Nuova Taverna
Nome Locanda/taverna:
Il Terzo Stato
Categoria:
Povera
Descrizione
La Locanda del Terzo Stato è becera quanto fascinosa. È sita nella zona più degradata della città, dove le strade sono sconnesse e le case lerce e cadenti, dove prende vita il multiforme spettacolo dell'ingegno umano, che per far soldi s'inventa di tutto. Attraverso una botola di legno rigonfio, raggiungibile scendendo delle umide scale, si giunge alla locanda del Terzo Stato. Non è uno di quei posti con l'insegna colorata e i dolci profumi che attraggono i palati fini, eppure, sorprendentemente una volta scesa la scala a chiocciola è possibile imbattersi in una varietà sociale molto diversa: dal vagabondo in cerca di un posto in cui ripararsi al rispettabile cittadino "borghese", passando per il trafficante di merce rubata, fino ad arrivare addirittura al nobiluomo. E se in un posto del genere convivono strati sociali diversi è poichè Il Terzo Stato è il coacervo della discussione accesa, del libero scambio di opinione, ritrovo di spiriti insoddisfatti e bisognosi di sfogarsi e dibattere animatamente. Non di rado sentirete le parole: "insurrezione", "ingiustizie", "cambiamento", "a morte", "rivolta!"... Il Terzo Stato è dove la parola prende vita, dove il sopruso politico viene denunciato, dove le strategie per ribaltare il potere vengono stabilite. Un fermento di idee, voci, pareri; un continuo sfregare di cervelli l'un con l'altro. Una volta entrati, dopo aver notato la vasta gamma di clientela, noterete una sala angusta ma spaziosa, al tetto estremamente basso, che priva di luce gli ambienti, sopperisce con una notevole estensione dell'area. I tavoli, di legno nero, sono una quindicina, tutti rotondi ospitanti un massimo di 4 persone; spesso vengono uniti per accogliere un numero più alto di amici. Le pareti sono scarne, ricche di muffa e muschi che emanano i loro odori pregnanti per tutta la grande sala. Infondo a questa, nel mezzo, vi si trova il bancone, apparentemente robusto ma ormai internamente marcio, non mancano buchi, strisciate, e lacerazioni dovute ad ogni tipo di lama. La scelta di liquori è discretamente ampia, meno fornita riguardo il vino, la birra e i sidri. Non sono visibili altre porte ma dietro al bancone vi sono altre due botole, una porta alla cucina, l'altra ad un locale destinato al personale, dove può cambiarsi, riposare nelle pause e andare in bagno. Non vi sono bagni per la clientela invece(questo provoca un discreto via vai sulle scale a chiocciola), non vi sono servizi per la notte. La locanda è composta dalla sola grande sala centrale. A caratterizzare e rendere così nota questa locanda è la sua storia pregressa. Se un valente e benestante cittadino decide di recarsi in un quartiere così malfamato una buona ragione ci sarà. 60 anni prima che diventasse una Locanda, Il Terzo Stato era un semplice deposito per merci pronte a partire per il mercato estero. Quando il governo locale decise di interrompere ogni esportazione il popolo lavoratore, il popolo commerciante si ribellò, e quel magazzino divenne punto d'incontro segreto per tutti coloro che fossero stanchi delle continue vessazioni del governo. Elaborarono così diverse strategie, riuscirono infine a ribaltare la situazione a loro favore, costringendo il reggente della città a fuggire a gambe levate. Il proprietario di quel deposito, che divenne il covo e il focolaio della rivoluzione, si chiamava Francis Slarti Sieyès, un corpulento e vivace mercante di tessuti. Attraverso la sua fresca intelligenza riuscì a coinvolgere nella rivolta, portandoli dalla sua parte, numerosi esponenti dell'alta nobiltà cittadina e della media borghesia, anch'essi stufi del governo del reggente Nekker. La parte rivoltosa decise di chiamarsi "Il Terzo Stato" e al di sopra del bancone dei liquori è riposta una delle cose più luccicanti che si possono trovare nella taverna, una targa in memoria della rivolta con la scritta:
"1) Che cos'è il Terzo stato? - Tutto. 2) Che cos'è stato fino ad oggi nel sistema politico? - Niente. 3) Cosa chiede? - Di diventare qualcosa."
