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Dragons´ Lair

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Bille Boo

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  1. Non togli nulla perché anch'io raccomando 100 € 🙂
  2. Per quanto riguarda il "valore equivalente in euro" di 1 mo, trovi la mia opinione qui. Per quanto riguarda i "guadagni" di un nobile, credo che sia importante capire cosa intendiamo per guadagni. In molte ambientazioni i nobili costituiscono di fatto il governo (dai governi locali a quelli regionali e nazionali). In quanto governo hanno introiti elevatissimi (con le tasse), ma quei soldi, almeno in teoria, non sono davvero un "guadagno" che possono mettersi in tasca per fare la bella vita: sono le casse del governo, e vanno spesi per mandare avanti il territorio in cui sono stati raccolti. Ovviamente il nobile non è un santo martire (in genere), quindi si prenderà una fetta per sé, per cibo, comodità, lussi, vita mondana eccetera. In molti casi, di fatto, sceglie lui quale fetta: potrebbe andare dall'1% al 100%; insomma, si auto-assegna uno "stipendio" (un appannaggio). Ma la scelta non è priva di conseguenze. Se sperpera metà delle casse per divertirsi molti soldati rimarranno senza paghe, molti poveri senza cibo, le strade e i ponti inizieranno a cadere a pezzi, e così via. In molte ambientazioni le rivolte popolari sono rare, ma di sicuro ne risentirà la reputazione del nobile, e il suo territorio sarà esposto sia agli attacchi nemici sia alle speculazioni economiche dei territori più ricchi e meglio amministrati. Facciamo un calcolo improvvisato a puro titolo di esempio.
  3. Il combattimento include problem solving in abbondanza, dal mio punto di vista. Ma potremmo attribuire significati diversi all'espressione. Infatti uno dei motivi per cui è utile partire da esempi giocati è proprio evitare di incagliarsi sulle parole.
  4. Ma questo ci sta! Perché un piacere sia spontaneo, però, non deve essere vissuto come un "dovere". Né tu né i giocatori dovete sentirvi pressati a immedesimarvi, o a cercare tecniche per aumentare l'immedesimazione. Rilassatevi e vedrete che a volte viene spontanea: se vi piace sarà naturale che inizi a succedere sempre più spesso. 🙂 Prova invece a ignorare i background e parlare apertamente coi giocatori degli obiettivi del gruppo dei PG, sia nel breve che nel medio termine. Qui qualche consiglio (ma è una lettura un po' lunga, lo ammetto). Di solito un "enigma" è qualcosa che ammette una sola soluzione "giusta". Un problema pratico è più tipo: come arrivare dall'altra parte di questa pozza di lava? O: come portare in salvo tutte queste persone dalla nave che affonda? O: come attraversare indenni il territorio di questa fazione agguerrita? Se si annoiano a valutare i pro e i contro delle varie opzioni, insomma a fare problem solving, ci sono due possibilità. La prima è che si annoino perché ci mettono troppo tempo ad arrivare a una decisione (magari non hanno una buona intesa tra loro, oppure credono che ci sia per forza una soluzione unica e rimangono "paralizzati" dal perfezionismo). In quel caso, parlane con loro e valutate insieme l'opportunità di mettere un timer (intendo proprio un timer off game). La seconda è che sia proprio il problem solving in sé ad annoiarli. In quel caso, ti direi che D&D non è il gioco che fa per loro.
  5. Hi @boblewis, I love home rules and I've used lots of them in many editions of the game. Unfortunately most of them are undocumented, or documented in Italian only. But I can recommend this one (about encumbrance in D&D 5e), that I published for free also in English: The Cucumber Rules (slot-based inventory for D&D) by BilleBoo (itch.io)
  6. Se un'informazione, in un dato momento, è utile al gioco (nel senso, ha delle conseguenze rilevanti o è adatta ad averle), la fornisco in quel momento. Se un giocatore ha una domanda, anche solo una curiosità, chiede e io rispondo. Altrimenti, in partenza, tendo al minimalismo. Prima di cominciare a giocare distribuisco solo le informazioni minime essenziali per capire la situazione iniziale e per creare i PG.
