Pyros88

Emmet Lathrop (gnomo artefice) "Non so, ho come l'impressione che non voglia davvero colpirci. Voi che dite?" chiedo dubbioso di fronte a due lanci mancati in quel modo.

Lifstan (bardiano guerriero) "Non capisco perché abbiate accettato di infilarvi nella tana dell'orso che dorme. Mai disturbare un orso quando dorme e per i draghi vale uguale, a ben vedere. Se le cose andassero male potremmo scatenare la sua ira nella zona della sua tana o persino nei nostri reami, per vendetta. Comunque non vi lascerò certo da sola Dama Caranthiel, è ovvio. Provavo solamente a dissuadervi da un sacrificio di cui non vedo lo scopo." commento in più arrendevole e fatalista.

Lifstan (bardiano guerriero) "Usare un'arma da corpo a corpo implica andargli addosso e le sue zampe artigliate hanno una portata ben maggiore del mio braccio per non parlare della potenza delle sue fauci. Giocare d'astuzia è il minimo ma saremo nella sua tana, sul suo terreno. Circondato dai suoi sgherri. La vedo impossibile." commento laconico

Lifstan (bardiano guerriero) "Capisco, era un po' il mio timore ma ho pensato valesse comunque la pena di provarci." "Un drago, accidenti.... Non siamo certo Re Bard o Thorin Scudodiquercia né tantomeno il Grigio Stregone. Certo, avere con noi quella arma ci darà una possibilità come la Freccia Nera permise al mio re di abbattere il drago, ma almeno lui era ad una certa distanza; affrontare un drago da vicino è ben altra cosa." commento alquanto preoccupato.

Riverwind (umano barbaro/ranger) "Bene, farò un tentativo io per primo per verificare la mia teoria." disse il barbaro aspettando il consenso dei compagni e preparandosi poi a saltare/cadere dal bordo sinistro del portale verso l'area che costeggiava la parete di sinistra e che non era affetta dalla gravità.

Lifstan (bardiano guerriero) La premura di Caranthiel non è ingiustificata però necessitiamo di riposare un attimo, di riparare il nostro equipaggiamento e di rifornirci di quanto ci serve. In questo mio padre ci potrà di certo aiutare, le risorse non ci mancano e mio padre è un abile fabbro. "Ci servono alleati o comunque armi ed armature migliori per affrontare il verme. Non possiamo contare solamente su questa arma ammazzadraghi. Forse dovremmo fare un salto ad Erebor, chiedere ai nani se hanno intenzione di aiutarci in questa impresa con alcune delle loro opere." aggiungo rivolto a tutti m poi soffermandomi su Beli in cerca di un suo parere.

Riverwind (umano barbaro/ranger) Dopo che Tass sia di nuovo al sicuro "Se davvero il golem si attiva soltanto quando ci capovolgiamo sul soffitto, penso di aver capito come scoprire quali zone evitare e su quali passare." disse il barbaro dopo averci riflettuto su. "Aiutatemi a raccogliere dei frammenti di roccia od altri oggetti facili da maneggiare, né troppo pesanti né troppo grandi." Fatto ciò Riverwind invitò il gruppo a saggiare la gravità dei vari settori della stanza vedendo come si comportava la gravità con gli oggetti lanciati attorno a loro a partire dalla porta a doppio battente ed avanzando solo dove la gravità non veniva capovolta.

Daisy (warlock umana) "Il Conte accennava al fatto di aver fatto la conoscenza del negromante. È probabile che egli abbia usato le granate contro le cameriere e contro di lui ma ne sia uscito comunque sconfitto ed il Conte abbia deciso di porre rimedio a tale difetto consapevole o meno che noi ne fossimo a conoscenza." commento pensierosa.

Felix Carabàs (tabaxi spadaccino) Con un tempo simile, mettere il naso fuori è escluso tranne che per degli obblighi od urgenze indifferibili. Non ho grandi idee, mi sento schiacciato da questa situazione di stallo, dalla sua dimensione troppo più grande di me, in mano ad altri e di conseguenza non gestibile liberamente dal sottoscritto. Colui che mi ha cresciuto come un padre era avvezzo a delle lunghe camminate in mezzo alle strade di Waterdeep quando aveva bisogno di riflettere, con qualsiasi tempo, ed ho assunto questa abitudine anche io nei momenti più difficili. Mi metto addosso un pesante pastrano cerato calzando bene il largo cappuccio sopra la mia testa e saluto i miei compagni ben consapevole che nessuno di loro si metterebbe sotto una pioggia simile senza un valido motivo; farmi compagnia non lo è e forse nemmeno lo gradisco. Li saluto promettendo di rivederci per pranzo.

Daisy (warlock umana) "E che c***o! Adesso non sono più nemmeno suscettibili alle granate elettriche; di questo diventeranno davvero degli esseri invincibili. E lui se ne è andato letteralmente passeggiando. Diamine, era come se gli stessimo facendo solo il solletico!" commento fra rabbia e frustrazione mentre osservo la cameriera soggiogata solo dalla potenza bruta dei nostri attacchi in schiacciante superiorità numerica.

