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Krakazoom

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Krakazoom

  1. Oltre ad avere un aspetto repellente, mi sembra che abbia un umorismo banale e volgare. E infatti piace molto a Costanzo.
  2. Proust è leggerissimamente più abbordabile di Joyce. Per dire, anche una persona normale può avere qualche speranza di avvicinarlo. Ma per leggere Joyce devi essere matto. Come minimo.
  3. Leggo sia fumetti DC che Marvel, conosco meglio l'universo Marvel, ma preferisco quello DC. Dagli anni '80 in poi, i fumetti DC sono sempre stati scritti meglio, e solo da qualche tempo la Marvel è riuscita veramente a colmare il divario qualitativo. Tra i personaggi dell'elenco ero indeciso se votare Flash, perché mi ha sempre affascinato l'idea della supervelocità, o Superman. Alla fine ho scelto Superman, che è un po' il supereroe per antonomasia. Certo, è da un bel pezzo che la serie di Superman non è niente di speciale; ma tra poco arriverà quel genio di Grant Morrison alle sceneggiature...
  4. Non mi piace un granché Zelig. Da quel poco che ho visto, gli unici comici zelighiani degni di nota sono Ale & Franz e Ficarra & Picone. Dado è da iniezione letale.
  5. Se può consolarti, in giro c'è pochissima gente in grado non dico di capire, ma anche solo di leggere fino in fondo l'Ulisse di Joyce. Io non sono di sicuro tra quei pochi. Non è una questione di essere più o meno colti; è che Joyce è un autore tostissimo, abbordabile solo da parte di chi ha davvero due palle così. Un discorso analogo vale per Proust.
  6. Krakazoom

    V per vendetta

    Mi sono informato e, in effetti, è quantomeno un tipo eccentrico. Lo sapevate che è cieco dall'occhio sinistro e sordo dall'orecchio destro? E che quando ha compiuto quarant'anni si è autoproclamato mago, e ha cominciato ad allestire spettacoli teatrali la cui data viene scelta appositamente in base a non so quale criterio arcano?
  7. Krakazoom

    V per vendetta

    Questa è una verità sacrosanta che, purtroppo, molta gente spesso dimentica. Quando trasferisci un romanzo (o, in questo caso, un fumetto) sul grande schermo, per mantenerne vivo lo spirito devi tradirne la trama; altrimenti il risultato è quasi sempre mediocre. Giustamente citi Sin City, brutto film proprio perché ricalcato paro paro sulla serie a fumetti, senza alcuno sforzo di mediazione. Questo è un po' meno vero; ma forse tu non hai visto The League of Extraordinary Gentlemen. Il film è insignificante, eppure la serie a fumetti era straordinaria. C'è chi dice che più uno scrittore è bravo e più è incompetente in materia di cinema. Beh, Moore è così bravo che di cinema non deve capire un *****. Anche stavolta devo darti ragione
  8. Krakazoom

