Tutti i contenuti pubblicati da SilentWolf
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Il Ranger Secondo Dragon's Lair - Sondaggio
Cavolo, in sti giorni sono stato talmente preso da non aver notato che il Contest era finito. Davvero Congratulazoni @LordZurak!!! Considerando che hai vinto, secondo me puoi tranquillamente aprire un topic nella sezione HR per chiedere aiuto sulle modifiche (a meno che i Mod considerino sensato l'utilizzare il topic dedicato al Contest per affinare la Classe del vincitore). Mi avevi chiesto via PM di aiutarti a revisionare la tua Classe, ma visto che hai vinto credo che questa sia la soluzione migliore. Inoltre, in questo modo più persone possono mettere assieme la loro esperienza per aiutarti a correggere ciò che senti meriti di essere corretto. Ad esempio, se una delle tue preoccupazione è la scalarità matematica delle tattiche, in questo io ti posso dare poco una mano (il lato matematico non è il mio forte). Al contrario, utenti come Greymetter, The Stroy e altri sono più esperti di me e possono darti consigli più utili. In generale, assieme potremmo ognuno postare i propri suggerimenti, in modo da consentirti di decidere come strutturare la versione definitiva del tuo Ranger. Una volta ottenuta quest'ultima, ti si aiuterà nel creare un documento con il giusto Layout e, se ho capito giusto i termini del contest, la traduzione in inglese. In attesa di precisazioni da parte dello Staff di Dragon's Lair, ancora congratulazioni!!!
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La Classe "Witch Hunter" da Vin Diesel e Geek & Sundry
Allora, la Classe di suo mi piace un sacco. Non la trovo perfetta, ma è decisamente intrigante a livello di Concept. Anche io leggendola ho subito pensato allo Strigo di The Witcher. Le Sottoclassi sono molto belle (in particolare l'Order of the Mutant) e, secondo la mia opinione, sono la cosa che realmente caratterizza questa Classe. le Capacità base, infatti, anche se interessanti, a mio avviso sono una opportunità sprecata: nonostante i nomi altisonanti, servono solo a concedere al PG un danno bonus del tipo scelto, Attacchi bonus e capacità da Monaco (questa Classe è palesemente una revisione del Monaco). Di per sè la cosa non è un male, ma secondo me dimostra una mancanza di fantasia nel design (si è puntato al classico "disintegra chiunque con la tua arma"). Questo, comunque, non rende la Classe meno interessante. Più significativo, secondo me, è il difetto relativo a un danno forse troppo elevato che il PG è in grado di infliggere ai suoi bersagli. I Dadi del Blood Rite, infatti, arrivano a una tipologia superiore a quelli inflitti da un Monaco e, contrariamente a quest'ultimo (Martial Arts del Monaco consente di sostituire il danno di Attacchi Senz'Armi o Armi del Monaco con il dado garantito dalla capacità, non di aggiungerlo). Considerando che quel danno si somma al dado dell'Arma (e agli eventuali Critici), questa Classe può risultare decisamente più potente delle Altre Classi. Sicuramente è una splendida base di partenza per ricreare in D&D lo Strigo di The Witcher, come già accennato. Per ottenere una versione più accurata di quest'ultimo, tuttavia, personalmente eliminerei tutte le capacità relative al Blood Rite (quindi anche i Primial Rite e gli Esoteric Rite), andandoli a sostituire con i Segni (i poteri magici che i Witcher sono in grado di usare). Questi ultimi li ricreerei usando come base la versione corretta (suggerita da Merls in persona) delle Discipline del Mistico/Psionico.
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La Classe "Witch Hunter" da Vin Diesel e Geek & Sundry
In occasione del film "The Last Witch Hunter", il sito Geek & Sundry rilascia la Classe creata appositamente per l'attore Vin Diesel E' oramai abbastanza noto che l'attore Vin Diesel abbia una grande passione per i Gdr, D&D nello specifico. Da tempo diventato un veterano giocatore di D&D, infatti, l'attore ha deciso di legare la sua ultima fatica cinematografica (il film The Last Witch Hunter, in uscita questo ottobre) alla sua passione per i Gdr, ispirando la creazione di una nuova intera Classe dedicata al personaggio che interpreta nel suo film. L'attore, assieme ai redattori del sito Geek & Sundry, ha quindi partecipato a una piccola Campagna di D&D in cui lui in persona ha interpretato il personaggio del Witch Hunter. Dopo aver pubblicato il video sulla mini campagna, il sito Geek & Sundry ha deciso di rilasciare al pubblico la Classe Witch Hunter creata appositamente per Vin Diesel, così da consentire a chiunque di usarla nella propria campagna. Qui di seguito potete trovare le regole sulla nuova Classe: http://geekandsundry.com/wp-content/uploads/2015/10/Witch-Hunter-Class-FINAL-4.2.pdf Qui, invece, potete trovare il video della mini-campagna organizzata da Vin Diesel e dai redattori del sito Geek & Sundry (è in inglese senza sottotitoli): Visualizza articolo completo
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La Classe "Witch Hunter" da Vin Diesel e Geek & Sundry
E' oramai abbastanza noto che l'attore Vin Diesel abbia una grande passione per i Gdr, D&D nello specifico. Da tempo diventato un veterano giocatore di D&D, infatti, l'attore ha deciso di legare la sua ultima fatica cinematografica (il film The Last Witch Hunter, in uscita questo ottobre) alla sua passione per i Gdr, ispirando la creazione di una nuova intera Classe dedicata al personaggio che interpreta nel suo film. L'attore, assieme ai redattori del sito Geek & Sundry, ha quindi partecipato a una piccola Campagna di D&D in cui lui in persona ha interpretato il personaggio del Witch Hunter. Dopo aver pubblicato il video sulla mini campagna, il sito Geek & Sundry ha deciso di rilasciare al pubblico la Classe Witch Hunter creata appositamente per Vin Diesel, così da consentire a chiunque di usarla nella propria campagna. Qui di seguito potete trovare le regole sulla nuova Classe: http://geekandsundry.com/wp-content/uploads/2015/10/Witch-Hunter-Class-FINAL-4.2.pdf Qui, invece, potete trovare il video della mini-campagna organizzata da Vin Diesel e dai redattori del sito Geek & Sundry (è in inglese senza sottotitoli):
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Sage Advice: Documento di Conversione + Lista dei Mostri per Tipo
Fidati, ho scoperto personalmente che è estremamente utile. Se, ad esempio, vuoi creare un nuovo mostro di una certa tipologia e hai bisogno di sapere i Tratti in genere più tipici di quella tipologia (ricordiamo che, al contrario delle precedenti edizioni, il Manuale dei Mostri 5e non ha una sezione che descrive i tratti posseduti da una specifica tipologia di mostri), hai bisogno di una lista che ti aiuti a cercare velocemente tutte le creature di quel preciso Tipo.
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Come creare Batman?
