Tutti i contenuti pubblicati da simo.bob
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Glimo li invita a sedersi e va verso la cucina dove recupera boccali, piatti e posate per rifocillare il gruppo. "Miniere Sandwisper? Siete il primo che sento chiamarle così dopo parecchio. E sicuramente il primo che è diretto nuovamente laggiù. Spero ci siano buone nuove per noi, magari un nuovo filone di zolfo?" Posa tutto sul tavolo e torna alla cucina, dove riempie una grossa brocca di birra da un barilone poggiato sul banco. "I viandanti qui non sono mai troppi in inverno, questo è vero. Ma in questi giorni non ci lamentiamo. Abbiamo ospitato una coppia molto strana l'altra notte, due mezzorchi, forse mercenari, taciturni e senza voglia di parlare, provenienti da Mordulkin. Poi un manipolo di soldati, gente di mondo. Hanno mangiato e sono ripartiti di gran carriera. Oggi ci hanno raggiunto gli altri ospiti che vedete qui, quindi una buona compagnia per la stagione fredda." Lascia la brocca di fronte a Keidros proprio quando una donna alta e ancora molto bella malgrado la mezz'età spunta dalle scale che portano alle cantine. "Benvenuti, la Capra di Montagna sia vostro rifugio tra i monti."
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Dopo aver consultato ancora una volta la mappa, Jebbeddo è certo che quel posto sia la sosta suggerita anche se sicuramente non si aspettavano un posto tanto accogliente in mezzo alle montagne. I tre portano i cavalli sotto la tettoia, li legano ed entrano nello stabile, accolti subito da un tepore accogliente e una luce calda, seguiti da un intenso profumo di birra, tabacco e stufato. L'interno è formato da un grande stanzone, ad un lato un enorme caminetto su cui bolle un grande calderone scuro, dall'altro una cucina, con una stufa, un tavolaccio, un bacile e dietro un grande mobile ingombro di stoviglie. Sul fondo le scale portano ad un piano superiore ed inferiore. Al centro un tavolaccio che potrebbe ospitare almeno venti persone ingombra la scena con le sue panche. Cinque persone sono sedute al tavolo e chiacchierano: due nani dall'aspetto intimidatorio, uno armato di tutto punto con una corazza di piastre mezza slacciata e un mazzafrusto posato sulla panca, l'altro dal volto emaciato, con gli occhi infossati, stretto in una tunica; un grosso umano, con tracce di sangue orco nelle vene, vestito di pelli e corteccia, con in mano una grossa ciotola da cui mangia avidamente; uno smilzo mezzelfo dai capelli argentei, lo sguardo guizzante e con indosso delle comode vesti da viaggio, fin troppo grandi per uno della sua taglia. un umano dai capelli una volta rossi, ormai bianchi e radi, gli occhi chiari, un sorriso compiaciuto e la pancia prominente che fuma una lunga pipa di legno scuro. Tutti si voltano a guardare i nuovi arrivati. L'umano dai capelli bianchi si alza e chiama a gran voce:"Edira, porta altro pane già che sei giù, sono arrivati altri viandanti." Poi si avvicina e sorride ai tre:" Benvenuti alla Capra di Montagna. Sono Glimo il Rosso. Mia moglie la Passamontagne ed io viviamo qui, non è proprio una locanda ma diamo rifugio a chi attraversa queste lande. Siete i benvenuti. Volete dello stufato? Poca carne, più che altro patate e cavoli."