Lifstan (bardiano guerriero) Il ritorno a Valle mi sembra meno lieto di quanto avrei immaginato. Il macigno suo cuore che tutti portiamo guasta la nostra voglia di celebrare la vittoria. Mi sembra quasi di non essere dove mi trovo o di star assistendo davvero ad una città in festa mentre attraversiamo i cancelli della mia città, accolti da eroi, mi sento del tutto alienato da questi momenti e dalle persone esultanti attorno a me, come se un velo ovattasse ogni mia percezione ed emozione. Dopo aver salutato il Re ci dirigiamo a casa mia, soltanto la vista della mia famiglia riesce a strapparmi un primo sincero sorriso ed una espressione di lieve sollievo che però si tramuta presto in una stanchezza d'animo e di corpo soverchianti, come se finalmente avessi davvero la possibilità di non dover reggere tutto quel peso fisico e morale finora sostenuto ad ogni costo. Con incedere quasi instabile raggiungo l'abbraccio di mia madre in lacrime, di sollievo e di gioia, attorniato dagli sguardi commossi delle mie sorelle e di mio fratello oltre alle poche persone al nostro servizio. Mio padre esce dalla sua fucina con fare più controllato, tipico del suo essere padre di famiglia e signore di casa, ma è chiara la sua soddisfazione nel vedermi ritornate sano, salvo e vittorioso, seppur sempre moderata dalla sua compostezza nobiliare. Ugualmente, al resto della famiglia, si avvicina per guardarmi e poi abbracciami come solo un padre ed un figlio possono fare, un gesto di affetto molto forte per due persone rigide e distaccate come me e lui. "Padre..." sono le mie uniche parole che gli rivolgo fra controllata commozione e tracimante stanchezza. Lui sembra capire e con accortezza mi conduce assieme agli altri, dopo aver accolto calorosamente ognuno di loro, nel salone affinché ci si possa sedere, ristorare mentre mia madre è già presa, assieme alle figlie, a dare già disposizioni alle donne di servizio affinché preparino immediatamente i letti dormire e tinozze calde dove immergerci.

Concordo

Credo che un paladino della vendetta sia incline a perseguire e combattere il male che si è prefissato. Ciò non significa ucciderlo indiscriminatamente, soprattutto se si è buoni legali e si seguono i precetti di una divinità del Bene. Di conseguenza una resa incondizionata e la possibilità di condurli in prigione dovrebbe essere un risultato più che soddisfacente anche per un paladino della vendetta.

Emmet Lathrop (gnomo artefice) "Va bene. Credo allora che sia il caso di decidere al più presto che tipo di lavori vogliamo fare e che aspetto vogliamo dare a questo posto e quali servizi offrire." replico salutando con un cenno i due nobili e rivolgendomi ai miei compagni. "Ma certo signor Volo. È il minimo." commento con garbo.

Felix Carabàs (tabaxi spadaccino) "Lasciamo fare a loro. Per oggi abbiamo finito, penso. Ho bisogno di un bagno caldo ed un bicchiere di vino. Più di uno forse."

Lifstan (bardiano guerriero) La permanenza a Celduin è opprimente, tutti quegli uomini morti, i loro cari ed amici afflitti dalla perdita. Partecipo ai funerali per rispetto ma resto sempre in disparte, il senso di colpa per non essere riuscito a salvarli. Alcuni dei familiari si scagliano contro di noi, altri cercano risposte, altri forse ancora una guida ed io mi sento sempre inadeguato, incapace di poter dare loro sollievo e sicurezza. Quando Bard ci invita a seguirlo a Valle, il mio animo è diviso fra il senso di responsabilità che mi dice di restare a Celduin per i prossimi tempi, finché non si sarà ripresa, ed il desiderio di scappare da questa oppressione dell'animo. Ad ogni modo non ho scelta, il mio Re comanda ed io ubbidisco. Quando vedo il mio amico nano così tetro, forse ancora più di me, cerco in qualche modo di confortarlo "Tornare a casa ci farà bene." alludendo al mio ritorno a Valle e quindi vicini anche alla Montagna Solitaria.