In generale, trovo molto buona la tua riflessione, @Madlefty Questi sono i miei consigli personali: Non usare in alcun modo la Magia. Batman è fortemente legato all'idea di supereore senza super poteri, quanto con grandi risorse e addestramento. Dare a Batman la magia, potrebbe rovinare il concept che il giocatore vorrebbe ottenere. Se vuoi sfruttare le meccaniche di qualche incantesimo o di qualche capacità sovrannaturale, rinominala e ridescrivila come prodotto di una fonte tecnologica. A mio avviso, la migliore versione di Batman sarebbe un Monaco revisionato in modo tale da non avere alcuna capacità sovrannaturale. Se, tuttavia, non hai la possibilità e la voglia di effettuare una HR, ti suggerisco di consigliare al tuo giocatore un Guerriero/Ladro: i livelli da Guerriero incarnano il lato possente e marziale di Batman, mentre il Ladro andrebbe a incarnare la sua agilità e la sua furtività. Come Sottoclasse del Ladro, in particolare, ti suggerisco di consigliare l'Assassin (magari modificato in modo tale da stordire i nemici, invece che ammazzarli) o di collaborare con il tuo giocatore per la creazione di una Sottoclasse mirata a colpire alla sprovvista e stordire i bersagli. Riguardo alla Sottoclasse del Guerrirero, sia il Champion che il Battlemaster possono andare bene. Come Background suggerisco una eventuale Variante del Ciarlatano, una eventuale variante del Nobile (o il Nobile in sè), oppure l'Eroe Popolare. Come suggerito da altri, consiglia al tuo giocatore di acquistare il Talento "Tavern Brawler". Un Umano Variante sarebbe perfetto in combinazione con il su citato Talento, perchè consentirebbe al PG di ottenerlo fin dal 1° livello. La Cintura ti consiglio di gestirla o come insieme di equipaggiamenti comuni oppure come un insieme di Oggetti Tecnologici. Come ho descritto nell'articolo sul reinterpretare la Magia come se fosse una Tecnologia, un Oggetto Tecnologico altro non è che una versione Tecnologica di un oggetto magico. Le capacità di un Oggetto Tecnologico non sono determinate da magia e poteri sovrannaturali, ma semplicemente da una tecnologia avanzata. La cintura di per sè potrebbe essere un Oggetto Tecnologico Comune o Non Comune (sta a te) costituito da una cintura dotata di numerosi scomparti segreti. I vari scomparti potrebbero essere riempiti sia da oggetti comuni (batarang, fumogeni e altre cose semplici), quanto da altri Oggetti Tecnologici di rarità diversa (lo spara rampini, eventuali sensori o congegni di investigazione, ecc.). il Batman del Gdr partirebbe con una tipologia limitata di oggetti, per poi rivelarsi in grado di produrre/acquistare Oggetti Tecnologici di tipologia superiore man mano che sale di livello. Per consentire al PG di costruirsi gli equipaggiamenti, puoi semplicemente utilizzare la regola "Crafting Magic Items" a pagina 129 della Guida del DM. Ovviamente, consentire al PG di accedere agli Oggetti Tecnologici (ovvero l'equivalente degli Oggetti Magici) può avere effetti sul suo rapporto con gli altri PG (se questi non vi hanno accesso) e su tutta la tua campagna (gli Oggetti magici, dunque gli Oggetti tecnologici, non sono conteggiati nella Bounded Accuracy e, quindi, garantirne troppi può rendere ai PG troppo facile riuscire a superare certi ostacoli). C'è da dire che Batman, in genere, possiede maggiormente equipaggiamento di supporto che di combattimento (tipicamenbte combatte a mani nude), quindi la cosa potrebbe autobilanciarsi da sè.
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Sage Advice: Documento di Conversione + Lista dei Mostri per Tipo
Nel Sage Advice di Ottobre, Jeremy Crawford ha rilasciato il Documento di Conversione per la 5a edizione e una Lista dei Mostri per Tipo. Jeremy Crawford ha appena rilasciato il nuovo Sage Advice di Ottobre. Normalmente utilizzata per rispondere ad alcune domande dei giocatori riguardo all'interpretazione di certe regole, questo mese il designer ha deciso di usare questa rubrica per fornirci due diversi strumenti: il Documento di Conversione delle regole di precedenti edizioni in quelle dei D&D 5a e una Lista dei Mostri organizzata per tipo. http://dnd.wizards.com/articles/features/rules-references-october-2015 Il Documento di Conversione consiste in un PDF di 4 pagine nel quale i designer della Wizards ci forniscono una serie di consigli sul modo in cui gestire la conversione di Personaggi e Avventure da noi iniziate con altre Edizioni di D&D, così da poterle importare nella nuova. Nell'introduzione del documento i designer si preoccupano di precisare che "La conversione del materiale di D&D è più un'arte che una scienza. L'obbiettivo di una conversione è arrivare a qualcosa che sembri simile alla versione della vecchia edizione, piuttosto che una esatta replica. Le linee guida in questo documento sono pensate per aiutarvi a creare quello che volete, non per obbligarvi a scegliere tra percorsi prefissati in particolare". Qui potete trovare il link diretto al Documento di Conversione: http://media.wizards.com/2015/downloads/dnd/DnD_Conversions_1.0.pdf La Lista dei Mostri per Tipo, invece, come dice il nome serve a consentire al DM di rintracciare facilmente i mostri fin ora creati per la 5a Edizione andandoli a cercare per tipo. Qui di seguito il link diretto alla Lista dei Mostri per Tipo: http://media.wizards.com/2015/downloads/dnd/DnD_MonstersByType_1.0.pdf View full article
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Sage Advice: Documento di Conversione + Lista dei Mostri per Tipo
Jeremy Crawford ha appena rilasciato il nuovo Sage Advice di Ottobre. Normalmente utilizzata per rispondere ad alcune domande dei giocatori riguardo all'interpretazione di certe regole, questo mese il designer ha deciso di usare questa rubrica per fornirci due diversi strumenti: il Documento di Conversione delle regole di precedenti edizioni in quelle dei D&D 5a e una Lista dei Mostri organizzata per tipo. http://dnd.wizards.com/articles/features/rules-references-october-2015 Il Documento di Conversione consiste in un PDF di 4 pagine nel quale i designer della Wizards ci forniscono una serie di consigli sul modo in cui gestire la conversione di Personaggi e Avventure da noi iniziate con altre Edizioni di D&D, così da poterle importare nella nuova. Nell'introduzione del documento i designer si preoccupano di precisare che "La conversione del materiale di D&D è più un'arte che una scienza. L'obbiettivo di una conversione è arrivare a qualcosa che sembri simile alla versione della vecchia edizione, piuttosto che una esatta replica. Le linee guida in questo documento sono pensate per aiutarvi a creare quello che volete, non per obbligarvi a scegliere tra percorsi prefissati in particolare". Qui potete trovare il link diretto al Documento di Conversione: http://media.wizards.com/2015/downloads/dnd/DnD_Conversions_1.0.pdf La Lista dei Mostri per Tipo, invece, come dice il nome serve a consentire al DM di rintracciare facilmente i mostri fin ora creati per la 5a Edizione andandoli a cercare per tipo. Qui di seguito il link diretto alla Lista dei Mostri per Tipo: http://media.wizards.com/2015/downloads/dnd/DnD_MonstersByType_1.0.pdf
- Contest: il Ranger Definitivo secondo Dragons' Lair
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Petizione per tradurre D&D 5e
Questo è successo, a mio avviso, per due motivi: Da 10-15 anni siamo in un periodo si transizione, causato dalla disintegrazione dei vecchi metodi di comunicazione, distribuzione e produzione imposti dal Web 2.0 e dai suoi servizi (nuovo corso dell'e-commerce, streaming video/audio, digitalizzazione dei prodotti e delle notizie, ecc.). Nei momenti di transizione come questo tutto cambia velocemente, tutto ciò che è pertinente viene messo in discussione e la concorrenza diventa spietata, fino a quando non si ritrova l'assestamento su un nuovo equilibrio (e ancora non ci siamo arrivati). In periodi come questo è normale che le aziende tentino la fortuna con alcune speriomentazione, le quali possono avere successo o fallire. Non è strano, quindi, che la WotC abbia provato e cannato alla grande. Quando tutto cambia così drasticamente, nessuno può essre sicuro di avere la risposta giusta. Sto sul serio pensando di aprire un topic sull'argomento nel topic sul Gdr generale, così da discutere più approfonditamente la situazione che stiamo vivendo attualmente e gli effetti che sta avendo sul settore Gdr in particolare.... La WotC si è sempe ostinata a gestire tutto internamente, da quel che so, anche quando non è specializzata in un campo. Ora finalmente l'ha capita: se non hai le risorse e le conoscenze per gestire una cosa, paga una azienda esterna di professionisti per creare il servizio che t'interessa. E fai bene. E' quello che faremo tutti. ^ ^
