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Capitolo 1...


Kursk

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GIORNO 0 = ANTEFATTO

Siamo nello spazio… circa otto mesi prima di quanto narrato in “STAR WARS 4 – Una Nuova Speranza”… una nave da trasporto scivola lenta verso Dantooine.

Si tratta di una nave “ribelle”; una nave che traghetta una cinquantina di volontari intenzionati ad entrare a far parte dell’esercito ribelle in lotta contro il malvagio impero galattico. I nostri cinque eroi fanno parte di questo gruppo di aspiranti ribelli, di disperati o semplicemente di fuggitivi che hanno bisogno di nascondersi dall’impero.

Ma come è cominciato tutto?

Vi ricordate il desolato spazioporto su un lontano pianeta (dimenticato da Dio) ai confini della Galassia? Bene è cominciato tutto lì… dove tre amici (o meglio tre colleghi) dopo essersi visti abbandonare da un incrociatore imperiale che ha sequestrato la loro piccola nave hanno dovuto cominciare il lungo viaggio verso…. Hemmm … Semplicemente alla ricerca di una nuova nave per allontanarsi da lì, per cercare fortuna, per raggiungere Coruscant… insomma per rimettersi “in affari” al più presto.

Quali affari? Presto detto: commerci, in perfetto stile jawas… recupero di rottami di navi e droidi per rivenderli come nuovi o almeno per ricavarne pezzi di ricambio.

Torniamo al presente.

La nave “ribelle”, dopo giorni e giorni di viaggio, atterra in uno spazioporto come tanti e solo una quindicina degli originali occupanti vengono trasferiti presso quello che è un vero e proprio centro di addestramento dell’esercito ribelle (gli altri si rassegnano ad una vita di sotterfugi… nascosti sul lontano pianeta Dantooine).

Qui i cinque, per il loro aspetto sospetto, vengono isolati ed affidati alle cure di un uomo con una vistosa cicatrice sul volto: il Generale Tarth. Costui spiega ai nostri eroi che lui si occupa di operazioni “sotto copertura”… di operazioni segrete… di operazioni magari poco lecite… di operazioni indispensabili ma delle quali l’alleanza non può (o non vuole) rivendicare la paternità apertamente.

Voi siete proprio il tipo di persone che servono a me…” è il suo esordio… ed in breve i cinque sono arruolati per una missione di recupero.

GIORNO 1 = LA PARTENZA

È così che al mattino seguente, dopo un sonno ristoratore nella base ribelle, i cinque si presentano all’alba all’hangar assegnato e fanno conoscenza col Capitano Geeko: il pilota che dovrà condurli fino al pianeta Ithor per recuperare il relitto (ed il carico) di una nave.

Il gruppo parte a bordo di un CORELLIAN YT 1300: una veloce e leggera nave da trasporto con un moderato armamento difensivo; la stiva è piuttosto piccola ma è la nave ideale per questo genere di missione( almeno a sentire il Generale ed il Capitano).

Il viaggio è comodo e gli otto giorni di “hyperdrive” danno modo ai nostri eroi di conoscersi meglio e di scambiare quattro chiacchiere anche col capitano… anche se, in effetti, i due jedi (in incognito) non sono molto “di compagnia” ed anzi tengono ben nascoste le loro vere abilità.

Paul ed Hope si presentano come combattenti o meglio come esperti di arti marziali… copertura poco convincente che non fa altro che insospettire ancora di più gli altri tre Geego-Gin in testa.

GIORNO 9 = IL RELITTO

Dopo quasi 20 ore di ricerche nelle orbite alte del pianeta Ithor, la nave (o meglio ciò che ne resta) è in vista.

Si trata di una nave da trasporto dalla forma un po’ insolita: una struttura ad anello con una coda alta (che ospita due torrette laser) ed una stiva attaccata alla nave solo tramite morse d’attracco estendibili (come un gigantesco container).

Un paio di osservazioni dall’esterno… la parte sinistra dello scafo è gravemente danneggiata… ma il resto pare a posto… I comlink gracchiano: “Attracchiamo”…

A breve le navi sono collegate ed i cinque eroi si calano, non senza un certo malcelato timore, nel relitto (previa assicurazione che ci sia una atmosfera dentro e che sia respirabile).

