Aegestus, patrono della luce e del coraggio in battaglia
Aegestus, non aveva ancora completato l'opera, ma doveva accellerare il proseguimento del suo piano, quindi diede vita alla sua stirpe: cercò una creatura possente ma che potesse rappresentarlo e la trovò: in un acquitrino. L'essere a scuame era perfetto: era un predatore feroce che non temeva nessun'altro animale: era da un'indole apparentemente calma, se non addormentata, che però rivelava una foga e dei riflessi inauditi di fronte alla preda o allo sfidante ma l'essere aveva bisogno dei raggi solari per mantenere la sua forza. Sarebbero stati l'arma perfetta. Migliorò il corpo degli esseri dandogli gambe e braccia più spesse e gli donò la posa eretta, il significato di poche parole e un'istinto combattivo senza paragoni. Poi diede un nome al primo di loro, lo rese più forte e più intelligente. Rakamag, è il tuo dio che ti parla, insegna ai tuoi fratelli ciò che ti ho insegnato io e ricorda, tu provvederai ad obbedire ai miei ordini. Adesso và e tieniti pronto. Poi si fermò compiaciuto della sua creazione.