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Petizione per tradurre D&D 5e
Attenzione, che la quantità di roba tradotta e la qualità della roba tradotta dipendono dalla casa che riceve la licenza di traduzione (in questo caso era la 25 Edition, poi MM 25 Edition, con la fusione fra 25 edition e Magic Market). Changeling: i Perduti (rilasciato in italia a fine 2008) è stato l'ultimo manuale tradotto dalla 25 Edition per la WW, anche e soprattutto in considerazione dei fatto che - oltre ai problemi vissuti dalla WW stessa in generale - la 25 Edition stava concludendo la fusione con Magic Market (1° gennaio 2009), la quale ha spinto l'azienda a decidere di diversificare i suoi interessi editoriali (in parole povere, dopo la fusione la MM 25 Edition ha iniziato a concentrarsi sempre più sulla localizzazione e distribuzione di Giochi di carte Collezionabili e Board Game, sempre meno sui Gdr; non è stato casuale se, sempre nel 2009, la MM 25 edition ha dichiarato di non avere più i diritti di distribuzione per il Mondo di Tenebra). Già la WW stava iniziando ad avere problemi a causa della Crisi Economica. La decisione della nuova MM 25 Edition di diminuire la sua attenzione verso i Gdr ha fatto il resto. Changeling: i Perduti fu tradotto di fretta e furia (non dal personale tradizionalmente addetto alla traduzione del Mondo di Tenebra), con lo scopo di rilasciarlo entro il Lucca Comics and Games del 2008 (cosa che comunque non avvenne, se ricordo bene). Conosco questa storia bene perchè la seguii personalmente sul forum della 25 Edition, prima, e su quello di Games Academy, dopo (partecipando anche attivamente nelle discussioni con Max, allora ancora responsabile D&D per la 25 Edition, e Kal Woiner, Big Boss della 25 Edition). La WW, dal canto suo, ha sempre rilasciato l'autorizzazione a tradurre tutti i suoi prodotti. Era la 25 Edition (più che giustificata dalle sue specifiche necessità finanziare) che sceglieva cosa tradurre, quando e come. La 25 Edition ha deciso di mettere le distanze dal settore Gdr, ancora una volta legittimamente, per focalizzarsi su cose maggiormente vendibili (purtroppo, a quanto pare non sono bastate, visto che la MM 25 quest'anno ha chiuso i battenti). E non è un caso, a mio avviso: la localizzazione tramite azienda locale non è più sostenibile oggi giorno, non per settori di nicchia come il Gdr. Per questo, è più probabile in futuro che la localizzazione di prodotti come il gdr passerà direttamente nelle mani delle case proprietarie del prodotto. E passerà ancora altro tempo. La WotC non ha fretta per 2 motivi (mio sospetto personale): 1) da per assodato che i clienti li abbia già persi per via di Pathfinder negli anni scorsi e, a questo punto, le serve solo riuscire prima o poi a riconquistarli (per fare questo serve fare le mosse giuste); 2) ritiene, cosa che anche io considero sensata, che buttare fuori un progetto mal pensato di corsa sia peggio che far uscire una cosa tardi. Vero, la pirateria esisterà sempre: questo lo so io, come lo sanno la WotC, la Apple, la Sony, la Microsoft e tutte le reti televisive/satellitari al mondo. Nessuno oggi sta cercando un modo per eliminare del tutto la pirateria. Si sta cercando un modo per tenerla sotto controllo. Cosa sarebbe successo se la WotC avesse fatto uscire fin da subito i manuali digitali, magari addirittura tradotti? Nell'arco di pochissime settimane, la gran parte dei giocatori in possesso di manuali D&D 5e avrebbero avuto copie pirata, invece che copie acquistate. D&D 5a sarebbe stato magari anche un successo fra i giocatori, ma la WotC non avrebbe guadagnato nulla e, di lì a poco, D&D 5a avrebbe chiuso i battenti. Considerando che, molto probabilmente, D&D stesso deve essere stato attenzionato dalla Hasbro dopo D&D 4a, D&D stesso avrebbe potuto chiudere i battenti, fine della storia del Gdr più vecchio del mondo. Vendendo solo copie cartacee la WotC non è riuscita a recuperare tutti i clienti del passato? Non è importante per adesso. L'importante è stato riuscire a produrre abbastanza incassi da salvare il brand e assicurargli un futuro commerciale. Le versioni PDF dei manuali D&D 5e sono già in circolo, ma prima che - all'uscita di un manuale - esse inizino a circolare la WotC ha fatto già bastanza incasso da recuperare spese e, magari, fare anche qualche soldo (D&D 5a, a quanto pare, è stato un successo d'incasso notevole). I clienti perduti possono essere recuperati, ma per poterlo fare è necessario prima trovare una soluzione che non demolisca la macchina appena costruita. Come dici tu, le vecchie edizioni sono in versione digitale tradizionale solo per puntare al mercato degli appassionati. I nuovi prodotti, invece, devono generare il più possibile introiti, quindi le loro possibilità di vendita devono essere massimizzate. Il sistema in stile D&D 4a (immagino tu ti riferisca all'insder) può interessare agli appassionati, ma non è vendibile su larga scala per 3 motivi: E' solo online la gente vuole avere manuali (il legame con il supporto familiare del libro, sia esso di carta o digitale), che siano trasportabili in giro (carta o dispositivo elettronico). I servizi come Insider sono facilmente associati ai servizi SRD, che i giocatori oramai associano all'idea di gratuito. Se fornisci oggi un servizio simile all'SRD, ma a pagamento, la gente reagirà male e il numero di clienti sarà molto più basso del necessario. Perchè una vendita di D&D 5e digitale sia fattibile nel prossimo futuro, il cliente deve poter acquistare proprio i manuali (è una questione psicologica, più che pratica) e poterli usufruire sul proprio dispotivo, mentre la WotC dovrà avere la possibilità di assicurarsi che senza di lei il cliente non possa usufrire dei manuali digitali. No, i prodotti (in questo caso i manuali) possono essere utilizzati anche offline. Semplicemente, per poterli utilizzare devi utilizzare il Sistema/Software imposto dall'azienda. Per usare i giochi scaricati dal Marketplace Microsoft devi usare la Xbox oppure Windows 10. Per giocare ai videogiochi comprati su steam hai bisogno di aprire il programma di Steam. Oppure, metodo ancora abbastanza raro, puoi salvare il tuo prodotto solo su Cloud. I Cloud non funzionano solo online, anche se può sembrare: quando accedi a un cloud, salvi sul tuo hard disk parte dei dati salvati sul cloud. IN genere, questo meccanismo serve principalmente per consentire una apertura più veloce dei file, ma può essere usato anche per consentire l'apertura di file salvati su cloud anche offline. Certo, senza la rete non è possibile aggiornale i dati. Di solito chi offre un servizio di questo tipo, comunque, impone che il cliente salvi i file in un cloud di proprietà dell'azienda, non dell'acquirente. Tramite l'acquisto, il cliente ottiene il diritto allo sfruttamento del cloud e un libero accesso ai file acquistati, ma di fatto non ottiene il diritto di spostarli dove vuole. Quindi, sì, questi sistemi sono pensati proprio per vincolare l'utente nell'utilizzo dei file acquistati, ma questi file possono essere sfruttati anche offline. Semplicemente, puoi sfruttare quei file solo alle condizioni imposte dall'azienza che te li ha venduti. Il caso di Amazon di cui parli è stato un caso di malagestione del sistema che le aziende stanno via via iniziando a utilizzare. Amazon è stata beccata a fare cose abbastanza losche in questi anni, ma il meccanismo del digitale a "comodato d'uso" (come lo chiami) sta oggi diventando una realtà di fatto che si estenderà a sempre più servizi online e digitali. Come tu stesso fai notare, queste trasformazioni non mancheranno di portare un bel po' di discussioni riguardo a quanto certe azioni sono più o meno legittime. Queste cose sono ancora nel periodo di definizione, quindi c'è ancora tempo perchè vengano introdotte ulteriori limature.