In ricordo di ciò che è stato e di ciò che sempre sarà.
Il figlio di Francis, Immanuel Slarti Sieyès, all'epoca un ragazzino ancora sbarbatello, visse attivamente quei giorni, effettuando numerose mansioni per il gruppo del Terzo Stato. Crescendo notò come il deposito continuò ad essere punto di incontro e di scambio di opinione, divenendo così una sorta di associazione culturale. Immanuel ebbe così l'idea di rendere il buio deposito in una Locanda dove poter accompagnare le lunghe chiacchierate con un pasto frugale e un sorso di aspro liquore. Lentamente i componenti nuovi e vecchi del Terzo Stato iniziarono a sedersi su sedie invece che su vecchi scatoloni di lana grezza. Ora come ora Immanuel è un placido vecchio dalle scocche rosse, e il Terzo Stato è più che una locanda uno stato mentale in cui vivere e attraverso cui rapportarsi con gli altri.
Personale:
Il personale del locale è così composto:
-Immanuel Slarti Sieyès: Proprietario nonché Oste e amabile affabulatore. Si presenta come un uomo anziano sui 70 anni, le socche perennemente rosse e la pancia innaffiata di aspro liquore "Bruciaguance". Gli occhi sono incredibilmente profondi e lucidi, si muove tra i tavoli con estrema facilità nonostante zoppichi leggermente.
-Sebra Slarti Sieyès: Figlia di Immanuel, nonchè Cuoca del Terzo Stato. E' esperta nel recupero scarti. I suoi pasticci sono i più buono della città. Riutilizza ciò che può purchè sia commestibile e non puzzi più dell'ascella di suo padre, o almeno questa è la sua regola in cucina. Ha 38 anni, è particolarmente alta, ha dei capelli castani morbidi e lunghi che le scendono in ampi boccoli sulle spalle. La sua rara presenza tra i tavoli è una boccata di aria fresca, quando passa anche le discussioni più animate e cruciali si affievoliscono e perdono forza.
-Krupp&Krupp la Fayette: Sono due gemelli mezzelfi Tuttofare, servono ai tavoli, puliscono e riordinano il locale, aiutano a salire le scale ai clienti più ubriachi. E' quasi impossibile distinguerli anche se uno dei due ha un piccolo neo dietro il lobo destro. Per Sebra ed Immanuel riconoscerli non è un'enorme preoccupazione, inoltre chiamandosi allo stesso modo non possono mai sbagliare. Sebra 14 anni fa lì trovò abbandonati in una cassa avvolti in morbidi panni di lana appena fuori la botola del "Terzo Stato". All'interno vi era un messaggio che riportava, oltre i loro nomi, le parole riposte sulla targa che si trova nella locanda.
Sebra ed Immanuel non hanno potuto far altro che tirarli su il meglio che hanno potuto. Ora i due sono un prezioso aiuto per la gestione dell'attività.
Servizi:
Il Terzo Stato offre un posto a sedere, un pasto caldo e una bevanda di accompagnamento.
Non vi sono servizi "ufficiali di intrattenimento". Ma capita qualche volta che un vagabondo improvvisi uno spettacolino musicale o teatrale nella speranza di racimolare qualche moneta di rame. I proprietari di solito lasciano correre.
Non vi sono possibilità di restare per la notte.
Non vi è un bagno comune.
Piatti Tipici:
Il Piatto Tipico per eccellenza del Terzo Stato e della sua cuoca Sebra è:
-Il pasticcio di pasticci: Pasticci impiastricciati di vario tipo vengono amalgamati insieme per formare il Pasticcio definitivo, ricco di nutrienti e carico di sapore.