  7. Specchio gelatinoso Descrizione: Uno specchio quadrato di medie dimensioni (lato di circa 30 cm), con manico per sostenerlo, e un aspetto stranamente elastico e gommoso. Funzionamento: Oggetto meraviglioso raro Finché impugni lo specchio, il riflesso di ogni cosa al suo interno ti appare alterato, come se quella cosa fosse stata digerita da un cubo gelatinoso. Nello specifico: le sostanze inorganiche (pietra, metalli...) appaiono inalterate; di quelle organiche dure (come avorio, legno e osso) si intravede qualche traccia sfumata e semi-digerita; si riesce comunque a vedervi attraverso, anche se uno strato spesso (es. un muro di legno) potrebbe offuscare in parte ciò che c'è al di là; le altre sostanze organiche (carne, carta, cuoio, tessuto...) appaiono del tutto invisibili e trasparenti. Lo specchio dev'essere unto ogni giorno con almeno mezzo kg di grasso animale o di acido di melma: se trascorrono più di 24 ore senza che ciò avvenga, cessa di funzionare finché non viene fatto. Storia: I primi esemplari sono stati creati millenni fa da una congrega di cultisti di Juiblex, l'orrendo signore delle melme. Di recente, dei monaci gith sul piano del Limbo li hanno replicati e ne stanno studiando delle varianti: quella fissa da parete (180 cm x 60 cm; oggetto meraviglioso non comune), quella tascabile e che funziona in linea diretta senza bisogno di riflesso (lente gelatinosa, oggetto meraviglioso molto raro) e quella con montatura, attivabile e disattivabile col pensiero (occhiali gelatinosi, oggetto meraviglioso leggendario). Licenza: CC BY-4.0 internazionale
  8. @Kalkale, se hai voglia e tempo, ti andrebbe di raccontare meglio l'ultima sessione in cui hai notato il problema? Come ti eri preparato, cosa hanno fatto i giocatori, cosa hai fatto tu, in che punti hai notato disattenzione, eccetera.
  9. Agree to disagree 🙂
  10. A parte il punto 6, direi che mi trovo agli antipodi con tutti i punti del commento di @Naithsavrier 😅 (E ci sta, eh, ci sono tanti modi di giocare a D&D, tante culture di gioco diverse, l'importante è intendersi.) Spoiler per chi vuole, per gli altri non intaso:
  11. Se la creatura è un PG, lo decide il giocatore. Non deve giustificarlo e non mi interessa che lo faccia. Se la creatura è un PNG, decido in base ai suoi scopi e il suo stato d'animo, allo stesso modo in cui decido qualsiasi altra cosa quando un PNG è messo davanti a una scelta (anche senza incantesimi); se sono incerto, tiro un dado. Certamente. Le illusioni funzionano al meglio se le si lancia lontano da sguardi indiscreti. Gli ammaliamenti funzionano al meglio se li si lancia in assenza di testimoni terzi. Se l'incantesimo ha componenti, chiunque possa percepirle saprà che lo stai lanciando. Ma il dubbio di fondo sulle illusioni è molto sensato secondo me, è una cosa su cui mi sono lambiccati anch'io in passato e di cui vorrei scrivere, prima o poi. Spero presto di avere il tempo.
  12. Questo va benissimo. Nel senso che non c'è alcuna necessità di "sentirsi come si sente il proprio PG" (o di "creare emozioni"), e non è neppure preferibile. Se è qualcosa che tu desideri, va bene anche quello (e probabilmente a quel punto ha ragione chi ti consiglia di cercare un altro gruppo, più adatto alle tue esigenze). Se sei proprio sicuro di desiderare questo. Se invece è solo un cruccio dovuto a una qualche aspettativa di come si dovrebbe giocare, è più efficiente semplicemente liberartene. Il mio primo consiglio è di approcciarti a D&D come un gioco da tavolo: niente di più, niente di sostanzialmente diverso. Se poi ne viene fuori qualcos'altro di piacevole, meglio, ma non giudicarti (e non giudicatevi a vicenda) in base a quello. Il mio secondo consiglio è di dare ai PG un obiettivo da raggiungere a cui i giocatori tengono. Non devi per forza inventarlo tu: puoi chiedere a loro di proporlo; se invece è già definito nella tua preparazione, assicurati di dir loro chiaramente quale è. "A cui i giocatori tengono" non significa che devono esserne enormemente emozionati: solo che devono essere convinti di voler provare a raggiungerlo. Non vedere l'obiettivo come un perno di emozioni e sentimenti: vedilo come il traguardo del tabellone di un gioco da tavolo; o come il fatto di rimanere senza carte giocando a "Uno!". Infine, terzo e ultimo consiglio, metti al più presto i PG (e quindi i giocatori) davanti a un problema pratico di cui neanche tu sai la soluzione. Descrivilo nel modo più semplice e rapido possibile, con il minimo contesto essenziale, senza fronzoli. E poi state a vedere che succede.