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Petizione per tradurre D&D 5e
Da più di un anno la WotC sta studiando quali soluzioni le conviene adottare in ambito digitale. Non solo sono state rilasciate più volte dichiarazioni ufficiali in cui si assicura che la WotC è intenzionata a garantire i manuali in formato digitale, ma l'intenzione della WotC è testimoniata anche dalle sperimentazioni "DungeonScape", "DnD Classics" e "Fantasy Grounds". Questi tre casi mostrano come non sia assolutamente vero che la WotC non abbia intenzione di rilasciare materiale in versione digitale. Semplicemente sta cercando di trovare un sistema alternativo alla distribuzione digitale tradizionale. Questione, quest'ultima, che non preoccupa solo la WotC, ma che è vissuta come un problema da tutta l'industria editoriale (e musicale, e cinematografica e videoludica). Quello di cui stiamo parlando, distribuzione digitale vs pirateria su internet, è un fattore che sta costringendo attualmente diversi settori di mercato a trovare soluzioni alternative. Questi anni saranno un periodo di grande sperimentazione riguardo a questo ambito. La WoTC, a quanto pare, ha deciso di utilizzare due metodi diversi, a seconda che si tratti di materiale vecchio o nuovo: DnD Classics e la distribuzione digitale oramai tradizionale dei vecchi manuali. Manuali in PDF venduti tramite un sito di vendita online. La ricerca di un sistema che consenta la vendita controllata dei manuali digitali nuovi. Ne è un esempio il caso "DungeonScape", servizio online che avrebbe consentito l'acquisto dei manuali all'interno del servizio stesso, rendendo la fruizione dei manuali controllabili. Che la Wizards per i nuovi manuali stia puntando a elaborare un sistema simile a DungeonScape (o attenda che qualcuno le proponga un sistema simile, più correttamente) non è una cosa strana. Anzi, questo modello di distribuzione online (prodotto digitale messo a disposizione attraverso un sistema online, salvabile su cloud, disponibile via Cloud, non necessariamente salvabile sul disco fisso dell'acquirente e, in generale, sempre e comunque vincolato alla casa di produzione) è già da un po' che sta iniziando ad essere visto di buon occhio dalle aziende di più settori. E', infatti, il sistema utilizzato dalla Apple con iTunes/Apple Store, dalla Google con Google Play, da Steam riguardo ai videogiochi acquisiti nel suo circuito digitale, dal Playstore della Sony e dal Marketplace della Microsoft per l'acquisto dei videogiochi digitali. Il Cliente compra il prodotto, ma può utilizzarlo solo fintanto che rispetta esattamente i termini imposti dal contratto stipulato con l'azienda che lo vende. Sempre più spesso questi contratti prevedono due possibilità, anche contemporaneamente presenti: la possibilità di fruire del prodotto digitale solo attraverso il servizio del produttore/distributore (è il caso di Steam, Marketplace, Google Play e Playstore; sarebbe stato il caso di "DungeonScape) l'acquirente sostanzialmente non acquista la proprietà dell'oggetto, ma il diritto al suo utilizzo; nel momento in cui la casa di produzione/distribuzione decide di eliminare il prodotto dal suo catalogo, l'acquirente perde il prodotto nonostante l'abbia già acquistato (è il caso di numerosi Store digitali come Apple Store, Google Play, PlayStore, Marketplace). La Wizards, in parole povere, sta a quanto pare aspettando che si presenti un simile servizio per la vendita dei manuali digitali. La distribuzione normale dei prodotti digitali ha fallito, la distribuzione con protezioni DRM ha fallito. Ora si punta a provare questo nuovo modello. Ho la sensazione che la Wizards, per il momento, in attesa di vedere se altro verrà fuori, stia aspettando lo sviluppo del sistema creato dalla Trapdoor. Il progetto morningstar (che in esclusiva WotC avrebbe dovuto chiamarsi DungeonScape), infatti, non è morto, ma è stato portato avanti con lo scopo di renderlo disponibile a qualunque casa produttrice di Gdr. Recentemente ha cambiato il nome in "Playbook", è stato reso funzionale al Gdr Pathfinder ed è stato rilasciato come applicazione da scaricare: https://itunes.apple.com/us/app/playbook-for-prd/id1023397374?ls=1&mt=8 Un caso ecclatante è la CCP White Woilf, che non traduce più i suoi manuali da diversi anni (eppure, tra kickstarter e il rilancio di Masquerade, la sua linea di pubblicazione è tornato ad essere solida). L'unico manuale CCP WW ad essere stato tradotto negli ultimi anni è quello del Ventennale di Vampiri la Masquerade, rilasciato dalla Raven. In generale, comunque, negli ultimi anni mi è sembrato di percepire una poca voglia delle aziende di molti Gdr di stare dietro alle localizzazioni dei loro prodotti, che in alcuni casi vengono fuori solo per la grande spinta prodotta dal basso da parte dei giocatori. Ovviamente questa è la percezione che ne ho avuto io. Tu che segui molto da vicino il panorama ludico, in particolare italiano, mi potrai correggere nel caso. Personalmente, però, conosco abbastanza bene gli effetti che internet sta producendo in questi anni in generale al settore editoriale (e non solo), cosa che di sicuro non potrà lasciare indifferente il settore del Gdr. La posizione particolare della WotC nel settore Gdr, inoltre, (una delle più grosse aziende del settore, con il marchio più importante, con l'obbiettivo di farne un prodotto di punta vendibile in praticamente tutto il mondo), la costringe a essere pioniera nell'affrontare le difficoltà imposte dall'e-commerce e dalle trasformazioni legate a internet.
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Petizione per tradurre D&D 5e
Non è importante tanto la questione della grandezza di un mercato locale, quanto piuttosto il rapporto fra costi di localizzazione ed effettivi guadagni. Se si dovesse trovare un sistema in grado di abbattere significatvamente i costi di localizzazione, magari tagliando la necessità di distributori locali, anche i mercati piccoli come quello italiano diventano appetibili. Tra i vari scenari possibili, quello descritto da Aza è quello più realizzabile: vendita di file digitali tradotti. Tramite gli odierni sistemi di produzione e distribuzione digitale, i costi di una distribuzione di centinaia o migliaia di manuali tradotti possono essere enormemente inferiori rispetto a quelli a cui eravamo abituati fino a qualche tempo fa. Alla WotC basterebbe gestire i costi di lavorazione per una sola copia digitale, dopodichè spendere soldi per un sistema di distribuzione online (ovvero, un sistema come DriveThru da cui la gente possa acquistare e scaricare il file) e il gioco sarebbe fatto. Da non dimenticare, in questo discorso, un elemento essenziale: il nuovo corso di D&D non viene finanziato unicamente attraverso gli introiti dovuti alle vendite dei manuali, ma soprattutto tramite i prodotti derivati (videogiochi, fumetti, boardgame, merchandise vario). Non è un caso se la WotC (ovvero la Hasbro), ha puntato questa volta a creare una "D&D Experience" (ovvero un ecosistema commerciale simile a quello di Coca Cola, Microsoft, Apple, Google, ecc., basato su più settori commerciali). I vari mercati derivati, che hanno un bacino di clienti maggiore, permettono di ottenere maggiori incassi del settore GDR cartaceo e di finanziare quest'ultimo. Come può, quindi, la WotC finanziare una localizzazione di D&D 5a? Tramite la vendita di Board Game, videogiochi e quant'altro. A cosa serve la localizzazione alla WotC? Per espandere la diffusione della sua principale fonte di reddito riguardante D&D, ovvero i prodotti di D&D derivati rispetto al Gdr cartaceo. E questi ultimi non si vendono localmente se non sono localizzati. Perchè la WotC non ha puntato subito alla localizzazione? Perchè ha dovuto costruirsi una base solida, con le poche risorse economiche e logistiche (il personale) che la Hasbro le aveva lasciato in ambito D&D. IL vecchio modello di localizzazione, inoltre, oramai non era più in grado di dare una risposta adeguata alle necessità del settore editoriale di oggi (che, volente o nolente, è costretto a trovare nuove strade per poter essere appetibile) e la WotC si trova nella necessità di trovare un nuovo meccanismo. Non è l'unica, considerando il fatto che non è l'unica casa editrice di GDR che recentemente sta abbandonando il vecchio sistema di localizzazione. In questi anni stiamo assistendo a un periodo di profonde trasformazioni e riadattamenti, causate dal terremoto provocato dal sempre maggiore predominio di internet nei settori della comunicazione e della distribuzione. Le aziende di tutto il mondo stanno sperimentando nuovi metodi per poter garantire al pubblico i prodotti, a causa dell'ormai non più sostenibilità dei vecchi sistemi di vendita e distribuzione. Il blocco temporaneo della localizzazione di molti Gdr (perchè temporaneo sarà, considerando che è un periodo di assestamento) è un sintomo di questa fase di transizione. Le Aziende stanno cercando di capire come fare per sopravvivere al cambiamento e, quindi, sono costrette a tagliare i servizi non più sostenibili, concentrandosi sui servizi più produttivi. Una volta, però, trovato un nuovo sistema redditizio per poter riproporre i vecchi servizi abbandonati, questi ultimi verranno ripristinati. E la localizzazione prima o poi verrà ripristinata, perchè è inevitabile. Sul lungo periodo non si può pensare che le aziende con mercato internazionale (è il caso della WotC) possano reggere sulla produzione mono-lingua. Attualmente la cosa regge perchè tutte le aziende sono in contrazione per via della crisi e della riorganizzazione del sistema. Nel momento in cui, però, qualcuno inizierà a trovare un metodo economicamente vantaggioso di localizzazione tramite l'uso di internet, si avvierà una reazione a catena che porterà la localizzazione a diventare di nuovo essenziale (altrimenti si perdono acquirenti).