    V per vendetta

    Un film assolutamente bellissimo; non ho capito perché Alan Moore l'ha disconosciuto. Stavolta ai Wachowski è riuscito quello che avevano solo tentato di fare con Matrix. Le tematiche, in sostanza, sono le stesse, ma trattate con molta più lucidità e senza fronzoli inutili. Spettacolare, intelligente e pieno di sequenze da brivido; finora, di gran lunga il film più bello dell'anno.
  9. Finora ho giocato solo a Star Munchkin e a Super Munchkin, quello sui supereroi. Sono molto divertenti, anche se si sente che la struttura del gioco, con le porte da aprire e i tesori da raccogliere, è pensata per un'ambientazione fantasy alla Dungeons & Dragons. Allegate a Star Munchkin ci sono le regole per giocare in modalità epica, nella quale vince chi arriva non al decimo ma al ventesimo livello, e dal livello 10 in su si hanno dei poteri speciali. A me però non piace molto: le partite durano troppo e oltre un certo livello si diventa quasi incontrastabili.
  10. E' scritto in modo piuttosto anonimo, come del resto il 90% dei romanzi d'intrattenimento, da Dan Brown a Valerio Evangelisti passando per Crichton. Però Faletti ha un certo talento nel costruire trame che appassionano: Io Uccido, malgrado la stazza, me lo sono bevuto tutto d'un fiato nell'arco di un paio di giorni. Tra l'altro, sarò scemo, ma non avevo minimamente azzeccato l'identità del colpevole. Ciò non toglie che, quando si mette in testa di fare il poeta, Faletti partorisca grovigli di parole dalla bruttezza scandalosa, anche se forse questo si sente di più in Niente di Vero Tranne Gli Occhi.
  11. Tra quelli del sondaggio ho votato la De Filippi e i ragazzi di Amici; più la De Filippi che i ragazzi di Amici, perché Amici non l'ho mai visto, mentre m'è capitato di vedere altri programmi del chilometrico curriculum defilippiano. Comunque non è vero che anzi, ormai è vero il contrario, Costanzo è in nettissimo declino e sua moglie in ascesa. Ciò non significa che Costanzo non meriti il massimo dell'avversione; io, poi, ho anche una serie di motivi personali per avercela con lui, dal momento che sono stato alle sue dipendenze per qualche mese. Credetemi, quello che passa attraverso la TV è il minimo: non puoi avere idea di che uomo mediocre e meschino è Costanzo finché non l'hai conosciuto di persona. Tra gli altri personaggi televisivi che non sopporto, c'è quella miracolata di Simona Ventura.
  12. Infatti non ho scritto che Reloaded e Revolution sono film perfetti; tutt'altro. Ho scritto che non mi sono sembrati i film più brutti di tutti i tempi come sostiene molta gente; è una cosa diversa. Guarda che tutti i film hollywoodiani sono "trovate commerciali", come dici tu; tutti, nessuno escluso, sono girati mirando all'incasso. Perché, il primo Matrix cos'era, un film intimista di Kiarostami? Al massimo si può distinguere tra "trovate commerciali" più o meno riuscite. Cioé, vuoi dire che sono buoni film in sé, ma li consideri brutti solo perché sono seguiti di Matrix? Quindi, se avessero un altro titolo, ne parleresti bene? Su questo devo darti ragione. Quando è stato girato il primo Matrix, non si pensava ancora ai possibili sequel. Però non capisco come e perché questo dovrebbe pesare in positivo o in negativo sul giudizio: come dici tu stesso, quasi tutte le saghe più famose, da Guerre Stellari a Ritorno al Futuro, all'inizio non erano state concepite come tali. A parte il fatto che non si capisce perché una trilogia "ben fatta" debba essere per forza composta da episodi indipendenti e fruibili a sé stanti (chi l'ha deciso? Tu?), mi sembra fortemente contraddittorio che tu dica una cosa del genere per poi inserire nel novero delle trilogie "buone" quella del Signore degli Anelli. Se c'è una trilogia nella quale nessuno dei tre film sta in piedi senza gli altri... Intendiamoci, io non penso che questo sia un male o un bene. Ma proprio per questo motivo non credo, in generale, che si possa distinguere tra trilogie "ben fatte" e malfatte in base a questo discutibilissimo criterio. Plagio??? Ok, che Reloaded e Revolution possano non esserti piaciuti lo capisco; l'ho ammesso fin dall'inizio che sono film non privi di difetti, e grossi. Ma parlare di plagio... Ok, le suggestioni e le atmosfere sono le stesse, lo stile e uguale, ma questo è inevitabile all'interno della stessa trilogia; d'altro, mi sembra che Matrix e i suoi due seguiti, soprattutto Revolution, abbiano poco o nulla in comune. E secondo molti sarebbe proprio questo il problema. Giù le mani dai seguiti di Rocky! (Tranne il terzo, ok, quello è veramente brutto, a parte la scena della morte di Mickey).
  13. Ma qual è il criterio? Valgono solo gli attori viventi o anche quelli defunti? E bisogna riferirsi solo al cinema contemporaneo o vale anche quello del passato? A scanso di equivoci, mi limiterò ai viventi e alla contemporaneità. CATEGORIA ATTORI/REGISTI Miglior Attore: Russell Crowe Miglior Attrice: Nicole Kidman Miglior Attore italiano: Giancarlo Giannini (o, se fuori età, Sergio Castellitto) Miglior Attrice italiana: Laura Morante Miglior Regista: Peter Weir Miglior Regista italiano: Gabriele Salvatores CATEGORIA FILM Miglior Film: Big Fish Migliori effetti speciali: Matrix Miglior Saga: Star Wars Miglior colonna sonora: Pulp Fiction Miglior Film d'animazione: ex aequo tra Toy Story 2, Monsters & Co. e Gli Incredibili
  14. Krakazoom