  13. Pentola del Diavolo Descrizione: Calderone di rame lucente, con manico incernierato e peduncoli. Diametro di circa 30 cm, profondità di circa 30 cm (peso a vuoto 3 kg, capienza 20 litri). Sull'esterno, segni di artigli, oppure decorazioni che ritraggono diavoli e fiamme infernali. Funzionamento: Oggetto meraviglioso non comune, richiede sintonia Per alimentare la pentola devi: versarci un litro di liquido, gettarci una moneta d'oro (che viene consumata) e farla bollire su un fuoco intenso per qualche minuto, mescolando continuamente. A quel punto, finché rimane ben calda, la pentola è pronta. Puoi quindi fare una delle seguenti: estrarne, con un recipiente adatto, una dose di una pozione rara, non comune o comune a tua scelta; estrarne 6d6 monete d'oro, identiche a quella gettata; scrutare al suo interno, ricavando un'impressione sul futuro (come l'incantesimo presagio); farne scaturire un imp, che sarà al tuo servizio e svanirà dopo 1d6 ore. Dopodiché non è più pronta finché non viene alimentata di nuovo. Il contenuto rimane, tramutato in brodaglia infernale. La brodaglia si accumula ogni volta, e non si può versare. La pentola non può essere coperta o chiusa, né svuotata dalla brodaglia, neanche con mezzi magici. Non puoi alimentarla se è piena del tutto. Sei costretto a mantenere la sintonia con la pentola fintanto che contiene della brodaglia. Ogni notte, a un'ora casuale, la pentola si agita. Lancia un d20: se il risultato è pari o inferiore ai litri di brodaglia che contiene, una certa quantità fuoriesce (con risate sataniche e odore di zolfo) e si tramuta in un diavolo, che si teletrasporta subito in un luogo a caso entro 1d6 miglia. Il diavolo è a scelta del Diemme; i litri di brodaglia consumati sono pari al suo Grado di Sfida, che non può superare il risultato uscito. Infesta la zona circostante con intrighi e misfatti. È maldisposto verso di te e cerca, se possibile, di metterti nei guai o in cattiva luce. Puoi convincerlo a tornare negli Inferi compiendo un orrido servigio per lui. Ogni volta che alimenti la pentola dopo averla già alimentata nella stessa giornata, essa si agita subito come sopra. Storia: Sono i diavoli stessi di Baator a creare e commerciare queste pentole. Si dice che nell'Acheronte sia nascosto un artefatto in esemplare unico, il Coperchio della Pentola del Diavolo, che è in grado di chiuderne una e impedirle di agitarsi.
  14. Al mio tavolo, come giudizio personale, metterei semplicemente un limite di valore (basso).
  15. Ma questi esempi non sono prove di abilità? (A parte forse l'ultimo dove, trattandosi di colpire qualcuno con qualcosa, forse userei un tiro per colpire... ma il concetto rimane).
  16. Per come l'ho capito io, l'esempio di @Fugu era proprio una critica bonaria al caso, tutt'altro che raro, in cui i protagonisti sono malvagi sulla carta, cioè sono dichiarati tali dai giocatori, dalla reputazione, dalla backstory o simili, ma nel concreto durante la giocata non fanno nulla di realmente malvagio: si limitano a scozzarsi con altri più malvagi di loro, e a realizzare obiettivi tutto sommato positivi.
  17. Il mio suggerimento è andare spudoratamente di metagioco senza farti scrupoli 🙂 Fai che la ricerca su un mostro fornisce, in pratica, dati che si trovano sulla scheda del mostro: è l'unico modo sicuro perché quelle informazioni siano effettivamente utili. Sta a voi come gruppo dare una "giustificazione in game" a quelle informazioni, "traducendole" in un loro equivalente non-meta, se proprio ci tenete (opzionale). Nel senso: se riveli ai giocatori i punti ferita e la CA del drago, i PG, in game, non avranno raccolto due numeri, avranno raccolto una complessa serie di informazioni e storie che li ha portati a farsi un'idea precisa di quanto è difficile colpirlo e a quanti colpi può resistere. Quel complesso insieme di cose è rappresentato off game dai due numeri. Esattamente come i lunghi anni di studi di un personaggio nelle materie arcane sono "condensati" nella sua competenza in Arcano.