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
I due cavalieri, felici per l'incontro, riprendono il cammino salutando i tre i quali viaggiano fino a tardo pomeriggio. La strada è innevata ma battuta, malgrado il clima quella via è percorsa da più persone di quante si potessero aspettare. Quando il sole ormai è dietro ai picchi innevati, una isolata casetta su due piani spunta dietro ad una curva, il camino fumante e le strette finestre illuminate da una calda luce accogliente. Fuori due cavalli sono legati sotto una tettoia, paglia fresca davanti a loro per nutrirli e una coperta sulla groppa.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Il cavaliere sembra quasi felice qualcuno di interessi al suo credo. "Tutto deve cedere al cambiamento. Nulla dura per sempre, anche le montagne si eroderanno, i mari si prosciugheranno e le città crolleranno. Accogli il mutamento come parte dell'ordine naturale, persino quando porta distruzione. Dal caos nasce la verità. L'equilibrio si trova solo nel disordine. Ciò che è perfetto è fragile e destinato a cadere. Ciò che emerge dal caos è puro e duraturo. Sii uno strumento di disgregazione creativa. Non distruggere per distruggere, ma per creare le condizioni per il rinnovamento. Fai crollare ciò che è corrotto o superfluo, affinché possa rinascere qualcosa di più forte e autentico. Seguendo queste regole la nostra comunità sopravvive. A volte i cambiamenti sono traumatici, ma necessari." L'altro continua, sarcastico:"Fosse per voi fanatici l'anno scorso saremmo morti di fame. Io so cacciare, e continuerò a farlo. Oggi però ho ucciso questo tordo con la fionda, di solito uso arco e frecce. Sei fiero di me Jakrál?" Poi rivolgendosi di nuovo a Jebbeddo prosegue:"Se volete un consiglio fareste bene a trovare un riparo per la notte. I troll sono inquieti, a pure gli Aarakocra. Si stanno muovendo al di fuori delle loro solite aree. Qualcosa li sta agitando. Abbiamo visto tracce che non siamo riusciti a decifrare, ma erano di qualcosa di grosso."
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Eldon tira fuori un piccolo astuccio in cuoio e lo porge ai viandanti. "Ecco a voi, un piccolo set da cucito che tengo nella mia scarsella. Spesso oltre a rammendare ferite rattoppo anche le vesti. Che sia di buon uso a voi e alla vostra comunità. E in cambio voi..." Uno dei due si sporge e prende il pacchetto, lo esamina con un sorriso e lo mette in una borsa, quindi si sfila un ciondolo e lo porge all'halfling. E' una sfera di ossidiana con cinque graffi, come di artiglio. L'uomo spiega: "La nostra gente venera dei antichi. La chiamiamo Entropia, possa condurre il tuo cammino tra i frammenti della creazione, e nelle pieghe del caos trovare ricchezza e saggezza."
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Uno dei due cavalieri risponde alle domande dello gnomo. "Siamo di Irmath, a un paio di giorni da qui. Difficile ci capitino dei forestieri, siamo lontani da ogni via commerciale e non abbiamo nessuna miniera vicina. Ma commerciamo volentieri con chi passa da qui." Jebbeddo ci pensa su ma non ricorda esattamente questo nome, anche se l'altro non sembra mentire. Il secondo cavaliere prosegue: "Effettivamente potremmo anche approfittare di questo incontro. Avete per caso qualche lama, aghi o pentole con voi? Potremmo tornare a casa e fare felice qualche donna con un paio di regali inaspettati." Eldon fruga un pò nello zaino e sta per tirare fuori qualcosa, ma poi guarda Jebbeddo in attesa di un suo parere.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Il gruppo esce dal riparo in tempo per vedere i soldati inoltrarsi nella miniera abbandonata dove potrebbero essersi nascosti i fuggitivi. Quindi proseguono per la via indicata dalla mappa. La strada è segnata dal passaggio di altri viandanti adesso. Un sentiero arriva da nord e si collega alIa via principale. Molte orme segnano il passaggio, sia a cavallo che a piedi. Dai calcoli, Jebbeddo stima che arriveranno finalmente a destinazione il giorno successivo. Dopo un veloce pasto, i tre incontrano sulla via una coppia di cavalieri. Scambiano qualche rapida parola: sono in viaggio verso un villaggio tra le montagne, cacciatori che tornano a casa dopo una lunga cerca, portando cibo e speranza per l'inverno al loro popolo. Non hanno incrociato nessuno sul loro cammino. "E voi cosa ci fate qui? Non sembrate minatori!"