    Robert Altman

    Il mio Altman preferito è I Protagonisti, grande satira al vetriolo del mondo di Hollywood. Meravigliosa quella scena nella quale i due sceneggiatori descrivono al produttore il film sulla pena di morte, che dovrebbe essere girato in bianco e nero, senza star e senza lieto fine. A dire il vero il bello non sta nella scena in sé, ma nel vedere come viene poi realizzato il film... Non dico di più per non guastare la sorpresa a chi non l'ha ancora visto.
  15. Anch'io non ho capito il perché di tanto accanimento contro Reloaded e Revolution. Ok, non sono film riusciti al 100%, ma mi sembra che al cinema, negli ultimi anni, si sia visto di molto, molto, molto, molto peggio senza che si scatenassero simili campagne denigratorie. Va bene, il chiacchiericcio pseudofilosofico suona spesso pretestuoso e fa venire il mal di testa. Ma una volta non ci si lamentava sempre del fatto che i film d'azione erano decerebrati e privi di dialogo? Per una volta che un film di genere prova ad andare controtendenza, si potrebbe almeno provare ad apprezzare lo sforzo. Quanto allo straordinario impatto visivo e alla spettacolarità eccezionale delle scene d'azione, penso che non ci sia nulla da obiettare. Combattimenti troppo lunghi? Beh, non ho mai sentito muovere la stessa critica al primo volume di Kill Bill, che pure è un unico, lungo combattimento della durata di due ore. Poi, per carità, sono d'accordo nell'affermare che i due sequel di Matrix hanno i loro difetti, e grossi. Revolution, soprattutto, diventa spesso stucchevole. Però, da qui a liquidarli in toto come stupidaggini inguardabili, ce ne passa. Questione Bellucci: è vero, è colpa del doppiaggio. Non nel senso che la Bellucci sa recitare, eh! Per carità, è una cagnaccia. Però nella saga di Matrix sembra anche peggio di quello che è, perché è l'unica a non essere doppiata. Non ho visto la versione originale, nella quale tutti parlano con le loro voci, ma non escludo che in quel caso la Monica nazionale ci facesse una figura migliore.
  16. Krakazoom

    Neil Gaiman

    Anch'io ho letto American Gods. Veramente bellissimo.
  17. Lo girano a due passi da casa mia. Una mia amica lavora nello stesso edificio, e un giorno sono andato a trovarla. Eravamo in uno stanzone con delle macchinette distributrici di merendine e bevande. A un certo punto è arrivato l'attore che in Camera Café interpreta Olmo, quello grasso con gli occhiali, e si è fatto un caffé a una macchinetta. Che strana impressione: è stato come vedere Camera Café dall'altro lato!
  18. Krakazoom

    Classici...

    Non lo dico io, lo dice la critica. Ci sarà un perché se alcune poesie di Leopardi (La Ginestra, L'Infinito, Il Canto Notturno e così via) sono universalmente note e studiate, mentre altre (ad esempio tutte le poesie patriottiche, che paradossalmente furono quelle alle quali Leopardi dovette la sua fama mentre era in vita) non vengono mai citate da nessuno, non compaiono sulle antologie e sono oggetto di studio solo da parte dei leopardisti più fanatici. Ripeto: io credo che Leopardi sia stato un grandissimo poeta. Ciò non toglie che abbia anche scritto delle poesie mediocri; ma questo è vero per tanti altri poeti, ad esempio Saba. Parlare di "stessa opera", poi, non ha senso: il canzoniere di Leopardi racchiude centinaia di liriche scritte nell'arco di un'intera vita, senza seguire alcun piano interno. E' assurdo invocare una presunta organicità strutturale, come se stessimo parlando di un romanzo. Lo tralascio apposta, perché per me la filosofia leopardiana non vale niente. Come ho detto, ritengo che Leopardi sia stato un grande poeta; poeta, non filosofo. A leggere le sue opere con attenzione (e, credimi, l'ho fatto) è impossibile non rendersi conto che la sua presunta "filosofia" ha lo spessore di una lunga crisi esistenziale da adolescenti, appena dissimulata con qualche parolone. Tra il Pessimismo Cosmico leopardiano e un liceale che scrive "la vita è brutta" sulla Smemo perché la sua compagna di banco non gliela dà, l'unica vera differenza è che Leopardi era un grande letterato e aveva qualche freccia lessicale in più nel suo arco: ma il succo è lo stesso. E' curioso che, pur volendo contraddirmi, tu finisca col dire la stessa cosa che ho detto io. Le parole di Machiavelli erano rivoluzionare per la sua epoca; per un lettore di oggi sono solo banali. Uno dei presupposti per diventare un classico non dovrebbe essere l'universalità? Dante è universale, Shakespeare è universale, Machiavelli non lo è. Per il lettore moderno, il Principe non ha nessun interesse se non, appunto, quello della testimonianza storica. Non mettermi in bocca cose che non ho detto. Non ho mai detto, ad esempio, che i Promessi Sposi sono da buttare: l'importanza del Manzoni, non foss'altro che per l'influenza che ha avuto sull'italiano moderno, è innegabile. E non c'è dubbio neanche sul fatto che nei Promessi Sposi si riverberi lo spirito dell'epoca, ci mancherebbe; ma questo mica basta a fare di un'opera un capolavoro. Non me la sono presa con Verga perché è tra i pochi che salverei. Intendo, naturalmente, il Verga naturalista, dai Malavoglia in poi. Di Foscolo salverei giusto i Sepolcri. Per il resto il buon Ugo era, come autore e come uomo (leggete la sua biografia a opera di Montanelli per farvi quattro risate), uno al quale importava molto più dell'apparenza che della sostanza. E in questo senso, effettivamente, era molto vicino allo spirito contemporaneo.
  19. Per tacer del fatto che l'industria editoriale italiana è stradominata dai gusti delle lettrici, perché pare che in questo paese le donne leggano molto di più. Di qui il successo delle varie Tamaro e Mazzantini.
  20. E' vero, ma non è un gran merito. Ok, anche se io non vedo una gran differenza.
  21. Krakazoom