  18. Hai fatto molto bene a chiarire i termini, perché a una domanda più generica avrei risposto che per me non c'è una vera differenza tra "campagna buona" e "campagna malvagia". Nel senso che tipicamente gli obiettivi delle mie avventure / campagne sono moralmente neutri: possono semmai essere buone o malvagie le modalità con cui i giocatori scelgono, liberamente, di perseguirli (o meglio: a seconda di come i PG li perseguono, di quali limiti scelgono di rispettare o superare, se ne può dedurre, a posteriori, quanto sono buoni o malvagi). Tu però hai posto la questione da un'altra angolazione (che trovo interessante): per "campagna malvagia" intendi una campagna in cui l'obiettivo principale dei PG è in sé stesso malvagio; a prescindere, cioè, da come lo si raggiunge. Nella mia esperienza gli obiettivi con una così netta connotazione sono una minoranza (idem per quelli buoni, eh: stesso discorso), ma il discorso è comunque stimolante, anzi, lo è a maggior ragione. Per come intendo io gli allineamenti, un'azione / condotta è malvagia se danneggia di proposito delle persone innocenti. Quindi, un obiettivo malvagio sarebbe un obiettivo che consiste nel danneggiare innocenti, o che comunque non può essere raggiunto senza danneggiare innocenti. Il "punto debole" del ragionamento (il motivo per cui ho detto che gli obiettivi così sono una minoranza) è che in genere non si può del tutto escludere la possibilità che si trovi una scappatoia per annullare quel danno. Nel senso: è difficile che qualcuno voglia danneggiare degli innocenti "perché sì"; di solito vuole un'altra cosa (il potere, la ricchezza, la vendetta, il McGuffin o quello che è) e danneggiare innocenti è l'effetto collaterale o il prezzo da pagare per averla. Un malvagio non si farebbe troppi scrupoli a riguardo, certo. Ma uno specifico gruppo di PG potrebbe, che so, usare un desiderio per annullare tutti i danni collaterali e ottenere lo stesso il risultato. Tipo. Sto speculando, eh, non voglio dire che succederà: mi premeva solo sottolineare che nella gran parte dei casi, secondo me, anche un obiettivo che sembra malvagio in realtà è neutro, ed è malvagio solo per il modo in cui viene ottenuto. Però, con un po' di sforzo, in effetti si possono immaginare degli obiettivi di campagna nettamente malvagi. Per esempio: sterminare tutti i membri di una certa stirpe (anche quelli che non c'entrano nulla) per vendicarsi delle malefatte di un loro antenato. O consegnare il mondo a una divinità malvagia o a un Grande Antico distruttore.
  19. @Fugu complimenti per l'analisi, interessante e non scontata. Non ho capito se c'è una domanda implicita. Cioè: che tipo di aiuto / feedback ti aspetti?
  20. Di recente io mi sono trovato molto bene con gli "hexflower" mostrati nel commento di @Pippomaster92
  21. Bardo ci sta assolutamente: il bardo come custode dei patti altrui mi suona molto meglio dello stregone e del warlock, per esempio. 🙂
  22. Mi sembra più un'Abiurazione, a naso. Meglio se dissolvi magie non lo dissolve.
  23. Secondo me è più carino se vincola due creature consenzienti tra di loro, senza che una delle due sia per forza l'incantatore. Toglierei il fatto che termina con la morte dell'incantatore (lo si può specificare in una clausola, eventualmente, ma non lo renderei il default). Farei apparire due copie della pergamena [edit: in effetti, una copia per ogni creatura vincolata] e lo farei terminare solo se sono distrutte tutte: così ogni parte può tenerne una copia, è molto più equo. Infine, aggiungerei una durata massima: mi sembra troppo forte se può durare per sempre, essendo di secondo livello. Gli darei una durata massima di un anno. Ovviamente nulla vieta di rinnovarlo di anno in anno. Si potrebbe anche fare che si può usare 1 clausola per estenderlo a 3 anni, 2 clausole per estenderlo a 10 anni, 3 clausole per estenderlo a 50 anni, e 4 per estenderlo a 500 anni. Tipo. Davvero carina come idea, comunque.
  24. "Se uno qualunque di noi - incluso me - vede il bisogno di usarle in uno specifico combattimento, lo dica e le usiamo" (Più dettagli qui se proprio si vuole)

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