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
"Niente capo, qui non ci sono." Dice un soldato dopo aver frugato fin dietro ai cavalli. Dorrak non sembra neanche ascoltarlo e continua a parlare con lo gnomo. "Mai sentito. Conosco questi posti. Ma le miniere passano di mano in mano. Non avete l'aspetto dei minatori. E nemmeno degli imprenditori. Con tutto il rispetto." Si gira quindi verso i due della sua squadra e lì invita a continuare a setacciare il villaggio. Poi sorseggia il the, lentamente, assaporandone il gusto e godendone il calore, e prosegue: "Ovunque siate diretti. Non fidatevi di Astom. Morto vale comunque qualcosa. Se siete fortunati, spero di rivedervi nella mia città. Addio viandanti. Che la terra sia salda sotto i vostri piedi." E detto ciò si alza, deliberatamente lento, e si volta per uscire dallo stabile.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
I due continuano a frugare lo stabile, incuranti di Jebbeddo. L'ufficiale invece avanza verso lo gnomo e, lento e calmo, si siede accanto a lui. Parla lentamente, pesando ogni parola, come pensasse a ogni implicazione delle sue azioni prima di portarle a termine. "I due che stanotte avete incrociato sono ladri. Astuti. E vigliacchi. Siete fortunati. Potevano sgozzarvi nel sonno. Astom è un baro. E si dice un mutaforma. Hanno ingannato un signore della famiglia di Mordulkin. Noi siamo stati inviati per recuperarli. Ho licenza di ricompensare chiunque sia di aiuto nella loro cattura."
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Il mulazim fa un cenno a due dei suoi, che subito avanzano nello stabile. "Non vi dispiacerà dunque se controlliamo. Mai metterei in dubbio la parola si un amchaq di Cimbar, ma mi hanno insegnato ad essere prudente." Poi si gira verso l'ultimo e dice qualcosa a bassa voce che i tre non colgono. Quello esce subito e scompare fuori dal rudere. Gli altri due controllano lo stabile, avvicinandosi decisi al campo allestito da Jebbeddo e i suoi amici, sempre armi in pugno, mentre Dorrak attende, calmo, l'arma bassa che sfiora la terra vibrando leggermente.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Il soldato non risponde subito. Abbassa l'arma e resta sulla soglia a studiare i tre, allerta ma più rilassato. Aspetta che arrivino altri due armigeri con lo stesso equipaggiamento, che si mettono a sbarramento della porta. Si guardano intorno attendono ancora ad entrare, ma non sembrano del tutto amichevoli malgrado la risposta molto furba di Jebbeddo che ha subito dichiarato il titolo guadagnato a Cimbar. Per ultimo arriva un quarto soldato, un personaggio davvero strano. Si muove con una calma deliberata mentre entra nello stabile, gli altri tre che si spostano per farlo passare. E' un imponente capitano di ventura il cui aspetto riflette qualche strano misto di razze e stirpi, planari e non. Ha la pelle scura e uniforme come la roccia vulcanica, leggermente irregolare e scabrosa. Qua e là, linee di colore grigio chiaro simili a venature di pietra attraversano il suo viso e le mani, e brillando debolmente sotto la luce. Ha spessi capelli neri come l’ossidiana, tagliati corti e squadrati con ciocche argentate che ricordano filoni di metallo prezioso e occhi marrone con sfumature dorate. E' equipaggiato con una corazza leggera ma robusta, fatta di scaglie decorate di bronzo brunito. Inciso sul pettorale Jebbeddo, per pura fortuna, riconosce il simbolo della città di Mordulkin, il porto a nord dei Cavalieri del Cielo. La sua scimitarra curva ha la lama color ferro antico e decorata con incavi riempiti di polvere d’oro, la guardia forgiata a forma di radici che si intrecciano, mentre l’elsa è avvolta in cuoio nero, intrecciato con filigrane d’argento. Infine due bracciali metallici che portano incise rune luminose scintillano ai suoi polsi. L'uomo si presenta, con voce profonda, calma e salda: "Sono Dorrak Pietrasalda, mulazim della città di Mordulkin. Stiamo cercando due fuggitivi, consegnateceli."
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Fuori inizia ad esserci parecchio baccano: un manipolo di soldati, dalla divisa che i tre non riconoscono, stanno battendo tutto il villaggio in cerca di qualcuno. Dopo poco uno di loro arriva alla porta del grosso stabile e urla ai compagni: "Devono essere qui, esce fumo dal camino." Detto ciò spalanca la porta con un calcio ed entra guardandosi intorno. È un omone alto quasi due metri, pelle scura, armatura pesante e lunga lama curva in mano, tenuta a due mani. Vede subito i tre e un'espressione incuriosita gli compare sul volto, anche se resta in guardia.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Il turno di guardi di Keidros passa il suo turno tranquillo. Sente ogni tanto due voci lontane litigare, ma nessuno si avvicina più al loro rifugio. Fino al mattino tutto resta tranquillo. Ma Eldon sveglia i suoi compagni. "Rumori di cavalli, non sono quelli di stanotte. Stanno cercando qualcuno!"