    Classici...

    Lo dico da laureato in Lettere: quasi tutti i classici della letteratura italiana, soprattutto antecedente al '900, sono più o meno sopravvalutati. Cito qualche nome, in ordine sparso. Boccaccio è diventato un classico solo perché serviva un padre nobile per la nostra letteratura in prosa, e hanno scelto il meno peggio; in realtà il Decamerone è un'opera modesta, che si distingue a malapena dalle centinaia di opere simili risalenti all'epoca. Spassosi gli sforzi degli autori delle antologie quando tentano di trovarci significati inesistenti. Leopardi è stato un grande poeta, anche se nel suo canzoniere, a fianco di liriche bellissime, ce ne sono tante altre poco memorabili o addirittura brutte. Ma il Leopardi prosatore, cioé quello dello Zibaldone e delle Operette Morali, è tutto da buttare. Non condivido il diffuso discredito nei confronti di Manzoni, nel senso che i Promessi Sposi non m'è mai sembrato così noioso. Però, diciamocelo, al di là dell'interesse storico e linguistico è proprio un'operina da poco, specie se consideriamo che in quello stesso periodo la Francia sfornava Proust. Un discorso simile vale per Machiavelli: le sue opere hanno, al massimo, un interesse legato al loro valore di testimonianze storiche, ma sul piano artistico sono sottozero. Unica eccezione: la Mandragola, che è una perla. La Gerusalemme Liberata è l'Eneide della lingua italiana: una lagnosa rottura di palle. Quindi, eliminiamo anche Tasso. Parini, ah ah, non riesco neanche a nominarlo senza ridere, è indifendibile. Carducci, ormai, non viene più considerato un autore maggiore neanche sulle antologie delle scuole medie. Potrei continuare, ma per amor patrio mi fermo qui. In compenso, la Divina Commedia è uno dei più immensi capolavori non della nostra letteratura, ma di tutte le letterature di tutti i tempi. Solo che per capirla veramente devi leggerla nella sua interezza, dal primo all'ultimo verso, e mi rendo conto che è una bella mazzata. Ma, credetemi, ci sono poche soddisfazioni più grandi.
  22. C'è qualcuno che gioca nell'Universo 7, qui?
  23. Leggete 1984, di George Orwell, ma solo a patto che non soffriate di depressione, perché altrimenti è un romanzo che può pure portarvi al suicidio. Comunque, al di là della tristezza disperata, è un capolavoro. Coi tempi che corrono, sarebbe da mandare a memoria.
  24. Krakazoom

    Eragon

    Secondo me no; io l'ho trovato noiosetto. Però, chissà, magari ai fan più sfegatati del genere fantasy potrebbe piacere. Ma devono proprio essere sfegatati.
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