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Livelli di Classe ai mostri
La regola esistente la trovi a pagina 283 della Guida del DM. Per aggiungere i livelli di Classe a un mostro sostanzialmente devi: Tenere presente le statistiche di Classe che non devi assegnare al mostro, come descritto in "Mosters with Classes" a pagina 283. Ricalcolare il GS del Mostro usando le regole "Creating Monsters" descritte alle pagine 273-283 della Guida del DM. Le Capacità di una Classe, infatti, possono far variare le Statistiche essenziali che servono a determinare il GS del Mostro (Bonus d'Attacco/CD dei TS imposti ai nemici, output di danno per round, HP, CA). In base alle variazioni introdotte dai livelli di Classe, quindi, devi ricalcolare il GS Difensivo e il GS Offensivo, e infine determinare il GS finale facendo la media di questi due.
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Petizione per tradurre D&D 5e
In realtà non credo sia così semplice. Il problema è che stiamo parlando di un mercato, quello italiano, così ristretto che, se a una parte degli acquirenti hai già venduto un manuale, non ne rimangono abbastanza per consentire di guadagnare con il manuale tradotto. A una casa di distribuzione locale non varrebbe la spesa. Ecco perchè ha senso di più che la traduzione sia gestita direttamente dalla WotC tramite manuali in digitale. Ricordiamo che un manuale ha un costo standard, indipendentemente dal numero di acquirenti che compongono un mercato. Se il numero di acquirenti si riduce, aumenta la probabilità che il Gdr venga distribuito in passivo, ovvero con perdite da parte della casa che lo distribuisce. Non metterei la mano sul fuoco nemmeno su questo. Nel senso: non c'è niente di più imprevedibile delle tempistiche di produzione di un film. Comunque, da qui all'uscita del film (che al momento è solo su carta) ne passerà di acqua sotto i ponti. Vai a sapere cosa succederà nel frattempo. ^ ^
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Petizione per tradurre D&D 5e
Ma infatti, come dice Aza, la cosa che a questo punto è più probabile che accada è che, una volta trovata una soluzione definitiva riguardo al modo in cui gestire il materiale digitale, la WotC rilasci manuali digitali tradotti. Ovviamente non ci sono informazioni ufficiali a sostegno di questo scenario, ma come altri credo sia quello a questo punto più realizzabile. Dopo 1 anno di vita della 5a Edizione, il margine di guadagno per una casa di distribuzione locale si è ridotto abbastanza e, considerando che di norma di suo la distribuzione locale non è molto sostenibile, questo rende sempre meno probabile una ri-assegnazione delle licenze di traduzione man mano che passa il tempo. Alla Wizards, piuttosto, converrebbe seriamente gestire le traduzioni direttamente lei, pagando dei traduttori freelancer e rilasciando il materiale tradotto in versione digitale. In questo modo, non avrebbe costi aggiuntivi relativi a stampa e distribuzione, non rischierebbe la morte prematura dei prodotti localizzati a causa delle basse entrate verso la casa di distribuzione locale e, piuttosto, sarebbe in grado di integrare i clienti rimasti in attesa di un manuale tradotto a quelli che già hanno comprato il manuale in inglese. Il fatto è che un simile scenario richiederebbe, appunto, che la Wizards prendesse una decisione anche riguardo la questione del materiale digitale. E, come si è visto con il caso Trapdoor/Dungeonscape, la cosa non è così semplice come può sembrare. E' molto probabile che la Wizards già da un anno stia cercando un modo per vendere materiale digitale senza rischiare di subire troppo gli effetti della pirateria. A quanto pare, sta faticando a trovare una soluzione che funzioni secondo le sue necessità. Anche su questo fronte non ci sono aggiornamenti. Riguardo alla petizione su Change.org, anche qui sono d'accordo con Aza: magari non produrrà una immediata traduzione di D&D 5e, ma può essere in grado di spingere quantomeno la WotC a fare un'altra dichiarazione e a rendersi conto che c'è un fattore che le conviene tenere presente. Gente, far sentire la propria voce non è MAI inutile. Anche se una petizione non è in grado di imporre a una azienda di fare qualcosa, è sempre fondamentale ricordare l'importanza della pressione che l'opinione pubblica è in grado di produrre su grandi entità come una azienda commerciale. Una azienda, anche se spinta da buone intenzioni, volente o nolente finirà con il perdere di vista certe sfumature del mondo reale, osservando quest'ultimo attraverso la lente di studi di settore e numeri d'incasso. Non è difficile che una azienda finisca con il calare decisioni dall'alto perchè crede di sapere cosa vogliono i clienti. Certo, una azienda prenderà sempre e comunque decisioni in modo cauto, valutando il ritorno economico in particolare e non necessariamente l'interesse del cliente. Se, tuttavia, i clienti iniziano a far sentire la loro voce tutti assieme riguardo a specifici problemi, aiutano l'azienda a percepire l'esistenza di un problema che va quantomeno esaminato. Insomma, anche se una petizione su Change.org non determinerà un cambiamento di qualche tipo, è almeno un modo per far notare alla WotC che esiste una clientela che si aspetta una risposta. Questo spingerà la WotC a rflettere quantomeno sul problema. Una grossa azienda certe cose le nota solo se i clienti fanno grosse manifestazioni collettive che attirino la sua attenzione.
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Perché rispettare le regole
Anche quando un gioco di per sè non è strettamente iper-rigido, ma è vissuto come iper-rigido, la cosa influenza comunque l'usabilità del gioco stesso. Il concetto di usabilità è sempre fondamentale quando si tratta di creare un prodotto: https://it.wikipedia.org/wiki/Usabilità. E' da tenere presente che un l'usabilità di un oggetto non dipende solo dalle caratteristiche dell'oggetto stesso, ma dipende soprattutto anche dalle aspettative dell'utente verso l'oggetto. Non è importante che un prodotto sia effettivamente iper-fiscale o che venga semplicemente percepito come tale. Se l'utente percepisce il prodotto come iper-fiscale, il prodotto diventa meno usabile. E se un prodotto diventa meno usabile, l'utente diventa scontento e inizia a cercare un prodotto più usabile. E' per questo motivo che, negli ultimi anni, i giocatori di ruolo si sono sempre di più rivolti verso Gdr con sistemi molto più semplici. E' sempre per questo motivo che molti giocatori di D&D hanno tirato un enorme sospiro di soglievo quando hanno scoperto che D&D 5a avrebbe avuto un sistema molto più semplice di D&D 4a o 3a. Quando si crea un oggetto, è importante conformarlo secondo le esigenze dell'utente che lo utilizzerà. Se si vuole vendere D&D ai giocatori veterani, bisogna renderlo semplice, non focalizzato, in grado di favorire le HR, capace di favorire il roleplaying, capace di favorire il dungeon crawl e in possesso di regole abbastanza interpretabili da consentire di uscire fuori dallo standard previsto e/o di garantire libertà di manovra allo stile di masterizzazione del DM. Sulla necessità di regole abbastanza interpretabili scrivo più precisamente qua sotto. Avere un sistema con delle buone regole di base è essenziale, questo è certo. E sicuramente avere regole uguali per tutti aiuta a far funzionare meglio il gruppo, senza richiedere necessariamente la comunicazione. Ma il regolamento già pronto con regole uguali per tutti, capaci di funzionare bene per tutti così come sono è qualcosa che esiste solo nella teoria, non nella pratica. O, meglio, può esistere...ma solo quando un regolamento è talmente semplice da essere una linea guida generale del gioco, mentre i casi specifici vengono direttamente lasciati in mano ai giocatori tramite - di norma - il roleplaying o il reflavoring. Molti gicoatori dei Gdr indie si vantano del fatto che tali Gdr funzionano perfettamente senza richiedere modifiche o reintepretazione delle regole. E per quello che ho pouto vedere è vero: nel loro ambito fanno quello che devono fare. Ma non è un caso se i Gdr Indie hanno praticamente tutti dei regolamenti molti semplificati, il più possibile generici. Crea un regolamento semplice e generico, e quello potrà valere per praticamente ogni situazione. Crea un regolamento semplice e generico, e quello funzionerà senza richiedere ai partecipanti di discutere sul loro funzionamento. I problemi iniziano quando un regolamento inizia a scendere nello specifico. E' QUI che i singoli partecipanti o gruppi cominciano a mostrare il loro diverso gusto, la loro diversa ottica, la loro diversa interpretazione. Un conto è creare la regola sulle 6 Caratteristiche, un conto è creare la regola sul modo in cui deve funzionare un revolver. In D&D ormai nessuno metterà in discussione la regola sulle 6 Caratteristiche, ma quando si ha a che fare con la regola di un revolver ecco che ogni giocatore pretenderà una versione adeguata alla PROPRIA aspettativa di come dovrebbe essere ricreato un revolver in game. Ogni giocatore tenderà ad avere il suo gusto riguardo al modo in cui è necessario gestire le singole regole specifiche. Quindi, la frustrazione dei giocatori tenderà ad aumentare, quanto maggiore sarà il numero di regole specifiche imposte dai designer senza consentire ai giocatori di modificarle. Insomma, si vuole creare un regolamento dettagliato che entra nello specifico delle varie questioni? Meglio creare un regolamento straordinariamente personalizzabile, che consenta non solo d i creare HR, ma anche che dia a una persona - il DM - il compito di trovare una sintesi alle miriadi di visioni di gioco diverse incarnate dai suoi stessi giocatori. D&D non potrà mai avere un regolamento considerato accettabile da tutti in ogni sua singola regola, proprio perchè come Gdr ha ormai la necessità di entrare sempre nello specifoco. Anzi: considerando quanto nello specifico ha bisogno di andare D&D nel definire le regole, è meglio se si concentra sul creare un regolamento sempre valido nella parte generica e un regolamente personalizzabie/interpretabile nei dettagli. Ecco perchè lo stile modulare di D&D 5a tende ad essere vincente, perchè consente di mettere in pratica questo principio.