Emmet Lathrop (gnomo artefice) La rassicurazione sul fatto che l'Hawkwinter ci aiuti a sostenere le spese per rimettere in sesto l'edificio diventando poi un socio dell'attività mi rassicurano. "Sta bene per me. Se possibile vorrei ricavare un mio laboratorio da qualche parte, magari in cantina oppure nel solaio. Non mi dispiacerebbe avere un vero e proprio luogo dove poter sperimentare." commento cercando di vederci anche una utilità personale ora che abbiamo questo edificio in nostro possesso; Poltergeist permettendo. "Che vogliamo fare con l'inquilino incorporeo?." aggiungo guardando l'avvocato in cerca di una sua iniziativa od opinione al riguardo

Felix Carabàs (tabaxi spadaccino) "Sicuramente bisogna fare ancora dei grossi passi avanti, è innegabile. Pure io sono insoddisfatto, per non dire arrabbiato, per i compromessi presi dai Coltelli per gestire la città oltre a certe azioni intraprese durante la rivolta ma nessuna rivoluzione è immacolata e perfetta fin dal primo giorno; possiamo e dobbiamo lavorare per migliorare le cose. Questo vale anche per il rapporto con i Nani, a loro interessa che i loro commerci proseguano come è sempre stato. I Coltelli possono pian piano sostituirsi alle precedenti gilde e corporazioni e/o trovare il modo di collaborare con le famiglie mercantili garantendo così i giusti diritti e paghe ai lavoratori ed al contempo il giusto flusso di merci di cui la città ed i nani hanno bisogno." commento cercando di dimostrarmi un po' più speranzoso.

Felix Carabàs (tabaxi spadaccino) "Dobbiamo convincerli a restare neutrali se non ad appoggiare i Coltelli." commento asciutto ragionando sulla situazione.

Felix Carabàs (tabaxi spadaccino) "Abbiamo riportato Hogron da sua moglie al villaggio poi sarebbero partiti finché le cose non si fossero calmate. Al villaggio le cose van pian piano meglio, sono solo preoccupati che le razzie e violenze possano ripetersi. Li ho rassicurati che stiamo facendo tutto il possibile per fermare Pollingart. Quello che invece mi preme comunicarvi, così come ai Coltelli, è che lungo il percorso abbiamo incontrato un grosso gruppo di nani in viaggio verso Dawnstar. Non è un esercito, ci sono soldati ma sembrano più guardie a protezioni dei nobili e delle loro attendenze. Ma mi sembra un numero troppo nutrito per una missione diplomatica. Ho provato ad infiltrarmi per capire chi fossero e quali intenzioni avessero verso Dawnstar, ma mi hanno scoperto subito e me la sono data a gambe levate." commento asciutto, trovando nel riassunto di Dezgrazos nessun particolare successo, al pari del mio. Insomma al solito siamo bloccati in questa situazione stagnante senza riuscire a cambiare le cose o ad ottenere un qualche successo significativo. Deludente.

Emmet Lathrop (gnomo artefice) "Ah molto piacere di conoscerla, ser Hawkwinter. Io sono Emmet Lathrop, sono un artefice di Lantan nonché il tutore della qui presente lady Shelatan Der Purge, primogenita del suo casato" mi intrometto fermandolo subito con fare gioviale e socievole, ponendo però l'accento su lady e primogenita giusto per mettere le cose in chiaro.

Daisy (umana warlock) "Io posso provare a bloccarla con un incantesimo nel caso vogliate provare a stordirla con la granata elettrica od imprigionarla in altra maniera." commento mentre tutte le mie ferite guariscono sotto il tocco caldo e radioso di Tyrhum. @Athanatos

Lifstan (bardiano guerriero) "Mio Re, esso era il generale al comando di questo esercito, la mente dietro a questa invasione, capace di riunire uomini, orchi, goblin e troll sotto il proprio comando. Uno spettro di pura Malvagità e dagli occhi di profonda Ombra di cui siamo venuti a conoscenza al Corno Stregato. Faccio appello alla vostra compassione per non avervene fatto menzione prima d'ora." commento inginocchiandomi su una gamba e chinando il capo con fare colpevole. "Ahimè non siamo riusciti a distruggerlo, lo abbiamo solo sconfitto e messo in fuga. Un giorno potrebbe tornare nuovamente a minacciare il Rhovanion."

Daardendrien Shamash (platino stregone) Nonostante la mia esplosione infuocata, che già sta iniziando ad appiccare un incendio nel foyer, due dei drachi da guardia ed il troll sono ancora in piedi. I due lucertoloni, nonostante le fiamme e le ustioni, non cedono al panico e mi aggredisco a morsi ed artigliate. Riesco a ritirarmi agitando il mio bastone davanti a loro mentre Silver mi viene in soccorso uccidendo uno e ripiegando nella stanza solo per vedere apparire quella che probabilmente è il Portavoce Bianco, Talis, che evoca uno sciame di insetti verso di noi. D'istinto faccio subito ricorso ai miei poteri ed invoco parole di protezione per disfare ed alterare il suo incantesimo di evocazione trasformando gli insetti in foglie secche che iniziano ad cadere ed adagiarsi per terra, innocue.

Daisy (umana warlock) "Grazie; però fra poco l'esilio a cui ho sottoposto l'altra cameriera terminerà. Comparirà a momenti in quel punto." dico indicando dove si trovava la cameriera quando la ho bandita dal piano materiale. "Lasciarla fuggire, catturarla o distruggerla. A voi la scelta."