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
In realtà i due erano ancora fuori dalla porta che attendevano all'erta. Ma sentendo il tiefling decidono di stare alla larga da chi con tanta baldanza affronta gli sconosciuti nella notte. Il rumore di passi che si allontanano nella neve conferma che se ne stanno andando. Eldon guarda con un sorriso divertito Jebbeddo. "Sta volta siamo stati fortunati." I tre possono tornare a letto ora.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Dopo le parole di Keidros il silenzio cala improvvisamente, anche all'esterni della struttura. Qualche secondo, poi la voce di Astom proviene da appena fuori la porta. "Scusate se vi abbiamo disturbato. Andremo via subito, stavamo solo cercando un riparo." L'altra voce poi borbotta. "Cavolo Astom avevi ragione..."
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
I tre ora sentono distintamente alcune voci. "Astom ti prego sono sfinito fermiamoci. Un edificio vale l'altro!" "No idiota, dobbiamo capire se c'è qualcuno qui. L'ultima volta per poco non ci lasciavamo la pelle perchè non mi hai fatto controllare. Hai visto le orme? Qualcuno è stato qui da poco e cercava qualcosa, a giudicare dalle impronte. Controlliamo gli ultimi stabili e poi potrai riposare, pigro di un mezzorco." Le voci sono poco fuori dalla porta.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Tutti sono svegli adesso e in silenzio. I cavalli non sembrano agitati ma i rumori fuori continuano. Forse si sente anche un brusio da un edificio vicino. I rumori continuano per qualche momento, poi si sentono nuovamente dei passi nella neve in avvicinamento, verso l'ingresso a doppia porta dello stanzone dove i tre stanno riposando.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Il turno di Jebbeddo inizia nel silenzio. Il vento si è placato, ma il cielo resta coperto da pesanti nubi. La luce è praticamente nulla all'interno del casolare, ma Jebbeddo si tiene impegnato ascoltando lo scoppiettio del fuoco nella stufa e il saltuario sbuffare dei cavalli. Nel torpore della guardia solitaria lo gnomo viene scosso da un tonfo, lontano e attutito dalla neve. Potrebbe essere solo un blocco di neve che si è staccata da un albero, ma non c'è vento e di solito accade per il tepore del giorno, non in piena notte col gelo dell'inverno. Resta in ascolto qualche istante, fino a che non percepisce dei movimenti poco lontano, il tipico suono di passi nella neve.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Eldon e Jebbeddo studiano il simbolo. Non sembra nulla di religioso nè tantomeno riportato nelle cronache a loro conoscenza. Poi lo gnomo ha un'intuizione. Apre il tomo trovato in casa Sandwisper con le informazioni sulle miniere e trova in calce il simbolo che si rivela essere quello di un gruppo di nani minatori organizzato in gilda contattati dal funzionario di Cimbar. "Forse questi due nani hanno proprio lavorato per lui?" Il campo viene preparato, i cavalli legati e nutriti. L'halfling preferisce sempre il primo turno e chiede se a loro va bene. Fuori il vento continua a fischiare potente.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Lo stabile scelto per accamparsi ha un tetto abbastanza solido. È un basso e largo edificio a un piano in muratura e legno, con diverse finestre o aperture laterali alte e strette, la maggior parte troppo strette per far passare un uomo. Dal doppio portone principale invece i cavalli passano comodamente. All'interno i tre trovano quella che sembra la mensa o la sala comune, non proprio una taverna ma un grande spazio con tavoli, panche e bancone, occupato per un terzo da una grande cucina. Nella fila centrale sono ancora presenti diverse grandi stufe ed è chiaro che altri hanno usato questo luogo come bivacco: diversi mobili sono smantellati e accatastati da una stufa, forse quella meglio conservata, e usati come legna da ardere. La cucina invece non ha molto di utile rimasto se non pentolame bucato dalla ruggine e stoviglie fracassate. Contro il muro due scheletri di nani giacciono in posizioni poco naturali. Indossano semplici armature e portano armi rozze ma evidentemente le salme sono state vittima di qualche creatura o saccheggiatore: alcune parti sono mancanti, come una gamba, un braccio e la mascella, e i vestiti laceri. Cercando Eldon trova un piccolo simbolo molto particolare stampigliato nel cuoio della cintura: un ottagono irregolare, che molto ricorda una gemma, con al centro due picconi incrociati.