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Petizione per tradurre D&D 5e
Ma se sei diventato linguista un motivo ci sarà: immagino ti piacciano le lingue e per te affrontare lo studio di una lingua straniera non è un ostacolo, ma uno stimolo. Per altre persone magari non è la stessa cosa. Parlo da giocatore che non ha problemi con l'inglese esattamente come voi e che è soddisfatto della propria versione di D&D in inglese come voi, immagino. Ho, però, conosciuto diverse persone in questi anni che, se non avessero avuto a disposizione manuali in italiano, non avrebbero giocato di ruolo affatto. E non è solo una questione di volontà. Per quanto possa essere facile una lingua, non bisogna dare per scontato che per tutti sia facile comprenderla o impararla.
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Petizione per tradurre D&D 5e
Francesco, la questione della lingua non è qualcosa da sottovalutare. Ci sono tante persone che non sono brave con le lingue e che si trovano del tutto impossibilitate a giocare a un Gdr, a meno che qualcuno gli fornisca la versione tradotta. In Italia, ad esempio, ci sono tantissimi giocatori che usano solo i manuali italiani. La mancanza di una traduzione, quindi, può spingere alcuni giocatori a ignorare del tutto un Gdr oppure può rendere le loro campagne estremamente frustranti. Considera solo il fatto che, anche quando si comprende perfettamente la lingua, nei gruppi di gioco è molto facile impantanarsi dietro l'interpretazione di una regola. Figurati cosa succede quando non si conosce nemmeno bene la lingua in cui è scritto il manuale.
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Petizione per tradurre D&D 5e
Un giocatore di ruolo tedesco ha deciso di creare una petizione per chiedere alla WotC la traduzione di D&D 5a Edizione nelle diverse lingue straniere. Chi segue le notizie riguardanti la 5a Edizione di D&D è a conoscenza del fatto che la Wizards of the Coast ha, oramai da un paio di anni, ritirato le licenze di traduzione alle case di distribuzione di vari paesi, decidendo di concentrarsi prma di tutto sulla pubblicazione delle regole nella lingua originale inglese. La decisione della WotC di suo non è così strana, considerando che la casa editrice di Seattle si è trovata - almeno agli inizi - a dover combattere contro una situazione difficile che poteva minacciare la fine della 5a Edizione ancora prima della sua effettiva uscita. In questi ultimi anni, infatti, D&D si è trovato a vivere un periodo abbastanza travagliato, tra la feroce concorrenza di Pathfinder, la necessità di ridare slancio al marchio di D&D, le preoccupazioni della Hasbro (proprietaria della WotC) e un team di designer ridotto a una 15ina di persone. Il ritiro delle licenze di traduzione, tuttavia, ha creato non poco disagio a molti giocatori sparsi in tutto il mondo. Dopo che, nel luglio 2014, il presidente del principale distributore di Gdr giapponese, la Hobby Japan Inc, aveva deciso di scrivere una lettera aperta ai suoi giocatori nella quale si dichiarava dispiaciuto per l'impossibilità di rilasciare una versione giapponese di D&D 5e (in Giappone il problema della lingua è ancora maggiore che per noi, visto anche il diverso alfabeto), Chris Perkins, Responsabile della progettazione delle Storyline di D&D 5e presso la WotC, ha deciso di rilasciare la seguente dichiarazione per spiegare meglio le intenzioni della Wizards: "Abbiamo intenzione di adottare un piano che ci consenta di pubblicare (D&D) in più lingue contemporaneamente. Questo progetto richiede una grande quantità di lavoro da parte nostra e si collega direttamente nella questione delle pubblicazioni digitali". Purtroppo i piani della WotC vanno a rilento e, ad oggi, non ci sono stati da lei forniti ulteriori aggiornamenti. Vista la lunga attesa, un giocatore di ruolo tedesco ha deciso di prendere in mano la situazione e ha creato una petizione sul sito Change.org, attraverso la quale vuole chiedere alla WotC di tradurre D&D 5a Edizione. Se volete appoggiare la sua iniziativa, lasciate la vostra firma: https://www.change.org/p/wizards-of-the-coast-translate-dungeons-and-dragons-5th-edition Ecco qui la traduzione della Petizione: "Con la 5a Edizione, la Wizards of the Coast ha concluso tutti i rapporti di collaborazione con i distributori locali e ha interrotto tutte le edizioni in lingua straniera del gioco. La cosa potrebbe non venire riflessa dai numeri di vendita, ma D&D ha bisogno di un'appropriata localizzazione. I giocatori più determinati potrebbero ancora acquistare il manuale in inglese, ma ci saranno sempre giocatori al tavolo, specialmente i più giovani, che hanno bisogno di una traduzione. Altri GDR sono tradotti, tutte le precedenti edizioni di D&D lo sono state, perchè non quest'ultima? Se uniiamo il nostro sostegno qui (su Change.org, ndSilentWolf), magari potremo cambiare le idee di qualche d'uno alla Wizards of the Coast". View full article
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Una Petizione per la traduzione di D&D 5e
Chi segue le notizie riguardanti la 5a Edizione di D&D è a conoscenza del fatto che la Wizards of the Coast ha, oramai da un paio di anni, ritirato le licenze di traduzione alle case di distribuzione di vari paesi, decidendo di concentrarsi prma di tutto sulla pubblicazione delle regole nella lingua originale inglese. La decisione della WotC di suo non è così strana, considerando che la casa editrice di Seattle si è trovata - almeno agli inizi - a dover combattere contro una situazione difficile che poteva minacciare la fine della 5a Edizione ancora prima della sua effettiva uscita. In questi ultimi anni, infatti, D&D si è trovato a vivere un periodo abbastanza travagliato, tra la feroce concorrenza di Pathfinder, la necessità di ridare slancio al marchio di D&D, le preoccupazioni della Hasbro (proprietaria della WotC) e un team di designer ridotto a una 15ina di persone. Il ritiro delle licenze di traduzione, tuttavia, ha creato non poco disagio a molti giocatori sparsi in tutto il mondo. Dopo che, nel luglio 2014, il presidente del principale distributore di Gdr giapponese, la Hobby Japan Inc, aveva deciso di scrivere una lettera aperta ai suoi giocatori nella quale si dichiarava dispiaciuto per l'impossibilità di rilasciare una versione giapponese di D&D 5e (in Giappone il problema della lingua è ancora maggiore che per noi, visto anche il diverso alfabeto), Chris Perkins, Responsabile della progettazione delle Storyline di D&D 5e presso la WotC, ha deciso di rilasciare la seguente dichiarazione per spiegare meglio le intenzioni della Wizards: "Abbiamo intenzione di adottare un piano che ci consenta di pubblicare (D&D) in più lingue contemporaneamente. Questo progetto richiede una grande quantità di lavoro da parte nostra e si collega direttamente nella questione delle pubblicazioni digitali". Purtroppo i piani della WotC vanno a rilento e, ad oggi, non ci sono stati da lei forniti ulteriori aggiornamenti. Vista la lunga attesa, un giocatore di ruolo tedesco ha deciso di prendere in mano la situazione e ha creato una petizione sul sito Change.org, attraverso la quale vuole chiedere alla WotC di tradurre D&D 5a Edizione. Se volete appoggiare la sua iniziativa, lasciate la vostra firma: https://www.change.org/p/wizards-of-the-coast-translate-dungeons-and-dragons-5th-edition Ecco qui la traduzione della Petizione: "Con la 5a Edizione, la Wizards of the Coast ha concluso tutti i rapporti di collaborazione con i distributori locali e ha interrotto tutte le edizioni in lingua straniera del gioco. La cosa potrebbe non venire riflessa dai numeri di vendita, ma D&D ha bisogno di un'appropriata localizzazione. I giocatori più determinati potrebbero ancora acquistare il manuale in inglese, ma ci saranno sempre giocatori al tavolo, specialmente i più giovani, che hanno bisogno di una traduzione. Altri GDR sono tradotti, tutte le precedenti edizioni di D&D lo sono state, perchè non quest'ultima? Se uniiamo il nostro sostegno qui (su Change.org, ndSilentWolf), magari potremo cambiare le idee di qualche d'uno alla Wizards of the Coast".