Il luogo in cui “entrano” è quasi completamente buio… fiocamente illuminato dalle poche luci (led e piccole spie e poco più) delle strumentazioni di una infermeria…

Una diffusa ma debole luce azzurrognola rivela due bacta-tank: uno vuoto (ed integro) uno rotto e con poco liquido all’interno e molto liquido sparso sul pavimento.

A terra un droide medico a pezzi… le sue “celle di memoria” distrutte… il jawas non si lascia sfuggire l’opportunità di un guadagno… un braccio è salvabile e l’istinto del mercante lo obbliga a prenderlo.

C’è energia… ma è poca… in pratica solo pochi “congegni” sono attivi … e le porte?

Il wookie prova ad aprirne una... Per fortuna si aprono normalmente…

Fuori dall’infermeria un corridoio… illuminato da un lampeggiante giallo (ce ne sono tre sulla parete ma solo uno è in funzione)… da una parte la sala macchine… dall’altra la sala comando.

Il gruppo si divide…

I due tecnici (Highbecca e Jere Mee Kohlson) scortati dal giovane jedi vanno verso la sala macchine… per vedere in che condizioni siano i motori… per vedere di ridare energia alla nave… e per curiosare un po’ in giro.

Aperta una porta “airlock” i tre si trovano di fronte un corridoio dove un secondo lampeggiante giallo illumina malamente l’ambiente… un cabina con la porta sfondata… segni di colluttazione e bruciature da “blaster”… le cuccette dell’equipaggio… non c’è nessuno.

Una serie di BIP arriva da una porta “a vetri”… dietro la porta due ascensori per le torrette ed un pannello… il solito wookie si avvicina e lo studia per un attimo "...le armi sono off-line ed il BIP segnala proprio questo…".

Un nuovo lavoro per i meccanici…

La porta della sala macchine finalmente… Highbecca la apre… tutti e tre gli “esploratori” di questa sezione di nave vengono investiti da una ventata calda: radiazioni… in dose leggera… ma lo wookie non resiste e comincia a sentirsi male… la porta viene richiusa ma la sala macchine si rivela un grosso grosso problema.

Nel frattempo il twi’lek ed il jedi anziano si concentrano sulla sala comandi e sul recupero dei dati del “navcomputer”… anche qui segni di lotta e bruciature da blaster, nonchè chiazze di sangue a terra… nessun cadavere… nessuno in giro… la nave è deserta.

Geego-Gin comincia subito a scaricare i dati che cercano … ci vorranno ore… e quindi ci si può dedicare anche ad altro, nel frattempo: si comincia a dare un’occhiata alla strumentazione… il pannello delle armi è stato danneggiato di proposito… non sembra irrecuperabile … ma va riparato… il resto? “Treccine di carne” scuote la testa perplesso ci sono diverse riparazioni da fare per rimettere on-line tutti i sistemi… ma tutto sommato sembra una cosa fattibile; l'unico problema potrebbe essere il tempo.

Poco dopo il gruppo si riunisce per una prima analisi delle loro osservazioni… in particolare i “meccanici” spiegano l’accaduto agli altri … i nostri eroi cominciano a pensare al da farsi…

Prima cosa: controllare il carico… se ne occupa la strana coppia: il jawas e lo wookie… la porta della stiva si apre … non c’è gravità qui dentro… non c’è luce…

Il jawas nota, grazie alla sua capacità di vedere anche al buio, qualcosa che galleggia in mezzo alla stiva… è metallico… e sferico (NDM: grande come un pallone da basket)… il piccoletto non ci pensa due volte… estrae la sua pistola a ioni e fa fuoco…

KABOOOM….

La bomba esplode… facendo sforzare ancora di più le già stressate morse di aggancio della stiva alla nave… e sbalzando i due sprovveduti eroi di nuovo nel corridoi principale della nave…

Nella stiva si è aperta una minuscola crepa… inizia la decompressione…

Il gruppo si allarma e si mette all’opera: Geego-Gin ed il jedi anziano si impegnano da subito andando cercare arnesi utili a sistemare il piccolo danno, gli altri tre invece si preoccupano di localizzare con precisione il punto danneggiato.

È il piccolo jawas a trovare il danno nebulizzando un po’ di liquidi nella stanza e seguendone il percorso verso la falla (e quindi verso l'esterno) dovuto alla decompressione… dopodichè con un po’ di fortuna e di coordinazione lo wookie riesce a tamponare la falla (ci vogliono una ventina di minuti di saldatore per effettuare il lavoro ed evitare e correggere gli errori commessi dal piccolo jawas).