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Eldon concorda con Jebbeddo. "Ci vorrebbe un'altra nevicata per coprire le nostre tracce. Conoscevo un druido che poteva in qualche modo controllare i fenomeni atmosferici, ma credo abbia fatto una brutta fine dopo una strana questione con gli arpisti. Comunque credo ci siano parecchi stabili ancora utilizzabili. Visitiamone diversi così non lasceremo impronte solo in quello scelto. Sicuro starei lontano da lì!" dice indicando la miniera.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Eldon passa lo sguardo dal tiefling e allo gnomo con aria confusa, non sapendo bene come rispondere. "Il Cammallanus intenti? Non credo sia qui in zona, è una creatura che abita gli stagni. Ma credo comunque sia meglio fermarsi." Dice alla fine. Esplorando il villaggio i tre capiscono che si trattava proprio di un avamposto minerario. Ci sono dormitori, sale comuni, mense, ripostigli, tutto in disuso, tutto marcio e corroso. Ma qualche spazio dove riposare si trova. Infine i tre si avvicinano all'apertura nella montagna dalla quale un gelo intenso sembra propagarsi tutto intorno. Per i primi metri l'apertura è molto grande ma poi si perde nel buio in uni stretto corridoio regolare. Da tracce nel terreno Keidros capisce che qualcuno ha usato recentemente il tunnel, anche se sulla neve fresca non ci sono impronte visibili.
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
Dopo aver consultato la mappa i tre si rimettono in cammino. Le cavalcature tagliano agevolmente la pista, trovando il sentiero. Qua e là rischiano di perdere la via ma poi riescono a riprendere il cammino, rallentando ma senza smarrirsi. Il rudere era in una valletta molto esposta e lì la tempesta aveva picchiato duro, invece avanzando la strada sembra più sgombra, complice la temperatura più mite e il vento che spazza la neve e la scioglie in fretta. Qua e là la pista è incrociata dalle tracce di creature di svariata natura: piccoli animali, quadrupedi forse simili a cavalli, qualcosa di davvero grosso e non definito. A metà pomeriggio trovano un piccolo borgo abbandonato di fabbricati in legno e pietra quasi totalmente distrutti, addossato ad un picco calcareo su cui si apre una voragine, l'apertura di una miniera abbandonata. Sulla mappa questo insediamento è indicato con una x rossa, diversamente dai punti dove è consigliato fermarsi con un cerchio e qualche parola: rudere, focolare, stazione di posta. Ma il gruppo stima che non riusciranno a raggiungere il prossimo punto di sosta entro la notte. Possono proseguire e sfidare la notte o fermarsi qui.
-
TdS - Topic di Servizio
simo.bob ha risposto a Hugin a un discussione Discussioni in Hanno fatto in tempo a morire di nuovo.già 😔
-
Mondo Oscuro - La Resistenza
La giornata termina con un pasto caldo e con la tempesta che inizia a calare di intensità. Il vento solleva grandi nuvole di neve. Eldon poi inizia a fare il turno di guardia mentre gli altri riposano. La notte passa abbastanza tranquilla, anche se Keidros e Jebbeddo restano in allerta quando sentono rumore di scontri tra i lupi poco lontano dal rudere. La mattina il vento si è calmato. Poco fuori dal rudere Eldon, uscito per le solite preghiere ai tumuli, scopre il corpo maciullato di un lupo, diviso a metà, con il volto devastato da un morso enorme. Tutto intorno impronte, sangue e altri corpi di lupi devastati. La notte è stata molto impegnativa là fuori. Ma il clima sembra favorevole tanto da permettere di riprendere la via ai tre.