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Risultati del Sondaggio di Settembre e il Sondaggio di Ottobre
Se rimaniamo nel campo della speculazione, è possibile. Altre possibili alternative sarebbero creare una vera e propria versione 5e di D20 Modern, d20 Future e d20 Urban Fantasy, oppure rivitalizzare Star Frontier. A livello pratico, però, simili scenari sono difficili, anche se non impossibili. Infatti, un conto è vedere di creare un supplemento isolato in un brand già consolidato, un'altro è finanziare il lancio di un brand diverso. Ricordiamo che dietro ai cordoni della borsa della WotC c'è la Hasbro, che non sgancia soldi se non ci sono valide ragioni di rientro economico. Giustificare un supplemento per D&D è una cosa. Giustificare la pubblicazione di un ulteriore gioco rispetto a D&D, di cui non si era mai parlato prima, è un altra. Un supplemento per D&D può contare sul traino che il marchio D&D di suo può garantire, mentre il lanciare un gioco nuovo significa dover progettare di nuovo tutto da zero: fare uno studio di marketing per vedere se il marchio è appetibile, spendere soldi per pubblicizzare il marchio del gioco all'attenzione del pubblico, spendere soldi per la pubblicazione, spendere soldi per un team dedicato al progetto. Lo scenario di un rilancio di un vecchio classico TSR è una cosa possibile, ma molto meno probabile.
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Risultati del Sondaggio di Settembre e il Sondaggio di Ottobre
Ok, su Twitter Mike Mearls ha lasciato trapelare qualcosa sulla risposta relativa ai Supplementi non Fantasy (science Fantasy, post Apocalitittici, ecc.). Come ho scritto nel mio post precedente, però, conviene tenere sotto controllo le proprie aspettative, le proprie speranze, le proprie delusioni e le proprie opinioni, quando si a che fare con dati simili. E' fin troppo faile cadere nell'errore di voler trovare in una dichiarazione o in nel risultato di un sondaggio una risposta definitiva che in realtà quella specifica informazione non consente di ottenere. Quando si tratta di cercare di comprendere informazioni su uno scenario ancora in divenire, bisogna ricordarsi sempre che non ci sono certezze, ma solo probabilità. Tornando alla dichiarazione di Mike Mearls, ecco che cosa ha scritto: Q: "Puoi dirci qualcosa sul responso dei giocatori riguardo alla domanda sui "Supplementi non fantasy? E cosa ne pensi di questo scenario?" Mike Mearls: "E' rimasto indietro (rispetto alle altre domande, NdSilentWolf) - Credo che (un simile scenario, NdSilentWolf) ci richiederebbe di tirar fuori una premessa davvero buona per un gioco, o rilanciare un gioco classico della TSR". Qui il post originale: Prima di capire cosa è possibile dedurre da questa dichiarazione conviene fare una premessa: E' cosa nota che Mike Mearls personalmente adori lo Science Fantasy e la Fantascienza in generale. E' un vero appassionato di questi generi e se c'è un designer che introdurrebbe volentieri questi generi o altro materiale non Fantasy in D&D, questo sarebbe sicuramente lui. In quanto capo del Team di Ricreca e Sviluppo di D&D, però, Mike Mearls deve fare le sue valutazioni in base agli interessi di vendita per la WotC. Detto questo, ecco cosa è possibile dedurre dalla dichiaraziolne di Mearls: Cosa alquanto scontata, D&D è fortemente associato dai suoi giocatori al genere Fantasy (dopo 40 anni, la cosa è più che una certezza). Il materiale non fantasy, quindi, naturalmente passa in secondo piano rispetto al materiale Fantasy (non bisogna, però, cadere nell'errore di credere che, per questo, il materiale non fantasy non possa essere associato a D&D - come dice Mearls, se c'è la giusta premessa...) Sappiamo che la richiesta di materiale non Fantasy è rimasta indietro rispetto al materiale Fantasy, ma non sappiamo di quanto. Non sappiamo nemmeno l'esatta entità di persone che hanno risposto positivamente alla richiesta di materiale non Fantasy. Il fatto che Mearls abbia parlato di "una premessa davvero buona", però, ci consente di ritenere molto probabile la presenza di una domanda di Materiale Non Fantasy abbastanza alta da spingere i designer a tenere aperta la porta, ma non abbastanza alta da autofinanziarsi da sola. Insomma, è molto probabile che ci sia stata una richiesta abbastanza alta da spingere i designer a considerare valida la possibilità, ma il numero di giocatori che fanno questa richiesta non sono abbastanza da sostenere la spesa di un manuale. Per poter pensare di pubblicare manuali simili, dunque, ai designer serve trovare il modo di attirare l'attenzione anche di altri giocatori, il che implica la ricerca di "una premessa davvero buona", ovvero un modo di presentare il materiale non Fantasy capace di attirare l'attenzione anche di chi vede in D&D solo il fantasy. C'è da notare, infatti, che - per tagliare la testa al toro -.Mearls avrebbe potutto immediatamente dichiarare che "la richiesta è stata davvero così bassa da farci ritenere difficile considerare un simile scenario per il futuro" o simile. Così non è stato. Certo, c'è da tenere in considerazione l'eventualità che Mearls abbia usato un tono politicamente corretto per trattenere gli acquirenti interessati principalmente a un D&D anche non Fantasy, ma una politica basata sulle false aspettative non rende sul medio e lungo periodo: può consentire di aumentare gli incassi sul breve periodo, ma prima o poi l'acquirente ingannato mangerà la foglia, si sentirà raggirato e si allontanerà radicalmente dall'azienda che lo ha trattato in questo modo. Non è un caso se i designer fin ora si sono basati sulla politica del riserbo assoluto sugli annunci: mentire e ingannare i propri acquirenti alla lunga non paga, ma risulta solo più dannoso. La WotC sta da mesi sprecando molte energie per creare una "D&D Experience", la quale punta a capitalizzare il cliente sul lungo periodo. Questo significa che sarebbe puramente autolesionistico rischiare di delapidare il "capitale" di acquirenti accumulato in questo anno facendo false promesse. Da tenere presente che Mearls avrebbe avuto più convenienza a non rispondere affatto alla domanda su Twitter. La probabilità, quindi, gioca a favore di una risposta banalmente sincera, nella quale Mearls lascia intendere che "bisogna trovare una premessa davvero buona". Considerando la richiesta del mercato, l'obbiettivo primario della WotC, quindi, sarà il rilascio di materiale Fantasy, ma questo non cancella l'eventualità di rilascio di materiale Non Fantasy. Se dovesse essere trovata la giusta condizione (la premessa), il rilascio di simile Materiale potrebbe essere una opzione. Ovviamente - questo Mearls non lo dice, ma è scontato per l'attuale politica della WotC di controllare costantemente l'opinione dei suoi acquirenti via Sondaggi - la ricerca di una simile premessa dipenderà dalle future spinte del mercato (quindi, se volete materiale simile fatelo costantemente sapere alla WotC). Una alternativa sarebbe il rilancio di un vecchio gioco della TSR. Questa opzione, tuttavia, è meno probabile della ricerca della "buona premessa". Tirare fuori dal cilindro un nuovo gioco richiederebbe nuove spese per rilancio d'immagine, gestione di personale addetto alla sua gestione, costi di produzione e distribuzione che è altamente improbabile la WotC di oggi si assumerebbe. Insomma, l'unica cosa certa che è possibile dedurre è che per D&D attualmente l'obbiettivo primario sarà il materiale Fantasy. Il Materiale non Fantasy è inevitabilmente secondario, ma non per questo bisogna dare per scontato che materiale simile non possa essere rilasciato per D&D. D&D ha avuto nel suo passato (fin dalle sue origini con Gary Gygax) un forte legame con il Science Fantasy, quindi basi solide per la ricerca di una premessa per materiale simile ci sono. Semplicemente, il legame di D&D con il fantasy è così