Piccola nota: il piccolo jawas non dice ai suoi compagni di aver causato lui l’esplosione per un “eccesso di zelo” con le armi da fuoco… ed il wookie gli regge il gioco.

Nuova riunione di gruppo: si stabilisce che la situazione si sta facendo sempre più complicata…

Ormai la decisione è presa… prima cosa riparare la stiva… quindi proseguire con il recupero dei dati del computer di navigazione… ed infine trasferire quante più armi e medicinali possibili dal relitto alla loro nave (il famoso corellian transport di cui sopra).

Passa il tempo… mancano solo una manciata di minuti (circa 20) al completamento del trasferimento dati… le riparazioni alla stiva sono quasi ultimate…

All’improvviso un’onda d’urto sbalza la nave (e di nuovo le morse d’attracco della stiva ne risentono – anzi, a dirla tutta un paio cedono del tutto) …

Che è successo?” Gracchiano i com-link dei nostri cinque eroi sbalzati e buttati a terra dall’oscillazione della nave…

È Geego-Gin a dare una risposta… e la risposta non è per niente allegra né rassicurante: “La nave del Capitano Geeko non c’è più… è esplosa… il radar fuori uso non ci permette di capire cosa stia succedendo… ma è meglio se ci rintaniamo tutti qui per fare il punto della situazione…”.

Mentre il gruppo si riunisce nella sala comando un nuovo rumore metallico… qualcuno si è agganciato allo scafo come poco più di un’ora prima avevano fatto i nostri eroi…

Il twi’lek, dopo aver radunato i suoi compagni, non perde tempo, si mette davanti ad una consolle e blocca tutte le porte… “Questo dovrebbe darci qualche minuto”…

Due minuti passano con una lentezza esasperante…

I cinque imbracciano le armi e si riparano come meglio possono dietro le paratie ed i sedili della cabina di guida… si preparano ad un eventuale scontro…

CLUNK… un rumore metallico sulla porta stagna che la divide dal resto della nave…

BOOOM… Una nuova esplosione e 2 colpi di blaster sparati alla cieca dentro la cabina (contro i nostri eroi)… Imperial troopers… un tattica standard secondo il twi’lek (l’unico dei cinque ad avere un certo addestramento militare)… lo scontro a fuoco ha inizio immediatamente… i nostri eroi che si riparano nella cabina e ben sei troopers fuori che sparano all’impazzata… dopo pochi secondi i due jedi decidono che così la situazione non può continuare, si rischia lo stallo. Messa da parte qualsiasi remora di mostrarsi in pubblico Paul ed Hope si gettano nella mischia sfoderando le tremende spade laser che portano (nascoste) alla cintola ed utilizzando i loro "trucchi magici"…

A questo punto i nostri eroi decidono di non rimanersene rintanati in cabina e di spostare il combattimento nei corridoi della nave; perciò, con un po’ di tattica e di fortuna cominciano a spostarsi e a concentrare il fuoco su bersagli precisi; lo scontro si risolve in breve tempo… un minuto… forse due…

Lo wookie viene ferito… ma con un impeto di rabbia si riprende e restituisce il favore al sergente imperiale stendendolo definitivamente…

Il jawas sfrutta la sua esile figura e la sua agilità per sottrarsi al fuoco nemico e per mettere a segno numerosi colpi precisi…

Il twi’leck, nonostante l’addestramento ricevuto in gioventù, non brilla come combattente ma è attento nel pianificare le mosse dei nostri eroi e nel decifrare quelle degli avversari…

Ed i due umani… i due jedi… si danno da fare con fin troppa veemenza: mentre uno con la forza a fargli di scudo si getta nella mischia con straordinaria efficacia, l’altro usa i suoi “trucchi mentali” per confondere e debilitare i nemici…

Come dicevo, dopo due minuti il combattimento è finito… a terra giacciono morti tutti e sei i trooper… tutti gli eroi sono più meno gravemente feriti…

Il jawas è l’unico che sorride: non resiste al pensiero di quanto equipaggiamento sia recuperabile…

5 Commenti


Commento consigliato

Io ne ho fatti parecchi di uno, DarKnight, in questa sessione... sta tutto in quel "nonostante l'addestramento, non brilla come combattente": non mi è andato a segno un colpo che sia stato uno. Però ho condiviso i miei pochi punti ferita con gli altri... ;-)

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