Vi sono poi cibi standard:
-Crostoni con Formaggio e salsiccia sbriciolata biscottati al forno.
-Insalata di foglie miste e verdure varie.
-Polpettone di carne. (la carne è spesso mischiata a pane secco e scarti di altra carne)
-Minestra di ciò che c'è.
-Pasticci di vario tipo (a seconda della disponibilità): di Carne, di Pesce, di Verdure, a Sorpresa.
Da Bere, oltre acqua sorgiva, Il Terzo Stato offre una vasta gamma di liquori:
-Il Bruciaguance: Liquore estremamente aspro è forte, la ricetta è un segreto di Immanuel.
-Il Ribollito: Decotto di varie scorze fruttate, fatto bollire almeno tre volte e poi fatto fermentare.
-Lo Squarciagole: Per corporature resistenti. E' stato capace di stendere un nano al secondo bicchierino. Mai sfidare qualcuno in una gara di bevute con lo Squarciagole.
-L'Ametista: Dolce nettare di albiccocca, leggermente alcolico.
-Il Terzo Stato: Ricetta originale di Sebra Slarti Sieyès per onorare e tenere vivo il ricordo di ciò che è stato. Piacevole al palato ma al contempo deciso e corposo. E uno dei liquori più abusati durante le accese conversazioni sulla politica.
Vini e Birre non sempre sono presenti nella cucina di Sebra. Quando vi sono troviamo:
-L'Arcidiacono: Vino di qualità media, molto profumato, perfetto da abbinare ai piatti a base di carne.
-Smella: Una birra chiara dal gusto estremamente rinfrescante e soddisfacente.
-Fenchurch: Birra scura, di altissima gradazione. Berne troppe provoca in molti la sensazione di sentirsi leggermente sollevati dal terreno.
Prezzi:
Il cibo costa 1 MA per ogni piatto.
I liquori 2MA al bicchierino.
Le birre 8MR l'una.
Il Vino 1MA per caraffa.
I prezzi sono estremamente vantaggiosi, ma l'ottima presenza di clientela non fa pesare questa scelta, anzi.
Personaggi:
-Odir: Veterano della rivolta del Terzo Stato, è un elfo vecchio quanto il mondo. E' pieno di storie e buoni consigli ma senza un buon bicchiere di Brucuaguance difficilmente aprirà bocca.
-Aloise: Giovane e grintosa nana, dalla stazza dirompente e la voce cavernosa. Veste in modo sciatto e si comporta peggio di un rude mezzorco analfabeta. Porta allegria in tutta la sala.
-Barkum: Nobil'uomo della casata Ursher. Frequenta spesso Il Terzo Stato. E' animato da un forte spirito sociale. intraprende numerose battaglie a favore dei più poveri ed emarginati.
-Burtfast: Bardo/Vagabondo dal passato (e dal presente) oscuro. Quando siede in un tavolo del Terzo Stato sceglie sempre il più scuro ed isolato. Pasteggia spesso con l'Ametista, mentre fuma i suoi sigari. Sembra quasi voglia nascondersi in una cortina di denso fumo... chissà che misteri nasconde.
Voci:
-Il Governo cittadino ha intenzione di limitare ancora una volta le libertà del traffico commerciale.
-Si vocifera che i Gemelli Krupp&Krupp siano i figli illegittimi di un' elfa dei boschi, che dovette fuggire per motivi passionali. Qualcuno sembra averla rivista in città.
-La moglie del reggente, Leya Romir, sembra soffrire di stati allucinatori in cui vaneggia strani luoghi incantati, dove le architetture sembrano sinistre e sproporzionate, e le presenze umanoidi provenienti da un mondo sotterraneo.
-Il Panettiere all'angolo sforna un pane con le cipolle davvero fenomenale.
-Si dice che Gorcon l'armaiolo abbia trovato uno strano metallo, ha intenzione di realizzarci una lucente spada.
Accettazione del regolamento:
Si