forte che del materiale non Fantasy potrà risultare appetibile solo se i designer troveranno una soluzione davvero valida in grado di legittimarla all'attenzione del mercato. Conclusa l'analisi, faccio la mia personale valutazione. Se c'è un periodo nella storia di D&D in cui il materiale non Fantasy può essere associato a questo brand è proprio questo. Siamo in un periodo, infatti, in cui i generi della Fantascienza e dell'Urban Fantasy sono tornati notevolmente di moda, in particolare fra i giovani. Basta controllare il panorama cinematografico, videoludico e fumettistico per scoprire che la narrativa che maggiormente domina sul mercato attuale è Urban Fantasy, Science Fantasy e Sci FI (complice soprattutto il grosso impatto determinato dall'Universo Cinematografico Marvel). Il Fantasy classico, al contrario, ha perso significativamente terreno rispetto a 10-15 anni fa, periodo in cui aveva riconquistato slancio grazie in particolare alla Trilogia del Signore degli Anelli. Negli ultimi anni, il principale fenomeno Fantasy ad aver catturato l'attenzione del pubblico è il Trono di Spade (Game of Thrones), il quale si rivolge però a un pubblico adulto. La Trilogia dello Hobbit è stato un grosso caso di Fantasy classico di successo, ma non ha determinato un rafforzamento del genere come aveva fatto la precedente trilogia (un fenomeno di massa lo si riconosce in particolare quando si determinano ripercussioni in più settori contemporaneamente, videoludico, cinematografico, fumettistico, librario e ludico in generale). In questi anni sta spopolando il fenomeno Supereroistico (Marvel e DC), che rievoca i generi Urban Fantasy, Moderno e Fantascientifico. Fra qualche mese uscirà Star Wars Episodio VIII, mentre pochi mesi fa è uscito nelle sale il grande successo di botteghino Mad Max. IL tema post apocalittico non è mai stato così florido, inoltre, grazie anche a successi come The Walking Dead (fra gli adulti) e un numero di prodotti di genere sempre più rivolti al pubblico giovane (Hunger Games, la serie Divergent, Maze Runner). I trailer della serie TV in arrivo sulla Saga di Shannara, mostrano tra i canoni del Fantasy alcuni elementi del genere post-apocalittico (rimasugli della civiltà distrutta del passato), che un tempo non sarebbero mai stati messi in mostra in una saga Fantasy pensata per la televisione. Nel mondo dei videogiochi è recentemente aumentato esponenzialmente il numero di prodotti Urban Fantasy, Science Fantasy e Fantascientifici, anche in settori diversi dagli ambirti in cui erano tradizionalmente confinati, e hanno iniziato a fare la loro comparsa alcune sperimentazioni molto rare per il settore videoludico come Horizon: Zero Dawn. Nel settore del gdr cartaceo, invece, trovo molto significativo il ritorno in voga di molti Gdr non focalizzati (adatti, insomma, a giocare a generi molto diversi fra loro), il grande successo del Gdr Numenera (di genere Science Fantasy) e la release di materiale Science Fantasy per Pathfinder poco più di un anno fa. Certo, il legame indissolubile di D&D con il Fantasy rende difficile introdurre in questo brand materiale più radicalmente opposto al genere tradizionale. Ma in questo periodo l'attenzione nel mercato per prodotti Urban Fantasy, Science Fantasy, Post Apocalittico e Fantascientifico sta aumentando in maniera tanto significativa da far accrescere anche la possibilità di rilasciare in D&D manuali non Fantasy. Di sicuro, il salto non può essere radicale, quindi difficilmente in D&D potrà essere integrato materiale troppo distante dal Fantasy (almeno attualmente). Con la giusta presentazione, però, D&D otrebbe presentare molto facilmente materiale non fantasy che possa essere visto dai suoi giocatori come contiguo al materiale tradizionale, ovvero materiale che possieda qualcosa in comune con il Fantasy e con l'impostazione tradizionale di D&D. Le possibilità di successo, dunque, aumentano esponenzialmente nel caso dei generi Science Fantasy, Post Apocalittico Fantasy ed Urban Fantasy.
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Risultati del Sondaggio di Settembre e il Sondaggio di Ottobre
Guarda, io sarei il primo ad essere contento se avessero scritto qualcosa come dici tu (), però capisco perchè non l'hanno fatto: l'incidenza di simili dichiarazioni sulle aspettative del mercato. Se i designer avessero anche solo accennato al fatto che certi tipi di manuali hanno avuto una forte richiesta, i giocatori di D&D avrebbero iniziato ad aspettarsi che D&D 5a avrebbe avuto in futuro quasi sicuramente quei manuali (non a caso ho scritto che i designer terranno conto della forte richiesta dei giocatori in merito ad Ambientazioni, Mostri e Opzioni per PG). Quando si tratta di valutare le conseguenze sulle aspettative dei giocatori, considera le analisi sui sondaggi che Mearls ci scrive ogni mese quasi come se fossero annunci ufficiali di una release (in particolare risultati come questi, legati a specifici tipi di manuale). Risultati come questi sono come un sasso buttato in un lago: se un sasso provoca sempre delle increspature nell'acqua, una dichiarazione proveniente dai designer genera sempre aspettative, dunque conseguenze. Se non ricordo male, pure tu conosci abbastanza cosa questo significa. Se i designer, ad esempio, avessero annunciato anche solo che i manuali dedicati alle Opzioni per PG già usciti hanno riscontrato una richiesta abbastanza forte, subito tra i giocatori si sarebbe generata l'aspettativa relativa al vedere uscire simili manuali. Una parola detta nel modo sbagliato per descrivere gli esiti di una domanda e molti giocatori avrebbero iniziato a credere nella possibilità di una data eventualità, facendosi trascinare dalla propria speranza di vedere quel tipo di manuali. Il rischio, quando si ha a che fare con questo tipo di rivelazioni, è il provocare non volute e incontrollabili reazioni tra gli acquirenti. Diventa molto facile, infatti, farsi prendere la mano e re-interpretare una frasetta sull'esito di un sondaggio in una promessa di release. E una volta che gli acquirenti iniziano a credere che una promessa è stata fatta, si aspettano di vederla rispettata, dunque s'arrabbieranno se i designer non la realizzeranno. Purtroppo un conto è una aspettativa generata da un annuncio ufficiale dell'azienda (che è controllabile, perchè accuratamente programmata), un'altra è l'aspettativa che si è generata spontaneamente nel mercato per un fraintendimento su una frase legata a un argomento delicato come gli esiti di un sondaggio sui manuali (aspettativa incontrollata e incontrollabile, perchè non programmata). Rivelare nel modo sbagliato dati come questi può provocare conseguenze disastrose per le vendite di D&D 5e, perchè può provocare aspettative sbagliate nel mercato, le quali ulteriormente possono portare i giocatori a reagire male se le loro false aspettative (mai ufficialmente riconosciute dall'azienda) non dovessero realizzarsi. In parole povere, la WotC non ha rivelato gli effettivi esiti del sondaggio perchè sarebbe stato come buttare una bomba di cui non si sa quale sarebbero stati gli effetti.
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Risultati del Sondaggio di Settembre e il Sondaggio di Ottobre
Sono d'accordo con la posizione di Dracomilan. Posso anche credere che in parte non vogliano mettere in evidenza il feedback negativo ricevuto, ma non credo che si possa dire con certezza su quale strada i designer vogliano andare. Ci sono ben poche cose certe che si possono dedurre dal messaggio di mearls: Sicuramente terranno conto della forte richiesta dei giocatori riguardo Ambientazioni, Mostri e Opzioni dei PG. Il ritmo delle release non tornerà ad essere rapida come avveniva nelle precedenti Edizioni. Questa considerazione, tuttavia, non ci permette di capire se la release di supplementi regolistici aumenterà o no.