DM
Il sole del primo mattino tingeva il cielo di Phandalin di sfumature dorate, mentre i nostri due prodi avventurieri, Limdor e Kvar, si preparavano a lasciare la cittadina che li aveva visti protagonisti di mille avventure. Le strade, ormai familiari, sembravano più silenziose del solito, come se anche la città stesse trattenendo il respiro per salutare i suoi eroi. I volti degli abitanti, che una volta erano sconosciuti, ora sorridevano con gratitudine e rispetto. Phandalin non sarebbe più stata la stessa senza di loro.
Limdor, con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte, fissava la strada che li avrebbe condotti verso Neverwinter. Kvar, al suo fianco, con una mano sullo spadone, rifletteva sui ricordi di battaglie, risate e sacrifici condivisi. I due compagni si scambiarono uno sguardo complice, carico di rispetto e amicizia. La loro missione qui era conclusa, ma la vita di un avventuriero non conosce mai davvero la fine. Nuove sfide li attendevano, nuovi orizzonti si sarebbero aperti, e il richiamo dell’ignoto li spingeva ancora una volta verso la strada.
Prima di partire, Limdor si voltò per un ultimo sguardo alla cittadina. Le case, la taverna, il vecchio castello diroccato, tutto sembrava così piccolo e al contempo così grande nei loro cuori. Ogni angolo di Phandalin racchiudeva un ricordo di quei giorni difficili ma gloriosi che avevano forgiato non solo la loro leggenda, ma anche la loro amicizia.
Sulla soglia della taverna, Sildar, vecchio compagno di viaggio, alzò una mano in segno di saluto. Gundren e Nundro, ormai maestri indiscussi della miniera, li osservarono da lontano con orgoglio. I due fratelli nani sapevano che il loro futuro, e quello di Phandalin, era sicuro grazie al coraggio di Limdor e Kvar.
"Non è un addio, solo un arrivederci" disse Kvar, con la voce bassa e calma.
"Sì," rispose Limdor con un sorriso malinconico, "Phandalin sarà sempre nei nostri cuori."
Con un ultimo cenno, i due avventurieri girarono le spalle alla città e si incamminarono lungo il sentiero che portava a Neverwinter. Le colline si stagliavano in lontananza, promettendo nuove avventure e misteri da svelare. Il suono dei loro passi si allontanava, e con loro si allontanava una parte di storia, che tuttavia sarebbe rimasta viva nei cuori e nei racconti degli abitanti di Phandalin.
Il vento portò con sé un ultimo saluto, un sussurro quasi impercettibile: "Addio, eroi. Che la vostra strada sia sempre luminosa."
FINE