chiaro); durante il semplice ma lauto banchetto c’è tempo per chiacchierare con molte persone … per conoscere un po’ più a fondo questi ribelli … e per farsi coinvolgere sempre di più nella ribellione … insomma, molte chiacchiere, e poca sostanza.

    GIORNO 293 – 297 (56 – 60): PAUSA.
    Il gruppo decide di prendersi una pausa per riposare, medicarsi le ferite, mettere in ordine la navetta e, soprattutto per decidere il da farsi.

    Cinque giorni ... cinque giorni in cui ognuno punta a pensare un po' a se stesso ed alle sue priorità.

    La situazione che si è venuta a creare dopo la grande battaglia è piuttosto complessa: da una parte tutti attendono luci da Geego-Gin su cosa intenda fare lui con la sua idea di una visita all’antico tempio jedi di Coruscant; dall’altra Highbecca si dimostra il più interessato a farsi coinvolgere completamente dalla ribellione.

    In mezzo a questi due navigano gli altri tre: Hope che vuole darsi da fare per aiutare la ribellione; Paul che è stufo di tanta violenza e vorrebbe dedicarsi alla meditazione ed alla ricerca dei cristalli che dovrebbero servirgli per creare la “sua” spada laser; Jere Mee Kohlson, infine, si dimostra più saggio dei suoi colleghi ragionando sui crediti guadagnati fino ad ora, e nel contempo si dimostra anche più indeciso finendo per dare ragione ora all’uno ora all’altro.

    In pratica per cinque giorni i nostri eroi si alternano a cercare “cosa fare” nel futuro parlando prima con un generale ribelle, poi con un altro … valutando le missioni che gli vengono prospettate e discutendone.

    In disparte restano Geego-Gin, interessato solo alle sorti della sua appena ritrovata famiglia, e lo wookie che passa il suo tempo a studiare le componenti degli scudi delle navette mon-kalamarian donategli dall’ammiraglio Sarek, al fine di riuscire ad adattarle alla Exxodus.

    Insomma alla fine dei cinque giorni non è stata ancora presa nessuna decisione. La discussione è nell’aria.

    E, puntuale, arriva.

    Ore ed ore di discussione per decidere il futuro dei nostri eroi … un solo punto sembra essere quello su cui tutti concordano: “non dividersi di nuovo”.

    NdSM: la discussione è durata ore sul serio con i miei “dispossenti” che si intestardivano sulle loro posizioni senza cedere un millimetro.

    Alla fine si opta per una missione “di tutto riposo” che permetta ai nostri eroi di sfruttare il tempo libero (ad esempio l’hyperdrive) per continuare e si spera concludere la discussione ancora in corso: si decide di imbarcarsi su una grossa nave (la Vortex rimessa al nuovo) per recarsi sul lontano pianeta denominato “Junkyard” per comprare caccia e navi da trasporto per la ribellione.

    Si parte all’indomani (giorno 298 per 5 Giorni di Hyperdirve verso Junkyard).

    GIORNO 303 (65): JUNKYARD.

    Dopo 5 giorni di hyperdrive e discussioni i nostri eroi raggiungono la loro meta: un pianetino color ruggine, avvolto in una nuvola di detriti metallici, che ruota attorno ad una fredda stella bluastra.

    Un po’ di manovre con una navetta da trasporto ed Highbecca atterra dolcemente sulla superficie coperta di rottami di Junkyard … in breve si profila un incontro con un burocrate del luogo che spiega ai nostri eroi la divisione in settori dell’intero pianeta-discarica.

    Dopo una breve attesa il gruppo si mette in viaggio su un veloce cingolato verso la prima tappa: alla ricerca di shuttles.

    Raggiunto ormai a sera il luogo deputato a tali commerci tocca al piccola jawas portare avanti la trattativa … poca trattativa, in effetti, dato che alla fine il venditore avrà la somma che vuole in cambio di una serie di rifornimenti e del suo silenzio.

    Si decide di passare la sera in un albergo locale … trattamento da “ricchi” per una volta … e nelle camere sono a disposizione anche alcune “accompagnatrici”.
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